Qhorin il Monco, Aemon Targaryen, Jeor Mormont, Donal Noye, Ygritte, Mance Rayder, e via discorrendo...

Indipendentemente dall'incidente, Bran non ci può far vivere storie di inseguimenti, di missioni pericolose, di storie d'amore, di comando e di gloria... Non per altro, ma è troppo piccolo.

Bran aveva un sogno, il sogno di un bimbo, e quel sogno gli è stato tolto. Questa mi pare già da sola una cosa molto più crudele di tutto quello che può essere capitato a Jon.

Dopo l'incidente, Bran si ritrova a non essere nessuno. Non sarà mai un cavaliere, difficilmente potrà essere accettato come lord da qualcuno, non potrà avere figli... E in un mondo come Westeros è dura campare basandosi unicamente sul fatto che si è figli di qualcuno, persino se il qualcuno si chiama Eddard Stark.

Persino la consolazione che gli offre Luwin, diventare Maestro, non è che un modo di accettare quella che per lui è una sconfitta.

Parallelamente, la via di Bran sembra già spianata. Il corvo a tre occhi, il rapporto magico e unico che ha con il suo Metalupo Estate... Ma come ho detto anche in passato, Bran subisce questo passaggio, non lo vive. Bran è un eroe al contrario, ben differente dal classico canone del protagonista così ben rappresentato da Jon...

Per svolgere la sua quest, Bran deve essere portato sulle spalle da Hodor, deve essere costantemente protetto da Meera, deve essere istruito da Jojen... Non un saggio e vecchio maestro che vede in Bran il suo erede, ma un bambino poco più grande di lui. E per Bran questa è un'ulteriore umiliazione... Non lenita da nulla! Non ha il controllo sul proprio potere, non ha conoscenze adeguate, si muove unicamente sulla base di quello che gli dicono di fare.

Sotto questo aspetto è un anti-eroe fatto e finito, figura decisamente più originale e interessante nella letteratura fantasy.

Il futuro di Bran, inoltre, è potenzialmente il più nebuloso tra tutti quelli dei personaggi delle Cronache...

Mi spiego: di Cersei, Stannis e Dany, e probabilmente anche dei Tyrell, si sa che si sfideranno al gioco del trono. Idem Ditocorto e i Martell, ciascuno dalla parte che più gli conviene.

Di Jaime si presume che guiderà la Guardia Reale, probabilmente riscattandosi dal suo passato.

Tyrion finirà a oriente, incontrerà Dany e blablabla.

Jon starà felice e contento alla Barriera a prender freddo e metterà in cima al muro postazioni missilistiche aria-terra che lanciano frecce di ossidiana.

Sansa imparerà dal migliore, lo supererà e lo ammazzerà.

Arya forse è quella più in bilico, per lei si prospetta un futuro da sicario...

Ma Bran... OK, il corvo a tre occhi... E poi? Il fatto è che non siamo assolutamente certi di quello che voglia dire... Cosa sarà Bran dopo? Diventerà uno stregone? Un metamorfo? Un essere tipo Manifredde? Oppure magari la sua figura sarà più simile a quella del suo omonimo Costruttore, che con l'aiuto della magia tirò su la Barriera?

Ma soprattutto... Bran riuscirà nel suo compito? Credo sia qui la differenza fondamentale con Jon.

Jon non ha mai fallito, nelle cose che contano. Bran, in quella più importante, cioè l'uso e il controllo del suo potere, non fa che sbagliare... Se i capitoli di Jon incantano ma non fanno fremere, quelli di Bran tengono con il fiato sospeso perché il personaggio è molto più umano, sbaglia, e abbiamo già visto che paga in modo veramente crudele.

storpio

i suoi deliri

li vicino ci sono pure Stannis e Melisandre