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Z di Zarkan
creato il 19 gennaio 2006

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Ilyn Payne
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Ilyn Payne
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Inviato il 15 maggio 2006 3:31

all'interno dell'opera di Martin, la figura di jaime ad esempio è ben riuscita. Anche quella del Mastino, e di Davos, e sorprendentemente (nel senso che potrebbe sembrare una sorpresa, detto da me, visto che non la tollero) Sansa stessa.

A parte Davos, che non mi fa assolutamente schifo ma neanche mi esalta, da qualche parte citavo anch'io questi personaggi con l'aggiunta di Brienne, Tyrion e Petyr come il simbolo della (posso dirlo?) poetica nuova di Martin. E cioé il voler prendere un pò in giro i vari clichè di una fantasy ormai noiosa e sempre uguale a sé stessa (o a Tolkien, che è la stessa cosa).

Al contrario di Jon, Daenerys e Arya (pollice in basso) sono effettivamente personaggi molto significativi, soprattutto Sansa. È lei infatti a rappresentare e ricordarci in continuazione i valori cavallereschi o favolistici, con Martin di volta in volta a travestirsi da Mastino, da Folletto o da Ditocorto col ruolo di contraltare. Una cosa simile avviene tra Brienne e Jaime. Tante strane coppie, divertenti ed efficaci assieme.

Ci aggiungo Sam, che leggo con piacere, e allora mi ritrovo a dire che la maggior parte dei personaggi risulta ben fatta e funzionale, non il contrario. Non posso portare i Greyjoy come esempio visto che se n'è parlato poco (a parte Theon), o altri come Stannis, Melisandre, i vari maester, Shae, i Martell, i Frey e così via. Quelli sono, sono stati o sono ancora di contorno e ai margini della storia. Non credo sia giusto giudicare un libro in base alla tinta monocolore di personaggi che fanno da sfondo all'affresco generale. Anche perché, se fossero sfumati anch'essi, la storia diverrebbe ancora più caotica e lunga.

Ho criticato Jon, Dany e Arya, ma comunque non sono peggiori dei protagonisti dei vari Jordan, Goodkind, Gemmell, Brooks, eccetera. Anzi, finora credo che solo la Hobb abbia fatto meglio per quanto riguarda il personaggio principale.

 

 

Capisci quello che intendo dire?

Capisco che si tratta di questioni soggettive, e come dimostrano i precedenti interventi sono impossibili da cambiare :-)

In pratica tu dici che, visto che la trama doveva rimanere quasi in sospeso e ti aspettavi (seppur non con entusiasmo) il proseguio delle vicende di Cersei, Jaime e Brienne, avresti preferito che le sottotrame aggiunte (Dorne e Ironborn) fossero di qualità migliore.

Questione di gusti, a me sono piaciute il giusto anche se si vede che sono solo due grandi prologhi per il prossimo volume. Lo ritengo comunque un libro ben fatto e, soprattutto per quanto riguarda l'intrecciarsi delle storie tra Approdo del Re e il Tridente, credo sia stato orchestrato alla grande. La storia c'è e ha un senso, una sua armonia. Senza colpi di scena clamorosi o virate improvvise forse, probabilmente con qualche punto in sospeso di troppo ma che di certo non mi lascia frustrato (chi ci crede che Brienne... o che Arya... ?).

 

Io sono convinto che sia stata la scelta editoriale (e la lentezza dello scrittore) ad aver condizionato così tanto il giudizio di alcuni di voi. Io la tollero, altri evidentemente non l'hanno proprio sopportata. Questo aldilà della storia in sé che andrebbe giudicata come parte della saga, o comunque di una coppia di libri.


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Doran Nymerios
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Doran Nymerios
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Inviato il 15 maggio 2006 11:26

 

A parte Davos, che non mi fa assolutamente schifo ma neanche mi esalta, da qualche parte citavo anch'io questi personaggi con l'aggiunta di Brienne, Tyrion e Petyr come il simbolo della (posso dirlo?) poetica nuova di Martin. E cioé il voler prendere un pò in giro i vari clichè di una fantasy ormai noiosa e sempre uguale a sé stessa (o a Tolkien, che è la stessa cosa).

Al contrario di Jon, Daenerys e Arya (pollice in basso) sono effettivamente personaggi molto significativi, soprattutto Sansa. È lei infatti a rappresentare e ricordarci in continuazione i valori cavallereschi o favolistici, con Martin di volta in volta a travestirsi da Mastino, da Folletto o da Ditocorto col ruolo di contraltare. Una cosa simile avviene tra Brienne e Jaime. Tante strane coppie, divertenti ed efficaci assieme.

Ci aggiungo Sam, che leggo con piacere, e allora mi ritrovo a dire che la maggior parte dei personaggi risulta ben fatta e funzionale, non il contrario. Non posso portare i Greyjoy come esempio visto che se n'è parlato poco (a parte Theon), o altri come Stannis, Melisandre, i vari maester, Shae, i Martell, i Frey e così via. Quelli sono, sono stati o sono ancora di contorno e ai margini della storia. Non credo sia giusto giudicare un libro in base alla tinta monocolore di personaggi che fanno da sfondo all'affresco generale. Anche perché, se fossero sfumati anch'essi, la storia diverrebbe ancora più caotica e lunga.

Ho criticato Jon, Dany e Arya, ma comunque non sono peggiori dei protagonisti dei vari Jordan, Goodkind, Gemmell, Brooks, eccetera. Anzi, finora credo che solo la Hobb abbia fatto meglio per quanto riguarda il personaggio principale.

 

sì, è quello che penso anche io fin dall'inizio della saga, e mi pare che si sia già discusso in passato di tutto questo (ah, la mia memoria! :) ).

Ridimensiono solo il mio giudizio nei confronti di Samwell, perchè l'intento di Martin è troppo scoperto nei suoi confronti, e sembra quasi di indulgere al pietismo... questioni di gusti, immagino.

Faccio un discorso leggermente diverso su Tyrion e Ditocorto, che sono pure personaggi che adoro, anzi, nella mia top 3. Tuttavia, forse più per come si è sviluppata la storia (e quindi i punti di vista che li riguardano, siano essi in prima persona o di straforo), sembrano già "perfetti" così come sono, è facile ammirarli fin da subito per la novità che introducono (anzi, che sovvertono completamente!) nel canone dell'eroe, e per la loro qualità imprevedibile e astuta che fa sempre attendere l'inatteso. Non che siano meno riusciti, ma mi sembra che siano già giunti a un punto di approdo del loro modo di essere, la loro personalità è ben definita, sono quasi monolitici nella loro varietà, non ti aspetti dei cambiamenti significativi. Magari avverranno, chissà. Certo che, anche nel loro essere dei personaggi completi, sovvertono senza dubbio il canone letterario in voga, perchè di solito un lettore di fantasy "media" si aspetta chela funzione di eroe già compiuto sia svolto da una guida, dal grande mago, dall'eroe perfetto che agisce a tutela degli sforzi dei giovani e imperfetti protagonisti. Non certo un nano e un intrigante di bassi natali... E questo è senza dubbio il segno dell'innovazione che Martin applica. Quello che però mi fa preferire personaggi come Jaime, Davos, Sandor e senza dubbio anche Brienne e Sansa è il loro essere del tutto incompleti, alla ricerca di se stessi, lo siano da sempre o perchè il loro mondo gli è crollato addosso all'improvviso.

Quello che non si può vedere negli altri monolitici protagonisti (Jon, Dany, Arya...), che concordo con te essere i più orrendi della saga... troppo uguali a se stessi (e a tanti protagonisti di fantasy da due soldi), troppo "puri" nella loro dedizione a una causa...


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Ilyn Payne
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Inviato il 15 maggio 2006 19:12

Ridimensiono solo il mio giudizio nei confronti di Samwell, perchè l'intento di Martin è troppo scoperto nei suoi confronti, e sembra quasi di indulgere al pietismo... questioni di gusti, immagino.

È perfetto nella sua imperfezione, forse sì. Questione di gusti, però Sam non è solo il ciccione vigliacco (ma anche buono e intelligente) che ogni tanto tira fuori la testa dal sacco. In lui c'è un altro elemento trasversale della poetica di Martin: il rapporto conflittuale col padre.

Non so se questo derivi da traumi personali, ma il rapporto tra Sam e suo padre, Tyrion (ma anche Jaime e Cersei) e suo padre, Theon e suo padre, Jorah e suo padre, Brienne e suo padre... non sono assolutamente casuali. E si assomigliano molto. Forse troppo.

 

Faccio un discorso leggermente diverso su Tyrion e Ditocorto, che sono pure personaggi che adoro, anzi, nella mia top 3.

Farei delle differenze tra i due.

Sono entrambi delle "guide" che non ti aspetti, ed entrambi hanno le loro ossessioni irrealizzabili: uno il non essere mai stato accettato dal padre, l'altro da Catelyn.

Per le differenze, Tyrion all'inizio sembra essere per un breve periodo il mentore di Jon (e qui scatta immediatamente la simpatia da parte del lettore), per poi diventare protagonista delle sue stesse disavventure (direi alla Harrison), dalle quali si tira fuori con l'astuzia e un pò di fortuna.

Petyr è diverso, è il classico personaggio che sa già tutto ma non lo dice, per questo ogni volta che appare catalizza l'attenzione del lettore. È il vero (anti) Gandalf delle Cronache, o meglio la sua versione ambigua perché lo scopo finale è il bene personale, non quello del mondo. È comunque onnisciente ed è per questo motivo che non avrà mai, assieme a Varys, dei capitoli incentrati sul suo punto di vista.

 

Diciamo quindi che da Petyr, da un punto di vista evolutivo, non mi aspetto chissà che cosa. Ha un ruolo definito, imprevedibile e statico allo stesso tempo, e per quel ruolo è perfetto.

Tyrion è forse tra i personaggi "secondari" (sempre per la mia idea secondo cui i veri ruoli chiave sono quelli dei ragazzini poi cresciuti) quello dal ruolo che si è ampliato maggiormente. Fino alla scena della latrina ti dò ragione, non cambia. Però ora ci manca la nuova versione, quella patricida, quella del risentimento verso Jaime, quella dell'esule. Insomma, secondo me questi eventi non possono non presentarci in futuro un personaggio cambiato e più cupo, forse.


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Doran Nymerios
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Doran Nymerios
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Inviato il 15 maggio 2006 19:19

È il vero (anti) Gandalf delle Cronache, o meglio la sua versione ambigua perché lo scopo finale è il bene personale, non quello del mondo.

 

è esattamente quello che pensavo scrivendo il mio intervento di cui sopra, vedo che ci siamo capiti alla perfezione <_<

 

E ovviamente il discorso è in realytà più complesso e va differenziato tra i due. Diciamo cmq che finora, come tu stesso riconosci, Tyrion risultava cmq il più "cresciuto" dal punto di vista emotivo tra i persoanggi protagonisti. Il che, giustamente dici tu, non esclude che cambi ancora in futuro, ciò che difficilmente invece capiterà a un petyr o a un varys, che proprio epr questo non potranno mai ambire al protagonismo, limitandosi al ruolo di personaggi non giocanti :unsure:

 

Dai, alla fine si va d'accordo noi due >_>


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Ilyn Payne
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Inviato il 17 maggio 2006 2:57

E ovviamente il discorso è in realytà più complesso e va differenziato tra i due.

Se vuoi approfondirlo fai pure, tanto prima che esca il prossimo libro...

 

Diciamo cmq che finora, come tu stesso riconosci, Tyrion risultava cmq il più "cresciuto" dal punto di vista emotivo tra i persoanggi protagonisti.

Se per cresciuto intendi dire approfondito, sono d'accordo. Come evoluzione ci sono Sandor e soprattutto Jaime, i cattivi che si redimono, che forse si evolvono di più. A loro due manca solo l'atto finale di purificazione, perché una lettera strappata o il rinchiudersi in un convento mi sembrano gesti troppo all'acqua di rose. In particolare per Sandor, visto che se ne parla pochissimo, mi piacerebbe vedere qualcosa di più.

 

Il che, giustamente dici tu, non esclude che cambi ancora in futuro, ciò che difficilmente invece capiterà a un petyr o a un varys, che proprio epr questo non potranno mai ambire al protagonismo, limitandosi al ruolo di personaggi non giocanti

Io dico che cambierà, senza "ancora" :-)

Di lui abbiamo conosciuto la storia e le motivazioni del suo comportamento, però fino a quasi la fine del Portale non cambia perché le sue convinzioni e i suoi ricordi rimangono sempre gli stessi. Facci caso, gliene succedono di cotte e di crude ma continua a muoversi negli stessi ambienti e continua a reagire ai vari eventi sempre nello stesso modo.

Alla fine però scatta la molla, e soprattutto scopre che i suoi ricordi non corrispondevano al vero. Poi parte. È una svolta decisiva nello sviluppo di questo personaggio ed avviene proprio alla fine del "primo tempo" (per come lo vedo io) delle Cronache.

Fai caso anche a questo: seppur con tempi e modalità diverse, lo stesso succede a tutti gli altri personaggi adulti che sono stati protagonisti nei primi 3 libri e che non sono morti. Tutti tranne la combriccola di Stannis (aspettiamo di vedere che succede in Dance, comunque), perdono il ruolo che avevano all'inizio. Quello che sono curioso di capire è: tutto questo significa evoluzione, o si stanno semplicemente preparando a uscire di scena?

 

Dai, alla fine si va d'accordo noi due

Infatti è strano che sui particolari diciamo le stesse cose, mentre nel giudizio complessivo del libro siamo di parere opposto :-P


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Marzio Seaworth
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Marzio Seaworth
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Inviato il 17 maggio 2006 13:45

SPOILER GENERICI DA QUA E Là

Noto che questa è diventata una discussione sulla qualità dei personaggi di Martin....aggiungerei soltanto che non è proprio vero che Jon, Arya e Daenerys sono personaggi tanto inseriti nello stereotipo dell'eroe puro. Preciso personaggio per personaggio:

-Arya sinceramente io la trovo un po' inquietante, è la piccola bambina assassina. Ammazza un bel po' di gente con un certo gusto; i capitoli in cui viaggiava verso nord con Yoren e compagnia erano molto carini, poi le sue vicende cominciano ad essere ripetitive, fino ad AFFC dove se non altro si ha un cambiamento e decide di darsi da fare e diventare un'assassina professionista. Caspita, che eroina! Va bene i tempi duri ma se tutti i ragazzini mi vanno in giro ad accoppare la gente si va allo sfascio.

-Daenerys non mi ha mai dato l'impressione di dover sostenere la parte di personaggio positivo od esemplare... credo che i suoi capitoli siano stati tra i più combattuti per Martin, spesso gli avvenimenti che la riguardano avvengono seguendo un percorso un po' forzato. Certamente, se è questo che volevate dire, si muove in un'ambientazione che è più fantasy, più colorita per così dire, ma non la chiamerei un personaggio puro.

-Jon è sicuramente il più vicino ad incarnare lo stereotipo dell'eroe, però Martin gli fa compiere delle azioni che non sono sicuro molto onorevoli (il doppio gioco).


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Ilyn Payne
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Inviato il 17 maggio 2006 19:03

non è proprio vero che Jon, Arya e Daenerys sono personaggi tanto inseriti nello stereotipo dell'eroe puro.

Puro, inteso come senza macchia, non lo penso neanche io. Nessun personaggio delle Cronache sembra esserlo. Ma rispecchiano comunque i canoni principali del classico eroe.

 

Arya sinceramente io la trovo un po' inquietante, è la piccola bambina assassina. [...] Caspita, che eroina! Va bene i tempi duri ma se tutti i ragazzini mi vanno in giro ad accoppare la gente si va allo sfascio.

È violenta e selvaggia, ma non cattiva. Il lettore non potrà mai immedesimarsi in un Gregor ad esempio, ma in Arya sì perché è portato a condividerne le motivazioni: la vendetta. In tantissime storie il protagonista si comporta allo stesso modo con lo scopo di fare piazza pulita dei vari cattivi. La filastrocca contenente i nomi delle sue prossime vittime recitata prima di addormentarsi è uguale al foglietto coi nemici di Beatrix in Kill Bill (un film che dichiaratamente non spicca per profondità dei personaggi). Bruce Lee in tutti i suoi film eliminava i cattivi fino ad arrivare al loro capo, e in tantissimi anime e cartoni americani succede la stessa cosa. Questa era la "trama" degli sparatutto, degli hack 'n' slash, persino dei platform degli anni '80.

E poi è il personaggio più legato a Jon Snow, che come dici tu stesso è forse il più "eroe" fra tutti.

 

Daenerys non mi ha mai dato l'impressione di dover sostenere la parte di personaggio positivo od esemplare... credo che i suoi capitoli siano stati tra i più combattuti per Martin, spesso gli avvenimenti che la riguardano avvengono seguendo un percorso un po' forzato. Certamente, se è questo che volevate dire, si muove in un'ambientazione che è più fantasy, più colorita per così dire, ma non la chiamerei un personaggio puro.

Se Arya è il classico eroe vendicativo, Daenerys e Jon sono quelli del riscatto, più tipici del Fantasy. Ovvero personaggi che partono come emarginati, che subiscono soprusi, per poi finire col conquistare/salvare il mondo.

Parliamo di Dany, che secondo me è quello sviluppato peggio ma che forse si salva alla fine. Parte come una povera orfanella, in esilio e vittima del fratello cattivo che se la rigira e la sottomette come più gli aggrada. Il lettore è spinto a provare compassione per lei, ma chi di storie ne ha lette abbastanza sa già che prima o poi riuscirà a superare le difficoltà e ad avere la sua rivincita. È chiaro come il sole. Quello che non mi aspettavo era però ritrovarmela non molti capitoli dopo come capo incontrastato di un enorme esercito e conquistatrice di città su città. Nel primo capitolo si mette a piangere alla sola vista di Drogo. Qualche capitolo dopo la vediamo fare sesso davanti a tutto il khalasaar. Andiamo ancora avanti e assistiamo alla crocifissione di centinaia di persone per un suo ordine. Da quello che ho capito, in futuro le sue storie diventeranno ancora più piccanti e la verginella piagnucolona non avrà più nulla a che fare con la lussuriosa e saggia regina del futuro. Da un certo punto di vista è degenerata, da altri invece è assolutamente positiva. Tant'è che se Martin non avesse diviso Feast in due parti, la trama principale sarebbe risultata nel parallelo Cersei/Daenerys, e di come la prima stoltamente riesca a perdere un regno ormai privo di nemici, e la seconda saggiamente ne consolidi uno partendo dal nulla. Esempio negativo ed esempio positivo, più chiaro di così.

 

Comunque preferisco la nuova Dany alla vecchia (che era proprio Candy Candy con tanto di fratellastri cattivi), ma il problema è che le due Daenerys sono personaggi diversi, in antitesi, non uno l'evoluzione dell'altro. Una cosa però della vecchia Candy (o chi si ricorda di Georgie?) è rimasta: gli spasimanti, il doverne scegliere uno unito all'indecisione che la porterà a flirtare un pò con tutti.

Paura, eh?

 

Jon è sicuramente il più vicino ad incarnare lo stereotipo dell'eroe, però Martin gli fa compiere delle azioni che non sono sicuro molto onorevoli (il doppio gioco).

A Jon viene fatto fare il doppio gioco solo per movimentare un pò le sue vicende, ma in realtà non cambia. Lo vediamo assistere all'inizio all'uccisione di un guardiano della notte fuggito, a metà "studiare" per diventare egli stesso guardiano e aiutare gli amici più deboli, e alla fine diventare addirittura il capo dei guardiani. Non commette mai errori, si fa sempre valere, viene odiato dai disonesti, amato dagli onesti e sin dalla prima pagina è collegato a uno scopo, sicuramente quello principale di tutte le cronache: la lotta agli estranei. Tutti i personaggi hanno obiettivi personali ed egoistici, persino Arya con la sua vendetta e Daenerys con la riconquista del trono. Jon invece vuole salvare il mondo al quale appartiene, vuole difendere Westeros. Più onorevole di così si muore, e per quanto possa piacere o essere ben fatto, il suo personaggio è uno dei meno originali e profondi di tutto il libro.

La questione dei genitori poi, è vero, è intrigante anche se oramai s'è capito chi sono. Ma anche questa non è una novità. Un certo Luke Skywalker, altro eroe puro e salvatore della patria, aveva parentele altrettanto complicate (oddio, anche Ridge Forrester se è per questo!).

 

Oh, con questo non sto dicendo che le Cronache siano banali. Anzi, è una delle storie più belle che abbia mai letto. Alcuni personaggi tuttavia sono ancora legati a degli stereotipi che mi hanno un pò stufato e Feast for Crows, essendone privo, non può far altro che guadagnarcene (questo lo dissi già in precedenza).


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khal Rakharo
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khal Rakharo
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Inviato il 17 maggio 2006 20:31
Tant'è che se Martin non avesse diviso Feast in due parti, la trama principale sarebbe risultata nel parallelo Cersei/Daenerys, e di come la prima stoltamente riesca a perdere un regno ormai privo di nemici, e la seconda saggiamente ne consolidi uno partendo dal nulla. Esempio negativo ed esempio positivo, più chiaro di così.

sempre che davvero succeda così... e non ne sono così sicuro. Probabile ma non certo.

 

Comunque preferisco la nuova Dany alla vecchia (che era proprio Candy Candy con tanto di fratellastri cattivi), ma il problema è che le due Daenerys sono personaggi diversi, in antitesi, non uno l'evoluzione dell'altro. Una cosa però della vecchia Candy (o chi si ricorda di Georgie?) è rimasta: gli spasimanti, il doverne scegliere uno unito all'indecisione che la porterà a flirtare un pò con tutti.

Paura, eh?

 

:) mi divertirebbe molto vedere in ADWD una Dany mangiauomini lussuriosa, per non dire tr**etta che si diverte e ci gioca con tutti guadagnandoci da tutti e buttandoli poi tutti a mare... Vista l'apertura e la libertà con cui Martin tratta la sessualità, un protagonista da tutti percepito come buono e con una giusta causa che si comporta come una Cleopatra o una Lucrezia Borgia sarebbe veramente interessante.


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Ilyn Payne
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Inviato il 17 maggio 2006 21:52

sempre che davvero succeda così... e non ne sono così sicuro. Probabile ma non certo.

Quasi sicuro, dai. È impossibile che tutt'a un tratto Daenerys si ritrovi senza nulla poco prima di spiccare il volo :-)

 

Vista l'apertura e la libertà con cui Martin tratta la sessualità, un protagonista da tutti percepito come buono e con una giusta causa che si comporta come una Cleopatra o una Lucrezia Borgia sarebbe veramente interessante.

Cleopatra è un paragone che mi piace. Una Cleopatra con molto più potere, ovviamente, e in un'ambientazione esotica che assomiglia molto a quella nordafricana o mediorientale. Se fosse così inizierei a comprendere ed apprezzare meglio l'ultima incarnazione del suo personaggio.


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MezzoUomo
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Inviato il 19 maggio 2006 13:35

Quoto in generale l'amico Doran sulla prolissità, pallosità e sostanziale inutilità di AFFC, mai ho atteso un libro di più e mai un libro mi ha così deluso, l'ho riletto solo una volta e da Natale non l'ho più ripreso in mano, se non per leggermi i miei capitoli preferiti, quelli di Jaime a Riverrun..."Trebuchet" è un assoluto capolavoro...aggiungo che non mi è dispiaciuta Dorne, anche se un po' tirata via, soprattutto per la stupida ma grandiosa morta di Aerys e soprattutto per la frase finale che ho provveduto ad inserire in firma...


Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.

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Doran Nymerios
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Inviato il 19 maggio 2006 13:43

"Trebuchet" è un assoluto capolavoro...

 

 

in effetti mi ha fatto sghignazzare parecchio... era un po' in stile Tyrion, no? :)


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Inviato il 19 luglio 2006 16:56

Io sono circa a metà del libro...devo dire che per ora mi è piaciuto abbastanza; non come i tre italiani di Storm. Passo ora a dire quanto penso dei PdV incontrati per ora:

 

 

SPOILER AFFC

 

 

 

Prologo...appassionante...cosa ci fa Jaqen a Vecchia Città?

Isole di Ferro: belli, mettono molte luci dove prima c'erano diverse ombre. Ovvero la vita di Balon, pensieri di Aeron, vicende di Victarion...le ambizioni di Asha e il ritorno di Euron che ha visto cose che voi mortali...

Capitoli di Dorne: uno dei punti non buoni...mi aspettavo un po' di più, certo ancora non ho finito di leggere però finora non sono soddisfatto. Pensavo fossero più movimentati e pensavo che Ser Arys non fosse così scemo

Cersei: mettere un pdv a cersei mette in luce tutto quanto su questo straordinario personaggio. Saltano fuori paure, risentimenti e fobie varie. Anche qua si capiscono molte cose...il suo amore per Jaime, la ferita del rifiuto di Aerys che brucia ancora, la sua delirante avversione per i Tyrell

Brienne: i capitoli nel proseguio della storia sono inutili...certo si vedono molte cose, molte persone toccate di striscio (tipo Randyll Tarly) e si scopre che Podrick è rimasto molto legato a Tyrion

Sam: nulla di che...si scopre finora solamente che Jon allontana il sangue reale dalle grinfie di Melisandre

Arya: succede poco, ma comincia una fase di trasformazione...preludio a qualcosa di (spero) interessante

Jaime: che dire...come il buon whisky migliora andando avanti con il tempo...rimane il mio preferito

Sansa: anche lei migliora a livello cerebrale soprattutto...sarà la cura Ditocorto, sarà avere subito tante delusioni ha reso la ragazza quanto meno sveglia.

 

 

 

FINE SPOILER

 

Il libro non è (finora) movimentato come gli ultimi, ma si scoprono diversi retroscena, si posizionano diverse pedine e si preparano nuove strategie per la scalata al trono. Penso che assieme ad ADWD sia il preludio al gran finale.


Z
Zave
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Zave
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Z

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Inviato il 22 luglio 2006 20:09

e chi te lo dice che quello del prologo sia jaquen?


B
Blackfyre
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Blackfyre
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Inviato il 23 luglio 2006 11:29

La descrizione è del tutto uguale a quella data quando Jaqen si congeda da Arya



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
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Guardiani della Notte

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Inviato il 26 luglio 2006 23:41

Finito!!!!

 

 

 

Bello, non il migliore della saga, ma senza dubbio nemmeno il peggiore... Prossimamente commenti più elaborati!


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
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Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
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We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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