Io sono tendenzialmente per il sì. La situazione attuale è troppo caotica, e molti punti sono condivisibili trasversalmente. Non condivido gli allarmismi di chi vede troppo netti i divari tra le varie regioni, questi sono stereotipi un pò datati.Siamo nel 2006, non nel 1870 mi pare...
Decentralizzazione sì, difesa dei particolarismi no. E l'dea delle macroregioni non mi dispiace.
Nonostante comprenda i motivi per il si ed i motivi per il no, il modo in cui è posto il referendum (accettare o rifiutare in blocco, quorum non richiesto) e la ridicola campagna elettorale di mediaset mi hanno definitivamente portato a votare no. Questo non vuol dire che nn sono favorevole alla svolta federale, penso che in futuro ci sarà, ma spero che venga fatta in maniera più calma e ragionata, senza interessi dei potenti alla base (ma questa è una cosa impossibile ahimè :))
Penso che voterò sì, sperando che non aumenti il divario di benessere fra Nord e Sud...
Oramai ilò federalismo è una necessità, tutti i paesi europei in qualche modo vi fanno ricorso. E d'altra parte fare un sistema assistenzialista non ha portato a molti risultati in questi anni. Magari col federalismo si riesce a dare una svolta positiva all'Italia.
Ho letto, girovagando qua e là, quello che era anche stato scritto nel post iniziale da Val:
Le Regioni avranno potere legislativo esclusivo su [cut] ogni altra materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato.
Cosa significa? Agricoltura regionale? Turismo regionale? Commercio regionale? Artigianato regionale? Industria, addirittura (salvo l'energia che è esclusa)?
Sommare queste caratteristiche alla sanità regionale, alle ore di folclore e dialetto a scuola e alle forze di polizia locali non mi alletta particolarmente.
Come verrebbe proposta la rappresentanza degli interessi italiani in ambito internazionale? Esisterebbe ancora il concetto di "interesse italiano"?
Inoltre, c'è federalismo e federalismo...
In Germania, l'autorità di legiferazione dei laender è vincolata dalla possibilità del parlamento di intervenire ove lo ritenga necessario per garantire l'unità del Paese e i diritti dei cittadini.
Negli USA la Corte Suprema possiede la cosiddetta supremacy clause che supera ogni legge federale, e anche il Congresso può agire in maniera similare...
Dove sono queste garanzie nella devolution proposta?
Chissà se un giorno il destino delle regioni italiane sarà quello di apparire sulla carta geografica allo stesso modo di Kosovo, Croazia, Slovenia e via dicendo...
Inoltre, resta il concetto di fondo. La Costituzione non è una legge come le altre, che una qualsiasi maggioranza di governo può modificare a suo piacimento... La Costituzione è il nucleo di quello che è l'Italia.
Lord Beric ha espresso perfettamente il mio pensiero >_>
non so, forse a tal proposito si possono fare riflessioni interessanti sul "noi"...
Da una parte penso che sia errato difendere la costituzione a prescindere, poichè i tempi cambiano e bisogna aggiornarsi per il bene di "noi"... questo non vuol dire però accettare qualsiasi riforma strampalata. Ora, io nn sono nessuno per dire se questa riforma è strampalata o no, non sono esperto in materia politica e/o economica, su alcune cose sono d'accordo su altre no... certo, la differenza d'istruzione non mi piace per niente; non dico che tutti dobbiamo pensare le stesse cose, ma perlomeno le basi che siano le stesse per quelli che si considerano "noi". se "noi" è italiani, è un conto. se "noi" è toscani o padani o napoletani è un altro conto... spero di essere stato chiaro :unsure: Cmq ascoltando le interviste al tg ieri mi è venuto l'atroce sospetto che non sia altro che un'impostazione legalizzata, mascherata e populista per il grande sogno dell'Umbertone nazionale >_>
Matteo, scusa se te lo dico ma sei in ritardo di 5 anni.
La frase che tu citi:
Le Regioni avranno potere legislativo esclusivo su [cut] ogni altra materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato.
è GIA' SCRITTA nella nostra Costituzione, fin dalla riforma del titolo V, votata nel 2001 dall'allora (e ora) maggioranza di centrosinistra. Lo stesso vale per tutti i problemi di competenza (sensati, a mio modo di vedere) che tu poni.
Il punto di questa riforma costituzionale non è tanto il sistema che ne potrebbe uscire, di cui qui si sta discutendo molto, ma le differenze tra questo sistema e quello ATTUALE.
Ebbene, per quel che riguarda i poteri di Stato e Regioni le differenze sono (a memoria):
- la reintroduzione del concetto di "interesse nazionale" (che oggi non c'è);
- il riaccentramento di alcune funzioni oggi regionali (in primis l'energia);
- l'introduzione di una nuova polizia regionale (accanto a quella statale, mi pare di capire);
- l'attribuzione alle regioni di una parte dei programmi scolastici (ma neppure ne sono sicuro, dovrei approfondire un po' il testo vigente);
- poco altro.
Riassumendo, trovo assurdo che qui ci si accapigli su federalismo sì o no: la cosiddetta 'devolution' è una riforma evidentemente e abbastanza nettamente ACCENTRATRICE (come mi pare che gli esponenti di UDC e AN continuino a dire, sinceri almeno loro almeno in questo).
Per la cronaca, ho già scritto che io voterò no, ma se si votasse per quesiti separati probabilmente voterei sì a questa parte della riforma, che secondo me è (seppur molto leggermente) migliorativa rispetto al testo vigente.
Un discorso ovviamente diverso può valere per la complessiva divisione dei poteri e per le garanzie, che semmai c'entrano con la parte sul Senato (cosiddetto) Federale e sulla Corte Costituzionale, ma neppure qui credo che i timori che avanzi (e avanzate) di sperequazione tra le varie regioni e di prevalenza dell'interesse locale su quello nazionale siano realistici (semmai ce ne possono essere altri, ma questa è un'altra storia).
Scusa Francesco, ma se in taluni punti la riforma può essere accentratrice, avere il 20 % dei programmi scolastici deciso in sede regionale, e corpi di polizia regionale di grandezza paragonabile a quelli statali mi pare una grossa differenza con la situazione attuale.
Ora l'autonomia scolastica è decisa in sede di istituto, e tocca solo marginalmente il programma scolastico.
Quanto al resto, anche nella Costituzione tedesca, come ho detto, è espressamente detto che tutti i poteri non attribuiti esplicitamente allo stato sono di competenza dei laender, ma ci sono misure di contrappeso per le quali lo stato può intervenire anche contro le leggi regionali, su materie di competenza regionale, laddove veda leso l'interesse nazionale oppure laddove veda l'instaurarsi un sistema di disuguaglianza tra i cittadini.
Il mio dubbio, perché di dubbio si tratta, è il seguente: dove si pongono i limiti dei poteri delle regioni sulle questioni di loro competenza?
Sorry, ora mi accorgo che forse non ho ben calibrato il tono del mio precedente messaggio, magari troppo polemico ;) ...ma naturalmente non ce l'avevo con te :unsure:
Venendo al merito.
Purtroppo non sono in grado di rispondere alle tue obiezioni in materia di istruzione.
Leggendo la Costituzione vigente, vedo che questa materia è già attribuita almeno in parte alla legislazione regionale, ma (e questo è il punto) non è affatto specificato cosa vada attribuito alle regioni: bisognerebbe andare a vedere gli Statuti Regionali, la prassi ed eventuali sentenze della Corte Costituzionale, che non conosco.
Nel testo proposto le cose sono un po' più precise, perché verrebbe aggiunto un comma in cui quanto meno si dice apertamente che
Spetta alle Regioni la potestà legislativa esclusiva nelle seguenti materie: (...)b) organizzazione scolastica, gestione degli istituti scolastici e di formazione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche;
c) definizione dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione
Anche questo, però, secondo me vuol dire poco: imho non è affatto chiaro chi stabilisca cosa è "di interesse specifico della Regione"; se si trattasse di leggi statali, si tornerebbe punto e a capo, se invece spettasse ad un organo "terzo" (la Corte Costituzionale, che si occupa dei conflitti di potere) sarebbe tutto da definire (ed un tempo la Corte era particolarmente statalista, non so se le cose siano cambiate radicalmente). Diverso sarebbe se i limiti dell'interesse regionale fossero stabiliti dalle regioni da sole, ma mi pare improbabile.
Quanto alla polizia regionale, hai ragione. Ma devo dire che anche qui non è detto quali sarebbero le competenze di questa nuova polizia: francamente, in questo caso più che il potere regionale temo un grande casino.
In ogni caso, a me pare (ma potrei sbagliarmi, com'è ovvio ;) ) che la regionalizzazione di queste competenze sia ampiamente compensata dalla rinazionalizzazione di altre materie (in particolare l'energia, che soprattutto oggi non mi pare una materia di poco conto) e dall'introduzione di meccanismi correttivi che ora non ci sono (c.d. interesse nazionale).
Quanto invece al tuo dubbio sulle garanzie, provo ad entrare nello specifico, sperando di non essere troppo oscuro.
Il testo attuale si limita ad attribuire alla Corte Costituzionale il compito di dirimere eventuali conflitti di competenza. La riforma aggiunge che, se ravvisa una lesione dell'interesse nazionale, il Governo può, nell'ordine:
a) invitare la regione a rimuovere il provvedimento lesivo;
b) sottoporre la cosa al Parlamento in seduta comune, che può annullare a maggioranza il provvedimento in questione.
Ora, a me questa, più che una garanzia, sembra una clausola di svuotamento dei poteri regionali: sarebbe il Parlamento in ultima istanza a decidere quando ricorra l'interesse nazionale, e quindi, in fin dei conti, quando le regioni potrebbero esercitare i loro poteri legislativi (magari mai: qualcosa di simile è già successo, non dimentichiamolo).
Le cose sarebbero diverse se, per esempio, vi fosse un vero Senato Federale (come in Germania e nella maggior parte degli Stati federali) ed il potere di annullamento fosse esercitabile solo dal Senato Federale, oppure dalle due camere separatamente. Ma un vero Senato Federale non c'è, ed il Parlamento in seduta comune imho sarà giocoforza dominato dalle istanze centraliste.
Grazie 1000 ;)
Ho le idee un po' più chiare, adesso.
Devo dire che un po' me lo aspettavo, ma nessuno ha apprezzato nel profondo il sacrosanto premio Strega alla Costituzione Italiana, ritirato da una vipera mummificata, col tempismo perfetto dei regimi dittatoriali?
Che spettacolo...
Ciauz :dart:
Chissà se un giorno il destino delle regioni italiane sarà quello di apparire sulla carta geografica allo stesso modo di Kosovo, Croazia, Slovenia e via dicendo
Evitiamo di esagerare. Che ci siano differenze fra regione e regione è noto e normale...ma da questo a dire che la devolution è il primo passo per arrivare a staterelli e città-stato mi pare un po' fuori luogo.
Io voterò si perchè credo sia una riforma giusta, che finalmente potrà evitare i "ribaltoni" all'italiana; che darà competenze alle regioni e svecchierà il lento modello bicamerale perfetto. Senza contare che finalmente viene ridotto il numero di parlamentari...
Il numero verrà ridotto dalla legislatura seguente alla prossima.
Formula che al peggio vuol dire "nel 2016"... :dart:
Quanto al Kosovo eccetera, era ovviamente una provocazione, ma seriamente non vorrei che si venisse a creare un'indipendenza de facto tra le regioni italiane...
Torno per un momento ancora sulla sanità: un centro a Milano ora come ora è stato costruito con i soldi di tutti gli italiani, e potrà essere usato prevalentemente dai lombardi, in futuro...
Se a Rossano Calabro io volessi costruire un centro analogo, potrei farlo con i soldi dei soli calabresi...
A me non sembra giusto.
Non dico che questa riforma sia completamente sbagliata, ma non potendola votare punto per punto, voterò no perché ritengo che gli svantaggi siano preponderanti sui vantaggi.
Verrà ridotto a lungo termine, vero ma perlomeno inizierà a prendere numeri decenti. Negli USA ci sono 100 senatori e 200 milioni di persone; in Italia 320 senatori per 50 milioni...
La riduzione del numero dei parlamentari è sicuramente una cosa positiva (come gli spot della mediaset tengono sempre a sottolineare :dart:) ma ha lo stesso valore a mio avviso questa riforma di un ladro che ti svaligia la casa e ti lascia in regalo un buono sconto per una scatola di cioccolatini da comprarsi nel 2010... perchè continuare a fissarsi su quanto sono buoni questi cioccolatini, con la casa svaligiata? :D