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la famiglia tradizionale.
E di Edd Tollett l'addolorato
creato il 21 maggio 2007

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John Umber
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John Umber
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Inviato il 24 maggio 2007 12:46

 

capriccio? avete presente quanto costano i matrimoni oggigiorno? :D è una spesa economica, ma anche morale. Nell'epoca del precariato è dura sposarsi: non solo dal punto di vista economico... se io giovane precario so che tra qualche anno dovrò cambiare lavoro, magari da altre parti, devo trasferirmi con la moglie e il figlio e cambiare posto e casa... magari ci penso due volte e rimando il matrimonio finchè non ho il posto fisso.

E la cosa particolare italiana, diversamente dagli altri paesi europei, è la bassa percentuale di convivenze: e cmq le convivenze nella maggior parte sono un approccio al matrimonio, in attesa di avere la casa, il posto di lavoro fisso, eccetera eccetera... le condizioni sociali ed economiche sono cambiate rispetto a qualche decennio fa. Poi ci sono quelli contrario al matrimonio, ma i dati li considerano la minoranza di quelli che non si sposano - contrariamente a quanto appare nel forum. :D

 

 

Quanto costa un semplice matrimonio civile in comune? Oppure un matrimonio religioso senza tutti gli innumerevoli ghirigori che lo contraddistinguono (abito della sposa in primis?)

Se sono precario non posso vivere stabilmente con la persona che amo anche se sono costretto a trasferirmi?


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xaytar
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xaytar
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Inviato il 24 maggio 2007 13:20

Gli innumerevoli ghirighori che lo contraddistinguono sono parte integrante del rito del matrimonio. Il pranzo, il viaggio di nozze... sono diventati tutti parte del rito. La gente ci si riconosce, li vuole, li accetta (ovviamente parlo di dati quantitativi).

Perchè sposarsi "male", perchè così sarebbe visto dagli attori sociali stessi, e da chi sta loro attorno, quando puoi convivere per qualche anno, accumulando poi i soldi per fare quello che desideri? la maggioranza degli italiani è a favore del matrimonio, ho citato prima i dati :D e di questo rito fa ugualmente parte la casa, nel senso inglese di "home", tanto che spesso la nascita del primo figlio è posticipata a dopo il matrimonio.

Vedremo se tra una decina d'anni le cose cambieranno, ma per adesso i dati parlano chiaro: la scelta di non sposarsi non è un capriccio, perlomeno non nella maggioranza dei casi :D


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John Umber
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Inviato il 24 maggio 2007 13:58

Gli innumerevoli ghirighori che lo contraddistinguono sono parte integrante del rito del matrimonio. Il pranzo, il viaggio di nozze... sono diventati tutti parte del rito. La gente ci si riconosce, li vuole, li accetta (ovviamente parlo di dati quantitativi).

Perchè sposarsi "male", perchè così sarebbe visto dagli attori sociali stessi, e da chi sta loro attorno, quando puoi convivere per qualche anno, accumulando poi i soldi per fare quello che desideri? la maggioranza degli italiani è a favore del matrimonio, ho citato prima i dati :D e di questo rito fa ugualmente parte la casa, nel senso inglese di "home", tanto che spesso la nascita del primo figlio è posticipata a dopo il matrimonio.

Vedremo se tra una decina d'anni le cose cambieranno, ma per adesso i dati parlano chiaro: la scelta di non sposarsi non è un capriccio, perlomeno non nella maggioranza dei casi :D

 

D'accordissimo: la scelta di non sposarsi spesso non è un capriccio. Certo è triste che il matrimonio, sia civile che religioso, si riduca ad uno sterile rito di apparenza dal costo eccessivo: meglio convivere ed avere il tempo di capire bene l'importanza di certe cose.


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Ashan 'Tyr
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Ashan 'Tyr
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Inviato il 24 maggio 2007 14:34

A me la famiglia nucleare non piace (padre+madre+1-2 figli).

 

Io adoro la famiglia patriarcale! Il mio sogno è, quando sarò settantenne, avere uno stuolo di nipotini che mi verrà a leggere la letterina di Natale :D

 

Il cognome materno trasmesso ai figli? La solita cavolata su cui si fissano certe donne a fronte di mille altri problemi... Fatemi capire, nel giro di 3-4 generazioni uno avrebbe 6-8 cognomi!

 

E se marito e moglie di cognome fanno entrambi Rossi il bambino si chiamerà Rossi Rossi?

:D :D :wub:

 

facile rispondere a questo:

 

CRONACA InviaStampaSentenza della Corte: l'obbligo di perpetuare quello del padre

retaggio di una concezione da superare, intervenga il legislatore

Cassazione: dare ai figli

anche il cognome materno

di ELSA VINCI

 

ROMA - Nel nome della madre, la Cassazione insiste: bisogna infrangere il tabù. "Dare ai figli solo il cognome paterno è retaggio di una concezione patriarcale da superare, è auspicabile un intervento del legislatore". Ma per ora non c'è alternativa, ai figli legittimi resta il cognome del papà, almeno fino a quando non sarà modificata la legge.

 

La Suprema Corte si allinea con la sentenza della Consulta che, il 16 febbraio scorso, proprio su richiesta dei giudici di piazza Cavour, ha dichiarato legittimo il cognome paterno ma parlava di "tradizione superata" e di una "legge da cambiare". Con la sentenza 16093, la prima sezione civile della Cassazione cita l'orientamento della Corte Costituzionale e ricorda la convenzione di New York del 1979, ratificata dall'Italia nel 1985, che impegna gli Stati contraenti ad adottare misure adeguate a eliminare la discriminazione nei confronti della donna nel matrimonio e in famiglia, ad assicurare gli stessi diritti personali al marito e alla moglie, compresa la scelta del cognome. Dal palazzaccio si sottolinea, come dalla Consulta, che la norma in vigore "è retaggio di una tramontata potestà maritale non più coerente con i principi dell'ordinamento e con il valore costituzionale di uguaglianza tra uomo e donna".

 

Ma per ora i supremi giudici continuano ad avere le mani legate, così hanno dovuto bocciare il ricorso di una coppia che ha impugnato la decisione della corte d'Appello di Milano che aveva respinto la richiesta di modificare l'atto di nascita della piccola Maddalena per darle il cognome materno. Da qui l'appello della Cassazione al "legislatore affinché ridisegni la norma in senso costituzionalmente adeguato".

 

Nel mondo il cognome dei figli è regolato diversamente secondo norme scritte e consuetudini. In Francia dal 2001 i genitori possono scegliere per i figli il cognome del padre, della madre o di entrambi. Libertà anche in Gran Bretagna. Negli Usa nessuna legge federale, ogni Stato ha le sue direttive. In Spagna e nei paesi ispano-americani vige da tempo immemorabile la consuetudine del doppio cognome. In prima battuta quello del padre, di seguito quello della madre. Tuttavia le persone sono in genere identificate con il cognome del padre. A meno che non si preferisca altrimenti. Il premier Zapatero ha un doppio cognome ma usa quello della madre e non del padre, che è Rodriguez. Come Pablo Picasso.

(15 luglio 2006) Torna su

 

fonte: www.repubblica.it

 

e poi, la famiglia patriarcale a me ricorda tanto la famiglia "il-maschio-lavora-la-moglie-a-casa-a-sfornare-pargoli-etc-etc..." con annessa ultima parola del padre su ogni questione e la moglie zitta e mosca.

 

bbbbbbrrrrrrrrrrr........ :D


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lysmaya
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lysmaya
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Inviato il 24 maggio 2007 17:18

Famiglia tradizionale?... A parte un miraggio, per me non è altro (e lo dico con un po' di malinconica tristezza, anche se forse, per certi versi in fondo è stato meglio così)...

Vengo da una famiglia che di tradizionale non ha proprio nulla (se non forse il fatto che per la mentalità di mio padre, anche la nostra è una famiglia tradizionale)...

Breve riassunto della mia storia familiare:

1) madre piemontese, padre siciliano;

2) si conoscono all'università;

3) unione fortemente osteggiata dalla nonna materna (simpatica ed energica nonnina dell'attuale età di quasi 84 anni, con un divorzio alle spalle, e tanto di patente C... E' forte mia nonna, eh?);

4) dopo non so quanto tempo (non nel senso di "tanto tempo", ma proprio perchè non ho la più pallida idea) si sposano nel '68, lui aveva 27 anni, lei 26;

5) così come aveva fatto in precedenza, mio padre continua a metter su un palco di corna a mia mamma che avrebbe potuto far concorrenza ai Baratheon per lo stemma familiare;

6) due anni più tardi nasce la mia prima sorella;

7) nel '74 nasce mio fratello;

8) mia sorella muore ad undici anni, investita da una macchina;

9) tra l'incidente di mia sorella e i continui tradimenti di mio padre, il matrimonio inizia a vacillare pesantemente;

10) in un ultimo, disperato tentativo di salvare l'unione con l'uomo che amava (nonostante tutto) e in parte anche per sostituire mia sorella (e non lo dico tanto per dire, riporto testuali parole di mia madre), nel lontano 1984 arrivo io (e da allora il mondo non ha smesso di reclamare l'asportazione delle mie corde vocali, essendo la dama un'inguaribile chiacchierona, con volume della voce spropositatamente alto... ma vi assicuro che non lo faccio apposta e che cerco di controllarmi, purtroppo con scarsi risultati);

11) com'era prevedibile, dopo quasi vent'anni di matrimonio, i miei si separano quando ho solo 3 anni (e mio padre se ne va a convivere con la mia ex-tata, di 25 anni più giovane di lui... potrebbe quasi far concorrenza al Lord Walder Frey...)... Inutile dire che la dama non solo fallisce nel tenere insieme questa unione, ma non riesce nemmeno alla lontana a sostituire sua sorella, nonostante tutto il parentado o quasi provi a plasmarla a sua immagine e somiglianza (sua di leik, ovviamente);

12) colpo di scena: o mio padre ha scoperto di poter essere fedele ad una donna, o è diventato più furbo... In ogni caso pare che la relazione con l'ex-tata (sicula anche lei, tra l'altro... Figuratevi la reazione dei genitori quando hanno scoperto al tresca!) prosegua bene, tanto che nel '91 nasce la mia minisister (che all'inizio non volevo assolutamente, ma ora, guai a chi me la tocca!);

13) doppio colpo di scena nel '92: mia madre riesce finalmente ad iniziare a frequentare un altro uomo (e va a chiederne il permesso a mio padre... :D :D :D )... peccato che nello stesso anno le trovano un tumore incurabile...

14) mentre mio fratello rimane a casa con mia madre e la nonna materna, che ormai fa avanti-indietro da casa sua (dove deve badare a SUA madre) e casa mia (dove assiste MIA madre, nonchè SUA figlia), io devo trasferirmi con mio padre, la sua compagna, i genitori della sua compangna e la mia minisister;

15) nel '93 muore mia mamma, e così anche mio fratello ci raggiunge, ma non si ferma lì per molto: mio padre è troppo geloso e pensa possa esserci qualcosa tra la sua compagna e il fratellone (che in relatà la tollera a stento) e così il suddetto fratellone ha gioco facile per andarsene per i fatti suoi (pur rimanendo a totale carico di mio padre...);

16) giusto perchè la faccenda non era già sufficientemente inkasinata, mio padre decide di sposare la sua compagna nel '94 (piccola nota personale: mia madre è mancata ad ottobre, loro si sono sposati a GENNAIO!... ora, capisco che avevano cmq in mente di fare il rito civile e avevano già fissato la data, ma almeno per il matrimonio in chiesa potevano anche rimandare di un anno, no?);

... Proprio una famiglia tradizionale, eh? :D

... Però abbiamo quasi sempre avuto cani e/o gatti, questo ci salva?

E nonostante tutto 'sto kasino (e il fatto che in relatà io non ritenga di avere a tuttoggi una famiglia, quanto piuttosto un parentado piuttosto allargato e forse un po' atipico), a me non dispiacerebbe affatto poter mettere su una "famiglia tradizionale" (sebbene con il mio fidanzato dovrò rinunciare al rito in chiesa che per me avrebbe un particolare significato, soprattutto se privato degli inutili consuetudinari fronzoli, ma per lui, non credente, non avrebbe alcun valore, anzi, ne toglierebbe pure... insomma, abbiamo deciso che il rito civile ci andrà bene ugualmente)...

Abbastanza esauriente come risposta, edd? :wub:


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Algor
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Inviato il 24 maggio 2007 18:34
e poi, la famiglia patriarcale a me ricorda tanto la famiglia "il-maschio-lavora-la-moglie-a-casa-a-sfornare-pargoli-etc-etc..." con annessa ultima parola del padre su ogni questione e la moglie zitta e mosca.

 

Direi che questo genere di cose al giorno oggi fortunatamente è in declino, per quanto molte donne adorino farsi maltrattare, in un modo o nell'altro. Patriarcale per me sinifica una famiglia in cui coabitano fratelli, sorelle e figli vari.

 

Per Lyga Stark: ne parlavo l'altra sera con delle mie amiche, loro vorrebbero dare il loro cognome ai figli insieme a quello paterno. Che è la stessa cosa che ha fatto Alessandra Mussolini, tanto per fare un esempio.

Per me è una cretinata che serve solo a dare un contentino, ci si dovrebbe battere per avere - come negli Usa- gli asili nido e le scuole accanto ai luoghi di lavoro delle mamme.

 

E pensiamo se la mamma fa di cognome "Felice" e il papà "della Morte". Povero bambino... :D


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Edd Tollett
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Inviato il 24 maggio 2007 21:05 Autore

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Neshira
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Inviato il 24 maggio 2007 23:32

:D

 

beh tradizionale si lys...magari un po' sfortunata...( :abbraccio.gif: peccato che non esiste nelle emoticon...)


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Inviato il 25 maggio 2007 12:26

Famiglia tradizionale anche per me: mamma, papà, io, sorella, una gatta (sterilizzata, purtroppo :stralol: :stralol: :smack: ). Molto allargata, specie da parte di mio papi, dato che tutti i parenti si sono trasferiti in massa a Torino negli anni 60-70, nonostante il paesino calabro di provenienza ne osipiti ancora una nutrita schiera.

Uno zio prete, uno divorziato (dopo essersi sposato alla veneranda età di 60 anni, con una donna di 30 più giovane), uno sposato in comune, uno vedovo con una relazione "privata" che dura da molti anni. Tre nonni ormai in villeggiatura tra le stelle(chi coglie la citazione musicale? ;) ), una ancora qui, memento del passato. Padrino e madrina(amici, ma ormai parte integrante della famiglia) conviventi fino all'anno scorso, e notare che hanno superato la soglia dei 50 da un po', con figlio a carico.Ora sposati con rito cattolico, senza particolari fronzoli.

2 cugini, entrambi fidanzati, una covivente con il ragazzo (lei anestesita, lui chirurgo, si son proprio trovati :) :blink: ), e l'altro fidanzato da poco.

 

Fortunatamente, siamo tutti di ampie vedute: se due persone si amano, possono stare insieme come meglio credono, chi ha il potere di giudicare la correttezza o l'errore nella loro relazione?Ed in quanto cittadini, lo Stato ha il dovere di tutelarli e di garantire loro diritti e opportunità assolutamente pari a quelle concesse a qualunque altro tipo di famiglia/unione presente nella sua giurisdizione.

Come diceva una canzone:

 

You know people when you do find that somebody

Hold that woman, hold that man

Love him, hold him, squeeze her, please her, hold her

Squeeze and please that person, give 'em all your love

Signify your feelings with every gentle caress

Because it's so important to have that special somebody

to hold, kiss, miss, squeeze and please

 

 

Ciao! ;)

L'Esiliato.


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Drogon
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Inviato il 25 maggio 2007 20:25

la scelta di non sposarsi non è un capriccio, perlomeno non nella maggioranza dei casi :stralol:

sarà, ma io resto della mia idea...

se amo una persona (io cattolico) anche se non ho i soldi magari mi sposo in chiesa, tutti gli accessori del matrimonio

per quanto sia bello averli li farò in futuro, non per questo faccio un dico...

prima parlavi di un precario con un figlio: se sei sposato non va bene, se hai un dico cambia qualcosa????

e poi matrimonio non vuol dire figlio....

se invece non credo nel matrimonio come sacramento: meno problemi ancora!

mi sposo in comune e il viaggio di nozze lo farò, in questo momento mi spiace ma non posso e lo rimando,

intanto con il matrimonio ufficializzo la mia unione... perchè dico si e matrimonio no????


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xaytar
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Inviato il 25 maggio 2007 21:14

Perchè io ti ho parlato di dati, non di idee o di opinioni. Sposarsi è un passo, non è solo una firma in un foglio, è percepita come una cosa importante dagli attori sociali (non ci lamentiamo della perdita del valore simbolico del matrimonio?). Ti sposi quando sei pronto, anche economicamente, non solo a sposarti ma anche a mantenere il nuovo nucleo familiare: è tutto un collegamento unico nella scala "tradizionale": il lavoro la casa la famiglia il figlio... compresi i riti e gli accessori costosi che creano la normalità.


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Inviato il 25 maggio 2007 21:33

Sul costo del matrimonio, dipende da come lo si fa: conosco gente che si è sposata con una trentina di invitati, lui mi pare in pantaloni di velluto, camicia e giacca (forse cravatta), lei con un tailleur; dubito gli sia costato chissà quanto, e la cerimonia per loro è stata comunque significativa.

Del resto, abito, mille invitati e simili non saranno un capriccio, ma non sono nemmeno una necessità: si può benissimo fare un matrimonio a costi affrontabili. Certo, si può volere di piú (per apparenza sociale, per piacere personale, ecc.), ma allora mi pare essere, se non un capriccio, qualcosa di molto simile (nel senso che si può avere lo stesso risultato facendone a meno).

Abito e simili sono cose che saranno entrate nel rito, ma che non sono necessari al rito.


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Inviato il 25 maggio 2007 21:36

certo....

io però sto facendo un discorso di tipo leggermente diverso: proprio perchè il matrimonio è importante,

proprio perchè ci si crede, se ci si ama perchè fare un dico???

dici: voglio essere sicuro di mantenere la mia famiglia: perchè, guadagni di più se non ti sposi???

se invece non si crede particolarmente nel matrimonio ti costa molto mettere una firma in comune???

 

mi ha anticipato mornon, ovviamente stavo rispondendo a xay XD


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Inviato il 26 maggio 2007 1:18

per una cosa temporanea, prematrimoniale, per legittimare una convivenza che in Italia è un caso particolare: una situazione provvisoria, più che una vera e propria alternativa al matrimonio classico (stando ai dati del 2003, ma è possibile che nel frattempo le convivenze definitive siano aumentate eh :stralol: )

poi magari queste persone non li vogliono nemmeno i dico, sia ben chiaro, non lo so :stralol:

 

Sul costo del matrimonio, dipende da come lo si fa: conosco gente che si è sposata con una trentina di invitati, lui mi pare in pantaloni di velluto, camicia e giacca (forse cravatta), lei con un tailleur; dubito gli sia costato chissà quanto, e la cerimonia per loro è stata comunque significativa.

Del resto, abito, mille invitati e simili non saranno un capriccio, ma non sono nemmeno una necessità: si può benissimo fare un matrimonio a costi affrontabili. Certo, si può volere di piú (per apparenza sociale, per piacere personale, ecc.), ma allora mi pare essere, se non un capriccio, qualcosa di molto simile (nel senso che si può avere lo stesso risultato facendone a meno).

Abito e simili sono cose che saranno entrate nel rito, ma che non sono necessari al rito.

 

ti do pienamente ragione; il mio "non è un capriccio" era riferito alla scelta di non sposarsi, scelta che in Italia fino ad adesso generalmente è stata ua situazione provvisoria, si posticipa il matrimonio anche in virtù di quei costosi riti (che si, presi di per se possono essere capricci) ma non solo per questo, anche per situazioni economiche o di lavoro :smack:



Neshira
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Neshira
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Inviato il 26 maggio 2007 10:44

 

In Spagna e nei paesi ispano-americani vige da tempo immemorabile la consuetudine del doppio cognome. In prima battuta quello del padre, di seguito quello della madre. Tuttavia le persone sono in genere identificate con il cognome del padre. A meno che non si preferisca altrimenti. Il premier Zapatero ha un doppio cognome ma usa quello della madre e non del padre, che è Rodriguez. Come Pablo Picasso.

 

L'ho visto solo adesso...questa non è esattamente una consuetudine paritaria come sembra, perchè comunque del cognome completo della madre (che è anch'esso per forza di cose doppio, con quello del padre di lei sempre per primo) viene presa solo la prima parte. Come anche del doppio cognome del padre.

Risultato in pratica: ogni bambino o bambina trasmette il cognome del nonno paterno e quello del nonno materno; doppiamente patriarcale, no?

 

Se mia madre avesse preso il cognome di sua madre e mia nonna quello di sua madre eccetera fin dalla prima antenata famosa a cui è stato dato un certo soprannome, e io continuassi su quella scia...ecco, QUELLO sarebbe trasmettere davvero il cognome della madre. Uno solo.

Oppure se, nel doppio cognome, le donne mettessero prima quello della madre. Questa una cosa mostruosamente complicata imho...:stralol:

 

Una vecchia proposta - non so quanto fondata e quanto provocatoria perchè di biologia ho dimenticato moltissimo - era dare alle bambine il cognome della madre e ai bambini quello del padre, sempre, per tracciare più facilmente le malattie con familiarità o ereditarietà legate al sesso. E sarebbe anche il massimo della parità. Una cosa del genere la voterei, mi piace troppo :stralol:


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