Barry Lindon è IL FILM di Kubrick. Credo che se avesse potuto girare un solo film, avrebbe voluto girare quello.
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Di Coco me ne hanno parlato tutti benissimo.
8 hours fa, MezzoUomo dice:Barry Lindon è IL FILM di Kubrick. Credo che se avesse potuto girare un solo film, avrebbe voluto girare quello.
Mi associo alla grandissima. Tra i dieci film che amo di piú, sicuramente. Visto, rivisto e visto ancora. Visivamente strepitoso -quelle giacche rosse, che meraviglia, soprattutto nelle scene di massa: una gioia per gli occhi ed il cuore. Semplicemente perfetto sotto ogni punto di vista. Solo fintamente algido, anaemozionale; in realtá -almeno per come lo percepisco io- colmo di dolore. Nell'amarezza, terribile, del finale, ma non solo: in fondo, quasi in ogni istante. La "grande" scalata sociale di un essere umano che, in quanto tale, é condannato a rimanere piccolo. Perché l'essere umano é piccolo. Immensamemte. E altrettanto fragile, da spazzarlo via con un niente. Ribellarsi alla propria nascita, alla vita stessa, é una battaglia persa in partenza. E adoro Ryan O'Neal, non solo, per me, uomo bellissimo, ma soprattutto strepitoso nella sua espressione indecifrabile, di cinico distacco da tutto ció che non é il proprio ossessivo obiettivo. Un viso immutabile, una maschera su cui le storie e i dolori altrui scivolano come acqua sulla pietra, senza lasciare traccia. E la solitudine disperata di Marisa Berenson, come svuotata di se stessa, illusa e poi gettata via una volta usata.
2 hours fa, Ancalagon dice:Di Coco me ne hanno parlato tutti benissimo.
Diciamo che ho una opinione riguardo ai film pixar/disney che non sembra essere condivisa da molti. Trovo ad esempio irrecuperabilmente banale Zootropolis (nella sceneggiatura, non nella straordinaria esecuzione tecnica) e ritengo Oceania un buon prodotto che peró non puó reggere il confronto con tanti altri.
Ritengo che Coco sarebbe stato un buon film Disney, ma lo hanno fatto quelli della Pixar e quindi non riesco ad esserne soddisfatto: l'ambientazione é la stessa del 'Libro della vita' (mi pare si chiamasse), i personaggi sono tipicamente disney nel design, il messaggio é il solito, trito, ritrito, stra-abusato e ormai puzzolente "puoi essere quello che vuoi".
É un film che con l'esperienza di disney/pixar sa su cosa far leva per piacere, esattamente come McDonalds sa su cosa far leva per piacere. E la gente esce dalla sala bella contenta.
Da Pixar mi aspetto mooolto di piú.
EDIT: e poi la versione italiana di Coco perde almeno 9000 punti nel momento in cui Coco inizia a parlare. E, senza voler spoilerare nulla su chi abbia prestato la voce, sappi che a me sono partiti dei brividi dalla spina dorsale che le hanno rilevate anche i sismografi sulla luna.
Beh abbiamo gusti molto differenti.
zooteopolis per me è un capolavoro quindi
5 hours fa, Stella di Valyria dice:Mi associo alla grandissima. Tra i dieci film che amo di piú, sicuramente. Visto, rivisto e visto ancora. Visivamente strepitoso -quelle giacche rosse, che meraviglia, soprattutto nelle scene di massa: una gioia per gli occhi ed il cuore. Semplicemente perfetto sotto ogni punto di vista. Solo ftamente algido, anaemozionale; in realtá -almeno per come lo percepisco io- colmo di dolore. Nell'amarezza, terribile, del finale, ma non solo: in fondo, quasi in ogni istante. La "grande" scalata sociale di un essere umano che, in quanto tale, é condannato a rimanere piccolo. Perché l'essere umano é piccolo. Immensamemte. E altrettanto fragile, da spazzarlo via con un niente. Ribellarsi alla propria nascita, alla vita stessa, é una battaglia persa in partenza. E adoro Ryan O'Neal, non solo, per me, uomo bellissimo, ma soprattutto strepitoso nella sua espressione indecifrabile, di cinico distacco da tutto ció che non é il proprio ossessivo obiettivo. Un viso immutabile, una maschera su cui le storie e i dolori altrui scivolano come acqua sulla pietra, senza lasciare traccia. E la solitudine disperata, come svuotata di se stessa di Marisa Berenson, illusa e poi gettata via una volta usata.
Splendida analisi, aggiungo che per me Barry Lindon è il miglior film di Kubrick, ma il mio preferito è Shining, che oggettivamente è forse il meno riuscito.
Scarnificato all'osso, un attore protagonista che è un attore e non una marionetta nelle mani del genio ed un equilibrio tra prima parte e seconda parte che negli altri film spesso latita. Un viaggio senza pietà nell'abisso.
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
Star Trek Beyond (Justin Lin, 2016)
Onore al merito a Netflix, che mi permette di guardare film che altrimenti non mi sarei mai sbattuto di guardare: torno a casa dal lavoro, e che faccio mentre sistemo casa? Scorro il catalogo e mi dico "si, dai, tanto cosa ho da perdere?".
E il film é stato esattamente quello che mi aspettavo: una ciofeca da fast food, con dialoghi, gag e colpi di scena fatti per quindicenni che hanno iniziato a guardare film 2 anni fa e quindi possono essere deliziati con cose viste, riviste e straviste. Suppongo che il fatto che sia stato sceneggiato da Simon Pegg la dica lunga sul taglio che i produttori volevano dare al film.
Manca di approfondimento (le ragioni del villain sono ridicole, e il loro aspetto/comportamento di una banalitá sconcertante), i dialoghi privi di spessore, i ritmi quelli soliti da videoclip a cui ci ha abituato il cinema d'azione post Bay.
Mi ha sorpreso vedere uno dei protagonisti (Pegg che interpreta scotty) tra gli autori. Ma se si vuole vedere quello che é (IMHO) l'unico vero buon film di Star Trek bisogna tornare al 1986, ad un altro film concepito da uno dei protagonisti: il bellissimo Rotta verso la terra, ideato e diretto da Nimoy in persona. Film di ben altro spessore, senza cattivi e senza battaglie, ma intrigante, divertente e sentito.
Una doppia verità.
Con Keanu Reeves, Renèe Zellweger e Jim Belushi, regia di Courtney Hunt che principalmente è una sceneggiatrice.
Discreto mistero su un film di classico stile avvocati in aula.
Buona preparazione dell'intreccio e presentazione degli indizi, per un colpo di scena tutto sommato interessante.
Finalmente sto riuscendo a vedermi un po' di film, da tanto non trovavo la voglia di andare oltre, al massimo, ai miei gusti fumettosi e fantastici XD
Ps.
Zootropolis è un buon film di animazione, magari fossero tutti così pieni di trama e addirittura intreccio XD
Ovviamente giudizio personale eh.
Star Trek... jjcoso ci aveva già messo mano, prima di andare in recidiva con Star Wars.
Vabbeh... XD
Ho avuto il coraggio e la forza di guardarmi "la corrispondenza" ultimo film di Tornatore(2016) XD
Mi è piaciuto, romantico e calmo, forse troppo...
Non raggiunge il livello del predecessore(La migliore offerta), decisamente più intrigante e sorprendente, ma l'intento è evidentemente diverso.
Fatto sta che la scoperta ed il viaggio all'interno della protagonista è forse tirato giù con una lieve forzatura da dramma interiore, che per buona parte del film non è recepibile, non fino al punto in cui viene spiegato essere.
Comunque un buon film, senza dubbio non manca l'idea, e Tornatore riesce a trovarne sempre qualcuna per farci i suoi film.
Avevo provato a vederlo ma quando sono spuntati sullo schermo i testi dei messaggini ho spento. È stato più forte di me.
Eppure ne facciamo tanto uso.
Corrispondenza vecchio tipo con lettere e pacchetti, assieme a quella "moderna" con telefonino immancabile anche durante una rappresentazione teatrale.
Questo aspetto in realtà l'ho apprezzato.
Approfittando dei CinemaDays avevo intenzione di vedere Ant Man 2 ma qui in Italia lo daranno con 1 mese di ritardo rispetto agli USA perciò alla fine abbiamo scelto di ripiegare su 12 Soldiers (12 Strong il titolo originale)
Regia di Nicolai Fuglsig (non lo conosco ma so che questo era solo il suo secondo film)
con Chris Hemsworth, Michael Shannon e Michael Peña (che altrimenti avrei comunque visto in AntMan)
E' l'adattamento cinematografico del libro Horse Soldiers del giornalista Doug Stanton, basato sulla vita dell'agente CIA e militare delle forze speciali Mark Nutsch, spedito in Afghanistan dopo gli attentati dell'11 settembre 2001.
Film piacevole, sicuramente almeno sufficiente, non ho nessuna critica particolare da fare anche perchè è pur sempre una storia vera (per quanto assurda).
Volendo può essere associata la visione a Zero Dark Thirty, proprio sulla cattura di Bin Laden avvenuto come sappiamo un intero decennio dopo l'inizio della "guerra al terrorismo"
"It may be a reflection on human nature, that such devices should be necessary to control the abuses of government. But what is government itself, but the greatest of all reflections on human nature? If men were angels, no government would be necessary. If angels were to govern men, neither external nor internal controls on government would be necessary. In framing a government which is to be administered by men over men, the great difficulty lies in this: you must first enable the government to control the governed; and in the next place oblige it to control itself".
Federalist No. 51, The Structure of the Government Must Furnish the Proper Checks and Balances Between the Different Departments, in The Federalist Papers, a collection of essays written in favour of the new Constitution as agreed upon by the Federal Convention, September 17, 1787
Alexander Hamilton, James Madison, John Jay
Concordo, film di pregevole fattura, senza particolari guizzi ma comunque emozionante essendo tratto tra l'altro da una storia vera. Mi ha colpita in particolare la figura del generale Dostun, sicuramente un po' romanzata, ma è stato pazzesco appurare che è davvero l'attuale vice-presidente afghano.
Unico appunto al film, Chris Hemsworth è un po' "belloccio" per il ruolo, ma alla fine non se l'è cavata troppo male.
Voto: 7.5
Mi sono visto finalmente Split, l'ultimo lavoro di M. Night Shyamalan, con James Mc Avoy.
Mi è piaciuto molto, un ritorno al passato di Shyamalan, che si sente molto a suo agio con thriller e colpi di scena.
Questo regista ha avuto un grande impatto sul cinema, a fine anni 90, col Sesto Senso(seppure a me non faccia impazzire, è un buon film, soprattutto apripista di una nuova lettura del mistero a tinte horror(in questo caso).
Poi ne ha avuto uno nei miei confronti con Unbreakable! Veramente un must per i miei gusti.
Poi oltre Signs, che non era nemmeno malaccio, seppure un po' ridicolo, ha fatto film poco convincenti a parte the Village(sempre a mio parere) che è un ottimo film.
Col trittico "E Venne il Giorno", "L'ultimo Dominatore dell'Aria" e "After Heart", raggiunge picchi di pesantezza sconfortanti XD
Non ho visto il suo "the Visit" che segna il suo ritorno alle tematiche horror, ma ho visto questo successore, cioè Split.
Vagamente ispirato alla vicenda di Billy Milligan, per via delle 23 personalità coesistenti in un solo corpo, il film tratteggia un thriller claustrofobico e psicologico che sfocia nel fantastico soprannaturale, con una scena finale che riecheggia le scene post credit, regalando una chicca piacevolissima.
Un James Mc Avoy degno di oscar. Veramente inquietante.
Bello bello bello!
Shyamalan è tornato!
Era ora XD
Continua il momento per i film che solitamente non vedrei... XD
Tre manifesti ad ebbing missouri di Martin McDonagh.
Film che va a momenti, inizia e temi(tu spettatore XD), sia pesante, cambia ritmo, anche grazie alle scelte musicali come colonna sonora, che in alcuni casi veramente sottolinea perfettamente quanto viene mostrato, e ti passa i colpi di scena così un giorno all'improvviso.
C'è una regia sapiente, muove i campi e gli spazi senza farti mai girare la testa. Sai esattamente dove si trova chiunque sia presente in una determinata scena e non ti gira la testa... direte che cavolo vuol dire?
Che la frenesia di fare scene eclatanti della maggior parte dei film attuali e frenetici, porta a confondere le sequenze.
Questo film(e gli ultimi che sto guardando), mi stanno riconciliando col prendersi il tempo per mostrare le cose, e bene.
Qualcosa mi è sembrato forzato, per la verità, ma il film alla fine mi è piaciuto.
Coinvolge non tanto per il mistero che presenta, da risolvere, quanto per il come si risolveranno le questioni tra i protagonisti, inizialmente messi ai lati opposti della barricata.
Del resto il titolo è molto più centrale di quanto si possa immaginare.
C'era anche Peter Dinklage
Fa una parte un po' stereotipa, ma si prende la sua rivincita. Interessante... come tutto il film del resto.