E si scoprono gli altarini
Sará contenta la madre attrice, e magari le dirigerà il padre regista... in un colpo solo sistemata tutta la famiglia!
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Da quanto capisco si tratta di una serie di documentari sui cambiamenti climatici che racconterà i viaggi di lei in quanto attivista. Se non scivola nel format “reality celebrativo” potrebbe anche essere interessante. Si parla del coinvolgimento di esperti, studiosi ecc. Chissà...
Comunque, lo scetticismo è lecito: c’è anche tanto marketing dietro il “fenomeno Greta Thunberg”.
4 hours fa, Lyra Stark dice:E si scoprono gli altarini
Sará contenta la madre attrice, e magari le dirigerà il padre regista... in un colpo solo sistemata tutta la famiglia!
Chi ha mai avuto la voglia di vedere le serie documentaristiche prodotte da BBC Studios, sa benissimo il tipo di taglio e la professionalità che le anima. Non sono di certo robe fatte per piazzare amici e parenti.
Ma a parte questo...il problema di una serie di documentari (DI DOCUMENTARI...non l'hanno presa per fare un ri-adattamento di Mean Girls) con protagonista uno dei personaggi più in vista del mondo, esattamente, quale sarebbe?
"Vuole i soldi?"
Greta è ormai un fenomeno mediatico che attira a sè una mole di donazioni tali per cui i soldi della BBC gli rimbalzano.
"Vuole la visibilità?"
Idem come sopra. E poi....certo che vuole visibilità! Santo cielo, quello di ottenere visibilità sul tema del cambiamento climatico è praticamente il senso stesso dell'esistenza del personaggio Greta Thunberg.
Che poi basterebbe leggere gli articoli per capire che si tratterà di una serie in cui la seguiranno mentre fa quello che fa già di solito, cioè girare per manifestazioni, chiacchierare con esperti di clima e incontrare possibili testimonial e spingerli ad abbracciare la causa.
Ti rispondo citando Maya
3 hours fa, Maya dice:lo scetticismo è lecito: c’è anche tanto marketing dietro il “fenomeno Greta Thunberg”
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
19 minutes fa, joramun dice:
Chi ha mai avuto la voglia di vedere le serie documentaristiche prodotte da BBC Studios, sa benissimo il tipo di taglio e la professionalità che le anima. Non sono di certo robe fatte per piazzare amici e parenti.
E solo gli eventi di questi ultimi mesi (incendi in Amazzonia, Africa Centrale, Siberia, Australia, primo caso di gennaio senza neve a Oslo ed Helsinki - mica a Roma - da quando si tengono le serie storiche, il gigantesco problema dello scioglimento dei ghiacciai montani e della terrificante crisi idrica che ne conseguirebbe - il solo Po sostiene un bacino di 21 milioni di persone, l'Indo 10 volte tante, per dirne una) sarebbero argomenti più che degni per una serie di documentari da qui all'anno prossimo, Greta o non Greta.
Qualsiasi cosa porti attenzione sul tema è la benvenuta.
Ok, però, non attribuitemi un pensiero che non ho espresso.
A scanso di equivoci, il mio punto di vista è sul caso specifico e sul fenomeno "Thunberg" in generale è il seguente: a Greta Thunberg va riconosciuto il coraggio di portare avanti da tempo e senza troppi peli sulla lingua la discussione su un tema "scottante" (nel vero senso della parola). Le va attribuito anche il merito di essere riuscita a far avere alla questione climatica un'attenzione che - tanto per dire - neppure Leonardo Di Caprio era riuscito a fargli avere. Aggiungo anche che, in un mondo in cui non mancano gli adolescenti con pochi valori, riempie il cuore vedere una teenager che ne ha così in abbondanza.
L'iniziativa della BBC non solo non mi fa storcere il naso ma anzi, conoscendo la qualità dei loro prodotti, ho ottime speranze che ne venga fuori un prodotto di divulgazione scientifica accurato e completo. E se la molla scatenante per far nascere un contenuto di questo tipo (leggi, far spuntare un budget per realizzarlo) è la "popolarità" della Thunberg, ben venga.
Detto questo, il fenomeno "Thunberg" - inutile negarlo - è anche frutto di un buon lavoro di marketing. E badate bene che non sto dando un'accezione negativa al concetto (perché il concetto in sé non ce l'ha).
4 hours fa, Maya dice:Comunque, lo scetticismo è lecito: c’è anche tanto marketing dietro il “fenomeno Greta Thunberg”.
Ma se hai parlato di scetticismo lecito... sarebbe con accezione positiva?
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
E' il concetto di "marketing" a non avere in sé una connotazione negativa.
Il lecito scetticismo - inteso come "atteggiamento che implica il dubbio" - lo collego qui alla possibilità che questa serie di documentari possa scivolare "...nel format “reality celebrativo”...", vale a dire un contenuto focalizzato più sul "fenomeno Greta" che non sulla discussione climatica. Considerato che ci sono anche logiche di marketing che sostengono la realizzazione stessa del documentario e così pure il fenomeno "Thunberg" (anche se questo non è necessariamente da vedere come un "male"), il dubbio che questo lavoro possa prendere una piega non del tutto soddisfacente in termini di divulgazione documentaristica è lecito.
Ho letto cose poco lusinghiere sugli impianti solari non fotovoltaici, sembra che ci siano difficoltà nella resa.
Un esempio è il grande impianto Crescent Dunes, attualmente spento.
https://en.wikipedia.org/wiki/Crescent_Dunes_Solar_Energy_Project
ho cercato ulteriori info ma si trova soprattutto robaccia anti-Obama e pochissimi articoli indipendenti. Non ho ben capito se la tecnologia é troppo costosa. oppure è il prezzo dell’energia elettronica è esser troppo basso, (almeno in USA) ponendo questi impianti fuori mercato. Comunque non sono bune notizie.
Il Settembre del 2023 è il più caldo mai registrato sulla Terra.
https://www.ilpost.it/2023/10/05/settembre-2023-piu-caldo-media-globale/
Probabilmente, succederà lo stesso per Ottobre e per l'intero anno 2023.
Sembra che gli effetti del cambiamento climatico possano arrivare più in fretta di quanto era stato pronosticato.
Ma che dici mai, in fondo oggi è solo il 66 agosto.
E, parafrasando la nuova moda del negazionismo, in fondo le estati settembrine, le ottobrate, le estati di San Martino, i natali anticiclonici e le secche di gennaio ci sono sempre stati... peccato che magari capitava uno solo di questi fenomeni all'anno, e durava 3-4 giorni. Da svariati anni si presentano tutti assieme e con intensità/durata sempre maggiore.
Ma in fondo nel Giurassico Superiore faceva più caldo di oggi, quindi è tutto normale [ogni riferimento ironico a certe dichiarazioni di certi esponenti politici non è puramente casuale].
Mentre da noi l'autunno pare più o meno arrivato, anche se in modo tropicale con alluvioni lampo e temperature sempre sopramedia, sale agli onori della cronaca una violenta ondata di caldo in Giappone, con ben undici località che hanno fatto segnare temperature record per il mese di novembre (le serie storiche in Giappone in genere partono dalla seconda metà del XIX secolo.
Sarà che sono particolarmente sensibile sul tema e anche abbastanza catastrofista, ma stiamo andando a sbattere in un modo tremendo e doloroso. E in tutto questo ci sono parti politiche per cui ambientalismo = terrorismo. Di solito non mi ritengo una persona vendicativa, ma - sia chiaro simbolicamente parlando - mi auguro venga il giorno in cui ci sarà una Norimberga climatica.
L'espressione Norimberga era eufemisticamente biasimevole quando veniva usata dai no vax in riferimento ai provvedimenti contro la pandemia e lo è anche in questo contesto, o in qualunque altro contesto meno grave della Shoah. Inoltre, mi sovviene di aggiungere che un'eventuale vendetta delle Natura verso noi inquinatori incalliti non coinvolgerebbe alcune persone, ma tutti noi.
Quanto all'equivalenza tra terrorismo e ambientalismo, è senza dubbio insensata se applicata agli attivisti che imbrattano e ostruiscono le strade per fare baccano sui social. Ciò non toglie che anche quello è un comportamento biasimevole.
5 ore fa, Lord Beric ha scritto:ma stiamo andando a sbattere in un modo tremendo e doloroso
Non é che si possano neppure fare miracoli peró. Non fermi un treno merci di 1km in piena corsa solo perché c'é una frana piú avanti, pur con tutta la buona volontá, non é fattibile. La parola "ecoXZY" spunta fuori non appena ti svegli la mattina, divieti e limitazioni ci vengono imposti a carissimo prezzo, e intanto paesi meno "sensibili" continuano ad usare deserti e fiumi come discariche.
In questo momento sto pagando le rate di una auto che ho dovuto comprare solo perché il sindaco mi voleva bloccare l'altra, sto pagando un (caro) mutuo per un appartamento in quartiere ad emissioni 0 e sono proprio ora seduto alla mia scrivania, con i piedi congelati perché per legge il termostato piú in su non va (e a dicembre/gennaio sará pure peggio).
Non sono quelli che gridano "ambientalisti buu" ad essere il problema, é l'inerzia di un mondo che non puó ribaltarsi in una generazione, soprattutto se quelli che spingono per farlo sono una piccola percentuale del totale.
E nel mentre, ti fanno aprire il portafogli mentre da una parte dicono che é colpa tua e dall'altra che siamo all'armageddon (e allora questi sforzi sono a che pro?).
1 minuto fa, Manifredde ha scritto:e intanto paesi meno "sensibili" continuano ad usare deserti e fiumi come discariche.
Noi compresi, visto che la maggior parte dei materiali elettronici in disuso, compreso quindi tutto ciò che pertiene le energie rinnovabili (pannelli FV, componentistica di auto elettriche e ibride ecc.) finisce e finirà in Africa in Paesi di cui la maggior parte delle persone neanche sa pronunciare il nome. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore: tanto c'è il greenwashing a coprire tutto.