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la famiglia tradizionale.
E di Edd Tollett l'addolorato
creato il 21 maggio 2007

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John Umber
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John Umber
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Inviato il 23 maggio 2007 15:08

qualche giorno fa, pagato coi soldi di tutti, è arrivato dalla cara sinfdaca Moratti un utilissimo attestato in carta pergamena con su scritto che i miei sono sposati da 25 anni, e che il sindaco conferma il matrimonio.

 

Oltre ad apprezzare la grandissima utilità di questo, soprattutto nel momento in cui mancano fondi per servizi sociali, scuole, piste ciclabili eccetera, ho notato che nell'attestato IL COGNOME DI MIA MADRE MANCO E' NOMINATO.

 

Ora, sarò una schifosa femminista, ma uno dei motivi per cui mai mi sposerò è che non sopporto che la donna, una volta sposata, perda il proprio cognome, tanto il capofamiglia è il marito, e il nome della famiglia è quello del marito. E' una cacchiata, ma mi fa tornare in mente il senso originario del matrimonio, ovvero un contratto legale che con l'amore non c'entrava nulla e in cui la proprietà della figlia passava dal padre al marito.

 

Un contratto meramente economico, poi il marito poteva avere amanti, concubine etc, ma l'eredità e la linea di sangue erano a posto.

 

Ora, perchè mai io dovrei inserirmi in un meccanismo che ha queste origini? sinceramente preferisco che l'unico legame che mi tenga insieme al mio compagno sia l'amore e la volontà di far durare il legame, senza avere la tranquillità di un pezzo di carta. Io credo sia molto più difficile così, anche perchè la maggior parte di coppie sposate da tanto che conosco stanno insieme per abitudine e per "contratto".

 

Scusami se ti correggo ma il matrimonio religioso ha alla base l'amore infinito in quanto si giura davanti a Dio di rimanere per sempre vicino alla persona amata anche nelle situazioni più peggiori. Certo se poi Dio non esiste e l'amore infinito è una chimera tutto si trasforma e il matrimonio religioso diventa una bella cerimonia di apparenza che sarebbe meglio evitare.

 

Non penso sia una grossa cosa pretendere che la moglie mantenga il suo cognome e che possa trasmetterlo ai propri figli: se uomo e donna sono uguali lo devono essere in tutto. L'importante è non dare il cognome di entrambi i genitori: ma tu ci pensi che casino alla settima generazione :D ?


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Drogon
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Drogon
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Inviato il 23 maggio 2007 17:07

e cmq la possibilità di dare ai figli il cognome della madre invece che quello del padre c'è.....


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Mornon
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Mornon
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Inviato il 23 maggio 2007 17:12
ti chiedi perchè debbano avere diritti come le coppie sposate?

Diritti, sí; equiparabili (ossia ciò di cui parlava Alyssa) è se non altro oggetto di discussione: se hai meno doveri, può essere sensato che derivino meno diritti.

 

 

Perchè nelle coppie di fatto dopo magari 30 anni di vita insieme, alla morte di uno dei componenti e in assenza di figli, i sopravvissuti non ereditano nulla? Passa tutto al parente più prossimo del defunto, che ad esempio ha diritto a cacciare di casa la persona che ci ha vissuto per 30 anni con il favore della legge se l'abitazione era di proprietà del convivente.

[...]

E' giusto che in caso di malattia anche grave del proprio convivente una persona non possa essere informata dello stato di salute e in certi casi non possa nemmeno assistere il malato?

E' giusto non essere considerati nelle graduatorie delle case popolari?

E in quelle degli asili e delle scuole?

Per asili e scuole non saprei, per il resto la possibilità dovrebbe esserci, tramite testamenti, dichiarazioni, ecc.; certo, non è automatico come nel caso di coniuge, ma si dovrebbe poter avere.

 

 

uno dei motivi per cui mai mi sposerò è che non sopporto che la donna, una volta sposata, perda il proprio cognome

A oggi non ha la possibilità di tenerlo? Se non ricordo male, qualcosa in merito (moglie, figli, o entrambi) era stato fatto :D


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Aggo
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Aggo
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Inviato il 23 maggio 2007 17:37

 

Ora, sarò una schifosa femminista, ma uno dei motivi per cui mai mi sposerò è che non sopporto che la donna, una volta sposata, perda il proprio cognome, tanto il capofamiglia è il marito, e il nome della famiglia è quello del marito. E' una cacchiata, ma mi fa tornare in mente il senso originario del matrimonio, ovvero un contratto legale che con l'amore non c'entrava nulla e in cui la proprietà della figlia passava dal padre al marito.

 

 

 

Non penso sia una grossa cosa pretendere che la moglie mantenga il suo cognome e che possa trasmetterlo ai propri figli: se uomo e donna sono uguali lo devono essere in tutto. L'importante è non dare il cognome di entrambi i genitori: ma tu ci pensi che casino alla settima generazione :D ?

 

Ok risolvo io la questione: nuovo decreto legge. Si prende metà cognome del padre e metà della madre e si fa il cognome nuovo! Fra le due possibilità la scelta ai coniugi di quello più carino.

 

Tipo i sognori Rossi e Bianchi avranno un figlio Ronchi o Biassi. Ok si, mi sotterro da solo :D :D :D


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Khaalesi
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Inviato il 23 maggio 2007 18:31
ti chiedi perchè debbano avere diritti come le coppie sposate?

Diritti, sí; equiparabili (ossia ciò di cui parlava Alyssa) è se non altro oggetto di discussione: se hai meno doveri, può essere sensato che derivino meno diritti.

 

 

Perchè nelle coppie di fatto dopo magari 30 anni di vita insieme, alla morte di uno dei componenti e in assenza di figli, i sopravvissuti non ereditano nulla? Passa tutto al parente più prossimo del defunto, che ad esempio ha diritto a cacciare di casa la persona che ci ha vissuto per 30 anni con il favore della legge se l'abitazione era di proprietà del convivente.

[...]

E' giusto che in caso di malattia anche grave del proprio convivente una persona non possa essere informata dello stato di salute e in certi casi non possa nemmeno assistere il malato?

E' giusto non essere considerati nelle graduatorie delle case popolari?

E in quelle degli asili e delle scuole?

Per asili e scuole non saprei, per il resto la possibilità dovrebbe esserci, tramite testamenti, dichiarazioni, ecc.; certo, non è automatico come nel caso di coniuge, ma si dovrebbe poter avere.

Scusa, ma cos'è questa cosa delle coppie di serie a e serie b?

Io, che vivo da 10/20/30/40 anni con la stessa persona per poter avere i diritti che le persone sposate devo andare da un avvocato/notaio e chicchessia a fare 10.000 documenti che tutelino me e il mio compagno? Mentre se sei sposato è automatico?

Guarda che davanti allo stato italiano dovremmo avere tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri. Com'è che a noi sono negate le agevolazioni solo perchè non vogliamo il pezzo di carta che attesti che ci amiamo?

Noi, coppie di fatto non abbiamo meno doveri degli altri. Paghiamo le stesse tasse, e forse di più perchè non siamo riconosciuti come famiglia, giusto per fare un esempio.... Io che lavoro in banca e ho l'assicurazione sanitaria aziendale, non posso estenderla al mio compagno perchè non è considerato "cogniuge".

però alle mogli dei parlamentari divorziati e alle loro nuove compagne questo diritto non si toglie, come mai?

E allora, trovatemi una giustificazione che abbia un po' di logica sul fatto che le coppie di fatto non debbano avere gli stessi diritti di una coppia sposata. :D


M
Mornon
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Mornon
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Inviato il 23 maggio 2007 18:58
cos'è questa cosa delle coppie di serie a e serie b?

Io, che vivo da 10/20/30/40 anni con la stessa persona per poter avere i diritti che le persone sposate devo andare da un avvocato/notaio e chicchessia a fare 10.000 documenti che tutelino me e il mio compagno? Mentre se sei sposato è automatico?

Premetto che da parte mia non sono contrario ai Di.Co., o comunque al riconoscimento delle coppie di fatto. Posto questo, facevo quelle note per un'altra questione: se si vuole il riconoscimento "Perché altrimenti non potrei avere queste cose", e quelle cose di fatto si possono già avere, onestamente mi pare venire meno la motivazione. Che dovrebbe almeno essere cambiata in "Perché cosí dovrei sbattermi di meno per avere quelle cose", ma onestamente inizia a sembrarmi abbastanza puerile, stante che non ci siano difficoltà immense (e da precedenti discussioni non sembrano esserci). Non so quanto servano avvocati o notai, dovrebbero bastare anche dichiarazioni fatte dall'interessato.

 

 

Guarda che davanti allo stato italiano dovremmo avere tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri. Com'è che a noi sono negate le agevolazioni solo perchè non vogliamo il pezzo di carta che attesti che ci amiamo?

Mai detto questo; ma, come ho detto, "se hai meno doveri, può essere sensato che derivino meno diritti". Se (notare il "se") il matrimonio dà piú doveri, direi che può essere sensato (notare il "può essere") che dia anche piú diritti. Onestamente, se si vogliono uguali doveri e uguali diritti... a questo punto, sono io a fare una domanda cui ho piú volte risposto: perché non sposarsi civilmente? A pari diritti e doveri, quale sarebbe la differenza?

 

 

Noi, coppie di fatto non abbiamo meno doveri degli altri. Paghiamo le stesse tasse, e forse di più perchè non siamo riconosciuti come famiglia, giusto per fare un esempio.... Io che lavoro in banca e ho l'assicurazione sanitaria aziendale, non posso estenderla al mio compagno perchè non è considerato "cogniuge"

Di fatto, in caso di separazione non si deve affrontare tutta la trafila burocratica, e per quanto magari possa sembrare stupido (ma non per tutti lo è, vedi Ashan) non devi "rinunciare" al tuo cognome. Ci sono differenze, da valutare quante e di che peso.

Comunque, per la questione dell'assistenza non dipende (solo?) dallo Stato, ma dalla banca, che può benissimo cambiare tale regola; a questo proposito, ti consiglio di informarti da un buon sindacalista: almeno in alcune banche l'assicurazione sanitaria aziendale può essere estesa al convivente, in quanto nel contratto è stato espressamente inserito "coniuge o convinvente".


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^shinobi^
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Inviato il 23 maggio 2007 19:06
non ho alcuna intenzione di costruirmene una in quanto ho sempre escluso categoricamente l'ipotesi di avere figli.

 

Bè, a mio modo di vedere anche lui+lei e senza figli sono una famiglia, o mi sbaglio?

 

Per il fatto del cognome della lei della coppia, penso che questo possa essere trasmesso ai figli al posto di quello paterno, almeno mi sembrava che fosse uscita una legge del genere. Ma non so se la famiglia poi possa essere denominata col cognome di lei al posto di quello di lui.

In effetto anche questo (dare alla famiglia il cognome di lui) penso sia ormai superato o cmq verrà superato presto


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Drogon
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Inviato il 23 maggio 2007 19:11

non ho mai capito che differenza passa tra un matrimonio civile e un di.co. tra uomo e donna....

a questo punto secondo me la cosa diventa un capriccio.... "no, non mi sposo perchè sono contro il matrimonio"

e allra arrangiati


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xaytar
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Inviato il 23 maggio 2007 19:27
a questo punto secondo me la cosa diventa un capriccio.... "no, non mi sposo perchè sono contro il matrimonio"

e allra arrangiati

 

capriccio? avete presente quanto costano i matrimoni oggigiorno? :D è una spesa economica, ma anche morale. Nell'epoca del precariato è dura sposarsi: non solo dal punto di vista economico... se io giovane precario so che tra qualche anno dovrò cambiare lavoro, magari da altre parti, devo trasferirmi con la moglie e il figlio e cambiare posto e casa... magari ci penso due volte e rimando il matrimonio finchè non ho il posto fisso.

E la cosa particolare italiana, diversamente dagli altri paesi europei, è la bassa percentuale di convivenze: e cmq le convivenze nella maggior parte sono un approccio al matrimonio, in attesa di avere la casa, il posto di lavoro fisso, eccetera eccetera... le condizioni sociali ed economiche sono cambiate rispetto a qualche decennio fa. Poi ci sono quelli contrario al matrimonio, ma i dati li considerano la minoranza di quelli che non si sposano - contrariamente a quanto appare nel forum. :D


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orlando stark
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Inviato il 23 maggio 2007 19:48

semplicemente dato il gran baccano che se ne sta facendo ultimamente volevo sapere quanto la famiglia tradizionale di stampo cattolico e kantiano ha bisogno di essere difesa.

come la penso io immagino sia intuibile.

è semplicemente un sondaggio.

 

scusa l' ignoranza ma che cosa vuol dire famiglia kantiana? :D


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Alyssa Arryn
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Alyssa Arryn
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Inviato il 23 maggio 2007 20:31

ti chiedi perchè debbano avere diritti come le coppie sposate?

Perchè una coppia può anche non credere nell'istituzione del matrimonio in quanto tale, nn solo quello a carattere religioso, e decidere comunque di creare un nucleo familiare stabile.

Capisco che si possa non credere nel matrimonio come sacramento, mi è un po' più difficile capire cosa significhi non credere nel matrimonio come istituzione. IMHO se non si crede nel matrimonio come istituzione si vede la convivenza come fatto esclusivamente privato.

 

Perchè nelle coppie di fatto dopo magari 30 anni di vita insieme, alla morte di uno dei componenti e in assenza di figli, i sopravvissuti non ereditano nulla? Passa tutto al parente più prossimo del defunto, che ad esempio ha diritto a cacciare di casa la persona che ci ha vissuto per 30 anni con il favore della legge se l'abitazione era di proprietà del convivente.

Questo è giusto?

Da questo ci si può cautelare con un testamento, mi pare. Cosa fattibile con un minimo di previdenza quando si considera la propria unione "non a termine".

 

E' giusto che in caso di malattia anche grave del proprio convivente una persona non possa essere informata dello stato di salute e in certi casi non possa nemmeno assistere il malato?

Su questo invece sono perfettamente d'accordo con te. Lo stato attuale delle cose non mi sembra giusto.

 

E' giusto non essere considerati nelle graduatorie delle case popolari?

E in quelle degli asili e delle scuole?

E qui mi viene da pensare a riguardo dei diritti dei single: perchè una coppia di fatto dovrebbe avere la precedenza su un single nelle graduatorie per le case popolari? Gli unici a dover essere discriminati quindi dovrebbero essere coloro che vivono da soli.

Per le graduatorie asili e scuole invece credo che il diritto da tutelare dovrebbe essere quello del bambino.

 

PS: non è no sfogo verso di te, è semplicemente un'esposizione dei fatti. Peace! :D

Tranquilla, non l'ho interpretato certo come uno sfogo nei miei confronti :D

 

"se hai meno doveri, può essere sensato che derivino meno diritti". Se (notare il "se") il matrimonio dà piú doveri, direi che può essere sensato (notare il "può essere") che dia anche piú diritti. Onestamente, se si vogliono uguali doveri e uguali diritti... a questo punto, sono io a fare una domanda cui ho piú volte risposto: perché non sposarsi civilmente? A pari diritti e doveri, quale sarebbe la differenza?

Questo è anche il mio pensiero, non avrei potuto esprimerlo in modo più chiaro.


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Edd Tollett
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Edd Tollett
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Inviato il 23 maggio 2007 22:48 Autore

che palle.

questa non è una discussione pro o contro DICO.

manco pro o contro matrimonio.

figuriamoci se è il caso di tirare in mezzo l'ipotetico dio.

 

siete noiosi.

ma che è un sinodo di filosofi sto forum?o di vescovi?

 

se non l'avete capito si parlava di famiglia tradizionale.

a quanto leggo la famiglia tradizionale batte quelle ''alternative''.

 

dato che qui non si sa far altro che continuare a razzolare all'infinito sulla stessa cosa x me si puo anche chiudere qui.

 

e manco la buona grazia di dire almeno OT, fine OT.

 

che NOIA!

 

gabriele:edd


{
{Spettro}
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{Spettro}
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{

Utente
2233 messaggi
Inviato il 23 maggio 2007 23:45

/me Moderator mode ON

 

Calma!!!!!! Regoliamo i toni e il linguaggio!!! e cerchiamo anche di riportare la discussione IT.

 

Oltre a questo vi ricordo che non esiste il tag OT, personalmente lo trovo ridicolo, se già sapete che ciò che state dicendo non è inerente all'argomento che lo mettete a fare?

 

Per EDD: esiste modo e modo di segnalare le proprie lamentele, tramite il pulsante "Segnala" e gli MP, cerchiamo di farlo nel modo corretto e senza rischiare di scatenare flame.

 

/me Moderator mode OFF


A
Algor
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Inviato il 24 maggio 2007 11:28

A me la famiglia nucleare non piace (padre+madre+1-2 figli).

 

Io adoro la famiglia patriarcale! Il mio sogno è, quando sarò settantenne, avere uno stuolo di nipotini che mi verrà a leggere la letterina di Natale :D

 

Il cognome materno trasmesso ai figli? La solita cavolata su cui si fissano certe donne a fronte di mille altri problemi... Fatemi capire, nel giro di 3-4 generazioni uno avrebbe 6-8 cognomi!

 

E se marito e moglie di cognome fanno entrambi Rossi il bambino si chiamerà Rossi Rossi?

:D :D :D


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Lyga Stark
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Inviato il 24 maggio 2007 12:25

Provengo da una famiglia tradizionale/nucleare, ovvero mia madre, mio padre, me e mia sorella.

Ora come ora però, dato che mia sorella si è sposata e vive a Ravenna, siamo solo io ed i miei genitori in casa.

Mia nonna paterna vive in una casa a parte, che però si trova a fianco alla mia.

 

A noi vanno aggiunti due gatti, maschio e femmina, che a loro volta hanno due gattini (famiglia tradizionale/nucleare anche per loro :D ).

 

Detto questo, non me ne vogliate, ma spezzo una lancia in favore di Edd, dato che obiettivamente la discussione stava finendo piuttosto OT.

C'è già un altro thread in cui parlare di Di.Co., matrimoni civili, cos'è una famiglia e via dicendo.

 

P.S. x Algor: da quel che ho capito il cognome materno non sarebbe in aggiunta, ma in sostituzione di quello paterno.

E poi chi non vorrebbe chiamarsi Bastiano Joao Cohimbra de la Coronilla y Azevedo? :D


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