Buon pomeriggio a tutti i Barrieristi! Finalmente riesco ad iniziare una discussione ad un orario decente, e non a notte fonda... Ma bando alle ciance, e andiamo subito al punto.
Da alcuni giorni sto rileggendo i Guerrieri del Ghiaccio e ho trovato interessante un brano che prima non avevo notato, o che comunque non mi era parso così particolare.
Siamo al punto in cui Jon sta salutando Gilly, Sam e maestro Aemon, che partono per Vecchia Città.
Cito testualmente:
<<Lord Snow>> chiamò maestro Aemon <<ho lasciato un libro per te nel mio alloggio: Il Compendio di Giada. E' stato scritto da Colloquo Votar, un avventuriero della città libera di Volantis che viaggiò in Oriente, visitando tutte le isole del mare di Giada. C'è un passaggio che potrebbe interessarti. Ho detto a Clydas di evidenziarlo.>>
<<Sarà mia cura leggerlo, maestro>> rispose Jon.
Ecco, lì per lì non mi era parso poi così strano che il saggio maestro Aemon consigliasse a Jon di leggere un libro, ma poi mi sono incuriosita: come mai Aemon ha chiesto a Jon di leggere un libro scritto da un avventuriero di Volantis che viaggiò in Oriente, probabilmente molti anni prima? Cosa potrebbe mai trovarci di interessante? Lì per lì ho pensato a dei consigli sull'arte del comando, ma non ne sono più così certa, perché altrimenti gli avrebbe consigliato tutto il libro. Inoltre, Jon risponde che lo leggerà, ma non mi pare che ne sia fatta menzione in seguito, no? Conoscendo Martin, questo può voler dire due cose:
1) Si tratta davvero di consigli sul comando o strategia militare, quindi non così importante da meritare un'ulteriore menzione;
2) il libro è molto importante per le trame future, ed è invece degno di menzione, ma viene fatto sparire apposta per confondere le acque.
Dunque, si dia il via alle ipotesi!
Se non sbaglio erano state fatte delle ipotesi sul fatto che ci fosse scritto qualcosa riguardante Azor Ahai, ma non ne sono certo...
Io penso che non sia un dettaglio irrilevante, anche se Jon non "ci ha fatto sapere nulla".
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Interessante... Appena ho cercato su internet qualcosa a riguardo, mi è apparso il pezzo precedente in cui Sam trova il libro, che gli è stato espressamente chiesto da Maestro Aemon di cercarlo... Che Jon si sia dimenticato di leggerlo? Mo' sono curiosa, mannaggia a Jon :p
Comunque, riporto anch'io il pezzo...
...Sam si inginocchio per raccogliere i volumi che aveva lasciato cadere. "Non avrei dovuto portarne così tanti." si disse mentre ripuliva dal fango Il compendio di Giada, di Colloquo Votar, un tomo di racconti e leggende orientali che maestro Aemon gli aveva ordinato di cercare. Non sembrava che il libro avesse subito danni. Invece l'opera di maestro Thomax, Stirpe di drago. La storia di casa Targaryen dall'esilio all'apoteosi, con una considerazione riguardante la vita e la morte dei draghi, non aveva avuto la medesima fortuna. Cadendo si era aperto, alcune pagine si erano imbrattate, compresa quella con un'illustrazione a inchiostri colorati piuttosto bella di Balerion, il Terrore nero....
Infatti, anche a me è entrata la pulce nell'orecchio... Non potrebbe parlare del famoso vetro di drago?
Parla proprio di AA, se ne parla anche in ADWD, ecco qui il passo completo...
Ho cercato nel libro che maestro Aemon mi ha lasciato, Il compendio di giada, le pagine che parlavano di Azor Ahai. La Portatrice di luce era la sua spada, temprata nel sangue della moglie, secondo quanto dice Votar. Da allora la Portatrice di luce non era mai fredda al tatto, ma calda come era stata Nissa Nissa. In battaglia, la lama bruciava come fuoco. Una volta Azor Ahai combatté contro un mostro. Quando la lama penetrò nel ventre della belva, il sangue iniziò a bollire, fumo e vapore uscirono dalla sua bocca, gli occhi si fusero e gocciolarono sulle guance, e il corpo prese fuoco.»
Clydas batté le palpebre. «Una spada che genera calore...»
«... sarebbe l'ideale alla Barriera» concluse Jon. Mise da parte la coppa di vino e s'infilò i guanti di talpa. «Peccato che la spada impugnata da Stannis sia fredda. Sono curioso di vedere come si comporta la sua Portatrice di luce in battaglia. Grazie per il vino. Spettro, vieni.»
Vero, vero, c'era proprio la conferma " />
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Parla proprio di AA, se ne parla anche in ADWD, ecco qui il passo completo...
Ho cercato nel libro che maestro Aemon mi ha lasciato, Il compendio di giada, le pagine che parlavano di Azor Ahai. La Portatrice di luce era la sua spada, temprata nel sangue della moglie, secondo quanto dice Votar. Da allora la Portatrice di luce non era mai fredda al tatto, ma calda come era stata Nissa Nissa. In battaglia, la lama bruciava come fuoco. Una volta Azor Ahai combatté contro un mostro. Quando la lama penetrò nel ventre della belva, il sangue iniziò a bollire, fumo e vapore uscirono dalla sua bocca, gli occhi si fusero e gocciolarono sulle guance, e il corpo prese fuoco.»
Clydas batté le palpebre. «Una spada che genera calore...»
«... sarebbe l'ideale alla Barriera» concluse Jon. Mise da parte la coppa di vino e s'infilò i guanti di talpa. «Peccato che la spada impugnata da Stannis sia fredda. Sono curioso di vedere come si comporta la sua Portatrice di luce in battaglia. Grazie per il vino. Spettro, vieni.»
Ah allora Jon ha fatto una cosa buona! Ahahah
Mi giustifico dicendo che non ci sono ancora arrivata :p
Forse Aemon ha voluto che lo leggesse per fargli capire perché lui non ritenesse Staniss AA?
Certo che grazie a Stannis, alla Barriera si è parlato di AA (non credo che altrimenti ne avrebbero mai avuta l'occasione) e ora Jon ne sa qualcosa, non si sa mai dovesse servirgli........ Hihi " />
E se invece volesse indicargli che è proprio Stannis AA? Non ricordavo per niente quel brano, grazie! Ma, come ho già detto altrove, La danza dei draghi è un libro che non riesce a restarmi in testa!
Forse Aemon ha voluto che lo leggesse per fargli capire perché lui non ritenesse Staniss AA?
Sono d'accordo... maestro Aemon più che a Stannis si è sempre interessato alla spada, secondo me è a questo scopo che ha indicato quel passo a Jon...
Può darsi, ed è un'ipotesi che mi piace molto, dato che ritengo autentica Portatrice di Luce. Mi viene il dubbio, però, che il povero Stannis sia invece Nissa Nissa, e che AA sia Jon Snow. Si sa se Portatrice di Luce è mai stata usata da quelcuno che non sia Stannis, per vedere se si illumina solo con lui o con chiunque?
Non ce lo vedo Stannis come la Nissa Nissa di Jon " />
Però, chissà, potrebbe rappresentare uno degli altri due con cui viene forgiata (secondo leggenda) portatrice di luce…
“…Azor Ahai immerse l'acciaio nell'acqua per temprarlo, questo si spezzò in mille frammenti…”
e poi
“…Azor Ahai catturò un leone: intendeva temprare la lama immergendola nel cuore della fiera...”
Stannis, uomo tutto d’un pezzo, potrebbe essere identificato con “l’acciaio”… ma non so...
in realtà, non credo tanto che la spada di Stannis sia Portatrice di Luce… mi sembra troppo una cosa letterale che la spada di AA debba essere letteralmente estratta dalle fiamme (che tra l’altro si bruciò sia la spada e sia Stannis in quell'occasione)…
Secondo me, anche qui Mel non ha interpretato bene qualsiasi cosa abbia visto su Stannis e Portatrice di Luce…
ehm... no, l’acciaio è la spada, che viene immersa nell’acqua (questa è la prima cosa o persona della leggenda)… dimenticate quel che ho scritto prima, è stato un attimo di confusione " />
Appunto. Vista la sfiga di Stannis, potrebbe anche darsi che sia davvero lui Nissa Nissa... Boh, non ne ho idea! Davvero si è bruciata la spada? Non lo ricordavo, invece che si sia bruciato Stannis mi sembra anche normale, non è mica un Targaryen! Ma si sa se si illumina con tutti?
Riporto tutto il pezzo in cui viene «creata» Portatrice di Luce (tanto, ci piace tanto rileggere le Cronache hihi)... Per il resto, boh, non so se risplende anche in mano ad altri, sarebbe interessante vedere che succede un mano a Jon, in effetti... :p
...La donna rossa camminò per tre volte attorno al fuoco, pregando la pri- ma volta nel linguaggio di Asshai, la seconda in valyriano dotto, la terza nella lingua comune. Fu quest'ultima la sola che Davos riuscì capire.
«R'hllor, scendi a spezzare le nostre tenebre» invocò la sacerdotessa. «Signore della luce, noi ti offriamo questi falsi dei, questi sette che sono uno, e quell'uno è il nemico. Portali via, e fa' scendere la tua luce su di noi, perché la notte è oscura e piena di terrori.»
(...)
La Vergine era caduta contro il Guerriero, le braccia spalancate quasi a tenerlo stretto a sé. Quando le fiamme salirono a lambirle il volto, la Ma- dre parve quasi sussultare. Una spada lunga le era stata piantata nel cuore, l'impugnatura di cuoio simile a una spirale di fuoco. Il Padre, il primo a cadere, era più in basso di tutte le altre statue. Davos aveva osservato la mano dello Sconosciuto deformarsi e contorcersi, le dite annerite che si staccavano e cadevano una dopo l'altra...
(...)
Fiamme pallide salirono verso il cielo grigio. Il fumo nero continuò a contorcersi, ad avvolgersi su se stesso. Ogni volta che il vento lo spingeva verso gli astanti, gli uomini tossivano, fregandosi gli occhi che lacrimava- no. Allard voltò la testa dall'altra parte, tossendo e imprecando. "Un presa- gio delle cose a venire." Davos ormai non ne dubitava più. Molti altri roghi sarebbero stati accesi prima che quella guerra avesse fine.
Melisandre era vestita in satin scarlatto e velluto rosso sangue e i suoi occhi parevano essere avvolti dalle fiamme come il rubino rosso che scin- tillava alla sua gola. «Negli antichi libri di Asshai sta scritto che verrà il giorno, dopo la lunga estate, in cui le stelle sanguineranno e il respiro geli- do delle tenebre scenderà a incombere sul mondo. In questa ora terribile, un guerriero estrarrà dal fuoco una spada fiammeggiante. Quella spada sa- rà la Portatrice di luce, la Spada rossa degli eroi, e colui il quale la impu- gnerà sarà Azor Ahai reincarnato. E di fronte a lei le tenebre fuggiranno.» La donna rossa parlò a voce più alta, facendosi udire da tutti. «Azor Ahai, prediletto di R'hllor! Guerriero della luce, Figlio del fuoco! Vieni avanti, la tua spada ti attende! Vieni avanti e sollevala in pugno!»
Stannis Baratheon avanzò come un soldato che marci in battaglia. I suoi scudieri andarono a mettersi ai suoi lati. Davos rimase a guardare suo fi- glio Devan che faceva scivolare un lungo guanto imbottito sulla mano de- stra del re. Il ragazzo indossava un farsetto color crema con un cuore fiam- meggiante ricamato sul pettorale sinistro. Bryen Farring, l'altro scudiero,addobbato nello stesso modo, annodò i lacci di una rigida cappa di pelle at- torno alla gola del sovrano. Alle proprie spalle, Davos udì un vago suono di campanelle: "cling-a-dang", "bong-dong", "ring-a-ling".
«Sotto il mare, il fumo sale a bolle. E le fiamme ardono nere e verdi e blu.» Era Macchia che cantava da qualche parte. «Lo so io, oh-oh-oh.»
Re Stannis andò a immergersi nel fuoco, mascella serrata e cappa di cuoio stretta al petto per tenere lontane le fiamme. Puntò dritto verso il si- mulacro della Madre, afferrò la spada con la mano guantata e la estrasse dal legno che bruciava con un unico, deciso strattone. Poi si ritirò, la spada alta sopra la testa, fiamme color verde giada che si attorcigliavano sulla lama incandescente. Le guardie si precipitarono a soffocare i piccoli foco- lai d'incendio che avevano cominciato a fumare sugli abiti del re.
«Una spada di fuoco!» gridò la regina Selyse. Ser Axell Florent e gli al- tri uomini della sovrana si unirono al suo grido. «Una spada di fuoco! Bru- cia, brucia! Una spada di fuoco!»
Melisandre alzò le mani sopra la testa, gridando: «Guardate! Un segno era stato promesso e noi ora abbiamo assistito al suo realizzarsi. Guardate la Portatrice di luce! Azor Ahai è risorto! Salutiamo tutti il Guerriero della luce, salutiamo tutti il Figlio del fuoco!».
Quelle parole furono seguite da urla caotiche. Proprio in quel momento, il guanto di Stannis si mise a fumare, generando corte lingue di fuoco. Im- precando, il re conficcò la spada nella terra umida e picchiò furiosamente il guanto contro la gamba, soffocando le fiamme.
«Signore, fa' scendere la tua luce su di noi!» invocò Melisandre.
«Perché la notte è oscura e piena di terrori» fecero eco Selyse e i suoi cortigiani.
"Devo pronunciarle anch'io queste parole?" si domandò Davos. "Devo davvero tanto a Stannis? E questo dio di fuoco, è davvero il suo nuovo, ve- ro dio?" Sentì le sue dita mutilate che formicolavano.
Stannis si tolse il guanto annerito e lo lasciò cadere. Gli dei sulla pira e- rano ormai ridotti a forme irriconoscibili. La testa del Fabbro cadde di lato in uno scoppio di scintille e di ceneri roventi. Melisandre cantò nella lin- gua di Asshai, la voce che cresceva e scemava come l'alternarsi delle ma- ree. Stannis si slacciò la cappa di cuoio e rimase ad ascoltare. Conficcata nel terreno, la lama della spada Portatrice di luce continuava ad ardere di un bagliore rossastro, anche se le fiamme che l'avvolgevano ora stavano spegnendosi.
Una volta che il canto di Melisandre ebbe avuto fine, dei Sette Dei rima-neva solamente legno annerito. E la pazienza del re si era definitivamente esaurita. Prese la regina per un braccio e la scortò all'interno della Roccia del Drago, lasciando la Portatrice di luce là dove si trovava. La donna ros- sa rimase a osservare per qualche momento Devan e Byren Farring che l'avvolgevano nella bruciacchiata cappa di cuoio del sovrano.
"La Spada rossa degli eroi? Che magnifico tizzone" pensò Davos...