Gli spagnoli sono andati in Sud America per conquistare nuove terre e far soldi non per imporre il loro modo di vedere le cose.Se un branco di cani ti sbrana vivo perchè ti sei innamorato della persona per loro sbagliata, riesci a pensare "beh ma in fondo volevano terra e soldi"?
inoltre i conquistadores erano un branco di ignoranti che per avere l'assenso a fare le loro imprese dovettero per forza di cose presentare gli Aztechi e non solo come barbari senza-dio e peccatori... l'aspetto ideologico è strumentale alla conquista che ha motivazioni di profitto non religiose-ideologiche...Se erano un branco di ignoranti non hanno pianificato loro la conquista, se è una propaganda denigratoria non si spiega perchè a guerra vinta abbiano continuato con la distruzione di tutti i libri che trovavano.
Se oggi non sappiamo leggere la loro scrittura è colpa di questo.
Non ho ben capito ciò che vuoi dire. Ho già detto che le motivazioni ideologico-religiose fanno da corollario all'elemento denaro-terre-conquiste... poi è ovvio che gli spagnoli del tempo erano degli invasati figli della Reconquista e perciò fortemente ideologici... ma la responsabilità è più da ascrivere ai singoli conquistadores che ai Governanti o al generico popolo spagnolo... anche perchè una volta giunti nelle Americhe diventavano dei capi supremi vista l'enorme distanza dalla madrepatria.... poi la situazione dei nativi con il tempo migliora e infatti, al contrario che nell'America del Nord, le etnie dei nativi sono ampiamente sopravvissute e la convivenza con gli europei è migliorata... ci sono stati i matrimoni misti e la stessa conversione al Cristianesimo è stata in larga parte spontanea più che coercitiva... vi è stata da parte dei nativi una sincera curiosità verso gli invasori che nel tempo ha portato la creazione di una situazione migliore...
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
ma la responsabilità è più da ascrivere ai singoli conquistadores che ai Governanti o al generico popolo spagnolo...
Non deresponsabilizziamo... è come dire che i singoli nazisti sono tanto colpevoli quanto hitler.
poi la situazione dei nativi con il tempo migliora e infatti, al contrario che nell'America del Nord, le etnie dei nativi sono ampiamente sopravvissute e la convivenza con gli europei è migliorata...
E allora perchè non parlano più la loro lingua? Perchè non hanno più le loro strutture sociali e religiose? Perchè nessuno sa come si leggono i libri che loro stessi hanno scritto prima della conquista?
E' rimasta cenere e un ibrido spagnoleggiante.
ci sono stati i matrimoni misti e la stessa conversione al Cristianesimo è stata in larga parte spontanea più che coercitiva...
Come no. Infatti non succedeva mica niente di male a chi viveva per i fatti suoi, magari in coppie omosex, giusto? E in fondo si sono vestiti abbandonando il loro codice di comunicazione sociale fatto di tatuaggi e dipinti per loro spontanea scelta, no? Ne sanno più gli spagnoli del clima tropicale...
E poi buona parte dei mulatti sono nati da stupri o "uso" di donne proprietà dei latifondisti, e trattati come proprietà a loro volta. Il matrimonio misto è stato uno degli ultimi tabù a cadere.
vi è stata da parte dei nativi una sincera curiosità verso gli invasori che nel tempo ha portato la creazione di una situazione migliore...
Se gli spagnoli si tenevano la curiosità a casa loro, la situazione era ancora migliore.
Tutto questo è per dire una cosa: quando una ideologia decide di sopraffarne un'altra, non c'è compromesso che tenga. Si farà di tutto per eliminarne i costumi, i mezzi di espressione, alienare i soggetti dalla comunità d'origine... le umiliazioni inflitte agli indios ribelli sono le stesse che si infliggevano ad animali da lavoro, con in più il disprezzo. Ed è un insulto all'intelligenza che esista un sistema ideologico che giustifica e incoraggia tutto questo.
Mi chiedo se una cosa del genere succedesse oggi, ad opera di quelli che con la nostra sensibilità definiremmo fanatici, che cosa ne diremmo. Io ho il sospetto che il nazismo in queste cose sia un terribile segno dell'incapacità umana di imparare dai propri errori ed orrori. Come si è detto altrove, hitler è nato in un'epoca che conosceva l'illuminismo e beccaria. Per me questo è un punto importante nel definire unico e gravissimo il genocidio perpetrato dai nazisti. C'erano gli strumenti storici, culturali e filosofici per non ripetere questi drammi.
lo so, ma nell'immaginario colletivo gli aztechi era più malvagi degli spagnoli... un po' come se un serial killer uccidesse Bin Laden... è diverso rispetto alla situazione in cui il serial killer uccide un povero pensionato
sottolineo: "nell'immaginario collettivo"
Nell'immaginario collettivo dei tedeschi dell'epoca gli Ebrei erano dei ladri, dei truffatori e dei parassiti.
Gente che si arricchiva mentre tutti gli altri morivano di fame.
A dar retta all'immaginario collettivo i tedeschi avevano tutti i motivi per odiarli e per farli fuori.
c'è una differenza sostanziale... gli americani volevano la terra degli indiani: per raggiungere quel fine dovevano passare sui cadaveri degli indiani,e l'hanno fatto. Ma lo sterminio era il mezzo, non il fine.
Questo discorso può parzialmente applicarsi anche agli spagnoli in sud america
Invece per i nazisti il fine era proprio lo sterminio.
Non è una differenza sostanziale, è un sofisma.
Anche volere la propria nazione priva di Ebrei è un fine.
Quindi secondo quest'ottica lo sterminio è un mezzo per raggiungere tale fine.
È la memoria del fatto che l'uomo non ha bisogno di motivazioni come il territorio o il cibo per ammazzare, ma gli bastano le convinzioni.
Questo ha insegnato la Shoah.
In realtà questa è una lezione che la storia ci ha insegnato ben prima della Shoah.
Basti pensare alle Crociate, e a tutte le altre guerre di religione, o ai pagani massacrati dai Cavalieri Teutonici, o ai Cristiani massacrati dai Romani.
O agli "eretici" inquisiti, torturati e uccisi dalla Chiesa.
O ai milioni fatti ammazzare da Stalin, Mao e Pol Pot, solo perchè avevano idee diverse dalle loro.
Tutti morti a causa di convinzioni.
Ciò non toglie nulla alla gravità inumana ed immane dei crimini della Shoah, ma nella storia dell'umanità non è certo una novità.
Ciò non toglie nulla alla gravità inumana ed immane dei crimini della Shoah, ma nella storia dell'umanità non è certo una novità.
Io ho citato tre elementi, non uno solo. :)
È l'insieme delle tre cose che, secondo me, rende unica la Shoah.
Le Crociate furono una guerra economico-politica travestita da guerra ideologica. In ogni caso, lo scopo era dichiaratamente la liberazione del Santo Sepolcro, o la liberazione delle vie commerciali per l'Oriente, non certo l'annichilazione dei Turchi, Arabi o islamici in generale. >_>
Per Stalin o Mao, veniva punita la dissidenza interna, certo in modo atroce. Ma lo scopo di Stalin o Mao non era la morte, nemmeno implicitamente: era la punizione.
Credo che la differenza sia abissale.
Ma anche ammettendo che lo scopo di Mao fosse uccidere, ha avuto il "buon gusto" di mascherarlo.
Nella Germania nazista invece, in un parossistico accesso di "sincerità", è stato svelato il desiderio di morte in quanto tale. Lo scopo del gioco era uccidere l'Ebreo (anzi, il diverso in generale, perché non dimentichiamo che nei lager ci finirono anche zingari, comunisti, oppositori pilitici e omosessuali), e a posteriori sono state introdotte giustificazioni pseudoscientifiche in merito.
Se tu vai a chiedere a Stalin il perché delle deportazioni, la motivazione che ti senti dire è l'eliminazione dell'opposizione politica.
Se tu vai a chiedere a Hitler il perché dei campi di concentramento, la motivazione che ti senti dire è l'eliminazione delle persone.
L'espressione campo di sterminio non è da intendersi come "campo in cui è stato commesso uno sterminio" ma come "campo la cui finalità è lo sterminio". Sono cose differenti.
Per questa ragione la Shoah secondo me deve essere ricordata, oltre che per onorare la memoria degli uccisi, per ricordare come, da chi e perché sono stati uccisi.
Non deresponsabilizziamo... è come dire che i singoli nazisti sono tanto colpevoli quanto hitler.
forse anche più colpevoli di Hitler. Si torna al nostro discorso sul Potere... cos'era infondo Hitler? un vecchietto rachitico e squilibrato... se volevano toglierlo di mezzo, potevano farlo
Come si è detto altrove, hitler è nato in un'epoca che conosceva l'illuminismo e beccaria. Per me questo è un punto importante nel definire unico e gravissimo il genocidio perpetrato dai nazisti. C'erano gli strumenti storici, culturali e filosofici per non ripetere questi drammi.
guarda, a me questa cosa che Hitler, visto che c'erano già stati l'illuminismo e beccaria doveva essere buono come il pane sembra un'assurdità (senza offesa)...
in primo luogo, chi decide che l'illuminismo e beccaria sono meglio della saga dei nibelunghi? Non è tutto relativo, forse?
in secondo luogo, non servono l'illuminismo e beccaria per comportarsi umanamente... basterebbe leggersi il Vangelo, o Socrate, o Virgilio.
Per Stalin o Mao, veniva punita la dissidenza interna, certo in modo atroce. Ma lo scopo di Stalin o Mao non era la morte, nemmeno implicitamente: era la punizione.
Mah, io credo che fosse proprio la morte invece, per punire qualcuno non hai bisogno di ucciderlo.
Ma anche ammettendo che lo scopo di Mao fosse uccidere, ha avuto il "buon gusto" di mascherarlo.
Ah tu pensi che sia stato buon gusto?
Io penso che l'abbia fatto per rendere più difficile la scoperta dei massacri, tant'è che ancora oggi non si sa QUANTI morti siano stati fatti in Cina.
L'assassino che occulta il cadavere per non farsi scoprire non è certo migliore di quello che lo lascia in bella vista.
Se tu vai a chiedere a Stalin il perché delle deportazioni, la motivazione che ti senti dire è l'eliminazione dell'opposizione politica.Se tu vai a chiedere a Hitler il perché dei campi di concentramento, la motivazione che ti senti dire è l'eliminazione delle persone.
L'espressione campo di sterminio non è da intendersi come "campo in cui è stato commesso uno sterminio" ma come "campo la cui finalità è lo sterminio". Sono cose differenti.
Mi spieghi che differenza c'è, concettualmente e filosoficamente, tra queste due affermazioni:
Ho fatto milioni di morti per eliminare quelli che non la pensavano come me.
Ho fatto milioni di morti per eliminare quella che reputo una razza indegna (come Inglesi e Spagnoli ritevano Pellerossa ed Indios, tanto per riallacciarsi al discorso precedente).
In che modo la prima affermazione è meno grave della seconda?
Perchè si parla di idee e non di razza?
Sono entrambe discriminazioni arbitrarie, e L'art 3 della nostra Costituzione le mette esattamente sullo stesso piano:
"tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
forse anche più colpevoli di Hitler. Si torna al nostro discorso sul Potere... cos'era infondo Hitler? un vecchietto rachitico e squilibrato... se volevano toglierlo di mezzo, potevano farlo
Alcuni ci hanno provato, fallendo.
Hitler era un vecchietto rachitico e squilibrato sono negli ultimi due anni di guerra, quando ormai aveva capito che non c'era più speranza di vittoria.
Ma almeno fino al 1942 era una forza della natura, dal punto di vista del carisma politico.
Alcuni ci hanno provato, fallendo.
Hitler era un vecchietto rachitico e squilibrato sono negli ultimi due anni di guerra, quando ormai aveva capito che non c'era più speranza di vittoria.
Ma almeno fino al 1942 era una forza della natura, dal punto di vista del carisma politico
questo mi fa venire in mente una cosa, un altro insegnamento prezioso dell'Olocausto...
come ha detto Don Lorenzo Milani, di fronte agli orrori del nazismo, compiuti da giovani ragazzi che eseguivano gli ordini di un vecchio pazzo, "l'obbedienza non è più una virtù"
Ma anche ammettendo che lo scopo di Mao fosse uccidere, ha avuto il "buon gusto" di mascherarlo.
Ah tu pensi che sia stato buon gusto?
Io penso che l'abbia fatto per rendere più difficile la scoperta dei massacri, tant'è che ancora oggi non si sa QUANTI morti siano stati fatti in Cina.
L'assassino che occulta il cadavere per non farsi scoprire non è certo migliore di quello che lo lascia in bella vista.
Non hai notato le virgolette? :unsure:
Hai però dimenticato un terzo tipo di assassino: quello che non solo lascia il cadavere in bella vista, ma che si esalta della morte della vittima, che ritiene di essere stato nel giusto per un diritto unicamente autoreferenziale, che prima di uccidere la vittima le ha asportato gli organi senza anestesia solo per vedere cosa sarebbe successo, che prima di uccidere la vittima le ha a sua volta fatto ammazzare altra gente per vivere un giorno di più, e che quando l'ha uccisa l'ha fatto chiamando come giudice una filastrocca che casualmente è terminata sul suo nome.
Un assassino che uccide per vendetta, per fame, per soldi, per gelosia è diverso da un assassino che uccide perché gli piace uccidere.
Non è diverso per la vittima, non è diverso per un giudice, è abissalmente differente per uno psichiatra.
Come ho ribadito, la Shoah serve anche a ricordare che l'uomo è capace di uccidere perché gli arreca piacere farlo, e gode non dei vantaggi che acquisisce dopo la morte dell'altro, ma gode a causa della morte dell'altro, e non in quanto altro, ma in quanto morte.
Se tu vai a chiedere a Stalin il perché delle deportazioni, la motivazione che ti senti dire è l'eliminazione dell'opposizione politica.Se tu vai a chiedere a Hitler il perché dei campi di concentramento, la motivazione che ti senti dire è l'eliminazione delle persone.
L'espressione campo di sterminio non è da intendersi come "campo in cui è stato commesso uno sterminio" ma come "campo la cui finalità è lo sterminio". Sono cose differenti.
Mi spieghi che differenza c'è, concettualmente e filosoficamente, tra queste due affermazioni:
Ho fatto milioni di morti per eliminare quelli che non la pensavano come me.
Ho fatto milioni di morti per eliminare quella che reputo una razza indegna (come Inglesi e Spagnoli ritevano Pellerossa ed Indios, tanto per riallacciarsi al discorso precedente).
In che modo la prima affermazione è meno grave della seconda?
Perchè si parla di idee e non di razza?
Sono entrambe discriminazioni arbitrarie, e L'art 3 della nostra Costituzione le mette esattamente sullo stesso piano:
"tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Dove ho mai detto che è meno grave?
Ho detto che è diverso.
Ho detto che la Shoah è stata un caso unico.
Da qualche parte ho detto che è stato il più "grave", qualsiasi cosa tu intenda con "grave"?
Il perché ritengo sia stato un caso unico l'ho spiegato più volte. E la sua unicità lo rende per me degno di essere ricordato non in quanto massacro, ma proprio a causa delle modalità che lo hanno reso un esempio senza precedenti nella storia dell'uomo.
Non è che si sia compiuto uno sterminio.
Sono state le modalità in cui è stato perpetrato l'eccidio, i modi in cui si è cercato di giustificarlo, i modi in cui si è cercato di elogiarlo ed esaltarlo, la volontà razionale del vedere l'altro non come un nemico ma come un oggetto, ecco, che una cultura "moderna e illuminata" abbia concepito e appoggiato tutto questo imho non deve essere dimenticato.
Questo non vuol dire che lo sterminio degli Ebrei sia stato più grave di quelli di Stalin o degli statunitensi al tempo del Far West. Vuol dire che è stato a mio parere diverso e mosso da cause diverse, e che secondo me quelle cause non devono essere dimenticate.
Ma perchè...prima della Shoah non si sapeva che l'uomo uccide/tortura anche per il piacere di farlo?
Direi che nel link di wikipedia che ho postato qualche post prima si evince l'esatto contrario.
Quando strappi il feto a una donna incinta dopo averla uccisa e lo porti in teatro come trofeo, bè lo fai per piacere.
Io continuo a non vedere nessuna reale novità/diversità nell'Olocausto, se non un'estremizzazione di cose già accadute più volte.
Non credo insomma che il sadismo l'abbiano inventato i Nazisti.
Forse tu Beric parli solo di "diversità", ma nella società si è ingenerato il falso mito che lo Shoah sia l'unico sterminio di cui valga la pena parlare, dimenticandosi di tutti gli altri, spesso ancora più scomodi perchè riguardandi nazioni che hanno vinto la seconda guerra mondiale invece di perderla, come Stati Uniti e Russia.
Ma perchè...prima della Shoah non si sapeva che l'uomo uccide/tortura anche per il piacere di farlo?
Direi che nel link di wikipedia che ho postato qualche post prima si evince l'esatto contrario.
Quando strappi il feto a una donna incinta dopo averla uccisa e lo porti in teatro come trofeo, bè lo fai per piacere.
Io continuo a non vedere nessuna reale novità/diversità nell'Olocausto, se non un'estremizzazione di cose già accadute più volte.
Non credo insomma che il sadismo l'abbiano inventato i Nazisti.
Non l'hanno inventato i nazisti, ma i nazisti hanno dimostrato che il sadismo può essere elevato a scienza, che può essere pianificato, sperimentato per vedere fino a dove ci si può spingere, fino a dove si può condurre un uomo togliendoli un pezzo alla volta tutto ciò che ha e che è.
Strappare un feto da una donna incinta è un'immagine orrenda, ma non mi pare vi fosse pianificazione meticolosa, né che vi fosse la giustificazione "volevo sperimentare sul feto di un essere inferiore quanto avrebbe retto al trauma".
Forse tu Beric parli solo di "diversità", ma nella società si è ingenerato il falso mito che lo Shoah sia l'unico sterminio di cui valga la pena parlare, dimenticandosi di tutti gli altri, spesso ancora più scomodi perchè riguardandi nazioni che hanno vinto la seconda guerra mondiale invece di perderla, come Stati Uniti e Russia.
Come ho detto l'anno scorso alla medesima occasione, questo non dovrebbe significare un impulso a ridurre la Shoah al rango dei massacri dimenticati, ma dovrebbe invece essere di stimolo a parlare di più anche degli altri.
Per parte mia, non mi interessa che questo Olocausto abbia più risalto di un altro. Trovo giusto che sia ricordato per quello che ha significato e che continua a significare per l'Europa intera; ciò non toglie che di altri eccidi si parli troppo poco. Che se ne parli di più allora. :unsure:
La mia opinione di fondo non cambia: che la Shoah sia diversa da altri stermini compiuti in altri paesi e in altri momenti della storia, è certamente vero. Ma questo secondo me non giustifica il fatto che nessuno si preoccupi di ricordare anche gli altri massacri e genocidi. Questo per me non giustifica il fatto che nel giorno della memoria non si faccia neanche un minuscolo accenno ad altri massacri oltre che alla Shoah... questo per me non giustifica il fatto che nei giorni presi come anniversari simbolici per altri massacri non si faccia nemmeno il minimo cenno alla cosa. Il 24 aprile forse c'è qualche telegiornale o trasmissione che dice anche solo... che so... durante i titoli di coda, che "ah oggi comunque si ricorda il genocidio armeno"? E' questo che io non mi spiego. Perchè di tutti gli altri non si faccia mai la benchè minima parola. Sinceramente ho i brividi quando penso che i Giovani Turchi hanno tirato fuori dalle carceri i peggiori avanzi di galera per farne uno squadrone addetto all'eliminazione degli armeni, ho i brividi quando penso che dopo averli deportati facendoli camminare a piedi per il deserto con questi squadroni a pungolarli e torturarli alla fina li abbiano chiusi in caverne a bruciare vivi... ho i brividi se penso a come abbiano sistematicamente sottratto TUTTI i bambini alle loro famiglie e li abbiano totalmente rieducati di modo che dimenticassero qualsiasi cosa i genitori avessero insegnato loro... lingua, religione, cultura, usanze... anche quello degli armeni è stato uno sterminio sistematico e programmato, con l'intento finale di cancellare completamente quel popolo, e anche di far completamente dimenticare la loro cultura... e se i motivi alla base di questo massacro sono il fatto che ai Giovani Turchi desse fastidio che gli armeni rivendicassero la loro indipendenza sinceramente non me ne importa poi molto. Ok, le motivazioni alla base della Shoah sono più gravi... e allora? Perchè non spendere neanche una parola sul genocidio armeno o su tutti gli altri?
La mia opinione di fondo non cambia: che la Shoah sia diversa da altri stermini compiuti in altri paesi e in altri momenti della storia, è certamente vero. Ma questo secondo me non giustifica il fatto che nessuno si preoccupi di ricordare anche gli altri massacri e genocidi. Questo per me non giustifica il fatto che nel giorno della memoria non si faccia neanche un minuscolo accenno ad altri massacri oltre che alla Shoah... questo per me non giustifica il fatto che nei giorni presi come anniversari simbolici per altri massacri non si faccia nemmeno il minimo cenno alla cosa. Il 24 aprile forse c'è qualche telegiornale o trasmissione che dice anche solo... che so... durante i titoli di coda, che "ah oggi comunque si ricorda il genocidio armeno"? E' questo che io non mi spiego. Perchè di tutti gli altri non si faccia mai la benchè minima parola. Sinceramente ho i brividi quando penso che i Giovani Turchi hanno tirato fuori dalle carceri i peggiori avanzi di galera per farne uno squadrone addetto all'eliminazione degli armeni, ho i brividi quando penso che dopo averli deportati facendoli camminare a piedi per il deserto con questi squadroni a pungolarli e torturarli alla fina li abbiano chiusi in caverne a bruciare vivi... ho i brividi se penso a come abbiano sistematicamente sottratto TUTTI i bambini alle loro famiglie e li abbiano totalmente rieducati di modo che dimenticassero qualsiasi cosa i genitori avessero insegnato loro... lingua, religione, cultura, usanze... anche quello degli armeni è stato uno sterminio sistematico e programmato, con l'intento finale di cancellare completamente quel popolo, e anche di far completamente dimenticare la loro cultura... e se i motivi alla base di questo massacro sono il fatto che ai Giovani Turchi desse fastidio che gli armeni rivendicassero la loro indipendenza sinceramente non me ne importa poi molto. Ok, le motivazioni alla base della Shoah sono più gravi... e allora? Perchè non spendere neanche una parola sul genocidio armeno o su tutti gli altri?
Guarda che una delle motivazioni per le quali la Turchia è sottoposta a un'indagine per entrare in Europa è proprio questa. Mi sembra che tu invochi una sorta di par-condicio delle stragi che faccio fatica a comprendere... Sono i Turchi a doversi fare un'esame di coscienza per ciò che hanno combinato non noi... la Shoah è un evento che ha sconvolto l'Europa in un tempo relativamente recente e perciò viene ricordata proprio come monito per le generazioni successive... se no sarebbe solo un rito inutile... la Giornata della Memoria ha un fine, è utile, non è solo liturgia...
I Turchi devono fare un'esame di coscienza e agire di conseguenza. Se lo fanno possono stare in Europa, altrimenti possono stare bene dove stanno. Ma cosa centriamo noi? Si può e si deve parlare della strage degli Armeni ma cosa centra con la Shoah che è un evento particolare e prettamente europeo? Invece che effetto avrebbe la celebrazione di una Giornata della Memoria in Europa del genocidio armeno? Assolutamente nulla a parte un vago senso di giustizia multiculturale che non avrebbe alcun risultato pratico...
E' un po' come se il 25 aprile l'Italia decidesse di festeggiare oltre alla sua Liberazione anche quella, che ne sò, dell'Afghanistan...
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
che la Shoah sia diversa da altri stermini compiuti in altri paesi e in altri momenti della storia, è certamente vero. Ma questo secondo me non giustifica il fatto che nessuno si preoccupi di ricordare anche gli altri massacri e genocidi.
Quoto.
E' giusto ricordare tutti i genocidi e gli stermini, resta il fatto che la Shoah è stata, per le motivazioni già esposte da Lord Beric, il caso più esemplare e deplorevole della crudeltà e della follia umana.
guarda, a me questa cosa che Hitler, visto che c'erano già stati l'illuminismo e beccaria doveva essere buono come il pane sembra un'assurdità (senza offesa)...
in primo luogo, chi decide che l'illuminismo e beccaria sono meglio della saga dei nibelunghi? Non è tutto relativo, forse?
in secondo luogo, non servono l'illuminismo e beccaria per comportarsi umanamente... basterebbe leggersi il Vangelo, o Socrate, o Virgilio.
Ma cosa c'entra un testo di narrativa epica con un trattato filosofico?
E se tutto è relativo chi l'ha detto che Socrate e il vangelo siano ugualmente adatti a rendere "buoni"? Cosa sarebbe un essere umano "buono", magari come il pane?
Non è una questione di comportamento dell'individuo. E' una questione di coscienza delle masse della dignità della vita umana e dei suoi diritti fondamentali. Il fatto che il settecento abbia segnato una svolta da questo punto di vista, eventualmente suffragato da precursori avanti rispetto ai loro tempi, fa una differenza notevole fra le responsabilità di hitler e quelle di un latifondista spagnolo in america.
guarda, a me questa cosa che Hitler, visto che c'erano già stati l'illuminismo e beccaria doveva essere buono come il pane sembra un'assurdità (senza offesa)...
Sotto un certo punto di vista hai ragione, Balon: il fatto che Hitler avesse alle spalle tutta questa storia non implica il fatto che avrebbe dovuto per forza essere una persona migliore. Ma questo si spiega col semplice fatto che Hitler era un folle, quindi non arrampichiamoci sugli specchi per difenderlo.
Concordo sulle ultime cose scritte da Iskall Ytterligare.