Ah già tu sei Svizzero...si spiegano molte cose...
Svizzero?
Pensavo Novi
Mauro
Gaffe pazzesca
Matteo è quell'altro, quello che adesso è potente. Sai tra ingegneri sbaglio. Cmq, MAURO spero tu non ti sia offeso.
Facciamo un piccolo sondaggio: quanti di noi sarebbero felici di lavorare la notte e la domenica?
E quanti di noi vorrebbero farsi Naomi Campbell?! Certo che a retorica qui non ci batte nessuno
Magari che non sempre si possono fare solo le cose che ci piacciono...
il mio commento è a livello individuale, non sociale. Il fatto che in italia non sia mai stato provato veramente, non mi impedisce di conoscerlo... in fin dei conti giudico le teorie, al di là delle pratiche che son necessariamente mutuate. Il dirigismo ha dato pessimi risultati, ok, ma penso che ogni indirizzo morale/politico abbia i suoi pro e i suoi contro, non troveremo mai quello perfetto... per me son tutti cattivi, poichè nessuno può essere "buono" al cento per cento... anche il caro vecchio utilitarismo ha le sue falle, come si fa si sbaglia... alla fine penso che si scelga liberismo dirigismo utilitarismo o cavoli vari giusto in base a esperienze/culture/aspirazioni personali... non ci sarà mai una fissità superiore
Beh, mi trovi un po' spiazzato. Non capisco come una teoria economica possa non essere sociale. Economia individuale. Pheego
In ogni caso non è una questione morale, è una questione de facto, ed è dimostrabile (leggete leggete leggete. Così su due piedi: www.mises.org ) che il liberismo sia economicamente migliore.
Poi i risvolti sociali delle scelte sono altra questione.
Nello specifico si può dire quel che si vuole, ma, imho, stare aperti il doppio del tempo a me sembra solo un vantaggio: per i consumatori da un lato e per i commessi, altrimenti disoccupati o peggio occupati (perchè altrimenti cosa li spingerebbe ad accettare il lavoro, magari notturno, il vento?!), dall'altro. Qualsiasi sia il settore.
Invece a me sembra che tutto 'sto discutere sia la solita difesa di privilegi acquisiti (lo dico senza astio) da parte di chi assunto lo è già e che così facendo genera due cose: non fa assumere altra gente (magari più brava di lui), non gli capita il turno domenicale o notturno.
Questo per il suo personalissimo tornaconto. Quindi ditemi perchè il governo (che dovrebbe avere a cuore il bene della società tutta) dovrebbe legiferare in favore di una minoranza. E' una strana teoria
Ciauz
Posso sapere qual'è diventato il topic attuale? Si è partiti da Harry potter e si è arrivati a cose che non mi metto nemmeno a leggere (non sono abbastanza intelligente)...se mi ragguagliate almeno da 3 persone che discutono si diventa 4
Nessun problema, c'è quanche messaggio OT ma la discussione principale si riferiva all'uscita del sesto libro della saga di HP.
Tiz
Facciamo un piccolo sondaggio: quanti di noi sarebbero felici di lavorare la notte e la domenica?
E quanti di noi vorrebbero farsi Naomi Campbell?! Certo che a retorica qui non ci batte nessuno
Magari che non sempre si possono fare solo le cose che ci piacciono...
Il senso era: alla gran parte della gente non piace lavorare di notte o la domenica, che mi pare un'ovvietà.
La continuazione del ragionamento, quindi, era che non si dovrebbe costringere la gente a lavorare in questi momenti se non è necessario. Vendere i libri la domenica o a mezzanotte non lo trovo necessario, quindi non trovo giusto neanche obbligare i dipendenti a lavorare a quegli orari. E dato che sono pochi quelli in grado di rifiutarsi, sarebbero necessarie delle protezioni maggiori da parte di chi di dovere, come lo Stato.
Lewyn,
Beh, mi trovi un po' spiazzato. Non capisco come una teoria economica possa non essere sociale. Economia individuale. PheegoIn ogni caso non è una questione morale, è una questione de facto, ed è dimostrabile (leggete leggete leggete. Così su due piedi: www.mises.org ) che il liberismo sia economicamente migliore.
Poi i risvolti sociali delle scelte sono altra questione.
non parlavo del livello economico, ma del liberismo in quanto teoria di filosofia morale e politica, al pari delle altre tipo utilitarismo. una questione sociale cade per forza in ambito morale/etico, che sia economica o no... perchè tutto si riduce al "cosa dobbiamo fare?" "cos'è giusto fare?". in questo caso, una teoria che è dimostrata essere la migliore per l'economia... "è giusto mettere l'economia prima di tutto?" e cose del genere
Matteo è quell'altro, quello che adesso è potente. Sai tra ingegneri sbaglio. Cmq, MAURO <_< spero tu non ti sia offeso
Figurati, nessun problema
Posso sapere qual'è diventato il topic attuale? Si è partiti da Harry potter e si è arrivati a cose che non mi metto nemmeno a leggere (non sono abbastanza intelligente)...se mi ragguagliate almeno da 3 persone che discutono si diventa 4
Nessun problema, c'è quanche messaggio OT ma la discussione principale si riferiva all'uscita del sesto libro della saga di HP
La discussione non era sui libri di Harry Potter, l'uscita del sesto è stata lo spunto per tutt'altri discorsi (vedi anche il sottotitolo, "i lavoratori notturni"), anche per questo è in Approdo del Re; si sta discutendo dei rapporti dipendenti/datori, del fatto che sempre piú spesso i negozi restino aperti la Domenica e/o fino a tardi, e di implicazioni varie di questo
La continuazione del ragionamento, quindi, era che non si dovrebbe costringere la gente a lavorare in questi momenti se non è necessario. Vendere i libri la domenica o a mezzanotte non lo trovo necessario, quindi non trovo giusto neanche obbligare i dipendenti a lavorare a quegli orari
Il fatto è che il dipendente sa le condizioni sotto cui dovrà lavorare, e, come faceva notare Damien, tenere aperti di meno i negozi potrebbe voler dire assunzione di meno dipendenti, quindi è vero (discorso generico) che non lavorerebbero dopo Mezzanotte, ma potrebbe anche essere vero che non lavorerebbero affatto in quella ditta.
Del resto, in molte aziende si fanno turni domenicali e notturni, e se vogliamo parlare di necessarietà... è necessario produrre copertoni ventiquattrore al giorno? Per il proprietario magari sí, piú introiti, piú possibilità di espansione, piú guadagni. E piú dipendenti. E cambiare questi orari lascerebbe a casa non poche persone.
Poi sicuramente lavorare la Domenica non fa piacere, ma forse conviene non limitarsi al solo "Lavorano la Domenica"
Sul lavoro interinale, la persona non dovrebbe essere dipendente della ditta in cui lavora, ma di un'altra: ora devo ancora informarmi bene, ma praticamente c'è una ditta che fornisce lavoro, e la persona è dipendente di questa, che fornisce il lavoratore a una seconda ditta: la persona lavora in questa seconda ditta, ma è dipendente della prima. Anche qui quindi la seconda ditta (in questo caso la libreria, se fossero contratti di lavoro interinale) potrebbe teoricamente mandare via il lavoratore, ma comunque la persona manterrebbe il suo contratto con la ditta (la prima) di cui è dipendente.
Confermo come esatte le informazioni che hai riportato. Però il lavoratore interinale è pagato ad ore, quindi se il mio negozio non rinnova il contratto alla mia collega, lei si ritrova comunque dipendente dall'agenzia interinale, ma poiché lavora zero ore non vede un centesimo.
Sei un cattolico praticante? Io no, ma secondo la religione cattolica la domenica è il "giorno del Signore". Quanta gente che ne è convinta è costratta a lavorare quel giorno?
E quanta gente che è convinta che il Sabato sia giorno sacro è costretta a lavorare quel giorno?
Il fatto è che sempre un'imposizione è, e lo imponi ai cattolici come ai non cattolici (perché sarebbe giusto imporre ai non cattolici, e ingiusto imporre ai cattolici?);
Mi spiace, ma questo non lo accetto. Se mi dici che lo stato è laico e quindi non dovrebbe guardare la festività religiosa posso capirti, ma se mi dici che altra gente ha come giorno festivo il venerdì o il sabato no. Che lo vogliamo o no viviamo in un paese a maggioranza cattolica, e anche i non credenti si sono comunque formati in questa cultura. Quando leggo su un giornale che in una scuola elementare non è stato fatto il presepe per rispetto ai bambini di altre religioni mi vengono i brividi. Per rispetto della minoranza non facciamo qualcosa che invece interessa alla minoranza? E la democrazia dov'è finita? I bambini di altre religioni hanno tutto il diritto di professare in pace la loro fede e non assistere alle lezioni di religione, ma se io vado in un paese musulmano devo mettere lo chador, indipendentemente da quello che penso. Loro sono in Italia, e se vogliono stare qui devono sopportare il mio presepe. Non dico che devono aiutarmi a farlo, ma non devono protestare quando io lo faccio. E il mio giorno festivo è la domenica. Se un giorno andrò a lavorare in un altro stato mi adeguerò alle leggi locali. In fondo, nessuno mi obbliga ad andare lì. Però qui ci sono nata. è diverso.
Magari hai letto distrattamente ciò che ho scritto
è possibilissimo, e in questo caso mi scuso. Ho letto tanti messaggi in poco tempo, e quindi devo aver frainteso la tua frase. Tra l'altro, è sempre rischioso togliere le frasi dal contesto in cui sono inserite.
Quell'episodio che tu accenni sul quadro di Napoleone è un ottimo esempio. In un grande centro è un caso totalmente isolato, in una libreria specializzata il commesso potrebbe essere proprio un esperto del genere di interesse.
Nel piccolo centro trovi più facilmente la specializzazione, ma nei grandi negozi in cui i capi non sono troppo rompiscatole i commessi, a meno che non sono incapaci, menefreghisti o con la luna storta, possono comunque aiutare il cliente. Per un anno e mezzo mi sono occupata del settore "turismo". Prima di farlo non avevo mai comprato una guida turistica in vita mia, ma col tempo ho imparato a conoscerle, e sapevo spiegare le caratteristiche delle guide più importanti. E poi c'è la collaborazione. Io sono l'unica a conoscere la fantasy e l'arte, e se serve le mie colleghe vengono da me. Allo stesso modo io chiedo aiuto se qulacuno è interessato ai thriller o ai libri per bambini. è solo questione di intelligenza e buona volontà.
Martina condivido tutto quello che hai detto, e dico anche qualcosa di più : Harry Potter non lo compro nè oggi, nè domani nè mai , per diversi motivi (tra cui c'è il fatto che la storia m'ha scocciato ) ma soprattutto perchè tutta questa pubblicita mi sembra eccessiva e fatta per fare il lavaggio del cervello ai bambini .
Lo fanno coi giocattoli ed è brutto, lo fanno coi libri, oggetti per me sacri, e mi fa ancora più schifo .
kiottonissimi
Sanza
Un altro esempio di come la troppa pubblicità abbia anche nuociuto ad harry potter, molti di quelli che potrebbero essere il vero target non lo leggono per principio.
Avrei potuto essere anc'io fra quelli che non lo leggono. Di solito scappo da ciò che è troppo pubblicizzato. Ma per una persona che scappa cento ne accorrono.
visto che la grande distribuzione ha creato una valanga di posti.
Gli unici che si possono lamentare sono i bottegai che non sono stati capaci di rinnovare l'offerta
In certi casi non è un problema di capacità di rinnovare l'offerta. Se tu sei a piedi, puoi vincere una gara di velocità con un'automobile?
La grande distribuzione ha creato una valanga di posti di lavoro, e ne ha fatti sparire altrettanti.
Se non sbaglio intendevi dire che la mania diffusa della gente di acquistare qualsiasi cosa a qualsiasi ora ritenga più opportuno, si riflette sulla qualità della vita di chi opera all'interno di strutture che vista l'esigenza del consumatore si adoprano sempre più a soddisfarlo. Ora dal punto di vista di un economista è ovviamente corretta la posizione delle aziende.
Ma da un punto di vista umano?
Il cosiddetto "commesso" oramai è diventato uno schiavo delle "esigenze" delle persone, qualunque esse siano.
Poi non importa che il commesso debba lavorare su turni sempre più assurdi tali da compromettere seriamente la sua qualità della vita.
Non importa che la maggior parte siano costretti a lavorare, (costretti è la parola giusta non un'esagerazione) mentre il resto delle propria famiglia è a casa, solo ed esclusivamente perchè il resto delle persone non ha di meglio da fare che andare a fare un giro al supermercato, libreria o negozio d'abbigliamento che dir si voglia la domenica o nei giorni festivi.
Ovviamente la pretesa del consumatore è suffragata dal fatto che tutti questi negozi sono aperti "SOLO" 12/13 ore al giorno per 6 giorni la settimana (esclusa la domenica); quindi come può il "povero consumatore" andare a fare acquisti? Ovviamente lo stesso lavora dalle 72 alle 78 ore settimanali e quindi si ritrova solo la domenica (o mattina del 6 gennaio) per poter acquistare i prodotti a lui necessari.
Quoto completamente.
Che il commesso rischi la vita per rendere possibile l'attività commerciale mi sembra un po' esagerato. I medici, gli aeroportuali, i poliziotti, i ferrovieri, tutta questa gente che lavora di notte, che ha il ritmo giornaliero totalmente sballato che dovrebbe fare allora?Perchè il commercio dovrebbe essere diverso, ma soprattutto, perchè chi è socialmente utile dovrebbe pagare uno scotto (aggravando la situazione. Tu fai una che serve in modo particolare la collettività, e io di mazzio trattandoti come una bestia)?
Perché il commercio non è necessario. Il lavoro di Elkharda (è medico, se qualcuno non lo ha letto) invece lo è. La differenza è enorme. Però penso anche che chi fa questi lavori dovrebbe prendere un bel po' di soldi in più rispetto a quelli che prende. I soldi non ti ripagano sempre del tempo che passi al lavoro, specie se hai dei figli ed è la notte di Natale. Non possiamo chiedere alla gente di aspettare un po' a sentirsi male, ma chi lavora in momenti "particolari" avrebbe almeno il diritto a vederselo riconosciuto in modo un po' più consistente rispetto a quanto avviene adesso.
perchè per mandare avanti un ipermercato di circa 8500 mq fino a due anni fa occorrevano circa 320 persone ora ne occorrono solo circa 270?
Ti rispondo io? Ora servono meno dipendenti perché si può sempre costringere gli stessi a correre di più. E se si stufano e cambiano lavoro, c'è talmente tanta gente disoccupata che un sostituto si trova sempre.
Mi dispiace tanto kindra e hai anche la mia solidarietà (come quella di tutti noi immagino
So benissimo che ci sono orari peggiori dei miei, e finché non arriva un bambino possona anche andare. Poi... non so come farò.
Penso e spero ke harry potter sia solo un'esempio su tanti ke se ne potrebbero fare
Sì, è solo un esempio, lo spunto da cui è partita la mia discussione. Ma non ricordo più chi ha citato un caso analogo in un altro ramo del commercio. Semplicemente, volevo sabotare un po' la "serata Harry Potter", e spesso tendo a ricollegarmi a fatti congreti per spiegare le mie motivazioni. Me sembra di farmi capire meglio.
Xay io non so dove vivi ma l'Aulin a mezzanotte se ti serve lo trovi: Guardia Medica e/o farmacia di turno.
non è accaduto a me, era una cosa simbolica, qualcuno in un post aveva scritto che non era riuscito a trovare la farmacia aperta in caso di necessità
Ero io. Era Pasqua e non ho cercato una farmacia aperta. Mi sono fatta portare l'Aulin da mia zia. Semplicemente, volevo spiegare cosa significa secondo me "urgenza".
Sei sicuro che avresti fatto ugualmente questo ragionamento, anche se io non avessi aperto questa discussione? E anche se tu lo avessi fatto... secondo te quante persone si soffermeranno a farlo?
Probabilmente no, ma semplicemente perché non avrei nemmeno pensato alla questione
Ho aperto la discussione soprattutto per questo. Per far pensare. Se una cosa non ci tocca direttamente tendiamo a non pensarci. E parlo anche per me. Quando ero al liceo e scioperavo perché la mia scuola era stata dichiarata "inagibile" dai vigili del fuoco, il mio problema era quello. Ora non m'importa nulla di quel liceo. E quanto problemi più importanti di quello che ho sollevato io non conosco, semplicemente perché non mi fermo a pensarci? Forse non possiamo fare altro, ma se abbiamo un porblema parliamone. Magari rimangono solo chiacchiere, magari si sensibilizza qualcuno. è improbabile, ma magari salta fuori una conclusione.
Sinceramente se di una cosa se ne parla tanto io me ne sento incuriosito, e cerco di raccogliere ulteriori informazioni. Non mi sento così superiore alle masse da disprezzare ciò che va di moda. Poi posso anche decidere che si tratta effettivamente di schifezze.
Ognuno ha il proprio modo di reagire alle mode. Alle volte il troppo parlare di qualcosa è sufficiente a farmi provare la nausea quando salta fuori quel determinato argomento.
solita difesa di privilegi acquisiti (lo dico senza astio) da parte di chi assunto lo è già e che così facendo genera due cose: non fa assumere altra gente (magari più brava di lui)
? Non faccio assumere? A parte il fatto che non decido io le assunzioni, il mio posto ce l'ho già. Non è che licenziano me per assumere un'altra persona, al massimo ho un collega in più.
vedetela anche da questo punto di vista.
Il lavoro di domenica può anche aiutare molte persone.
Personalmente conosco gente che studiava e doveva lavorare contemporaneamente per pagarsi le spese.
Avendo la frequenza obbligatoria, aveva dovuto fare un contratto con l'esselunga per il sabato e la domenica.
Era massacrante, ma non c'erano alternative.
Se non ci fosse stata l'esselunga, non so proprio come avrebbe fatto.
Posso sapere qual'è diventato il topic attuale? Si è partiti da Harry potter e si è arrivati a cose che non mi metto nemmeno a leggere (non sono abbastanza intelligente)...se mi ragguagliate almeno da 3 persone che discutono si diventa 4
Se vuoi ti ragguaglio io.
Si e' partiti con uno sfogo, magari un po' esagerato, ma del tutto legittimo per una situazione che, a mio avviso, e' piu' che comprensibile.
Finche' i commenti allo sfogo sono rimasti d natura "personale" tutto ok, poi pero' qualcuno ha preso spunto da questo sfogo per esporre idee che vanno al di la della solidarieta' o meno nei confronti di kindra e delle ragioni per cui si e' sfogata, e la discussione ha preso una piega diversa... tra quelli che si lamentano del "Fenomeno Harry Potter" (non vi piace? non vi interessa? vi da fastidio che se ne parli tanto? ignoratelo e fine) e quelli che intavolano seminari di economia come se ciascuno di loro fosse l'unico depositario della conoscenza su questo pianeta il senso iniziale della discussione e' andato a ramengo. Se poi ci si mette anche a degenerare nel sarcasmo e nello spam e' finita... a questo punto ciascuno dica quello che vuole riguardo a qualsiasi argomento, tanto chissene...
Personalmente a me queste cose danno fastidio, sia come utente, sia come moderatore.
Mi scoccia che ogni discussione seria su Approdo diventi pretesto per provocazioni, scaramucce che sanno di antipatie personali e quant'altro.
Mi scoccia quando la gente comincia a rispondere a tutto e a tutti in maniera indiscriminata, perche' non e' in grado di dare la giusta importanza alle parole degli altri e non capisce quando certi argomenti sono marginali o inutili e quindi trascurabili.
Mi scoccia quando una discussione viene interrotta da messaggi idioti, inutili per la discussione in corso, e completamente fuori luogo, di gente che non ha il minimo rispetto per le altre persone che stanno discutendo seriamente.
E non me ne frega un bel niente se "fino ad adesso la discussione e' stata condotta in tono pacifico, nel rispetto del regolamento, e non ci sono stati flames" come spesso mi sento dire quando intevengo in discussioni del genere.
Non ci si puo' difendere dietro un "ho rispettato le regole, ho la coscienza a posto", perche' qui si sta parlando di qualcosa che non si puo' tradurre in regole, cioe' il fatto di PENSARE a quello che si scrive, di PENSARE a quello che si legge prima di rispondere, di PENSARE a quello che chi leggera' cio' che scrivo puo' capire, di PENSARE al fatto che ci sono persone che si rompono le scatole a vedere stravolte o strumentalizzate le proprie discussioni e quindi smettono di scrivere. Tutte queste cose non si possono tradurre in regole, ma non per questo sono meno importanti.
Chiedo scusa a Martina per aver occupato uno spazio che non e' mio, ma e' una situazione che si porta avanti da troppo tempo, e purtroppo il caso ha voluto che l'ultima goccia fosse una discussione aperta da lei, che non c'entra assolutamente niente e che ha tutto il diritto, visto che vive e lavora in un determinato contesto, di lamentarsi e di porre all'attenzione di tutti le apparenti contraddizioni di tale ambiente.
Ti rispondo io? Ora servono meno dipendenti perché si può sempre costringere gli stessi a correre di più. E se si stufano e cambiano lavoro, c'è talmente tanta gente disoccupata che un sostituto si trova sempre.
Hai centrato il problema.
Ormai è inutile parlare di quanti posti di lavoro ha portato la grande distribuzione, poichè la considerazione per il lavoratore ultimo è andata sempre più a calare, e proseguendo nel totale disprezzo per le esigenze di questi ultimi.
Ora non pensate che stia parlando senza cognizione di causa.
E non parlo nemmeno da lavoratore frustrato, visto che da parecchio tempo sono uno dei responsabili del negozio (diverso ogni qual volta mi trasferiscono) dove lavoro.
Lavoro nell'ambiente da quasi 10 anni e posso assicurarvi che ne ho viste delle belle.
Dai capi che ti dicono (e mi scuso per il linguaggio ma lo ritengo necessario):
"Non me ne frega un ca**o dei suoi problemi fallo morire così si licenzia".
"Non vuoi lavorare la domenica? Bhe è un tuo diritto, come lo è un mio negarti un permesso lavorativo quando l'azienda non è nelle condizioni di dartelo"
"Mettilo sempre in chiusura di negozio finchè non decide di andarsene"
Vi faccio notare che queste frasi sono state pronunciate dai direttori dei supermercati dove ho lavorato, dalle quali mi sono sempre discostato.
Vorrei farvi riflettere non sulla "tragedia di chi lavora nel commercio" ma sul fatto che la situazione lavorativa attuale va via via peggiorando.
A proposito per chi non lo sapesse sono state introdotte nel ccnl del terziario le clausole flessibili ed elastiche che brevemente citano:
Se l'azienda si trova in difficoltà può, con 48 ore di preavviso, modificare l'orario settimanale già stabilito a un lavoratore part-time che abbia sottoscritto l'elasticità e l a flessibilità.
Ovviamente non cita che le aziende ti fanno firmare queste clausole all'atto dell'assunzione. E chi pur di lavorare non firmerebbe?
Rileggendo gli "ultimi" aggiornamenti (cacchio, io leggo solo un paio di giorni la settimana e... quanta roba!! @_@ ) mi si è un po' incasinata la testa...
1) come tanti, anche io ho solo il sabato pomeriggio e la domenica libera per fare acquisti...
2) come tanti, anche io non ho una lira. Cerco di risparmiare su tutto. Ho persino dovuto autoimpormi un budget giornaliero fisso per il pranzo, se no sforo i conti del mese.
3) come tanti, facendo il commesso mi rendo conto che lavorare continuativamente (soprattutto nei periodi di "piena") è decisamente stancante. Personalmente mi stanco meno a scaricare scatoloni e pancali in magazzino che alla cassa a servire la gente...
Soluzione:
Assumere più dipendenti per fare 3 turni da 8 ore o 4 da 6, naturalmente a rotazione. I negozi restano aperti tutto il giorno, nessuno fa straordinari, se ti tocca ti tocca e basta.
Svantaggio della soluzione:
- Al datore costano MOLTO di più quei dipendenti in più. Potrebbe non riuscire a sostenerne il costo.
- Non chiudendo mai, hai un consumo di elettricità costante e continuo. Non da sottovalutare.
- Se ti si rompe qualcosa, non puoi far venire un tecnico negli orari di chiusura, come si usa.
- Hai bisogno di una guardia all'interno del negozio per forza: la probabilità di un furto o rapina diventa molto più alto del normale.
Onestamente, non so come si potrebbero risolvere questi punti deboli. Certo, l'occupazione aumenterebbe (la guardia, il personale in più, una o due figure indispensabili che fungano da coordinatrici del personale, dei turni, supervisori ecc.), ma... le vendite sarebbero tali da giustificare tutto questo impiego in più?
Inoltre, ho visto qua e là cifre e numeri e percentuali. Purtroppo, non sono affidabili. E non perché io critichi le vostre fonti... ma perché, purtroppo, non c'è modo di credere a NESSUNA fonte.
Ogni volta che c'è una manifestazione in una grande piazza, in base ai giornali che leggi avrai sempre numeri diversi. La polizia dice una cosa, la protezione civile un'altra, i promotori e/o gli organizzatori un'altra ancora, i giornalisti d'inchiesta confrontano le foto con quelle prese altre volte in occasioni apolitiche e danno un numero ancora diverso... come cavolo fai a decidere a quale credere?
Lo stesso, è triste dirlo, vale per l'economia e la politica.
Recentemente è uscito un libro che parlava del famigerato "contratto con gli italiani", immagino ve lo ricordiate. Citava numeri e cifre e fonti e segnalava che l'unica promessa rispettata è stata quella delle pensioni.
A Porta a Porta, il premier ci faceva invece sapere, con altre cifre e numeri e fonti, di aver rispettato TUTTO.
A quale credere? Quali sono queste fonti? Sono liberamente consultabili da chiunque? Come faccio a sapere che sono trasparenti e corrette, che non sono di parte? Da dove escono questi dati, come vengono presi, come faccio a sapere che sono dati oggettivi e non soggettivi?
Per cui, per tornare IT:
- anni fa ci volevano più persone per gestire un supermercato? Chi lo dice? Da dove viene questa informazione? Come faccio a verificarne la correttezza? Quanti supermercati sono stati esaminati per elaborare questo dato?
- 20 anni fa c'erano orari diversi e la gente comprava quanto oggi? Chi lo dice? Da dove viene questa informazione? Come faccio a verificarne la correttezza? Erano esattamente 20 anni o 10 o 5 o 1 o 30?
- l'occupazione a tempo indeterminata è calata per favorire quella interinale? Chi lo dice? Da dove viene questa informazione? Come faccio a verificarne la correttezza? Di che livello di differenza si parla? il 10, il 5 o l'1%?
- quasi tutte le piccole botteghe hanno saputo rnnovarsi e riciclarsi, quindi l'occupazione non è cambiata? Chi lo dice? Da dove viene questa informazione? Come faccio a verificarne la correttezza? Esattamente di quante piccole attività abbiamo prove che si siano rinnovati? E su quanti in totale? E in quale lasso di tempo? e...? e...? e...?
Come vedete, alla fine discutere diventa impossibile. Ognuno asclta la sua campana, crede a quello cui vuole credere, nella stessa maniera in cui io credo in dio e tu no, in cui io credo che la juve si compri le partite e tu no, in cui io credo nel comunismo e tu no, in cui io credo in berlusconi e tu no, in cui io credo negli americani e tu no... ecceeeeeetera.
Purtroppo, alla fine è tutta questione di fede: per tirarci fuori i piedi bisognerebbe trovare il modo di rendere TUTTO oggettivo, efficente, senza sprechi né interessi personali. E fare tabula rasa.
Nella situazione attuale, politica, sociale ed economica, tutto questo mi sembra decisamente troppo soggettivo per trovare una risposta che soddisfi tutti.
Non ho capito cosa c'entra tutto questo con la discussione.
Bé, più che HP (che era il pretesto d'inizio) ormai la discussione è diventata una specie di trattato d'economia nazionale
Non ho capito cosa c'entra tutto questo con la discussione.
/moderator mode ON
Sinceramente non l'ho capito neanch'io...
Rileggendo gli "ultimi" aggiornamenti
Bé, più che HP (che era il pretesto d'inizio) ormai la discussione è diventata una specie di trattato d'economia nazionale
E meno male che hai riletto...
e meno male che due (e ripeto due) messaggi prima del tuo ho detto che il senso iniziale della discussione era stato mandato a ramengo...
Non e' che, perche' una discussione e' andata off topic rispetto allo spunto iniziale, si e' autorizzati a scrivere quello che ci pare.
Probabilmente devo scriverlo in modo piu' diretto, perche' la gente lo capisca: gli off topic NON VANNO ALIMENTATI.
(P.S. Non e' che quando noi Guardiani della Notte non specifichiamo di stare intervenendo in qualita' di moderatori i nostri commenti sull'andamento delle discussioni possono essere ignorati...)