Date le premesse, il fatto che l'ultima uscita discografica fosse una raccolta di lenti, e che la location prescelta fosse l'arena di Verona, tempio dell'opera classica, temevo di assistere ad un concerto molto tranquillo. Dopotutto il biglietto era il regalo di compleanno per mio padre, e se va bene a lui, buon concerto a tutti!
Invece la band teutonica ha colto di sorpresa tutti, proponendo una scaletta basata sui loro cavalli di battaglia degli anni 70, primi anni 80, snocciolando pezzi di solidissimo hard & heavy come l'osannato The Zoo, Blackout, la celebre Rock You Like a Hurricane e la strumentale Coast to Coast con Klaus Meine come terza chitarra!
Questi brani relativamente tosti si alternavano intelligentemente con i migliori brani AOR del gruppo. Dei veri e propri inni da stadio, che nell'arena di Verona hanno trovato pane per i loro denti.
Big City Nights, le ballad Still Loving You, Wind of Change e Send Me an Angel, nonché la nuova We Build this House, che ha riscosso massiccia approvazione.
Degno di nota l'iserimento nel gruppo di Mikkey Dee, storico batterista e anfitrione dalla grinta inesauribile, che ha martoriato le pelli giá con Motörhead e Helloween, tanto per nominarne due, che ci ha regalato un ottimo assolo di batteria, e probabilmente é stato anche il movente della cover di Overkill in onore dello scomparso Lemmy Kilmister.
Lo stato di forma della band, che, ricordiamo é formata da musicisti ormai 70enni é stato altalenante. Se Rudy Schenker ha un fisico invidiabile per uno della sua etá, Klaus Meine é stato evidentemente in difficoltà all'inizio del concerto. Probabilmente non é stato aiutato dall' audi, abbastanza confuso all'inizio del concerto, ben lontano da quel miracolo acustico, che dovrebbe essere l'arena. Comunque sia Meine, che l'arena hanno avuto un netto miglioramento dopo qualche canzone, regalando un concerto di tutto rispetto e che resterá un ricordo indelebile.
Uh....che bella scaletta!!!! tutti brani che so suonare!!!!
Immagino il delirio su certe leggende tipo Still Loving You, Blackout, The Zoo, Wind of Change e Send me an Angel.....oddio, a dirla tutta avrei dato di matto per tutte le canzoni che hai citato......
Dev'essere stato davvero un concerto epocale; gli Scorpions li ricordo come grandi animali da palcoscenico, io però li vidi l'ultima volta 24 anni fa!.........mica pizza e fichi! Io ero una pischellina e loro poco meno che 50enni......
L'acustica....confido che quando hanno fatto il soundcheck era tutto perfetto; ma siccome il soundcheck si fa ore prima, quando c'è ancora il sole ed un'umidità relativa diversa, poi è naturale che le prime canzoni sembrino un po' "loffie" a livello di audio.....la temperatura che cambia e l'aumento dell'umidità, unito al non trascurabile cambiamento climatico causato dal temporale, hanno mandato le accordature degli strumenti a ramengo.....quindi le prime canzoni sono servite per "riaggiustare le cose".....i concerti all'aperto soffrono tantissimo di questi sbalzi. Pensa che a volte si hanno problemi di audio anche in quelli indoor (ma in questo caso di solito le cause sono altre....)
Secondo me, causa ritardi sulla scaletta di montaggio del palco il soundcheck lo hanno fatto DURANTE il concerto
Eh....mi sa che hai ragione!
Reduce dal Metal Italia, un breve report dell'evento:
Il primo gruppo che ho visto sono i White Skull. Li conosco di fama da 20 anni. Tosti, convincenti, con una front woman, che gioca a fare la Doro Pesch, e non fallisce neanche tanto l'obiettivo. È un concerto speciale per loro, festeggiano i 30 anni di attivitá.
Gli Elvenking sono un mix tra fenomeni da baraccone e una allround fantasy band, di quelle, che si trovano ai mercati medievali. Interessante comunque il suond, che hanno sviluppato. Nota per il cantante: hai una voce giovanile/femminile, rinuncia al face painting, che non ti fa sembrare minaccioso, ma solo ridicolo. Ahem.
Con i Domine iniziano i gruppi principali, la parte del festival piú attesa. I toscani, acclamatissimi macinano tutti i loro grandi classici, Dragonlord, Thunderstorm, The Hurricane Master, la monumentale The Ride of the Valkyries, The Fall of The Spiral Tower e l'inmancabile Defender. Neanche i problemi tecnici per il chitarrista riescono a sminuire la loro presenza scenica, anzi l'intervallo forzato concede a Morby qualche minuto per interagire con il pubblico.
Qualche piccola pecca nell'esecuzione (scarsa possibilitá di suonare dal vivo? peso dell' etá?) l'ho notata, comunque nel complesso é stato un gran bel concerto. Il loro più bello dal Gods of Metal del 2000, per quanto mi riguarda!
Il peso dell'etá si fa sentire anche per il leggendario Chris Boltendahl e i suoi Grave Digger, qualche calo di voce e qualche problema di audio comunque non pesano su un concerto epico, che ripesca i pezzi più famosi del gruppo, tratti dalla loro trilogia medievale, in particolare da Tunes of War, il loro famosissimo concept album sulla storia scozzese. Cornamuse e inni epici, quindi, cantati a squarciagola dal pubblico, che per tutta la serata é stato davvero fantastico. In piú il locale si sta riempiendo per davvero, l'atmosfera quindi non puó, che migliorare ancora.
Intermezzo agli stand gastronomici, scegliamo di farci spennare per un panino, accanto invece c'é una vera e propria mensa, che sembra essere ben fornita. Non cosí invece il baracchino degli Hamburger, dove la porvera ragazza alle casse annuncia disperatamente alla folla di aver finito pomodori e insalata. Viva la buona organizzazione.
Un boato accoglie i Refuse, una band, che non conoscevo, e che ho scoperto essere una formazione vecchia dei Rage. I loro pezzi sono Power Metal al fulmicotone, il loro batterista sembra costantemente a rischio d'infarto, per quanto selvaggiamente picchia le sue pelli. È giá il mio nuovo idolo!
In mezzo al concerto poi, stacco via le luci ed ecco apparire i Rage odierni, che continuano a spiattellare pezzi della loro fitta discografia. Il tutto gira intorno alla figura dell'istrionico Peavy Wagner, che con il suo antenato c'entra come i cavoli a merenda, ma che ci regala un doppio concerto memorabile.
Se prima la sala era piena, adesso sta per scoppiare. Chiudono la serata gli Hammerfall, anche se i veri headliner erano appena usciti. Cains, Dronjak e compagni snocciolano sapientemente le loro migliori song (per forza, é un Best-of-show), ma purtroppo snobbano quasi in toto il loro primi due album, quelli più melodic e piú power. Inoltre, dopo gli ultimi 3 concerti tutti sopra le righe, questi ultimi si esibiscono in curiosi siparietti, che sembrano coreografati dagli Europe d'annata, e peccano un po' di mancanza di appeal.
Ben dopo le una, stanco e soddisfatto, riprendo la strada verso casa, pensando a quale memorabile serata sia stata organizzata nuovamente (d)al Live Club.
Un po' in ritardo, ma ultimamente il tempo è mio nemico!
Lo scorso 31 marzo sono stata all'Alcatraz di Milano (noto postaccio per l'audio ai concerti) per l'immancabile passaggio italiano del tour degli Avantasia, side (mi sa non più tanto) project del vulcanico genietto di Fulda, Tobias Sammet; tour che porta in giro per il mondo la nuova fatica realizzata dalla mente iperattiva e più che prolifera del frontman degli Edguy, Moonglow.
Diciamo subito che l'attesa fuori dal locale non è iniziata sotto i migliori auspici; più gente del previsto! I miei amici, che mi aspettavano già in fila, erano ben lontani dall'ingresso ed ogni tanto la security passava a restringere la transenna che conteneva stuoli di giovani e meno giovani in attesa che si aprissero i cancelli; poco male, ho passato il tempo guardando in streaming il GP di F1. Sul biglietto c'era scritto che avrebbero aperto alle 18.30 ma, a causa dei ritardi dei soccorsi medici e dei vigili del fuoco (presenti di routine), giunti tra l'altro a sirene spiegate, per via del traffico e del fatto che quella domenica l'Inter giocava a San Siro, prima delle 19.00 passate non siamo entrati.
Grazie ai controlli decisamente più restrittivi rispetto al passato (metaldetector, check di borse e zaini etc) siamo comunque riusciti a trovarci un posticino tranquillo in prima fila all'estrema destra del palco.....cantuccio che si è rivelato provvidenzialmente fantastico!
Alle 21.00 in punto le luci si spengono e sale il boato liberatorio dopo l'attesa; come al solito c'è un'intro musicale mentre i musicisti prendono posto sul palco e quest'anno era, uno su tutti, l'Inno alla Gioia di Ludwig Van Beethoven; dopo di che inizia il vero e proprio concerto.
Si parte subito con la prima traccia del nuovo album, Ghost in the Moon, una delle poche canzoni veramente belle del disco (ma di questo parlerò nella recensione a Moonglow). Si vede subito che Sammet è in serata ed è in formissima, fatto più unico che raro qui in Italia, dove chissà perché arrivano sempre mezzi malati (3 anni fa Felix Bohnke, il drummer, si fece più di tre ore di concerto con 38 di febbre, mentre Sammet aveva problemi di voce). Il pubblico risponde subito e non disattende le aspettative di Tobias che capisce subito che sarà una serata speciale!.....e lo dice pure! Ci dirà inoltre che finché farà concerti non mancherà di passare dall'Italia che, per la prima volta, gli regala un'Alcatraz SOLD OUT!!!!
Ci sono dei piccoli rivoluzionamenti nella line up del gruppo, a parte gli ospiti quasi canonici ormai, si è notata l'assenza della bravissima Amanda Somerville che ha ora altre priorità con due gemelli da accudire e nuovi progetti musicali da portare avanti; tuttavia è stata magistralmente sostituita da Ina Morgan e da una strabiliante Adrienne Cowan. Altro illustrissimo assente è Michael Kiske che per motivi contrattuali non ha potuto prender parte al grande spettacolo degli Avantasia. Tuttavia, accanto ai nomi già noti di Herbie Langhans, Bob Catley, Ronnie Atkins, Eric Martin e Jorn Lande, troviamo la new entry Geoff Tate, con una voce strepitosa, una grinta eccezionale ed una tecnica mostruosa! I musicisti sono i soliti che ormai Sammet si porta dietro dal tour del doppio album Wicked Symphony/Angel of Babylon, perfettamente rodati, impeccabili su ogni passaggio e dirompenti come impatto live; dico solo che quest'anno, a detta di Sammet, hanno dovuto "chiudere" Felix Bohke dietro una paratia di plexiglass perché pestava troppo! Nota di merito per Oliver Hartman, chitarrista sopraffino, oltre che corista e cantante di tutto rispetto! Ha cantanto magistralmente le parti di Kiske in Reach Out for the Light.......e non è poco!
La scenografia era superba questa volta; molto più dei soliti teloni intercambiabili sullo sfondo! L'intero stage era dissiminato di cancellate con alberi rinsecchiti e lanterne del tutto simili a quelli della copertina di Moonglow, di ispirazione decadente/vittoriana (non a caso periodo storico moooolto caro a Sammet, la cui atmosfera permea tutto l'album).
Le tre ore, quasi e mezza, scivolano via veloci, troppo veloci! Sammet è estasiato dal pubblico italiano, caldo come non mai in questa domenica di fine marzo; interagisce divertito con i ragazzi delle prime file, ride, scherza, coinvolge anche quelli più lontani, in fondo chiedendo loro di farsi sentire, facendo capire di rimando che sa che ci sono e si ricorda di loro. Credo di non averlo mai visto così felice di suonare qui da noi; e ragazzi, che voce! Sappiamo perfettamente che non ha una timbrica particolarmente accattivante, ma ha studiato ed ha lavorato sodo sulla sua estensione e sulla tecnica e si è sentito. Voce piena, mai calante, mai un'indecisione.....si potrebbe dire perfetta! Non ha sfigurato MAI davanti ad ospiti notoriamente talentuosi e dalle ugole rinomate in tutto il mondo!
Menzione di particolare pregio per la corista Adrienne Cowan; voce sublime in grado di cantare pulito su canzoni leggere come Moonglow ed intense come Farewell, ma sconvolgentemente in grado di tirare fuori un timbro graffiante decisamente scream in Book of Shadows in un duetto con Ronnie Atkins da urlo!......in tutti i sensi.
Una serata magica, finita troppo presto!
Piccola menzione per il nostro cantuccio.....sulla parte destra, quasi fuori dal palco c'era il tavolino con tutti i beveraggi (solo acqua) per gli artisti, Tobias, che ha bevuto come un'anguilla, era spesso dalla nostra parte ed ogni volta che lo chiamavamo lui si girava a salutare! Inoltre, per motivi che non sto qui a spiegare, uno dei miei amici ha una sorta di "rapporto speciale" con lui e quando l'ha riconosciuto, si è sporto verso di noi per salutarlo. Peccato che la base che ha usato come appoggio aveva le rotelline sotto e si è mossa inavvertitamente facendogli perdere l'equilibrio....non è caduto, ma a momenti faceva il volo....l'ennesimo, nella buca dei fotografi!
Ah, dalla nostra postazione vedevamo anche un pezzo delle quinte dietro il palco e sapevamo in anticipo (quando le luci ci venivano in soccorso ) chi sarebbe salito sul palco.....ma anche senza questo piccolo aiutino, si sapeva a priori non appena si sentiva l'incipit della canzone.
Sì perché questa volta, non c'erano parti da "interpretare", per quanto Moonglow racconti una storia, non è una vera e propria "metal opera" come poteva esserlo Metal Opera PT. I e II, o Ghostlights.....o Mystery of Time.......ma anche di questo si parlerà più approfonditamente nella recensione dell'album.
Qui sotto la scaletta;
1. Intro: You shook me all night long – AC/DC
2. Intro: Ode alla Gioia – Beethoven
3. Ghost in the moon
4. Starlight (con Ronnie Atkins)
5. Book of shallow (con Ronnie Atkins)
6. The Raven Child (con Jørn Lande)
7. Lucifer (con Jørn Lande)
8. Alchemy (con Geoff Tate)
9. Invincible (con Jeoff Tate)
10. Reach out for the Light
11. Moonglow (con Adrienne Cowan)
12. Maniac (con Eric Martin)
13. Dying for an Angel (con Eric Martin)
14. Lavender (con Bob Catley)
15. The story ain’t over (con Bob Catley)
16. The scarecrow (con Jørn Lande)
17. Promised Land (con Eric Martin)
18. Twisted mind (con Geoff Tate)
19. Avantasia (con Geoff Tate)
20. Let the storm descend upon you (con Jørn Lande)
21. Master of the pendulum (con Ronnie Atkins)
22. Shelter from the Rain (con Bob Catley)
23. Mystery of a Blood Red Rose (con Bob Catley)
24. Lost in Space
25. Encore: Farewell (con Adrienne Cowan)
26. Encore: Sign of the Cross / The Seven Angels (tutti insieme)
EDIT: "Piccolo" contributo video, tanto per far vedere quanto era in forma Sammet, e qui eravamo ancora all'inizio, poi quando si è scaldato ha reso anche di più!
Il 12 giugno mi attendeva il concerto dei System of a down + Korn come supporto...al momento non l'hanno ancora cancellato, ma quella sarà l'inevitabile fine...
Martedì 14 aprile avrei dovuto assistere al concerto di Evanescence+Within Temptation, che chiaramente è stato annullato e posticipato al 29 settembre, data che però non vedo "molto sicura".
Consideriamo il fatto che tutti i più grandi festival (metal) europei sono stati cancellati, Wachen compreso, e che Belgio e Germania hanno vietato eventi musicali di questo tipo fino al 31/08/2020.
Spero di sbagliarmi, ma data la situazione attuale, non credo si possa tornare a partecipare a concerti prima dell'anno prossimo, a meno di trovare un vaccino prima..........
Ho paura che anche trovando un vaccino nel brevissimo termine, cosa che tendo a escludere purtroppo, passerà un bel po' di tempo prima che permettano a migliaia di persone di ritrovarsi tutte insieme...Probabilmente primavera 2021 è una tempistica fin troppo ottimista, ma voglio crederci!
Io ho 250 € di biglietti di concerto a casa IRON MAIDEN a Stoccarda. Volevo farli vedere a mio figlio prima che vadano in pensione. E poi volevo vedere Steve Harris che doveva suonare la sera prima con i suoi British Lion in un club della cittá. Un weekend full immersion, insomma. Non hanno disdetto niente finora, ma é matematico che lo facciano.
Io ho il biglietto per gli MCR a Bologna e volevo andare a vedere gli Iron Maiden, ma la vedo proprio male...
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Purtroppo c'è da dire che le organizzazioni italiane sbagliano; loro tendono a tenere "confermati" gli eventi (anche i festival estivi) fino all'ultimo, quando è chiaro che non potranno tenersi. Cioé il Rock in the Castle di Villafranca, luglio 2020, ha già ricevuto il forfait di molte band, tra cui Avantasia che avrebbero inaugurato proprio lì il tour per festeggiare il 20ennale della band. I Sons of Apollo, previsti al Forum per ottobre, hanno annullato tutto il tour già dal mese scorso; i Nightwish erano accreditati, sempre al Forum, a dicembre, per il tour promozionale di Human II Nature, ma anche loro con ogni probabilità cancelleranno le date.
Non credo che la fase 2 possa prevedere assembramenti di migliaia di spettatori urlanti, ammassati uno all'altro dentro palazzetti dello sport e/o all'aperto, pur con mascherine e guanti.....non sarebbe credibile come cosa....
Come avete risolto per i biglietti dei concerti annullati? Voucher o rimborso?
Il 17/4/2020 at 13:10, Darklady dice:Martedì 14 aprile avrei dovuto assistere al concerto di Evanescence+Within Temptation, che chiaramente è stato annullato e posticipato al 29 settembre, data che però non vedo "molto sicura".
Mi autocito.....come volevasi dimostrare, non era affatto una data sicura; perché, anche in questo caso, l'intero tour è stato posticipato al 2021 e la nuova data per il concerto italiano sarà il 9 Settembre 2021.
Nel mio caso, essendo slittato l'evento, non ci sono rimborsi o voucher, ma so di gente che ha ricevuto (o per meglio dire, è stata costretta ad accettare) voucher per concerti di cui non poteva fregargli di meno......
Inoltre, intorno alla politica dei voucher è scoppiato, proprio di recente, un vero e proprio caso.
Per molti i concerti cancellati (quindi che non si terranno neppure l'anno prossimo) dovrebbero essere rimborsati con "moneta sonante" non con voucher per altri eventi....perché da quel che ho capito questi documenti, come i biglietti aerei, avrebbero una scadenza.
12 hours fa, Darklady dice:Inoltre, intorno alla politica dei voucher è scoppiato, proprio di recente, un vero e proprio caso.
Infatti ieri sera mi sono imbattuta in una petizione che richiede proprio un rimborso in pecunia sonante per tutti quegli eventi che sono stati annullati.