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di diversità si può morire
I di Iskall Ytterligare
creato il 05 aprile 2007

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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 05 aprile 2007 20:03 Autore

Un ragazzo di soli sedici anni si è trafitto il petto con una coltellata e si è buttato dal quarto piano di un palazzo di Torino. Lasciando due lettere per spiegare il suo gesto.

Un gesto compiuto dal figlio di una filippina e un italiano, un caso di integrazione fra due mondi diversi, sano e con ottimi voti.

Un ragazzo fragile come solo gli adolescenti possono essere, bollato come gay.

http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/c...ne-suicida.html

Lo era? Non lo sappiamo. Quello che sappiamo è che questa "accusa" gli veniva ripetuta da due anni, e in un'età vulnerabile e delicata come quella, può essere troppo.

 

Ovviamente le reazioni sono di cordoglio, e non c'era bisogno di aprire un topic per questo.

Ma la sua morte lascia alcuni interrogativi che secondo me riguardano tutti, e in questo forum sono nate molte discussioni che dimostrano come la maggior parte di noi utenti sia interessata ai grandi temi politici, sociali, etici.

La prima cosa che mi è venuta in mente leggendo l'articolo è che una morte come quella è segno di una realtà che mette in difficoltà tutto il nostro impegno, i nostri dibattiti sui grandi temi, la nostra voglia di indirizzare la società verso quella che riteniamo la strada migliore.

Non è più una questione di destra o sinistra, è che di fronte a tanta cattiveria di basso livello viene da chiedersi cosa mai possano fare le nostre riflessioni sui grandi temi di fronte a una società capace di spingere al suicidio i suoi membri più fragili se questi sono o sembrano omosessuali.

Ho sempre pensato che fosse un problema generazionale, l'accettazione o meno della diversità. Sentendo una vecchietta al bar inveire contro i gay, ho quasi sorriso. Diciamo che contavo più sui giovani, open minded, moderni, cosmopoliti, tolleranti... a quanto pare stavo solo fantasticando, o estendendo una piccola categoria di persone all'intera società giovane.

Ora mi chiedo che senso abbiano le lotte per i Dico se siamo ancora a questo livello di arretratezza culturale...

 

Le reazioni secondo me tendono leggermente alla strumentalizzazione, ma non è questa la sede per simili polemiche. Resta il fatto che tra qualche giorno non se ne parlerà più e si continuerà come prima.

http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/c...-sedicenne.html

Che fosse o meno gay il fatto che nella nostra società ci si faccia gli affari altrui in una materia tanto privata come la sessualità, e si arrivi a farne un problema con conseguenze piccole (le foto di un calciatore che balla con uomini), medie (imprenditori ricattati) e grandi, non può passare inosservato.

Se qualcuno l'avesse portato al suicidio dicendogli "sei negro" sarebbe venuto fuori un casino immenso, e a ragione. Qui, mi aspetto un parapiglia fazioso fra dico, cattolici, destra, sinistra, associazioni varie. E nient'altro.

La madre del ragazzo sapeva, ma non gli ha mai chiesto se fosse veramente gay: ne avrebbe avuto bisogno, per accettarsi prima ancora di farsi accettare. Rispetto il dolore di quella donna, ma con lo spietato senno di poi si può dire che un tabù in famiglia non l'ha certo aiutato.

 

Vorrei chiedervi: in che paese siamo se dei ragazzi in piena crescita possono avere una visione così distorta del sesso da aprire crepe in una personalità fragile, fino a mandarla in frantumi?

Per ogni Marco che non ce la fa, ce ne sono dieci che soccombono dentro di sè, o che pagano il prezzo di una lotta per accettarsi, e di nessuno di loro si parlerà sui giornali.

Quindi l'argomento del topic vorrei focalizzarlo su un punto: perchè la sessualità di una persona riguarda altri, e deve essere accompagnata da un giudizio positivo o negativo? Non mi sembra affatto che ci fossero dietro motivazioni religiose o morali di qualche tipo, e mi sembra restrittivo parlare di bullismo.

Noi siamo di destra e di sinistra, pro dico o pro matrimonio, ma ne discutiamo fra di noi serenamente, o facendo flame, o con ironia... ma non andiamo a rovinare la vita di qualcuno perchè non la pensa come noi.

Per me, un paese maturo è un paese tollerante.

 

Mi rendo conto che l'argomento è delicato, ma so che ci saranno post estremamente interessanti. :stralol:


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Gone
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Gone
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Inviato il 05 aprile 2007 20:27

E' da generazioni che i "diversi" vengono ridotti male.

non parlo solo di sessualità Iskall. Parlo in generale, di ogni genere di espressione di sè che esca dalla norma accettata.

 

I più deboli muoiono.

Quelli appena più forti muoiono dentro.

Altri ancora crescono e diventano carnefici. Alla Hitler, che era stato un bambino molestato.

 

Nell'insieme?

Nell'insieme questo mondo fa schifo e la nostra razza è cannibale.

 

E spero che quelli che lo tormentavano se lo portino dentro finchè campano.


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Aggo
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Aggo
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Inviato il 05 aprile 2007 20:29

Sulla libertà di scelta della sessualità niente da dire, ognuno deve essere libero di stare con chi vuole. Tuttavia premesso ciò non ritengo che sia conseguenza logica l'appaiamento dei diritti e dei doveri; questo non tanto riguardo a matrimoni/dico carte varie tribunali & co, ma, lo dico subito, riguardo all'adozione. Per me non è discriminare, è dare ad ogni forma la sua dimensione. Facendo un paragone è come scegliere se andare in moto o in auto, e qui nessuno deve discriminare. Certe regole sono uguali per entrambi, come gli stop, le precedenze e i limiti di velocità. Altre saranno diverse, come la possibilità di viaggiare senza casco, concessa solo agli automobilisti. Chiedere la parità in tutto gridando alla discriminazione sarebbe come protestare perchè chi va in auto può andare senza casco e chi va in moto no.

Sul discorso suicidio invece è necessario generalizzare, questo caso è omologabile a quei suicidi in cui la vittima era depressa causa "offese" di vario genere (grasso, brutto, scemo). E' chiaro che in certi soggetti di una certa età certe offese possano sembrare davvero tali e non idiozie, dette magari da chi ha più problemi di chi le subisce. Qui però la questione non riguarda tanto la sessualità, ma la cultura del rispetto degli altri e lo sviluppo della dignità individuale.



Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 05 aprile 2007 21:34

Io vedo in questa storia un problema di fondo: gay = diverso = inferiore.

 

Il problema della sessualità nell'adolescenza è ormai stato affrontato in mille salse, quindi non penso di dovermi ripetere...

Nell'adolescenza inizia la fase di competizione tra i ragazzi, e il sesso è uno dei campi in cui questa è più acuta.

 

Il classico capobranco, il maschio alfa, ha successo con le ragazze, e gli altri lo seguono per entrare nella sua orbita.

 

Sotto questo aspetto, accusare qualcuno di avere una sessualità "sbagliata" è un insulto pesantissimo. Essere un gay significa essere fuori dai giochi, non poter competere, essere il nadir del capobranco, e quindi il paria.

 

La competizione sessuale per la femmina è un istinto talmente atavico che diventa quasi difficile tradurlo in parole.

 

 

 

 

 

Marco è morto. Perché?

Perché gli altri facevano mobbing su di lui.

E perché lui non riusciva a fregarsene a sufficienza.

 

Tra Marco e i suoi "omicidi morali" c'è una comunanza di fondo di valori. Sia per loro che per Marco, lui era lo sconfitto, il perdente, quello da emarginare. E Marco non ha visto altra via d'uscita che la morte, l'unico modo per eludere questa legge. Coerente con il branco che lo sfotteva, mi pare.

 

 

 

 

 

Da un certo punto di vista mi verrebbe da dire: non era abbastanza forte, non ce l'ha fatta. Ha fatto della sua vita quello che voleva, a mio avviso si è giocato male le proprie carte.

Ritengo Marco completamente colpevole della propria morte: è stato lui a non vedere alternative al suo gesto.

 

 

Resta il discorso dell'implicita affermazione gay = inferiore.

A questo io sono fondamentalmente contrario, ma salvo sperare in una crescita di coscienza della società non saprei in cosa confidare... Una legge dall'alto? Vietato sfottere i gay? E a quando una legge che vieti di sfottere gli interisti, allora? Secondo me non è quella la via.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]


Neshira
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Inviato il 05 aprile 2007 23:30

Una legge che proibisce di sfottere i gay. :stralol: :stralol:

Poi una legge che impedisce di sfottere?

Perchè no...chi ti dice che un 'attento cretino' ad uno che ti taglia la strada non venga preso male, e che al primo ponte quel tizio, già depresso, non si butti di sotto? ( Fermo restando che non costa niente respirare 5 secondi e trattenere anche il semplice 'cretino' :stralol: )

 

Ok sto esagerando apposta, non sarà lo stesso caso di questo, che sembra più un lavoro di logoramento prolungato e attento, ma il suicidio è comunque una scelta personalissima, è un azzardo dire 'si è ammazzato perchè lo chiamavano gay'.

Lo chiamavano gay, e si è ammazzato. Non è e non deve essere un reato, o dove mettiamo il confine?

 

Niente più voti a scuola: quanti adolescenti si ammazzano per questo?

Burka obbligatorio per le donne troppo belle, quante adolescenti diventano anoressiche perchè non si sanno accettare?

No.

 

Motivazione pseudo-altruista: non è stando sotto una campana di vetro che si cresce.

Motivazione egoistica: per me la censura è un prezzo troppo alto per la protezione di pochi. E vale anche se è l'unico mezzo in vista...'educare al rispetto' e 'insegnare ad accettarsi' sono belle frasi impossibili da mettere in pratica :stralol:

 

siamo due insensibili Lord Beric...


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Arvin Sloane
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Inviato il 06 aprile 2007 12:58

E' sempre brutto assistere ad immagini come queste. Vedere un branco di ragazzini che se la prendono con il più debole di loro è sempre una cosa spiacevole. Stavolta però questo ragazzino, probabilmente psicologicamente molto fragile e magari chissà con qualche problema di inserimento, non c'è l'ha fatta a reggere e ha scelto di farla finita. Se forse la sua famiglia gli avesse dato il giusto sostegno e supporto o se lui avesse trovato delle persone che potessero aiutarlo, consigliarlo, credere in lui e dimostrarsi realmente suoi amici probabilmente tutto questo non sarebbe successo. Ma queste sono solo ipotesi. La colpa non è solo di chi lo scherniva, ma è della società in genere. Questo ragazzo è stato pressochè ignorato da tutti e nessuno è stato in grado di capirlo e di aiutarlo. E sentendosi così solo e vulnerabile è giunto alla conclusione che era meglio farla finita...

 

A mio modo di vedere le cose una legge contro la discriminazione gay sarebbe controproducente, come pure lo è, sempre a mio modo di vedere, quella contro la discriminazione razziale. Vedendoli tutelati in maniera particolare e con leggi apposite le persone, passatemi il termine non corretto, "normali" non la prenderebbero bene e anzi si sentirebbero discriminati a loro volta, accentuando il disprezzo e la discriminazione verso queste minoranze.


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Inviato il 06 aprile 2007 13:45

mi trovo d'accordo con gli interventi di beric e neshira....

probabilmente, anzi quasi sicuramente, questo ragazzo già di suo mentalmente fragile non ha retto...

può sembrare cinico ma anche l'uomo è umano e questa potrebbe quasi essere definita selezione naturale...

quasi....


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Iskall Ytterligare
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Inviato il 06 aprile 2007 13:51 Autore

Drogon, anche tu (o io) potresti essere fragile come quel ragazzo. Solo che sei abbastanza fortunato da non aver fatto la prova. Non s**pi persone che ai tuoi compagni di classe fa senso immaginare nel tuo letto, e non ti trattano come un appestato. In questo caso, tutti sono forti e degni di passare la selezione naturale.

 

E' un esempio generale perchè non conosco la tua vita e non mi permetterei mai, ma di gente fragile che arriva alla pensione serena è pieno il mondo, basta essere nelle categorie che la gente trova normali nella tua società.

 

Nell'antica Sparta se stavi con un tuo compagno di addestramento non faceva nè caldo nè freddo, ma se eri sovrappeso ti avrebbero distrutto come perdente fallito inadatto alla gloria militare di Sparta.

Oggi i sovrappeso sono un business per i prodotti dimagranti, e i gay un business per nessuno.

 

http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronach...ragazzata.shtml

Il miglior commento che ho letto sui giornali, per ora.


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John Umber
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Inviato il 06 aprile 2007 16:22

Io vedo in questa storia un problema di fondo: gay = diverso = inferiore.

 

Il problema della sessualità nell'adolescenza è ormai stato affrontato in mille salse, quindi non penso di dovermi ripetere...

Nell'adolescenza inizia la fase di competizione tra i ragazzi, e il sesso è uno dei campi in cui questa è più acuta.

 

Il classico capobranco, il maschio alfa, ha successo con le ragazze, e gli altri lo seguono per entrare nella sua orbita.

 

Sotto questo aspetto, accusare qualcuno di avere una sessualità "sbagliata" è un insulto pesantissimo. Essere un gay significa essere fuori dai giochi, non poter competere, essere il nadir del capobranco, e quindi il paria.

 

La competizione sessuale per la femmina è un istinto talmente atavico che diventa quasi difficile tradurlo in parole.

 

 

 

 

 

Marco è morto. Perché?

Perché gli altri facevano mobbing su di lui.

E perché lui non riusciva a fregarsene a sufficienza.

 

Tra Marco e i suoi "omicidi morali" c'è una comunanza di fondo di valori. Sia per loro che per Marco, lui era lo sconfitto, il perdente, quello da emarginare. E Marco non ha visto altra via d'uscita che la morte, l'unico modo per eludere questa legge. Coerente con il branco che lo sfotteva, mi pare.

 

 

 

 

 

Da un certo punto di vista mi verrebbe da dire: non era abbastanza forte, non ce l'ha fatta. Ha fatto della sua vita quello che voleva, a mio avviso si è giocato male le proprie carte.

Ritengo Marco completamente colpevole della propria morte: è stato lui a non vedere alternative al suo gesto.

 

 

Resta il discorso dell'implicita affermazione gay = inferiore.

A questo io sono fondamentalmente contrario, ma salvo sperare in una crescita di coscienza della società non saprei in cosa confidare... Una legge dall'alto? Vietato sfottere i gay? E a quando una legge che vieti di sfottere gli interisti, allora? Secondo me non è quella la via.

 

 

 

Secondo me l'accoppiamento più giusto è gay=diverso. Il branco si avventa su chi è "diverso", non ha importanza la qualità della diversità.

Mi ricordo che quando andavo alle scuole medie ero preso di mira da tutta la mia classe perchè nonostante fossi nato e vivevo a Roma avevo un accento siciliano dovuto al fatto che i miei genitori sono catanesi.

Per anni mi hanno detto "siciliano di m***a", "mafioso schifoso" e tante altre belle cosuccie (è inutile aggiungere che ogni due secondi mi veniva fatto il verso), qualche volta riunendosi in gruppo hanno cercato pure di alzare le mani. Che cosa avevo fatto di cattivo a queste persone? Niente, ero solamente "diverso".

Inutile parlare con i professori, quando loro si girano o esci da scuola gli insulti ricominciano. La mia fortuna è stata la grande forza interiore che mi ha permesso di trasformare l'insulto in scherzo, lo scherzo in gioco, e alla fine quasi mi arrabbiavo se non venivo chiamato "il siciliano": è stato il mio soprannome ufficiale fino a qualche anno fa.

Più venivo insultato e più mi sentivo orgoglioso di essere di origine siciliana, ma non tutti reagiscono così. Ho conosciuto varie persone che per colpa del loro accento "diverso" si sono ritirate dalla scuola e hanno perso interi anni scolastici.

Io sono stato forte ma tutti gli altri che non lo sono? Perchè chi è "diverso" deve anche avere le spalle grandi per sopportare il peso degli imbecilli?

Purtroppo se sei debole e anche "diverso" non sopravvivi perchè tu sarai sempre solo e loro saranno sempre in tanti pronti a colpirti in ogni punto vulnerabile che lasci scoperto.

Se una cavolata come l'accento può essere oggetto di "persecuzione", figuriamoci l'omosessualità!! Chissà quando grandi sarebbero dovute essere le spalle di questo povero ragazzo per poter sopportare tutti gli insulti che ha ricevuto e che avrebbe continuato a ricevere...


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Alyssa Arryn
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Alyssa Arryn
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Inviato il 06 aprile 2007 23:54

Il branco si avventa su chi è "diverso", non ha importanza la qualità della diversità.

......

Perchè chi è "diverso" deve anche avere le spalle grandi per sopportare il peso degli imbecilli?

Purtroppo se sei debole e anche "diverso" non sopravvivi perchè tu sarai sempre solo e loro saranno sempre in tanti pronti a colpirti in ogni punto vulnerabile che lasci scoperto.

Anch'io penso che il problema vada posto esattamente in questi termini: "branco" e "diverso", non importa quale sia la natura della diversità.

 

"Imbecilli" presonalmente mi sembra un termine fin troppo lieve nei confronti dei componenti di un branco; la cosa che più mi turba è quanto gli atti di prevaricazione compiuti per il fatto appartenere ad un branco vengano più facilmente sottovalutati come ragazzate rispetto ad analoghi atti persecutori compiuti da un singolo.


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Gone
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Gone
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Inviato il 07 aprile 2007 0:03

...

 

certo.

selezione naturale.

 

Chi parla?

Chi ha passato l'adolescenza al riparo nella protezione di un branco?

O chi sa cosa vuol dire essere soli?

 

Perchè la differenza è fondamentale.

 

E' di branco che parliamo in questo caso. E' di branco che si parla, e il branco è la fine della civiltà e il ritorno alle caverne.

 

Dico chiaro e tondo che non rispetto il parere di chi non sia stato, per un bel pezzo, un pariah. Non in questo ambito.

 

Io lo sono stato, per le mie idee e per altro, per un periodo consistente della mia vita. E vi assicuro che è un'ottima scuola di vita spartana.

 

Compiango quel poveraccio. Lo compiango davvero, ma non andrò MAI a dire che sia stata selezione naturale, perchè a meno che non si vogliano selezionare persone abiette a cui consegnare un mondo ancora più escrementizio, non è di quello che si parla.


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Ghivan
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Ghivan
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Inviato il 07 aprile 2007 13:04

Da quel che ne so, il povero ragazzo era il primo della classe, il "secchione", e di solito chi si trova in questa posizione diventa, quasi inevitabilmente, bersaglio delle invidie dei propri "compagni" di classe. Quasi sicuramente questo, unito al carattere debole e buono del ragazzo -essere troppo buoni, si sa, porta gli altri ad approfittarsi di te, visto che non tutti sono educati alla lealtà e al rispetto-, ha fatto sì che egli fosse un bersaglio ideale per vessazioni di vario genere, oggetto di sfogo delle manie di potenze tipiche degli adolescenti.

Si è fin troppo delicati nell'adolescenza, subire per due anni prese in giro del genere equivale ad una vera e propria tortura psicologica. E lo dico con cognizione di causa, visto che anche io sono stato un "paria". Sono d'accordo con Beric quando dice:

 

Io vedo in questa storia un problema di fondo: gay = diverso = inferiore.

Il problema della sessualità nell'adolescenza è ormai stato affrontato in mille salse, quindi non penso di dovermi ripetere...

Nell'adolescenza inizia la fase di competizione tra i ragazzi, e il sesso è uno dei campi in cui questa è più acuta.

Il classico capobranco, il maschio alfa, ha successo con le ragazze, e gli altri lo seguono per entrare nella sua orbita.

Sotto questo aspetto, accusare qualcuno di avere una sessualità "sbagliata" è un insulto pesantissimo. Essere un gay significa essere fuori dai giochi, non poter competere, essere il nadir del capobranco, e quindi il paria.

 

E' frustrante vedere i propri "amici" avere le loro prime esperienze, i loro primi baci ecc...mentre tu sei fuori da tutto questo, perchè qualcuno, in un certo senso, ti ha destinato al ruolo di "diverso" di"sfigato". E non è una situazione facile da vivere. C'è chi riesce ad andarci oltre, a fregarsene, e chi no, come Marco.

Il suicidio è stato, in un certo senso, un modo per farsi "notare" per rendere nota a tutti la propria situazione. E penso anche che il suo gesto sia stato fatto anche con l'intenzione di "vendicarsi" di chi lo aveva fatto soffrire, che si sia anche compiaciuto nell'immaginarsi come avrebbero sofferto per i sensi di colpa. Ovviamente le mie sono solo supposizioni.


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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 07 aprile 2007 16:23 Autore

Quoto John Umber, Gone Berserk, Ghivan (veramente acuto).

 

Speravo di non dover postare una cosa come questa, speravo che alla fine avessero ragione quelli per cui è stato bullismo e non omofobia.

Ma il giorno dopo una liberia gay di Milano era piena di scritte omofobe. E mi chiedo cosa sta succedendo.

E' cominciato tutto con i casini sui Dico? O semplicemente prima non se ne parlava? E che cosa succederà ancora?

 

Leggo che ai funerali si sono presentati tutti i dispiaciutissimi compagni di classe: la trovo una disgustosa ipocrisia.

 

Stavo riflettendo su una cosa: era secchione, era debole, era fragile, era troppo buono... ma com'è possibile che la sessualità di una persona sia un affare pubblico? Che riguardi gli altri? Che debba includere un giudizio?

E' interessante quel discorso sull'emulazione fra maschi, ma questa sembra discriminazione sessista a rovescio: sono più fortunate le femmine, se gay.

 

Tornando a quel che dicevo all'inizio, una società capace di diventare aggressiva in base a quello che scopre fra le tue lenzuola mi sembra seriamente immatura e prude.

 

Ho letto che qualcuno qui si è definito un "paria" negli anni della crescita, ed è sicuramente una cosa molto comune.

Visto che hanno presente questa situazione, vorrei fare una riflessione: in tema di orientamento sessuale, per quanto sembri un paradosso, essere paria può aiutare. Sei talmente "out" e "non normale" che il fatto di non avere storie con i coetanei del sesso opposto può passare per una conferma del tuo essere paria. Certo, se viene fuori la cosa... può finire con una coltellata al petto e un volo dal quarto piano.

 

E qui mi chiedo: che società è quella che promuove come "ok" dei futuri adulti capaci di ridurre così un loro coetaneo?

 

Ci siamo dentro, in questa Italia. Ci vivremo. Che cosa ci aspetta? Che cosa vogliamo fare?


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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 07 aprile 2007 16:49

che si fa? fai uno sforzo di volontà e ti convinci che è un onore essere definito/a paria dagli idioti perchè significa che non sei come loro, e cerchi di compiacerti quando senti l'ennesima frecciatina, giuri e spergiuri che nè tu ti comporterai mai in quel modo nè che educherai i tuoi figli a farlo, e vai alla ricerca di tutte quelle persone che hanno modi meno riprorevoli per divertirsi; forse la maggioranza saranno gli idioti, ma il numero di quelli che non lo sono si fa valere.

 

Per mancanza di tempo non posso continuare, sorry



Neshira
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Neshira
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Guardiani della Notte

10281 messaggi
Inviato il 07 aprile 2007 19:39

ti convinci che è un onore essere definito/a paria dagli idioti

 

non ti convinci...è una realtà e lo devi solo scoprire, e non serve nemmeno l'aiuto della famiglia o di amici 'normali'...quelli te li fai dopo. Vale anche, che so, leggere, coltivare qualche interesse/sport, ritrovare la fede, allargarsi gli orizzonti in qualunque modo.

Non lo so, forse uno che non resiste e si uccide è stato così sfortunato da non trovare davvero niente a cui aggrapparsi in quel momento. E allora il nostro mondo ha un problema molto, ma molto più grave del bullismo e dell'intolleranza sessuale :D

 

Per curiosità: ma in questo forum siamo passati tutti dalla parte del terrone/secchione/negro/strambo/diverso in generale o c'era anche qualcuno perfettamente integrato o addiritttura animale di branco?

Se non c'è, è vero che il popolo di internet è un popolo a parte...


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