38 minutes fa, Stella di Valyria dice:

Ma guarda un po' la vita: ti prende a sberle e poi, quando meno te lo aspetti, ti fa anche questi piccoli, grandi doni inaspettati.

Bellissima considerazione! E aggiungo: bisogna avere anche la sensibilità di riuscire a vederli. Ma quando ci si riesce è davvero un valore aggiunto. 

Forza Stella!

Grazie a tutti e tutte! Che bello, sono qui da poco ma c'è già questo sostegno... Sono proprio colpita! Grazie, davvero!  
Visita fatta e andata abbastanza bene; poco sopra ho scritto un resoconto... più una piccola appendice su una cosa gradevole e veramente insolita, che mi ha "alleggerito" tantissimo la situazione.  

Un'abbraccio anche da parte mia, Stella!

Caro Diario,

Altro giro altra corsa. Incrociamo le dita e speriamo bene. Vorrei essere positiva, ma non so se ne sono capace.

Caro diario, 

saremo positvi anche per lady Monica! Tanta energia positiva anche a te Monica!!

Caro diario,

odio la neve. Chiunque sostenga il contrario, può tranquillamente venire da me a spalarla domani, non mi offendo  (Sperando che non nevichi tutta la notte)

Sono d'accordo con @Lady DragonSnow

E se sento qualcuno lamentarsi che d'estate ci sono 40 gradi lo impicco

Caro diario,
Scusate se sono ancora qui, ma sfogarmi mi aiuta... anzi, è l'unico aiuto che ho, in questo periodo.
Domani ennesimi esami del sangue. Con un bell'assortimento di cose da testare -leggi: di possibilità- che vanno da innocue carenze di ferro e cosette varie a... epatite A, B, C (che è una cosa forse peggiore dell'HIV) e, per non farci mancare nulla, HIV. L'ho visto solo ora, quasi a mezzanotte, stampando le impegnative che mi sono state inviate via mail. E mi sono presa un colpo.
Bene, proprio una bella scoperta per rilassarmi e conciliarmi il sonno. L'ematologo aveva cercato di rassicurarmi dicendomi che sono "esami standard" in questo quadro clinico, però... piacere non fa, ecco.
(Che poi, pensandoci adesso, proprio il fatto che siano gli "esami standard" per questa situazione, non è bello per niente).
Spero tanto nelle possibilità "light", che comunque ci sono... (Addirittura il tizio mi ha detto, per incoraggiarmi -o forse solo perchè aveva visto la mia espressione di leggero terrore- che potrebbe anche risultare tutto negativo; e in quel caso mi terrei i miei valori atipici, li controllerei spesso, e amen)
Però, si prospettano le solite due settimane di attesa degli esiti. Di panico.
Ma finirà mai, questo periodo del cavolo?
E tutto questo viaggio nel panico, che ormai dura da un pezzo, per un esame fatto tre mesi fa per tutt'altro, da cui è saltata fuori un'anomalia inaspettata.
E accidenti a me, che leggo le prescrizioni: un sacco di persone non lo avrebbe fatto, e andrebbero là tutte tranquille, convinte di fare esami tipo colesterolo e glicemia.

Caro Diario,
stamattina prelievo di... 8 provette di sangue. Belle piene. (A 7 ci ero già arrivata, ma 8 è il mio nuovo record).
Premesso che so benissimo che ci sono tante, tante persone con problemi di salute molto più gravi dei miei (almeno... spero di non scoprirmi tra quelle ) e che a un donatore di sangue ne tolgono molto di più, per sdrammatizzare penso a quel pollo di Gendry, quando
SPOLIER GOT

Me lo immagino, ci fosse stato lui al posto mio: "AAAAAAAAAGGGGGGHHHH!!!!!! NOOOOOOOOOOO!!!!!!  AAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!    UUUUUUUUUUAAAAAAAAHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!", con dieci infermieri a tenerlo fermo   
Che poi, buffo pensare che questo campione di virile sprezzo del pericolo e maschio coraggio -voglio dire: sono più tosta io, il che è tutto dire-
SPOILER GOT

"Le nubi a volte nascondono le stelle,ma le stelle sono sempre lí che brillano .Basta aspettare che passi il temporale".                                                                                                Vedrai passerà anche per te .

Caro diario, 

per aspera ad astra.

Caro Diario, i più sinceri auguri all'universo femminile.

Per Kierkegaard esso è l'aspetto più rilevante dell'esistenza, l'unica cosa veramente sana nella sua diversità. Per la Fallaci è invece un atto di forza sulla propria individualità, una continua lotta, quella dell'essere donna. Un qualcosa che dall'esterno non permette totale comprensione, ma di certo si può plaudire a tale lotta e osservarla con ammirazione e rispetto.

Da parte mia, soprattutto, un pensiero a quelle donne che non sono più tra noi. 

Caro diario,

Credo che il messaggio di auguri dell'utente @JonSnow; oggi sarà imbattibile.  

Cario Diario, pur apprezzando molto gli auguri poco sopra (anche perchè non sono la solita mimosa trita e ritrita ma un pensiero bello e raffinato), questa festa mi lascia molto perplessa.

Perchè non sono un panda, o una specie da tutelare in quanto fragile o "diversa". Dentro di me non mi sento diversa, nè inferiore ad un uomo. O meglio, sì, dal punto di vista della forza fisica; ma dato che non faccio lo scaricatore di porto, non è un grosso problema.
Con una sensibilità diversa, quello sì (nel mio caso, poi, la cosa è particolarmente spiccata, perchè ho una parte emozionale ed emotiva maledettamente sopra le righe). In una lunga fase della mia vita -dai 22 ai 35 anni- ho avuto molte amicizie, e circa metà erano maschili. Amicizie disinteressate, da entrambe le parti (se no, sarebbero diventate qualcos'altro, l'ennesima situazione sbillanciata in cui uno spera o soffre e l'alro fa marcia indietro per tenere le distanze: e fine dell'amicizia nel suo senso più alto). E bellissime, perchè proprio le sensibilità diverse, il punto di vista leggermente differente nel vedere le cose, ci rendevano complementari, ci davano infiniti spunti di conversazione e ci arricchivano tantissimo. Ho il ricordo di ore passate nel dehor di un bar, per anni, quasi tutti i giorni, con un caro amico (uno in particolare), a scherzare come scemi o ad affrontare i primi problemi seri delle nostre vite: io ero quella che cercava di approfondire ed aiutare, per il poco che sapeva fare, a guardarsi dentro e analizzare sentimenti ed emozioni, lui quello che, in altre situazioni, mi riportava con i piedi per terra quando partivo con i miei castelli in aria e voli pindarici e perdevo d'occhio la realtà. Con un altro ho condiviso un'infinità di escursioni in montagna, con una complicità tranquilla ed un modo di stare insieme che era diventato assolutamente naturale e spontaneo. E ricordo come gli estraei non riuscissero a concepire questa cosa: visitavamo una chiesetta in montagna, qualcuno ci dava un depliant informativo e ce ne dava, appunto, uno solo. Se uno di noi ne chiedeva un altro, spiegando "non siamo una coppia, siamo amici", ci guardavano come due bestie rare. Una volta l'ho accompagnato a comprarsi dei pantaloni, e il commesso continuava a spiegare a me "questi gli stanno benissimo", "questi altri fanno un po' di difetto qui".  Niente: evidentemente, queste amicizie erano una cosa rara ed una fortuna che succede a pochi. E per metà del paesone (pettegolo) in cui vivo, io sarò apparsa per anni come una che usciva, ostentatamente, con tre tipi diversi allo stesso tempo; ma pazienza.
Questa è la sola diversità che concepisco. Ed è un'occasione enorme di arricchimento, per entrambe le parti.

Ma mi dà enormemente fastidio quando, sul posto di lavoro, dove questo aspetto non c'è, qualcuno se ne arriva con la mimosa. Perchè sul posto di lavoro, lavoro come un uomo e valgo come un uomo. E, ripeto, non sono un panda.

Vorrei aggiungere una cosa, per inciso, che mi ha fatto venire in mente la bellissima frase della Fallaci citata da @JonSnow; Anche se la frase si riferiva a tutt'altro, a qualcosa di alto, mentale e quasi immateriale, prendo lo spunto per fraintenderla di proposito e interpretarla, invece, in modo molto basso. La  difficoltà di essere donna, io la sento quotidianamente. Ed è qualcosa che chi di voi è donna o ragazza, ma è semrpe stata in coppia, forse non conosce appieno. La sento nel non poter più uscire la sera in quanto, da single, sarebbe troppo pericoloso. Nel non poter fare una passeggiata in montagna da sola o in un bosco -cosa che ho sempre amato con tutta me stessa- ma dover tornare indietro appena la zona diventa un po' solitaria. O continuare, ma col piacere completamente rovinato dall'inquietudine e dalla preoccupazione. Mentre un amico ed ex collega che incontro ogni tanto mi racconta le sue splendide camminate di ore, da solo, in posti sperdutissimi.  Nel non potermi sedere cinque minuti su una panchina, in un posto panoramico -almeno, ora forse non succederebbe, ma fino a due o tre anni fa era così- senza ritrovarmi con un tizio che mi si siede accanto e cerca di attaccare bottone; e la stessa cosa vale per la passeggiata in collina che una volta facevo quotidianamente. A volte vorrei un trapano, per forare il cervello a un certo tipo di uomo -diffusissimo- e ficcargli dentro l'idea che "da sola" non significa "sono qui per rmorchiare" o "sto disperatamente cercando un uomo". Che poi, spesso costoro sono dei soggetti tali che avrei una gran voglia di dire "guarda che se sono qui da sola è perchè ne ho scartati vari che erano cento volte meglio di te". E neanche significa "scherzo della natura, socialmente disagiata e da compatire": se così non sto bene, se spesso sento la mancanza di qualcuno, sono fatti miei. Solo ed esclusivamente miei. Come e per quali strade sono arrivata a questa situazione, idem. Se voglio parlarne, ne parlo con un'amica, o un amico. Il compatimento di un assoluto estraneo -magari di una con un marito con cui litiga 24 ore su 24- non lo voglio, punto.

Essere una donna vuol dire, mentre stai facendo una passeggiata in collina e ti stai gustando un piccolo momento di rilassata serenità, vedere un furgone che ferma, il finestrino che si abbassa e un tizio -giovane, aspetto normale, persino belloccio- con l'aria di volerti chiedere qualcosa. Avvicinarti  candidamente convinta che ti chieda un'indicazione stradale, e sentirti dire "Non sai cosa ti farei... Dai, sali dietro, così lo scopri. E ti assicuro che piacerà anche a te". Il tutto in una strada isolata, una curva cieca, senza case, solo vegetazione fitta e nessun'anima in giro. E, oltre ad esserti rovinata in un attimo la passeggiata, ritrovarti con la pelle d'oca (ma realmente) a chiederti se è solo un molestatore verbale o se sta per aprire la portiera e trascinarti dentro.

Per non parlare del grottesco: quante volte mi è successo a 25 anni e dimstrandone 20, di rimorchiare dei sessantenni (pensare che sarebbero potuti essere mio nonno, no, eh?), o a 45 (che non dimostravo) dei venticinquenni?

E non poter, d'estate, in montagna in una giornata calda, indossare dei pantaloni corti, come fa il 70% delle persone, senza che metà degli uomini da soli o in gruppo che incrocio si sentano in dovere di commentare se le mie gambe sono belle o brutte o comunque fare la battutina o l'apprezzamento di rito. Tra l'altro non sto bene con i pantaloni corti, le gambe sono un grosso difetto che mi ha complessata per una vita; ma ora, adulta, li vorrei veramente mandare al diavolo, questi complessi. Non vi piaccio? Avete solo da non guardarmi. E comunque vestita così non sono una gran bellezza, ma neanche ripugnante. Cavoli, vedo degli ottantenni in pantaloni corti, gambe storte vene varicose e tutto; e quale donna si sognerebbe mai di fare un commento estetico? Una volta che il tuo abbigliamento ed il tuo aspetto non hanno nulla di offensivo, deliberatamente provocante o repellente, perchè non sei semplicemente libero di andartene in giro senza essere giudicato? Non sto sfilando per Miss Italia, quindi non sto chiedendo il giudizio estetico del primo che passa, nè di essere soppesata, misurata e valutata.
E di "Ciao, bella biondina" da parte di estranei me ne sono sentiti dire tanti, nella mia vita, che se fossero scritti su carta ci potrei tapezzare una stanza.

L'otto marzo, non voglio mimose. Non voglio neanche l'otto marzo, se per quello. Voglio, anzi, vorrei, la libertà di poter andare in giro di sera, di poter fare una passeggiata in un posto isolato. Di non dover scartare a priori tutti i corsi, di qualsiasi cosa, che si svolgono dopo cena, perchè non ho l'auto e di tornare a casa a piedi da sola nella zona in cui abito non è il caso. E vorrei che certi tipi di uomini -diffusissimi- capissero che "da sola" non significa "a disposizione del primo che passa", e che un top con le spalline sottili e blandamente scollato in una giornata estiva a 33 gradi significa solo che ho caldo (e che ho una carenza pazzesca di vitamina D, tra l'altro, quindi un po' di sole lo dovrei proprio prendere) e non che cerco commenti sul mio (scarso, ma a questo punto quasi è una fortuna) decolletè, nè che sto lanciando chissà quali messaggi di richiamo e disponibilità. Per dirne una: tre anni fa, in un bricocenter, un tale dall'aria sempliciotta ma a posto mi chiede un consiglio su delle cornici. "Perchè una donna ha più occhio, per l'arredamento (solito luogo comune, ma va be'), e io non riesco proprio a decidere tra queste due". Un po' perplessa, ma dato che sembrava gentile e veramente in dubbio (era già lì da un po' a guardare lo scaffale), gli ho risposto. Senza far caso che, per prendere una cornice, mi sono dovuta chinare. Alla fine, lui ringrazia e aggiunge, convinto di farmi un complimento normalissimo:  "E posso dirle che ha proprio dei seni bellissimi?"
(Preciso che avevo un reggiseno che era una mezza corazza, scollato ma di quelli imbottiti e supercoprenti, e che quindi non aveva visto quasi niente, giusto una scollatura un po' ampia). Ma vi sembra normale? Cioè, cosa si penserebbe di una donna che in un bricocenter chedesse aiuto ad un inserviente, lo facesse salire su una scala e poi gli dicesse, come se fosse la cosa più normale del mondo, "Tra l'altro, sa che ha un fondoschiena spettacolare?". Ecco.

Ragazzi, ne abbiamo ancora di strada da fare. Ma tanta.

La strada da fare è certamente tanta ma sarebbe anche importante capire per le donne l’importanza di difendere la loro dignità ,non svendendosi e compiacendo l’uomo per motivi di opportunità  o per altro . In questo Oriana Fallaci era davvero una grande donna ,non a caso molto attaccata dai moscardini di turno.