59 minutes fa, megadrive dice:
Un altra domanda che mi pongo spesso è la seguente: quando viene comunicato il numero totale di tamponi effettuati, si intende che sono tuttti primi tamponi? o sono conteggiati anche i tamponi di controllo per verificare l'effettiva guarigione?
Tutto compreso.
Qui uno schema più preciso con ripartizione (di 3 giorni fa):
sarebbe interessante anche sapere l'età media dei ricoverati e delle t.i. tornando al discorso che più che alle categorie lavorative bisognerebbe lavorare sulle categorie "sanitarie", quindi anziani e malati.
27 minutes fa, rhaegar84 dice:sarebbe interessante anche sapere l'età media dei ricoverati e delle t.i. tornando al discorso che più che alle categorie lavorative bisognerebbe lavorare sulle categorie "sanitarie", quindi anziani e malati.
L'età media dei contagiati dovrebbe essere intorno ai 44 anni, dei ricoverati intorno ai 61. Terapia intensiva non so.
già tra contagiati e ricoverati c'è un bel salto. sarò ripetitivo ma al posto che chiudere attività bisogna chiudere in casa le persone anziane. isolarle purtroppo anche dai familiari (nipoti). è chiaro che ci sarebbero risvolti psicologici pesanti perchè si vanno a togliere quelle poche certezze e abitudini che hanno le persone anziane ma o si fa così o sarà un altra strage di nonni
18 minutes fa, rhaegar84 dice:bisogna chiudere in casa le persone anziane
tutto questo ammesso che qualche milione di famiglie riesca a trovare qualcun'altro che tenga i figli mentre i genitori sono al lavoro, o che li vada a prendere a scuola etc.
Persino noi non possiamo prescindere dal loro aiuto del tutto, nonostante mia moglie lavori al 75% e io sia in smartworking 3 giorni alla settimana.
Anziano != inutile
lo so lo so. però x me x tenere in controllo ospedali questa è una possibile soluzione. so benissimo che i nonni sono fondamentali x la maggior parte delle famiglie dove x tirare avanti bisogna avere 2 stipendi. ci mancherebbe. però piuttosto che chiudere attività mettendo nei casini una marea di lavoratori, questi almeno hanno la loro pensione, che va tutelata proprio da chi lavora oggi e paga contributi. poi piuttosto che pagare x perdite delle attività, lo stato dia dei bonus alle famiglie x babysitter e altro.
No, il punto é che io non posso lasciare da soli a casa bambini di 6 e 9 anni (ancora ancora la grande di 11). Se lo faccio, finisco dentro.
Quindi alternative ai nonni non ce ne sono molte, a meno di non riuscire, improvvisamente, a tirare fuori qualche centinaio di migliaio di Baby sitter.
E anche volendo usare le ferie, va male: a mia moglie é rimasto 1 (uno) giorno di ferie, proprio causa covid, e a me ne restano una decina che sparirebbero subito se dovessi anche io usarle per questo.
Purtroppo, anche se sembra una soluzione, di fatto non lo é.
7 minutes fa, rhaegar84 dice:però piuttosto che chiudere attività mettendo nei casini una marea di lavoratori
e una volta che hai rinchiuso in casa i nonni, questi lavoratori invece che stare in negozio o al ristorante devono stare a casa con i figli e sei punto a capo (giá noi abbiamo perso un paio di migliaia di euro perché mia moglie, esaurite le ferie, ha preso vari congedi non retribuiti, e ci é andata bene)
ok ho capito. ma a rigor di logica allora tutti i nonni sono a rischio covid altissimo perchè stando coi nipoti le possibilità aumentano a dismisura. e ripeto non è che la sto facendo facile ma la realtà è questa. i dati si sono alzati con apertura delle scuole, stessa cosa successa negli altri paesi dove si sono aperte prima.
se no allora applichiamo la pura legge della natura, sopravvive il più forte e via di selezione naturale. ma secondo me arrivati a questo punto un altro colpa all'economia sarebbe disastroso per tutti. ci sarebbe una reazione a catena di casini. meno lavoro, tasse, debiti, gente povera che perde la casa, meno soldi allo stato e quindi poi come paghi tutti i servizi ecc...e a distruggere ci vuole poco tempo, mentre per ricostruire e ripartire è tutta un altra storia.
A mio modo di vedere, questo ragionamento ha un vizio di fondo dato dal fatto che il nodo di tutto siano le scuole. Il punto è che questo è vero e non è vero.
All'interno degli istituti scolastici (e parlo per diretta esperienza) stanno attivando procedure rigorose come non ne ho viste da nessun altra parte. Il problema non è l'ambiente scuola, ma come stanno ripetendo un po' tutti quello che la scuola porta con sé in termini soprattutto di mobilità e aggregazione nei luoghi e nei tempi prima e dopo la scuola.
In questo senso, il tema va diviso in scuole primarie e secondarie di primo livello (elementari e medie) da un lato e secondarie di secondo livello dall'altro. A parità di rigidità nell'applicazione di tutte le possibili precauzioni (che se ne realizzassimo ovunque anche solo la metà andremmo alla grande), ci sono i "piccoli" che vengono quasi tutti accompagnati a scuola dalle famiglie con mezzi propri o al più utilizzano servizi privati (che anche applicano rigorose procedure). Poi ci sono i "grandi" che invece più comunemente usano il trasporto pubblico - non proprio una punta di diamante del nostro Sistema Paese anche al netto del Covid - negli stessi orari o quasi dei lavoratori. Ecco perché si sta intervenendo invitando il più possibile allo smart working (e molte aziende fanno orecchie da mercante), ma anche con le ore DAD e gli orari slittati per le scuole superiori.
Per alcuni, chiudere la scuola e la soluzione che, a cascata, porterebbe la risoluzione del tema "mobilità". Per me è come andare a caccia di mosche con il mitra: qualche mosca la prendi, ma fai un disastro. Ecco perché si sta giustamente cercando di non ricorrere a questo per il momento: non ci solo le problematiche di gestione familiare di cui dice @Manifredde (che hanno un fondamento di ragione solido e non sono connesse al desiderio di "sbolognare i figli" ), ma anche perché, soprattutto per le primarie e secondarie di primo livello, la DAD crea delle enormi disparità di fruizione. Bambini che hanno a disposizione mezzi tecnici e - vale soprattutto per i più piccoli - adulti che li possono seguire nell'apprendimento se la cavano in qualche modo. Ma non per tutti è così. Ecco quindi che l'accesso all'istruzione obbligatoria diventa quasi un privilegio. Questo al netto di qualsiasi considerazione sull'importanza di un certo tipo di socializzazione per alcune fasce di età.
Oltretutto se il tema è salvaguardare i nonni, la soluzione evidentemente non può essere la chiusura delle scuole e di servizi annessi e connessi (pre e dopo scuola) che, gioca forza, obbliga le famiglie a mettere in campo l'opzione nonni.
Negli ultimi giorni ho avuto modo di discutere con frequentatori di palestre, cattolici praticanti, gestori di locali e professori di scuola media, cinefili, attori eccetera.
Ciascuno di loro era animato dalla fermissima convinzione che a chiudere dovessero essere prima gli altri.
Un articolo sull'Estremo Oriente che, in controtendenza, non ha problemi col virus.
Fondamentalmente, per uso costante e diffuso delle mascherine e per tracciamento aggressivo:
10 hours fa, rhaegar84 dice:ma su worldmeter i dati spagnoli giornalieri non ci sono degli ultimi gg....non danno più dati il governo spagnolo?
Dati della Spagna che comprendono gli ultimi 3 giorni:
- New cases: 52,188 - Positivity rate: 13.3% (+0.4) - In hospital: 16,008 (+1,469) - In ICU: 2,163 (+132) - New deaths: 279
Ospedale in Polonia. Non hanno più spazio: la gente è ricoverata nell'atrio:
Adrian Hill, il professore che guida il programma per il vaccino Oxford (AstraZeneca) dice che le prime dosi potrebbero essere ricevute per fine anno, mentre miliardi di dosi sono già in produzione nelle 10 fabbriche in tutto il mondo (una delle quali dovrebbe essere quella di Pomezia):
Per quanto riguarda l'Australia, non è Melbourne che esce ora da un lockdown di 4 mesi?