19 minutes fa, Stella di Valyria dice:In un' emergenza (...) l'economia viene dopo la salute delle persone.
Non sono molto d'accordo con questo, mi dispiace. L'economia è legata a doppio filo con il benessere, la salute e la sicurezza delle persone nell'immediato e in prospettiva. "Stare bene" costa ai singoli e alla collettività anche laddove le cure mediche sono in larga parte garantite da un sistema sanitario pubblico come il nostro.
Il rischio di un'economia allo sbando con una crescente precarietà lavorativa, redditi in calo, una generale incertezza legata ai consumi di beni e servizi non è uno dei temi, sinceramente è IL tema quello che, per conto mio, dovrebbe impegnare le pagine dei giornali prima e di più della questione legata alle partite di calcio sospese e/o giocate a porte chiuse e delle ormai quotidiane querelle e boutade di Burioni (che, a proposito, a me è "sceso" tantissimo. Mi pare che in questo scenario stia sacrificando non poca credibilità a favore dei riflettori).
Mi trovo in perfetto accordo con @Maya
Il fatto è che, guardando la situazione da un punto di vista puramente pragmatico, l'aspetto "sanitario" è quello che ci colpisce prima e più direttamente; potenziale contagio, numeri in crescendo di contagiati e, ahimé, decessi, scuole chiuse, svaghi soggetti a severe restrizioni, intere aree blindate da cui non si dovrebbe poter né entrare né uscire.
L'aspetto economico invece è molto più subdolo perché non è ancora in atto; si realizzerà nel medio/lungo termine e teniamo presente che ogni provvedimento di sgravio il governo prenderà in questo momento di emergenza, poi lo ripagheremo in un futuro non troppo lontano in cui ci lamenteremo (o torneremo a lamentarci, giacché non ne eravamo completamente usciti) di ristagno economico, crescita 0 e recessione. Il coronavirus ci costerà sacrifici non solo dal punto di vista del pericolo sanitario in cui si potrebbe incorrere, ma anche e soprattutto dal punto di vista economico. Vorrei sottolineare come la sola Lombardia (per mille e più ragioni) rappresenti il 25% del PIL nazionale, non proprio bazzecole e non proprio un dato da sottovalutare.
La fonte a supporto di quanto affermo è tra le più autorevoli, MilanoFinanza
Pertanto, è giusto e doveroso dare importanza ai "numeri sanitari", alla diffusione del virus, ed alla lotta per il contenimento dell'eventuale contagio; ma non dimentichiamo i risvoltieconomici che tutto questo ci porterà.
Io che sono una brutta persona vado ancora oltre: per quanto sia cinico e terribile da dire, per la tenuta socio-economica di un paese sono più "tollerabili" 5.000 morti che 500.000 di ridotti sul lastrico.
Se l'epidemia si diffonde troppo, avremo entrambe le cose.
Quante balle!
David Parenzo, La Zanzara del 19.09.2024
L'egoismo è un diritto, lo vogliamo dire o no? L'egoismo è il motore del mondo. Senza l'egoismo, quello che si manifesta nella cura per la propria famiglia, o dei propri interessi, quello che ogni giorno pratichiamo, non esisterebbero nemmeno sviluppo e progresso. È necessario sempre diffidare dei buoni samaritani, quelli che affermano di agire esclusivamente per il bene comune. Sono spesso degli impostori.
Giuseppe Cruciani, Via Crux
So di essere di media statura, ma... non vedo giganti intorno a me.
Giulio Andreotti interpretato da Toni Servillo, Il divo di Paolo Sorrentino
- Lei quindi crede? - le domanda la giornalista.
La moglie del premier scuote il capo. - Spero. È un po' diverso. Non penso sia proprio uguale.
- Non lo so, - fa la Reitner, poi aggiunge tra sé: - Nemmeno io sono una grande esperta.
Niccolò Ammaniti, La vita intima
Far away and far away
Flows the river of pure Day;
Cold and sweet the river runs
Through a thousand, thousand suns.
Fredegond Shove, The River of Life
I governi mondiali sono ora in una situazione lose-lose.
Impossibile conciliare
1) massimo contenimento, con chiusura di più attività possibili (per evitare il tracollo ospedaliero e salvare più vite umane possibili)
2) normalità, con più attività possibili aperte (per evitare disagi ai cittadini e il tracollo economico, che porterebbe parecchie sofferenze in futuro)
...senza scontentare e far arrabbiare la gente.
Esempio recente in Italia: dichiari di chiudere le scuole perchè sono focolai di contagio...e già è pieno di gente che urla maledizioni al governo perchè lavora e non sa dove piazzare i bambini la mattina; altri che urlano al "perchè chiudono questo e non chiudono quest'altro?".
Un buon periodo per stare all'opposizione, che trionferà automaticamente grazie al senno del poi.
Per fare un paragone con la Cina.
A Wuhan tengono segregate in casa le persone da un mese e mezzo, tutto chiuso, compresi mezzi pubblici; nel resto della Cina, imposizione di portare mascherine a tutta la popolazione e altre misure restrittive.
In Italia:
c'è chi si arrabbia per la chiusura delle scuole un paio di settimane e le partite di calcio rimandate o senza pubblico ("perchè così avvantaggiano quello!", "lo fanno apposta per far vincere quell'altro", "campionato falsato, governo ladro!".
Mi trovi abbastanza d’accordo, salvo che per un punto: il paragone con la Cina lascia il tempo che trova. Noi non siamo la Cina, con tutti i pro e i contro che questo implica. In Cina c’è un livello di controllo sulla popolazione che noi qui non abbiamo e penso neppure vorremmo al di fuori di questo frangente specifico. C’è anche un senso di appartenenza alla collettività che ci appartiene fino a un certo punto. Non è questione di meglio o peggio: semplicemente diverso. Sarebbe come lamentarsi perché il cane non manifesta la sua gioia e il suo affetto facendo le fusa, invece che leccandoci la faccia.,
Stiamo dicendo la stessa cosa.
Facevo notare la differenza tra un regime che decide come risolvere la crisi, senza curarsi dei cittadini, dei loro diritti e delle loro esigenze, e una democrazia in cui i cittadini pensano che il governo dovrebbe prendere decisioni anche in base a quale pensano sia la soluzione migliore per far vincere la propria squadra di calcio.
3 hours fa, Metamorfo dice:Stiamo dicendo la stessa cosa.
Facevo notare la differenza tra un regime che decide come risolvere la crisi, senza curarsi dei cittadini, dei loro diritti e delle loro esigenze, e una democrazia in cui i cittadini pensano che il governo dovrebbe prendere decisioni anche in base a quale pensano sia la soluzione migliore per far vincere la propria squadra di calcio.
Eppure in entrambi i casi la gestione dell'emergenza è stata problematica ^^" quindi mi sa che davanti a certe calamitá non c'è sistema che tenga.
Comunque a logica e senso pratico mi pare che prima ti occupi di salvare quante più persone possibile e poi fai la conta dei danni.
Anche perché appunto le persone sono persone e i numeri sono numeri. Capisco nelle stanze dei bottoni ma almeno laddove non è necessario metterli al primo posto fa proprio brutto sentire la gente che si lamenta solo per i soldi persi. Che poi finché si parla di anziani chissene, salvo poi strapparsi i capelli (o strapparli agli altri) quando si parla di migranti e quant'altro. Eppure ogni essere umano dovrebbe stare sullo stesso piano.
Probabilmente è anche una fortuna perchè significa che non hanno persone vicine a forte rischio di venire coinvolte nell'epidemia.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Iran ha chiuso scuole e università per un mese.
Anche loro cercano di contenere.
Al momento, in Italia i casi confermati sono 3.000 su 60.000.000: lo 0,00005%. Al nord già si avverte qualche scricchiolio nel sistema ospedaliero. A Wuhan hanno lo 0,004%, con tutto quello che ha comportato.
Questo per far capire quello che potrebbe succedere anche soltanto avvicinandosi al 1%. A situazioni tipo influenza comune, al 10%, è meglio non pensare proprio.
21 hours fa, Metamorfo dice:.e già è pieno di gente che urla maledizioni al governo perchè lavora e non sa dove piazzare i bambini la mattina
a differenza di chi urla contro il calcio, questo É un problema serio. Perché a meno che tu non mi possa garantire che se non mi presento al lavoro domani senza preavviso io sono salvo da:
-lettere di richiamo
-accusa di interruzione di pubblico servizio
-licenziamento
-serie ripercussioni economiche
trovarsi improvvisamente con questo problema da risolvere puó non essere proprio semplice (lo sa chi lo vive). Noi abbiamo i nonni, per fortuna, e io ho messo le mani avanti in ditta e mi é stato offerto l'home working per i prossimi giorni se necessario, ma immagina una coppia di infermieri o medici, o conducenti di trasporto pubblico, o poliziotti e vigili che si trova ora a dover dall'oggi al domani trovare qualcuno che si occupi dei figli. Scommetto che in molti genitori si sono "improvvisamente" ammalati...
Non ho detto che non sia una problema serio: ho un paio di amici che stanno in crisi per questa cosa.
Era appunto un esempio della difficoltà del conciliare i tentativi di contenimento con i disagi per i cittadini (e il contraccolpo economico).
Intanto anche Seattle chiude le scuole per 15 giorni, dopo soli 27 casi accertati.
ps. dal Corriere:
In Germania il primo focolaio europeo, casi da gennaio
Il coronavirus è entrato in Europa più volte e il primo focolaio potrebbe essere quello isolato in gennaio in Germania, a Monaco. Lo indica la mappa genetica pubblicata sul sito Netxstrain, fondato e diretto dal gruppo guidato da Trevor Bedford, del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle. La mappa, che ricostruisce una sorta di albero genealogico del virus, indica che il focolaio tedesco potrebbe avere alimentato silenziosamente la catena di contagi al punto da essere collegato a molti casi in Europa e in Italia.
A proposito del confronto tra l'approccio cinese e quello italiano-occidentale nel contenimento dell'epidemia, ho trovato questo interessante articolo su open che spiega quello che sostanzialmente dicevamo ieri: https://www.open.online/2020/03/05/cosi-la-cina-ha-arginato-il-contagio-di-coronavirus-ma-in-italia-non-funzionerebbe/
Per quanto meschino possa suonare il discorso, iniziare a fare i conti con i conti (perdonate il giro di parole) è necessario e doveroso anche al di fuori dei tavoli istituzionali o delle stanze dei bottoni. Ho trovato quest'analisi su Agi: https://www.agi.it/economia/news/2020-02-25/coronavirus-italia-pil-crisi-recessione-7208768/
Purtroppo, qualche impatto negativo c'è già stato. Leggevo stamattina di strutture alberghiere nell'area di Milano che stanno per chiudere. Il Coronavirus ha dato il colpo di grazia alla compagnia aerea britannica Flybe e ora circa 2000 dipendenti sono a spasso.
Dietro i numeri di un'economia in difficoltà ci sono le persone. Persone che si lamentano o si preoccupano per i soldi persi perché questi servivano a pagare non tanto le prossime vacanze e un nuovo televisore full HD, ma soprattutto generi alimentari, tasse, bollette, spese mediche, assicurazioni, magari un mutuo, qualche prestito o finanziamento. Non si tratta di stabilire una priorità tra il problema sanitario e quello economico, ma solo di riconoscere dignità a un tema reale, importante e in parte sottovalutato.
Faccio presente che come da disposizioni ministeriali per i dipendenti pubblici è possibile utilizzare il lavoro da casa per chi avesse problemi a piazzare i figli o con situazioni personali o di familiari a rischio esposizione contagio per motivi di salute. In questo caso la situazione deve essere naturalmente certificata dal medico.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi