La fiamma del peccato, di Billy Wilder, con Fred MacMurray, Barbara Stanwyck, Edward G. Robinson. Assicuratore rimane affascinato dalla moglie di un suo ricco cliente, e insieme i due decidono di ucciderlo in modo tale che sembri un suicidio, per incassare anche i soldi del contratto. Una delle massime espressioni del noir, firmata dall'abile mano di Wilder. Una storia conturbante, giocata tutta sul flashback, dalle tematiche psicologiche molto oscure, con un'ottima caratterizzazione dei personaggi, dalla sicurezza di MacMurray alla sensualità della Stanwyck, senza dimenticare l'astuzia di G. Robinson. Bellissimo il bianco e nero usato, soprattutto più nero, così come i dialoghi: alcini frasi pronunciate dal personaggio di MacMurray sono nella storia del genere. Macigno cupo. Voto 4.5 / 5 " />" />" />
L'angelo azzurro, di Joseph Von Sternberg, con Marlene Dietrich, Emil Jannings, Kurt Gerron, Rosa Valetti, Hans Albers. Un professore di mezza età s'invaghisce di una "show-girls" di un locale per soli uomini, la sposa contro ogni logica e ne pagherà tutte le conseguenze. Capolavoro del cinema tedesco, vede le grazie della splendida e fatale Dietrich contrapporsi alla moralità sempre più instabile del personaggio di Jannings, che finirà trasformato e trasfigurato nel suo essere sino al drammatico epilogo. Intenso, capace di suscitare reazioni contrastanti, con una colonna sonora di eccezione, con splendide canzoni cantate dalla stessa Dietrich, il cui film peraltro lanciò alla ribalta internazionale. Una pagina di grande cinema, da vedere per ogni cinefilo che si rispetti. Gemma diabolica. Voto 5 / 5 " />" />" />
Revolution, di Hugh Hudson, con Donald Sutherland, Nastassja Kinski, Al Pacino, Joan Plowright, Annie Lennox. Padre e figlio vengono prima separati dalla guerra, per poi ritrovarsi a combattere assieme sul campo di battaglia. Ambientato ai tempi pre Rivoluzione Americana, è un kolossal mal riuscito, che non riesce mai a coinvolgere dal punto di vista emotivo. La storia è stucchevole e ben presto porta a noia, la relazione tra Pacino e la Kinski è quanto di più forzato si potesse fare in fase di sceneggiatura, creando un amore inspiegabile e palesemente falso. Nemmeno le interpretazioni si salvano, e se Al pur apparendo fuori ruolo salva in parte la sua prestazione con i suoi schizzi di bravura, non si può dire lo stesso ne per la Kinski e nemmeno per Sutherland padre, qui in uno dei ruoli più sprecati della sua onorevole carriera. Fa acqua da tutte le parti, un prodotto veramente modesto. Bocciato. Voto 1.5 / 5 " />" />" />
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Asterix & Cleopatra (il cartone)... La Dama era in seconda o terza elementare la prima volta che l'ha visto e da allora continua a piacerle... Allegro, simpatico, divertente... Ideale per una sera in cui non danno niente in tv e non si sa come ammazzare il tempo... un buon 3.5/5
La Sconosciuta , di Giuseppe Tornatore, con Sonia Repciuck, Michele Placido, Claudia Gerini, Margherita Buy, Alessandro Haber. Bello e durissimo, la storia di una delle tante ragazze dell'est Europa sfruttate per fare figli da vendere alla famiglie italiane che cercano di accellerare i tempi delle adozioni. Sfuggita ai suoi sfruttatori, va alla ricerca ll'ultima figlia e del suo proprio riscatto, ma le cose sono molto più difficili, a scapito della buona volontà.
Un bel 5/5...e fa paura pensare che cose del genere accadono sul serio.
Una pura formalità, di Giuseppe Tornatore, con Sergio Rubini, Gérard Depardieu, Roman Polanski, Nicola Di Pinto, Tano Cimarosa. Un uomo viene trovato a vagare sotto la pioggia dalla polizia. Portato in caserma dichiarerà di essere Onoff, un famoso scrittore, ma viene in seguito accusato di omicidio e non riesce a fornirsi un alibi visto che ha dei pesanti vuoti di memoria. Inizierà così un forte confronto di rispetto e disprezzo con l'ispettore. Ambientato per il 90 % tra le quattro mura dell'edificio di polizia è un film di attori, laddove Depardieu e Polanski duettano alla grandissima, riuscendo a creare personaggi "vivi" che appassionano lo spettatore. Il colpo di scena finale potrebbe far storcere il naso ad alcuni ed entusiasmare altri, ma non si può negare la genialità di un processo narrativo di grande effetto, diviso tra onirismo e realtà, ricco di piccoli indizi (link) fondamentali. Sorprendente. Voto 3.5 / 5
Partita d'azzardo, di George Marshall, con Brian Donlevy, James Stewart, Mischa Auer, Marlene Dietrich. Uno sceriffo ubriacone e un suo giovane aiutante "pacifista" cercano di ripulire una cittadina infestata dalla corruzione, capeggiata da un losco uomo d'affari e da una sexy cantante di saloon. Un western fin troppo carico di elementi comici, che finiscono per snaturare il senso stesso del film, con situazioni alquanto "esagerate", in più cariche del buonismo classico del tempo (annata 1939). Splendida la Dietrich, che anche qui canta e balla mostrando le sue grazie, ancora un pò acerbo Stewart, in una parte che non gli si addice molto. Grandi potenzialità, purtroppo qui non del tutto espresse. Scanzonato. Voto 2.5 / 5
Lo straccione di Carl Reiner: un film comico con Steve Martin che interpreta il protagonista Narvin folle inventore che dopo essere sfuggito agli attacchi di un pericoloso killer e per conquistare la sua amata inventa finalmente qualcosa di geniale che trasforma tutta la sua vita...
Un film divertentissimo pur senza essere volgare Martin (il nome è una garanzia) è un vero genio!
VOTO 3.5/5
Violent Cop, di Takeshi Kitano, con Takeshi Kitano, Maiko Kawakami, Makoto Ashigawa. Un poliziotto dai metodi violenti scopre un traffico di droga che coinvolge anche dei suoi colleghi, e inizierà a fare "giustizia". Il primo film di Kitano regista è un apologo sofferto e glaciale di un uomo, che deve fare i conti sia con i suoi istinti che con i poteri superiori. A volte eccessivo, sempre e comunque pregno di quell'alone autoriale che contraddistinguerà l'intera produzione kitaniana, è un prodotto di sicuro interesse. Irruento. Voto 3 / 5
Infernal Affairs II, di Andrew Lau, con Edison Chen, Shawn Yue, Anthony Wong Chau-Sang, Francis Ng, Eric Tsang, Carina Lau, Chapman To, Andrew Lin, Roy Cheung. Il secondo capitolo della saga di Lau è in realtà un prequel, che ripercorre i primi passi dei due giovani e opposti infiltrati, uno nella polizia, l'altro in una famiglia di Hong Kong. Non troviamo più Andy Lau e Tony Leung nei panni dei protagonisti, bensì i giovani interpreti che s'erano visti nel prologo del primo episodio. Molte sottotrame vengono qui chiarite, soprattutto per ciò che riguarda i rapporti tra certi personaggi. Il ritmo è sempre buono, teso e incalzante, anche se perde un pò rispetto al predecessore. Rimane comunque un degno "seguito", che ci aiuta a comprendere meglio il mondo degli Affari Infernali. Nodi al pettine. Voto 3 / 5 " />" />
Ieri sono andata al cinema e ho visto Lo spaccacuori con Ben Stiller! che dire! bellissimo! ben stiller è fantastico come al solito! un genio della comedia e ci sono parti fantastiche! per chi vuole farsi quattro risate e uscire dal cinema con il sorriso dipinto in faccia! questo film lo consiglio a tutti!!!! " />
Eragon
Nonostante le pessime critiche ricevute da ogni dove, non l'ho trovato poi cosí brutto. Diciamo che a me é sembrato senza infamia e senza lode, nel senso che é fatto bene come film, ma non raggiunge picchi altissimi, né di trama, né di effetti speciali né tantomeno di prestazioni di attori/attrici.
Mi é piaciuta la fotografia, i colori usati nelle scene, fanno molto fantasy.
Nel complesso comunque mi sono piaciute di piu le Cronache di Narnia.
Voto 2/5
Transformers, di Michael Bay, con Shia LaBeouf, Megan Fox, Josh Duhamel, Tyrese Gibson, John Turturro, Jon Voight, Anthony Anderson, Rachael Taylor. Robottoni buoni contro robottoni cattivi a bisticciare sul pianeta Terra. Si potrebbe spiegare così l'ultima "fatica" di Bay, regista abituato alle americanate, ma che qui finisce per eccedere anche rispetto ai suoi canoni. Se la prima mezz'ora può portare alla noia di fronte alla stupidità di certe situazioni, le due ore rimanenti non fanno che peggiorare il tutto, con continui combattimenti tra le bestione meccaniche, alcuni che rasentano il ridicolo. Certamente ammirabile lo sforzo nel design dei droni alieni, non facili da trasportare in un contesto realista, ma sfruttati male sia quando si cerca di donargli un'umanità impossibile, sia nel fargli pronunciare frasi di una banalità sconcertante. Da dimenticare anche le interpretazioni degli attori, in cui si salva il solo LaBeouf (anche se visto in prove ben migliori), e dispiace vedere due professionisti come Voight e Turturro impiegati in un'operazione del genere. Tra i pochi lati positivi troviamo le musiche, ma nei film di Bay sono sempre state di elevata qualità, per quanto di pacchiana sontuosità. Come sempre il classico finale aperto, ennesimo segno di scelta di marketing in grado di scatenare seguiti e controseguiti, che visto l'"ovvio" successo di pubblico, non tarderanno ad arrivare. Giocattolone senz'anima. Voto 1.5 / 5 " />" />
Anche io ho visto Transformers ma il mio giudizio è opposto... La storia scorre molto bene, si entra subito nel vivo della vicenda e il ritmo rimane sempre elevato... Gli attori mi sono piaciuti quasi tutti ma bisogna fare una vera standing ovation a MEGAN FOX... da sola vale mezzo film... ecco un link esplicativo
Poi gli effetti speciali sono grandiosi anche se troppo fracassoni... emerge molto bene soprattutto l'umanità dei robot e il loro interagire con gli umani... insomma non un capolavoro ma un bel film per passare il tempo... VOTO: 3/5
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »