Voto per le Kara
Purtroppo sono cadute sul campo per mano dei Muse!
Voto per le Kara
Oddio.. ora arriverà un voto per i Muse...
Non allarmatevi, le kara non torneranno, non qui, almeno.
Piuttosto.. ma tutti quei discorsi sui lettori del genere fantasy che non possono non amare i Blind Guardian che fine hanno fatto?
Chi sono questi pink floyd? Non essendo stati in gara contro le kara non li conosco..
Addio Got
"Lo scempio ha due teste"
Voto i Blind Guardian " /> e restituisco un favore
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Voto anch'io i Blind Guardian!
pink floyd
Dai ragazzi coraggio!!!!
*We are all bad in someone's story*
i pitura freska non hanno mai dedicato una canzone ai blind guardian... " />
voto i Pink Floyd
voto Pink Floyd
Pink Floyd ovviamente!
Alla fine mi sono affidato al "Testa o croce": alla luce di 5 tiri hanno prevalso i Bardi (4 a 1).Voto Blind Guardian.
Metto in vendita il mio voto.
La seconda metà degli anni '70 segna, musicalmente, la fine di un'epoca e l'inizio di una nuova.La rivoluzione del punk - in parte spontanea e in parte eterodiretta da case discografiche pronte a sacrificare sull'altare del pubblico gli idoli creati negli anni precedenti - si stava compiendo, meteore come Sid Vicious e Ian Curtis attraversavano fugacemente il cielo notturno illuminandolo di bagliori di genio fino a quando il destino della seconda generazione del rock non si sarebbe compiuto definitivamente l'8 dicembre 1980, quando la rivoltella di Chapman pose fine alla vita di John Lennon.Led Zeppelin, Rolling Stones e soprattutto Pink Floyd sono nell'occhio del ciclone: sono i colossi musicali dell'epoca (i Queen, che pure avevano già sfornato con A Night at the Opera il meglio del loro repertorio erano ancora bambini, musicalmente parlando), ed è contro di loro che si scagliano in quel periodo le major, alimentando ad arte un conflitto generazionale tanto insensato quanto dannoso.Soprattutto i Pink Floyd, perché la loro integrità musicale li rende un gruppo "difficile", poco controllabile, e sebbene abbiano sfornato a questo punto nove album in un crescendo impressionante di successo, è il sistema nel suo complesso ad avere problemi di tenuta, e pazienza, si dice qualcuno, se i grandi nomi del passato dovranno cadere con esso.Ma il mondo cambia anche in politica. La Gran Bretagna svolta prepotentemente a destra, di lì a pochi anni sarebbe arrivata Margaret Thatcher, lo scontro sociale si fa aspro, le classi dominanti si arroccano nei loro privilegi, rendendo sempre meno possibile il sogno di miglioramento individuale che sta alla base di ogni società democratica.Sovviene allora il disincanto, l'impotenza, la disillusione, verso tutte le promesse che gli anni '70 stavano incarnando e che si vedevano sfumare una ad una. E nei Pink Floyd, da sempre gruppo psicologicamente molto fragile, tutto questo si mischia con profonde riflessioni esistenziali sul significato stesso del loro lavoro. Scriveva Waters già poco dopo Wish you were here: Non ho mai nutrito alcuna illusione su come fosse questo lavoro, solo qualche illusione sull'impegno del gruppo... voglio dire che a vent'anni puoi dire qualche cosa di esagerato sulla tua musica, sulla qualità, e se qualche giornalista ti conferma in queste illusioni, che noi facciamo della vera musica un livello sopra la media, o ci pone fuori della musica commerciale rock come qualcosa di raro ed importante, beh, eravamo contenti e pronti a crederlo. Ma naturalmente non è vero, ora lo so... Nessuno scrive più della musica moderna per orchestra, o molto pochi... e le divisioni che esistevano tra musica colta e popolare sono cadute, la musica colta non esiste più.Per i Pink Floyd il terrore è la normalizzazione, le tournée negli stadi, diventare "come gli altri". Per un gruppo abituato al live tra le rovine di Pompei (quattro giornate storiche) o al tour di Ummagumma è semplicemente intollerabile.E allora nel corso di 8 lunghi mesi nel 1976 i Pink Floyd preparano Animals, lanciato sul mercato a metà del gennaio 1977, proprio l'anno della rivoluzione punk. E Animals è un disco cattivo, cinico, terribilmente impegnato in politica; la consueta psicologia dei Pink Floyd si fa sociologia, con serrate critiche alla società britannica del periodo.Un maiale volante sulla Battersea Power Station. Questa è la copertina, semplice e d'impatto, voluta da Waters per questo album (se pensiamo che la prima idea era un papero crocifisso e la seconda l'immagine di un bambino che sorprende i genitori a fare sesso). Una copertina che racchiude in un colpo solo una ferocissima critica al capitalismo inglese, associando il luogo del lavoro con l'idea di un maiale talmente tronfio e ricco da prendere il volo.Il disco è una trilogia: sono tre le canzoni che lo compongono, a cui si vanno ad aggiungere gli stacchi di Pigs on the Wind che aprono e chiudono l'album. Tre canzoni, dicevamo. Dogs, Pigs (Three Different Ones) e Sheep.Come non cogliere il riferimento a 1984, un riferimento mai esplicitato e proprio per questo, proprio perché l'ascoltatore non può fare a meno di fare questa associazione, tanto più evidente ed efficace. Ironico, tenderei anche ad aggiungere, perché un romanzo nato come feroce critica dello stalinismo si tramuta in uno strumento di altrettanto feroce critica al conservatorismo britannico.Il lato A contiene, dopo l'intro, soltanto Dogs, stupendo e modernissimo pezzo in re minore, piuttosto inusiale per il gruppo. Ma in effetti tutto è poco usuale, qui, a partire dalla chitarra di Gilmour, una Telecaster al posto della sua solita Stratocaster.Parte il tema, che ad ogni ripetizione si arricchisce di strumenti: basso, Hammond, batteria... e poi arriva la voce di Gilmour, al terzo attacco. I Pink Floyd non si smentiscono, restano sé stessi, dilatano spazio e tempo, si prendono quello che reputano necessario senza abbassarsi alle leggi del mercato.Alla sesta ripetizione il tempo rallenta in maniera netta, praticamente si dimezza, sbilanciando in avanti la canzone, accumulando energia repressa, energia che in qualche modo ti resta dentro, una rabbia che monta senza trovare sfogo, mentre la struttura della canzone si arricchisce delle linee dei synth.Have a good drownAs you go downAll aloneDragged down by the stoneCosì chiude la canzone, così chiude il primo lato dell'album, con l'ultima parola deformata elettronicamente fino a perdere ogni umanità... così come l'hanno persa i cani della canzone, simbolo del mondo competitivo delle imprese. I cani sono persone esternamente rispettabili, quasi affascinanti club tie and a firm handshake, a special look in the eye and an easy smile, ma è una facciata: i cani puntano alla prossima preda, scrutano, pronti a intervenire, a punire, a danneggiare il proprio simile per il proprio tornaconto personale. Ma per cosa, si chiedono i Pink Floyd? Just another sad old man, all alone and dying of cancer... più di così...Ma come sono questi cani? Ben addestrati, trained not to spit in the fan, spersonalizzati, broken by trained personnel, obbedienti agli ordini, fitted with collar and chain, addestrati a comportarsi bene, given a pat on the back, ad essere migliori degli altri, breaking away from the pack e disposti a sacrificare i valori umani in nome del successo only a stranger at home.Trovo personalmente inquietanti le analogie tra questi cani e gli ufficiali nazisti della Seconda Guerra Mondiale.Giriamo il vinile, e passiamo al lato B, e subito partono i grugniti (prima volta che i Pink Floyd si cimentano con la talk box) di Pigs (Three Different Ones). Eccoli, i maiali, i mandanti, i ricchi, avidi e grassi approfittatori che dominano la società. La canzone è anch'essa un continuo crescendo, non in senso di apporto di nuovi strumenti ma di intensità, ed il testo consiste in un'unica, titanica invettiva al potere.Appena tre versi per questa canzone di una decina di minuti, tre versi per tre differenti maiali, le cui identità a lungo sono rimaste oggetto di speculazione (solo per il terzo si esplicita chiaramente il riferimento a Mary Whitehouse, sebbene alcuni commentatori più tardi abbiano strumentalizzato il riferimento contro la Thatcher).Ruoli invertiti per Waters e Gilmour in questa canzone, con il primo alla chitarra ed il secondo al basso. Ed è magistrale l'intesa tra i due alla fine del terzo verso della canzone, con il basso di Gilmour che produce una nota guida in sedicesimi in scala di mi minore e un arpeggio in ottave su mi minore e do maggiore settima.La forza di questa canzone l'ha resa una hit del gruppo, immancabile da quel momento ai loro concerti.E passiamo a Sheep, forse il brano migliore, sicuramente il più cupo e desolato. Tra i belati del gregge Wright ci conduce con un capolavoro di astrattismo musicale dentro la mente delle pecore, mentre emergono lentamente la batteria di Mason ed il basso di Waters, che con un martellato continuo si propone come contrappunto della batteria stessa. La costruzione musicale è estremamente interessante, e non può non ricordare agli amanti del gruppo l'ormai remota Astronomy Domine. Una vita fa, due generi musicali fa, ma lo scheletro dei Pink Floyd è sempre quello, sono pelle, sangue, tendini e muscoli a cambiare.Il mood della canzone è il terrore, il terrore del macello a cui le pecore sono destinate per sfamare cani e porci, da cui si levano nientemeno che invocazioni bibliche: intorno al settimo minuto si innesta nella canzone il parlato di Waters attraverso un vocoder, che recita una gelida parodia del Salmo 23 (Il Signore è il mio pastore), le cui parole sono adattate al tema della canzone: Through quiet reflection and great dedication, Master the art of karate...Su questo mare musicale in tempesta arriva la chitarra di Gilmour, con sprazzi violenti e incisivi, che, nell'atmosfera della canzone, non possono che ricordare il mattatoio.La fine dei deboli, senza speranza.Scrive il Daily Mail, il 16 marzo 1977: Mi chiedo come molti fans dei Pink Floyd possano tornare a casa tranquilli dopo un loro concerto. Perché i Pink Floyd producono la più convincente e disperamente pessimistica musica disponibile oggi. Se il mondo non è una macchina assistita da robot umanoidi, nella visione dei Floyds è un mattatoio alimentato da animali umanoidi... il nichilismo di Animals, il loro nuovo album, è devastante. Noi siamo tutti cani, porci e pecore, e nessuno di noi può fare molto di più che pretendere di appartenere ad una specie più elevata.Il conflitto sociale è il nostro destino. Senza speranza.Spero che vi sia piaciuto questo mio breve pezzo.
Se i miei conti son giusti dovremmo essere:
Blind Guardian 14 - Pink Floyd 22
L'hai scritto tu, Beric? Complimenti!