Diciamo che è in corso un derby tra le anime truzze, radical chic, metallari senza speranza, punk chic, depressi cronici con nutella, indy che quando si guardano allo spechio manco si riconoscono..
Canzone estiva.
Giorno 26 - Una canzone estiva
Metto questa, che non è propriamente un tormentone estivo (e neanche una delle mia canzoni preferite) , perché mi ricorda una delle estati più belle della mia vita, quella del 2007. Andai al mio primo Gods of Metal (in cui erano appunto headliner i Motley Crue) e al mio primo festival all'estero, con i miei amici e mi divertii da morire, porto ancora quell'estate nel cuore <3
*We are all bad in someone's story*
Io continuo a vivere nel mio universo parallelo, eh Allora:
Una canzone che mi ricorda l'estate? Be', fino a pochi anni fa per me estate voleva dire soprattutto gite in montagna. Poi ho dovuto rinunciare per motivi di forza maggiore, ma erano veramente il momento in cui ricaricavo le pile, il mio cuore è sempre stato tra stambecchi e marmotte. Mi piacevano i posti isolati, dove a volte a parte il mio gruppetto di amici non si incontrava una persona per tutto il giorno. Gli spazi aperti, l'aria, il silenzio. Che però era bellissimo riempire, ogni tanto, ascoltando musica negli auricolari. Incredibile come una canzone già bella, ascoltata davanti ad un panorama spettacolare e ampissimo "si senta" molto di più (parlo di cuore, non di orecchie) e diventi qualcosa di assolutamente emozionante. (Forse aiutava anche il fatto che io mi emoziono anche se qualcuno mi arriva alle spalle e mi fa "Bu!", e ancora un po' e mi commuovo pure per le pubblicità dei sofficini col ramarro di plastica esagitato ma va be', dai ).
Quella che mi emozionava di più era Gli Uccelli, di Battiato; soprattutto cantata dalla voce di Alice, per me una delle più belle della musica italiana e non solo. Una voce che sembra velluto, scuro ma pieno di riflessi. Oh, sarò sempliciotta io, ma già quell'introduzione strumentale, ascoltata standomene seduta sull'orlo di un quasi-dirupo, con il paesaggio giù in basso e la cerchia di montagne intorno, magari con un po' di vento, mi dava davvero l'idea del volo. E quel "volano, gli uccelli volano / nello spazio senza fine / voli imprevedibili ed ascese velocissime"... mamma mia. Emozione pura.
(E sorvoliamo sul "codici di geometria esistenziale" che nessuno ha mai capito cosa picchio siano: Battiato è così, non sai mai quanto ci crede e quanto semplicemente fa lo snob, ma è speciale anche per questo )
Giorno 27 - una canzone che ti piacerebbe suonare
Se sapessi suonare che strumento utilizzerei? Bella domanda.. Se fossi un chitarrista vorrei suonare come david gilmour e avevo intenzione di postare marooned. Poi mi sono ricordato di un gruppo che si chiama dream theater e dei suoi musicisti. La qualità tecnica è molto alta e sarei indeciso tra la tastiera e il continuum fingerboard di jordan ruddes o la batteria di mike portnoy ormai in mano a mike mangini. Come polistrumentista ovviamente mike oldifield sarebbe il mio ideale. Non sarebbe neanche male duettare come ho visto fare a eric clapton e carlos santanta in un crossroad guitars festival. Mi piacerebbe pure poter armeggiare con i sintetizzatori dei chemical brothers o di un jean michelle jarre, Ma bando alle ciance edunque posto un video di octavarium live dei dream theater con un assolo iniziale da paura!
Innanzitutto, benvenute @Elvira Targaryene @SerGult !!
Devo dire che in queste ultime due categorie, estive e peccaminose, vi ho trovati in grande spolvero.
Poi tenevo a dire che i vostri interventi sono l'autentico cuore pulsante di questo progetto. Ho già detto cosa penso della musica: una cosa molto intima. E quindi, prima di tutto, per me questa Challenge rappresenta un viaggio introspettivo in cui ognuno lascia un pezzo di sé, e qualcosa passa, inevitabilmente, da ogni scelta.
Giorno 26 - una canzone estiva. Scavando nei ricordi si aprirebbe un mondo. Limitandomi all'ultima estate, intensa ma allo stesso tempo interessante, la mia scelta ricade su un brano di uno fra Mannarino, Piaceri Proletari e Parto delle Nuvole Pesanti.
La spunta il primo. Da Supersantos al... Monte.
...ma il settimo dio è apparso alle baracche, stamattina
e c’è speranza nuova tra la gente
stavolta è quello giusto veramente
si sa ancora poco, ma il nome suona bene
e non vuol dire niente.
Mannarino, Deija.
Giorno 27.
Non essendo un chitarrista, mi capita di ascoltare pezzi dove la chitarra la fa da padrone e di pensare "peccato"
Per la serie "spacco Nutella spargo Tristezza" ecco a voi uno dei pezzi che preferisco di uno degli autori italiani che preferisco, nonché cantautore con più capacità che pubblico, tratto da un album di transizione da una fase di rock alternativo, ad una di sonorità più noise ed indie.
Mi piacerebbe cantarla, circondato da 4 chitarristi... la magnificherrima lezioni di poesia, Giorgio Canali.
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
Una canzone che mi piacerebbe suonare é questa:
divertimento puro! In particolare impazzirei per poter fare la parte di basso!
Lo so, di nuovo HM e per di più una canzone vecchia di 30 anni, ma che ci vuoi fare, io sono cresciuto con queste sonorità qui...
Giorno 27 - Una canzone che ti piacerebbe suonare
Dunque, oggi mi trovo in difficoltà perché oltre a qualche citofono e l'odiata diamonica alle medie non ho mai suonato un tubo quindi innanzitutto la domanda è: che strumento mi piacerebbe suonare? Per lungo tempo sono stata affascinata dalla batteria fino a quando ho scoperto di non avere grande coordinazione né senso del ritmo ma in definitiva alla me di un po' di anni fa avrei sicuramente fatto seguire delle lezioni di piano. Non avere avuto approcci seri ad uno strumento musicale è una cosa di cui negli ultimi tempi in realtà un po' mi rammarico! Comunque vi faccio uno spoiler: tutto questo discorso si rivelerà totalmente inutile vista la mia scelta, ma lo spirito con cui ho deciso di partecipare è esattamente quello di cui parla @AemonTargaryen, perciò sopportatemi in più l'idea mi è venuta proprio mentre scrivevo e non mi sembra giusto tenervi fuori dalle elucubrazioni che l'hanno preceduta.
Insomma, alla fine non avendo conoscenze per capire davvero come ci si sente a suonare una canzone piuttosto che un'altra né velleità musicali ho pensato ad un gruppo di cui mi divertirei a far parte (anche se probabilmente per le troppe risate finirei per non suonare lo stesso) e, fra tutte le situazioni, questa:
Già m'immagino a diventare c**o e camicia con Rocco Tanica mon amour
Oh, Arya, piccola mia, soffiano venti selvaggi dentro di te.
Nel mio cuor dubitoso
sento bene una voce che mi dice:
“Veramente potresti essere felice".
Lo potrei, ma non oso.
Paura, Umberto Saba
Come @SerGult anche io sono buona a suonare solo il citofono. Colpa mia che non mi applico. Però ho sempre amato alla follia la parte finale di questa canzone che secondo me da sola vale tutto. Il Testo si potrebbe addirittura bypassare, ma il crescendo strumentale è incredibile. E se potessi, vorrei saperlo suonare con tutti gli strumenti a disposizione!
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
@SerGult occhio che dietro la maschera da guitti gli elio e le storie tese sono dei musicisti con i controcosi.. Ti toccherebbe studiare parecchio.. Anni fa c' era pure Cesareo Rip che suonava di tutto..
Adesso, ziowalter1973 dice:@SerGult occhio che dietro la maschera da guitti gli elio e le storie tese sono dei musicisti con dei controcosi.. Ti toccherebbe studiare parecchio.. Anni fa c' era pure Cesareo Rip che suonava di tutto..
Lo so benissimo intendevo dire solo che mi danno l'impressione di "divertirsi" molto in tutte le fasi (scrittura, ideazione delle esibizioni, esecuzione), partecipare di questo "divertimento" sarebbe una bella prospettiva in via del tutto ipotetica. D'altronde anche se avessi messo The last in line o Kashmir che erano tra le mie idee iniziali immagino che avrei dovuto studiare parecchio anzi, viste le mie abilità pure per la cosa più semplice del mondo!
Oh, Arya, piccola mia, soffiano venti selvaggi dentro di te.
Nel mio cuor dubitoso
sento bene una voce che mi dice:
“Veramente potresti essere felice".
Lo potrei, ma non oso.
Paura, Umberto Saba
"Uno strumento che ti piacerebbe suonare". Questa la so! La so! Sì! La so!!! Yuppiii!!!
Calma.
Un po' di autocontrollo, per favore.
Allora, dicevo: in passato ho passato anni (forse un decennio?) a maltrattare un pianoforte innocente. Da adulta a un certo punto ho ripreso ad andare a lezione. Insegante molto valida, io diligente e alla fine vagamente bravina, ma assolutamente priva di quel "quid" naturale che rende davvero bravi. Emblematico: le lezioni erano in un edificio del centro storico, una volta stavo aspettando il mio turno mentre finiva la lezione dell'allieva precedente, una ragazza sui diciassette anni, molto molto brava. Un turista solitario, credo tedesco, con zaino e Birkenstok, attratto dalla musica era entrato e se ne stava per le scale ad ascoltare tutto beato. Poi entro io, inizio a suonare il mio brano (lo stesso pezzo, nota bene, qualcosa da quinto anno): tempo venti secondi e si sente il "pat! pat! pat!" dei passi del turista che se ne vanno. Aveva colto al volo la differenza. Ecco: se non hai quel qualcosa in più, puoi suonare le stesse note, fare i tuoi bravi crescendo e diminuendo rallentando e accelerando, zompare sul pedale come se non ci fosse un domani ma niente: non è la stessa cosa. La cosa che mi stupiva di più era stato scoprire che lo stesso pianoforte dava proprio un suono diverso, a seconda della mano che premeva i tasti. Incredibile: suonato da quella ragazza, sembrava un pianoforte da concerto. Ci mettevo le mani io, e diventava uno strumento da studio.
Ma il mio vero abisso di dolore era la chitarra. Anche quella, studiata per anni, anche se da autodidatta, ma qui i risultati erano proprio terrificanti. Gli altri con un giro di do o poco più riuscivano a ricavare cose armoniose e gradevoli; io conoscevo un bel po' di accordi, ma la mano destra rovinava ogni cosa. Per quanto usassi plettri morbidi, l'effetto era quello di una raspa passata sul legno da un falegname particolarmente nervoso. Nonostante anni di accanimento, i miei accompagnamenti si sono sempre ridotti ad un desolante SGRUNK! in giù, SGRUNK! in su. SGRU-GRU-GRU-GRUNK!!! su e giù.
Quindi, invidia ed ammirazione somma per coloro che hanno il dono di creare tutto un mondo di bellezza con la voce ed una semplice chitarra.
Sarà anche per questo che amo molto le canzoni "minimal", solo voce e accompagnamento alla chitarra.
Me ne vengono in mente due in particolare. Allora: come aperitivo, questa. Molto tradizionale, semplice semplice in apparenza, in realtà non sbaglia una nota, è assolutamente perfetta nella sua costruzione. Se per "canzone" intendiamo qualcosa che chiunque non sia un cane senza speranza come me può cantare e suonare con grande resa e soddisfazione, per me questa è "La" canzone per eccellenza. Con il classico testo "da canzone", riposante, con cui non devi spaccarti la testa per decifrare significati nascosti: mi manchi, penso a te, sto lavorando duro per farmi conoscere con le mie canzoni, sono tempi duri ma vedrai, un giorno ce la faremo.
Per me, un gioiellino.
E dopo l'antipasto, il piatto forte. Sempre per la serie "cantanti che con la voce e una chitarra costruiscono un mondo", che possono stare su un palcoscenico davanti a migliaia di persone semplicemente accompagnandosi con uno, dicasi uno strumento (cavolinci, che invidia):
Lui.
Uno dei miei grandissimi amori musicali.
Damien Rice e il suo mondo di canzoni mai banali, testi affascinanti, pieni di ombre e spigoli anche quando parlano d'amore. Una recensione in rete lo definiva un uomo con un interiorità tormentata che canta "i suoi molti demoni". Frase da non interpretare alla lettera, ma efficacissima: D.R. può essere dolce ma c'è sempre una ruvidezza di fondo, può descriverti una situazione che sembra idilliaca ma poi spiazzarti con una frase che di colpo rovescia tutto e ti fa capire che, dietro, c'è tanto, tanto altro. Tra cui rabbia, insoddisfazione, paura e chissà quante altre cose, che forse non hanno neanche un nome. Può cantare qualcosa che sembra una canzone d'amore che più classica non si può, ma poi vai a leggere il testo e scopri che parla di tutto tranne che di felicità. Se non lo conoscete ma vi attira, ascoltate "9 crimes", poi leggete il testo: alla fine non sapresti dire esattamente di cosa parla. Damien ti parla da "dentro" un suo stato d'animo, solo lui sa a cosa si riferiscono certe frasi. Eppure, in qualche modo un'idea generale, una sensazione di fondo ti arriva. Poesia, non narrazione.
Aggiungo anche, per inciso, che purtroppo Damien sta ai dischi quasi come Martin sta ai libri: produzione scarsissima, tempi bliblici tra un cd e l'altro; in rete sul Tubo si trovano un sacco di suoi inediti, cose che esegue nei concerti ma per qualche motivo non si decide a registrare in studio e mettere insieme in qualcosa di organico, che uno possa ordinare su Amazon e godersi come si deve. Che peccato.
Bene. Dopo tutte queste ciance, eccovi una delle sue canzoni più strepitose, Elephant. Che sarei felice di saper eseguire la metà bene di come la esegue lui ma che invece, fatta da me, sembrerebbe l'ululato di un coyote sotto acidi.
E allora
This has got to die
I said this has got to stop
This has got to lie down
With someone else on top
You can keep me pinned
'Cause it's easier to tease
But you can't paint an elephant
Quite as good as she
And she may cry like a baby
And she may drive me crazy
'Cause I am lately lonely...
Buon ascolto.
Una canzone che mi piacerebbe suonare eh?
Dovrei mettere una playlist decisamente lunga e variegata, dove tra una montagna di brani di metallo pesante, ci starebbe qualche cosa di diverso, persino di Jesus Christ Superstar o di sigle di cartoni animati XD
Troppa roba.
Allora scelgo la mie prime cover.
Inner Self dei Sepultura, che nel 1989 realizzarono quel Beneath the Remains che catturò decisamente la mia attenzione musicale e divenne fonte di ispirazione, mescolandosi con Slayer e Metallica(a proposito di Disposable Heroes, forse il mio preferito dei 4 cavalieri, @Timett figlio di Timett !), varie altre di Thrash, fino ad allora il mio genere preferito, e i primi vagiti di Death Metal dell'epoca, tra cui Spiritual Healing dei mitici Death!
Eccole:
Inner Self
Spiritual Healing
e andiamo... XD