Famiglia tradizionale anche per me... Ho un fratello, mamma e papà festeggiano oggi i 25 anni di matrimonio, i nonni ne hanno festeggiati 50 un mese fa e mio zio si sposa tra un mese. A parte un altro zio che convive, una zia che è stata separata dal marito per un paio d'anni (poi sono tornati assieme) e un altro zio ancora che s'è sposato quasi 20 anni fa con una donna divorziata, per il resto siamo completamente nella "norma".
Tradizionalissima, manca il cane perchè babbo ha paura...
Io sono il ribelle della famiglia, anche se qui a volte mi date del bigotto, quindi immaginate un po' voi... :huh:
E sinceramente vista da dentro ti rendi conto che ci vuole tanto tanto impegno e pazienza, ma dà i suoi frutti.
visto che è messa cosi io ho pure il cane.
io ho tre gatti, il mio cagnolone è morto :huh:
Dunque....
io ho attraversato tutte le fasi.
Famiglia tradizionale allargata. Io , ma, pa, il nonno.
Poi io ma e il nonno
Poi io e i nonni materni dall'età di 15 anni.
Da qui in poi ditradizionale non c'è stato più nulla.
Delle famiglie che conosco solo il 10% è tradizionale e quasi sempre si tratta di coppie pre 68.
Quelle degli attuali 50 enni (68ttini) sono divise tra i divorziati e i "tradizionali". Questi ultimi stanno insieme quasi sempre per abitudine o convenzione sociale.
Tra i miei amici: convivenze tante, matrimoni pochissimi, l'ultimo pochi mesi fa dopo 3 anni "magra". Molte coppie gay trattate come paria.
Attualmente io convivo. E non beneficio di nulla a livello di diritti.
Cosa penso della difesa della famiglia tradizionale?
Che la famiglia tradizionale è qualcosa che nn ci appartiene più da troppo tempo; un'entità che non ha senso difendere a spada tratta a discapito di altre realtà che non sono assolutamente di seconda classe. Purtroppo gli unici che se ne rendono conto sono quelli che la situazione la vivono. NOn certo quelli che avrebbero il compito di governarci o di amministrare la fede. :huh:
Famiglia tradizionale+azienda di famiglia da parte di mamma. Zii da parte di mamma tutti sposati in modo tradizionale e i 2 oltre i 30anni con famiglie tradizionali.
Famiglia dello zio da parte di babbo tradizionale+nonna a carico,dato che hanno la casa + grande di noi e vivono dove viveva la nonna.
Gli altri cugini sono + piccoli di me.
Probabilmente sarò la mosca bianca della famiglia (ma in passato già il fratello di mio nonno lo è stato, rimanendo scapolo a vita) in quanto nella chiesa non riconosco alcun valore morale, perciò non capisco perché dovrei sposarmici, e il matrimonio in comune mi è al momento neutro. Intanto sto pensando di partire con una convivenza magari nel nuovo anno con la morosa...tocca un attimo spettare un attimo di sistemare il piano economico di entrambi.
Per il resto non sono contro la famiglia tradizionale, anzi, però credo che sia opportuno da un aparte dare aiuti alla famiglia dall'altra guardare a chi crede in altre forme di convivenza e dare aiuto anche a questi.
Invece i politici e la chiesa mettono sempre una cosa contro l'altra, invece di dire che possono andare bene entrambe e dare aiuti a entrambi...mah!
vengo da una famiglia tradizionale. genitori sposati in chiesa con 2 figli e stanno insieme da 30 anni.
il vero problema non è, secondo me, da quale famiglia proveniamo. è chiaro che tra di noi 25-30 enni il 90 % verrà da situaizoni tradizionali. forse meno per i più giovani.
il punto è però: quante sono OGGI le famiglie tradizionali? sempre meno, perchè si divorzia con molta facilità, i matrimoni durano pochissimo, le ocnvivenze aumentano...è ora id prenderne atto
Delle famiglie che conosco solo il 10% è tradizionale e quasi sempre si tratta di coppie pre 68.
Quelle degli attuali 50 enni (68ttini) sono divise tra i divorziati e i "tradizionali". Questi ultimi stanno insieme quasi sempre per abitudine o convenzione sociale.
i miei erano diciottenni nel '68, ti assicuro che non sono una coppia tristo-borghese o che, e nemmeno i loro vari amici e parenti coetanei... :D io le situazioni che descrivi tu le vedo un po' dovunqe soprattutto non nella generazione di quelli che avevano 20 anni nel 68, ma in quella di una decina d'anni dopo..nel senso che tutti i genitori in crisi che ho visto nelle famiglie di amici sono nati negli anni 60, non tanot nei 50...
Oddio non so da dove iniziare...la mia è stata una famiglia tradizionale fino a che non ho compiuto 10 anni ed i miei si sono separati...da allora io ho abitato con mia madre fino a che mi sono diplomata e sono poi andata a vivere con mio padre e la sua convivente...ero figlia unica,poi quando avevo 18 anni mio padre ha avuto un altro figlio con la sua ex convivente,si sono lasciati e a distanza di 6 anni ha avuto altri 2 figli(2 perchè gemelli)in una botta sola con l'attuale convivente,ma credo che non abbiano comunque intenzione di sposarsi per ora....mia madre è stata più tranquilla,niente più figli dopo di me....
il risultato è che ho 3 fratelli,in comune abbiamo nostro padre,mentre le madri sono diverse....
c'è da dire che quando sono nata mia madre aveva 19 anni e mio padre 21,e dopo 10 anni le cose purtroppo sono cambiate,e capisco il rifarsi una vita...mia madre ora ha 43 anni e mio padre 45 ma sembrano molto più goivani...una famiglia un pò allargata insomma ma non credo che questo abbia alterato la mia crescita,ho sofferto ovviamente ma devo anche dire che non tutte le conseguenze della separazione dei miei sono state negative,anche perchè loro sono ancora in buonissimi rapporti.per il resto anche tra i miei amici qualcuno ha genitori separati mentre la maggior parte devo dire che proviene da una famiglia tradizionale!
è anche vero che sono l'unica tra le persone che conosco che ha genitori così giovani.
Sono figlia unica, vengo da una famiglia tradizionale, non ho alcuna intenzione di costruirmene una in quanto ho sempre escluso categoricamente l'ipotesi di avere figli.
Vedo con favore la convivenza fra due persone, non importa quale sia il loro sesso però per quanto riguarda le coppie di fatto (non sposate in Chiesa nè in comune, quindi che non abbiano deciso di ratificare di fronte alla società un contratto a tempo indeterminato) non vedo perchè debbano avere diritti equiparabili a quelle delle coppie sposate: una convivenza scelta come fatto privato e revocabile senza alcuna formalità credo debba riguardare esclusivamente il campo del diritto privato.
Altra faccenda per i figli: mi pare che recentemente i diritti dei figli naturali siano stati equiparati a quelli dei figli nati nel matrimonio e trovo più che giusta questa equiparazione.
Delle famiglie che conosco solo il 10% è tradizionale e quasi sempre si tratta di coppie pre 68.
Quelle degli attuali 50 enni (68ttini) sono divise tra i divorziati e i "tradizionali". Questi ultimi stanno insieme quasi sempre per abitudine o convenzione sociale.
mia mamma nel 68 aveva 6 anni......
cmq pure io ho il cane :D :D :D :D :wub: :wub: :wub: :wub:
io ho 4 cani e pure un gatto...forse così tutto sommato ho anche io una famiglia un pò tradizionale!!!!!pur vivendo separati,io e i miei ce ne occupiamo insieme...!
Vedo con favore la convivenza fra due persone, non importa quale sia il loro sesso però per quanto riguarda le coppie di fatto (non sposate in Chiesa nè in comune, quindi che non abbiano deciso di ratificare di fronte alla società un contratto a tempo indeterminato) non vedo perchè debbano avere diritti equiparabili a quelle delle coppie sposate: una convivenza scelta come fatto privato e revocabile senza alcuna formalità credo debba riguardare esclusivamente il campo del diritto privato.
ti chiedi perchè debbano avere diritti come le coppie sposate?
Perchè una coppia può anche non credere nell'istituzione del matrimonio in quanto tale, nn solo quello a carattere religioso, e decidere comunque di creare un nucleo familiare stabile.
Perchè nelle coppie di fatto dopo magari 30 anni di vita insieme, alla morte di uno dei componenti e in assenza di figli, i sopravvissuti non ereditano nulla? Passa tutto al parente più prossimo del defunto, che ad esempio ha diritto a cacciare di casa la persona che ci ha vissuto per 30 anni con il favore della legge se l'abitazione era di proprietà del convivente.
Questo è giusto?
E' giusto che in caso di malattia anche grave del proprio convivente una persona non possa essere informata dello stato di salute e in certi casi non possa nemmeno assistere il malato?
E' giusto non essere considerati nelle graduatorie delle case popolari?
E in quelle degli asili e delle scuole?
tutto questo è giusto riservarlo a una parte sempre più esigua della popolazione italiana, tagliando fuori una fetta consistente delle neo coppie (futuro del Paese)?
Non è lesivo dei diritti della persona costringere questa stessa a contrarre un matrimonio non voluto e non scelto per poter accedere ai diritti basilari che in ogni stato civile sono garantiti da anni?
Io come facente parte di una coppia di fatto queste cose me le sento sulla pelle.
E ti assicuro che non è affatto piacevole. :D
PS: non è no sfogo verso di te, è semplicemente un'esposizione dei fatti. Peace! :D
qualche giorno fa, pagato coi soldi di tutti, è arrivato dalla cara sinfdaca Moratti un utilissimo attestato in carta pergamena con su scritto che i miei sono sposati da 25 anni, e che il sindaco conferma il matrimonio.
Oltre ad apprezzare la grandissima utilità di questo, soprattutto nel momento in cui mancano fondi per servizi sociali, scuole, piste ciclabili eccetera, ho notato che nell'attestato IL COGNOME DI MIA MADRE MANCO E' NOMINATO.
Ora, sarò una schifosa femminista, ma uno dei motivi per cui mai mi sposerò è che non sopporto che la donna, una volta sposata, perda il proprio cognome, tanto il capofamiglia è il marito, e il nome della famiglia è quello del marito. E' una cacchiata, ma mi fa tornare in mente il senso originario del matrimonio, ovvero un contratto legale che con l'amore non c'entrava nulla e in cui la proprietà della figlia passava dal padre al marito.
Un contratto meramente economico, poi il marito poteva avere amanti, concubine etc, ma l'eredità e la linea di sangue erano a posto.
Ora, perchè mai io dovrei inserirmi in un meccanismo che ha queste origini? sinceramente preferisco che l'unico legame che mi tenga insieme al mio compagno sia l'amore e la volontà di far durare il legame, senza avere la tranquillità di un pezzo di carta. Io credo sia molto più difficile così, anche perchè la maggior parte di coppie sposate da tanto che conosco stanno insieme per abitudine e per "contratto".
beh,mia mamma,vista anche la strana situazione sopracitata ha sempre mantenuto il suo cognome e l'ha sempre fatto inserire a forza anche nei casi in cui non era richiesto.
--e pensa che qui non è come nei paesi anglosassoni in cui la donna dopo il matrimonio lo perde definitivamente il cognome da nubile!--
@drogon: anche i miei nel 68 avevano 6 anni! :D