Ehi ma è la descrizione perfetta di Lannister, Frey e Uomini di Ferro
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Si adatta bene a tutto il genere umano
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In effetti sì, ce ne sono a bizzeffe nelle Cronache e per estensione nella vita reale...
Mestro Luwin a Bran?
Ehi ma è la descrizione perfetta di Lannister, Frey e Uomini di Ferro
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Si adatta bene a tutto il genere umano
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In effetti sì, ce ne sono a bizzeffe nelle Cronache e per estensione nella vita reale...
Il fatto è proprio che, trovandoteli davanti tutti i giorni nella vita reale, faresti volentieri a meno di doverteli sorbire pure nei libri! " />
Mestro Luwin a Bran?
No, non è lui.
Il fatto è proprio che, trovandoteli davanti tutti i giorni nella vita reale, faresti volentieri a meno di doverteli sorbire pure nei libri!
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Già...ma la peculiarità di Martin è proprio questa, ti crea personaggi talmente crudeli e senza scrupoli dai quali puoi anche trarre insegnamento su come riconoscerli ed evitarli nella vita reale.
Mestro Luwin a Bran?
No, non è lui.
Il fatto è proprio che, trovandoteli davanti tutti i giorni nella vita reale, faresti volentieri a meno di doverteli sorbire pure nei libri!
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Già...ma la peculiarità di Martin è proprio questa, ti crea personaggi talmente crudeli e senza scrupoli dai quali puoi anche trarre insegnamento su come riconoscerli ed evitarli nella vita reale.
Devo proprio andare ad un matrimonio fra due settimane " />
Devo proprio andare ad un matrimonio fra due settimane
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Ahaahahah, attento alla musica che mettono, non sia mai parta qualche "A coat of gold..."
" /> ovviamente se avvisti qualche vecchiardo fare "Feh" ogni due per tre, fai come Catelyn con Tyrion: "Quest'uomo è...un bambino di dieci anni!"
Devo proprio andare ad un matrimonio fra due settimane
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Ahaahahah, attento alla musica che mettono, non sia mai parta qualche "A coat of gold..."
" /> ovviamente se avvisti qualche vecchiardo fare "Feh" ogni due per tre, fai come Catelyn con Tyrion: "Quest'uomo è...un bambino di dieci anni!"
Mi metterò il giubbetto in Kevlar! " />
Continuate a provarci, è abbastanza facilotta
Ci provo, ma credo che mi sbaglio:forse Jaime a Brienne?
Ci provo, ma credo che mi sbaglio:forse Jaime a Brienne?
No, però Brienne è presente...ormai credo sia facile indovinare " />
Ci provo, ma credo che mi sbaglio:forse Jaime a Brienne?
No, però Brienne è presente...ormai credo sia facile indovinare
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Io credo di saperla e son tentato di provarci, ma aspetterò la tarda serata a causa della partita...
Io credo di saperla e son tentato di provarci, ma aspetterò la tarda serata a causa della partita...
As you wish
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Io credo di saperla e son tentato di provarci, ma aspetterò la tarda serata a causa della partita...
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Bbene bbene... diciamo che si trova nella terra dei fiumi, ed è in compagnia di un simpatico septon (Merribald) e del suo cagnolino (Cane)
Eeeesaatto!! " />
Ovviamente sono presenti anche Podrick e ser Hyle. Prima di passarti l'onere, riporto l'intero passo che secondo me è uno dei più belli e veritieri all'interno delle Cronache, ma che rispecchia anche la guerra nel nostro mondo. Lungo ma meritevole:
«Ser, mia signora?» intervenne Podrick. «Un uomo spezzato è lo stesso di un fuorilegge?»
«Più o meno» rispose Brienne.
Septon Meribald non era d'accordo. «Ci sono molti tipi di fuorilegge, così come ci sono molti tipi di uccelli. Un piro piro maculato e un'aquila marina hanno entrambi le ali, ma non sono uguali. I cantastorie spesso narrano le gesta di uomini giusti costretti ad andare contro la legge per combattere un lord malvagio, ma la maggior parte dei fuorilegge assomiglia più a quel Mastino predatore di cui tanto si parla che non al Lord della Folgore. Sono uomini crudeli, mossi dall'avidità, avvelenati dalla crudeltà, uomini che disprezzano gli dèi e pensano solo a se stessi. Gli uomini spezzati invece meritano di più la nostra compassione, anche se possono essere altrettanto pericolosi. Quasi tutti vengono dal popolino, gente semplice che non si è mai allontanata più di un miglio dalla casa in cui sono nati, almeno fino a quando un lord li ha radunati per condurli in guerra. Malamente addestrati e poveramente vestiti, marciano così sotto il suo vessillo, spesso muniti di armi non migliori di una falce o di una zappa affilata, oppure di una mazza che si sono costruiti legando una pietra a un bastone con qualche stringa di cuoio. I fratelli marciano a fianco dei fratelli, i figli con i padri, gli amici con gli amici. Hanno udito le canzoni e le storie, per cui vanno alla guerra levando i cuori, sognando tutte le meraviglie che vedranno, la gloria e le ricchezze che conquisteranno. La guerra sembra loro una magnifica avventura, la più grande che potranno mai conoscere.
«Poi scoprono l'odore della battaglia.
Per alcuni basta questo a spezzarli. Altri vanno avanti anni, fino a quando non perdono il conto delle battaglie in cui hanno combattuto, ma perfino chi ha combattuto cento battaglie può spezzarsi alla centounesima. I fratelli vedono morire i fratelli, i padri perdono i figli, gli amici guardano gli amici cercare di tenersi dentro le budella dopo essere stati sventrati da un colpo d'ascia.
«Vedono il lord che li ha condotti fin là venire abbattuto; e odono qualche altro lord gridare loro che adesso appartengono a lui. Restano feriti, e quando quella ferita è quasi guarita, ne subiscono un'altra. Non c'è mai abbastanza da mangiare, le scarpe cadono a pezzi durante la marcia, i vestiti sono laceri e putridi, metà di loro finisce per cacarsi nelle brache per aver bevuto acqua infetta.
«Se vogliono stivali nuovi o un mantello più caldo, o magari un mezzo elmo arrugginito, sono costretti a depredare i morti, e in breve cominciano a rubare anche ai vivi, al popolino sulle cui terre ora stanno combattendo, gente come erano loro un tempo. Macellano le loro pecore e rubano i loro polli, e a quel punto manca solo un passo perché inizino a portare via anche le loro figlie. E poi, un giorno, si guardano attorno e vedono che tutti i loro amici, i loro congiunti non ci sono più, si rendono conto che stanno combattendo fianco a fianco di estranei, sotto vessilli che riconoscono a stento. Non sanno più dove si trovano, non hanno idea di come tornare a casa, il lord per il quale combattono non conosce nemmeno i loro nomi, eppure eccolo che arriva, gridando di serrare i ranghi, di formare una fila con lance, falci e zappe affilate, di non cedere nemmeno un pollice di terreno. E poi piombano loro addosso i cavalieri: uomini senza volto, interamente coperti d'acciaio, e il rombo di ferro della loro carica sembra riempire tutto l'universo...
«E così un uomo si spezza.
Si volta e fugge, oppure, quando è tutto finito, striscia sui cadaveri dei caduti, o scompare nel nero della notte, alla ricerca di un posto dove nascondersi. Ormai, ogni pensiero di casa è svanito, e re, lord e dèi significano molto meno di quello stinco di carne avariata che gli permetterà di sopravvivere un altro giorno, o di quell'otre di vino cattivo in cui per poche ore annegherà la disperazione. L'uomo spezzato vive giorno per giorno, da un pasto all'altro, più bestia, ormai, che uomo. Lady Brienne non sbaglia. In tempi come questi, il viandante deve guardare con cautela gli uomini spezzati, e dovrebbe temerli... ma anche avere compassione di loro.»
[...]
«E tu, quanti anni avevi quando ti hanno trascinato in guerra?».
«Sai, non ero tanto più vecchio del tuo scudiero» rispose Meribald. «Troppo giovane per la guerra, in verità, ma i miei fratelli ci andavano, e io non volevo restare indietro. William disse che potevo fargli da scudiero: io, uno sguattero armato di un coltello da cucina rubato in una locanda. Morì sulle Stepstones, senza aver assestato neanche un colpo. Fu la febbre a ucciderlo, così come accadde a mio fratello Robin. Owen morì con la testa spaccata da una mazza, e il suo amico John Pox venne impiccato per stupro.»
«La guerra dei re Novesoldi?» chiese Hyle Hunt.
«La chiamarono così, anche se io non vidi mai un re, e non ricevetti neanche un soldo. Però fu una guerra. Questo sì.»
Grazie! E' senza dubbio un pezzo molto bello.
Questa è la nuova, mi basta sapere chi la dice:
«Antiche forze si risvegliano. Ombre si agitano. Un'era di meraviglie e di terrori incombe su di noi, un'era di dèi e di mitici eroi.»