9 hours fa, JonSnow; dice:
Vero anche Fosso di Helm/ Grande Inverno... quando ho fatto il mio montaggio l'ho scordato!
Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni (E.Roosvelt)
Al di là di tutto Jon è Aragorn, l'eroe randagio e non Frodo perchè è essenzialmente anche lui un RE e vero leader militare,perchè entrambi non cercano il potere per il potere e via disquisendo,ma Jon è Aragorn soprattutto perchè D&D ce lo hanno fatto capire tramite immagini precise che strizzano l'occhiolino allo spettatore un poco più attento
Ricordo ,peraltro,ancora il fiume di parole innescato in rete quando il dinamico duo si presentò in una intervista con maglietta in cui era scritto R+L=
Il tutto era molto, volutamente ambiguo anche perchè la marca della maglietta era Ralph-Laurent...ma in ogni caso l'indizio era stato dato e così per Jon Aragorn che mi sto convincendo non può essere Frodo perchè Frodo era il portatore dell'anello,coraggioso,disinteressato,combattivo a suo modo ma senza natali reali...
Ringrazio il mio caro amico JonSnow; per aver ideato e creato le immagini dei miei bellissimi ed elegantissimi avatar e firma
;
« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
''Offend them and Jon loses his army.''
''Not if they lose their heads first.''
« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
E stiracchiando un po' si potrebbe aggiungere che sia Jon che Aragorn hanno un amore perduto nel cuore (per quanto in entrambe le saghe la componente romantica sia marginale): Jon ha perso Ygritte (lui un corvo, lei una bruta), Aragorn crede di aver perso Arwen (lui mortale, lei immortale... quando la Compagnia è a Lorièn, Frodo vede Aragorn, malinconico, sulla collina di Cerin Amroth, che ripensa al suo secondo incontro con l'elfa avvenuto lì anni prima e dice ""Arwen vanimelda, namárië!" Ovvero le dice addio perchè pensa che non la rivedrà mai più.
Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni (E.Roosvelt)
Solo per fare chiarezza circa le basi...
%d/%m/%Y %i:%s, Meri dice:Veramente TwnkleLittleStar Aragorn scopre da adulto i suoi natali, non prima. Viene portato a Gran Burrone nel frattempo ,alla morte del padre, viene istruito sulle vicende della sua stirpe ma non gli dicono chi è, poi parte con Elladan ed Elrohir per molte avventure e battaglie e loro gli insegnano a comabattere a cacciare ecc... poi dopo altri anni finalmente Elrond gli dice chi è. Di suo padre sapeva che era il capitano dei Dunedain, non che fosse l'erede di Gondor.
Aragorn diventa re anche perchè deve per salvare la Terra di mezzo, per piacere! altrimenti lo avrebbe reclamato anni addietro, ma non si sentiva degno per via del comportamento di Isildur. Non mi smontate e sminuite così un personaggio come Aragorn per piacere!
Elladan ed Elrohir muoiono assieme al padre, sicché con Aragorn hanno poco a che spartire, men che meno da insegnargli.
Aragorn viene a conoscenza della sua identità da adulto, a 20 anni, ma preferisce continuare ad essere visto come il capitano dei Dunedain. Fondamentalmente è un gregario e combatte al fianco di Elrond, per conto di Rohan e di Gondor.
Aragorn accetta di reclamare il suo titolo ed il suo trono e di non celare più la sua identità solamente perché Elrond glielo impone come condizione, poiché Arwen era degna di sposare niente meno che un Re. Aragorn voleva tutto tranne che mostrare i suoi natali, proprio per i motivi espressi da Meri, ma all'epoca li conosceva da anni.
Poi l'amicizia di Gandalf ed il ruolo di "sentilnella" della contea.
Fondamentalmente la penso come Twinkle Little Star, Jon è più simile a Frodo, con natali non importantissimi (ex ante), che mostra il suo valore passo passo, acquisendo il consenso di chi lo circonda, il loro rispetto e la loro amicizia. Frodo è un piccolo hobbit, Jon un adolescente bastardo, da loro non ci si aspettava chissà quali imprese. Invece entrambi in un modo o nell'altro arrivano a farsi carico niente poco di meno che del destino dell'umanità. Jon avalla la guerra con gli estranei, unica guerra che vale realmente la pena di essere combattuta; Frodo riveste il ruolo più importante di tutta la saga, distruggere l'anello, Aragorn, le sue battaglie, le sue guerre, il suo sangue sono un diversivo. E quanto siano un diversivo lo si tocca con mano davanti al cancello nero: i popoli liberi ed il Re possono solo guadagnare tempo.
Jon ha anche tratti di Aragorn certo, ma associo più la sua figura messiatica a Frodo.
Aragorn, a mio avviso è Daenerys.
Sono entrambi di natali importanti, con quel peso fin dalla nascita. Da quando Aragorn conosce la sua identità e da quando Daenerys è madre dei draghi, da loro ci si aspetta solo ascesa, vittorie e trionfo. Hanno lo stesso tipo di peso sulle spalle, la stessa predestinazione. Entrambi inoltre danno modo di vedere che avrebbero preferito di gran lunga fare altro, una vita tranquilla con i loro rispettivi amori, ma entrambi hanno senso di abnegazione e fondamentalmente lo hanno solo perché sentono o sanno di dovere conseguire un obiettivo prima di condurre la propria esistenza focalizzandola sui loro desideri. Entrambi conducono grandi guerre, ma in entrambi i casi credo che siano temporeggiamenti, diversivi, azioni gregarie ai veri snodi delle rispettive trame.
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
2 minutes fa, Aegon il mediocre dice:Solo per fare chiarezza circa le basi...
Elladan ed Elrohir muoiono assieme al padre, sicché con Aragorn hanno poco a che spartire, men che meno da insegnargli.
Ti consiglio di rileggerti la storia: Elladan ed Elrohir sono assieme ad Arathorn quando lui muore, ma non muoiono, tant'è vero che sono presenti nella battaglia dei campi del Pelennor, tant'è vero che diventano signori di Gran Burrone e rimangono ancora per qualche tempo nella Terra di Mezzo dopo che Elrond è partito, ppi di loro non si sa più nulla, ma forse poi partono anche loro, visto che Arwen quando va a morire a Gran Burrone, lo trova deserto. giusto per chiarire le basi.
Comunque, volendo essere pessimisti, se Jon morisse alla fine salvando tutti, potrebbe anche avere un ruolo finale simile a Frodo (non muore ma è come morisse, visto che va a Valinor), ma questo non escluderebbe l'affinità con Aragorn, potrebbero essere anche due personaggi fatti confluire in uno. Certo, come si diceva nell'altro topic, sarebbe molto strano aver inserito tutta la storia del re nascosto (ricordiamo che un precedente leggendario/letterario ancor più antico è quello con Re Artù), della eventuale legittimità solo per avere un eroe sacrificale... ma si vedrà!
per ora concordo con Iceandfire che Jon è molto Aragorn in questa fase della storia.
Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni (E.Roosvelt)
Ciao, niubbo here
da amante dell'opera Tolkeniana, anche io ho fatto dei paragoni tra le due opere.
I draghi rappresentano la magia e tutto ciò, in genere, che non è accessibile all'essere umano. E sono gli anelli nell'opera di Tolkien. E come questi, con la loro scomparsa definitiva, ogni cosa non prettamente umana scomparirà da Westeros. Esattamente come la scelta dei Valar e l'esodo degli Elfi a Valinor che lasciano agli uomini il mondo nella quarta era o, al limite, saranno inaccessibili..
In quest'ottica, Daenerys non può non avere un ruolo transitorio perché è Jon a dover prendere il fardello di "gettare l'anello nel fuoco del Monte Fato", quindi di sacrificarsi per bene comune e rendere possibile la scomparsa della magia.
Daenerys ha il compito di favorire l'epilogo portando l'evidenza della "magia", quei draghi che sembrano esserne la fonte, come sembrerebbe apparire dai libri.
Secondo me Jon sopravviverà ma la sua resurrezione deve necessariamente avere un prezzo perché legata alla magia e, anche se i draghi non moriranno nell'ultima battaglia, spariranno dal mondo in qualche modo. In quest'ottica, una possibilità è che lui diventi re alla fine ma che rinunci per poter essere libero dal fardello, forse per perdersi all'estremo nord sotto forma di lupo (e forse con Arya, a lui affine e ormai lontana da tutto ciò che è la vita che conosceva) e cedere il "mondo" forse a Sansa o, forse ancora, ad un tipo di società diversa da tutto ciò che è esistito fino a quel momento. E Bran come unico legame tra le due sponde dell'esistenza.
Sarebbe un po' come Frodo e un po' come Aragorn... in ogni caso agrodolce per il lettore.
Ovviamente sono solo speculazioni campate in aria, principalmente dovute a sensazioni che potrebbero rivelarsi falsissime
2 hours fa, knight70 dice:Ciao, niubbo here
da amante dell'opera Tolkeniana, anche io ho fatto dei paragoni tra le due opere.
I draghi rappresentano la magia e tutto ciò, in genere, che non è accessibile all'essere umano. E sono gli anelli nell'opera di Tolkien. E come questi, con la loro scomparsa definitiva, ogni cosa non prettamente umana scomparirà da Westeros. Esattamente come la scelta dei Valar e l'esodo degli Elfi a Valinor che lasciano agli uomini il mondo nella quarta era o, al limite, saranno inaccessibili..
In quest'ottica, Daenerys non può non avere un ruolo transitorio perché è Jon a dover prendere il fardello di "gettare l'anello nel fuoco del Monte Fato", quindi di sacrificarsi per bene comune e rendere possibile la scomparsa della magia.
Daenerys ha il compito di favorire l'epilogo portando l'evidenza della "magia", quei draghi che sembrano esserne la fonte, come sembrerebbe apparire dai libri.
Secondo me Jon sopravviverà ma la sua resurrezione deve necessariamente avere un prezzo perché legata alla magia e, anche se i draghi non moriranno nell'ultima battaglia, spariranno dal mondo in qualche modo. In quest'ottica, una possibilità è che lui diventi re alla fine ma che rinunci per poter essere libero dal fardello, forse per perdersi all'estremo nord sotto forma di lupo (e forse con Arya, a lui affine e ormai lontana da tutto ciò che è la vita che conosceva) e cedere il "mondo" forse a Sansa o, forse ancora, ad un tipo di società diversa da tutto ciò che è esistito fino a quel momento. E Bran come unico legame tra le due sponde dell'esistenza.
Sarebbe un po' come Frodo e un po' come Aragorn... in ogni caso agrodolce per il lettore.
Ovviamente sono solo speculazioni campate in aria, principalmente dovute a sensazioni che potrebbero rivelarsi falsissime
Ipotesi molto affascinante che non mi spiacerebbe per nulla! magari con un Tyrion sul trono
Secondo me però è sicuro che comunque vada dopo la Lunga Notte, Westeros non sarà più la stessa. Io la vedo come una sorta di "Diluvio Universale" , e poi pur nella distruzione e nel dolore, nascerà un mondo nuovo, magari più giusto chissà...
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Combatterai per sempre le guerre di altri gli dice Thorne mentre sta per essere impiccato e questa frase mi sa tanto di profezia vera...che vuoi interpretare a sto punto...
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« I am a wolf and I fear nobody. »
''They were insulting Jon and you sat there and listened.''
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« Leave just ONE wolf alive and sheeps will NEVER be safe. »
« When the snows fall and the white winds blow, the lone wolf dies, but the pack survives. »
''I lupi sani e le donne sane hanno in comune talune caratteristiche psichiche: sensibilità acuta, spirito giocoso, e grande devozione. Lupi e donne sono affini per natura, sono curiosi di sapere e possiedono grande forza e resistenza. Sono profondamente intuitivi e si occupano intensamente dei loro piccoli, del compagno, del gruppo. Sono esperti nell'arte di adattarsi a circostanze sempre mutevoli; sono fieramente gagliardi e molto coraggiosi. Eppure le due specie sono state entrambe perseguitate''.
A parte il fatto che ,un erede al trono vero come Aragorn non si sarebbe mai presentato con mille mila titoli ridicoli ed essendo re di NIENTE
Si capisce anche dall'atteggiamento di Jon che lui rifuggirà sempre da una ridicola e vuota enunciazione di titoli che non servono a nulla perché poi alla fine conta chi sei e chi dimostri con i fatti di essere
Un re spaccone e che vuole umiliare un Re acclamato dalla sua gente come tale e' distante anni luce da Granpasso e da Jon
e Granpasso Aragorn va dai morti per reclamare il rispetto di un accordo fatto con un VERO re ,ma solo perché era necessario e non perché era "nato per governare "...detto poi dalla biondina a Jon e' il massimo della comicità involontaria ,ovvio.
Jon infatti la umilia di fatto dicendole che il suo popolo lo ha eletto re e che e' suo DOVERE fare di tutto per proteggere il suo popolo...
Chi e' piu' Aragorn di Jon in questo momento e anche poi quanto deve guidare le sue truppe per la battaglia dell'Alba come Aragorn guida i suoi contro le forze del male?
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Comunque, a sentire Martin, Aragorn sarebbe Robert.
Beh ha fatto il solito scherzone...Aragorn un ubriacone crapulone senza dignità che si disinteressa del suo popolo che e' alla fame ....andiamo...
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Non è uno scherzo: a sentir lui, gli sarebbe interessato molto sapere come Aragorn avrebbe governato, insomma cosa sarebbe successo anni dopo la vittoria dei "buoni". Con Robert, che all'inizio era considerato adattissimo a fare il re, un po' appunto come Aragorn, ha esplorato proprio questo aspetto.
Secondo me è un po' questione di percorsi iniziatici e dello scotto che si paga per portarli a termine.
Jon è un classico esempio della persona che compie questo percorso, seppur senza mai desiderarlo, che lo porta a realizzare che l'unica cosa che conta è salvare il mondo dal pericolo incombente. Per farlo muore addirittura e rinasce cambiato (magari è poco evidente nello show), abbandona le sue preoccupazioni del passato e sposta la sua attenzione su ciò che veramente conta: non solo salvare i suoi parenti ma l'intera umanità.
E il percorso di Jon non può terminare con un fallimento perché Martin lo ha investito della responsabilità di guidare l'umanità (e non Daenerys). Non è spinto dall'ambizione e neanche da un distorto senso di giustizia (riprendersi il trono che apparteneva agli avi).
Arya compie un percorso simile, lascia le certezze, si incammina verso la vendetta ma capisce che ci sono altre priorità.
E il termine del loro cammino li lascerà vuoti perché hanno abbandonato ciò che li legava al resto dell'umanità per poterla salvare. E quando l'umanità sarà l'unica cosa rimasta, il percorso sarà compiuto.
In Martin non c'è la Provvidenza, gli Dei non rispondono o, al massimo, sono figure oscure che giocano con l'umanità. Non c'è uno scopo che origini dall'alto. Sono vicende solo umane che hanno una giustificazione terrena e una forza propulsiva magica. Ma magia non significa Dio né tanto meno scopo, per quanto inintelligibile (il destino degli uomini in Tolkien).
Frodo va a Valinor perché ormai non fa più parte di quel mondo. Ma in Martin non c'è una Valinor assoluta ma forse una relativa. E' la libertà di lasciare la parte più radicata di sé stessi, il peso del mondo e abbandonarsi nella libertà del selvaggio dentro il corpo del lupo. E quel selvaggio è assoluto perché se ci si perde al suo interno non c'è più ritorno (Varamyr) ma, al contempo, relativa perché, per il lettore (o lo spettatore) è l'amaro che resta dopo il dolce della vittoria.
Per Jon io vedo l'abbandonarsi ad essere Spettro come un raggiungre Valinor.
Per Arya è possibile un percorso simile, data l'affinità fra i due e il concludersi del loro percorso iniziatico.
Martin trollone! Nelle appendici di ISDA ci sono alcune di queste informazioni sul post guerra. Non mi pare di aver letto da nessuna parte che il regno di Aragorn andò a scatafascio perché lui non era in grado di fare il re. ^^"
Ma è proprio tutto il discorso che non ha senso (non è come regnerá Aragorn una priorità di Tolkien, anche perché è un ambito letterario totalmente diverso, idealizzato perfino se vogliamo, ma non certo in cui gli eroi poi si rivelano indegni o mancano le aspettative), il paragone stesso. Mi verrebbe quasi da pensare che lo zio non abbia capito molto dei personaggi o dell'opera che cita.
E comunque volendogliela passare accostare Robert ad Aragorn si può fare solo considerando che entrambi sono molto bravi a fare il leader in battaglia. Per il resto è un paragone che non ha nemmeno senso fare considerando i background di provenienza, anche letteraria, totalmente diversi.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
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Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Non fosse per il fatto che Robert ha posto in atto una ribellione che gli ha dato il trono che poi si e' tenuto pur sapendo che Ned era piu' degno di esso
E taccio di come ha trattato Stannis...ripeto il paragone proprio non ci sta
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