Una cosa che mi sta preoccupando, emersa in questo libro, è l'inverno stesso. Le sue caratteristiche mi sembra che potrebbe incidere molto negativamente sulla caratteristica principale della serie, ovvero il realismo. In particolare la marcia dell'esercito di Stannis da Deepwood's Motte a Winterfell è una spia preoccupante: tempeste di neve che durano decine di giorni (e questo ad inverno appena iniziato)? neanche nella nostra società moderna riusciremmo a sopravvivere. Come fanno nel nord a sopravvivere? e questo senza neanche citare come le stagioni durino anni. Dato che a livello di clima il Nord potrebbe essere paragonato al Canada, (lasciando perdere la Scandinavia grazie alla corrente del golfo), l'inverno nel Nord, invece, mi sembra quasi impossibile da superare.
[...] l'inverno nel Nord, invece, mi sembra quasi impossibile da superare.
Beh, ma e' proprio per questo che lo temono cosi' tanto ! " />
Io non mi preoccuperei del realismo che cede all'inverno: le stagioni, fin dall'inizio, sono state mostrate come qualcosa di fortemente anomalo, e contemporaneamente all'arrivo dell'inverno si risvegliano i draghi, gli estranei e un sacco di altre cose magiche.
Credo che le tempeste non saranno l'unica cosa di poco realistico durante l'Inverno " />
Giá sembra impossibile, e la societá moderna non credo avrebbe le risorse per sopravviverci, anche perché un cambiamento climatico del genere ci coglierebbe impreparati.
Peró bisogna considerare, che durante le glaciazioni, durate per millenno, l'uomo sia riuscito a sopravvivere alla grande, e questo senza la tecnologia di un mondo medievale.
Ora, secondo me sará importante (e interessante) vedere che lo zio Martin trovi un modo realistico per descrivere e giustificare il come la societá di Westeros riuscirá a sopravvivere.
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Come da nostra richiesta, modifico il titolo di questa discussione.
Ricordo a tutti che le discussione su ADwD sulla Torre del Re devono essere intolate solo ADWD, con un sottotitolo che riporti l'oggetto effettivo del topic.
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Beh, ma scusate gli indiani d'america non vivevano già in Canada mooolto prima dell'era moderna, sopravvivendo anche agli inverni?
Per non parlare poi della teoria per cui il continente americano sarebbe stato colonizzato inizialmente da popolazioni asiatiche passate per lo stretto di Bering (che di certo non ghiaccia in estate).
E poi vogliamo parlare delle popolazioni artiche, tipo Inuit e Sami? O di quelle siberiane? O di quelle andine?
O delle specie animali che vivono intorno al polo nord e al polo sud?
Tutte queste popolazioni, animali o umane, hanno trovato un modo di sopravvivere a inverni lunghissimi (per il nostro standard di mondo reale, eh), per non dire eterni come quelli dei poli, e a condizioni proibitive pur senza le moderne tecnologie. Gli animali (ivi compreso l'uomo) si adattano alle condizioni ambientali che trovano, modificando il proprio corpo o utilizzando ciò che trovano intorno a sè.
A questo si aggiunge che è un mondo inventato e che quindi non deve necessariamente seguire le regole del mondo reale... direi che ci sta tutto, no? " />
Si ma gli inuit mica devono adattarsi a un mondo che passa, per il Nord, da Groenlandia a Danimarca ogni pochi anni. E poi vivono in piccole tribù, nel nord abbiamo grandi concentrazioni di persone intorno ai castelli. Cmq mi sembra che sia stabilito fin dal primo libro che l'inverno è durissimo al nord, la storia dei vecchi che vanno a "caccia" nella tormenta per far sopravvivere i giovani è narrata per la prima volta in AGOT.
Per quanto riguarda la sopravvivenza cmq penso che la gente sia preparata, Winterfell aveva la città d'inverno per ospitare i contadini ed enormi granai, e credo che ogni castello abbia spazi per accogliere la propria gente e farla sopravvivere. Cmq Martin stesso ha detto che al Nord negli inverni più lunghi la gente o riesce a migrare al sud o muore di fame.
Cmq Martin stesso ha detto che al Nord negli inverni più lunghi la gente o riesce a migrare al sud o muore di fame.
ma infatti il problema dell'Inverno non sussisterebbe in maniera gravosissima (caspio, la loro intera società si basa sull'attesa delle due stagioni principali, con tanto di ufficializzazione della Cittadella) se appunto non fosse che negli ultimi decenni non c'è mai stato un inverno duro come questo che seguisse una situazione politica altrettanto sfigata. In teoria con i granai pieni, tutti in pace a fare il proprio compito, aiuto reciproco e preparazione, un inverno così duro è terribile, porterà qualche vittima, ma è comunque affrontabile. Ora invece, se si esclude Porto Bianco di quel saggio guascone di un Manderly, gli altri rischiano di morire di fame in pochi mesi " />
In generale a me però era sembrato dalla descrizione ripetuta di Jon (e Bran in AGOT?)e dalle affermazioni dello zione che un inverno lungo e duro sia cmq estremamente difficile anche nelle migliori condizioni. Dalle descrizioni in ADWD sembra che le strade vengano interrotte dalla neve e quindi i commerci siano ridotti al minimo, inoltre le tempeste del mare stretto dovrebbero rendere molto aleatori anche i trasporti navali; quindi gli scambi col sud sono molto più diffcili. Ho l'impressione che il nord in inverno si trasformi in una serie di castelli più o meno isolati.
Penso che alla fine la sopravvivenza, anche con la migliore preparazione, sia una questione di durata: un inverno duro è sopportabile, un inverno duro e lungo è una catastrofe con i granai che si svuotano senza poter essere riempiti.
A parte il freddo, a me non viene in mente nessuna spiegazione, nemmeno fantasy, che permetta di vivere al buio per una generazione, proprio per un problema di scorte alimentari. Perlomeno, servirebeb uan spiegazione molto high-fantasy.
Inverni veramente lunghi comportano per forza -per quello che ne sappiamo ora- una migrazione di uomini e animali a sud oO. E un bel deserto al loro ritorno quando i ghiacci si sciolgono.
Ma appunto stavolta migrare è un po' difficile e pericoloso ^^'
Perchè "al buio"?
Forse mi sbaglio (non sarebbe la prima volta), ma non ricordo che sia scritto da qualche parte che l'inverno sia una lunga notte. Sicuramente i giorni sono brevi e le notti lunghe, tanto da definire la primavera come l'alba, ma se fosse veramente una lunghissima notte, la serra di Grande Inverno, che tra l'altro Jon ricorda in uno dei suoi POV sognando di poterne costruire per i Guardiani della Notte, non avrebbero senso.
In uno dei POV di Asha cmq viene descritto bene cosa succede durante l'inverno: i deboli (cioè vecchi e bambini) muoiono come mosche; addirittura quando le scorte si fanno scarse i vecchi si allontanano volontariamente per diminuire il proprio peso sulla comunità; anche molti giovani abbandonano la comunità per cercare rifugio in qualche castello.
E certamente la vita si riduce al minimo indispensabile, però gli abitanti del Nord sono preparati quanto lo si può essere, con tanto di animali abituati a usare le racchette da neve!!!
Data la situazione, credo che solo Porto Bianco e magari qualche castello minore o qualche insediamento minore che non è stato toccato dalla guerra sopravviverà all'inverno in arrivo, anche xè senza Winterfell e la sua città dell'inverno, manca un porto sicuro per molti.
Tra Ramsay e suo padre, i Bolton hanno svuotato i granai di metà del Nord!
Però in condizioni normali, il Nord è preparato a superare lunghi e rigidi inverni, pur pagando un prezzo molto alto.
Io però ribadisco che si tratta pur sempre di un racconto, che non necessariamente deve seguire rigidamente le regole del mondo reale.
Semplicemente accettiamo il fatto che, se c'è ancora gente che vive al Nord e persino oltre la Barriera, è perchè hanno trovato un modo per superare gli inverni impossibili di Westeros
Nan dice a Bran qualcosa del tipo 'un tempo in cui uomini nascono, crescono e muoiono senza mai vedere il sole'. O simile.
Le storie della vecchia cominciano a sembrare molto attendibili...
Eh sì. Anche perchè questo non dovrebbe essere un Inverno qualsiasi, ma qualcosa di simile alla Lunga Notte, portata proprio dagli Estranei (o viceversa). E la Lunga Notte mi pare fosse da intendere proprio in senso letterale, come una notte che è durata per anni e anni.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
mah, il nord è stato poco toccato dalla guerra, se ci si pensa bene.
a parte le zone costiere, e quindi preda dei greyjoy (deepwood, piazza di thorren) e grande inverno, e qualche scaramuccia tra manderly-bolton per le terre degli hornwood, le altre città/fortezze (porto bianco, ultimo focolare, karhold, forte terrore, widow's watch, i clan delle montagne, ecc.) sono rimaste fuori dai combattimenti e, ciò che conta, dai saccheggi e dalla distruzione.
certo un sacco di uomini sono morti in combattimento, ma se il raccolto è stato portato a termine e i granai sono pieni, avere la popolazione maschile dimezzata potrebbe anche rivelarsi un vantaggio: più cibo per tutti.
certo questo inverno non sarà un inverno come gli altri, quindi questi discorsi lasciano il tempo che trovano, però ecco, non credo che il nord verrà messo in ginocchio dalla prima seria gelata (alcune zone sì, ma le restanti no).
in generale, credo sia possibilissimo sopravvivere anche a inverni duri di 3-4 anni, se prima si sono avuti 3-4 anni di estate per fare scorte di cibo e legname e si ha un solido tetto sopra la testa.
Ma si dice più volte durante la saga che i lord hanno portato in guerra così tanti uomini che i restanti non riescono fisicamente a colgiere tutti i raccolti, quindi cè del cibo che è marcito nei campi perchè non si è fatto in tempo a raccoglierlo. Quindi le scorte di cibo sono minori di quanto potrebbero e dovrebbero e credo che ciò avrà influenza sulla sopravvivenza.
Ma si dice più volte durante la saga che i lord hanno portato in guerra così tanti uomini che i restanti non riescono fisicamente a colgiere tutti i raccolti, quindi cè del cibo che è marcito nei campi perchè non si è fatto in tempo a raccoglierlo.
ma visto che quegli uomini non sono tornati (a parte Bolton con i suoi, e neppure tutti), non dovrebbe essere un gran problema.
l'esercito Stark era composto da 15-20mila uomini... quindi facciamo una media di 1000 uomini per alfiere (quelli grossi saranno arrivati a 1500, quelli minori a poche centinaia).
veramente il nord è così scarsamente popolato che privarsi di 1000 uomini (dei quali alcuni saranno cavalieri o comunque soldati di professione tipo armigeri, mentre altri pescatori/cacciatori/taglialegna/conciatori/fabbri ecc, non contadini comunque) fa saltare il raccolto di un intero feudo?
cioè, stiamo parlando di feudi vasti come il nord italia... e 7-800 contandini in meno provocano la carestia?
non metto in dubbio che il raccolto sia stato minore rispetto a quello preventivato, e che alcuni piccoli coltivatori siano rimasti bellamente fregati, e che un po' di grano sia effettivamente andato sprecato, ma:
- è improbabile che la popolazione del nord sia così bassa da non poter far fronte a un'emergenza di questo tipo (il grano lo possono raccogliere anche le donne e i ragazzi, se c'è da fare scorte per l'inverno... magari non tutto ma una buona percentuale sì)
- anche se quei 700-800 uomini fossero una componente essenziale per il raccolto (il che significa che sono una percentuale della popolazione estremamente elevata, tipo sul 20%... assurdo ma vabbè) sono tutti schiattati nelle terre dei fiumi, e quindi la perdita del grano dovuta alla loro assenza è probabile che venga assorbita dal loro mancato ritorno a casa.