Ma la cosa più stucchevole è il modo viscido che hanno di nascondersi dietro la solita manfrina del "Balotelli è arrogante e antipatico", che non si capisce bene cosa dovrebbe giustificare e che risulta, alla fine, il discorso più razzista di tutti: "si ok, sei di colore, bravo...adesso mettiti li in un angolino, non dar fastidio, non spiccare troppo, non guadagnare tanto, fai il buon selvaggio e vedrai che magari facciamo anche lo sforzo di tollerarti".
Il razzismo c'è sempre stato ma ora che è stato sdoganato dalla politica in modi più evidenti che in altri periodi, e non da solo una persona, che tu ti chiami Segre, Balotelli, Lukaku o Pinco Pallino, io temo che anche negli stadi sarà sempre peggio.
Domanda: ma se sulla carta d'identità dell'allenatore non ci fosse scritto "Carlo Ancelotti", sarebbe ancora seduto sulla panchina del Napoli?
Comunque ormai l'orario delle 15:00 alla domenica è stato ridotto a 2-3 partite tipicamente tra squadre neopromosse o comunque di medio-basso livello, con rare eccezioni. Che tristezza questo palinsesto. La partita ormai fissa del sabato alle tre è stato il colpo di grazia.
Il Napoli è preda del solito psicodramma, nonostante la situazione in campionato sia tutt'altro che compromessa e in Champions ci sono ottime possibilità di passare il turno (tanto poi verranno eliminati agli ottavi, è risaputo). Meglio per la mia Roma, comunque.
Tra parentesi, il Cagliari quest'anno è veramente sorprendente.
Considerazioni sparse.
1. Questa Juventus non sarà il Napoli di Sarri ma, in fondo, non sta scritto da nessuna parte che debba esserlo. Sul gioco dei bianconeri si sentono gli stessi discorsi da un po'; tuttavia, se guardiamo ai risultati, credo lascino davvero il tempo che trovano. Proprio volendo spendere due parole sul tema, credo che a questa Juventus serva un altro po' di tempo per assorbire al meglio le idee di Sarri, ma la qualità per farlo non le manca.
2. L'Inter di Conte mi piace. Tosta, ambiziosa, con un gioco fatto di rapide verticalizzazioni a tratti persino piacevole e un undici titolare di tutto rispetto, nonostante la cessione di giocatori considerati centrali nelle ultime stagioni. Conte ha ragione quando afferma che quest'Inter può mettere in difficoltà chiunque.
Se l'obiettivo è rimanere in alto, serve un innesto a centrocampo: il calo dopo il k.o. di Sensi, a partire dalla stessa gara con la Juventus, è stato emblematico.
3. Gasperini continua a far divertire con questa bella Atalanta che, a eccezione dell'ultimo periodo, fisicamente e mentalmente sembra non aver risentito eccessivamente della partecipazione alla Champions League. Può senz'altro puntare a riconfermarsi in zona Europa.
4. Il Napoli - al netto di polemiche e ammutinamenti che evidenziano limiti risalenti - partiva da squadra attrezzata, sotto alcuni aspetti anche più dell'Inter. Ma per ambire al cielo ha già lasciato troppi punti per strada.
Al netto del lavoro da fare sul piano mentale, credo servano degli aggiustamenti importanti a centrocampo; inoltre, c'è da rivedere più di qualcosa in fase difensiva.
Il 10/11/2019 at 11:04, joramun dice:Domanda: ma se sulla carta d'identità dell'allenatore non ci fosse scritto "Carlo Ancelotti", sarebbe ancora seduto sulla panchina del Napoli?
Al di là di tutto, certe interferenze di De Laurentiis recano già in sé una sostanziale delegittimazione del tecnico.
Il 10/11/2019 at 14:19, Euron Gioiagrigia dice:Il Napoli è preda del solito psicodramma, nonostante la situazione in campionato sia tutt'altro che compromessa e in Champions ci sono ottime possibilità di passare il turno (tanto poi verranno eliminati agli ottavi, è risaputo).
È vero, la stagione del Napoli non è ancora del tutto compromessa, soprattutto in Champions League. Tuttavia, la situazione attuale è a tratti surreale. Nonostante nelle ultime stagioni il Napoli sia sempre stato in alto - anche se la conquista del titolo non è mai riuscita - i limiti che emergono mi sembra denotino una gestione tutt'altro che da top club. Tra l'altro, un atteggiamento del genere nei confronti dei giocatori, soprattutto in questa fase della stagione - a prescindere da qualsiasi discorso su ingaggi ed etica del lavoro - non può che andare contro gli stessi interessi della società. Ma tant'è.
5. Il Cagliari di Maran è una squadra solida, difficile da affrontare: la qualità non le manca, la costanza vedremo. La Lazio non mi entusiasma ma staziona in certe posizioni da anni. La Roma di Fonseca, al netto del passo falso di Parma, sta portando a casa punti pesanti e può guardare alla stagione con ottimismo. La Fiorentina è incostante e rischia un campionato anonimo; discorso simile per Milan e Torino, che se trovassero la quadra potrebbero ancora dare un senso alla propria stagione.
6. Quanto alle retrovie... La SPAL è un buon avversario a Ferrara, del tutto imbelle fuori casa. Il Brescia di Corini, a dispetto dei risultati, non mi dispiaceva nel modo di stare in campo. Il Lecce non mi fa impazzire, ma ha portato a casa punti importanti. Il Sassuolo è imprevedibile. Thiago Motta ha buone idee e il suo Genoa può sfangarla. Ranieri ha ridato solidità difensiva alla Sampdoria, anche se c'è ancora molto su cui lavorare.
7. " ... il razzista è qualcuno di infelice, poiché non ama nessuno e nemmeno se stesso."
Il 10/11/2019 at 13:02, Corvina dice:Comunque ormai l'orario delle 15:00 alla domenica è stato ridotto a 2-3 partite tipicamente tra squadre neopromosse o comunque di medio-basso livello, con rare eccezioni. Che tristezza questo palinsesto. La partita ormai fissa del sabato alle tre è stato il colpo di grazia.
questa cosa si sapeva da quasi un anno, la Lega Calcio l'aveva preannunciata
per quel che mi riguarda mi ha fatto scendere a minimi mai raggiunti la voglia di seguire il calcio
quest'anno partecipo al FantaBarriera perché non comporta quasi la necessità di essere aggiornati, non faccio il fantacalcio con i colleghi, vado a dormire la sera senza sapere il risultato di partite anche importanti (es. Inter-Juventus, Juventus-Milan, la Champions) e il giorno dopo mi sveglio pensando decisamente ad altro
Il 10/11/2019 at 11:04, joramun dice:Domanda: ma se sulla carta d'identità dell'allenatore non ci fosse scritto "Carlo Ancelotti", sarebbe ancora seduto sulla panchina del Napoli?
Domanda da un milione di dollari. Secondo me la risposta sta più nell’eventuale liquidazione e nel fatto che Ancelotti (lo considero ancora il migliore italiano in condizioni normali, spero alla fine di quest’anno di poterlo sostituire con Conte e non con Sarri) è probabilmente il meglio in giro disponibile. Forse Spalletti si avvicina, ma pagarne due senza la certezza di risolvere è ardua con De Laurentis
Spalletti già andava sempre in giro a recriminare, al Napoli con ADL farebbe scoppiare due o tre polemiche al giorno.
Si. Se non al giorno, al mese.
Vittoria assolutamente immeritata...l'Atalanta ci ha presi a pallate per 70 minuti. Manchiamo totalmente di intensità, un problema atavico che ci portiamo dietro dall'addio di Pogba, ed infatti la cosa si nota sopratutto in mezzo al campo, dove Khedira è ormai un paracarro inguardabile. Ai detrattori segnalo che appena l'olandesino ha deciso di smetterla con la pallavolo ed è passato al calcio, ha tenuto in piedi la baracca da solo.
E penso che qualcuno dovrebbe erigere una statua a chi, quest'estate, si è messo di traverso in tutti i modi rispetto alla possibilità di cedere Higuain; se non fosse che quella persona è Higuain medesimo.
L'Atalanta mi fa impressione ogni volta che la vedo giocare: hanno una filosofi di calcio cosi radicale ed estrema che non può non essere affascinante. Ogni fase di gioco è portata all'estremo, in ogni azione viene messa un intensità incredibile...è una squadra contro la quale puoi giocare solo a mezzo tocco, perchè un tocco intero del pallone non te lo concede mai o quasi mai. Pazzesco.
Alla pallavolo e all’ockey con braccio ci hanno pensato altri.
Il post sugli episodi VAR è l'altro.
Ma questa è solo una battuta in risposta a quello che hai scritto tu. Mica potevo risponderti di là.
2 hours fa, joramun dice:Ogni fase di gioco è portata all'estremo, in ogni azione viene messa un intensità incredibile
Cosa che può pagare in campionato, ma non in Champions.