Riporto questo interessante, seppure scoraggiante, articolo apparso sul Corriere...
Lo so, sono un po' fissato con i topic di informazione ambientalista... :yeah:
Comunque trovo interessante il concetto, espresso finalmente a chiare lettere: se siamo in debito con la Terra, lo siamo tutti. Tutti gli esseri umani.
Da lunedì la Terra è in «debito ecologico»Un parametro che misura il punto in cui le risorse utilizzate dagli esseri umani superano quelle che il pianeta è in grado di produrre
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LONDRA - Da lunedì 9 ottobre fino alla fine dell'anno la Terra sarà in «debito ecologico». Un parametro che misura il punto virtuale in cui le risorse del pianeta utilizzate dagli esseri umani superano quelle che il pianeta stesso è in grado di produrre. Quindi si va in una sorta di «bolletta» dell'ambiente, per la quale al contrario di un conto corrente in rosso, non si sa bene chi deve intervenire. O meglio si saprebbe, visti i pochi risultati sul fronte del consumo energetico e della ricerca di fonti alternative e le mancate adesioni al protocollo di Kyoto di potenze come gli Stati Uniti e la Cina.
DISTANZA CHE SI RIDUCE - Il fatto scolvolgente è che il cosiddetto «Ecological Debt Day» (o Overshoot Day) viene anticipato ogni anno. Il che significa che il pianeta fa sempre più fatica a «star dietro» alle nostre sempre crescenti necessità. Il primo «giorno in debito» fu calcolato nel 1987, esattamente il 19 dicembre. Diciannove anni dopo viene anticipato di quasi due mesi, al 9 ottobre. «Il fatto che quest'anno il debito ecologico cada a ottobre significa che solo per tre quarti dell'anno l'umanità vive in modo compatibile con l'ambiente», è l'analisi dell'organizzazione indipendente New Economics Foundation (NEF), che ha sede a Londra.
COMPENSAZIONE - Secondo Andrew Simms della Nef il genere umano sta commettendo due grandi errori: «Primo, impediamo a milioni di persone di avere accesso alla terra, al cibo e all'acqua potabile. Secondo, mettiamo in pericolo il meccanismo del pianeta che permette la sopravvivenza dello stesso genere umano». Per esempio, più pesce peschiamo quest'anno meno ce ne sarà disponibile l'anno prossimo. I meccanismi di compensazione saltano, assaliti come sono dalle leggi del mercato, da stili di vita eccessivi, da ricchezze individuali non giustificabili.
GRAN BRETAGNA - In questo scenario devastante la maglia della «pecora nera» tocca alla Gran Bretagna, che ha «festeggiato» il suo «debito ecologico» già in aprile, il 16 per l'esattezza. La Nef ha fatto un semplice calcolo: se tutti nel mondo consumassero quanto un inglese medio, servirebbero le risorse di tre pianeti cloni della Terra per soddisfare tutti i bipedi pensanti. A fronte di questo, il governo inglese ha promesso che entro il 2020 alzerà al 20% (rispetto al 4 attuale) la percentuale di energia ottenuta da fonti rinnovabili.
TEMPERATURA - «L'unico modo per tornare a una situazione di equilibrio e pianare il debito è chiedere meno al nostro pianeta» dice la Fondazione. Per esempio molti scienziati hanno previsto che entro la fine del secolo la temperatura della Terra potrebbe aumentare da due a sei gradi Celsius, e questo porterebbe una serie di disastri a catena, come alluvioni, fame e in definitiva morte di tanti esseri umani. I più deboli, come sempre accade.
Purtroppo temo che l'ultima frase dell'articolo sia un po' la risposta alla domanda che ho fatto nel sottotitolo...
Stiamo consumando oggi le risorse di domani, e nonostante il sistema pensionistico italiani ci abbia abituati ad una filosofia di questo genere, credo sia impossibile chiudere gli occhi e dire "domani andrà meglio" oppure "pensiamo all'oggi, tanto domani io non ci sarò più e chissenefrega di quelli che verranno"...
Tuttavia mi chiedo, e giro la domanda: considerato l'attuale modo di vivere, è realmente possibile pensare che l'umanità possa ridurre la sempre crescente domanda di risorse?
boh, io non so che fare non credo sarebbe così se ogniuno scambiasse, anche metaforicamente, il bene ricevuto con una buona azione ecologica sarebbe molto meglio.
Sotto questo punto di vista non si può non essere catastrofisti...
Da che mondo è mondo l'uomo dice che è meglio prevenire che curare, ma finisce sempre per non farlo.
Debito ecologico :(
Bè sicuramente l'uomo è destinato ad estinguersi. Tutte le specie lo sono, chi più velocemente e chi più lentamente. L'uomo solo perchè parla e cammina su due zampe non è esente da questo processo naturale. Ogni specie ha un tetto max di individui che possono essere supportati dall'ambiente circostante. L'uomo forse non ha raggiunto il suo tetto massimo ma bisogna, nel nostro caso, considerare anche lo stile di vita (migliore è lo stile di vita più bassa sarà la soglia) e i famosi "giochi di potere".
Il genere umano sicuramente è destinato allo sfacelo e l'unica cosa che possiamo fare è ritardarlo e renderlo il meno catastrofico possibile.
Le risorse possiamo suddividerle in tre tipologie: cibo, acqua e risorse energetiche.
-CIBO: finchè la gente vedrà gli scaffali dei supermercati pieni non si porrà mai il problema. Gli USA qualche anno fa per la prima volta nella loro storia sono stati costretti ad importare cereali perchè a seguito di una carestia avevano dato fondo alle loro riserve. E se non ce la fanno gli americani ad autosostentarsi chi ce la fa?!? Però noi ci permettiamo di buttare casse e casse di pomodori frutta e verdura in eccesso a fine raccolto che non si possono vendere perchè altrimenti si svaluterebbero troppo i prezzi al mercato.
L'articolo cita l'esempio del pesce. Esistono criteri molto importanti per la pesca in base alla lunghezza degli individui. Ci sono però stati come il Giappone che pur di pescare di più per mettere sul banco tanti tipi di pesce e in grandi quantità, usa delle reti a maglia talmente fine che non se ne salva nessuno. Poi però tutti i pesci piccoli vengono buttati via, morti e inutilizzabili. Senza andare troppo lontano lo stesso criterio lo usano al supermercato dietro casa mia. Qualche giorno fa (un venerdì) tutta incuriosita dalla presenza di tantissimo pesce sul banco pescheria, ho chiesto al commesso che fine avrebbe fatto (tutti sanno che il pesce fresco dopo 3 giorni puzza e sabato e domenica sono chiusi) e lui candidamente mi ha risposto: "lo buttiamo". Alquanto sconcertata gli ho chiesto il perchè non se lo potevano prendere loro. Risposta: "non possiamo farlo. La politica dell'azienda è quella di essere sempre riforniti sulla qualità e sulla quantità. L'avanzo si butta". Sono stata tentata di comprarmi tutto quel pesce ma ahimè non sono così ricca.
-ACQUA: in primavera a Londra (Londra Europa non Somalia o Africa nera) hanno avuti grandi problemi sul rifornimento di acqua potabile. Il sindaco di Londra per dare il buon esempio ha dichiarato di non tirare mai lo sciacquone ( perchè come l'acqua delle fontane anche quella del water è potabile) per la pipì e di farlo solamente ogni due "grandi produzioni". La gente è convinta che di laghi e di fiumi nel mondo ce ne siano tanti. Però non riesce a pensare a tutto lo schifo che una sola città può buttare in un fiume e ci permettiamo di avere città come Milano prive di un depuratore. Per non parlare di quelli che ti rispondo:"bè tanto piove e i fiumi si riempono di nuovo, guarda i danni che fanno quando straripano". No comment.
- RISORSE ENEREGETICHE: il petrolio il carbone e l'uranio sono destinati a finire, secondo calcoli matematici sulla base del consume attuale, tutti entro il 2080. Pochi di noi ci saranno allora, ma ci saranno i nostri figli e i nostri nipoti. Non voglio nemmeno immaginare le guerre e tutto quello accadrà pur di accapparrarsi l'ultimo giacimento di petrolio che rimarrà. Senza il petrolio e tutti i suoi usi diretti e indiretti ora come ora in occidente non si vive. Affidiamoci alla scienza e alla possibilità di usare e magari scoprire nuove risorse (come l'H). I giochi di potere di sicuro rientrano anche qui ma molto fa anche la nostra socità del consumismo. Quante macchine a famiglia ci sono? Quanti elettrodomestici abbiamo in casa? E parliano di USA ed Europa. Ma la Cina si sta svegliando: cosa pensate possa succedere se ogni famiglia cinese si potrà permettere una macchina?
Io non sono un grande della terra ma nel mio piccolo faccio qualcosa. Non potrò cambiare le sorti del mondo, ma posso contribuire a farlo durare il più possibile. Non sopporto quei discorsi tipo: tanto gli altri non lo fanno che lo faccio a fare io?. Se gli altri sono scemi lo devo essere pure io :D
Fate la raccolta differenziata. E non dite idiozie tipo: tanto raccolgono tutto insieme. Chi lo dice non conosce i metodi di reciclaggio o cmq di mistaggio dei materiali. E cmq ciò che viene raccolto tutto insieme sono carta lattine e plastica. Non vedrete mai un bidone dell'organico misto ad uno della plastica.
Consumate il meno possibile acqua ed elettricità. E se qualche volta vi fermate a pensare "uff tanto gli altri non lo fanno a che serve", subito dopo pensate "ma i miei nipoti si potranno permettere di farsi la doccia due volte al giorno e di lasciare accesso un pc tutta la notte?"
Un ultima cosa: BE HAPPY E PENSATE POSITIVO!!!!! Il mondo non fa poi così schifo e io sono molto ottimista ;)
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Bell'articolo, ma ahimè, non smetteremo di mangiare i nostri fagioli finchè il piatto non sarà vuoto :D
considerato l'attuale modo di vivere, è realmente possibile pensare che l'umanità possa ridurre la sempre crescente domanda di risorse?
Francamente temo che la risposta ad una domanda del genere sia "no".
Anche se personalmente faccio con il massimo scrupolo la raccolta differenziata dei rifiuti e cerco di evitare il più possibile lo spreco di risorse non nutro illusioni sulla consistenza degli effetti concreti di queste azioni.
Tuttavia mi chiedo, e giro la domanda: considerato l'attuale modo di vivere, è realmente possibile pensare che l'umanità possa ridurre la sempre crescente domanda di risorse?
Oggi mi sento ottimista...imho la domanda dovrebbe essere: è possibile - per l'umanità - svilupparsi in modo sostenibile per l'ambiente (prima della distruzione, ovviamente)?
Bè, io credo che potenzialmente possiamo farcela, nel senso che siamo in grado di trovare risorse sotitutive a quelle che stanno distruggendo il pianeta. Il problema è che lo stiamo facendo un pò troppo lentamente e questo può sicuramente pesare in futuro. Le tecnologie però sono a portata di mano (fotovoltaico, eolico, combustibuli che non producono tossine, ecc.), basta afferrarle e tenerle saldamente in mano.
beh, è un argomento che ho da poco studiato in uni, da un punto di vista epistemologico:
l'uomo, evolutivamente parlando, si è adattato all'ambiente im modo tale che la sua vista sia adatta a percepire bene i piccoli movimenti, non i cambiamenti lenti e lunghi.
Quindi, se il paesaggio si modifica lentamente, l'uomo non lo percepisce, lo ignora (pena una sovrastimolazione sensoriale)
tradotto in parole povere: l'uomo è geneticamente portato a fregarsene se il mondo va in malora, ma vede benissimo se gli si sporca lo zerbino di casa.
Ovvio, le possibilità di capire i danni ecologici ci sono (basta un bel riassuntino e non è difficile...), ma davvero l'uomo ne ha voglia? io credo che finchè ognuno sta bene come sta ce ne sbatteremo altamente. Io posso anche prendere i mezzi e andare in bici ogni volta che posso, ma i signorotti col Suv preferiscono essere comodi nei loro macchinoni...
e soprattutto, fare figli è beeeeeeeelllllooooooo, sììììì, italiani, americani, fate più figliiiii...... va bene, e cosa gli si dà da mangiare? la Terra non è adatta a reggere così tante persone con tali pretese alimentari. Immaginatevi poi se tutte le popolazioni che attualmente non hanno da mangiare pretendessero seriamente di avere un'alimentazione simile a quella dei paesi più ricchi...
SVEGLIA! vogliamo tutti arrivare a 120 anni e vogliamo tutti fare figli... (beh, quasi tutti, l'idea del pupattolo proprio non mi alletta per niente)... ok, allora decidiamoci, se non vogliamo estinguerci:
1) attuiamo una bella politica di limitazioni delle nascite
2) non cerchiamo di perseguire l'immortalità
3) consumiamo tutti di meno... ma tanto di meno... e mettiamo davvero tutti in pratica i protocolli di Kyoto
4) facciamo una bella guerra e/o sterminio di massa, in modo da ridurre di almeno un terzo la popolazione mondiale
insomma, basta fare i buonisti, qui o si fa qualcosa o ciao ciao ecosistema (anzi.. ciao ecosistema adatto agli uomini... la Terra ha subito di peggio, diciamo che i danni sarebbero solo per un po' di specie viventi, tra cui noi)
Oggi mi sento ottimista...imho la domanda dovrebbe essere: è possibile - per l'umanità - svilupparsi in modo sostenibile per l'ambiente (prima della distruzione, ovviamente)?
Bè, io credo che potenzialmente possiamo farcela, nel senso che siamo in grado di trovare risorse sotitutive a quelle che stanno distruggendo il pianeta. Il problema è che lo stiamo facendo un pò troppo lentamente e questo può sicuramente pesare in futuro. Le tecnologie però sono a portata di mano (fotovoltaico, eolico, combustibuli che non producono tossine, ecc.), basta afferrarle e tenerle saldamente in mano.
Il problema non è tanto trovare e imparare a usare fonti alternative. Sono certa che la scienza arriverà a dei risultati. Bisogna imparare a usare in modo sostenibile quello che già abbiamo a disposizione e quello che possiamo trovare per il futuro. Ma per un uso sostenibile bisgona saper rinunciare: è questo il problema.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
e soprattutto, fare figli è beeeeeeeelllllooooooo, sììììì, italiani, americani, fate più figliiiii......
Mah, viste le tendenze, non mi sembra un invito cosi fuori dal mondo... il declino demografico in occidente è un fatto, gli scricchiolii dei sistemi previdenziali parlan chiaro, e sinceramente non mi va di incoraggiare l'invecchiamento e la decadenza (o morte) di una o più Nazioni, tra le quali la mia, in nome di una non-sostenibilità a mio avviso contrastabile.
Pesanti finanziamenti alla ricerca sugli OGM, esplorazione del potenziale alimentare oceanico, fonti di energia alternative, Kyoto, e perché no, una certa tirata di cinghia nostrana (che non ci farebbe male) son passi avanti nella giusta direzione, senza che sia necessario adottare politiche da regime cinese.
il petrolio il carbone e l'uranio sono destinati a finire, secondo calcoli matematici sulla base del consume attuale, tutti entro il 2080 [...] Affidiamoci alla scienza e alla possibilità di usare e magari scoprire nuove risorse (come l'H)
Il problema è che soventemente non si ha la sensibilità di capire quali siano i pericoli, dove i problemi effettivamente accadono; il petrolio finirà nel 2080? Poniamo che sia cosí. È preoccupante? I problemi inizieranno quando la domanda supererà l'offerta, non quanto il petrolio finirà: di questo mi preoccupo. E non pochi studiosi stimano il picco entro questo decennio, se non ricordo male.
Sull'idrogeno, cosa risolve? L'idrogeno non è una fonte energetica, quindi non può sopperire alla mancanza di petrolio (anche perché quest'ultimo non solo per avere energia si usa); molta malainformazione fa pensare il contrario, spaccia l'idrogeno come la fonte energetica del futuro. Irrealistico, per usare un eufemismo.
Si vuole usare l'idrogeno? Prima si trovino fonti di energia che sopperiscano alla mancanza del petrolio.
E questo senza contare che produrre idrogeno consuma acqua (temporaneamente, vero, ma ne richiede), in un mondo che ogni Estate lamenta siccità.
Io non sono un grande della terra ma nel mio piccolo faccio qualcosa. Non potrò cambiare le sorti del mondo, ma posso contribuire a farlo durare il più possibile
Qualcosa si può sempre fare: lampadine a basso consumo; spegnere le luci quando si lascia una stanza; spegnere almeno lo schermo quando non si usa il computer; spegnere il computer quando non lo si userà per ore; spegnere la televisione quando non la si usa (spegnerla, non metterla in attesa; in altre parole, che il led non resti acceso); limitatori idrici; doppi vetri; ecc.
Le tecnologie però sono a portata di mano (fotovoltaico, eolico, combustibuli che non producono tossine, ecc.), basta afferrarle e tenerle saldamente in mano
Purtroppo non è cosí semplice: le tecnologie ci sono, ma, costi a parte (non tutti possono permettersi un impianto fotovoltaico), bisogna vedere quanto effettivamente utilizzabili. Il fotovoltaico è una gran cosa, ma una produzione pesantemente fotovoltaica significa sperare che il Sole non venga mai meno, nemmeno in un giorno di diluvio. L'eolico ha bisogno di vastissimi spazi, con un vento forte e costante (anche se in questo senso c'è un nuovo progetto, che, sovvenzioni permettendo, potrà svilupparsi).
Sicuramente, una legislazione piú seria ed effettivamente puntata verso le rinnovabili (solo la minima parte di quanto paghiamo per sviluppare le rinnovabili viene effettivamente in esse investita) potrebbe fare molto; non resta che sperare, cercando nel frattempo di fare il possibile.
Pesanti finanziamenti alla ricerca sugli OGM, esplorazione del potenziale alimentare oceanico, fonti di energia alternative, Kyoto, e perché no, una certa tirata di cinghia nostrana (che non ci farebbe male) son passi avanti nella giusta direzione, senza che sia necessario adottare politiche da regime cinese
Però anche l'aspetto numerico è da considerare... sei miliardi di persone, non abbiamo nemmeno abbastanza pecore e campi di cotone da vestirne due. È se non altro indicativo... fino a quando potremmo crescere? E considerate che un miliardo di persone oggi non equivale a un miliardo di persone di vent'anni fa: consumiamo di piú, ma anche per questioni fisiche (si tende a diventare piú alti, ecc.).
Prefazione: oh che bello, finalmente posso intervenire dicendo qualcosa di più che i soliti eh sì, è proprio vero che il mondo sta andando alla malora... il che è verissimo ma nonn aggiunge nulla alla discussione.
Premessa: rispondo a un sacco di post in maniera un po' caotica, sorry
Al giorno d'oggi, anno 2006, su pianeta Terra si produce abbastanza da sostenere più che decentemente una popolazione mondiale di almeno il doppio rispetto a quella che in realtà c'è, di cui la maggior parte sta da schifo.
Anche riducendo la produttività per annullare il debito ecologico, si potrebbe stare in dieci miliardi ed avere tutti la pancia piena e un tetto sulla testa.
I problemi sono altri: i problemi sono problemi POLITICI, sono gli SPRECHI e sono le disuguaglianze socioeconomiche.
- sprechi: come dice lady Lyanna, la quantità di risorse che vengono sprecate è pazzesca, letteralmente... Non saprei stimare, ma a quanto equivale il cibo prodotto e poi scartato per motivi commerciali? Alla metà di quello effettivamente consumato? Ad altrettanto? Il doppio? in ogni caso, è pazzesco quanto si spreca.
- disuguaglianze: quelli che muoiono di fame, non muoiono per mancanza di cibo. Muoiono per mancanza di soldi per comprare il cibo. Nient'altro da dire.
- problemi politici: si potrebbero fare millemila cose utili per migliorare la situazione... ma manca la volontà politica di farlo. Tanto per cominciare GWB non adotta nemmeno il ridicolissimo protocollo di Kyoto, che difende l'ambiente tanto quanto un ombrello di carta velina può difendere da un temporale. Nemmeno questo accordo di gran lunga insufficiente accetta; come si può sperare di salvaguardare questo pianeta?
Molto inquietante è il problema ACQUA. Alcune zone del mondo saranno ricche di acqua potabile (per esempio la zona alpina, deo gratias) ma altre non ne avranno a sufficienza. E, sperando che non si abusi delle falde freatiche e delle altri fonti locali di acqua dolce, sarà comunque necessario importarla da altrove. E questo sarà un gran caos.
Natalità: Italia, America (almeno la parte ricca), Europa non ne fanno più di figli :D sono al di sotto di quel 2,1 figli per donna che si considera il tasso di sopravvivenza di una popolazione... se gli italiani si mettono a far meno figli, inizieranno a diminuire e, alla lunga si estingueranno (ok, molto alla lunga). In generale uan popolazione prospera NON aumenta affatto di numero... è il terzo mondo che ha il boom demigrafico... sono loro che causano il problema (e con questo non intendo dargli colpe). Limitazione delle nascite ha senso in Bangladesh, sicuramente non a Lussemburgo.
(Il suggerimento di sterminio di massa lo prendo ovviamente come una battuta ;) )
OGM: non sono il futuro. Gli OGM esistenti al momento sono quelli che fanno di guadagnare di più alle multinazionali, non quelli che rendono di più o che sono più ecologici, e finché la ricerca è privata sarà così.
Risorse oceaniche: ne dubito fortemente, i mari sono un ambiente piuttosto impoverito. No, non ci sono nuove risorse da "sfruttare", bisogna imparare a far "fruttare" di più quelle esistenti con agricoltura più rispettosa della natura, eccetera.
Energia alternativa: problema politico, non di tecnologia, non di costi, non di reali potenzialità. Se si decidesse di puntare sulle energie rinnovabili, i prezzi scenderebbero repentinamente e le tecnologie progredirebbero ancora; combinando vari tipi di E.R. si otterrebbe una produttività sufficiente.
Idrogeno: ha ragione Mornon, non è una fonte di energia, quanto un vettore come potrebbe esserlo la corrente elettrica. (Il problema dell'acqua non mi sembra rilevante, a questo proposito)
Una possibilità in cui credo (e spero soprattutto) è la fusione nucleare. Si fanno passi avanti in questo senso.
In ogni caso, non si può continuare così. Impossibile. O si cambia, o cambia il mondo; e non in modo piacevole. E un'altra cosa: NON C'È PIÙ TEMPO.
Al giorno d'oggi, anno 2006, su pianeta Terra si produce abbastanza da sostenere più che decentemente una popolazione mondiale di almeno il doppio rispetto a quella che in realtà c'è, di cui la maggior parte sta da schifo.Anche riducendo la produttività per annullare il debito ecologico, si potrebbe stare in dieci miliardi ed avere tutti la pancia piena e un tetto sulla testa
Dati presi dove? A oggi troppo dipende dal petrolio, anche questo basterebbe?
sono al di sotto di quel 2,1 figli per donna che si considera il tasso di sopravvivenza di una popolazione
Perché 2,1, per sopravvivere??
Energia alternativa: problema politico, non di tecnologia, non di costi, non di reali potenzialità. Se si decidesse di puntare sulle energie rinnovabili, i prezzi scenderebbero repentinamente e le tecnologie progredirebbero ancora; combinando vari tipi di E.R. si otterrebbe una produttività sufficiente
Vero fino a un certo punto: già ora il silicio inizia a scarseggiare, soprattutto quello a basso prezzo che fino a poco fa si riusciva a trovare; aumentare la richiesta non farebbe che diminuire le scorte rimanenti di tale silicio e aumentare quindi il prezzo (anche perché chi lo vende si renderebbe ancora piú conto del suo effettivo valore), processo già ampiamente in atto.
Sicuramente un massiccio aumento produttivo potrebbe far diminuire i prezzi, ma ci sarebbe da scontrarsi anche con la necessità di andare su materiale piú costoso; inoltre, ci sono problemi tecnologici: rinnovabile va bene, ma rinnovabile per generazione di massa? Non facile. Rinnovabile per generazione controllata (ossia averla quando la si vuole)? Non facile. Prendete il fotovoltaico: se non c'è il Sole, addio.
Certo, si può pensare di immagazzinare l'energia; ma per fare una simile cosa si dovrà avere un forte sviluppo delle batterie, o uno ancora superiore dell'idrogeno (unito al considerare il "problema acqua"), o qualche altra metodologia d'immagazzinamento.
Il problema dell'acqua non mi sembra rilevante, a questo proposito)Una possibilità in cui credo (e spero soprattutto) è la fusione nucleare
Il problema dell'acqua potrebbe essere rilevante se l'immagazzinamento di grandi quantità di energia (vedi solare) ne richiedessero molta: ogni litro di acqua usata per produrre idrogeno è un litro che, almeno temporaneamente, non si potrà bere.
Sulla fusione, non è un discorso facile... l'attuale progetto è stato posticipato al 2040 (minimo), e non ci sono grandissimi progressi, soprattutto nel campo di raccolta dell'energia prodotta, a quanto mi è stato detto... questo senza considerare un'altra cosa: l'attuale tecnologia si basa sul litio sei, ma quanto ce n'è sulla Terra? Relativamente poco, quindi non necessariamente la fusione sarà questa grande soluzione.
Ahia Mornon mi ha preso... ma avevo premesso che era un post di gran lunga troppo caotico e vago :D troppe cose a cui rispondere... ok vediamo...
Mi scuso per la lunghezza del post, ma non riesco a ridurmi tra un quote e l'altro.
Al giorno d'oggi, anno 2006, su pianeta Terra si produce abbastanza da sostenere più che decentemente una popolazione mondiale di almeno il doppio rispetto a quella che in realtà c'è, di cui la maggior parte sta da schifo.Anche riducendo la produttività per annullare il debito ecologico, si potrebbe stare in dieci miliardi ed avere tutti la pancia piena e un tetto sulla testa
Dati presi dove? A oggi troppo dipende dal petrolio, anche questo basterebbe?
"Dati" citati più o meno a memoria. Considerali qualitativamente :p ma sui contenuti sono certo.
E no, il petrolio è una risorsa esauribile. Mi riferivo solo alle risorse inesauribili o più o meno tali, cioè soprattutto cibo, legname, tessili eccetera.
sono al di sotto di quel 2,1 figli per donna che si considera il tasso di sopravvivenza di una popolazionePerché 2,1, per sopravvivere??
2 (ovviamente) per eguagliare i genitori. 0,1 (che me l'hanno insegnato al liceo :p) è un piccolo margine di sicurezza per i figli che non arrivano all'età adulta. Teoricamente 2 sarebbe sufficiente, ma in pratica il tasso deve essere un po' più di due.
Poi, per favore, non pignoleggiamo sostenendo che in realtà ci sono più nati femmine che maschi eccetera... ;) in ogni caso, le società occidentali fanno troppi pochi figli, la soglia esatta con conta.
Energia alternativa: problema politico, non di tecnologia, non di costi, non di reali potenzialità. Se si decidesse di puntare sulle energie rinnovabili, i prezzi scenderebbero repentinamente e le tecnologie progredirebbero ancora; combinando vari tipi di E.R. si otterrebbe una produttività sufficienteVero fino a un certo punto: già ora il silicio inizia a scarseggiare, soprattutto quello a basso prezzo che fino a poco fa si riusciva a trovare; aumentare la richiesta non farebbe che diminuire le scorte rimanenti di tale silicio e aumentare quindi il prezzo (anche perché chi lo vende si renderebbe ancora piú conto del suo effettivo valore), processo già ampiamente in atto.
Sicuramente un massiccio aumento produttivo potrebbe far diminuire i prezzi, ma ci sarebbe da scontrarsi anche con la necessità di andare su materiale piú costoso; inoltre, ci sono problemi tecnologici: rinnovabile va bene, ma rinnovabile per generazione di massa? Non facile. Rinnovabile per generazione controllata (ossia averla quando la si vuole)? Non facile. Prendete il fotovoltaico: se non c'è il Sole, addio.
Certo, si può pensare di immagazzinare l'energia; ma per fare una simile cosa si dovrà avere un forte sviluppo delle batterie, o uno ancora superiore dell'idrogeno (unito al considerare il "problema acqua"), o qualche altra metodologia d'immagazzinamento.
La mia convinzione è che se esiste la volontà questi problemi sarebbero risolvibilissimi. Non mi baso su studi, ma su semplici paragoni con simili fenomeni. Dieci anni fa (dieci si fa per dire!), i cellulari erano un lusso. Quindici anni fa, nemmeno esistevano. Oggi le dodicenni che non ce l'hanno frignano ogni giorno dai genitori, e se non sbaglio si parlava di espandere il mercato per renderlo accessibile ai bambini dell'asilo... Questo è successo perché gli ambienti economici hanno deciso che il prodotto cellulare meritava un investimento, e l'investimento ha dato i suoi frutti.
Il fotovoltaico, come detto, è da integrare con altri metodi: eolico e altri.
Il problema dell'acqua non mi sembra rilevante, a questo proposito)Una possibilità in cui credo (e spero soprattutto) è la fusione nucleare
Il problema dell'acqua potrebbe essere rilevante se l'immagazzinamento di grandi quantità di energia (vedi solare) ne richiedessero molta: ogni litro di acqua usata per produrre idrogeno è un litro che, almeno temporaneamente, non si potrà bere.
Bisogna vedere dove viene presa l'acqua, e quanta; come per le altre risorse, l'acqua è abbondante ma molto mal ripartita. Certo che non si potranno costruire grandi centrali di produzione di idrogeno a Ouagadougou... Inoltre, credo ma potrei sbagliarmi che il rendimento energetico è alto, ossia che un litro d'acqua fa più di un litro di benzina.
Sulla fusione, non è un discorso facile... l'attuale progetto è stato posticipato al 2040 (minimo), e non ci sono grandissimi progressi, soprattutto nel campo di raccolta dell'energia prodotta, a quanto mi è stato detto... questo senza considerare un'altra cosa: l'attuale tecnologia si basa sul litio sei, ma quanto ce n'è sulla Terra? Relativamente poco, quindi non necessariamente la fusione sarà questa grande soluzione.
Non è un discorso facile, ma solo il fatto che se ne parli dimostra che è un discorso fattibile. Non sono uno specialista nel campo, ma qualcosina ho sentito e mi risulta che la cosa più importante c'è: la volontà politica internazionale di arrivare a dei risultati. Da un punto di vista tecnologico mi risulta che sia ritenuto fattibile - vedremo. Non so nulla di litio 6.
In ogni caso, ribadisco che i problemi sono sprechi e distribuzione squilibrata. La soluzione ai problemi presenti è il risparmio. Di acqua e di energia. (A quanto corrispondono le perdite nelle tubature? ricordo qualcosa tipo 40% in certi luoghi...)
Mi riferivo solo alle risorse inesauribili o più o meno tali, cioè soprattutto cibo, legname, tessili eccetera
Tessili che però dipendono molto dal petrolio (come detto, con pecore e campi di cotone non vestiamo due miliardi di persone...), cibi la cui conservazione in un modo o nell'altro dal petrolio dipende... non solo energia è, quando parliamo dipetrolio, il problema è questo.
La mia convinzione è che se esiste la volontà questi problemi sarebbero risolvibilissimi [...] Il fotovoltaico, come detto, è da integrare con altri metodi: eolico e altri
Non dico di no, ma anche l'eolico e le altre fonti rinnovabili (o, almeno, varie di esse) hanno problemi come l'intermittenza: perché si usano combustibili fossili? Sono presenti, hanno un'altissima densità energetica, e sono controllabili: voglio piú potenza? Ne butto di piú. Mi serve potenza di notte? Accendo una centrale. Discorso semplificato, certo, ma il succo è questo.
Inoltre, anche il mercato del silicio ultimamente sta andando incontro a problemi: quando il problema è di quantità, si possono trovare soluzioni fino a un certo punto, salvo cambiare tecnologia. Anche perché avere il silicio della giusta qualità costa, economicamente ed energeticamente, e questo non è un problema da poco.
Bisogna vedere dove viene presa l'acqua, e quanta; come per le altre risorse, l'acqua è abbondante ma molto mal ripartita. Certo che non si potranno costruire grandi centrali di produzione di idrogeno a Ouagadougou... Inoltre, credo ma potrei sbagliarmi che il rendimento energetico è alto, ossia che un litro d'acqua fa più di un litro di benzina
Quanta, cercherò le stime, ma a memoria parecchia.
Sul rendimento energetico cosa intendi, che da un litro di acqua "trasformata" in idrogeno si avrebbe piú energia che da un litro di benzina? Se sí, il problema è un altro: quanta energia ho speso per ottenere idrogeno da quel litro d'acqua? Numeri a caso, ma se ottengo due volte l'energia della benzina, però spendendone quattro volte quella necessaria a ottenere lo stesso litro di benzina... il bilancio è negativo.
Non è un discorso facile, ma solo il fatto che se ne parli dimostra che è un discorso fattibile
Non ti seguo: si è parlato di eliocentrismo, era falso; di geocentrismo, era falso; di idrogeno come fonte energetica, è falso. Perché il fatto che si parli di qualcosa dovrebbe dimostrare che è fattibile? E, anche lo dimostrasse in qualche modo, comunque non dimostrerebbe che sia né conveniente, né una soluzione a lungo termine.
Non sono uno specialista nel campo, ma qualcosina ho sentito e mi risulta che la cosa più importante c'è: la volontà politica internazionale di arrivare a dei risultati. Da un punto di vista tecnologico mi risulta che sia ritenuto fattibile - vedremo. Non so nulla di litio 6
A quanto avevo letto, ipotizzando una produzione di circa il doppio dell'attuale potenza da fissione (e del 12% dell'attuale produzione di energia primaria), le stime (pessimistica e ottimistica) di durata del litio sei sarebbero di duecentocinquanta e seicento anni. Però il mondo consuma tanto piú di quel 12%, quindi quanto durerebbero? Da trenta a settant'anni... non mi pare questa grande soluzione. E anche per questo vale il discorso del picco da me accennato: i problemi non nascerebbero alla fine del litio, ma ben prima.
Il tutto da Fusion Engineering and Design, da un articolo di Fasel e Tran.
In ogni caso, ribadisco che i problemi sono sprechi e distribuzione squilibrata. La soluzione ai problemi presenti è il risparmio. Di acqua e di energia
Verissimo.