Entra Registrati
il sole inquina?
X di xaytar
creato il 11 maggio 2005

Questa discussione è stata archiviata, non è più possibile rispondere.

Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
25171 messaggi
Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

25171 messaggi
Inviato il 14 maggio 2005 0:55
Veramente io volevo solo dimostrare che l'uomo non si comporta così
Non hanno idea se il loro comportamento sia positivo o negativo ai fini della loro sopravvivenza, semplicemente lo vivono, no?

IMHO, è lo stesso per gli uomini.

 

L'uomo sa (o potrebbe ricavare intellettualmente) le conseguenze delle sue azioni

Credo che la questione stia tutta qui...

Immagina di aver bisogno di coltivare pomodori per sopravvivere...

Che fai? Coltivi il campo e soddisfi il tuo bisogno!

 

Poi scopri che se continui a coltivare pomodori il terreno si impoverisce, ma intanto quel campo è andato, ci vorrà del tempo prima che lo si possa di nuovo utilizzare...

Allora usi un altro campo, e pratichi magari la rotazione delle colture...

Però intanto hai sacrificato il primo campo, per imparare questa cosa!!

 

 

Se impariamo più in fretta di quanto "spendiamo" per l'apprendimento, allora il vostro ottimismo mi sembra corretto... Però visto che entrano in gioco tanti altri brutti fattori come l'economia e la politica...


Canale%20Telegram.jpg

Chat%20Telegram.jpg

Facebook.jpg

Wikipedia.jpg

Wikipedia.jpg

Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

A
Alyssa Arryn
Confratello
Utente
1605 messaggi
Alyssa Arryn
Confratello

A

Utente
1605 messaggi
Inviato il 14 maggio 2005 2:01
L'ambiente è sufficientemente rapido da rispondere ai mutamenti introdotti dall'uomo? BOH!

Per quanto se ne sa oggi, nell'assenza di certezze sarebbe prudente propendere per il NO, anche perchè se le giraffe diventano troppo numerose rispetto allo spazio a disposizione dove andranno a trovare acacie che non sono ancora state rese indigeste dal tannino ?

Dipende dalla causa che ha portato una modifica allo spazio a disposizione delle giraffe. Se la causa proviene da quell'entità misteriosa e non ancora ben definita che chiamerò Madre Natura (come quella dei Puffi), allora probabilmente le giraffe più deboli moriranno (sarebbe selezione naturale), oppure si adatteranno a mangiare qualcos'altro o svilupperanno una sorta di immunità verso il tannino (seguendo lo schema indicato da Lord Beric). Ma tutto questo è stato scoperto da Darwin nel nonmiricordol'annocomunqueparecchiotempofa.

 

Beh, il trattato di Charles Darwin sull' origine delle specie è del 1859.

E le specie non sempre sopravvivono evolvendosi, se nessun individuo risulta casualmente adatto alle nuove condizioni le specie semplicemente si estinguono.

La nostra specie è già stata una concausa nell'estinzione di parecchie altre specie, se la popolazione umana cresce più rapidamente delle risorse che riesce a procurarsi, se modifica troppo profondamente il proprio ambiente rischia essa stessa di subire pesantissime ripercussioni "darwiniane", estinzione compresa.

 

Ma scusa... Le giraffe pensano forse a mangiare rispettando la sopravvivenza delle acacie??

No! Mangiano fino a che non hanno soddisfatto il loro bisogno... Che nel loro caso è solo fame!

Non hanno idea se il loro comportamento sia positivo o negativo ai fini della loro sopravvivenza, semplicemente lo vivono, no?

IMHO, è lo stesso per gli uomini.

Non ho capito se stessi rispondendo a me (/me tonta :wub: )

In ogni caso credo che l'uomo, anche senza pensare al rispetto per la sopravvivenza delle altre specie, non possa più permettersi il lusso di vivere il proprio comportamento come se non avesse idea del proprio potenziale distruttivo (e potenzialmente autodistruttivo). La nostra specie ha anche bisogni e capacità di astrazione diverse da quelle delle giraffe.

O no :unsure:


X
xaytar
Confratello
Utente
4597 messaggi
xaytar
Confratello

X

Utente
4597 messaggi
Inviato il 14 maggio 2005 2:55 Autore

concordo con alyssa...

e tanto che ci sono riflessione su un piccolo OT:

 

Beh, il trattato di Charles Darwin sull' origine delle specie è del 1859.

 

considerando in termini evoluzionistici la stessa teoria evoluzionistica, è figlia del nostro tempo e della nostra cultura. la nostra stessa scienza si evolve...ed è figlia della nostra cultura, sempre in uno dei tanti rapporti dialettici (che ci avrebbero pure scassato un pò XD)...basta pensare alla scienza maya, per esempio, come dissi non so dove.

Se una parte dell'evoluzionismo è ormai universalmente accettata dalla scienza, dove piu e dove meno, è cmq dare la palma d'oro a una teoria scientifica figlia dell'evoluzione stessa...non si rischia un problema di autoriferimento? (ma in fin dei conti, dove non lo si rischia? XD)

 

seconda critica all'evoluzionismo (perchè mi piace darmi la zappa sui piedi da solo): per l'evoluzione fisica ci vogliono tempi moooolto lunghi, e la varietà di specie e di adattamenti presenti oggi non combacia molto bene con questa necessità. insomma, in teoria saremmo dovuti arrivare a questo grado di sviluppo biologico solo tra moooolti secoli :P


O
OttoPus
Confratello
Utente
137 messaggi
OttoPus
Confratello

O

Utente
137 messaggi
Inviato il 14 maggio 2005 12:05

Già, dopo varie letture in proposito concordo che pian piano la teoria evoluzionistica si stia un pò sgretolando imho


L
Lord Lupo
Confratello
Utente
1626 messaggi
Lord Lupo
Confratello

L

Utente
1626 messaggi
Inviato il 14 maggio 2005 13:42

in linea teorica non danneggia il suo habitat, sfrutta il suolo per prendere petrolio e migliorare il suo habitat (che non è solo quello naturale)...certo a lungo andare lo peggiora, è per questo che insistevo sull'essere lungimiranti. E' il problema della società consumistica ed egoista, pensare ai guadagni e al benessere qui ed ora, solamente dell'individuo e nn della società, e fregarsene del resto.

altro aneddoto mio:

un amico di mio nonno diceva di aver inventato il motore ad acqua. il governo gli prese brevetto e lo pagò affinché non lo usasse, altrimenti avrebbe fatto fallire le multinazionali di petrolio eccetera eccetera. probabilmente falso, ma fa riflettere come quella di beppe grillo no?

non penso che l'uomo sia stupido, penso che stia ai figli riparare agli errori dei padri. e' anche questa una nostra peculiarità.

anche solo il fatto che noi siamo qui a dare contro a chi non sta attento all'ambiente naturale è un buon segno...crescono gli estimatori dell'ecologismo :wacko:

 

Hai detto bene, in teoria...la pratica è un'altra questione :unsure:

E' proprio questo il punto: sto perdendo la fiducia nell'Uomo proprio perchè in teoria potrebbe _non_ distruggere il suo habitat, mentre in pratica lo fa pur conoscendone le conseguenze. La lungimiranza è una caratteristica del saggio e l'uomo, con il suo comportamento, non mi appare tale (in questo determinato momento storico, almeno :unsure:). Mi rendo conto di essere pessimista; ma è difficile non esserlo se consideri che l'inquinamento è solo _uno_ dei problemi in cui l'uomo si sta dimostrando "poco lungimirante". Comunque, un pò invidio il tuo ottimismo...anch'io - una decina di anni fa - ero convinto che i figli dovessero riparare gli errori dei padri; poi, con il tempo e le delusioni, ho notato che quasi sempre quei figli sono "figli dei loro padri" :wacko:. Ciò non toglie che lotterò fino alla morte per un "mondo migliore"...

 

non capisco molto cosa intendi con l'ultima domanda sorry :wub:  un essere umano che si comporta come l'uomo lo definirei semplicemente uomo

 

mi riferivo al discorso uomo=cancro :wacko:

Come definiresti un essere vivente (leggi= a qule altro essere vivente lo paragoneresti) che sfrutta tutte le risorse di un habitat fino a renderlo inutilizzabile, si sposta in un altro e così via?

 

Ciao, ciao


X
xaytar
Confratello
Utente
4597 messaggi
xaytar
Confratello

X

Utente
4597 messaggi
Inviato il 14 maggio 2005 15:54 Autore

hm guarda, io sono passatto all'ottimismo dopo il pessimismo, quindi penso di aver fatto il percorso contrario :P il fatto che crescano gli estimatori dell'ecologismo per me è una buona cosa, un buon esempio...pessimisti od ottimismi, finchè tutti lottiamo, è una buona cosa :wub:

 

capisco solo ora la domanda, sorry. bè, messa così non penso ci sia molta differenza dagli altri animali. Non penso che la maggior parte degli animali siano così abili, progrediti e lungimiranti da riuscire ad arrivare ad equilibro con habitat per merito loro. ovvero, che se i leoni riescono a sopravvivere nel loro habitat è solo per fortuna o equilibro naturale esterno, non per loro "bravura": se potessero, mangerebbero tutte le gazzelle e si troverebbero costretti a spostarsi di habitat. So che non ci sono prove scientifiche a giustificazione di quest'ipotesi, ma non ci sono nemmeno del contrario, penso si possa riflettere su questa cosa. L'uomo (e qualche altro animale, magari) hanno in linea teorica la possibilità di riuscire a trovare un equilibrio con l'habitat per merito suo, sapendo ciò che rischia e a cosa va incontro. Magari al giorno di oggi non lo fa...i maya, ad esempio, lo facevano (seppur avessere conoscenze scientifiche inferiori). Ad esempio, c'è la storiellina del cacciatore maya: dopo aver ucciso un paio di animali, vede un altro animale. vorrebbe uccidere anche quello, ma poi lo lascia andare e gli dice: "và e riproduciti. io mi accontento di quello che ho preso oggi". insomma, un esempio di lungimiranza, in contrapposizione a quegli uomini che invece sfruttano tutto quello che c'è fregandosene del futuro (e non nego che sia prassi comune nella nostra civiltà).

tuttavia, questo "equilibrio naturale" degli altri animali non è detto che sia per merito loro; noi abbiamo la possibilità di farlo per nostro merito, e spero che in futuro sia così :unsure:



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
25171 messaggi
Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

25171 messaggi
Inviato il 14 maggio 2005 19:13

Allora... Quante cose belle sono state dette oggi... :wub:

 

Andiamo con ordine...

 

Lady Alyssa, in quel post non mi riferivo in particolare ad un tuo intervento... Però le tue parole mi fanno da spunto per una rilfessione molto significativa... Ovvero: la consapevolezza delle proprie azioni è anch'essa una forma di adattamento?

 

La maggior parte degli esseri viventi vive i cambiamenti, sia fisici sia comportamentali, in maniera probabilmente inconscia... L'uomo ha facoltà di modificare il proprio comportamento, sia pure con estrema difficoltà... Questa consapevolezza, non innata ma acquisita è certamente il frutto di un processo evolutivo.

Il problema è non illudersi che con ciò che sappiamo ora siamo in grado di capire cosa è meglio per noi!

 

Purtroppo non penso che allo stato attuale delle nostre conoscenze siamo in grado di prevedere gli esiti di una determinata scelta comportamentale... Possiamo solo sperimentare! E sperimentare ha dei rischi, perché capire che un comportamento è sbagliato non vuol dire al tempo stesso conoscere anche la scelta giusta, il processo non è necessariamente dicotomico.

Al momento, credo che l'uomo abbia le capacità per rendersi unicamente conto del problema, ma non abbia i mezzi per affrontarlo se non la forza bruta, e cioè andando per tentativi.

 

Secondariamente, si è messo l'accento sul fatto che se le giraffe si adattano allora è evoluzione naturale, mentre se l'uomo sceglie un comportamento vincente è merito suo... Ma perché, scusate? Le azioni dell'uomo non sono forse naturali? L'uomo non è altrettanto naturale di una giraffa?

 

Ale, la teoria evoluzionistica altro non è che un modello... Che ha la fortuna di essere semplice e sufficientemente aderente alla realtà nelle sue approssimazioni. Nessuno dice che le cose vadano così, ma ipotizzare che lo facciano fino ad ora è sempre stata una buona scelta.

Inoltre, l'autoreferenziazione scompare nel momento in cui applichi le teorie evoluzionistiche al di fuori della biologia...

A titolo di pura "pillola" di quelle che puoi trovare sulla settimana enigmistica, ti posso assicurare che applicando all'informatica determinate regole genetiche sono state sfornate invenzioni già addirittura brevettate!

 

 

 

Vorrei poi proporre una mia idea personale, che mi sono fatto nel corso di questa discussione.

Si è detto che gli animali sono spesso prigionieri del loro comportamento, non riescono a cambiarlo quando è necessario e così scompaiono.

L'uomo invece ha la lungimiranza di rendersi conto del problema, e (in futuro, quando ne avrà i mezzi) saprà adattare il proprio comportamento in maniera da risolverlo. Poi ci si scaglia contro coloro che pensano solo al proprio interesse, contro la politica e l'economia ecc ecc ecc...

Io penso che queste forze sociali altro non siano, viste in quest'ottica, che la trasposizione umana della stessa identica "inerzia evoutiva" che impedisce ad una specie di adattarsi sufficientemente in fretta da far fronte ad un mutamento.

Inerzia evolutiva che non si manifesta più a livello fisico, ma, usando i termini coniati da Ale, "storico".


Canale%20Telegram.jpg

Chat%20Telegram.jpg

Facebook.jpg

Wikipedia.jpg

Wikipedia.jpg

Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

A
Alyssa Arryn
Confratello
Utente
1605 messaggi
Alyssa Arryn
Confratello

A

Utente
1605 messaggi
Inviato il 15 maggio 2005 2:08
Beh, il trattato di Charles Darwin sull' origine delle specie è del 1859.

 

considerando in termini evoluzionistici la stessa teoria evoluzionistica, è figlia del nostro tempo e della nostra cultura. la nostra stessa scienza si evolve...ed è figlia della nostra cultura

Se una parte dell'evoluzionismo è ormai universalmente accettata dalla scienza, dove piu e dove meno, è cmq dare la palma d'oro a una teoria scientifica figlia dell'evoluzione stessa...non si rischia un problema di autoriferimento? (ma in fin dei conti, dove non lo si rischia? XD)

Infatti le teorie evoluzionistiche di Darwin sono state in parte modificate dagli sviluppi successivi della scienza (basta pensare che il caro vecchio Charles aveva sviluppato le sue teorie senza conoscere il lavoro di Gregor Mendel, la cui validità sarà riconosciuta solo agli inizi del '900) e fortunatamente le teorie economiche di Malthus, cui Darwin deve in parte la genesi della sua idea di lotta per la soppravvivenza, non si sono rivelate valide grazie ad un progresso tecnologico che ha consentito una produzione di cibo e di risorse capace di rimanere al passo con l'incremento della popolazione umana.

Ciò non toglie validità all'idea generale dell'evoluzione biologica ed alla consapevolezza che i suoi meccanismi richiedono comunque tempi lunghi.

seconda critica all'evoluzionismo (perchè mi piace darmi la zappa sui piedi da solo): per l'evoluzione fisica ci vogliono tempi moooolto lunghi, e la varietà di specie e di adattamenti presenti oggi non combacia molto bene con questa necessità. insomma, in teoria saremmo dovuti arrivare a questo grado di sviluppo biologico solo tra moooolti secoli :P

In che senso?

L'esistenza della vita sulla Terra in generale sembra provata da almeno tre miliardi e mezzo di anni, l'evoluzione degli omiinidi considerando anche gli Australopitechi è iniziata tra i tre e i quattro milioni di anni fa, la specie Homo sapiens sembra essere il tentativo risultato casualmente vincente tra diverse specie del genere Homo che, anche contemporaneamente, si sono diffuse sulla Terra nell'ultimo milione di anni. Almeno dal termine dell'ultima glaciazione (circa diecimila anni fa) è in atto un'evoluzione culturale che, con il cervello di cui siamo dotati, ha avuto parecchie generazioni a disposizione.

 

La maggior parte degli esseri viventi vive i cambiamenti, sia fisici sia comportamentali, in maniera probabilmente inconscia... L'uomo ha facoltà di modificare il proprio comportamento, sia pure con estrema difficoltà... Questa consapevolezza, non innata ma acquisita è certamente il frutto di un processo evolutivo.

Il problema è non illudersi che con ciò che sappiamo ora siamo in grado di capire cosa è meglio per noi!

Purtroppo non penso che allo stato attuale delle nostre conoscenze siamo in grado di prevedere gli esiti di una determinata scelta comportamentale... Possiamo solo sperimentare! E sperimentare ha dei rischi, perché capire che un comportamento è sbagliato non vuol dire al tempo stesso conoscere anche la scelta giusta, il processo non è necessariamente dicotomico.

Al momento, credo che l'uomo abbia le capacità per rendersi unicamente conto del problema, ma non abbia i mezzi per affrontarlo se non la forza bruta, e cioè andando per tentativi.

 

Penso anch'io che allo stato attuale delle nostre conoscenze non siamo in grado di prevedere le conseguenze delle nostre scelte ma ritengo che dovremmo sperimentare con prudenza e cercare il più possibile di correggere il tiro rapidamente in base a ciò che sappiamo momento per momento.

Ad esempio oggi non sappiamo quanto efficacemente i meccanismi di retroazione del sistema Terra siano in grado di limitare gli effetti dell'incremento dell'anidride carbonica e degli altri gas serra nell'atmosfera ma sappiamo che questo incremento è reale e che ha noi uomini fra le sue concause: è più prudente aspettare di vedere cosa succede o cercare di limitare le emissioni gas serra? Si sta cercando di andare in questa direzione (con le ricerche su nuovi materiali e fonti alternative di energia e con i protocolli internazionali) ma secondo me non con la necessaria determinazione... così facendo scegliamo un profilo di rischio elevato.

 

E' proprio questo il punto: sto perdendo la fiducia nell'Uomo proprio perchè in teoria potrebbe _non_ distruggere il suo habitat, mentre in pratica lo fa pur conoscendone le conseguenze. La lungimiranza è una caratteristica del saggio e l'uomo, con il suo comportamento, non mi appare tale (in questo determinato momento storico, almeno ). Mi rendo conto di essere pessimista

Condivido mio Lord, anche se sottolineo quell' "in teoria"


X
xaytar
Confratello
Utente
4597 messaggi
xaytar
Confratello

X

Utente
4597 messaggi
Inviato il 15 maggio 2005 11:37 Autore

figo :blink:

 

Secondariamente, si è messo l'accento sul fatto che se le giraffe si adattano allora è evoluzione naturale, mentre se l'uomo sceglie un comportamento vincente è merito suo... Ma perché, scusate? Le azioni dell'uomo non sono forse naturali? L'uomo non è altrettanto naturale di una giraffa?

 

sorry mi sono spiegato male...anche il "merito" dell'uomo è evoluzione naturale, a parere mio. avendo possibilità di scegliere, e scegliere la cosa più utile (non distruggere l'habitat ma rimanerci in equilibrio) è un merito che cmq non va contro natura. anche gli animali lo fanno, sebbene in misura minore, insomma penso che ogni specie lo faccia finché glielo consentano le sue risorse cognitive. la nostra fortuna è quella di avere piu risorse cognitive, il rischio è quello di fare il contrario, il merito è quando ci diamo degli idioti per gli errori che abbiamo commesso e cominciamo a trattare bene questo pianeta ;)

 

Si è detto che gli animali sono spesso prigionieri del loro comportamento, non riescono a cambiarlo quando è necessario e così scompaiono.

L'uomo invece ha la lungimiranza di rendersi conto del problema, e (in futuro, quando ne avrà i mezzi) saprà adattare il proprio comportamento in maniera da risolverlo. Poi ci si scaglia contro coloro che pensano solo al proprio interesse, contro la politica e l'economia ecc ecc ecc...

Io penso che queste forze sociali altro non siano, viste in quest'ottica, che la trasposizione umana della stessa identica "inerzia evoutiva" che impedisce ad una specie di adattarsi sufficientemente in fretta da far fronte ad un mutamento.

Inerzia evolutiva che non si manifesta più a livello fisico, ma, usando i termini coniati da Ale, "storico"

 

sulla prima frase ammetto di non sapere cosa rispondere, forse non so abbastanza di etologia...l'inerzia evolutiva francamente non l'ho compresa appieno...a prima occhiata mi sembra di pensarla così, ma non vorrei sbagliarmi e aver equivocato le tue parole :yeah:

 

In che senso?

L'esistenza della vita sulla Terra in generale sembra provata da almeno tre miliardi e mezzo di anni, l'evoluzione degli omiinidi considerando anche gli Australopitechi è iniziata tra i tre e i quattro milioni di anni fa, la specie Homo sapiens sembra essere il tentativo risultato casualmente vincente tra diverse specie del genere Homo che, anche contemporaneamente, si sono diffuse sulla Terra nell'ultimo milione di anni. Almeno dal termine dell'ultima glaciazione (circa diecimila anni fa) è in atto un'evoluzione culturale che, con il cervello di cui siamo dotati, ha avuto parecchie generazioni a disposizione.

 

faccio mea culpa per non ricordarmi dove avevo trovato quei due esempi che spiegavano questa cosa...erano degli esempi scientifici che spiegavano che per l'evoluzione di un tale insetto, mi pare, o di un animaletto, non "tornavano i conti" dell'evoluzione...insomma che invece di essere così oggi sarebbe dovuto esserlo tra qualche migliaio d'anni...

tuttavia la risposta dell'evoluzionismo era che in certi particolari casi, alcuni fattori velocizzassero l'evoluzione biologica, come radiazioni, ambiente naturale, forse addirittura la necessità di sopravvivenza...



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
25171 messaggi
Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

25171 messaggi
Inviato il 15 maggio 2005 12:21

L'evoluzione di una specie non è un processo lento e graduale, ma dipende da una serie di fattori, tra cui quelli elencati da Ale poco sopra, che possono generare l'alternanza di periodi di "stasi" con altri periodi di "balzo evolutivo"...

Esempio scontato, gli squali sono sempre gli stessi da 250 milioni di anni o giù di lì...

 

Semplicemente perché non hanno bisogno di muoversi dalla loro nicchia! Il loro habitat è rimasto più o meno invariato, le mutazioni casuali non hanno trovato modo di affermarsi, l'evoluzione nel loro caso procede per limature che ne hanno reso la struttura sempre più efficiente.

Soprattutto, non hanno avuto necessità di modificare il proprio comportamento.

 

Per l'uomo questo processo è stato molto più rapido... E la ragione a mio avviso è preoccupante: da quando l'uomo ha iniziato a modificare l'ambiente circostante, le mutazioni da lui stesso apportate hanno generato una nuova spinta ad adattarsi, che hanno permesso di influire a loro volta in maniera ancora più profonda sull'ambiente, e via dicendo...

Se il fenomeno è a reazione positiva.. BOOM! Raggiungere l'equilibrio sarà impossibile...

 

 

Ale, quella che io ho chiamato inerzia evolutiva è semplicemente la "difficoltà" incontrata da ogni specie ad adattarsi...

Ad esempio, i mammuth, erano già presenti in Europa ben prima dell'ultima glaciazione. Si sono adattati al grande freddo, ma con l'arrivo del periodo interglaciale non hanno saputo far fronte al nuovo cambiamento e si sono estinti (ovviamente non dimentichiamo anche la competizione con altre specie, tra cui l'uomo).

Non sono stati abbastanza veloci.

Dal punto di vista comportamentale è lo stesso... Immagina le balene, che si suppone si orientino in mare seguendo il campo magnetico terrestre... A causa dell'inquinamento elettromagnetico umano, sempre più spesso si sente parlare di branchi arenati su chissà quale spiaggia... Non si sanno adattare al nuovo ambiente.

Per l'uomo, le forze sociali che si oppongono al cambiamento possono avere lo stesso significato.


Canale%20Telegram.jpg

Chat%20Telegram.jpg

Facebook.jpg

Wikipedia.jpg

Wikipedia.jpg

Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

X
xaytar
Confratello
Utente
4597 messaggi
xaytar
Confratello

X

Utente
4597 messaggi
Inviato il 15 maggio 2005 12:24 Autore

intendi dire che queste forze sociali sono "tagliate fuori", sconfitte dalla nostra selezione culturale, per modo di dire?


I
Iskall Ytterligare
Confratello
Utente
3997 messaggi
Iskall Ytterligare
Confratello

I

Utente
3997 messaggi
Inviato il 15 maggio 2005 12:29

Scusate se non mi sono letta tutte le pagine, trovo la discussione interessantissima :yeah: ma proprio per questo me la leggerò in un momento migliore. (= quando il caffè avrà fatto effetto)

 

La mia personale idea (un po' forte, lo so... :lol: ) è che sia stata la vita sedentaria ad essere madre delle sovrastrutture sociali che ci hanno allontanato dalla natura, causando questa straordinaria quantità di pasticci.

Il capitalismo mi sembra invece che esista anche in natura, cioè è selezione naturale.

 

Ok, linciatemi. :blink::yeah:

 

Il sole è quello da sempre, e anche nei cambiamenti climatici ha fatto la sua parte fregandosene bellamente delle specie del pianeta, noi compresi (vedi Piccola Glaciazione).

C'è chi dice che tuttora stia facendo interferenze notevoli (spiaggiamento cetacei) e che la nostra percentuale di responsabilità vada ridimensionata.

 

Io resto comunque della tesi pro-glaciazione. ;)



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
25171 messaggi
Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

25171 messaggi
Inviato il 15 maggio 2005 12:47
intendi dire che queste forze sociali sono "tagliate fuori", sconfitte dalla nostra selezione culturale, per modo di dire?

No Ale, intendo dire che queste forze sociali hanno lo stesso significato della "resistenza" all'evoluzione propria di ogni altra specie...

 

 

Si è detto che una specie si evolve... OK, ma come? Questo non viene quasi mai preso in considerazione. La selezione naturale. D'accordo, ma come agisce? UN bel giorno io mi evolvo?

No.

Magari sono mutazioni all'interno di un individuo, magari un ostacolo che mi impedisce di recarmi alla mia solita fonte di abbeveraggio mi spinge a cercare autonomamente una nuova strada, sviluppa la mia intelligenza e io scopro una nuova sorgente dove i predatori non si recano...

 

Ma in ogni caso un salto evolutivo ci mette un certo tempo a manifestarsi: le mutazioni possono non essere trasmesse alle generazioni successive, dalla genetica, io che mi isolo dal branco per recarmi a questa nuova sorgente sono certo più vulnerabile agli attacchi dei predatori, posso morire prima di trasmettere questa mia consocenza ecc ecc ecc...

 

Le mutazioni dovranno riproporsi, le conoscenze essere recuperate... In ogni caso, c'è sempre un certo lasso di tempo tra l'apparizione del cambiamento e l'affermazione dell'adattamento, dovuto ad ostacoli di natura interna ed esterna alla specie in mutazione.

Visto che nell'uomo l'evoluzione "storica" (adoro questo tuo termine :blink: ) pare aver preso il posto di quella fisica mi sembra corretto dire che queste forze di ostacolo possano assumere la medesima forma, e manifestarsi a livello sociale.

 

 

 

 

 

 

 

Ilaria, ipotizza uno scenario in cui l'uomo non ha mai intrapreso la via della sedentarietà, e prova ad immaginare dove saremmo oggi ;)


Canale%20Telegram.jpg

Chat%20Telegram.jpg

Facebook.jpg

Wikipedia.jpg

Wikipedia.jpg

Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

X
xaytar
Confratello
Utente
4597 messaggi
xaytar
Confratello

X

Utente
4597 messaggi
Inviato il 15 maggio 2005 14:38 Autore
Visto che nell'uomo l'evoluzione "storica" (adoro questo tuo termine  ) pare aver preso il posto di quella fisica mi sembra corretto dire che queste forze di ostacolo possano assumere la medesima forma, e manifestarsi a livello sociale.

 

ok ho un possibile fan di daemon inside :blink:

sono completamente d'accordo con te, è quello che penso anche io.

esistono anche a livello culturale, proprio con il fenomeno delle controculture. è attraverso questi successivi "scontri", se vogliamo, che avviene il confronto e l'evoluzione... non ci sarebbe nessuna evoluzione se fossino in un mondo con una sola razza e un solo pensiero!

 

La mia personale idea (un po' forte, lo so...  ) è che sia stata la vita sedentaria ad essere madre delle sovrastrutture sociali che ci hanno allontanato dalla natura, causando questa straordinaria quantità di pasticci.

Il capitalismo mi sembra invece che esista anche in natura, cioè è selezione naturale.

Ok, linciatemi

 

non sei affatto da linciare...è una buona ipotesi.

la vita sedentaria come madre di sovrastutture sociali? se per vita sedentaria intendi l'agricoltura, son d'accordo che sia stata lo sconvolgimento più grande della storia. se tutto ciò ci abbia allontanato dalla natura non so, in teoria possiamo considerare tutto "naturale" e tutto "tecnologico"...può anche essere difficile che noi, inizialmente esseri naturali, siamo arrivati a sviluppare qualcosa di non naturale...e che la natura ci abbia fornito con la selezione naturale di fattori cognitivi tali da creare qualcosa contro natura, come l'agricoltura...

in fin dei conti anche gli animali, forse, se potessero, farebbero gli agricoltori..e magari qualcuno fa qualcosa di simile all'agricoltura!

tuttavia non so se sia dimostrato che i leoni non mangiano tutte le gazzelle del loro habitat perchè nn vogliono distruggere l'equilibro naturale e pensano al futuro, oppure perchè non ne hanno bisogno materiale...ma se c'è un evoluzione anche dei processi cognitivi (penso sia quasi del tutto dimostrato), possono benissimo essere dei pre-agricoltori.

definire un leone capitalista vuol dire che mangia tutte le gazzelle fregandosene del futuro, nn so se sia già possibile dirlo con le conoscenze di oggi. se consideri l'uomo come qualcosa di naturale, allora sì il capitalismo è presente in natura... altrimenti non so, è il discorso dei leoni.



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
25171 messaggi
Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

25171 messaggi
Inviato il 15 maggio 2005 14:49

Un leone capitalista forse sarebbe uno che ammazza più gazzelle del dovuto per offrirle agli altri elementi del branco allo scopo di acquisire determinati privilegi, magari diritti verso le femmine...

 

Ovviamente l'esempio è assurdo, dal momento che nella società dei leoni sono le femmine a cacciare...

 

Non sappiamo se un ipotetico evolversi in questa direzione della società felina possa essere definito naturale o meno, ma io penso di sì...

C'è una radicata idea di considerare non naturale tutto ciò che ha a che fare con il ragionamento e l'intelligenza, in opposizione all'istinto, ma perché mai dovrebbe essere così?

L'intelligenza non è forse una dote naturale?


Canale%20Telegram.jpg

Chat%20Telegram.jpg

Facebook.jpg

Wikipedia.jpg

Wikipedia.jpg

Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

Messaggi
85
Creato
19 anni fa
Ultima Risposta
19 anni fa

MIGLIOR CONTRIBUTO IN QUESTA DISCUSSIONE