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Romanzo multiautore: Topic generico
di Viserion
creato il 31 maggio 2010

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Ser Lostdream
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Ser Lostdream
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Inviato il 26 luglio 2010 19:26
Anch'io non trovo particolari problemi ad affrontare la tematica "lotta per il potere" con questi sviluppi, potrebbe essere interessante. Però sinceramente prima di dire "Ok! Le altre le scarto" preferirei, come dice Beric, approfondire la tematica dell'esodo, che almeno nelle intenzioni, mi sembra quella più vicina ai miei orientamenti. Insomma uno schemino delle tre proposte che man mano si ramifica e ingloba nuovi concetti non sarebbe male. Giusto per capire il grado di approfondimento delle tre proposte.

 

Buona idea.. Io provo a fare di seguito le mie idee per i tre differenti temi...

 

TEMA 1: LOTTA PER IL POTERE

 

A) Ambientazione/Contesto:

Anno 2XXX. La Terra è stata sconvolta da una terribile catastrofe. Dopo lo scoppio della terza guerra mondiale e l'uso di armi nucleari, chimiche e batteriologiche gran parte della popolazione umana è stata spazzata via. Nessuno avrebbe mai immaginato una tale follia nella mente umana. Associazioni extragovernative si sono unite sul finire della guerra per costruire la Tana.

La Tana è una città sotterranea fatta di un labirinto di stretti corridoi e grandi stanze. Nella Tana sono stati salvati diverse specie animali e diverse migliaia di uomini e donne. Il sistema politico nella Tana è molto simile ad un sistema dittatoriale/militarista, l'Imperatore comanda e il suo esercito si occupa di proteggere e salvaguardare la vita grazie a delle ferree regole che ne controllano nascite, viveri, lavori.

Tutti lavorano nella Tana per garantire la continuità. Ci sono sempre lavori di ristrutturazione o di ampliamento di quella città sotterranea, ma l'Imperatore ha portato avanti per anni un altro progetto: New City.

La New City è una città in superfice, protetta da grandi mura e all'interno di una zona "purificata" dalle conseguenze dei conflitti del passato. Qui l'Imperatore vuole ricominciare, portando lentamente uomini e donne ad abitarla grazie ad un sistema di selezione (...?). L'imperatore resta nella Tana e chi va fuori non può più tornare per evitare che qualche battere sfugga ai controlli di disinfestazione e metta in pericolo la comunità.

 

B) PDV:

Nella Tana:

- Fedeli all'imperatore

- Quelli che vogliono uscire subito

- Quelli che non vorrebbero uscire mai e sperano in un fallimento nel progetto New City

 

Nella New City:

- Quelli fedeli all'imperatore

- Quelli che vogliono l'indipendenza

 

Fuori:

- Popolazione nomade che vuole impadronirsi e distruggere la New City: La superfice è loro

 

C) Situazione iniziale:

Nella Tana, una volta scoperta l'esistenza della New City, cresce il malcontento. Molti vogliono salire in superfice e ricominciare la loro vita alla luce del sole. Altri invece la temono in quanto non conoscono che oscurità.

Nella città si inizia a guardare sempre più con malcelato disprezzo i nuovi arrivati dalla Tana e si sentono sempre più seprati dai loro fratelli che vivono nel sottosuolo. Voglio avere l'indipendenza.

La vita è continuata in un qualche modo anche fuori dalla Tana, creando qualcosa che non è esattamente da considerarsi umano. Una popolazione in parte deforme in parte perfetta che vive nomade sulla terra deserta e che gurda con un misto d'invidia, paura e disprezzo quella popolazione risbucata fuori dalle viscere della terra dopo essersi nascosti quando le cose si mettevano male.

 

D) Possibili sviluppi:

La lotta per il potere tra tentativi di sabotaggio nella New City e tentativi di sabotaggio per separarsi dalla Tana con alla fine quelli che vogliono proseguire l'esistenza nelle tenebre che aiutano "i nomadi" ad entrare e distruggere la New City, ma vengono in parte fregati in quanto ora che i terrestri conoscono la loro esistenza, li considerano una minaccia e per evitare che invadano nuovamente la loro terra, tentano di seppellirli... per sempre...

 

E) Possibili finali:

I nomadi riescono, con la complicità di qualcuno all'interno ad intrufolarsi nella new city e a far strage. I sopravvissuti scappano per tornare alla Tana, dove però troveranno le porte sbarrate.

 

F) Ulteriori dettagli:

.....

 

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Piccolo commento e riassunto degli altri post legati all'idea:

1. bisogna trovare una spiegazione e una storia plausibile x la 3° guerra mondiale:

Io non sono d'accordo. La storia che racconteremmo in questo caso è ambientata decenni dopo questa guerra e non è necessario raccontarne le motivazioni o la storia. Basti sapere che la storia si svolge dopo che il mondo è stato stravolto da una catastrofe. Può anche esssere un epidemia se pensate sia meglio che la guerra... Cmq sono dettagli del passato che secondo me non è necessario approfondire troppo.

 

2. costruzione della tana..bene...ma come dove perchè, come si è arrivati ad una monarchia assoluta????:

Se tu racconti una storia ambientata nell'antica roma, spiegheresti perché é stata costruita, e perché a comandare ci sta un imperatore? Questo è l'ambiente in cui si muovono i pdv, secondo me è più importante dire come funziona la vita lì, il perché è semplice: per sopravvivere. Sul dire come si è arrivati alla monarchia assoluta bé.. quando la Tana è stata aperta erano ancora tempi di guerra e quindi per garantire sicurezza ecc.. la sua organizzazione era molto militarizzata... ma sul dettaglio della sua nascita dipende da quanto vicini alla sua costruzione vogliam andare a raccontare.... per me restano dettagli anche questi che si possono approfondire in un secondo tempo una volta deciso per esempio: Ok.. questa è la macrotrama che vogliamo raccontare.. ora andiamo nei dettagli.

 

3.la popolazione nomade come ha potuto sopravvivere dove il resto dell umanità si è rifugiato sotto terra???

E chi lo sa? Il loro corpo è mutato.. alcuni sono deformi, altri meno, altri invece si sono solo adattati. Sono magari un nuovo stadio dell'evoluzione... non lo so... Ma anche in questo caso.. ci serve davvero saperlo? O è più importante concentrarsi su come vivono ora.. dopo che in un modo o nell'altro i loro organismi si sono adattati alle nuove condizioni?

 

4.perchè sotto terra si può sopravvivere?

Perché qualcuno ha costruito una città bunker protetta dalle radiazioni, batteri ecc...

 

5. e perchè teoricamente non si poteva vivere "sopra"? comunque in qualche modo dovranno avere i generi di prima necessità, il cibo...come???:

Per via delle conseguenze delle bombe nuclerai, chimiche batteriologiche... era praticamente impossibile (o cosi si credeva visto che qualcuno è sopravvissuto). Per quanto riguarda come procurarsi generi alimentari ecc.. bé qualcosa ci si inventa.. enormi allevamenti sotterranei? La storia è ambientata in un ipotetico futuro quindi si può benissimo far si che ci siano macchinari che riproducano piu o meno la luce del sole permettendo in determinate stanze di coltivare qualcosa.. o che questi macchinari prendano la luce del sole dall'esterno... la filtrino ecc ecc...

 

Di fatto abbiamo tre ambienti: città sotterranea, città di superficie, esterno. Tre ambienti di fatto con comunicazioni limitatissime tra loro. Questo secondo me inibisce parecchio l'azione. Se chi arriva nella città di superficie non può tornare indietro, e se fino alla fine gli "esterni" non hanno a che fare con la città, rischiamo di raccontare tre storie separate invece di una storia unica in tre location.

 

Faccio quindi una sorta di evoluzione/involuzione della proposta, per semplificarla in parte.

 

OK tutte le parti fino alla Tana, regime militare compreso. Poi, però, al momento dello spostamento in superficie, la Tana viene abbandonata e l'intera popolazione si trasferisce. La storia potrebbe prendere piede pochissimo tempo dopo il trasferimento in superficie.

Le fazioni potrebbero essere i lealisti verso il governo, coloro che ritengono che l'umanità ormai non sia più adatta a vivere in superficie e chiedono il ritorno alla Tana, e le infinite varianti in mezzo.

C'è chi potrebbe essere a favore del restare in superficie ma detesta il governo in carica, chi è per una politica espansionista verso altre zone della superficie e chi invece suggerisce cautela, temendo che altre città significhi l'insorgere di rivalità distruttive che potrebbero porre fine alla razza umana, ecc ecc.

 

Gli "esterni" cosa potrebbero essere? Sicuramente un'evoluzione differente della razza umana: così come nella Tana l'umanità si è evoluta (ipotizziamo almeno un millennio dal conflitto che ha costretto l'uomo a rifugiarsi sotto terra) per vivere in un ambiente, pur antropizzato, sotterraneo, chi è rimasto in superficie si è sviluppato a resistere ad ambienti radioattivi.

Un mondo sottopopolato e quindi sovradimensionato in termini di risorse favorisce l'insorgere di culture nomadi - non c'è bisogno di sfruttamento intensivo del terreno per avere più risorse.

 

Per spiegare la rivalità tra i due gruppi, credo che le motivazioni abbondino: gli esterni si possono essere tramandati di generazione in generazione, tutte le distorsioni del caso, l'idea di essere stati volontariamente abbandonati alla morte per radiazioni, e chiaramente covano rancore per la cosa. Gli abitanti della città, che non sapevano nulla di sopravvissuti sulla superficie, vedranno i primi esemplari di esterni come dei mostri subumani, buoni per i lavori pesanti o peggio per una "caccia al Babbano" per usare terminologia harrypotteriana. Infine, la rivalità tra nomadi e stanziali è un corso e ricorso storico da quando esiste l'uomo, quindi l'unione di più tribù di esterni per l'assalto alla città non sarebbe mai qualcosa di forzato.

 

Io sono più portato verso le tre ambientazioni differenti. Per quanto riguarda i nomadi, io opterei per un PDV esterno, magari un soldato che durante i lavori per l'ampliamento della New City viene catturato e fatto prigioniero ecc ecc.. tutte le storie alla fine confluiscono in una.

Il fatto che nessuno trasportato alla New City possa tornare alla Tana, non vuol dire che alcune persone ai piani alti possano farlo.. Soldati, Ambasciatori, ecc ecc... Semplicemente ci sono delle procedure di sicurezza che rendono il processo lungo e scomodo.. per questo si evita di poter far andare e tornare tutti.

La popolazione nomade io la vedo come un qualcosa di nuovo. Non l'avevano mai vista prima e si ritrovano confrontati con questi nuovi esseri... Umh.. io non ho mai letto il libro La macchina del tempo... ma se è come il film The Time Machine, io vedo questa popolazione un po' come quella sotterranea del film.. non so se avete presente.. Solo inverso e piu intelligenti.. più umani.. praticamente quelli degradati sono quelli rimasti alla luce del sole, e non nelle tenebre...

 

giusto, si può iniziare a raccontare da quando si trasferiscono e i consequenziali problemi che vengono fuori naturalmente...

è possibile che ormai nessuno si ricordi più il perchè si sono dovuti rifugiare sotto terra e che sul motivo girino solo vecchie leggende nn molto chiare...tuttavia è rimasta una certa superstizione riguardo alla superficie...insomma e via discorrendo...

così in un sol colpo ci liberiamo dalla fatica di raccontare il perchè della vita sotterranea...

Un appuntino però mi viene da fare: non è che tre sole parti a contendersi il potere sono un po' poche? Con 4 o più scrittori non sarebbe meglio creare qualche altra fazione che crei maggiore intreccio?

Francamente tre partiti non mi sembrano un problema, perché pensavo che un paio di PDV a partito sono perfettamente accettabili, e in questo modo saremmo già a 6 PDV. E poi, da bravi martiniani, dubito che i rappresentanti di un "partito" restino fedeli ad esso sino alla fine...et voilà, per fare un esempio, un lealista-lealista di New Town e un altro pseudo-lealista ma con l'animo del complottatore e una sua agenda. Sto sbagliando tutto?

 

e Se a questa trama proposta ora per "La lotta per il Potere" ci inseriamo,anche, che a tutte le persone che si oppongono all'imperatore viene inserito quel fatidico Chip nella testa diventando di fatto Marionette senza Coscienza?!

 

Per quanto riguarda le fazioni, penso che ogni PDV può avere varie sfumature.. e cmq se in new town si vuole l'indipendenza.. non significa che tutti la vogliono sotto lo stesso nuovo leader <img alt=" />

 

Per quanto riguarda il Chip in questo caso.. mi sembra un po' forzato...

 

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Bene.. prossimamente metterò anche un riassunto simile per quanto riguarda le mie idee su esodo e libertà.. se per voi va bene :)

 

Almeno anche per chi potrà seguire solo parzialmente la discussione.. sa che può partire da qui avendo tutto quanto già detto... senza doversi rileggere una ventina di pagine..


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Ser Lostdream
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Ser Lostdream
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Inviato il 26 luglio 2010 19:42

TEMA 2: ESODO

 

A) Ambientazione/Contesto:

 

La vita sulla terra ha i giorni contati. Accadrà tra 400-500 anni forse, ma è chiaro che i giorni sono contati. Le maggiori autorità mondiali si uniscono per affrontare la più grande e ambiziosa sfida che l’umanità abbia mai conosciuto: La colonizzazione di un nuovo pianeta al di fuori del sistema solare (la Luna, Marte e le lune esterne di Giove sono state un successo, ma senza la Terra, è difficile che quelle colonie riescano a sopravvivere a lungo.

 

Approfonditi studi da parte delle menti più brillanti della terra trovano in un pianeta lontanissimo il futuro per la razza umana. Sembra praticamente uguale alla terra a parte alcuni dettagli, come ad esempio il fatto che i giorni durano diverse ore in più rispetto alle nostre 24.

 

Dopo un duro lavoro finalmente la missione parte. 3 Astronavi enormi lasciano la terra.

 

Le incognite sono davvero molte. Alla massima velocità permessa dalle astronavi, il tempo necessario per raggiungere il nuovo pianeta supera i 200-300 anni. Malgrado tutti gli sforzi fatti, non si è riusciti ad “inventare” l’ibernazione e quindi i membri dell’equipaggio saranno svegli per tutto il viaggio. Ci potrebbero essere stati degli errori, diversi pericoli potrebbero essere in agguato nello spazio.

 

I coloni scelti per questa missione sono stati divisi in 3 numerosi gruppi per occupare le tre Astronavi. Il loro compito sarà quello di fare in modo che all’arrivo su Terra 2, la generazione sopravvissuta sarà in grado di adempiere al proprio dovere.

Sostanzialmente dovranno semplicemente vivere, studiare e allenarsi. Accoppiarsi, procreare e crescere figli che a loro volta daranno vita ad altre generazioni fino alla generazione 0. Coloro che colonizzeranno il nuovo pianeta.

 

Data la complessità delle tre astronavi, sia per quanto riguarda la manutenzione che la guida, il rischio che queste conoscenze vadano perse durante il viaggio ha portato i creatori a decidere per un impianto completamente automatizzato. Guida e manutenzione ecc. è affidata a Robot. Questi robot fungono da maestri, angeli custodi e aiutanti all’equipaggio.

 

 

B) PDV:

 

I passeggeri dell'astronave 1 e 2.

 

C) Situazione iniziale:

Siamo alla 3°/4° generazione della missione. I membri dell’equipaggio originale, i terrestri, sono ormai tutti morti e la missione viene portata avanti dalla nuova generazione composta da spaziali. Regolarmente i contatti con la Terra continuano tramite brevi video messaggi, che impiegano diverso tempo ad andare e tornare a causa della distanza. Non c’è possibilità di spostarsi da un’astronave all’altra, ma tra i tre equipaggi si è creato un rapporto molto particolare: diffidenza, competitività, amore/odio. I contatti tra le tre è quotidiano, alla fine il loro scopo è lo stesso.

Poco o niente è lasciato al caso, le nascite sono controllate e i tipi di istruzione sono preventivamente decisi dai guardiani (robot). Anche le coppie che dovranno procreare sono scelte da loro per mantenere una sorta di purezza (evitando così il rischio di incesti siccome per quanto numerosi, sono pur sempre un numero limitato. Con calcoli sconosciuti i robot calcolano anche quali sono gli abbinamenti migliori per avere giovani forti, intelligenti, sani, belli ecc.).

D) Possibili sviluppi:

In coincidenza con il “capodanno” che segna il punto esatto dal quale si trovano esattamente a 100 anni dall’arrivo, i contatti dalla terra vengono persi. L’ultimo messaggio è stato interrotto a metà e non ne arrivano altri.

Tempo dopo, un altro fatto ispiegabile. La seconda astronave, che viaggia in mezzo alle 1 e alla 3.. “si spegne”. Tutte le luci sono spente, nessun movimento al di là degli oblò, nessun contatto radio.

-

Come mi è stato richiesto in chat. Elaboro questa idea con qualche dettaglio in più (Naturalmente, come penso valga per tutte le proposte, si tratta di idee preliminari che servono solo a farsi un’opinione.. Una volta scelto il team, allora si passerà ai dettagli definitivi).

 

Ambientazione – Spazio. I pdv si dividono tra le astronavi 1 e 3 (o solo una delle due). Le astronavi sono da intendere davvero enormi, praticamente città viaggianti.

 

Contesto – La storia da raccontare è di una generazione di mezzo, non ha visto l’inizio del viaggio e non vedrà la fine. Non hanno neppure conosciuto nessuno della generazione 0 partita dalla Terra. Quello che sanno del loro pianeta natale è già diventato leggenda. Si raccontano storie, ma non vengono conservati documenti che parlano del passato sulla terra. La loro vita è controllata dai robot, che si occupano di decidere chi si accoppierà con chi e quali conoscenze e capacità ogni determinata persona dovrà acquisire nella propria vita. Di base questi robot non saranno una presenza troppo invadente in quanto si cerca di lasciare abbastanza autonomia ai viaggiatori, tuttavia la loro libertà è abbastanza limitata. Ad un certo punto i robot possono andare da un viaggiatore e dirgli -> tu devi procreare con lei/lui (a dipendenza di chi è quel tu) – Diranno poi cosa diventerà il figlio (imparerà a combattere, a coltivare la terra, a costruire qualcosa ecc.).

Oltre a questi coloni “normali”, in una sezione speciale dell’astronave (zona proibita?) un altro gruppo di coloni scelti che dal momento che oltrepassano questa zona (alcuni addirittura fanno parte di generazioni cresciute al suo interno) non hanno più nessun contatto diretto con gli altri. Questi coloni vengono cresciuti e addestrati per diventare i possibili futuri leader di “Terra 2 (sui nomi c’è ancora da lavorare di fantasia XD).

 

 

“La svolta” – I coloni, che con tutte le differenze dovute alla cultura con la quale sono cresciuti, sono pur sempre esseri umani e sempre più gente tende a ribellarsi. Si forma una vera e propria fazione che vuole tentare di dirottare la nave dalla rotta prestabilita per andare alla ricerca di un pianeta più vicino dove poter cominciare subito a vivere e non limitarsi a preparare un futuro per generazioni future. Inevitabilmente parte una lotta per il potere tra i “ribelli” e i “prescelti” che restano convinti della quasi sacralità della loro missione. Naturalmente i robot devono fare in modo che la missione non venga compromessa.

 

Mentre i ribelli sono ormai allo scoperto e il boicottaggio della missione è in atto, l’astronave 2 si spegne. I sospetti principalmente cadono sui ribelli e i prescelti reagiscono in maniera abbastanza violenta.

 

A questo punto dalla zona proibita vengono infiltrati tra i coloni alcuni della casta dei leader per tentare di sistemare la situazione.

 

La minaccia che sta dietro a questo è molto più pericolosa. Infatti i robot hanno il compito di disattivarsi all’arrivo su Terra 2 in modo da far partire i coloni “da 0” e quindi dover contare sulle proprie forze. Sull’astronave centrale questi robot si sono disattivati con un bel po’ di anni in anticipo a causa di un bug nel sistema.

 

E) Possibili finali:

Confrontati con il pericolo di essere spazzati via da un piccolo errore nei sistemi computerizzati della nave, i viaggiatori devono prendere una dura decisione, scegliere di riprendersi l’indipendenza totale ed iniziare a gestirsi la propria vita all’interno della nave proseguendo il viaggio, togliendosi dalle spalle il controllo dei robot.

 

Quando la situazione sembra essersi quasi stabilizzata. Un’enorme nave passa sulla stessa rotta e li supera. È una nave terrestre che contiene dei coloni in stato di ibernazione. Infatti sulla terra nel frattempo l’evoluzione tecnologica ha fatto passi da gigante.

Il viaggio prosegue con una nuova consapevolezza. Le generazioni future non arriveranno da conquistatori su un pianeta deserto, ma da invasori per strappare a quegli uomini del futuro il pianeta che spettava a loro!

F) Ulteriori dettagli:

.....

 

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Piccolo commento e riassunto degli altri post legati all'idea:

Da persona delusa di questa umanità, credo che una evenienza del genere porti alla distruzione della terra da parte della razza umana ben prima che essa sia distrutta da qualcosa di altro... -.-''

 

Ammettendo che le tre arche partano, lo scopo del loro viaggio non sarà nient'altroc he portare il seme della razza umana verso un altro mondo permettendo alla specie la sopravvivenza? E quelli rimasti sulla terra? Chi decide chi parte e chi resta? Vabbé fottiamocene, dico io... Ma il retroterra deve essere minimalmente veritiero, nonché fattibile. chessò magari se sulla terra si è raggiunta la pace e c'è un solo unico governo mondiale forse la situazione è gestibile, concordando con il fatto che il governo possa deciderre quante navi, quante persone, quali persone mandare a colonizzare altri mondi.

 

In ogni caso qualcosa di simile io lo ricordo in un vecchio cartone animato anni 80, giapponese, ovvio. In quel caso era il sole a morire, diventando una gigante rossa e distruggendo la terra, nel giro, certo di non mi ricordo quante dcentinaia di anni. La trama del cartone era simile, ma con una sola nave.

 

Altro punto dolente, il fatto che non si possa trasbordare da una nave all'altra, detto così non è fattibile. ci riescono gli astronauti oggi, perché non ci dovremmo riuscire nel futuro. È ovvio che se due navi si dovessero agganciare per un trasbordo la manovra dovrebbe essere condivisa da entrambe (la velocità conta solo in maniera relativa (relativistica??) nello spazio) per cui se una nave si spegne non è possibile agganciarla, ok mi sta bene.

 

3 o 4 generazione, dici? per generazione di solito si intendono 25 anni, si l'equipaggio originale potrebbe essere morto dopo 100 anni ma solo se escludiamo la presenza di neonati a bordo.

 

Secondo i miei calcoli, escludendo velocità prossime a quelle della luce per motivi relativistici, ad una velocità di crociera di 200 milioni di km l'anno (odierni spacecraft, ipotizzando un viaggio terra marte di 6 mesi ad una distanza di mezza unità astronomica=75milioni di km) per raggiungere proxima centauri necessiteremmo di 52000 anni. quindi dobbiamo aumentare la velocità di un fattore 100 se vogliamo stare nei 500 anni previsti (intorno a proxima non ci sarebbero pianeti ma noi uno ce lo possiamo mettere wink.gif ) ma scordiamoci qualunque comunicazione con la terra, se pensi che dopo 100 anni sei ad un quinto del viaggio (poco meno di un anno luce) e la tua bella onda radio ci impiega un anno ad andare ed uno a tornare... Io ci metterei un bel motore a curvatura stile star trek, funziona che è una meraviglia wink.gif

 

inofrmazioni sul viaggio intergenerazionale si trovano su wikipedia facilmente http://en.wikipedia.org/wiki/Generation_ship

 

Insomma se po ffà ma con qualche accorgimento wink.gif

 

PS wikipedia.it suggerisce 500 individui per nave, per evitare promiscuità ma io farei qualcosa di bello grosso

A me viene in mente che in un contesto del genere l'umanità, o meglio i selezionati per il viaggio, non debbano avere credenze religiose. O che le credenze religiose siano andate a farsi benedire con la scoperta della fine imminente, si fa per dire, della Terra. Possiamo supporre un infido piano di una cricca di scellerati mistici deliranti che tentano di distruggere la missione?

 

Oppure chessò, essendo le astronavi viaggianti in prossimità della velocità della luce possiamo ipotizzare strani comportamenti o la nascita di strani ed oscuri poteri nell'equipaggio, nelle nuove generazioni nate a bordo. telecinesi ad esempio, ma senza esagerare, se no finiamo alla xmen.

 

Oppure: abbordaggio di pirati stellari che si rivelano nient'altro che umani evoluti provenienti dal futuro. (azz che casino)

 

Dirottamento delle astronavi in un buco nero che riporta i superstiti su di un sistema sconosciuto in cui colonizzano un pianeta abitato da creature senzienti dalle sembianze simili a quelle umane ed ad uno stadio evolutivo stile antica Roma. in questo caso saremmo noi i conquistatori, o visti come dei.

Non è detto che il pianeta di partenza debba essere la Terra, può essere una zona della galassia più densa di stelle in modo da mixare tecnologie credibili e distanze tra i pianeti per far durare il viaggio quanto vogliamo. Inoltre, più che di astronavi credo sia lecito parlare di vere e proprie città spaziali, che devono offrire sostentamento. Portarsi provviste per qualche secolo o millennio mi pare assurdo, anche ipotizzando tecnologie strane. I robot... che ruolo hanno? Si occupano di tutto trasformando gli umani in semplici passeggeri da intrattenere per tutta la loro vita, oppure nella città spaziale si crea una sorta di microciviltà con ruoli, classi sociali eccetera? Da quello che ho capito si vorrebbe raccontare la storia di una generazione intermedia, una che non ha mai visto il pianeta di origine e non vedrà mai quello di destinazione. I temi sono molteplici: perché questo viaggio? Perché una vita sacrificata in un'astronave per qualcosa che non vedrò mai? Sono solo un oggetto da riproduzione? Oppure: io voglio un pianeta ora, dirottiamo queste astronavi. No, l'astronave è la mia casa, non voglio lasciarla. Quello che non è chiaro è il dove si vuole arrivare, il modo in cui si intenderebbe chiudere la storia...

Un tema classico tra i più affascinanti. Direi che se venisse scelto questo tema, sarebbe più semplice integrare altri temi, come la libertà, la natura dell'uomo, l'universo, etc. Comunque anche questo presenta diverse difficoltà, e va gestito con attenzione. Confermo che l'idea delle tre astronavi, di cui una all'improvviso si "spegne", mi affascina molto, ma certo il motivo per cui avviene ciò dovrebbe essere molto originale e ovviamente complicato da scoprire (per i passeggeri delle altre astonavi). Trovo che sarebbe molto interessante approfondire anche il motivo per cui avviene questo esodo (guerra nuleare che ha distrutto al Terra? Catastrofe naturale? Ricerca di nuove fonti di energia o di nuove terre da colonizzare?). E che dire, poi, se i passeggeri non fossero terrestri? Se fossero addirittura potenziali "invasori" che voglono colonizzare la Terra perchè hanno esaurito le risorse sul loro pianeta? Insomma, come ho già detto, i temi da esplorare potrebbero essere tanti.

Effettivamente, per come è stato presentato questo tema, la scelta dei fatti da narrare può influenzare notevolmente il genere, lo stile e, più in generale, ognuno di noi potrebbe privilegiare un aspetto piuttosto che un altro, finendo per risultare qualcosa di indefinito e molto disomogeneo.

Quindi prima di riempire questo contenitore grandissimo con idee che potrebbero portarci da parti completamente opposte vi chiederei di dire cosa vi piacerebbe approfondire se si mettesse in piedi una storia basata su questo tema.

Per parte mia vi dico che quello che più mi interesserebbe, indipendentemente dai fatti contingenti che muoverebbero i POV, è osservare la società creata per un obiettivo così importante come preservare la specie. Quali sono le caratteristiche necessarie perchè il patrimonio dell'umanità non venga disperso in un viaggio così lungo? Come sono cambiati i rapporti interpersonali? Esiste crescita demografica o vige uno stretto controllo delle nascite? Le persone lavorano? Che tipo di lavori sono svolti? Come viene difesa la flotta? Ci sono problemi di ordine pubblico? Quali sono i risvolti psicologici nel sapere di fare un viaggio senza vederne la fine? Il senso della missione è ancora presente nell'equipaggio o si è perso per strada?

Manca ancora qualcosa forse.. ma mi sembra che il riassunto sia abbastanza completo <img alt=" />


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Ser Lostdream
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Ser Lostdream
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Inviato il 26 luglio 2010 19:56

TEMA 3: LIBERTÀ

 

A) Ambientazione/Contesto:

Delle persone stanno viaggiando in treno. Il paesaggio scorre luminoso e veloce fuori dai finestrini.. Lentamente una spessa cortina di nebbia inghiotte ogni cosa. Una ragazza rabbrividisce, le sembra accia piu freddo. Un uomo d'affari impreca per un interferenza che disturba il collegamento wirless del suo pc. Qualcun altro si lascia cullare dal lento dondolare del treno e ai addormenta.

Un annuncio: "stiamo per arrivare alla stazione di fine corsa del treno, tutti i passeggeri sono pregati di scendere".

Qualcuno borbotta qualcosa, "sbaglio o ha saltato un paio di fermate?". Uno scossone, il rumore dei freni, la nebbia lentente si dirada e il treno si ferma in stazione.

"ma dove diavolo siamo?"

"mamma, chi é tutta quella gente?"

Sui binari altri treni fermi, diverse persone si muovono con aria confusa, altre spaventata per i marciapiedi.

Passa il capotreno, qualcuno gli fa una domanda ma lui tira dritto in direzione della testa per raggiungere il macchinista. Qualcuno scende per una sigaretta.

La stazione è enorme! Il tabellone delle partenze appeso in alto al centrp dell'atrio é vuoto. Quellp degli arrivi segnala diversi treni, provenienti dai posti piu disparati, Roma, Zurigo, Parigi, Londra, ecc. C'e nè pure uno che segnala New York! Non ci sono orari ma timer che contano alla rovescia. Gli orologi appesi qua e la sembrano impazziti, alcuni sono fermi, altri ruotano all'impazzata e altri anora vanno all'indietro. Un uomo scuote la testa: "bella roba la ferrovia". Si avvicina qualcuno a corsa, sta piangendo e chiede aiuto. Arrivano degli uomini con una strana divisa, forse poliziotti che la fermano e la portano via.

Paura e confusione iniziano e serpeggiare tra i passeggeri che iniziano a capire che veramente qualcosa non va. Sono quasi le 23:00 nei negozi e nei bar/riatoranti all'interno della stazione sono tutti cordiali, ma sinistri e nessuno risponde alle domande. I cellularo funzionano, ma nessuno risponde... Il cibo è incredibilmente buono e lq merce esposta tutta cosi bella. A mezzanotte tutto il personale invita la gente ad uscire dai locali, devono chiudere e un attimo dopo tutto diventa buio a parte le luci al neon sui marciapiedi. Oltre ai passeggeri spaventati non c'e piu nessuno. Qualcuno trova una grande porta a vetri che sembra essere l'uscita. Fuori non si vede nulla. Solo nebbia. Qualcun altro prova a seguire la coda del treno e andare oltre sui binari... Lungo i marciapiedi. Cammina per un tempo lunghissimo.. Il marciapiede sembra non avere fine.. Si stanca e torna sui suoi passi... 10 passi circa e si ritrova in stazione. Qualcuno lancia un'occhiata all'ultimo arrivo previsto: timer - 14 giorni.. La citta dal quale arriva il treno è sconosciuta.. Nessuno ne ha mai sentito parlare.. A parte forse una o due parole entusiaste dal personale di un qualche posto nella stazione che non vede l'ora che arrivi...

B) PDV:

 

Vari passeggeri dei diversi treni

 

C) Situazione iniziale:

 

Legata al punto A

 

D) Possibili sviluppi: + Legame al tema libertà:

 

L'ambientazione, come l'ho descritta lascia effettivamente pensare ad un horror o un thriller, tuttavia penso sia possibile svilupparla in maniera molto diversa... abbinandola alla proposta del chip...

 

 

Come già spiegato, ci sono diverse persone che arrivano in questa stazione in modo misterioso a bordo di diversi treni da diverse parti del mondo. Il luogo é sì abbastanza freddo, ma all'interno dei negozi, dei bar e ristoranti del terminal ferroviario ci sono persone "indigene" che si comportano in maniera molto gentile, moderata e.. controllata..

 

Per semplificare chiamerò i "pdv" che arrivano con il treno i viaggiatori, mentre l'altra parte li chiamerò "indigeni".

 

 

Contrariamente a quello che potrà sembrare, non sono i viaggiatori ad avere qualcosa di speciale.. Loro sono stati portati lì semplicemente per fare da PROVA FINALE agli indigeni.

 

Gli indigeni sono persone comuni alla quale é stato impiantato questo chip che si é parlato più volte nei post precedenti.. Sono frutto di un esperimento per controllare le persone e come test finale vengono messi a confronto con i viaggiatori, persone spaventate, angosciate che reagiscono nelle maniere più disparate di fronte a questa situazione che non capiscono (non sanno come sono arrivti lì, perché o chi ce li ha portati).

 

l'esperimento ha naturalmente effetti collaterali, alcune persone impazziscono a causa del chip, altre a contatto con le persone libere invece tentano una sorta di ribellione con quella parte artificiale di loro stessi che ordina loro di fare i bravi...

 

Quando arriva l'ultimo treno previsto sul tabellone, la prova finisce e quelli che l'hanno superata avranno dimostrato di essere pronti per essere riportati a casa e immischiarsi con la gente normale..

 

Quelli rimasti avranno la possibilità di scegliere tra due opzioni, farsi impiantare il chip e far parte di un secondo esperimento, oppure essere uccisi...

 

In sostanza la fine potrebbe portare in due direzioni, il fallimento dell'esperimento che sancisce l'impossibilità di controllare la coscienza umana... oppure nel suo successo e l'inizio di una nuova era in cui tutti saranno controllati da questo chip...

 

 

 

So che la cosa sembra forse un po' confusa... Ma al momento meglio di così non riesco a esprimerla.. per questo vi chiedo cosa ne pensate e come si potrebbe elaborare quest'idea per la quale avremmo già ambientazione (non troppo complicata pare...) trama (o meglio, una macrotrama che lascia aperta un vasto scenario di microtrame e con i vari pdv che agiscono in uno spazio ristretto e quindi bene o male costretti a interagire prima o poi..) e anche il tema volendo (libertà) con quel senso di angoscia e impotenza che potrebbe sicuramente trasparire visto il tutto....

 

E) Possibili finali:

 

Mentre le persone che hanno superato il test e sono controllate con il chip lasciano la stazione, molti dei viaggiatori si offrono volontari per una nuova sezione di test

 

F) Ulteriori dettagli:

.....

 

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Piccolo commento e riassunto degli altri post legati all'idea:

Per finire qualche considerazione sulla mia idea della Stazione Misteriosa...

QUOTE

Alla stazione misteriosa in cui si ritrovano i POV si potrebbe arrivare da una futuristica metropoli, da un'oscura cittadina del Wyoming o lungo il tragitto del mitico Orient-Express o della Trasiberiana o del Galaxy 999 se è per questo...

 

 

QUOTE

Non male, si potrebbe dare ad ogni autore un personaggio che era sul treno di cui se ne raccontino le vicende nella città "fantasma/magica/miracolosa" dal momento in cui arriva il treno, dopo un prologo sulla falsariga di quello da te scritto, fino alla partenza del prossimo treno (segnato sull'unica riga dei treni in partenza dopo 24 (per esempio) ore con la scritta "ogni destinazione") che riporterà i sopravvissuti ai misteri della città "fantasma/magica/miracolosa" alle loro vite lascite in sospeso, con qualcosa in più e magari qualcosa in meno (un amore, un braccio, la vita sempre bramata...)

 

 

QUOTE

L'altro di Ser Lostdream (quello del treno), boh.. dipende come lo si gestisce. Rischia di diventare un po' la solita americanata. Ma ovviamente è tutto da vedere... Averto però che tendo a essere un po' allergica agli horror, se è in quella direzione che si vuole andare a parare.

 

 

 

Secondo me questa storia avrebbe un vantaggio.. L'ambientazione. Non dovremmo inventarci nessuan città, nessun mondo ecc ecc. Ma semplicemente una stazione enorme. Ci sarebbero diversi misteri come cosa e chi c'é sull'ultimo treno in arrivo? Ci sarà un treno di ritorno? Cosa e chi sono gli abitanti della stazione? La gestione dei pdv sarebbe abbastanza autonoma da parte degli autori.

Anche il genere è molto aperto, può diventare un Horror, ma anche un Urban Fantasy, un Sci-Fi, ecc ecc...

 

Questa mi sembra l'unica proposta concreta su un possibile sviluppo per il tema libertà / chip.... Anche le varie proposte su tutte le persone e che qualcuno non funziona in una città e si vengono a creare varie fazioni è interessante.. ma a questo punto dovremmo andare un po' più in là che: bello ma, brutto ma e proporre una trama e un'ambientazione piu o meno dettagliata anche per quanto riguarda questo tema in una città...

 

poi.. qualcuno ha qualche altra idea sul tema la libertà che esca dal contesto chip?... ci sono tanti modi per privare le persone della libertà.. e sono molto più semplici di un chip

 

 

Ecco cmq tre schemi da cui partire... spero non vi dispiaccia questo lavoretto di riassunto <img alt=" />


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Inviato il 27 luglio 2010 18:51

Ecco cmq tre schemi da cui partire... spero non vi dispiaccia questo lavoretto di riassunto <img alt=" />

 

Sono ottimi schemi, molto utili e accurati! :) Bravo Ser Lostdream!! <img alt=" />

 

Sarebbe interessante, come dici tu, esplorare anche altre proposte sul tema “Libertà”; ne erano state avanzate parecchie! Cito le prime che ricordo.

 

- Umanità controllata da un chip, in cui alcune persone, che riescono a liberarsi di questo chip, vogliono liberare il resto dell’umanità.

 

- Umanità controllata da qualcosa che non sia il chip.

 

- Umanità che si vede restituita la libertà da lungo tempo perduta, e deve ora fronteggiare questa situazione completamente nuova e sconosciuta.

 

 

L’idea della lotta per il potere è quella di cui finora si è discusso maggiormente. L’idea di Ser Lostdream, in uno scenario post apocalittico, è molto valida, e mi pare che abbia raccolto molti consensi. M’intriga molto!

 

Come già detto, secondo me è meglio cercare di non mescolare i temi, ma, pur scegliendo il tema principale, si può trovare lo spazio per parlare anche di altre tematiche: l’ambientazione della Tana mi pare particolarmente adatta per chi fosse particolarmente interessato a trattare anche il tema della libertà, fermo restando che la lotta per il potere sarà comunque il filo conduttore di questa proposta…


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Inviato il 31 luglio 2010 11:19

E' tempo di vacanze, è anche questa discussione si concederà un po' relax (...) nel mese di agosto!!

 

Da domani, 1° Agosto 2010, la discussione sarà ufficialmente sospesa, per poi riprendere il 1° Settembre 2010, più abbronzata che mai!! (.........)

 

Gli organizzatori saranno comunque a vostra disposizione tramite MP, e se vi vengono in mente brillanti idee mentre state facendo un bagno in acque azzurre, o vi state godendo la pace di un bosco su alte vette, o state passeggiando per le storiche vie di splendide città d'arte, insomma, se mentre siete in vacanza vi viene qualche idea, ne riparlaimo a settembre.

 

Buone vacanze a tutti, a chi parte e a chi resta!! <img alt=" />


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emanuele83
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Inviato il 02 settembre 2010 18:23

Ricominciamo le nostre discussioni inconcludenti? <img alt=" />


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betta
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Inviato il 02 settembre 2010 19:02

concordo...se no qui diventiamo vecchi! XD



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Lord Beric
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Inviato il 03 settembre 2010 11:56

Ricominciamo le nostre discussioni inconcludenti? <img alt=" />

 

concordo...se no qui diventiamo vecchi! XD

 

Ehi, l'onere e l'onore di proporre nuove idee o affinare quelle esistenti spetta a tutti gli interessati, mica solo a qualche eletto. Le proposte sono a disposizione negli ottimi post di Ser Lostdream poco sopra pronte per essere commentate e affinate, mica dovete aspettare qualcuno per farlo. <img alt=" />

 

 

 

Tornando IT.

Ho avuto modo di pensare abbastanza alle tre proposte, sapientemente schematizzate da Ser Lostdream.

Qui qualche considerazione in ordine sparso.

 

 

Lotta per il potere

 

A ben pensarci, l'ambientazione post-apocalittica proposta toglie uno dei fattori di maggior interesse del tema, ovvero la multiculturalità. Se parliamo di uno sparuto (anche migliaia) di persone scampate alle radiazioni e vissute nello stesso luogo per - ipotizzo un tempo tecnico necessario per produrre mutazioni nei sopravvissuti di superficie e permettere un ritorno a situazioni ambientali accettabili - un millennio, è evidente che vi sarà un'uniformità culturale pressoché totale. Una religione, una cultura, un modo di vivere. Le uniche divergenze potranno essere quelle politiche... ma di fatto ci stiamo precludendo molte strade.

 

Faccio un esempio. per i lettori di Steven Erikson, la città-stato di Darujhistan è incredibilmente sfaccettata e complessa. Cabale, corporazioni, culti religiosi, fazioni politiche costantemente in precario equilibrio di poteri. Una persona può avere più fedeltà - ad una confessione ed una corporazione, per esempio - quindi le varianti di affiliazione sono pressoché infinite.

Replicare una simile complessità di ambientazione in una società appena uscita da un olocausto, o in generale ad una civiltà in fase di (ri)nascita è chiaramente una forzatura: come insegna la Storia, in questa fase gli obiettivi sono minimali, sopravvivenza/espansione.

 

Insomma, nulla contro il genere post-apocalittico, ma dovremmo essere in grado di creare una storia talmente bella da non far sentire la mancanza di tutte quelle tematiche ambientali a cui stiamo rinunciando.

A proposito appunto della storia, credo che nel riassunto di Ser Lostdream vi sia uno spaccato di situazione iniziale interessante ed un finale adeguato. Come cesura intermedia si può pensare alla conquista del potere da parte di una fazione inizialmente percepita come "buona" che però, nella seconda parte del romanzo, si rivela attaccata alla poltrona come tutti gli altri. Il punto è che, a parte il fatto che dovremmo scendere nel dettaglio a livello di trama - e sarebbe anche ora di farlo - non c'è nulla in questo abbozzo che richieda un'ambientazione post-apocalittica. La stessa storia potrebbe reggere con varianti minimali se si parla di una città (per dire, un avamposto di un impero in una prateria abitata da tribù nomadi poi rimasto isolato a causa di un cataclisma dalla "casa madre") generica, con la differenza che, come detto sopra, ci stiamo precludendo molte sfumature di carattere ambientale che con altri background saremmo in grado di utilizzare senza problemi.

 

 

Libertà

 

Per quanto riguarda questo tema mi sembra che la proposta attualmente in vigore riguardi un uso "sperimentale" del condizionamento, in un'area limitata. I personaggi sarebbero cavie condotte in città per testare coloro che si trovano sotto condizionamento con la possibilità di finire condizionati a loro volta.

 

Sinceramente vedo il tutto un po' debole narrativamente parlando. Il mistero a cui dovrebbe arrivare il lettore è l'esistenza del condizionamento, quindi a livello di trama servirebbero una serie di microeventi che consentano ai personaggi di poter capire che esiste tale condizionamento.

Il problema è che "buoni" e "cattivi" sono definiti da subito, i buoni sono coloro che indagano sul condizionamento e i cattivi sono coloro che condizionano (convincere il lettore che i "condizionatori" siano i buoni lo vedo arduo).

Mentre nel tema della lotta per il potere siamo stati in grado di pensare ad un finale in cui tutti sostanzialmente perdono, quindi ci saranno sicuramente i buoni che vincono e i cattivi che perdono (opzione film americano), i cattivi che vincono (opzione Orwell) oppure una conversione di una fazione all'altra e conseguente alleanza a tarallucci e vino.

Servirebbe inoltre una scrittura adeguata - molto orientata alla suspance o al giallo - per arrivare al punto di cesura (quello in cui i viaggiatori si rendono conto dell'esistenza del condizionameno), e non credo sia facile.

 

Personalmente credo che estendere il condizionamento all'intera umanità e raccontare la storia di persone nate con qualcosa in testa che gli dica cosa fare ogni momento della vita e che si ritrovano improvvisamente a poter disporre di sé stesse possa essere più interessante.

Sarebbe simile a WILD CARDS: Martin e soci si sono chiesti: se in un mondo di persone normali tu improvvisamente ti ritrovassi a disporre di un potere fantastico, cosa faresti?

Noi ci chiederemmo: se in un mondo di persone che agiscono senza sapere perché, prive di fatto di libero arbitrio, ti ritrovassi a poter "scegliere", cosa faresti?

Idealisti che si lanciano nella crociata per la liberazione della razza umana (quindi ricerca del nemico e scontro), farabutti che approfittano della situazione per il proprio vantaggio personale (quindi definizione di vantaggio personale - creazione di scale di valori - eccetera), e mille altre opzioni.

 

 

Esodo

 

Questo al momento mi pare il tema maggiormente definito, quindi passo ai punti aperti.

- perché si guasta l'astronave 2 e che impatto ha questo sulla trama? (siamo scrittori, quindi dovremmo saperlo in anticipo)

- quanto è pervasivo il controllo dei robot? intervengono solo in caso di necessità oppure esercitano un influsso costante?

- che genere di società si crea nelle astronavi? Gli occupanti sono come passeggeri di una crociera, oppure esiste una sorta di città semovente, con classi sociali, lavori, commerci? Che genere di società si può creare in un ambiente chiuso senza comunicazione con l'esterno? Quali sono i lavori necessari in un'astronave? Ad esempio, sicuramente i produttori di cibo e i tecnici sarebbero poco rimpiazzabili, quindi il "contadino" dovrebbe essere una delle professioni più ambite e onorate...

- che funzione narrativa hanno 2 astronavi sopravvissute? Cosa rende necessario ai fini della storia il fatto che ce ne sia più di una?

 

Da quanto mi pare di aver capito la macrostoria consisterebbe inoltre nelle fasi:

- guasto all'astronave 2 che va perduta

- scoperta dell'esistenza dei robot-custodi nelle altre astronavi

- ribellione ai robot-custodi

- scontro tra coloro che vogliono proseguire la missione e coloro che vogliono trovare un pianeta hic et nunc[/c]

- vittoria della prima fazione

- finale con passaggio della nuova astronave, più evoluta, di terrestri e conseguente presa di coscienza dell'inutilità della missione

 

Il finale temo che non sia un vero finale, nel senso che a quel punto nulla vieta di andare veramente a cercare un altro pianeta in cui vivere. Dove sta il dramma? Insomma, è un po' debole, a meno che non si elegga come protagonista assoluto del romanzo il capo della fazione "lealista alla missione" e il libro non racconti la sua sconfitta esistenziale e personale nel mostrare i *suoi* ideali crollare al passaggio di una nuova missione. La drammaticità a quel punto ci starebbe tutta, ma mal si presta alla connotazione multiautore che vorremmo dare al testo.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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Inviato il 03 settembre 2010 13:31

va bien...a questo punto, siccome tutti i temi andrebbero ovviamente approfonditi nel dettaglio, non andrebbe fatta una scelta? se no seriamente non facciamo passi avanti <img alt=" />


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Inviato il 03 settembre 2010 17:41

Ehi, l'onere e l'onore di proporre nuove idee o affinare quelle esistenti spetta a tutti gli interessati, mica solo a qualche eletto. Le proposte sono a disposizione negli ottimi post di Ser Lostdream poco sopra pronte per essere commentate e affinate, mica dovete aspettare qualcuno per farlo

Esatto... Qui sopra (pag. 24) avete un piccolo riassunto di quel che si è detto sui tre temi in ballottaggio... C'è ancora molto da affinare su tutti e tre i temi prima di poter effettivamente esprimersi/votare in modo obiettivo su quale ha senso portare avanti o proporre qualche nuova macro/micro trama che va in una direzione ancora non trattata nelle pagine precedenti.

 

Scatenatevi! <img alt=" />

 

va bien...a questo punto, siccome tutti i temi andrebbero ovviamente approfonditi nel dettaglio, non andrebbe fatta una scelta? se no seriamente non facciamo passi avanti

 

Libertà, Esodo, Lotta per il potere. Hanno tutti del potenziale e delle incognite che vanno ancora trattate prima di decidere su quale tema concentrarci.

 

Questo è un progetto interessante, ma molto ambizioso. Non ha senso avere fretta.

Dopo aver scelto il tema/trama/storia da seguira, sono dell'idea che ci sia un'altro importante passo da affrontare. Creare il team di scrittori e render ben noto quello dei moderatori.

Per ora siamo solo una manciata di volontari più o meno entusiasti, ma prima di buttarci, è meglio mettersi un attimo alla prova per far vedere "di cosa siamo capaci".

 

Mi spiego: Spero che prima di passare alla fase finale di rifinitura o cmq al fatidico inizio della scrittura, ci sia una specie di provino in modo da poter fare un po' il punto so come scriviamo. Che tutti i partecipanti possano leggere qualcosa dell'altro per avere una mezza idea dello stile con cui scrive, dei punti deboli e quelli di forza.

 

A mio modo di vedere, la strada da percorrere è ancora lunga <img alt=" />

 

***************************************************************************************

 

E ora veniamo al dunque. Interessante analisi Lord Beric !!!! <img alt=" />

 

 

Lotta per il potere

È vero, l'ambientazione post-apocalittica ci preclude parecchie strade, tuttavia trovo sia la più semplice da sviluppare.

 

Mi è venuta una piccola variazione sull'ambientazione, sempre restando nella Fantascenza:

I nostri PDV sono arrivati su un pianeta colonizzabile. Il viaggio è stato fatto in ibernazione e vede tra i membri dell'equipaggio sia del "personale" esperto in vari settori dagli scenziati ai militari ai semplici addetti ai lavori di colonizzazione, sia dei volontari civili (chiaramente ognuno con un compito o lavoro all'interno della nuova comunità).

Al risveglio dall'ibernazione segue un breve periodo di adattamento sull'astronave e di preparazione prima di approdare sul nuovo pianeta e in questo breve periodo cresce una specie di fobia verso l'atterraggio su quella terra sconosciuta.

Alcuni membri dell'equipaggio decidono dunque di restare sull'astronave, mentre la maggior parte decide di scendere e fare il proprio lavoro.

Tra coloro che hanno presentato questa fobia, c'è colui che doveva diventare il "capo" della nuova colonia che continuerà a comandare.

 

Fazioni

- Sull'astronave e a terra comunque fedeli al capo originale.

- Diversi gruppi che vogliono separarsi e diventare indipendenti e ognuno ha la sua idea e preferenza per chi comanda.

- Il pianeta è già abitato da umani/umanoidi

 

(in pratica poi è simile/uguale all'idea di prima nell'ambientazione post-apocalittica solo con i personaggi che essendo venuti dalla terra ed essendo una nuova comunità relativamente giovane, ci lascia più libertà negli aspetti sollevati da Lord Beric)

 

In pratica la lotta al potere finisce per diventare per molti coloni più importanti della colonizzazione/nuovo inizio per cui erano arrivati fino a lì.

 

Bé.. l'idea l'ho un po' elaborata pensando anche a quella dell'esodo <img alt=" />

 

La stessa storia potrebbe reggere con varianti minimali se si parla di una città (per dire, un avamposto di un impero in una prateria abitata da tribù nomadi poi rimasto isolato a causa di un cataclisma dalla "casa madre") generica, con la differenza che, come detto sopra, ci stiamo precludendo molte sfumature di carattere ambientale che con altri background saremmo in grado di utilizzare senza problemi.

E ambientarla su un isola??

 

Libertà

Noi ci chiederemmo: se in un mondo di persone che agiscono senza sapere perché, prive di fatto di libero arbitrio, ti ritrovassi a poter "scegliere", cosa faresti?

Idealisti che si lanciano nella crociata per la liberazione della razza umana (quindi ricerca del nemico e scontro), farabutti che approfittano della situazione per il proprio vantaggio personale (quindi definizione di vantaggio personale - creazione di scale di valori - eccetera), e mille altre opzioni.

La cosa che mi lascia più perplesso è però dove ambientare questa storia....

 

 

Esodo

Il finale temo che non sia un vero finale, nel senso che a quel punto nulla vieta di andare veramente a cercare un altro pianeta in cui vivere. Dove sta il dramma? Insomma, è un po' debole, a meno che non si elegga come protagonista assoluto del romanzo il capo della fazione "lealista alla missione" e il libro non racconti la sua sconfitta esistenziale e personale nel mostrare i *suoi* ideali crollare al passaggio di una nuova missione. La drammaticità a quel punto ci starebbe tutta, ma mal si presta alla connotazione multiautore che vorremmo dare al testo.

Racconterebbe però tante emozioni differenti. L'idealista che vede spazzate via tutte le sue speranze/sogni/realtà e quelle di ribelli che trovano un nuovo argomento alla loro causa....

 

Secondo me potrebbe essere drammatico in ogni caso.. Unire finalmente l'equipaggio oppure creare una frattura definitiva...


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Inviato il 05 settembre 2010 0:17

Personalmente credo che estendere il condizionamento all'intera umanità e raccontare la storia di persone nate con qualcosa in testa che gli dica cosa fare ogni momento della vita e che si ritrovano improvvisamente a poter disporre di sé stesse possa essere più interessante.

Sarebbe simile a WILD CARDS: Martin e soci si sono chiesti: se in un mondo di persone normali tu improvvisamente ti ritrovassi a disporre di un potere fantastico, cosa faresti?

Noi ci chiederemmo: se in un mondo di persone che agiscono senza sapere perché, prive di fatto di libero arbitrio, ti ritrovassi a poter "scegliere", cosa faresti?

Idealisti che si lanciano nella crociata per la liberazione della razza umana (quindi ricerca del nemico e scontro), farabutti che approfittano della situazione per il proprio vantaggio personale (quindi definizione di vantaggio personale - creazione di scale di valori - eccetera), e mille altre opzioni.

 

Questo taglio è molto interessante. La stessa struttura in fin dei conti però può essere applicata anche agli altri temi, cambiando l'oggetto. Tutto si riduce sempre alla frase: Se ti ritrovassi a poter "scegliere", cosa faresti?

Che sia la fazione per cui combattere, appoggiare o meno la missione di colonizzazione, la costruzione dei vari PDV alla fine serve a presentare un macroevento da diverse angolazioni e in varie fasi temporali.

Secondo me la struttura alla WILD CARDS è una cosa a cui non possiamo rinunciare se non vogliamo perdere i collegamenti che si stabiliranno tra gli autori e i loro pdv.

 

Esodo

 

Da quanto mi pare di aver capito la macrostoria consisterebbe inoltre nelle fasi:

- guasto all'astronave 2 che va perduta

- scoperta dell'esistenza dei robot-custodi nelle altre astronavi

- ribellione ai robot-custodi

- scontro tra coloro che vogliono proseguire la missione e coloro che vogliono trovare un pianeta hic et nunc[/c]

- vittoria della prima fazione

- finale con passaggio della nuova astronave, più evoluta, di terrestri e conseguente presa di coscienza dell'inutilità della missione

 

Il finale temo che non sia un vero finale, nel senso che a quel punto nulla vieta di andare veramente a cercare un altro pianeta in cui vivere. Dove sta il dramma? Insomma, è un po' debole, a meno che non si elegga come protagonista assoluto del romanzo il capo della fazione "lealista alla missione" e il libro non racconti la sua sconfitta esistenziale e personale nel mostrare i *suoi* ideali crollare al passaggio di una nuova missione. La drammaticità a quel punto ci starebbe tutta, ma mal si presta alla connotazione multiautore che vorremmo dare al testo.

 

Per me il problema del finale debole non si pone. Se si mantiene una struttura multiautore equilibrata, il destino di ogni personaggio diverrebbe più importante di quello della missione secondo me, e quindi indipendentemente da come si evolve la macrotrama, le vicende dei pg, la loro caratterizzazione, dà peso e carica drammatica al finale. Anche di questo ne abbiamo un esempio abbastanza importante parlando di WILD CARDS e del racconto sui 4 Aces e Judas Ace in particolare. Insomma tutto dipende da come scriviamo i vari pg.

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zack86sq
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Inviato il 07 settembre 2010 18:19

Ammetto che quest'idea è più una provocazione che altro, perchè le idee che abbiamo sviluppato per la selezione dei 3 scenari possibili si stanno fossilizzando, senza tuttavia trovare una caratterizzazione maggiore.

Perciò provo ad uscire fuori dallo schema attuale rimodulando la proposta sul tema libertà o anche lotta per il potere.

Libertà

Noi ci chiederemmo: se in un mondo di persone che agiscono senza sapere perché, prive di fatto di libero arbitrio, ti ritrovassi a poter "scegliere", cosa faresti?

Idealisti che si lanciano nella crociata per la liberazione della razza umana (quindi ricerca del nemico e scontro), farabutti che approfittano della situazione per il proprio vantaggio personale (quindi definizione di vantaggio personale - creazione di scale di valori - eccetera), e mille altre opzioni.

La cosa che mi lascia più perplesso è però dove ambientare questa storia....

 

E se ambientassimo la nostra società in un contesto power fantasy?

 

Esempio:

 

Abbiamo una società in cui una piccola parte della popolazione è ammessa alla pratica della magia, in base alle proprie attitudini mentali e psichiche. Gli aspiranti devono sottostare a criteri di selezione durissimi poichè saranno la guida del popolo e governeranno le nazioni grazie ai loro poteri. Ciò crea delle disparità sociali, e sebbene gli stregoni siano animati da fini nobili e aspirino ad un mondo di pace, tra loro inizia a svilupparsi un certo istinto alla conservazione del potere. Negli anni accadranno sempre più spesso episodi di familismo, fino a che si creerà una vera e propria casta staccata dal popolo (prendo in prestito dalla proposta fatta da lysmaya). Saranno sempre più frequenti anche gli episodi di arroganza verso il popolino e in alcuni casi scoppieranno guerre di potere tra famiglie di maghi per la conquista di interi reami. Dopo una di queste guerre, il popolo tenta la rivolta ma i maghi riuniti gettano su di loro un incantesimo inibitore.

 

A questo punto, o anche prima, potrebbe iniziare la storia di cui abbiamo parlato finora. Quello che cercavo di dire, era semplicemente che se le 3 proposte finora considerate non riescono a convincerci, forse potrebbe essere utile ribaltarle e guardarle da altre prospettive. <img alt=" />


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emanuele83
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Inviato il 08 settembre 2010 8:23

Come è che non mi arrivano più email di notifica? -.-''

 

Direi che lßultimo contesto è un buon inizio, da sviluppare in un prologo. Certo, alla alternativa del chip si sostituisce la magia come inibitore della libertà. Giusto?

 

Io la preferirei.



Lord Beric
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Inviato il 08 settembre 2010 9:35

Esodo

Il finale temo che non sia un vero finale, nel senso che a quel punto nulla vieta di andare veramente a cercare un altro pianeta in cui vivere. Dove sta il dramma? Insomma, è un po' debole, a meno che non si elegga come protagonista assoluto del romanzo il capo della fazione "lealista alla missione" e il libro non racconti la sua sconfitta esistenziale e personale nel mostrare i *suoi* ideali crollare al passaggio di una nuova missione. La drammaticità a quel punto ci starebbe tutta, ma mal si presta alla connotazione multiautore che vorremmo dare al testo.

Racconterebbe però tante emozioni differenti. L'idealista che vede spazzate via tutte le sue speranze/sogni/realtà e quelle di ribelli che trovano un nuovo argomento alla loro causa....

 

Secondo me potrebbe essere drammatico in ogni caso.. Unire finalmente l'equipaggio oppure creare una frattura definitiva...

 

Esodo

 

Da quanto mi pare di aver capito la macrostoria consisterebbe inoltre nelle fasi:

- guasto all'astronave 2 che va perduta

- scoperta dell'esistenza dei robot-custodi nelle altre astronavi

- ribellione ai robot-custodi

- scontro tra coloro che vogliono proseguire la missione e coloro che vogliono trovare un pianeta hic et nunc

- vittoria della prima fazione

- finale con passaggio della nuova astronave, più evoluta, di terrestri e conseguente presa di coscienza dell'inutilità della missione

 

Il finale temo che non sia un vero finale, nel senso che a quel punto nulla vieta di andare veramente a cercare un altro pianeta in cui vivere. Dove sta il dramma? Insomma, è un po' debole, a meno che non si elegga come protagonista assoluto del romanzo il capo della fazione "lealista alla missione" e il libro non racconti la sua sconfitta esistenziale e personale nel mostrare i *suoi* ideali crollare al passaggio di una nuova missione. La drammaticità a quel punto ci starebbe tutta, ma mal si presta alla connotazione multiautore che vorremmo dare al testo.

 

Per me il problema del finale debole non si pone. Se si mantiene una struttura multiautore equilibrata, il destino di ogni personaggio diverrebbe più importante di quello della missione secondo me, e quindi indipendentemente da come si evolve la macrotrama, le vicende dei pg, la loro caratterizzazione, dà peso e carica drammatica al finale. Anche di questo ne abbiamo un esempio abbastanza importante parlando di WILD CARDS e del racconto sui 4 Aces e Judas Ace in particolare. Insomma tutto dipende da come scriviamo i vari pg.

 

Il problema è che un evento del genere, soprattutto per le storie dei personaggi, non è un finale, quanto piuttosto un inizio... <img alt=" />

Non lo vedo come chiusura di una storia, mi aspetterei qualcosa d'altro in seguito: come dite voi, le reazioni interiori ed esteriori dei personaggi, che mettono in moto nuove catene di eventi.

Per questo mi sembra un finale debole: lascia a mio parere un senso di incompiutezza.


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Lord dei Pan di Stelle - Lord Comandante dei Peluche

The best fantasy is written in the language of dreams. It is alive as dreams are alive, more real than real... for a moment at least... that long magic moment before we wake.
Fantasy is silver and scarlet, indigo and azure, obsidian veined with gold and lapis lazuli. Reality is plywood and plastic, done up in mud brown and olive drab.
Fantasy tastes of habaneros and honey, cinnamon and cloves, rare red meat and wines as sweet as summer. Reality is beans and tofu, and ashes at the end.
Reality is the strip malls of Burbank, the smokestacks of Cleveland, a parking garage in Newark. Fantasy is the towers of Minas Tirith, the ancient stones of Gormenghast, the halls of Camelot.
Fantasy flies on the wings of Icarus, reality on Southwest Airlines.
Why do our dreams become so much smaller when they finally come true?
We read fantasy to find the colors again, I think. To taste strong spices and hear the songs the sirens sang. There is something old and true in fantasy that speaks to something deep within us, to the child who dreamt that one day he would hunt the forests of the night, and feast beneath the hollow hills, and find a love to last forever somewhere south of Oz and north of Shangri-La.
They can keep their heaven. When I die, I'd sooner go to Middle-earth.

 

[George R. R. Martin]

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zack86sq
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zack86sq
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Inviato il 08 settembre 2010 11:09

 

Per me il problema del finale debole non si pone. Se si mantiene una struttura multiautore equilibrata, il destino di ogni personaggio diverrebbe più importante di quello della missione secondo me, e quindi indipendentemente da come si evolve la macrotrama, le vicende dei pg, la loro caratterizzazione, dà peso e carica drammatica al finale. Anche di questo ne abbiamo un esempio abbastanza importante parlando di WILD CARDS e del racconto sui 4 Aces e Judas Ace in particolare. Insomma tutto dipende da come scriviamo i vari pg.

 

Il problema è che un evento del genere, soprattutto per le storie dei personaggi, non è un finale, quanto piuttosto un inizio... <img alt=" />

Non lo vedo come chiusura di una storia, mi aspetterei qualcosa d'altro in seguito: come dite voi, le reazioni interiori ed esteriori dei personaggi, che mettono in moto nuove catene di eventi.

Per questo mi sembra un finale debole: lascia a mio parere un senso di incompiutezza.

 

In un certo senso allora qualsiasi tipo di finale che non contempli una deriva horror stile "ne resterà uno solo" che prevede l'arrivo sul nuovo pianeta potrebbe essere considerato debole, perchè subito si pongono mille interrogativi e si apre un nuovo capitolo nella vita dei coloni.

Quello che intendevo io era che mantenendo la struttura wild cards è possibile creare tanti racconti autoconclusivi, o quasi, che anche se incentrati sui pg ci fanno vedere da diversi punti di vista e in diversi periodi di tempo la macrotrama. Ma questa non è più la protagonista del romanzo, perciò l'esigenza di un finale forte per la macrotrama viene a cadere. Rimane l'esigenza di un finale/evento forte per i pg in ogni capitolo. E' anche un'esigenza tecnica nel momento in cui vogliamo cambiare punto di vista.


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