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Caso Quattrocchi
A di Arvin Sloane
creato il 14 gennaio 2006

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Morgil
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Inviato il 15 gennaio 2006 2:55

quanto a chiamarlo "eroe", senza voler fare nessun paragone, ma solo per sottolineare la mia personale visione, questo è un termine che io ormai collego ad un altro nostro connazionale morto in iraq, Nicola Calipari.

quoto tutto la morte di Calipari è stata davvero beffarda(e secondo me presenta notevoli lati oscuri)

 

tornando in tema ale secondo me quella frase non voleva significare che un italiano muore meglio o peggio di un irlandese un rumeno o un pinko pallino qualunque e non ha neppure una valenza di superiorita vera o presunta del popolo italiano sugli altri popoli,è solo una estrema manifestazione di orgoglio per la sua terra e per tutto ciò che là aveva e lo rendeva orgogliso o felice!tutto questo Imho! ^_^


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Mornon
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Inviato il 15 gennaio 2006 3:59
un italiano non muore come un giapponese?

 

A livello fisico sí, ma la frase direi che esprimeva ben altro... certo, chiunque può morire a testa alta invece che magari implorando, a prescindere dalla nazionalità, come chiunque può non farlo, sempre a prescindere dalla nazionalità; ma non mi pare assurdo che uno inserisca in una simile frase la propria... non per presunte superiorità, magari per orgoglio verso il popolo e/o la terra che si sente proprio.

 

 

se credete di essere nobili o superiori ad altri solo per il fatto di essere italiani

 

Non l'essere superiori, ma forse trasmettere un orgoglio che provava verso qualcosa, in una situazione in cui non so quante persone avrebbero trovato il coraggio di farlo? La morte fisica è sempre la stessa, ma si può morire implorando o alzando la testa, no?

È da premiare? Forse no, ma non mi pare da poco il fatto che abbia fatto una cosa simile (a prescindere dalla nazionalità inserita, dalla frase detta), vista la situazione.

 

 

le parole in punto di morte di quattrocchi sono sintomo di un bovarismo ironico, o di un revival anacronistico... lungi da me criticare la sua morte, voglio solamente criticare chi glorifica quella sua frase, poichè come frase ha senso solamente all'interno di un bel libro

 

Perché non potrebbe avere senso, se detta nella realtà?

 

 

anche un rumeno preso dalle brigate rosse poteva dire "adesso vi mostro come muore un rumeno". Non vi è una maggiore dignità intrinseca nell'essere italiani rispetto ad essere di nazionalità X. altrimenti qui si fa il gioco di chi vuole odiare, perchè trova delle basi nell'odio

 

Se la questione fosse trasmettere una superiorità dell'Uomo sull'Uomo sull'unica base della nazionalità concorderei, ma a mio parere non è questione del sentirsi superiori per la nazionalità, quanto piuttosto dell'orgoglio verso qualcosa, del morire a testa alta, forse perché convinti di ciò che si stava facendo; è solo da libro? è anacronistico? Non so, ma onestamente il solo fatto che non so quante persone avrebbero avuto il coraggio di fare quanto da lui fatto me lo fa considerare. Poco? tanto? Si può discutere, ma non lo trovo un "revivial anacronistico".

 

 

mi fa sorridere chi sbraita, perchè magari prima lo considerava un mercenario e dopo quelle parole lo considera un eroe

 

Questo sí.


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Ser Oswell Whent
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Inviato il 15 gennaio 2006 11:40

Un eroe? Scusate, ma io non vedo nulla nei suoi atti che mi induca a definirlo un eroe. Sinceramente, al contrario, credo sia un esempio da non seguire, solamente x il fatto che si trovava lì, a quanto ne so, a uccidere gente. Ammiro il coraggio che avuto, ma la cosa finisce lì, e quella frase ritengo sia l'unica cosa da non biasimare nell'intero contesto del video e della situazione. Se fosse nato qualche chilometro più a sud\nord\est\ovest, probabilmente non avrebbe fatto quella fine, cosa che mi sembra rilevante quando si parla di questo orgoglio nazionale che state ostentando. Una persona nasce a caso nel mondo, e non c'è qualche entità superiore che ne decide l'ubicazione geografica, dunque xkè essere orgogliosi di qualcosa che, aldilà di tutto, è frutto del caso?

Per quanto riguarda la strada, sinceramente, me ne frega poco o niente. Un uomo x essere ricordato non ha bisogno di essere scritto su di una targhetta. Le azioni e il nome di una persona che io ammiro si stampano nella mia mente, indi x cui mi sembra inutile anke questo, ma a quanto pare agli italiani piace molto crogiolarsi in questo orgoglio nazionale che invece dentro di me è inesistente. Non so voi, ma io nn vedo alcun motivo x il quale io debba essere fiero e orgoglioso di essere un italiano. Forse le uniche volte in cui questo orgoglio affiora in me è quando la nazionale vince ^_^


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Jon.Snow
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Inviato il 15 gennaio 2006 12:36

Più che altro, è diventato una "bandiera" del coraggio nazionale. In realtà ha alzato il morale generale, ha fatto sentire molti orgogliosi...

insomma, alla fine non ha fatto niente di straordinario, però quello che è successo si è dimostrato utile ^_^


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Ser Loras Tyrell
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Inviato il 15 gennaio 2006 12:54
è un nobile sentimento far vedere "come muore un italiano"?

che senso ha? un italiano non muore come un giapponese?

qua non c'entra il patriottismo, o se c'entra mostra tutto il suo lato fuorviante.

non c'entra nulla a mio avviso il consumismo che strazia la nobiltà di essere italiani. non v'è nobiltà nell'essere italiani. se credete di essere nobili o superiori ad altri solo per il fatto di essere italiani, buon per voi, salutatemi paperino e babbo natale.

 

Il nobile sentimento che voleva esprimere era il patriottismo,il pensare alla terra dove si è cresciuti e alla sua gente prima di crepare.E come puoi parlare di lato fuorviante?Sei lui?Eri li con lui nei suoi ultimi istanti?Sai quello che ha provato?E nessuno ha parlato di nobiltà nell'essere italiani,son parole che hai messo tu:c'è nobiltà nel credere di dovere un minimo di riconoscenza ad una collettività che ti ha cresciuto e che in te ha creduto ed investito?C'è nobiltà nel credere di volersi riconoscere con i valori che un popolo sente e in cui un popolo crede?Se per te non c'è,allora salutami topolino e minnie.

 

Patriottismo non è nazionalismo.Rispetto non è credersi superiori.

 

 

non c'entra nulla a mio avviso il consumismo che strazia la nobiltà di essere italiani.

 

Ho parlato di sentimento nobile,non di nobiltà nell'essere italiani:il resto evidentemente ti faceva comodo mettermelo in bocca.E i valori in cui un tempo si credeva son svenduti sempre di più da gente che pensa più al proprio tornaconto che al bene collettivo.Io sono fiero di essere italiano semplicemente perchè la gente che mi ha cresciuto mi rende tale,e penso che tutti abbiamo ricevuto qualcosa da questa collettività e le dovrebbero un minimo di rispetto.E sputarle in faccia o il rimanere accidiosi seduti su una poltrona a criticar questo o quello,è facile e comodo e ai più riesce un gran bene.Nessuno è nobile,ma orgolioso della mia gente e dei miei valori si.

 

 

Come ho già scritto non reputo Quattrocchi un eroe,e la frase che ha pronunciato assume significato e vigore solo contestualizzata.Ma ripeto,se è servita a smuover qualcosa,evidentemente son io a sottovalutarla.E ben venga.


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xaytar
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Inviato il 15 gennaio 2006 13:46
A livello fisico sí, ma la frase direi che esprimeva ben altro... certo, chiunque può morire a testa alta invece che magari implorando, a prescindere dalla nazionalità, come chiunque può non farlo, sempre a prescindere dalla nazionalità; ma non mi pare assurdo che uno inserisca in una simile frase la propria... non per presunte superiorità, magari per orgoglio verso il popolo e/o la terra che si sente proprio.

 

il problema è che il senso di quella frase aveva un contesto: lui si fa togliere il cappuccio, e praticamente il massimo insulto che riesce a dare ai suoi carcerieri è quello di essere non-italiani

 

Non l'essere superiori, ma forse trasmettere un orgoglio che provava verso qualcosa, in una situazione in cui non so quante persone avrebbero trovato il coraggio di farlo? La morte fisica è sempre la stessa, ma si può morire implorando o alzando la testa, no?

È da premiare? Forse no, ma non mi pare da poco il fatto che abbia fatto una cosa simile (a prescindere dalla nazionalità inserita, dalla frase detta), vista la situazione.

 

ma la mia critica non è alle sue frasi, l'ho detto e ripetuto, bensì a chi le ha strumentalizzate. come ho detto fin da principio, magari spiegandomi male, siccome tu e Loras avete frainteso, le critiche vanno a chi ha detto certe cose su quello, non a Quattrocchi

 

Perché non potrebbe avere senso, se detta nella realtà?

 

il senso ce l'ha, per carità, ma non ha quel senso che certe persone vorrebbero attribuirgli

 

Se la questione fosse trasmettere una superiorità dell'Uomo sull'Uomo sull'unica base della nazionalità concorderei, ma a mio parere non è questione del sentirsi superiori per la nazionalità, quanto piuttosto dell'orgoglio verso qualcosa, del morire a testa alta, forse perché convinti di ciò che si stava facendo; è solo da libro? è anacronistico? Non so, ma onestamente il solo fatto che non so quante persone avrebbero avuto il coraggio di fare quanto da lui fatto me lo fa considerare. Poco? tanto? Si può discutere, ma non lo trovo un "revivial anacronistico".

 

e se al posto di italiano avesse detto toscano? o napoletano? o europeo? o "vero uomo"? che cosa diremmo adesso? ^_^

 

Il nobile sentimento che voleva esprimere era il patriottismo,il pensare alla terra dove si è cresciuti e alla sua gente prima di crepare.E come puoi parlare di lato fuorviante?Sei lui?Eri li con lui nei suoi ultimi istanti?Sai quello che ha provato?E nessuno ha parlato di nobiltà nell'essere italiani,son parole che hai messo tu:c'è nobiltà nel credere di dovere un minimo di riconoscenza ad una collettività che ti ha cresciuto e che in te ha creduto ed investito?C'è nobiltà nel credere di volersi riconoscere con i valori che un popolo sente e in cui un popolo crede?Se per te non c'è,allora salutami topolino e minnie.

 

potrei dire lo stesso, che ne sai che era patriottismo (che non considero un nobile sentimento) e non quello che ho detto io? abbiamo solo opinioni, io mi sono attenuto a quella che mi sembrava la più probabile tenendo conto di qual'è stato l'andamento del filmato e delle parole. la nobiltà era riferita a quella che hai detto tu: nobile sentimento, quindi non l'ho detta io a casaccio.

cosa intendi per nobiltà? sfogliando nel dizionario, c'è quella di classe sociale, e non penso sia il caso. c'è la signorilità, c'è la superiorità, l'eccellenza, la dignità morale, l'elevatezza morale. Per me non c'è niente di tutto ciò nel fatto di essere italiano, c'è solo orgoglio e riconoscenza. Perchè attenzione, se c'è nobiltà ci dev'essere per forza qualcosa che non è nobile, poichè è una definizione di relazione. Se c'è nobiltà in certi valori, vuol dire che chi è senza patria o non si riconosce in certi valori non è nobile, e questo non mi va bene, indi per cui continuerò a fumare ganja con minnie e topolino

tutto questo, ripeto, non contro quattrocchi ma chi ha strumentalizzato la sua frase e chi l'ha considerato eroe dopo averlo considerato mercenario.

E dopo di ciò basta, amici come prima, ho altro da fare e non potrò seguire la discussione, indi per cui se avete obiezioni date per scontato che sarò d'accordo con voi. Esce il vecchio ed entra il novo, ma non nell'omo. quando imparerò a non errare così facilmente? ^_^^_^


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Lea Stark
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Inviato il 15 gennaio 2006 14:12

mah...io sono d'accordo con tutti quelli che hanno detto che la morte di questo pover'uomo è strumentalizzata... ^_^


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Inviato il 15 gennaio 2006 14:15

Io sinceramente non so niente di questo caso quattrocchi, né di nessuna frase, né di nessun video, e la cosa mi tocca molto poco (io non sono italiano, per chi non lo sapesse). Quel che so è solo quello che ho capito da questo topic. Per cui mi limito al problema di partenza.

 

è vero, ci sono un sacco di altra gente che merita di più di quel Quattrocchi (ammettendo, cmq, che quello che ha fatto sia meritevole), tanta gente di cui nessuno si ricorda. Quindi che senso avrebbe dare a una strada un nome ignoto?

Perché secondo me dare un nome a una strada per "commemorare" o "ricompensare" un personaggio è una ca**ata... al povero Quattrocchi ormai non fa più né caldo né freddo se una stradina di Vattelapesca ha il suo nome, o se il suo nome lo danno alla piazza san Pietro.

Una strada riceve un nome perché ci si vuol ricordare di quella persona, di quel che ha fatto nel bene e nel male. Il personaggio diventa un esempio, il nome diventa un simbolo. E non si può scegliere un nome sconosciuto, quindi invece di agente Mario Rossi ucciso da un mafioso scrivono Quattrocchi, morto in Iraq con la parola Italia sulle labbra. Fa molto più effetto.

^_^

(ahem, almeno questo è quello che penso dovrebbero essere e significare un nome di una strada... poi non so se funziona...)


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Mornon
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Inviato il 15 gennaio 2006 14:48
al contrario, credo sia un esempio da non seguire, solamente x il fatto che si trovava lì, a quanto ne so, a uccidere gente

 

Se era una guardia del corpo, era lí per difendere gente; e se per farlo uccideva... salvo abusi (se ipotizzati vorrei sapere le basi) gli uccisi sarebbero stati i primi ad attaccare, lo scopo di una guardia del corpo non è sparare a caso.

 

 

Una persona nasce a caso nel mondo, e non c'è qualche entità superiore che ne decide l'ubicazione geografica, dunque xkè essere orgogliosi di qualcosa che, aldilà di tutto, è frutto del caso?

 

Allora perché essere orgogliosi di sé stessi? Uno spermatozoo diverso, qualche chilometro di distanza, un'educazione diversa... anche che siamo come siamo è un caso, a voler vedere.

Poi se essere orgogliosi o no della propria nazione, se abbia senso o no esserlo, è un altro discorso; ma quanto da te detto potrebbe applicarsi a qualunque cosa o quasi, in teoria (anche a quello che facciamo con le nostre mani: nato in un altro posto, avuta un'altra educazione, l'avremmo fatto lo stesso?).

Un motivo (ovviamente opinabile) potrebbe essere che anche se è un caso che siamo nati in questa nazione, è pur sempre questa nazione che ci ha dato qualcosa, no?

 

 

il problema è che il senso di quella frase aveva un contesto: lui si fa togliere il cappuccio, e praticamente il massimo insulto che riesce a dare ai suoi carcerieri è quello di essere non-italiani

 

Se non ricordo male se lo è tolto lui ^_^

A parte questo... era un insulto ai suoi carcerieri? Non l'ho pensato cosí, onestamente, piú che un insulto mi è sembrato un non farsi sottomettere (per quanto possibile) nonostante la situazione.

 

 

la mia critica non è alle sue frasi, l'ho detto e ripetuto, bensì a chi le ha strumentalizzate. come ho detto fin da principio, magari spiegandomi male, siccome tu e Loras avete frainteso, le critiche vanno a chi ha detto certe cose su quello, non a Quattrocchi

 

Questo sicuramente, il mio discorso su quanto da lui detto era un altro: a prescindere da come la strumentalizzazione avvenuta in piú occasioni ha sfruttato quella frase, la frase in sé, anche per il contesto in cui è stata detta, non mi pare cosa da poco, un "revivial anacronistico" o simili. Poi c'è stata la strumentalizzazione, e sono d'accordo col fatto che ci sia stata, ma io parlavo della frase in sé ^_^

 

 

e se al posto di italiano avesse detto toscano? o napoletano? o europeo? o "vero uomo"? che cosa diremmo adesso?

 

Posso solo parlare col "forse", ma... sarebbe stato lo stesso atto di coraggio, direi, lo considererei in modo analogo.

 

 

Se c'è nobiltà in certi valori, vuol dire che chi è senza patria o non si riconosce in certi valori non è nobile, e questo non mi va bene

 

Oppure che non prova quello che per qualcuno è un nobile sentimento? Uno può essere un signore anche senza provare tutto ciò che secondo gli altri nobile è, no?


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GiadaStark
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GiadaStark
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Inviato il 15 gennaio 2006 16:21
Un eroe? Scusate, ma io non vedo nulla nei suoi atti che mi induca a definirlo un eroe. Sinceramente, al contrario, credo sia un esempio da non seguire, solamente x il fatto che si trovava lì, a quanto ne so, a uccidere gente. Ammiro il coraggio che avuto, ma la cosa finisce lì, e quella frase ritengo sia l'unica cosa da non biasimare nell'intero contesto del video e della situazione. Se fosse nato qualche chilometro più a sud\nord\est\ovest, probabilmente non avrebbe fatto quella fine, cosa che mi sembra rilevante quando si parla di questo orgoglio nazionale che state ostentando. Una persona nasce a caso nel mondo, e non c'è qualche entità superiore che ne decide l'ubicazione geografica, dunque xkè essere orgogliosi di qualcosa che, aldilà di tutto, è frutto del caso?

Per quanto riguarda la strada, sinceramente, me ne frega poco o niente. Un uomo x essere ricordato non ha bisogno di essere scritto su di una targhetta. Le azioni e il nome di una persona che io ammiro si stampano nella mia mente, indi x cui mi sembra inutile anke questo, ma a quanto pare agli italiani piace molto crogiolarsi in questo orgoglio nazionale che invece dentro di me è inesistente. Non so voi, ma io nn vedo alcun motivo x il quale io debba essere fiero e orgoglioso di essere un italiano. Forse le uniche volte in cui questo orgoglio affiora in me è quando la nazionale vince ^_^

e' esattamente quello che penso io



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
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Guardiani della Notte

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Inviato il 15 gennaio 2006 17:11

Direi che è una persona che è morta in un modo coraggioso, quindi nessuna critica da questo punto di vista.

 

Ora, a lui hanno dedicato una via, al poliziotto di Cuneo ucciso qualche anno fa da un immigrato clandestino durante un inseguimento, invece no.

Eppure entrambi stavano facendo il loro dovere, mi pare...

Quale dovrebbe essere l'immagine che lo Stato italiano ha voluto proiettare intitolandogli una via?

 

Il modo in cui è morto ci dovrebbe far sentire tutti più orgogliosi?

Il fatto che in punto di morte abbia nominato il nostro Paese?

 

Francamente mi sembra di leggere quei vecchi testi del latino al liceo in cui ci si meravigliava per le "nobili morti" dei gladiatori...

 

Sono d'accordo con chi dice che le sue parole sono state strumentalizzate. Non ho la pretesa di capire cosa pensava Quattrocchi nei suoi ultimi momenti di vita, voglio invece capire quale è il messaggio che intende mandare lo Stato italiano della sua morte...

 

Italia, terra di valorosi soldati?

Italia, terra di gente coraggiosa, che non teme la morte?

Quattrocchi, un uomo votato alla patria?

 

Abbiamo vie intitolate a scienziati, benefattori, esploratori, letterati, politici, gente che ha contribuito a rendere l'Italia ciò che è, che in genere ha dedicato la propria vita ad un qualcosa che li ha resi degni di memoria... Quattrocchi merita una via per una frase? Il suo gesto è coraggioso ma non così raro. Se a lui è dedicata una via e ad altri no, beh... Il suo caso ha avuto molta rilevanza, ed era pertanto facilmente strumentalizzabile. Questo è quello che penso.

 

Infine una piccola domanda... Avete parlato di eroi... Che cosa signfica esattamente essere un eroe?

 

LA BALLATA DELL'EROE - FABRIZIO DE ANDRE'

 

Era partito per fare la guerra

per dare il suo aiuto alla sua terra

gli avevano dato le mostrine e le stelle

e il consiglio di vender cara la pelle

 

e quando gli dissero di andare avanti

troppo lontano si spinsero a cercare la verità

ora che è morto la patria si gloria

d'un altro eroe alla memoria

 

era partito per fare la guerra

per dare il suo aiuto alla sua terra

gli avevano dato le mostrine e le stelle

e il consiglio di vender cara la pelle

 

ma lei che lo amava aspettava il ritorno

d'un soldato vivo, d'un eroe morto che ne farà

se accanto nel letto le è rimasta la gloria

d'una medaglia alla memoria.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Ser Loras Tyrell
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Ser Loras Tyrell
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Inviato il 15 gennaio 2006 17:42
potrei dire lo stesso, che ne sai che era patriottismo (che non considero un nobile sentimento) e non quello che ho detto io? abbiamo solo opinioni, io mi sono attenuto a quella che mi sembrava la più probabile tenendo conto di qual'è stato l'andamento del filmato e delle parole.

 

Siccome io non lo so,non accuso ma mi limito a rispettare.Ed è quello che sto cercando di fare dall'inizio,tentar di portar rispetto per le ultime parole di uno che è crepato.E' facile starcene qua a dir col senno di poi le frasi più ricche di significato che avrebbe potuto dire:intanto seduti nella polvere e con al consapevolezza di morire non ci siamo.E mi scuserai se preferisco pensare che nell'istante prima dell'ultimo addio per un uomo sia più facile pensar alla propria gente e alla propria terra che non rivedrà più,piuttosto che alla logicità o meno di un pensiero che decontestualizzato sicuramente è facile attaccare.Questo vale per me e per te eh,sia chiaro,non è un'attacco.

 

E con questo ripeto,Quattrocchi sapeva di rischiare,era il suo lavoro che si era scelto e non è un eroe per me,ma merita rispetto,e rispetto significa non utilizzare la sua figura per scopi viscidi come sono gli interessi di parte.E' morto un ragazzo che faceva il suo lavoro:me ne rammarico,come mi rammarico per chi ci lascia prematuramente mentre si dà da fare.Questo nonostante io sia da sempre stato contrario all'intervento in Iraq e non abbia mai nutrito simpatia particolare per chi è andato in quel posto a lavorare,se non forse per chi è la per ricostruire.

 

la nobiltà era riferita a quella che hai detto tu: nobile sentimento, quindi non l'ho detta io a casaccio.

 

Ho detto nobile sentimento appunto,e non "nobile poichè italiano".E lo riconfermo anche ora,son convinto che il patriottismo inteso come lo intendo io e come è nel suo vero senso,sia un nobilissimo sentimento.Riconoscersi nei valori che contraddistinguono una data pololazione,esser grati ad una collettività per quello che si è ricevuto dalla stessa,credere che uniti si possano ottenere cose maggiori che da soli,penso che sian grandi cose.Nessuna realtà olistica,nessuna ipostatizzata:rispetto per chi ha dato la vita in passato perchè noi oggi potessimo vivere meglio,ringraziamento verso chi mi ha permesso di crescere e di esprimermi in un dato modo e la promessa di tentar di far qualcosa per migliorare ciò che non va.

 

 

cosa intendi per nobiltà? sfogliando nel dizionario, c'è quella di classe sociale, e non penso sia il caso. c'è la signorilità, c'è la superiorità, l'eccellenza, la dignità morale, l'elevatezza morale. Per me non c'è niente di tutto ciò nel fatto di essere italiano, c'è solo orgoglio e riconoscenza.

 

Sono orgolio e riconoscenza ad esser sentimenti nobili,non il fatto di esser italiano.E' da due post che tento di spiegarlo.Patriottismo non può esser ridotto con "appartenenza ad un popolo".Orgolio e riconoscenza verso la propria gente,il proprio popolo,nel massimo rispetto per lo stesso sentimento che un'essere umano può provare per la sua di gente e per il suo popolo che crede nei propri valori e usanze.Se un amico romeno mi dicesse "son fiero di essere romeno",gli stringerei la mano e gli direi che capisco ciò che prova.E penso che ciò che prova sia nobile e meriti infinito rispetto.

 

Per "patriottismo" come "sentimento nobile" intendo che esser fieri,grati e unirsi per tutalare ciò con cui si è cresciuti da ingerenze esterne,sia un sentimento che reca prestigio all'uomo che lo manifesta,proprio perchè penso che gratitudine e rispetto siano sentimenti che nobilitano l'essere umano,poichè rappresentano uno sforzo che esso deve compiere per passar dall'interesse personale a quello della sua gente tutta.E' usato in senso figurato,ho controllato,5 definizione del De Mauro.Grandezza d'animo.Un uomo che rispetta se stesso e gli altri per me è nobile.Gandhi era un patriota per sua stessa ammissione,e lo è stato fino alla fine e ha detto di amare il suo popolo e la sua gente fino all'ultimo respiro.E si,lo ritengo nobile.

 

Perchè attenzione, se c'è nobiltà ci dev'essere per forza qualcosa che non è nobile, poichè è una definizione di relazione. Se c'è nobiltà in certi valori, vuol dire che chi è senza patria o non si riconosce in certi valori non è nobile, e questo non mi va bene, indi per cui continuerò a fumare ganja con minnie e topolino

 

C'è nobiltà nell'essere riconoscenti e nel rispettare.E poichè giustamente come dici tu c'è una definizione di relazione,per me non c'è nobiltà nel discriminare,nell'odiare e nello sputare nel piatto dove si è mangiato.Chi prende questa strada per me non è nobile.

 

 

 

Detto ciò concludo il piccolo ot,e preciso che amici come prima per me lo siam sempre stati,no problemo.La cosa che mi aveva alterato era stata il vedere che t'ostinavi a mettermi in bocca ciò che non avevo detto.Chiarito che non volevi mettermi in bocca niente (e di questo te ne son grato =P) ma che semplicemente non ci si era capiti,per me non c'è veramente nessun problema.Abbiam discusso di temi anche più scottanti,sempre nel massimo rispetto delle opinioni di tutti.Proprio perchè ritengo che dal rispetto possar nascer il confronto,e dal confronto una crescita personale,di problemi non ce ne son veramente.


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Dayan
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Dayan
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Inviato il 16 gennaio 2006 17:04

quello che mi fa sorridere, è che fino alla trasmissione del video, politici (buona parte) e giornalisti lo etichettavano come mercenario.

Ora fanno tutti a gara per elevarlo a santo patrono dell'Italia.

 

Mi fa ridere il fatto, che la gente (a torto o a ragione) può cambiare idea dopo aver visto il video, e quindi pochi giorni fa.

 

Ma tutti i politici e i giornalisti, quel video lo conoscevano da oltre un anno... com'è che solo adesso cambiano idea?

 

Personalmente non sono nè contro nè a favore di dedicargli piazze, vie o altro.

C'è gente che lo merita di più e non lo avrà mai, ed altra che non lo merita e invece...

 

QUello che mi fa schifo è la solita corsa per cavalcare l'opinione pubblica (da parte di tutti).


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Damien Amfar
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Inviato il 16 gennaio 2006 21:31

Sinceramente non capisco il motivo della discussione. Non c'è motivo per intitolare una piazza a Quattrocchi, così come non c'è motivo per NON intitolargliela. Quella dei nomi delle vie e delle piazze credo debba essere una scelta sempre ben ponderata, cercando di incontrare il consenso più ampio possibile. C'è solo una regola che secondo me, andrebbe seguita (la aggiungo e per il resto quoto Franz e Italo), più per una questione "morale" che non per altro. A livello teorico possiamo discutere quanto vogliamo di civiltà e società, ma la realtà vede questo paese fondato sul rispetto della vita umana (quantomeno dopo la nascita) e sul rifiuto dei pregiudizi razziali, etnici, religiosi, politici, che sfociano nella violenza.

Per questo credo che intitolare vie e piazze a persone che hanno sostenuto, provocato, tentato o addirittura organizzato omicidi, singoli o di massa, e persecuzioni, siano assolutamente indegni di essere ricordati.

In questo senso alcune amministrazioni comunali avrebbero da fare un mea-culpa (nel suo piccolo disastro, Cofferati ha scelto bene per il cambiamento di nome per via Stalingrado, ad esempio. Al contrario altri non hanno avuto altrettanto buon gusto).

 

 

 

 

 

 

 

Ciauz ^_^



Lord Beric
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Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

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Inviato il 16 gennaio 2006 22:07
Non c'è motivo per intitolare una piazza a Quattrocchi, così come non c'è motivo per NON intitolargliela. Quella dei nomi delle vie e delle piazze credo debba essere una scelta sempre ben ponderata, cercando di incontrare il consenso più ampio possibile.

Sono d'accordo con le tue premesse, non con le tue conclusioni.

Non c'è motivo per scegliere l'una o l'altra opzione... Eppure è stata scelta una delle due.

 

Ammettendo anche che la politica usata sia stata quella del mero consenso (cosa che comunque dubito, per lo meno in questo caso), il risultato è che è stato mandato un messaggio.

 

Probabilmente un messaggio che Quattrocchi non si sognava nemmeno di inviare, nel suo gesto estremo, ma che gli è stato messo in bocca...

Un messaggio che francamente mi piacerebbe capire ed interpretare, come spiegavo nel mio post precedente...


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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