Mi sono chiesto le stesse cose, ma seguendo lo stesso ragionamento mi viene da chiedermi perché non impiegare Di Battista come frontman... Ha più carisma e dice meno castronerie.
Probabilmente, anche in questo caso, la ragione è meno razionale e dipende da oscure (nel senso che non ci è dato saperle) logiche e dinamiche dei vertici del movimento che, come si è visto in diverse occasioni, sanciscono sempre l'ultima parola, anche sovvertendo gli esiti delle votazioni della base.
" Sono io la tempesta, mio lord. La prima tempesta e l'ultima "
Volevo essere il re del mare, ma all'anagrafe sbagliarono una lettera
In realtà la politica è piena di gaffeur di successo (pensiamo a Trump, ma anche a Berlusconi e qualche anno fa a Bush junior).
Parlando in giro, ho sempre la sensazione che attirino le critiche della minoranza più o meno intellettuale (minoranza di cui faccio parte anch'io, eh), ma tutto sommato le gaffe non scandalizzano la maggioranza, ed anzi piacciano ad una parte dell'elettorato, che può riconoscersi di più.
D'altro canto, ricordate Mike Bongiorno e quello che ne scriveva Umberto Eco?
EDIT: btw, per amor di precisione la legge elettorale non prevede l'indicazione di un candidato premier, ma di un "capo della forza politica, che in questo momento direi è una cosa ben diversa
Facciamo un po' di dietrologia riguardo a Di Battista. Diba è giovanissimo, tirarsi indietro ora, solo per l'elezione al Parlamento, pur restando in campo politicamente, non gli può che giovare. Se mai i 5* dovessero assumere impegni di governo, dovranno, necessariamente, confrontarsi con la realtà delle cose, con i problemi di uno Stato, con lo scontento degli elettori e non è difficile cadere in disgrazia. Quale effetto potrebbe fare, sugli elettori della tornata successiva, un personaggio che può vantare la sua verginità governativa e la capacità di sapersi tirare indietro per pensare alla famiglia dando,comunque, il suo contributo politico disinteressato? Nessuno si preoccuperà dell'appartenenza partitica governativa o meno. Ribadisco, è dietrologia, non do un giudizio di merito, è una strategia legittima, mi disturba solamente che, se il calcolo c'è, si faccia passare il temporaneo allontanamento dal Parlamento come un atto altamente nobile. In quanto alla legge elettorale, questa consente, non obbliga, di nominare nel simbolo il nome di un rappresentante politico di rilievo che potrebbe diventare anche Capo del Governo, ma anche no, un front-man appunto. La Costituzione che prevede la nomina del CdG da parte del Presidente della Repubblica e l'approvazione, tramite fiducia, da Parte di entrambi i rami del Parlamento, è l'unico riferimento obbligatorio e necessario.
Il 13/12/2017 at 11:17, Aegon il mediocre dice:Ha più carisma e dice meno castronerie.
Beh, meno castronerie... ne dice di tipo diverso da quello di Di Maio, quanto al carisma, non è che ce ne voglia molto per superare il buon Dimma, che ha più il nerbo del manichino in vetrina che del leader politico.
Per quanto mi riguarda, la decisione di tirarsi indietro di Di Battista risponde a delle esigenze piuttosto evidenti, ossia, fare un pò d'economia su quei due o tre volti noti del Movimento che, in mancanza di una vera classe dirigente interna (che non si è potuta sviluppare, con l'intero partito schiacciato sotto il tallone dell'ex-comico e dei suoi soci milanesi), rappresentano quei potenziali leader che dovranno avvicendarsi alla guida del Movimento in futuro. Senza contare che i grillini si sono dati la regola dei due mandati massimi a cranio, quindi Di Battista, come gli altri, deve dosare molto attentamente le proprie candidature, anzi, la sola candidatura che gli resta...
Parlavo di più carisma rispetto a Di Maio, non in generale e credo sia anche più popolare di Di Maio. Sulle castronerie da quel che ricordo, basterebbe il solo fatto che a differenza di Di Maio non è diventato un meme vivente né un collezionista di gaffe, ma stiamo parlando senza fatti alla mano. Se si parla di idee e proposte, se castronerie o no è soggettivo. Di Maio è andato abbondantemente oltre il soggettivo.
Per quanto riguarda il "fare economia" non saprei, secondo me sarebbe una manovra più consona alla sua carriera che al movimento in sé. Da quando il M5S è nato, è stato in ascesa perenne ed arrivati a questo punto, il primo partito di Italia, che naviga oltre il 30%, dovrebbe puntare sul volto più noto e presentabile. E di questi volti non ne ha molti. Dovendo scegliere tra Di Maio e Di Battista io punterei sul secondo.
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Alessandro di Battista viene preso in giro mi pare ogni giorno sul Foglio con la rubrichetta "i diari di dibba" in cui vengono pubblicati trafiletti tratti dal suo libro. Ha preso il posto della rubrica "nikkimachestaiadì" dedicato ai deliri lessicali di nichi vendola..
Sempre specificando che confrontavo loro due, a giudicare dall'impatto di proporzioni assai diverse sui social, mi sembrava un fatto lampante neanche da discutere.
Il Foglio, al riguardo, non lo prenderei ad esempio, è un giornale dalla tiratura molto modesta. Inoltre i due esempi che fai sono di tentativi di dissacrazione di personalità dal pensiero opposto rispetto a quello della linea del giornale, che peraltro non attaccano il pensiero dei 2, ma si focalizzano su aspetti marginali.
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Di Battista sicuramente è più mediatico rispetto a Di Maio. Deve, in effetti, economizzare il suo impegno per non bruciarsi un'intera legislatura con poche speranze. Se si prende una legislatura sabbatica e studia, potrebbe diventare un politico interessante.
Io credo che il suo ritiro sia anche legato a parentele e prese di posizione problematiche. Il padre è un convinto fascista e lui stesso ne ha difeso alcune posizioni.
Mi ha invece sorpreso che non si sia approfondita quella notizia secondo cui il sistema di voto del sito 5stelle permette una perfetta tracciabilità dei votanti. Alla faccia del voto segreto.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Chi fosse Di Battista era noto fin da quando è stato candidato al Parlamento e non è stato mai un problema né per il partito né per l'elettorato.
Aggiungerei anche che abbiamo avuto un partito chiaramente di ispirazione fascista nella prima repubblica (usando una citazione: fascismo revisionato e garantito per kilometraggi limitati) le cui trasformazioni successive sono state al governo e hanno prodotto esponenti della classe dirigente di oggi.
Aggiungerei pure che mi aspetterei di trovare fascisti più o meno convinti tra gli elettori del movimento come vi sono tra gli aventi diritto al voto.
Questo per dire che probabilmente se non si è candidato il motivo non è il padre fascista.
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Il padre fascista di di battista serve solo per la strumentalizzazione politica. Alessandro di battista si è tenuto fuori dalle candidature o è stato consigliato in tal modo per tenersi pronto in caso di flop di di maio. Così dcono i rumors.. I pentastellati non sono così avversi al fascismo visto come intendono la democrazia.. Su chi comandi i pentastellati, in quale associazione vadano gli iscritti vecchi e nuovi, sulla "tracciabilità" delle loro votazioni online standerei un velo pietoso..
Se è vero che i 5* non possono concorrere per più di due mandati, è conveniente saltare questo giro, Di Maio con la prossima legislatura concluderebbe il suo tempo e a Di Battista potrebbe andare la mano successiva. In un intervento precedente ho espresso dei dubbi sul fatto che Di Maio sia il vero candidato premier dei 5*, pensavo che fosse un front-man e che i capi del movimento stessero cercando un possibile capo del governo con più spessore. Però, riflettendo bene, ritengo che Di Maio oggi vada più che bene. Un candidato con una forte personalità ed idee anche sue, non seguirebbe pedissequamente le direttive provenienti dall'alto. Di Maio invece è un ottimo esecutore anche al di là dell'evidenza. Che non sia questo un altro motivo di Di Battista per restare al Palo? Mi sembra che abbia una personalità un po' più spiccata e forse aspetta tempi migliori per una maggiore autonomia. Ma è una mia ipotesi.
38 minutes fa, OKbasta dice:Un candidato con una forte personalità ed idee anche sue, non seguirebbe pedissequamente le direttive provenienti dall'alto.
Non capisco... sarebbe una cosa negativa?
Per chi deve essere telecomandato da Grillo e Casaleggio non sarebbe proprio il massimo ^^"
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Sicuramente non avrebbe vita facile, ma i grillisti, a partire dal Giovin Di Maio, devono capire che la diarchia rappresentata da Grillo e Casaleggio può avere qualche possibilità di continuare ad esistere finchè il Movimento resta un partito d'opposizione buono solo ad urlare gli stessi slogan per un'intera legislatura. Vincessero le elezioni, e diventasse Di Maio premier, cosa facciamo? Ci teniamo il bimbo a "governare" perennemente attaccato al telefono a sentire cosa lo autorizzano a fare o a dire quelli di Milano?
E a molti grillini, la cosa sta bene così, nonostante tutto. La qual cosa mi fa andare fuori di testa, quando c'era Berlusconi tutti a dare addosso al partito azienda e al padre padrone, adesso che queste dinamiche le ha adotatte Grillo, allora sono buone e vanno bene. Mah!