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27 gennaio: La giornata della memoria
L di LadyCatelynStark
creato il 25 gennaio 2007

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Alyssa Arryn
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Alyssa Arryn
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Inviato il 28 gennaio 2007 20:24

Anch'io vado controcorrente e mi associo a Stefano in alcune sue amare considerazioni

... queste iniziative pregne di retorica mi hanno sempre infastidito. Da un lato danno una percezione sbagliata della storia, dal momento che se dovesse apparire un nuovo Hitler, difficilmente si presenterà come quello vecchio, in modo che possiamo riconoscerlo. Per converso la natura umana è sempre la stessa: cosa faremmo noi, in uno stato totalitario?

Purtroppo non credo che iniziative come la giornata della memoria possano scongiurare l'eventualità di nuovi orrori, anzi ho quasi il timore che iniziative istituzionalizzate di questo tipo possano in qualche modo anestetizzare le coscienze piuttosto che mantenerle vigili.

 

Ma la gente è abituata a scendere a compromessi, sempre... nonostante gli sdegni e le giornate per la memoria, stiamo accogliendo in Europa uno stato, La Turchia, che ha ucciso un milione e mezzo di Armeni agli inizi del 900. Ci sono evidentemente eccidi di serie A e B

Appunto, questo tipo di pragmatismo nel valutare i genocidi che hanno insanguinato il secolo scorso vela iniziative come la "giornata della memoria" del triste sospetto di essere più un esercizio retorico sulla historia magistra vitae che un antidoto alla ripetizione di orrori come la Shoah.


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Inviato il 28 gennaio 2007 20:28

In Turchia è reato parlare dell'eccidio degli Armeni, per i Turchi è un crimine che non esiste. C'è una grossa differenza dal caso tedesco, a mio parere. Con questo ritengo l'iniziativa di Mastella di considerare criminoso chi nega l'olocausto una scelta idiota. Non si discerne ciò che è giusto e sbagliato con i divieti. Un negazionista deve avere diritto di dire la sua: l'idiozia delle sue posizioni deve essere palese a tutti. Altrimenti creiamo degli alibi controproducenti


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xaytar
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xaytar
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Inviato il 28 gennaio 2007 20:48

sono d'accordo con quanto dice stefano su Mastella, in fin dei conti prende la versione più pessimistica dei miei "timori" di qualche tempo fa, anche se penso che il paragone della Turchia non regga: negli stessi stati europei ci sono stati crimini e stermini, anche non etnici, ugualmente degni di vergogna come l'assurdo sterminio armeno, ma questo non interessa a nessuno. Non perchè siano di serie B (anche se nell'aspetto comune in realtà lo sono, imho: molti non li conoscono neppure), ma perchè non fanno comodo, in quanto se la turchia entra o non entra è solo per motivi economici, tutto il resto non regge, sia i pro che i contro :mellow:


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Baccolo
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Inviato il 28 gennaio 2007 21:10

sono d'accordo con quanto dice stefano su Mastella, in fin dei conti prende la versione più pessimistica dei miei "timori" di qualche tempo fa, anche se penso che il paragone della Turchia non regga: negli stessi stati europei ci sono stati crimini e stermini, anche non etnici, ugualmente degni di vergogna come l'assurdo sterminio armeno, ma questo non interessa a nessuno. Non perchè siano di serie B (anche se nell'aspetto comune in realtà lo sono, imho: molti non li conoscono neppure), ma perchè non fanno comodo, in quanto se la turchia entra o non entra è solo per motivi economici, tutto il resto non regge, sia i pro che i contro :mellow:

 

Sono d'accordo con te sulla Turchia e cio' ti dimostra quanto siano ipocrite certe celebrazioni. Non si può ragionare con il cuore domenica e con il partafoglio lunedi'. Per quanto riguarda gli stermini, la grandezza e la gravità di un eccidio non sta nel numero dei morti. Cio' che rende i casi in questione gravissimi sta proprio nella loro natura etnica: si volevano anientare dei popoli, una cosa inconcepibile


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Algor
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Algor
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Inviato il 28 gennaio 2007 21:54

Il termine genocidio è stato coniato proprio per gli Armeni, ma questo ben pochi lo sanno.

 

E parliamo dei popoli perseguitati dal Moloch sovietico, una volta tanto...

 

Adesso voglio andare da Mastella a chiedergli altri dogmi, mi piacciono le verità assolute.



Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 28 gennaio 2007 22:02

"Assodata" l'inutilità delle giornate della memoria e cose del genere, cosa consigliereste per evitare che argomenti del genere finiscano, proprio come il genocidio armeno, nel dimenticatoio?

Perché in fondo di revisionismo o comunque inquinamento della storia, almeno a livello di massa, ce n'è per tutti i gusti.

 

 

Sulla double face dell'Europa concordo pure io, semplicemente con il mio intervento di prima volevo far notare come secondo me discriminante per un eventuale ingresso della Turchia nella UE non sarebbe il fatto di aver compiuto il crimine, quanto il fatto di assumere, come ha fatto notare Stefano, un atteggiamento che è tutto fuorché riparatorio o comunque di comprensione dell'errore commesso.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Baccolo
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Inviato il 28 gennaio 2007 22:43

Leggere, informarsi non per indottrinarsi, ma per crearsi una mentalità critica. Smettere di dissertare sulle sfumature di grigio ma tornare a una sana bicromia etica, quindi basta con le discussioni sulla quantità di malvagità di tizio e caio. E se si propende per l'etica applicarla a tutti, se la real politique deve prevalere allora basta con le foglie di fico etiche.



Lord Beric
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Lord Beric
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Inviato il 28 gennaio 2007 22:54

Molto alla Melisandre il tuo ragionamento... La bicromia etica, ovvero la divisione netta in angeli e demoni mi pare un tantinello esagerata, se non altro per l'impossibilità oggettiva di stabilire un limite tra i salvi e i dannati... :mellow:

 

Imho iniziative come le giornate della memoria, laddove siano viste e vissute come momento di testimonianza e non come semplice purga della coscienza, possono avere esattamente lo scopo che dici tu...

Ho messo in corsivo vissute perché lo spirito con il quale uno si approccia all'evento è fondamentale. E tuttavia esso dipende solo in parte dell'evento specifico. Se uno parte con il piede sbagliato, lo farà sia alla giornata della memoria che nel prendere in mano un libro di Primo Levi o un articolo di giornale. Secondo me ci sono persone per le quali una forma di testimonianza come le giornate della memoria è utile e istruttiva; già solo per questo, ritengo siano un'iniziativa lodevole.

 

Che poi vi possano essere giornate della memoria, o comunque iniziative, per altri genocidi è verissimo... Ma se per par condicio dobbiamo annullare tutto... Beh, preferisco di no.


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Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Baccolo
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Inviato il 28 gennaio 2007 22:55

"Assodata" l'inutilità delle giornate della memoria e cose del genere, cosa consigliereste per evitare che argomenti del genere finiscano, proprio come il genocidio armeno, nel dimenticatoio?

Perché in fondo di revisionismo o comunque inquinamento della storia, almeno a livello di massa, ce n'è per tutti i gusti.

 

Se mi permettete un ultimo intervento, dopo prometto di non rompere più. Non bisogna avere paura del revisionismo: la storia è revisionismo. Che fa uno storico, se non dare una propria visione di un avvenimento supportando le sue idee con delle fonti ? Magari può essere vero che gli storici sono tutti di sinistra e hanno colpevolmente modificato dei fatti. Ma chi afferma questo, per risultare credibile, deve provarlo. Per questo è idiota la posizione di Mastella: la storia non si può scrivere con una deliberazione parlamentare.


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The Nameless One
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The Nameless One
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Inviato il 28 gennaio 2007 23:54

Personalmente credo che il rischio più grosso quando di parla di certi argomenti e di "storicizzarli" limitandoli ad eventi particolari e a periodi di tempo ormai lontani.

Io non credo che una generazione di tedeschi sia improvvisamente diventata "cattiva", ma credo invece che cose del genere continuino ad accadere. Armeni, curdi, quello che solo 10 anni fa è successo dall'altra parte del Mediterraneo sono lì a testimoniarlo, come anche quello che continua ad accadere in Africa.

Credo che il modo migliore per onorare quei morti, sia smetterla di girarci dall'altra parte e fare finta che non succeda niente.


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Alyssa Arryn
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Alyssa Arryn
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Inviato il 29 gennaio 2007 1:07
"Assodata" l'inutilità delle giornate della memoria e cose del genere, cosa consigliereste per evitare che argomenti del genere finiscano, proprio come il genocidio armeno, nel dimenticatoio?

Perché in fondo di revisionismo o comunque inquinamento della storia, almeno a livello di massa, ce n'è per tutti i gusti.

Concordo con l'antidoto proposto da Stefano: più cultura e più capacità critica, due cose faticose da acquisire e ben poco incoraggiate da un tipo di società (quella della spettacolarizzazione e del consumismo) che probabilmente non trae affatto beneficio dalla loro diffusione su ampia scala.

Il revisionismo è, come detto, il sale della storiografia ma ciò che uno storico afferma deve essere supportato da fonti verificabili, esattamente come ciò che che afferma uno scienziato deve essere supportato da osservazioni ed esperimenti: voler scrivere la storia per deliberazione parlamentare mi sembra analogo a voler sottoporre a deliberazione parlamentare la teoria cellulare o la legge della gravitazione universale.

 

Sono d'accordo con Stefano anche sull'auspicio del ritorno ad un sano bicromatismo etico; non credo sia da intendersi come un semplicistico bisogno di dividere il mondo in "buoni e cattivi": le ragioni per le quali, ad esempio, una intera generazione di tedeschi ha aderito al nazismo devono pur esserci e vanno capite (ed è essenziale analizzarle per cercare di scongiurarne la ripetizione) ma un giudizio di valore sull'adesione al nazismo dovrebbe essere inequivocabile e tutt'altro che "grigio" ... proprio come avviene in occasione della giornata della memoria, mi pare.


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xaytar
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Inviato il 29 gennaio 2007 8:45
Leggere, informarsi non per indottrinarsi, ma per crearsi una mentalità critica. Smettere di dissertare sulle sfumature di grigio ma tornare a una sana bicromia etica, quindi basta con le discussioni sulla quantità di malvagità di tizio e caio. E se si propende per l'etica applicarla a tutti, se la real politique deve prevalere allora basta con le foglie di fico etiche.

 

Sono d'accordo con Stefano anche sull'auspicio del ritorno ad un sano bicromatismo etico; non credo sia da intendersi come un semplicistico bisogno di dividere il mondo in "buoni e cattivi": le ragioni per le quali, ad esempio, una intera generazione di tedeschi ha aderito al nazismo devono pur esserci e vanno capite (ed è essenziale analizzarle per cercare di scongiurarne la ripetizione) ma un giudizio di valore sull'adesione nazismo dovrebbe essere inequivocabile e tutt'altro che "grigio" ... proprio come avviene in occasione della giornata della memoria, mi pare.

 

Su questo non sono d'accordo... in parte a mio avviso contrasta anche un pò con le tesi di partenza che avete espresso, su cui sono invece d'accordo... mi spiego meglio:

il bicromismo etico a mio avviso mal si concilia con la condanna al dogmatismo mastellian-europeista... se il nazismo è nero allora può pure avere senso condannare il revisionismo che lo vuole bianco, sarebbe un rovesciamento assurdo di giudizi intoccabili...

Così come non sono d'accordo sul giudizio di valore sull'adesione al nazismo che deve essere tutt'altro che grigio: non si può paragonare imho Hitler e le SS agli elettori e i sostenitori, così come ai silenziosi accondiscendenti del regime (è spesso il discorso che fanno i terroristi per giustificare gli assalti ad innocenti - non dico che non siano partecipi della colpa, dico che dovremmo considerare il tutto in termini di grigio), ci sono tanti casi, a partire da chi ci credeva fermamente a chi sosteneva perchè altrimenti veniva picchiato o non poteva lavorare/campare...

Imho le sfumature di grigio sono essenziali per capire il mondo di oggi... anzi, non si può negare che con la "scoperta della multiculturalità" la bicromia etica non sia attualmente perseguibile, per l'impossibilità di giudicare una cultura sulle basi di un'altra e sui giudizi di valore o scientifici figli di una data cultura - ma questo non lo scopro io oggi :mellow: Questo però non nega che si possa attuare un bicromismo etico superiore a tali culture - ovviamente costruito e cosciente di ciò - che si imponga come minimo comun denominatore sul futuro della globalizzazione, e se intendevate questo allora posso essere d'accordo... ma sul "tornare" al bicromismo etico precedente alla scoperta di questi nuovi orizzonti culturali allora non sono d'accordo... se l'abbiamo abbandonato è proprio perchè non ce lo potevamo più permettere, perlomeno al livello dell'onestà intellettuale :wacko:


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John Umber
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Inviato il 29 gennaio 2007 9:40

Son d'accordo con quanto detto riguardo agli eccidi di serie A e di serie B... Penso che la giornata della memoria dovrebbe essere un momento per ricordare non solo quello che è successo agli ebrei, ma anche a tanti altri popoli che a volte, ancora oggi, subiscono persecuzioni. Musulmani della ex-jugoslavia, Kossovari, abitanti del Darfur e molti altri sono, ahimè, solamente alcuni esempi di come l'essere umano non è ancora riuscito a imparare dai propri errori. A volte ho come l'impressione che il massacro degli ebrei perpetrato durante la seconda guerra mondiale ci abbia convinto che quegli orrori siano rimasti confinati in un'epoca ormai lontana e passata, mentre, purtroppo, questo genere di discorsi è ancora totalmente attuale.

Bye Bye


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LadyCatelynStark
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LadyCatelynStark
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Inviato il 30 gennaio 2007 12:59 Autore

voi avete ragione ma probabilmnenti in Italia si insiste tanto sulla Shoah perchè sono morti anche tanti italiani e soprattutto l'Italia ha avuto un ruolo non marginale in questo genocidio


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Algor
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Algor
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Inviato il 31 gennaio 2007 19:38
oi avete ragione ma probabilmnenti in Italia si insiste tanto sulla Shoah perchè sono morti anche tanti italiani e soprattutto l'Italia ha avuto un ruolo non marginale in questo genocidio

 

Mi permetto di dissentire, gli Ebrei in Italia non hanno mai superato le 50.000 unità (fonte: Breve storia degli ebrei e dell'antisemitismo) . In Polonia prima della guerra vivevano UN MILIONE DI EBREI, rendiamoci conto del divario.

Importante, l'Italia è sempre uno dei paesi meno antisemiti in Europa: il primo sindaco di Roma del '900 era ebreo, e questo quando altrove furoreggiavano pogrom e persecuzioni.

In Italia gli ebrei hanno sempre raggiunto importanti vertici culturali et similia, questo spiega la genesi del giorno della memoria.


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