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Romanzo multiautore: Topic generico
di Viserion
creato il 31 maggio 2010

Questa discussione è stata archiviata, non è più possibile rispondere.
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zack86sq
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zack86sq
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Inviato il 09 novembre 2010 18:02

- isolamento politico.[...]

 

credo che le necessarie precondizioni siano:

- esercito potente, ben addestrato e fedele al governo

- religione e superstizione che instillino fedeltà al governo

- buon governo verso i cittadini

Questi tre punti possono essere importanti per capire come mai non vi siano state rivolte interne.

Per le conquiste esterne credo che la nostra città debba essere in un qualche rapporto di superiorità rispetto al vicinato, altrimenti sarebbe già sicuramente stata oggetto di conquiste nel passato.

Possiamo usare la strada politica, ovvero un potente esercito, o qualche magia offensiva.

Possiamo usare la strada religiosa: la nostra città è l'unica dispensatrice di un certo bene (fonte energetica? magia? altro?), e mantiene la sua indipendenza rispetto ai vicini grazie alla propria unicità e all'equilibrio dei poteri tra i vicini.

E se fosse una città sacra? Cerco di articolare meglio questa proposta.

 

Tanti secoli fa, in un continente diviso in tanti regni, animato da continue guerre, si diffuse il culto di un Dio (profeta/scegliamo noi/ entità qualsiasi) in base ad un avvenimento straordinario (quale?) accaduto in un luogo preciso del continente. Nel corso degli anni tale culto si differenziò in diverse confessioni poichè ogni regnante cercava di raggiungere il potere proclamandosi l'erede vero della divinità e differenziando il culto originario da quello degli altri regni. Numerose guerre scoppiarono per difendere di volta in volta una di queste confessioni. Un giorno però un re riuscì a sottomettere tutti gli altri re, firmò una grande pace e decise di costruire una città sacra nel punto in cui si racconta che sia accaduto "l'avvenimento straordinario" per restaurare l'antica e unica fede. Per evitare che la città potesse incappare in qualche rivolta la dotò di un esercito selezionato regolare e le permise di riscuotere alcuni tributi in tutte le terre vicine. Costituì un ordine sacerdotale che riuniva tutte le confessioni della fede che negli anni si erano formate e formò un consiglio di nobili perchè si occupasse di tutti gli aspetti della gestione e di mantenere in equilibrio i rapporti tra le famiglie regnanti.

 

Dopo secoli la città sacra è diventato il fulcro della politica di tutto il regno. L'investitura reale è accompagnata da una serie di rituali nei quali si afferma che il re è l'erede del "dio"/"profeta" ecc..Senza tali rituali, sebbene il potere si trasmetta di padre in figlio, il re non ha diritto a governare e non viene riconosciuto dal popolo come sua guida spirituale. Se formalmente il potere temporale è nelle sue mani, il consiglio (formato dai membri delle 5 famiglie) influisce pesantemente in tutte le decisioni, sia in politica estera che interna scegliendo di appoggiare o meno un regnante. Di fatto la città sacra è la capitale del regno e i membri del consiglio detengono il potere.

 

In questo modo potremmo spiegare perchè la città non è stata mai conquistata e come faccia ad imporsi sull'intera popolazione di un regno molto vasto. Inoltre la volontà del principe di sposare la principessa straniera può avere diverse motivazioni:

- andare apertamente contro il parere espresso dal consiglio per ridurne il peso politico;

- slegare l'aspetto religioso da quello temporale;

- vendicare per esempio la morte del padre, se fosse stata causata dall'ordine sacerdotale,

- unire due regni vicini;

Secondo me dovremmo impegnarci, anche in relazione alle fazioni in gioco, a trovare, oltre alla reale motivazione del Principe, anche le motivazioni percepite.

Per quato riguarda le fazioni in gioco:

- il principe e la famiglia reale

- il regno straniero

- l'ordine sacerdotale

- l'esercito a difesa della città

- i membri del consiglio

- il popolo

 

 

 

Personaggi: iniziamo a pensare che genere di personaggi vorremmo portare alla luce.

Trama: partendo dalla situazione ambientale via via definita nel capitolo "Ambientazione", quali saranno gli step irrinunciabili della storia? Ma al tempo stesso, dobbiamo ricordare che questo non è un gioco di ruolo, dove l'ambientazione la fa il master: se per la nostra storia è vitale introdurre un certo dettaglio di ambientazione, lo possiamo fare.

 

Personaggi: a seconda dell'ambientazione che scegliamo sicuramente saranno diversi. Ecco, dalla lista delle domande che hai postato meno si avvicinano a personaggi fantasy classici meglio è. <img alt=" /> Ciò non significa che non si possano descrivere guerrieri, maghi, principi se ce ne fosse bisogno, ma che siano quanto più tridimensionali possibile.

 

trama: per adesso ancora non lo so. Partendo da "un incidente" qualsiasi, di sicuro una storia decente vive di contrasti, di opposizioni.


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Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 09 novembre 2010 19:30

ho letto un paio di vostri post... non vi offenderete se condivido con voi un paio di pensieri <img alt=" />

 

- isolamento fisico: come descritto nell'idea dell'isola, credo che la soluzione dia molti problemi, perché all'isolamento si deve accompagnare una quantità di materie prime tale da garantire l'indipendenza

 

non necessariamente... se la città in questione si trova, seppur geograficamente isolata (es. in mezzo al deserto) ma in una posizione strategica rispetto a una grande via commerciale/carovaniera, diciamo un "passaggio obbligato", le materia prime non sarebbero un problema, visto il continuo afflusso di merci e l'enorme ricchezza della città.

 

perchè non è mai stata conquistata?

 

1. le "super-potenze", pur desiderandone singolarmente la conquista, convengono che sia meglio che un polo commerciale di un tale spessore rimanga "neutro"... x es. ogni volta che qualche stato europeo ha provato a invadere i "deboli" olanda/belgio - (spagna, francia di luigi XIV, francia rivoluzionaria, impero germanico) il resto d'europa gli si è immediatamente coalizzato contro

2. è inoltre un casino fare una campagna militare nel deserto (o nella foresta pluviale o in mezzo alla tundra ghiacciata o dove diavolo si trova sta città)

 

 

ovviamente una città del genere probabilmente si caratterizzerebbe per una mentalità aperta e cosmopolita... quindi l'idea di un culto religioso troppo invadente sarebbe improbabile... cioè può benissimo esserci come forza da tenere in considerazione nei giochi di potere ma non come "popolo totalmente indottrinato alla religione"

 

come fazioni in gioco potrebbe aggiungersi

- i mercanti (e in sostanza la gente ricca che lucra sul flusso commericiale)

- i vari... chessò "ambasciatori" delle potenze straniere, potenze tra le quali l'equilibrio di forze è necessario per l'indipendenza della città

 

 

"l'isolamento totale" (della serie nessuno entra e nessuno esce, chi c'è cè e si gioca) può essere ricorrente ma temporaneo... es. per 6 mesi all'anno la via commerciale è impraticabile (causa tempeste sabbia o piogge monsoniche o bufere di neve e temperature proibitive o chessoio)



Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



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Inviato il 11 novembre 2010 9:29

L'idea della Città Sacra è molto affascinante, ma apre scenari che difficilmente potremmo circoscrivere alla città stessa: se il principe sposa una delle principesse dei regni circostanti, gli impatti politici sugli altri regni saranno notevoli. È una cosa che possiamo/vogliamo gestire? Personalmente non avrei problemi, ma è bene che la cosa sia decisa da tutti.

 

Anche l'idea di Balon di una città temporaneamente isolata dal mondo a causa della sua posizione geografica mi ispira abbastanza.

 

 

 

Credo che, per fare un reale lavoro costruttivo, non si possa più però partire ogni volta dal principio, altrimenti ad ogni post smontiamo quelli precedenti. A mio parere ci sono situazioni che devono essere fissate una volta per tutte e le nuove idee devono procedere da quelle, altrimenti non andremo mai avanti.

Ad esempio decidere se la nostra città è la capitale di un regno o una città (sacra?) indipendente ovviamente assieme alla struttura politica dei vicini, di modo che questo passaggio non venga più rimesso in discussione ma si possa procedere a dettagliare il quadro già esistente.

Credo di non sbagliare se dico che l'onere e l'onore di quest'opera di sintesi spetta ai tre organizzatori e al loro istinto... <img alt=" />


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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zack86sq
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Inviato il 11 novembre 2010 12:11

L'idea della Città Sacra è molto affascinante, ma apre scenari che difficilmente potremmo circoscrivere alla città stessa: se il principe sposa una delle principesse dei regni circostanti, gli impatti politici sugli altri regni saranno notevoli. È una cosa che possiamo/vogliamo gestire? Personalmente non avrei problemi, ma è bene che la cosa sia decisa da tutti.

In effetti la cosa potrebbe essere complessa e potrebbe rendere necessario anche modificare il punto d'inizio della storia. Tuttavia non è slegata da ciò che abbiamo detto finora. Io mi sono solo chiesto come mai una città-stato circondata da un regno vasto e potente non sia mai stata fatta oggetto di conquista. Ho cercato di dargli un passato e motivare l'influenza che ha sul regno che la circonda. Le ho dato un'autorità politica e spirituale, una forza militare, la capacità di influenzare direttamente il popolo. E siccome la prima idea non è mai quella migliore, sicuramente se ci pensassimo ancora qualcuno troverà uno scenario più plausibile per rispondere alle stesse domande da cui sono partito.

 

Già Balon ha trovato una soluzione diversa e ugualmente interessante.

 

Credo che, per fare un reale lavoro costruttivo, non si possa più però partire ogni volta dal principio, altrimenti ad ogni post smontiamo quelli precedenti. A mio parere ci sono situazioni che devono essere fissate una volta per tutte e le nuove idee devono procedere da quelle, altrimenti non andremo mai avanti.

Sicuramente ciò andrà fatto, ma siccome lo scenario non è ancora definito a parte condizioni generiche e nessuna delle idee proposte è di quelle che subito mettono ko le altre, forse non conviene cristallizzare l'ambientazione e la base di partenza perché è più facile creare uno scenario innovativo partendo da zero che non aggiungendo a ciò che hanno detto gli altri. Comunque quando ci sarà un po' di materiale in più si potranno fare degli aggiustamenti.

Ad esempio decidere se la nostra città è la capitale di un regno o una città (sacra?) indipendente ovviamente assieme alla struttura politica dei vicini, di modo che questo passaggio non venga più rimesso in discussione ma si possa procedere a dettagliare il quadro già esistente.

Credo di non sbagliare se dico che l'onere e l'onore di quest'opera di sintesi spetta ai tre organizzatori e al loro istinto... <img alt=" />

 

Se gli organizzatori pensano il contrario il mio discorso cade ovviamente. <img alt=" /> Quello che penso è che non sempre le idee che vengono prima sono le migliori. <img alt=" /> Inoltre non tutti gli interessati si sono ancora espressi o hanno dato un contributo a ciò che stiamo proponendo. Mi piacerebbe avere più possibilità di scelta prima di incanalare il discorso su un'ambientazione piuttosto che un'altra. <img alt=" />

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Lea
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Lea
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Inviato il 13 novembre 2010 16:52

Credo che, per fare un reale lavoro costruttivo, non si possa più però partire ogni volta dal principio, altrimenti ad ogni post smontiamo quelli precedenti. A mio parere ci sono situazioni che devono essere fissate una volta per tutte e le nuove idee devono procedere da quelle, altrimenti non andremo mai avanti.

 

Concordo, se posso dire la mia mi sembra che la cosa cominci a diventare troppo dispersiva... personalmente non so più a quali commenti devo rispondere di primo <img alt=" /> ... e devo per forza fare una cernita se voglio evitare di scrivere un post chilometrico...

Non si potrebbe mettere da parte tutti gli argomenti meno uno o un paio, decidere che cosa vogliamo fare di questi ultimi e poi continuare così, con un argomento alla volta? Cominciamo magari da quelli più importanti (città o regno, società, religione, ecc.) per poi passare a quelli di contorno... riservandoci ovviamente la possibilità di cambiare idea se un'alternativa scartata risulta in seguito più adatta all'ambientazione che si viene costruendo poco a poco... ah, e ritengo che sarebbe meglio concentrarci su questa e averla ben chiara in mente prima di cominciare a parlare di trama e personaggi.


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zack86sq
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zack86sq
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Inviato il 13 novembre 2010 21:57

Non si potrebbe mettere da parte tutti gli argomenti meno uno o un paio, decidere che cosa vogliamo fare di questi ultimi e poi continuare così, con un argomento alla volta? Cominciamo magari da quelli più importanti (città o regno, società, religione, ecc.) per poi passare a quelli di contorno... riservandoci ovviamente la possibilità di cambiare idea se un'alternativa scartata risulta in seguito più adatta all'ambientazione che si viene costruendo poco a poco...

 

Non so se questo metodo sia fattibile. Rischiamo ogni volta di dover tornare indietro a modificare alcuni punti che avevamo già dato per scontati, no?

 

Comunque partendo dalla proposta fatta da Ser Lostdream a pagina 27 siamo riusciti a mettere assieme ancora pochi punti fermi:

 

-in una società governata da secoli allo stesso modo, alla morte del re succede qualcosa che spinge il principe a sposare una principessa straniera, andando contro il "consiglio delle 5 famiglie". Le motivazioni sono ancora ignote.

- la religione è importante ed è usata come instrumentum regni . La forma in cui si esplica, rituali, magia (?), sono ancora ignoti.

- la schiavitù è permessa in alcune forme.

- la città in cui avvengono gli avvenimenti principali è la capitale di un regno vasto politicamente forte ed é isolata, ma non di mare. Il rapporto con i regni vicini è ignoto.

 

Mi sono dimenticato altro?

 

Da ciò sono stati elaborati alcuni scenari un po' più particolareggiati che sviluppano queste idee:

 

- quello proposto da Ser Lostdream stesso a pag. 27 con le aggiunte di Erin, Beric, AlleraS, Sognatrice e Starcatcher,

- quello proposto da Lostdream: Le 5 famiglie e il potere. Simile al primo, ma trova nell'uso della polvere da sparo il motivo per cui la città ha mantenuto l'indipendenza dagli altri regni,

- La città sacra, diciamo così, proposta dal Prete Rosso <img alt=" />

- La città nodo commerciale, anche qui mi predo questa licenza, proposta da Balon.

 

Se credete che tra queste ci siano delle idee abbastanza valide e che valga la pena approfondirne una in particolare mi sta bene. Per me la differenza non la fa il luogo in cui decidiamo di piazzare la capitale del regno. Però se ci pensiamo, non è così tanto il materiale che abbiamo. Focalizzarsi su una in particolare non so quanto convenga adesso.


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betta
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betta
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Inviato il 14 novembre 2010 18:19

va bene...però non si può nemmeno continuare a dire "pensieri in libertà" perchè siamo diventati un pò dispersivi...dovremmo dare un ordine almeno agli argomenti da trattare, se no nn ne usciamo vivi!! <img alt=" />


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zack86sq
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zack86sq
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Inviato il 15 novembre 2010 21:15

dovremmo dare un ordine almeno agli argomenti da trattare, se no nn ne usciamo vivi!! <img alt=" />

 

Che cosa intendi? Per me va bene tutto. Facciamo come volete. Sennò sembra che io sia l'unico che si oppone ad un approccio che è ampiamente condiviso. E non è vero. Se ritenete che queste idee siano più che sufficienti come base e che adesso possiamo lavorare separatamente sui singoli aspetti dell'ambientazione sarò il primo a contribuire. <img alt=" />

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betta
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betta
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Inviato il 16 novembre 2010 15:24

nono io intendo che, siccome dobbiamo approfondire un pò le basi da cui partiremo, dividere gli argomenti di discussione...che ne so, per esempio prima discutiamo l ambientazione, poi la religione, poi la schiavitù, ecc

Così viene tutto più ordinato e ci capiamo di più...se no sta venendo un pò un minestrone <img alt=" />


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zack86sq
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zack86sq
Confratello

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Inviato il 19 novembre 2010 21:22

nono io intendo che, siccome dobbiamo approfondire un pò le basi da cui partiremo, dividere gli argomenti di discussione...che ne so, per esempio prima discutiamo l ambientazione, poi la religione, poi la schiavitù, ecc

Così viene tutto più ordinato e ci capiamo di più...se no sta venendo un pò un minestrone <img alt=" />

 

;) ok. Qui però la discussione langue da qualche giorno. Per concepire un'ambientazione non dico particolareggiata, ma almeno che sia chiara, univocamente determinata, ci vorrebbe un pò più di qualche apprezzamento o meno alle idee proposte. Invece se chiedessi a ognuno degli interessati di descrivermi qualche scena, qualche luogo della nostra narrazione uscirebbero tante versioni diverse della stessa città. Di questo passo inizieremo a pensare alla trama quando martin avrà finito ASoIaF. <img alt=" />


Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri
Guardiani della Notte
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Lord Beric
Custode dei Corvi Messaggeri



Guardiani della Notte

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Inviato il 20 novembre 2010 19:27

Provo un diverso approccio.

 

Partiamo dalla Città Sacra. Come spunto prendiamo il Vaticano.

La Città Sacra è un'entità indipendente di dimensioni ridotte, praticamente la città e gli immediati dintorni.

Il centro della vita politica cittadina è ovviamente l'autorità religiosa, che, come il Papa, detta legge spirituale nei territori circostanti. Tale è la forza della religione che la città è intoccabile, che i regnanti abbassano la testa di fronte al *titolo da inventare*, che l'inquisizione è una polizia che nessun regno si può permettere di fermare e che potrebbe (o è) diventare un'arma politica potentissima nelle mani del *titolo da inventare di cui sopra* sbagliato.

Poiché non abbiamo a che fare con dei monaci benedettini, è evidente che in città non vivono solo dei religiosi (specie in un mondo senza o con poca magia): contadini, artigiani, medici, operai, soldati eccetera.

La religione e l'istruzione invece sono logicamente in mano al clero.

Non esiste un potere civile vero e proprio: in una città di questo genere ha senso parlare di nobiltà e aristocrazia? Secondo me no.

Piuttosto ha senso parlare di una borghesia mercantile e operaia che lavora e nutre magari crescente insoddisfazione verso quelli che possono essere visti come parassiti che pregano e non lavorano.

 

Nel mondo che immaginiamo il "divino" non si manifesta direttamente. Per l'uomo comune la presenza del divino è oggetto di fede. La magia, se la vogliamo così tanto, dovrebbe essere sottoposta a questo vincolo.

 

Situazione iniziale: il clero si rende conto che sta perdendo l'ascendente sui fedeli. Nella città le forze mercantili vedono il clero di cattivo occhio, seppure non osino manifestarlo; altrove i regni vicini mal sopportano il potere del *titolo da inventare*. D'altra parte la presa del clero è molto forte sugli strati più deboli della popolazione, ignorante e superstiziosa, su una parte ancora rilevante del ceto medio convinta della bontà delle ragioni della chiesa, e sulla nobiltà che utilizza la chiesa come metodo per mantenere l'ascendente sul popolino.

Muore il *titolo da inventare*, una figura estremamente rigida e conservatrice, avvelenato proprio dai suoi partigiani che sperano di farne un martire e consolidare il proprio potere.

 

In questo scenario di potere vacante cosa accade? C'è chi lotta per avere il proprio uomo sul seggio più alto, e chi invece intende approfittare della cosa per abbattere il potere della chiesa. Ci sarà chi contratterà dei privilegi per la casta mercantile in cambio del sostegno al momento dell'elezione e chi tenterà di impedirla del tutto. I regni vicini approfitteranno della situazione: chi si schiererà come difensore della chiesa e chi tenterà di liberarsene.

 

Fazioni (a braccio): "mercanti": tratteranno con uno o più candidati per avere riduzioni delle decime o maggiori libertà.

"fedeli": vogliono agire semplicemente per il bene della chiesa

"distruttori": vogliono rendersi indipendenti dal clero e magari abbattere l'egemonia religiosa

 

Naturalmente in queste categorie ci possono essere partigiani di una o dell'altra fazione: tra i fedeli ci possono essere quelli che credono nel rinnovamento e quelli che credono nella conservazione, così come tra i mercanti ci sono quelli che tratteranno con uno o con l'altro dei candidati, e via dicendo.

 

Trama: io farei finire il romanzo con "la caduta degli dei", la distruzione dell'equilibrio e lo scatenamento della ferocia... ultima scena, in stile nome della rosa, un manipolo di superstiti che si allontana dalla città distrutta, con la consapevolezza di quanto andato perduto.

Come milestone della trama naturalmente l'elezione di un nuovo *titolo da inventare* fantoccio, che svende il potere ecclesiastico pur di mantenere il titolo, la distruzione dei luoghi sacri ad opera dei rivoluzionari e non so che altro.

Come linee di romanzo terrei una prima fase relativa al vuoto di potere alla morte del vecchio *titolo da inventare*, una seconda fase in cui si avverte la degenerazione del potere spirituale, una terza fase in cui, magari cambiando ancora il *titolo da inventare* si ha una spinta estrema e disperata di recuperare il prestigio perduto ma che serve solo a introdurre la fase anarchica finale.


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Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

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betta
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Inviato il 21 novembre 2010 10:18

bello!! quindi manderemmo nel dimenticatoio la trama precedente delle 5 famiglie e principessa esterna e bla bla ???...in effetti comunque con lo spunto del "vaticano" è più facile immaginarsi una città del genere...


S
Ser Balon Swann
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Ser Balon Swann
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Inviato il 21 novembre 2010 13:49

comunque la Roma papalina era piena di famiglie nobili, eh...


M
myrielle
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myrielle
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Inviato il 21 novembre 2010 20:35

Tanto per dimostrare che non son morta:

come ha fatto notare ser Swann, il vaticano è stato pieno di nobili, quindi si potrebbe provare ad integrare la trama di ser Lostdream con quella di Lord Beric.

Per esempio (e scusatemi il pot pourri) se, come per gli egizi, le famiglie nobili fossero viste come discendenti delle divinità, e quindi il potere religioso (almeno le alte cariche) fosse riservato ai loro discendenti. Il che spiegherebbe anche perché continuano ad incrociarsi fra loro...e farebbe diventare ancora più totale la rottura avvenuta con l'avvento della principessa straniera, che potrebbe essere un modo di 'forzare la mano' di un principe innovatore. A meno che il principe non abbia scoperto nell'ascendenza della straniera qualcosa che possa giustificare il suo accoglimento. Potrebbe essere, che ne so, un tentativo di ampliare/mischiare il pantheon...e magari allargare la propria influenza ad un popolo lontano e di religione diversa.

Che ne dite, sto delirando? ;)<img alt=" /><img alt=" />


L
Lea
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Lea
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Inviato il 01 dicembre 2010 18:01

Quindi ci concentriamo sulla Città Sacra e vediamo che ne esce? Per me va bene, solo che qui la discussione si è fermata da un po'... <img alt=" />

 

Dunque, vediamo, una città sacra...

Premettendo che non è un'ambientazione che mi viene molto spontaneo sviluppare, rimuginandoci su mi è comunque venuta in mente qualche idea riguardo la trama:

prendendo spunto dall'idea originale del Prete Rosso, di una città sacra autonoma fondata da un re che ha unificato sotto il suo dominio e la sua fede tutti gli altri stati, ho pensato ad uno scenario futuro di questa ambientazione in cui il regno unitario si è da tempo spaccato in tanti staterelli più o meno piccoli. Siccome l'ascendente della città sacra su di essi sta lentamente scemando, il *titolo da inventare* in carica decide di spingere il sovrano, o l'erede al trono, di uno di questi stati (magari quello più potente) a proclamarsi come una sorta di "erede spirituale" del re che aveva conquistato gli altri regni in origine... cioè in sostanza ad andare nella città, farsi incoronare come "unico vero re", o una cosa del genere, e muovere guerra agli altri stati, forte dell'appoggio del clero e quindi, in minor misura, anche del popolino, che di scontentare gli dei non ha tanta voglia. Visto che noi però vogliamo trattare un romanzo sulle lotte di potere, in questo caso oggetto della narrazione sarebbe non la guerra (che non ci sarà mai, o comunque in scarsa misura), ma i vari intrighi tra la fazione del clero e del re (un semplice fantoccio nelle mani del *titolo da inventare* o un'astuta volpe che approfitta della situazione?), e quella di chi invece la guerra non la vuole, cioè le corti degli altri regni (o, se si vuole ambientare tutto nella città, i loro ambasciatori e spie) e la borghesia mercantile. Un finale potrebbe essere una rivolta interna sobillata dalla seconda fazione o l'intervento degli eserciti degli altri regni che metteranno fine agli intrighi del *titolo da inventare* insieme al potere del clero e forse, visto che ci si trovano, distruggendo anche la città.

 

Mi rendo conto che questa trama porta però con sé molti problemi:

-come gestire le reazioni degli altri regni se ambientiamo tutto nella città;

-affrontare altro lavoro sulla definizione delle società e delle culture se ambientiamo qualcosa anche negli altri regni;

-definire in ogni caso, anche se in modo vago, la situazione politica, sociale, economica, geografica, ecc. di un certo numero di stati;

-come concentrare in modo plausibile l'azione nella città se tanti esponenti delle diverse fazioni, il re in primis, abitano e governano altri luoghi;

-come organizzare i vari intrighi (anche se questo forse sarà un problema comune a tutte le trame).

Per quanto riguarda il problema delle diverse culture ho pensato che forse, visto che tutti i regni derivano da un unico impero (per piacere fatemelo definire così, ho la nausea per tutte le volte che ho usato le parole "regno" o "stato" in questo post), possono avere molti tratti in comune... per il resto non so che dire, ma è comunque inutile stare su a pensarci se non mi dite se secondo voi vale la pena o meno sviluppare meglio questo abbozzo di trama.

 

Per quanto riguarda la società penso che quella descritta a grandi linee da Lord Beric (con l'aggiunta o meno della nobiltà) per ora vada bene, potremo approfondire i dettagli quando decideremo se l'ambientazione della Città Sacra è quella definitiva.


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