Concordo anche io con entrambi. Tutti quei personaggi abbastanza inutili inseriti nella storyline della Cittadella oppure la stessa esistenza di Aegon con tutto l'aggravio di personaggi e storytelling che ne comporta. Insomma AFFC e ADWD che dovevano essere libri semplificativi (in luogo del salto temporale) hanno finito invece per complicare ed ingarbugliare anche di più[mention=59533]Lyra Stark[/mention] infatti non è la conclusione il problema per me, quella penso ce l'abbia pronta da decenni, il problema è stato quello che ha sia inserito che escluso negli ultimi due volumi pubblicati...
Mai pensato che il problema sia la trama. La trama - intesa come plot, come successione di eventi - è pressoché irrilevante ed è diventata una stravagante ossessione solo in questi tempi malsani.
Martin non ha le capacità tecniche, artistiche e creative per portare a termine un progetto così ambizioso come quello che si era proposto e non ha il pelo sullo stomaco per ridimensionarlo. In molti possono pensare la Cappella Sistina e forse anche riuscire ad impostarla, ma per metterla tutta sul muro ci vuole quel qualcosa che aveva Michelangelo e che lui non ha mai avuto e certo non troverà a settanta anni.
Ha avuto lo slancio e le idee per varare la nave (frutto di trenta anni di rimuginamento, altro che le frottole del gardner che va propinando in giro) ma gli sono mancate le capacità e la perseveranza per completare il giro del mondo. Come tanti prima di lui, si è arenato e adesso gironzola in Polinesia godendosi i - meritati - soldi della HBO. Capo Horn non lo affronterà mai.
E per capirlo basta rileggersi - oggi e a mente fredda - AFFC e ADWD, impostati e in buona parte scritti ben prima che fosse sopravvenuta qualsiasi distrazione e che fosse credibile parlare di scarsa voglia. Ci ha messo anni per tirare fuori due schifezze. Perché AFFC e ADWD questo sono, magari non in senso assoluto (visti anche gli standard mediocri del genere) ma certamente se confrontati alla trilogia iniziale.
Ha finito le buone idee, come migliaia di altri prima di lui, e non ha il cinismo di De Chirico e nemmeno il coraggio di Salinger. Vive bene, ma secondo me ogni tanto la notte resta sveglio a fissare il soffitto.
Some people choose to see the ugliness in this world, the disarray. I choose to see the beauty. To believe there is an order to our days. A purpose.
7 minuti fa, MezzoUomo ha scritto:Perché AFFC e ADWD questo sono, magari non in senso assoluto (visti anche gli standard mediocri del genere) ma certamente se confrontati alla trilogia iniziale.
Concordo con i problemi di Martin già indicati da altri, però, sinceramente, questo per me è e rimarrà un giudizio che dipende dal gusto suggestivo di ognuno e anche dalla considerazione del singolo pg: per esempio i capitoli di Sansa/Alayne nel quarto libro sono decisamente migliori rispetto alla Sansa di AGOT.
31 minuti fa, MezzoUomo ha scritto:Mai pensato che il problema sia la trama. La trama - intesa come plot, come successione di eventi - è pressoché irrilevante ed è diventata una stravagante ossessione solo in questi tempi malsani.
Martin non ha le capacità tecniche, artistiche e creative per portare a termine un progetto così ambizioso come quello che si era proposto e non ha il pelo sullo stomaco per ridimensionarlo. In molti possono pensare la Cappella Sistina e forse anche riuscire ad impostarla, ma per metterla tutta sul muro ci vuole quel qualcosa che aveva Michelangelo e che lui non ha mai avuto e certo non troverà a settanta anni.
Nel caso dell'esempio, lui la Cappella Sistina non l'ha soltanto pensata e impostata, ma ne ha disegnato bene 3/7 (secondo te) o 5/7 secondo altri, dimostrando quindi di avere la capacità tecnica e artistica.
Da quello che dici poi, si capisce quindi che non è un problema di capacità (che se uno sa scrivere...sa scrivere) ma un problema di mancata perseveranza, di focus perso e demotivazione. Al limite di strutturazione della storia, che però non implica altre mancanze artistico-tecniche.
33 minuti fa, Metamorfo ha scritto:non è un problema di capacità (che se uno sa scrivere...sa scrivere)
Il fatto è che se uno sa scrivere sa scrivere SEMPRE non per un po' e poi vattelapesca.
Forse la questione sta tutta qua.
Se uno sa scrivere scrive sempre tutto e bene non pezzi con stile molto altalenante.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
A man might befriend a wolf, even break a wolf, but no man could truly tame a wolf.
When the snows fall and the white winds blow,
the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
1 ora fa, MezzoUomo ha scritto:Ha avuto lo slancio e le idee per varare la nave (frutto di trenta anni di rimuginamento, altro che le frottole del gardner che va propinando in giro)
I trent'anni di rimuginamento sono la prova che Martin è un gardener. Ha cambiato ripetutamente i suoi piani, al punto che da voler scrivere 3 libri con salti temporali nel mezzo è passato a 7 senza soluzione di continuità (e probabilmente si è reso conto che neanche quelli basterebbero). Uno scrittore pianificatore non avrebbe fatto questo.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
Non saprei dire se a Martin manchi oggi la voglia, la capacità, l'entusiasmo, le idee o anche tutte queste cose. Sinceramente che finisca o meno la saga è sempre meno rilevante per me. Mi ha già offerto tanto intrattenimento, di cui comunque gli sarò sempre grata.
Da quando ho iniziato la saga - ormai una decina di anni fa - ho letto tantissimo altro, spaziando tra diversi generi e autori, e sono arrivata alle seguenti conclusioni:
1) George R. R. Martin è un bravo scrittore con buone idee, ma come ce ne sono tanti. Non è una penna eccezionale. Ha costruito un mondo complesso, bellissimo e, per certi versi, unico e irripetibile. Ma nella letteratura di genere ce ne sono di più piccoli e semplici, altrettanto affascinanti, se non di più.
2) Alcune uscite fantasy più recenti sono anche più "disruptive" di ASOAF per plot, world building, personaggi, linguaggio. Quando e se mai uscirà il resto della saga, temo che potrà sembrarmi "datato", più che "un classico della narrativa di genere".
3) Se invece non dovesse mai uscire il resto della saga, mi dispiacerà, ma... amen! Alla fine, belle storie da leggere non ne mancano proprio!
Il paragone della Cappella Sistina mi sembra appropriato. Per disegnarla basta avere occhio architettonico e saper disegnare, per costruirla in modo che stia in piedi bisogna essere anche dei bravi progettisti. Lui è un ottimo disegnatore e un pessimo progettista.
Non entravo nel forum da anni e la notizia che questo topic resista mi rende felice.
Noto però, dalla mia assenza, molta più gente arresa alla prospettiva di non vedere mai la fine dell’opera che noi tutti abbiamo imparato ad amare, e nonostante questa sia la naturale reazione alla lentezza geologica di Martin, immaginavo questo posto come l’ultimo baluardo della speranza.
Oggi come ieri trovo sempre puntuali e lucide le analisi di Metamorfo, e condivido tutto il suo discorso sulla fatica della scrittura giornaliera e come questa prospettiva spaventi e allontani Martin sempre di più dal mondo delle Cronache.
Io per TWOW non ho perso ancora del tutto le speranze, anche se gli 11 anni di attesa e il fatto che Martin sembri parlare sempre d'altro nel suo blog non sono segnali incoraggianti. Per quanto riguarda ADOS invece non mi faccio particolari pensieri, credo sappiamo tutti che le possibilità di un suo completamento sono risibili. E questo è un grosso problema perché una saga incompleta, per quanto ben scritta e dagli ottimi spunti, non può essere giudicata positivamente come una saga completa anche se magari con momenti e impianto generale meno affascinati.
Di fatto se un qualsiasi lavoro è incompleto è un fallimento. Ma aldilà di questo
Il 16/9/2021 at 10:43, Jacaerys Velaryon ha scritto:trent'anni di rimuginamento sono la prova che Martin è un gardener.
O forse solo uno con le idee un po' confuse
Tutto dipende da che cosa si intende per gardener. Tra l'altro anche i giardinieri hanno un piano e una tabella di marcia su come e quando portare avanti i loro lavori. Non è che si limitano a dare una tagliata a un ramo qua o a uno là quando gli gira. O meglio se gestiscono i giardini così a una certa le piante prenderanno così il sopravvento da non riuscire più manco a metterci piede nel giardino.
E' sempre un dispiacere che quando tutti i lupi dovrebbero sollevarsi, un posto possa rimanere vuoto.
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the lone wolf dies, but the pack survives
Stark è grigio e Greyjoy è nero
Ma sembra che il vento sia in entrambi
Martin finora ha dato molta acqua alle piante ma deve migliorare decisamente nella fase della potatura.
Nell'accezione che dà GRRM al termine, giardiniere vuol dire uno scrittore che non pianifica tutta la struttura e il ruolo dei personaggi nella storia prima di iniziare a scrivere, ma che parte da un canovaccio su cui improvvisa strada facendo.
Un esempio è il personaggio di Sansa, che originariamente doveva essere una figura negativa nella storia, la "pecora nera" tra i lupi Stark. Altri esempi sono la questione dei Blackfyre, della quale non si è ancora capito il momento in cui GRRM l'ha pensata, la trama abortita di Tyrion Targaryen, e così via.
Vogliamo una società socialista che corrisponda alle condizioni del nostro paese, che rispetti tutte le libertà sancite dalla Costituzione, che sia fondata su una pluralità di partiti, sul concorso di diverse forze sociali. Una società che rispetti tutte le libertà, meno una: quella di sfruttare il lavoro di altri esseri umani, perché questa libertà tutte le altre distrugge e rende vane.
Enrico Berlinguer
What is honor compared to a woman's love? What is duty against the feel of a newborn son in your arms… or the memory of a brother's smile? Wind and words. Wind and words. We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
George R. R. Martin (A Game of Thrones)
The measure of a life is a measure of love and respect,
So hard to earn, so easily burned
In the fullness of time,
A garden to nurture and protect
It's a measure of a life
The treasure of a life is a measure of love and respect,
The way you live, the gifts that you give
In the fullness of time,
It's the only return that you expect
Neil Peart (The Garden)
Ernest Hemingway once wrote, ‘The world is a fine place, and worth fighting for.’ I agree with the second part.
Andrew Kevin Walker (Seven)
In this game that we’re playing, we can’t win. Some kinds of failure are better than other kinds, that’s all.
George Orwell (Nineteen Eighty-Four)
8 minuti fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:Altri esempi sono la questione dei Blackfyre, della quale non si è ancora capito il momento in cui GRRM l'ha pensata,
Secondo me fin da AGOT, come dimostra il dialogo tra Illyrio e Varys che Arya ascolta per caso e come dimostrano le visioni nella Casa degli Eterni in ACOK.
9 minuti fa, Jacaerys Velaryon ha scritto:la trama abortita di Tyrion Targaryen
Io spero vivamente che questa teoria sia falsa perché Tyrion è fatto per essere figlio di suo padre, ma tecnicamente potremmo ancora avere delle sorprese a proposito.
Sì, la metafora è quella del giardiniere che lascia crescere le piante in numero e nella direzione in cui vogliono andare, e interviene per sfrondare e potare in modo da dare comunque una forma e una struttura. Martin definisce il tipo di scrittore opposto un "architetto", che pianifica preventivamente tutta la struttura.
In scrittura hanno entrambi pari dignità con pregi e difetti.
Detto questo, è soltanto un'ipotesi che Martin non finisca perchè impelagato, e non perchè non abbia voglia e preferisca dedicarsi ad altro.