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di diversità si può morire
I di Iskall Ytterligare
creato il 05 aprile 2007

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Neshira
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Neshira
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Inviato il 10 aprile 2007 19:27

Che vuoi, il funerale cattolico si fa tranquillamente a pedofili assassini etc...che problema c'è? Sempre meglio di uno schifoso suicida che ha fatto tanto male alla società no?

Mah...

 

posso inserire un cosa un pochino OT ma forse nemmeno tanto, visto che la cercavo da giorni e l'ho trovata proprio adesso? Casualità...;)

 

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Seetharaman Toral
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Inviato il 10 aprile 2007 22:46

 

No il divieto è per i suicidi.

 

ormai non è più una cosa inammisibile come in passato...a discrezione del parroco si fa anche il funerale in chiesa



Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 10 aprile 2007 22:55

Penso che fosse una frecciata all'imperscrutabile discrezionalità che vuole qualche suicida in Chiesa, come Marco, e qualcun altro fuori dalla Chiesa... Vedi P. W. per non fare nomi. ;)

 

Comunque Lyanna ha riportato in auge il tema centrale della discussione.

 

 

 

Indipendentemente dal bullismo, è accettabile, tollerabile, magari per qualcuno auspicabile, che GAY sia un insulto?

Che ci siano prese di posizione che vedono nell'omosessuale un inferiore? Che qualcuno debba sentirsi inferiore agli altri perché gay?


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
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Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
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We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Seetharaman Toral
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Inviato il 11 aprile 2007 11:38

ma certo che no. Io son sempre stata definita lesbica delle shampiste di turno (perchè camminando per la via invece di dire "che bono qeusto, che bono quello" cercando di fare conoscenza mi rifacevo gli occhi in silenzio e tiravo dritto), ma anche se fosse stato vero? Che differenza fa il sesso della persona che mi porto in camera da letto, saranno fattacci miei. Se proprio dovessi affibbiare a qualcuno la definizione di inferiore la darei ai "pecoroni fatti a stampo che non capiscono un emerito cappero"


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Iskall Ytterligare
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Iskall Ytterligare
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Inviato il 11 aprile 2007 13:51 Autore

Insulto, inferiore... mi sono chiesta un attimo "perchè?" come se non sapessi niente sull'argomento, e mi è venuta in mente una faccenda pesante: gli stereotipi.

 

@Beric: il punto è duplice come l'hai detto, cioè è sia un essere considerati che un sentirsi inferiori

 

Partiamo allora da qui... che cos'ha una persona gay tale che il gruppo la emargini? che cos'ha un gay da non guardarsi più allo specchio dalla mattina in cui si scopre omosessuale?

(nb: è raro che una persona cada dalle nuvole, di solito sono cose che più o meno inconsciamente si sanno fin da ragazzini in età prepuberale)

 

Secondo me va evidenziato un pregiudizio in senso letterale, pre-giudizio: io so che sei gay, so com'è un gay (stereotipo rulez) e quindi so come sei tu.

 

Posso immaginare il dolore di un ragazzo forte e virile che si vede etichettato come effeminato, molle, sculettante e con i modi affettati.

E immagino il dolore di una ragazza femminile che si vede etichettata come camionista mascolina, virago iperfemminista che porta sicuramente abiti maschili.

Andare a intaccare la percezione di mascolinità e femminilità che una persona naturalmente sente in sè stessa è una cosa spaventosa. E' come dirgli: tu non sei come ti senti sinceramente di essere, sei come sono le persone omosessuali, e chissene se tu ti senti distante dallo stereotipo.

Avete una vaga idea di cosa vuol dire infilare un discorso simile nella mente vulnerabile di un adolescente?

Il 30% dei suicidi fra giovani è dovuto alla scoperta della propria omosessualità. Aggiungete il fatto che i compagni di classe lo sappiano e ci mettano i loro insulti.

Io mi chiedo: quanti ne escono senza grossi problemi?

 

 

@Seeth: non avevo idea che esistessero idioti anche di quel tipo...

 

A me dà un fastidio spaventoso essere per scambiata per un uomo in internet, è brutto che cose che io sento mie, mie di me donna, debbano essere giudicate solo maschili e quindi dietro a quel nick c'è per forza un uomo. Considerato che nella vita reale è più difficile farmi anche solo prendere in considerazione se si tratta di alcune mie passioni con maggiore presenza maschile, la cosa è al limite dell'ironico.

Provate a immaginare una situazione del genere messa in un'adolescente alla ricerca della propria identità sessuale. Non voglio pensare a che razza di confusione vada incontro. Metteteci i compagni di classe, le turbe delle prime cotte, e avrete un'adolescente in crisi.

Metteteci invece compagni omofobi, e avrete un altro Marco.

 

Come diceva Seeth,

Che differenza fa il sesso della persona che mi porto in camera da letto, saranno fattacci miei.

A me sembra assurdo e purtroppo vero il discorso di Lyga sui programmi tv che inducono a fare dell'intrusione nella privacy altrui lo sport nazionale, però questa fobia verso il sesso di chi trovano tra le tue lenzuola è fuori dalla mia comprensione.

Lyanna ha detto una cosa fine, cioè che non è solo la parola gay usata come insulto ma anche recepita come tale.

Quindi mi chiedo... come si fa a far capire ai ragazzini che se si scoprono gay che se gli danno del gay possono tirare dritto e stare bene con sè stessi? Per me quel discorso sugli stereotipi che dicevo sopra è il macigno più pesante. E le chiacchierate con genitori, psicologi (e qua mi sembra grave) o simili non aiutano affatto, perchè di fronte alle categorie che si creano nell'adolescenza le parole possono poco.

Ma si è mai visto un centro di aggregazione giovanile per adolescenti omosessuali? Apriti cielo, ve lo immaginate in tre secondi cosa verrebbe fuori.

Mi rendo conto che sto per divagare in materia di soluzioni, quindi la chiudo qui. ;)


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Drogon
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Inviato il 11 aprile 2007 14:08

Scusa l'ignoranza...ma vuoi dire che i gay cattolici dichiarati non vengono seppelliti in terra consacrata???

 

;)

 

 

No il divieto è per i suicidi.

Mi sembra comunque un controsenso definire un gay contro natura e malato di mente, paragonare le sue relazioni affettive ad un incesto e poi fargli il funerale cattolico ^^'

a welby non l'hanno fatto: apriti oh cielo

 

a marco l'hanno fatto: apriti oh cielo

 

scusate se non centra, ma qualcuno allora mi dica cosa devono fare >_> :unsure: :unsure: :wacko:


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Mornon
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Inviato il 11 aprile 2007 14:29

Non mi pare ci sia stato un "apriti cielo", si è semplicemente sottolineata l'incoerenza ;)


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John Umber
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Inviato il 11 aprile 2007 14:54

Per quanto riguarda la mia piccola esperienza personale posso dire che la parola gay, da questi imbecilli, non è presa come sinonimo di inferiore.

Quando venivo preso di mira molto spesso ero chiamato solamente "siciliano"; perchè facevano così? Consideravano per caso i siciliani inferiori? Penso che la loro mente era talmente piccola da non sapere neanche dov'era la Sicilia. Il chiamarmi siciliano voleva dire solo una cosa: tu sei diverso e quindi inferiore. La stessa cosa immagino si possa applicare anche alla parola gay (molto probabilmente neanche sanno con precisione cosa voglia dire essere omosessuali).

 

Per quanto riguarda il termine essere tutti uguali, è vero che il capobranco è qualcuno che si distingue, ma tutti quelli che lo seguono tendono ad omologarsi a lui quindi si ritorna al concetto di diverso.

Bye bye ;) >_>


S
Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 11 aprile 2007 15:25

 

Posso immaginare il dolore di un ragazzo forte e virile che si vede etichettato come effeminato, molle, sculettante e con i modi affettati.

E immagino il dolore di una ragazza femminile che si vede etichettata come camionista mascolina, virago iperfemminista che porta sicuramente abiti maschili.

Andare a intaccare la percezione di mascolinità e femminilità che una persona naturalmente sente in sè stessa è una cosa spaventosa. E' come dirgli: tu non sei come ti senti sinceramente di essere, sei come sono le persone omosessuali, e chissene se tu ti senti distante dallo stereotipo.

Avete una vaga idea di cosa vuol dire infilare un discorso simile nella mente vulnerabile di un adolescente?

Il 30% dei suicidi fra giovani è dovuto alla scoperta della propria omosessualità. Aggiungete il fatto che i compagni di classe lo sappiano e ci mettano i loro insulti.

Io mi chiedo: quanti ne escono senza grossi problemi?

 

immagino che per chiunque sarebbe dura, se l'unica cosa su cui poter costruire qualcosa fosse proprio una scuola o una società che così come sei ti rifiuta, io ammetto di essere stata comunque fortunata a riuscire a trovare ottime persone, ma resta il rimpianto di non aver mai avuto un bel gruppo di amici in classe, di non aver mai avuto alcun amico/a a scuola degno di essere chiamato tale

 

credo che probabilmente a "salvare" me sia stato, oltre al carattere, anche l'avere alle spalle presenze affettive molto forti, anche se poche, che mai mi hanno fatto pensare di essere io in errore; ormai la definizione di "strano animale di dubbia e difficile classificazione" l'ho resa motivo di orgoglio, ma ammetto che qualunque frecciata, vuoi o non vuoi, un minimo di effetto l'abbia avuto; il primo grande "shock" della mia vita è stato scoprire che la'micizia dove avevo messo più energie al che crescesse era giudicata "inferiore" (per non dire nulla) ad altre solo perchè non aveva la classica veste dell'amicizia tra ragazzine (chiamate, messaggini a ogni ora, quaderni e diari in comune...).

 

Il modello è quello? cosa cambia che poi una persona si ammazzi di fatica per te, cerchi sempre di farti sorridere e faccia mille sacrifici? Non ti telefona 40 volte al giorno, eccetera eccetera? Vuol dire che non ti ama.

una bambina (perchè è quello che ero, totalmente immatura per certe cose) di 11 anni pensa ancora solo a giocare e non concepisce nemmeno l'idea di correr dietro ai ragazzini, truccarsi e fare la pavoncella come invece ci si aspetterebbe dal "modello" di ragazzina? non è tanto normale.

 

e quasi mi spaventa vedere quanto gli stereotipi siano radicati


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Aggo
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Inviato il 11 aprile 2007 15:47

Forse qualcuno si è scordato come si è a 12-15 anni a seconda delle persone. Parlo per esperienza personale. Io stesso prendevo in giro inseme a tutti gli altri lo scemo di turno, venivo preso in giro per il mio peso e certe volte mi dava fastidio. Non mi è capitato, ma non escluderei che se avessi avuto un compagno effemminato avrei preso in gro anche lui. Crescendo uno si rende conto di certe cose, del rispetto, si impara a scherzare su se stessi. Se prima mi dava fastidio essere chiamato ciccione (poi mica tanto, sono solo 6-7Kg sovrappeso su 1,87cm...) adesso ci scherzo su io stesso, e lancio un bell'"omo de panza omo de sostanza". Ho un compagno di università gay stradichiarato che dice alle persone "zitto brutto finocchio" e ci ride sopra. Ma a 15 anni non è così. Un po' è colpa della TV, un po' della cultura, ma credo che in una certa misura a quell'età sia inevitabile.


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Lyga Stark
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Inviato il 11 aprile 2007 20:43

In questi 2000 anni la Chiesa ha discriminato varie categorie di persone, ma allo stato attuale non vedo la predicazione di una dottrina razzista nei confronti degli omosessuali, semmai si ha un forte atteggiamento intransigente verso i DiCo e le loro possibili evoluzioni.

 

Un alto prelato (mons. Bagnasco, se non ricordo male) recentemente ha affermato che "i Di.Co. non vanno approvati, perchè altrimenti il passo successivo sarà l'approvazione statale dell'incesto o della pedofilia". Se non è razzismo questo...

Mi chiedo allora se un politico sia legittimato a dire una frase del tipo "Non facciamo entrare i Turkmeni in Italia, altrimenti il passo successivo sarà quello di render lecito l'accoppiamento con gli animali e la necrofilia".

A me le due frasi suonano spaventosamente simili.


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The Nameless One
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The Nameless One
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Inviato il 12 aprile 2007 0:02

 

Quindi l'argomento del topic vorrei focalizzarlo su un punto: perchè la sessualità di una persona riguarda altri, e deve essere accompagnata da un giudizio positivo o negativo? . :smack:

So bene che tenderò a divagare quindi, almeno all'inizio cerco di partire dalla domanda di Yskall.

La mia risposta è: per nessuna ragione plausibile.

Ma allo stesso modo ci si potrebbe chiedere perchè dovrebbero rigurdare la collettività scelte personali, come ad esempio quando tempo dedicare allo studio o il modo in cui uno si veste.

Dal mio punto di vista se Marco (o Matteo?) si fosse suicidato perchè gli davano del secchione e si sentiva solo, la cosa non sarebbe meno grave, solo meno adatta a fare polemiche.

 

Vorrei però aggiungere un paio di riflessioni personali:

 

Sono probabilmente cinico, ma penso che una vicenda come questa, spinga le persone a dire la loro (e a dare giudizi), anche perchè in un certo modo ci si sente migliori delle parti in causa.

Migliori, certo degli adolescenti bulli e celebrolesi, ma migliori in fondo, anche della vittima che sarà stato anche tartassato, ma non ha avuto le p**** per reagire, mentre noi (ai nostri tempi) eravamo di tutta un'altra pasta.

A volte sentendo parlare di questo argomento la gente mi sembra di sentire tanti Tex Willer e Kit Carson, che parlano dei bei tempi andati, di come fosse dura la frontiera e di come sono sempre stati uomini veri.

 

Io non so se Matteo fosse omosessuale o meno (e francamente non mi interessa), ma se mi sono fatto un'idea di lui è che sicuramente era una persona sola.

Ho sentito più di un intervista in cui sua madre dichiarava che suo figlio era una persona normale, un bel ragazzo e non era un malato, respingendo così l'idea della sua omosessualità.

Ho quindi provato a mettermi nei panni di un ragazzo, in crisi di identità sessuale o meno, ma comunque timido, sensibile ed emarginato, con pochi amici o nessuno e che sa che comunque anche a casa non verra' capito. Non condivido la scelta finale, ma posso tristemente comprendere parte delle ragioni che forse ci stanno dietro. Dal mio punto di vista Matteo è morto perchè in troppi parlavano e non c'era nessuno disposto ad ascoltare.

 

Ma come dicevo prima in una storia come questà è troppo semplice giudicare gli sbagli degli altri e per questo motivo non mi sento condannare la mamma del ragazzo per non avere (forse) avuto la sensibilità di accorgersi che qualcusa non andava. Sono padre anch'io e sinceramente non so come reagirei se mio figlio a 16 anni mi dicesse che è gay. Ne sarei deluso in qualche modo? Lo abbraccerei dicendo che gli auguro ogni fortuna? Davvero non lo so.

 

Un'ultima cosa ho evitato di parlare di bullismo ed omologazione giovanile per non scrivere troppo ma vorrei chiedervi una cosa: qualcuno di voi ha visto l'ultimo video dell'idolo alternativ-adolescenziale Avril Lavigne?

 

Sono prevenuto io o il senso è: sei sfigata, quindi non ti meriti un ragazzo carino? Le cartole con le cartole ed i "cessi" nei bagni chimici...


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John Umber
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Inviato il 12 aprile 2007 9:19

 

Un alto prelato (mons. Bagnasco, se non ricordo male) recentemente ha affermato che "i Di.Co. non vanno approvati, perchè altrimenti il passo successivo sarà l'approvazione statale dell'incesto o della pedofilia". Se non è razzismo questo...

Mi chiedo allora se un politico sia legittimato a dire una frase del tipo "Non facciamo entrare i Turkmeni in Italia, altrimenti il passo successivo sarà quello di render lecito l'accoppiamento con gli animali e la necrofilia".

A me le due frasi suonano spaventosamente simili.

 

Piccolo OT

Non metto in dubbio che alti rappresentanti della Chiesa dicano cose assurde, ma se la parola del singolo vale quanto quella della comunità l'attuale maggioranza è costituita da brigatisti, terroristi e "sfasciacittà"...

 

Bye bye :smack: :wub:


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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 12 aprile 2007 14:50

 

Un'ultima cosa ho evitato di parlare di bullismo ed omologazione giovanile per non scrivere troppo ma vorrei chiedervi una cosa: qualcuno di voi ha visto l'ultimo video dell'idolo alternativ-adolescenziale Avril Lavigne?

 

Sono prevenuto io o il senso è: sei sfigata, quindi non ti meriti un ragazzo carino? Le cartole con le cartole ed i "cessi" nei bagni chimici...

più che altro mi pare di ricordare che ne abbia dette una caterva contro britney spears, e noto che adesso anche lei ha cambiato gusto in fatto di abitini e balletti..che coerenza

 

giusto ieri con un amico stavamo scimmiottando quel video, e simao andati a leggerci la traduzione...quel testo è davvero atroce


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Drogon
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Inviato il 12 aprile 2007 15:03

finta cantante ribelle che fa così per vendere e che di trasgressivo

non ha assolutamente nulla di reale... è un modello che ora come ora "vende"....

e voglio tralasciare le sue (fino a qualche mese fa, ora non penso vada molto meglio) orrende doti canore.

molto spesso i ragazzi tendono ai modelli che la società propone, questo è uno di quei modelli,

poi però non diamo solo la colpa ai ragazzi (sebbene ce l'abbiano)


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