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Oscar 2016
A di Albert Stark
creato il 14 gennaio 2016

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sharingan
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Inviato il 31 gennaio 2016 9:19

In realtà la gara per miglior film/miglior regia è molto più combattuta del solito. Tra i Best Picture Mad Max è molto indietro e sembra più una gara a tre tra Spotlight, La grande scommessa e Revenant con l'ultimo un po' più sfavorito. Per la regia è un rebus, ma Miller sembra davanti agli altri.


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 


Corvina
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Inviato il 31 gennaio 2016 10:22

Ma infatti secondo me negli altri film per cui era nominato lo avrebbe meritato molto più che per The Revenant, ma dato che non gliel'hanno dato... spero che questa sia la volta buona ;)

 

Miglior regia può anche essere, ma miglior film nemmeno per idea. The Revenant sono 3 ore di (meravigliosi, negarlo sarebbe intellettualmente disonesto) virtuosismi costruiti attorno ad una trama che se ha due pagine di battitura è grasso che cola, e a temi degni di un compito di 3° elementare.

Lumano anelito alla sopravvivenza, la maestà della natura bellissima e terribile: per spiegarvi tutto questo, inquadrerò dei ruscelli

 

Più o meno è come se Dante avesse composto la Divina Commedia per sviluppare la trama e i temi di Cappuccetto Rosso.

Beh dai, non esageriamo! La trama è molto semplice e i temi già visti, ma penso che il talento di Iñárritu sia proprio stato quello di mostrarli ed evolverli in maniera inedita.


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DaenerysArya2510
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DaenerysArya2510
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Inviato il 31 gennaio 2016 11:22

Se dite che se lo meritava più in The Wolf che in Revenant... Ho paura a vedere il film (che ancora mi manca)

 

Scherzi a parte, sarà perchè non ho apprezzato particolarmente il film, ma The Wolf per me resta non una delle sue più memorabili interpretazioni, con statuetta persa meritatamente contro uno strepitoso Matthew McConaughey.

 

 

Per quanto riguarda il Best Movie... Trovo comunque improbabile che Inarritu si porti a casa di nuovo la doppietta film, regia (perchè se ha diretto da Inarritu, pur non avendolo ancora visto, Revenant porterà quella statuetta a casa)

Personalmente devo ancora digerire il Best Movie per Birdman :stralol:


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Sir Alexander Stark
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Inviato il 31 gennaio 2016 13:58

Miglior regia può anche essere, ma miglior film nemmeno per idea. The Revenant sono 3 ore di (meravigliosi, negarlo sarebbe intellettualmente disonesto) virtuosismi costruiti attorno ad una trama che se ha due pagine di battitura è grasso che cola, e a temi degni di un compito di 3° elementare.

L’umano anelito alla sopravvivenza, la maestà della natura bellissima e terribile: per spiegarvi tutto questo, inquadrerò dei ruscelli

 

Più o meno è come se Dante avesse composto la Divina Commedia per sviluppare la trama e i temi di Cappuccetto Rosso.

 

E Di Caprio, dovesse vincerlo, lo vincerebbe per una delle interpretazioni più scialbe della sua carriera. Se qui merita l'Oscar, in The Wolf of Wall Street, in Shutter Island e in The Aviator dovevano dargli direttamente il Nobel. Ma è pur vero che la gara non la fa con se stesso, ma con le interpretazioni degli altri attori nominati, quindi ci sta anche che lo vinca. Cosi almeno la finiamo co sta storia, che va bene l'ironia dell'internèt, ma ogni tanto bisognerebbe ricordare che se nè Hitchcock nè Chaplin hanno mai vinto un Oscar (se non quello alla carriera), e se Peter O'Toole di nomination a vuoto ne ha piazzate otto, ci può pure stare che Di Caprio sia a 0 su 5.

Sfrutto questo commento, ma la mia critica ovviamente non è personale

Prima di tutto a me la figura del "critico" :dart: (sia esso di cinema, teatro, arte..) ha sempre fatto un po' impressione. Mi viene in mente, guarda caso, proprio la vecchiaccia al bar in Birdman o facendo un parallelismo, le agenzie di rating in La grande scommessa

Questi soggetti, espertoni, personaggi (singoli o in gruppo) che giudicano, sparano giudizi (positivi o negativi a seconda di loro presunte sensibilità artistiche) su un qualcosa che è anni luce distante dalle loro personali capacità.
Sti tizi stanno nelle loro belle sale e dicono ad altre milioni di persone come devono giudicare una certa opera e in quale misura apprezzarla.

Non sapendo loro sceneggiarla, produrla, recitarla, dirigerla..

E giustamente, la cosa più vicina ad avere un'abilità/qualità (che non potrebbero ottenere nemmeno pregando Spongebob) è proprio criticare l'abilità, l'opera altrui

Mi viene in mente un fumetto, con Paperone :wub: protagonista (mi pare riguardasse il suo primo milione di dollari) in cui suo vecchio collega allevatore decide di mettere da parte le vesti di semplice pastorello, per indossare quelle più intellettualoidi, di critico cinematografico
"(..) è semplice, mi siedo, guardo il film e dico che non mi piace. Lavoro facile e senza rischi"

Virtuosismi o no, questo film di 2h e mezza è meraviglioso si o no? e in che misura? a dirlo deve essere e sarà, solo l'incasso, il giudizio di milioni di telespettatori, non certo l'academy o qualche "critica".

Please!

Un ulteriore parallelo (cinema-calcio)

Nel calcio si gioca per vincere trofei.
Per vincere trofei bisogna vincere le partite.
Per vincere le partite bisogna necessariamente segnare (un attaccante avrà sempre e comunque, giustamente, un valore di mercato superiore)

E' ovvio quindi che sarà giudicato essenzialmente sotto questo aspetto, quello del numero di reti messe a segno, degli assist, magari anche delle reti in cui ha partecipato come parte attiva.

Tutto il resto sarò una pura disquisizione teorico-filosofica di contorno (spesso e volentieri da parte di persone che non hanno alcuna abilità calcistica), a seconda delle preferenze, delle simpatie, dei gusti eccetera eccetera..

Trama debole, sceneggiatura così, così, i bambini delle medie sono più bravi....ma sto benedetto film ti (impersonale eh) è piaciuto si o no? te lo sei goduto? o le ore ti sono pesate e non vedevi l'ora di uscire dalla sala?

Poi che mad max possa essere anche migliore, ci sta ovviamente

Personaggio di dicaprio scialbo? è un caxxo di cacciatore di pelli, in pieno inverno, in territorio nemico, mezzo morto per 2h su 2he36, pretendiamo forse che si metta a disquisire di ragion pura, di come la vita di un uomo del XVIII secolo sia incredibilmente sfaccettata, piena di risvolti e sfumature sorprendenti?
Non andava bene uno complesso come Gatsby, mo non va nemmeno bene un poraccio cacciatore di pelli. Okay

Poi il personaggio può essere piatto e sempliciotto come si vuole, ma è l'interpretazione dell'attore che si deve giudicare. Ah già...è scialba :stralol: Io avrei detto che è stato formidabile nell'interpretare ciò che doveva interpretare, quindi come visto, se possono coesistere due opinioni così opposte tra loro, figuriamoci che devono stare a dire i grandi critic(on)i

Leonardo DiCaprio: ecco cosa ha comportato girare The Revenant (spoiler)

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Inviato il 31 gennaio 2016 15:46

Se fosse solo l'incasso a giudicare la qualità di un film dovremmo far rientrare pressoché quasi tutti i film di checco zalone tra i capolavori della cinematografia, perlomeno di quella italiana. Non me ne voglia checco zalone, i cui film mi intrattengono pure piacevolmente, ma anche lui si renderà conto che le cose non stanno esattamente così.

Il lavoro del critico (letterario, cinematografico, etc.) è un lavoro serio e utile, se svolto da professionisti. Poi che ci sia gente che lo svolge in modo sterile, limitandosi a cassare qualsiasi cosa gli si presenti per il semplice gusto di "criticare", questo è un altro discorso.

Il fatto poi che solo chi sa fare può criticare mi pare poco veritiero. Sminuire una buona critica, capace di approfondire il significato di un'opera, scandagliarla, sottolinearne eventuali pregi e difetti, solo perché chi l'ha scritta non è ad esempio un pittore, nel caso di un quadro, o uno regista/sceneggiatore nel caso di un film, mi pare un po' assurdo.



joramun
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Inviato il 31 gennaio 2016 18:25

I pistolotto per osannare "o'popolo", e dare contro i critici e la critica quando questa va a toccare i film e gli attori che ci piacciono è un grande classico che non tramonta mai.

 

Trama debole, sceneggiatura così, così, i bambini delle medie sono più bravi....ma sto benedetto film ti (impersonale eh) è piaciuto si o no?

 

Mi è piaciuto molto. E se si fosse limitato ad essere l'onesto film di "surviving & vengeance" che è, non ci sarebbe assolutamente nulla da dire. Ma essendo il film di uno che crede di fare capolavori non appena si mette alla macchina da presa, che afferma che il suo film dovrebbe essere proiettato in un tempio, che mette in scena 10.000 piani sequenza per farci intuire chissà quali significati profondi e complessi dietro la storia di uno a cui hanno ammazzato il figlio e si vuole vendicare.....beh allora ti viene da dire "no ciccio. Il tuo è solo un ottimo film di "surviving & vengeance" meravigliosamente girato.

 

 

te lo sei goduto? o le ore ti sono pesate e non vedevi l'ora di uscire dalla sala?

 

Definisci "goduto". Se intendi visivamente, come spettacolo puro, si....e l'ho ben specificato anche qui, che è un film che ti fa esplodere la testa dal punto di vista dello spettacolo. Ma è anche un film, ad esempio, in cui un legame empatico col personaggio fa fatica a crearsi (almeno è successo a me): se prendi come riferimento L'Ultimo dei Mohicani, quando Chingachgook parte per andarsi a vendicare, a te parte una fotta incredibile, perchè ormai sei arrivato ad odiarlo quel maledetto Magua,e a fare il tifo per Nathan e la sua cumpa; in un altro film in cui si affronta il tema della sopravvivenza, The Martian di Ridley Scott (anche lui giustamente candidato) l'empatia è costruita giocando in maniera intelligentissima col personaggio di Matt Damon, puntando sull'ironia di questa specie giardiniere-nerd dello spazio, quando uno si aspetterebbe lo psicodramma e i toni seriosi.

Qui?

Cosa so di sto Glass per cui dovrei fare il tifo per lui? È simpatico? È antipatico? Da dove viene? Cosa vuole? Cosa ho che me lo renda un individuo, una persona reale con un background ed "emozioni veri" [cit]? Nulla. E bada che è colpa del personaggio e di come Inarritu (non) lo ha approfondito, non di Leo.

 

Poi il personaggio può essere piatto e sempliciotto come si vuole, ma è l'interpretazione dell'attore che si deve giudicare. Ah già...è scialba :stralol:

 

Puoi ridere quanto vuoi, ma non cambia il fatto che se Di Caprio vincesse la statuetta per questa interpretazione sarebbe assurdo, viste le interpretazioni da lui fatte in precedenza. Poi il raffronto va giustamente fatto con gli altri candidati e non con il Dicaprio del passato, quindi ci sta anche che lo vinca. Il Fassbender/Steve Jobs, per dire, a questo DiCaprio/Glass gli da le piste.


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Sir Alexander Stark
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Sir Alexander Stark
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Inviato il 31 gennaio 2016 21:47

Se fosse solo l'incasso a giudicare la qualità di un film dovremmo far rientrare pressoché quasi tutti i film di checco zalone tra i capolavori della cinematografia, perlomeno di quella italiana. Non me ne voglia checco zalone, i cui film mi intrattengono pure piacevolmente, ma anche lui si renderà conto che le cose non stanno esattamente così.

Il lavoro del critico (letterario, cinematografico, etc.) è un lavoro serio e utile, se svolto da professionisti. Poi che ci sia gente che lo svolge in modo sterile, limitandosi a cassare qualsiasi cosa gli si presenti per il semplice gusto di "criticare", questo è un altro discorso.

Il fatto poi che solo chi sa fare può criticare mi pare poco veritiero. Sminuire una buona critica, capace di approfondire il significato di un'opera, scandagliarla, sottolinearne eventuali pregi e difetti, solo perché chi l'ha scritta non è ad esempio un pittore, nel caso di un quadro, o uno regista/sceneggiatore nel caso di un film, mi pare un po' assurdo.

non è solo l'incasso e non tutti i critici sono delle pippe acide incapaci. Niente è solo bianco o nero. Resta il fatto che l'incasso e il numero di spettatori sono gli unici dati certi, oggettivi. Tutto il resto saranno sempre opinioni più o meno personali, influenzate dai propri gusti, più o meno imparziali eccetera

Ho visto solo cado dalle nubi di checco (laureato in giurisprudenza e persona colta, al contrario del personaggio ignorante superficiale e cozzalo che interpreta), che è simpaticissimo, ma se in italia ha battuto praticamente ogni record., qualcosa vorrà pur dire

 

Mai detto che solo chi sa fare può criticare. Ho detto che per me sarebbe più giusto e legittimo che critiche e giudizi provengano da questi. Per me. Non è così e magari non lo sarà mai e fa niente. Amen. E' semplicemente il mio modo di vedere le cose

 

Poi mi devi proprio dire dove avrei sminuito una buona critica

 

 

 

I pistolotto per osannare "o'popolo", e dare contro i critici e la critica quando questa va a toccare i film e gli attori che ci piacciono è un grande classico che non tramonta mai.

pistolotto? what?

Non sto dando contro la critica e i critici perchè sta toccando il mio film o attore preferito. Avrei scritto le stesse cose in riferimento ad Ave Cesare che ancora deve uscire e prima ancora di leggerne le critiche e recensioni. La mia è un'opinione personale e comunque generale. Alla critica e ai critici in se e per se

 

 

 

 

Mi è piaciuto molto. E se si fosse limitato ad essere l'onesto film di "surviving & vengeance" che è, non ci sarebbe assolutamente nulla da dire. Ma essendo il film di uno che crede di fare capolavori non appena si mette alla macchina da presa, che afferma che il suo film dovrebbe essere proiettato in un tempio, che mette in scena 10.000 piani sequenza per farci intuire chissà quali significati profondi e complessi dietro la storia di uno a cui hanno ammazzato il figlio e si vuole vendicare.....beh allora ti viene da dire "no ciccio. Il tuo è solo un ottimo film di "surviving & vengeance" meravigliosamente girato.

è la prima cosa che ho scritto, la mia era una "accusa" non personale, non a te, non ai tuoi gusti. Non puoi non averla letta. Se ti è piaciuto meglio ancora :)

I piani sequenza per me sono stati una maniera formidabile di mettere in scena quelle scene di azione e di combattimento. Come ho detto, magari vedrò la stessa cosa per altri film fantasy, storici, d'avventura, laddove siano previsti più o meno grandi scontri. Nessuna dietrologia. A qualcuno la stessa cosa magari fa schifo Sono gusti

 

 

 

Definisci "goduto". Se intendi visivamente, come spettacolo puro, si....e l'ho ben specificato anche qui, che è un film che ti fa esplodere la testa dal punto di vista dello spettacolo. Ma è anche un film, ad esempio, in cui un legame empatico col personaggio fa fatica a crearsi (almeno è successo a me): se prendi come riferimento L'Ultimo dei Mohicani, quando Chingachgook parte per andarsi a vendicare, a te parte una fotta incredibile, perchè ormai sei arrivato ad odiarlo quel maledetto Magua,e a fare il tifo per Nathan e la sua cumpa; in un altro film in cui si affronta il tema della sopravvivenza, The Martian di Ridley Scott (anche lui giustamente candidato) l'empatia è costruita giocando in maniera intelligentissima col personaggio di Matt Damon, puntando sull'ironia di questa specie giardiniere-nerd dello spazio, quando uno si aspetterebbe lo psicodramma e i toni seriosi.

Qui?

Cosa so di sto Glass per cui dovrei fare il tifo per lui? È simpatico? È antipatico? Da dove viene? Cosa vuole? Cosa ho che me lo renda un individuo, una persona reale con un background ed "emozioni veri" [cit]? Nulla. E bada che è colpa del personaggio e di come Inarritu (non) lo ha approfondito, non di Leo.

..goduto, piaciuto, se sei stato soddisfatto, sei uscito contento, appassionato e tutti gli altri participi.

Il tu è sempre impersonale. Tu-spettatore qualunque (l'unico a cui un film è rivolto non agli intoccabili critici), tu-critico

Citi the martian, be simpatico e tutto, non mi ha attirato granchè. Gusti e punti di vista

 

Hai detto quello che ho detto pure io. Ammettendo pure che il personaggio sia così banale, è l'interpretazione dell'attore che va giudicata. Per qualcuno è stata discreta, per altri terribile, per me è stata sufficientemente bella da poter competere per la vittoria dell'oscar.

 

 

Puoi ridere quanto vuoi, ma non cambia il fatto che se Di Caprio vincesse la statuetta per questa interpretazione sarebbe assurdo, viste le interpretazioni da lui fatte in precedenza. Poi il raffronto va giustamente fatto con gli altri candidati e non con il Dicaprio del passato, quindi ci sta anche che lo vinca. Il Fassbender/Steve Jobs, per dire, a questo DiCaprio/Glass gli da le piste.

Grazie del permesso.

 

Comunque, loo dici tu stesso, non sarebbe assurdo viste le interpretazioni precedenti, non essendo contro se stesso la corsa (sempre ammettendo che la sua interpretazione sia così scadente rispetto alle precedenti, point of view) Al massimo sarebbe (ed è) assurdo che non l'abbia vinto grazie a quelle interpretazioni, ma il passato è passato e appunto non è il solo ad avere questa sfiga con l'oscar

A qualcuno fassbender è piaciuto di più. Ad altri è piaciuto più in macbeth . Punti di vista e gusti


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Inviato il 01 febbraio 2016 0:06

Non ho detto che TU hai sminuito una buona critica, etc. Ho detto che "sminuire una buona critica... ", ho parlato in modo impersonale, non riferendomi a nessun "tu" in particolare, volendo semplicemente ribadire il concetto per cui il campo della critica è qualcosa di a sé stante rispetto all'esercizio concreto dell'arte posta sotto esame. Difatti il critico e l'artista sono figure, nella maggior parte dei casi, separate. Dicendo "se tu non hai le capacità di fare allora, forse, non dovresti tanto criticare", che è un po' quello che si evince in un passo del tuo commento, ma forse ho capito male, si corre il rischio di sminuire l'azione del critico, pure se portata avanti con professionalità e capacità.

So che checco zalone non è nella vita il personaggio che interpreta sul grande schermo, e so che se i suoi film, che tra l'altro io stessa sono andata a vedere al cinema, sono sempre campioni di incassi un motivo, anzi più di uno, c'è. Detto questo però, non credo di dire un'eresia se affermo che i suoi film non sono capolavori della cinematografia.

La critica non si riduce a mero gusto personale, ma se fatta con criterio contiene anche oggettività al suo interno.


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Inviato il 01 febbraio 2016 11:45

Ecco, leggendo il tuo messaggio pensavo di essere stato frainteso mentre evidentemente ero io ad averlo fatto. Diciamo che il mio commento fondamentalmente è "preferirei, per semplice sensibilità personale, che a commentarsi, giudicarsi, criticarsi, votarsi, (anche recensirsi magari), fossero tra loro stessi attori e registi (ma si potrebbero aggiungere produttori, sceneggiatori e altri)".

 

In generale non mi è troppo simpatica l'immagine di qualcuno che sta li a giudicare e analizzare, per quanto possa avere studiato, senza essere effettivamente un attore o un regista, per citare le due categorie più "visive" all'interno del cinema.

Della serie, chi diavolo è Ivan Zazzaroni? perchè commenta la Serie A?

 

Ma è giusto un'idea così, allo stesso modo potrei dire "a me stanno sulle pa**e i francesi con la erre moscia e la puzza sotto al naso" o "non sopporto le donne che nei libri o nei film fanno il cu** a uomini più grossi e più abili manco fossero bambini" Tipo Brienne, non mi sta per niente simpatica o una delle tante eroine super fi**e di certi libri.



Corvina
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Inviato il 01 febbraio 2016 15:35
Mi è piaciuto molto. E se si fosse limitato ad essere l'onesto film di "surviving & vengeance" che è, non ci sarebbe assolutamente nulla da dire. Ma essendo il film di uno che crede di fare capolavori non appena si mette alla macchina da presa, che afferma che il suo film dovrebbe essere proiettato in un tempio, che mette in scena 10.000 piani sequenza per farci intuire chissà quali significati profondi e complessi dietro la storia di uno a cui hanno ammazzato il figlio e si vuole vendicare.....beh allora ti viene da dire "no ciccio. Il tuo è solo un ottimo film di "surviving & vengeance" meravigliosamente girato.

 

Però se la mettiamo in questo modo sono veramente pochi i film che si possano definire portatori di messaggi/temi complessi. Prendendo come riferimenti gli altri film in gara quest'anno si può usare la stessa tecnica e dire che:

 

- La Grande Scommessa è un film su dei tizi che odiano le banche e tentano di vendicarsi.

 

- Spotlight è un film su dei giornalisti che indagano su casi di pedofilia

 

- Room è un film su una tizia chiusa in una stanza

 

- Carol è un film con una storia d'amore lesbo

 

- Mad Max è il solito action con tipi che si menano in un mondo post apocalittico.

 

- The Martian è Interstellar 2.0 (anzi, 0.5!)

 

- Il ponte delle spie è il solito film alla Spielberg

 

- Brooklyn è un film sul sogno americano.

 

Ma non è assolutamente così! (oh dei, non ho ancora visto Brooklyn, Spotlight e Carol, ma non credo siano solo questo :ehmmm:​ )

 

Io penso che a decretare la complessità di un film e di una buona sceneggiatura non sia solo la trama in sé ma anche gli elementi che vi fanno da contorno, le emozioni che il film risveglia e anche i vari ragionamenti e conflitti interiori che una singola immagine può innescare. Se non si considerano questi aspetti, sono davvero pochi i film che contengano tematiche per nulla "già viste" o "semplici".


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Albert Stark
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Albert Stark
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Inviato il 01 febbraio 2016 17:08 Autore

Quasi tutti i film si possono riassumere in una frase di 1-3 righe, con una privazione o un'occasione che muove il protagonista.

 

Per le Regia per me sarebbe assurdo non premiare Inarritu, però mai dire mai...

Per il Film non credo gli daranno mai due doppiette consecutive, quindi vedo poche chance qui...

 

Miglior attore (in attesa di Danish Girl, ma anche qui vedo difficile una doppietta) credo sarà Leo VS Fass!!



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Inviato il 01 febbraio 2016 19:25

Però se la mettiamo in questo modo sono veramente pochi i film che si possano definire portatori di messaggi/temi complessi.

 

Credo ci sia stato un fraintendimento. A me non frega nulla nè dei Temi© nè dei Messaggi©. E non sono nemmeno un amante degli intrecci cervellotici. Per dire....uno dei mie film preferiti è Alien, che è (quello si, per davvero) un film la cui trama si riassume in 3 righe:

- c'è un gruppo di astronauti a zonzo per lo spazio

- incontrano qualcosa di sconosciuto

- il qualcosa di sconosciuto li ammazza tutti

 

A dire che il suo film non può essere "ridotto" alla definizione di western, a dire che "dovrebbe essere proiettato in un tempio", a dire che il film è molto di più di un "surviving&vengeance" e che dentro è pieno di Temi© e Messaggi© è Inarritu, non io. Per prendere a paragone un altro film recente molto apprezzato per gli arzigogoli registici e l'impatto visivo.....perchè ritengo Gravity un film assai più onesto e centrato di The Revenant? Perchè i mille volteggi e piani sequenza di Gravity non celano nessuna supposta pretesa autoriale, nessun Significato©; vogliono solo urlare "per la miseria, guardate quanto può essere bello il cinema e che possibilità meravigliose abbiamo quando si tratta di raccontare per immagini!!".

 

Che poi è lo stesso motivo per cui ritengo The Martian un film 1000 volte più riuscito di Interstellar: nonostante Ridley Scott ci abbia regalato pietre miliari della fantascienza come Alien e Blade Runner, continua a sentirsi un onesto mestierante e nulla più, e a girare di conseguenza: in maniera concreta, centrata, narrazione coerente che va diritta al punto (Prometheus a parte). Nolan invece si crede Kubrick, vuole fare la Fantascienza d'Autore©, e allora si perde in mille spiegoni, mille finti lirismi per farci credere che il suo film sia più complesso di quanto in realtà non sia. Salvo poi risolvere tutto con quella cavolata da cioccolatino spaziale sull'ammmore. Bleah!



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Inviato il 02 febbraio 2016 15:23

Non è piaciuto neanche a me lo "scioglimento finale" di Interstellar, però a mio parere è un gran film. Comprendo il tuo ragionamento riguardo a The Martian, però secondo me (con tutto il rispetto per Scott) quello è un film dimenticabilissimo, nel senso che non offre nulla di nuovo nel panorama della fantascienza, né in quanto a trama né in quanto alla forza delle immagini. Interstellar e The Revenant (che tra l'altro stanno bene insieme :) ) secondo me hanno dei tocchi di classe in più e riescono a toccare corde più forti.



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Inviato il 02 febbraio 2016 22:09

Comprendo il tuo ragionamento riguardo a The Martian, però secondo me (con tutto il rispetto per Scott) quello è un film dimenticabilissimo, nel senso che non offre nulla di nuovo nel panorama della fantascienza, né in quanto a trama né in quanto alla forza delle immagini.

 

Premesso che di Interstellar si era già abbondantemente discusso in questa discussione, quindi rimando a quella per ulteriori chiarimenti......esattamente, quale svolta della trama nuova offre Interstellar, visto che la sceneggiatura (come sempre, quando Nolan lascia fare a quell'incapace del fratello) fa ridere? Quale modo nuovo di approcciarsi alla fantascienza propone? Quali immagini potenti propone, che non si fossero già viste l'anno prima in Gravity?



Corvina
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Corvina
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Inviato il 03 febbraio 2016 12:04

Per esempio l'intera realizzazione dei robot Turs e l'altro (non ricordo il nome!) mi ha colpita molto. Mi è piaciuta molto anche l'importanza della gravità all'interno del film, il senso di estraneamento che innesca vedere un uomo invecchiato di anni, quando i suoi compagni partiti poche ore prima sono ancora giovani e "normali". Per non parlare poi di alcune scelte nel dipingere i luoghi, la colonna sonora che è assolutamente perfetta per le immagini proposte, quel senso di totale smarrimento e impotenza che le sequenze nello spazio mi hanno provocato. Ovviamente è una mia opinione personale, ma credo che per emozionare non basti sbattere davanti agli occhi dello spettatore delle immagini dello spazio e il gioco è fatto. C'é dietro anche tutto un lavoro tecnico che secondo me va a influire sulla finale "portata" del film, e questo dipende dal personale tocco del regista. Ovviamente opinabile.


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