Ultimamente mi sono accorto che non siamo poi così pochi ad aver letto quello che io giudico essere il capolavoro di Bernard Cornwell quindi insieme a Sansa78 ho preso la decisione di dare inizio ad una discussione dedicata.
Premetto che ho letto la saga 3anni fa quindi mi è un po'difficile ricordare passi specifici del romanzo comunque gran parte di essa non è andata perduta negli oscuri meandri del mio folle cervello.
L'opera in questione può probabilmente essere inserita in un genere letterario a sè stante,è infatti romanzo storico,psicologico,teologico e sociologico,allo stesso tempo,un ibrido di vari generi letterari apparentemente distanti tra loro.
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Analizziamo il personaggio(eventuali spoilers sui vari libri,quindi se non li avete ancora finiti decidete se continuare nella lettura o meno)di Derfel:un ragazzo che fin dai primi istanti della sua vita è stato vittima di una mancata identificazione,appena nato viene sacrificato in un pozzo ma riesce in qualche modo a sopravvivere e in seguito è adottato da Merlino,più filosofo che mago;cresce in un ambiente strano,a lui non congeniale,in cui identifica però la propria casa ed in cui forma la propria famiglia,famiglia però inesistente,inesistenza della quale si renderà conto solo dopo che gli eventi gli sono crollati addosso ma nonostante ciò Derfel affronta le proprie battaglie interiori,si fa forza e tira avanti,non si abbatte,non lascia che gli eventi lo travolgano,lui vuole essere libero,ma non sa chi sia quindi non può ancora esserlo.
Il suo battesimo del sangue avviene precocemente ed in una situazione critica:il tradimento della Siluria che porterà alla distruzione della sua "casa" e della dispersione della sua "famiglia",arrecherà quelle due ferite all'amta Nimue che la condurranno alla terza,ovvero alla follia,follia che in realtà non l'abbandonerà mai,eppure Derfel è forte,Derfel la salva,Derfel fa di tutto per mantenerla sana mentalmente,Derfel dà fiducia ad un'amica in difficoltà.Derfel non sa niente del suo passato così guarda solo al futuro,quando pensa di aver trovato l'amore va incontro ad una delusione,quando crede di aver trovato degli amici,dei commilitoni ha trovato esclusivamente dei traditori,eppure non perde la speranza e tira avanti,tira avanti finchè non si trova ad affrontare la prima delle sue sfide:la spedizione nel Benoic,sull'isola di Trebes.Qui Derfel incontrerà il tanto glorificato Lancillotto,che rappresenta la figura dell'inetto,e l'antitetico di lui fratello Galahad,che durante tutto il romanzo coprirà il ruolo dell'amico didato,del compagno di scudo,del fratello.Nel Benoic Derfel avrà la possibiltà di maturare e svilupperà una formidabile capacità bellica e carismatica,si troverà infatti a capo delle "Code di Lupo",un gruppo di guerrieri a lui fedeli che da questo momento in poi lo seguirà sempre.
La maturazione del protagonista si conclude con la presa di Trebes da parte dei Franchi e durante la fuga incontra pure il proprio padre spirituale,Merlino,ormai assente dalla patria da molto tempo.
Dal ritorno in Britannia in poi si vanno sviluppando i vari aspetti del carattere di Derfel che non smette mai di maturare e di cercare,finora infatti ha trovato la delusione e la sconfitta ma inizia a vedere la luce per la quale ha tanto sofferto e lo fa iniozialmente solo grazie a Galahad che gli fa capire come l'essere parte del niente sia complementare al fare parte del tutto.La luce verrà però da lui raggiunta quando riuscirà a portare l'amata Ceynwin via da Lancillotto al quale era stata promessa,questo darà inizio ad un'altra era in cui Derfel scoprirà che la casa da lui mai avuta può essere costruita e che per farlo bisogna affrontare tutti i problemi che la vita frappone tra lui e la realizzazione del suo sogno.Ma la guerra incombe e,nonostante la rivolta Siluriana sia stata soppressa,la distruzione sembra ormai inevitabile,in questo contesto prebellico si vanno delineando i reali caratteri di tutti,compaiono come personaggi principali alcuni in precedenza messi in secondo piano,primo dei quali il numida Sagramor,la personificazione del soldato perfetto,ligio al dovere,con un alto senso dell'onore,emblema della pietas militare....
Forse ho scritto già un po' troppo e non vorrei averlo fatto a vuoto,quindi se l'argomento interessa fatevi sentire e poi continuo(anche perchè è stancante).Mi raccomando accorrete numerosi lettori dello zio Bernard
beh cosa dire di Excalibur... semplicemente >>>>>>>
grande analisi la tua... poi l'Artu che non vuole essere Re e vuole vivere tranquillamente è stata una trovata geniale!
Si tratta di una persona sola ma come interessamento mi basta,quindi continuo:
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Dunque,in un periodo preapocalittico come questo facendosi avanti nuovi personaggi si fa avanti anche la vera personalità di Derfel(ricordiamo infatti che il carattere non è frutto di una maturazione personale ma di un contesto storico-sociale che modifica ed indirizza)il quale inizia a vedere in Artù(da notare l'espressione di Cornwell: "Il re che non fu mai re",molto significativa se consideriamo che tra tutti gli uomini inadatti che diedero luogo a massacri nella Britannia tutta per ottenere il tanto agognato potere,l'unico,anche se forse pure Tewdric lo era,capace di prendere le redini aveva come unica aspirazione imparare a fare il fabbro)più un amico che un re(da notare il comportamento di Derfel quando Merlino ovvero colui che fino a poco tempo prima stimava come un padre è in procinto di sacrificare il figlio di Artù),cioè Derfel obbedisce agli ordini impostigli ma considerandoli più consigli che coercizioni,vede nell'operato di Artù una forma di stanco regnare,di rassegnazione agli eventi che lo vedono all'altezza di un compito ben sopportato ma mal tollerato,Artù non vuole tutto questo eppure lo accetta,non nega di essere infelice nel suo svolgere il servizio al reame eppure fa di tutto perchè questo non influisca sul suo operato che tende esclusivamente al bene collettivo,ad una Britannia unita,nonostante le critiche.Artù rappresenta il buon governo,egli infatti non antepone mai l'interesse personale al proprio dovere verso un regno che suo non è e che suo non vuole che sia,ad un regno in crisi che affonda e sputa su chi sta cercando di salvarlo,insomma lui non ha un dovere verso suo padre,non uno verso la sua famiglia,non uno verso il suo popolo,eppure agisce per il bene del regno;la sua linfa vitale è la semplicità che mai lo abbandona durante tutta la sua vita,austero ma gioviale,re ma ultimo dei sudditi,generale ma in prima linea,leggenda ma uomo e consapevole di esserlo.
Finora abbiamo analizzato di Derfel il carattere stoico,perseverante,la personalità semplice e complessa,il profondo attaccamento a valori come l'amicizia,ora analizziamo il suo essere umano,il suo valore più importante e la sua più grande prerogativa:l'amore.
Come già visto Derfel è in continuo viaggio alla ricerca di se stesso,non è sicuro di niente non sa in cosa credere,sa solo che la sua vita senza fondamenta si sta costruendo lo stesso e che le certezze che ogni essere umano ha e che a lui mancano vengono sostituite dalla famiglia che si è andato creando con Artù,Galahad,Merlino,Sagramor,Tewdric,un tempo anche Tristano,Issa ma non basta,Derfel scopre che il suo valore più alto,la massima realizzazione del suo ego viene raggiunta con l'amore,dopo Lunete Derfel non si abbatte e trova l'irraggiungibile Ceynwin(da lui chiamata Seren,"la Stella")che in seguito a varie vicessitudini diventa sua moglie e che sarà da lui amata per il resto della sua vita,Derfel infatti si accorge di come lei sia il pezzo più improbabile ed importante di quel rompicapo che è la sua vita e non spreca un solo istante della sua esistenza quando sta con lei,anche senza fare niente,eppure i suoi doveri sono ancora al regno e,come Artù,è costretto a chinare il capo ed ad anteporre il servizio per gli altri alla vita privata.Derfel raggiunge l'obiettivo che si prefigge da tutta la vita:scopre chi è,e non lo fa come aveva sempre immaginato,lo fa come lo ha vissuto,capisce che pur non essendo interamente Britanno ha sputato sangue per proteggere la Britanna gente,capisce che pur non avendo un reale paese d'origine non ne ha bisogno,lui vive nel paese che difende come proprio insieme alla gente che difende come fratelli,capisce che pur non conoscendo le proprie origini sa cosa è diventato,sa chi è,sa cosa ha dovuto fare per esserlo,sa che non importa altro,lui è diventato Derfel Cadarn non è nato tale.
Forse sto delirando e sto dimenticando qualcosa quindi interrompo qui e riprendo un'altra volta.
Nel frattempo rispondete ragazzi,rispondete.
bravo continua cosi! bellissima analisi!
Continuo domani che ora ho la possibilità di dormire un'oretta in più...
Rimango senza parole davanti alla tua bellissima analisi caro Derfel ho letto tutti e cinque i volumi della saga di Excalibur (mi pare fossero cinque :P ) che mi sono piaciuti davvero moltissimo e devo farti i miei più sinceri complimenti per l'accuratezza della tua analisi...davvero bravissimo
Un abbraccio, Alessia
A quanto pare sto avendo un certo successo,grande
Grazie a tutti
PS: si sono cinque
Ciao Derfel,
complimenti per la tua discussione!
Ank'io lessi la saga molto tempo fa! Per me è un vero capolavoro! Un modo di raccontare la verità su
artù e la sua gesta! Derfel è superbo!
Tra nn molto andrò a rileggere la saga!
un applauso alla tua bellissima analisi di uno dei miei romanzi preferiti...
non c'è molto da aggiungere a quello che dici, lo condivido in pieno, derfel è un personaggio fantastico, e la storia che gli ruota inorno non è la solita scontata di storia di re artù... e sottolineo che secondo me quì si coglie benissimo la vera essenza di lancillotto... uno che ruba la doonna al suo migliore amico non può essere il cavaliere splendente della leggenda, altro che richard gere....
Beh, non credevo che questa saga fosse così notà!! Io l'ho letta un sacco di volte e mi è piaciuta molto, consiglio a tutti di leggerla. E grazie per questa analisi Derfel, mi ha fatto riflettere su alcuni aspetti che non avevo considerato della storia, ma che in effetti sono fondamentali.
la saga di excalibur è davvero interessante, non solo per la bellezza della storia in se, ma anche per come lui cura i personaggi, anche la figura di merlino, un druido, una figura "paterna" per dervel e credo anche per artù... ma non una figura infallibile e quindi più umana...
rileggerei questi libri 1000 volte senza mai stancarmene...
Ciao a tutti anke io ho letto Excalibur di Cornwell ormai già 4 volte e lo trove sempre incredibile....
Mi sento di consigliare, anke se credo ke ki conosce Cornwell lo ha già letto, Stonehenge un libro veramente ben scritto..... in una storia molto appassionante Cornwell ci dà una possibile interpretazione del mistero di Stonehenge.
CIAO
io non l'ho mai letto... lo cercherò... grazie del consiglio!!!
A dire il vero per me Stonehenge è un po' il punto debole di Cornwell... voglio dire, è molto interessante dal punto di vista storico, tutti gli elementi che si conoscono della costruzione del cromlech sono stati inseriti in un'ipotesi plausibile, però la storia mi è parsa poco avvincente e alla fine anche abbastanza inconcludente e inconclusa. Cmq questa è solo una mia opinione. Leggetevi anche "L'arciere del re", di recente è uscito anche il seguito, ma non mi ricordo il nome..spero che sia bello come l'altro!
ok... qualche altra recensione di stonehenge???