concordo che il tema della magia debba essere legato alle 5 famiglie che detengono il potere, ma legare la religione strettamente a sacerdote-aristocratico non mi convince troppo. Svilupperei più una credenza religiosa a cui tutti possono accedere con sacrifici umani, ma magari non ad ogni rito, giusto come rituale "speciale"...gli schiavi potrebebro essere coloro che magari professano un'altra religione e per questo considerati inferiori, o un pensiero ristretto di questo genere...
Salve, sono una nuova iscritta, ma è da un po' che vi seguo.
Vorrei chiedervi se posso partecipare anch'io a questo progetto, anche se sono arrivata "leggermente" in ritardo e ho visto che hanno aderito in molti... L'idea mi interessa molto, spero che mi accettiate, fatemi sapere... ciao.
Sei naturalmente più che benvenuta
Sei naturalmente più che benvenuta
" />" />
Grazie!
Quindi posso dire la mia sull'ambientazione?... Mitico...
L'idea che state sviluppando adesso è molto interessante, anche se, come è già stato fatto notare, porta alcune difficoltà che per ora io personalmente non ho idea di come risolvere... quindi per ora espongo la mia opinione su religione, magia, ecc.:
-sulla religione mi viene da pensare ad un culto principale i cui sacerdoti siano anche loro abbastanza invischiati nelle trame politiche, magari di stampo matriarcale (e quindi con sacerdotesse donne), come un culto legato alla terra o alla natura o simili, così da contribuire a pareggiare i conti con la preponderanza di personaggi maschili che si viene inevitabilmente a creare tra le 5 famiglie;
-per quanto riguarda il problema città-stato o capitale di un regno personalmente propendo per la prima ipotesi, magari con piccole porzioni di territorio sotto il suo dominio, tipo le città rinascimentali italiane (che nel mio immaginario sono il primo scenario che ricollego all'idea di lotta per il potere);
-vorrei davvero che fosse presente qualche elemento fantastico e, visto che si parla di lotta per il potere, mi viene subito da pensare alla figura del mago di corte... che però è tremendamente inflazionata " />
se a qualcuno viene un'idea migliore sono disposta ad aderire, altrimenti sosterrò questa opinione...
-gilde e corporazioni? Perchè no, l'idea mi piace, ma quale peso politico avranno?
-città di mare. La presenza di un porto e di intensi traffici commerciali, e quindi di molte culture, potrebbe porre rimedio alla scelta "claustrofobica" di ambientare tutta l'azione nella città, senza per questo creare troppi problemi nella creazione del resto dell'ambientazione;
-istruzione riservata ai nobili e a quelli che possono permettersi un istitutotre privato, mentre i meno ricchi potrebbero andare a fare apprendistato da qualche artigiano;
-come ho detto l'ambientazione che più mi ispira è quella basata su una città rinascimentale, che, più che una monarchia mi fa venire in mente un'oligarchia, quindi sono per la presenza di un parlamento, ovviamente costituito da nobili.
Infine lancio anch'io delle domande:
-qual è il ruolo e la posizione delle donne?
-il popolino è solo una massa priva di coscienza politica o avrà anch'esso una certa importanza nella vicenda?
-se si parla di lotta di potere non si può non definire il ruolo dell'esercito. E' un esercito permanente? Da quale ceto sociale è in prevalenza composto? A chi rispondono gli ufficiali? Che cosa impedisce che un comandante di grande fama attui un colpo di stato? E così via
sì a città di mare, in effetti risolverebbe un bel pò di problemi...l'unica cosa è l'impenetrabilità della città, che penso si possa risolvere con delle "mura in acqua", sorvegliate adeguatamente.
Se no, la butto lì, l'idea di città-isola???
Io preferirei evitare una città che da sul mare... Più culture buttiamo nel calderone e a più dettagli dobbiamo far attenzione e quindi diventa ancora più complicato di quello che già sarà...
Per quanto riguarda la magia o gli elementi fantasy.. vorrei fossero il meno possibile, quasi inesistenti... niente maghi superpotenti ecc... Al limite strettamente legata alla religione e a qualche superstizione.. Qualcosa di così leggera da non riuscire del tutto a distinguerla tra magia e scienza...
La schiavitù, all'interno del regno no, non illegale o simili, ma non utilizzata o comunque in modo abbastanza raro. Però in uso nella civiltà dalla quale arriva la nuova regina.... Sarebbe un punto sul quale alcuni rivali potrebbero far leva per attirare i favori del popolo...
Sul perché il principe ha scelto di trovarsi una sposa dall'esterno... Davvero ci serve saperlo? A meno che qualcuno non voglia cimentarsi proprio nel PDV del principe stesso o di qualcuno strettamente legato a lui o alla regina... Per gli altri sarà chiaro il perché ha voluto farlo => Consolidare il potere e mandare avanti nella linea di successione solamente il sangue della sua nobile famiglia...
Una domanda: A che livello di dettaglio vogliamo scendere, prima di iniziare con la fase operativa? Perché con tutte queste domande, rischiamo di cadere in un limbo di dettagli dal quale sarà impossibile uscirne... Secondo me dovremmo definire prima la macrotrama, poi degli elementi della microtrama... quelli più importanti e poi lasciare un po' di fantasia e imprevedibilità agli autori.. Se poi qualcosa non va, si potrà ritoccare e modificare in futuro per adattarlo meglio alla storyline che seguiremo...
Concordo. Però se a livello culturale ipotizziamo una società abbastanza omogenea, almeno impegnamoci nella realizzazione di una società ben stratificata.Io preferirei evitare una città che da sul mare... Più culture buttiamo nel calderone e a più dettagli dobbiamo far attenzione e quindi diventa ancora più complicato di quello che già sarà...
Come ho già detto il collegamento tra religione e magia mi sembra necessario per realizzare una società in cui il potere della casta sacerdotale sia abbastanza forte da condizionare le scelte politiche e piegare ogni desiderio di rivolta del popolo.Per quanto riguarda la magia o gli elementi fantasy.. vorrei fossero il meno possibile, quasi inesistenti... niente maghi superpotenti ecc... Al limite strettamente legata alla religione e a qualche superstizione.. Qualcosa di così leggera da non riuscire del tutto a distinguerla tra magia e scienza...
Eppure un pdv che narri queste vicende deve pur esserci. Anzi credo sia l'unico pdv necessario.Sul perché il principe ha scelto di trovarsi una sposa dall'esterno... Davvero ci serve saperlo? A meno che qualcuno non voglia cimentarsi proprio nel PDV del principe stesso o di qualcuno strettamente legato a lui o alla regina... Per gli altri sarà chiaro il perché ha voluto farlo => Consolidare il potere e mandare avanti nella linea di successione solamente il sangue della sua nobile famiglia...
Il problema è che dobbiamo avere ben chiara l'ambientazione in cui si muoveranno i pdv perchè altrimenti tutto ciò che scriveremo sarà soggetto a revisione o a continui dibattiti. La struttura della società, le classi, le fazioni politiche in gioco devono essere chiare e più definite possibili prima di ipotizzare qualche sviluppo di trama, imho. " />Una domanda: A che livello di dettaglio vogliamo scendere, prima di iniziare con la fase operativa? Perché con tutte queste domande, rischiamo di cadere in un limbo di dettagli dal quale sarà impossibile uscirne... Secondo me dovremmo definire prima la macrotrama, poi degli elementi della microtrama... quelli più importanti e poi lasciare un po' di fantasia e imprevedibilità agli autori.. Se poi qualcosa non va, si potrà ritoccare e modificare in futuro per adattarlo meglio alla storyline che seguiremo...
-per quanto riguarda il problema città-stato o capitale di un regno personalmente propendo per la prima ipotesi, magari con piccole porzioni di territorio sotto il suo dominio, tipo le città rinascimentali italiane (che nel mio immaginario sono il primo scenario che ricollego all'idea di lotta per il potere);
L'idea della città stato, soprattutto nell'accezione comunale-principesca italiana (rispetto ad esempio a quella della polis greca), cozza però con l'idea di isolamento necessaria per lo status quo da cui dovremmo partire.
sì a città di mare, in effetti risolverebbe un bel pò di problemi...l'unica cosa è l'impenetrabilità della città, che penso si possa risolvere con delle "mura in acqua", sorvegliate adeguatamente.
Se no, la butto lì, l'idea di città-isola???
Esattamente che problemi risolverebbe la città di mare? Secondo me ne introduce soltanto... " />
L'idea di una città-isola secondo me avrebbe alcuni problemi: serve un'isola sufficientemente grande e ricca per sostenere dal punto di vista alimentare, edilizio e dei servizi (agricoltura, caccia e pesca, miniere di ferro e metalli preziosi, gemme, cave di materiali da costruzione, riserve di acqua dolce) la città di cui vogliamo narrare. Se così non fosse la città sarebbe estremamente fragile e dipenderebbe dall'esterno, facendo cadere i requisiti di isolamento e imprendibilità che vogliamo.
Un'isola del genere, tuttavia, oltre che irrealistica, sarebbe anche poco adatta per i nostri scopi: sarebbe un "eldorado" che attirerebbe conquistatori da ogni parte del mondo...
La schiavitù, all'interno del regno no, non illegale o simili, ma non utilizzata o comunque in modo abbastanza raro. Però in uso nella civiltà dalla quale arriva la nuova regina.... Sarebbe un punto sul quale alcuni rivali potrebbero far leva per attirare i favori del popolo...
Io vedrei bene l'inverso: una società statica come quella che stiamo dipingendo tende a dividersi in caste fisse con scarsi rimescolamenti...
Al contrario nello Stato della nuova regina la società potrebbe essere più dinamica e maggiormente attenta ai diritti individuali, provocando speranze nei più deboli e l'astio dei ceti più alti del nostro regno.
Sul perché il principe ha scelto di trovarsi una sposa dall'esterno... Davvero ci serve saperlo? A meno che qualcuno non voglia cimentarsi proprio nel PDV del principe stesso o di qualcuno strettamente legato a lui o alla regina... Per gli altri sarà chiaro il perché ha voluto farlo => Consolidare il potere e mandare avanti nella linea di successione solamente il sangue della sua nobile famiglia...
Potrebbe non essere utile sapere cosa è passato nella testa del principe, o del vecchio re (o di chi abbia fatto gli accordi con l'altro Stato)... ma è al contrario importante che vi siano molti motivi plausibili, in grado di fornire motivazioni alle fazioni in gioco.
Ad esempio, nella descrizione iniziale dell'ambientazione si parlava di un re praticamente chiuso nella sua "città proibita" e le cinque famiglie che di fatto si interfacciano con la popolazione.
Scegliere una principessa esterna può essere visto come un modo per spezzare questa oligarchia di fatto.
Oppure, se può interessare lo scenario sulla schaivitù che ho proposto, scegliere una principessa "riformista" potrebbe essere visto come un modo per indebolire le grandi famiglie nobili il cui potere su basa sul lavoro a costo zero.
Una domanda: A che livello di dettaglio vogliamo scendere, prima di iniziare con la fase operativa? Perché con tutte queste domande, rischiamo di cadere in un limbo di dettagli dal quale sarà impossibile uscirne... Secondo me dovremmo definire prima la macrotrama, poi degli elementi della microtrama... quelli più importanti e poi lasciare un po' di fantasia e imprevedibilità agli autori.. Se poi qualcosa non va, si potrà ritoccare e modificare in futuro per adattarlo meglio alla storyline che seguiremo...
Vero, ma alcuni dettagli devono comunque essere esplicitati, proprio perché hanno influenza sui personaggi e sulle trame: il ruolo della donna, come anche alleraS aveva chiesto, oppure la zona climatica in cui si trova la città, eccetera, dovrebbero essere a mio parere definiti prima o contemporanemente alla trama.
A proposito di trama, invece, quale vorremmo che fosse il finale? Secondo me la distruzione della città è il più adatto...
Una città sul mare senza dubbio presenta diverse difficoltà, ma allora perché non una città costruita su un fiume, oppure su un lago? In questo modo, sarebbe comunque una città molto ricca dal punto di vista del commercio...E se una città ha fiorenti commerci, per come la vedo io, è anche una città in cui la schiavitù è accettata e praticata. Non a livello troppo esteso, ma comunque degli schiavi ci sono. A questo proposito, mi piace molto l'idea della Principessa straniera che guida una civiltà più dinamica e "progressista"...
Perché il principe ha scelto proprio una Principessa straniera? I motivi possono essere molti... Perché vuole portare avanti solo la propria linea di sangue estromettendo dal potere le altre quattro famiglie...O forse per accordi commericali o territoriali particolarmente vantaggiosi... Insomma, motivi plausibili ce ne sono ^_*
L'esercito. Bè, se una città è imprendibile, forse non ha così bisogno di un esercito...Forse posside un esercito permanente, ma di dimentisioni ridotte e poco addestrato. Un esercito impreparato che si trova ad affrontare l'esercito della Principessa straniera, che invece è ben addestrato...
Il ruolo delle donne...Dunque, in questo senso, io immagino una civiltà in cui il ruolo della donna è più o meno quello odierno (o comunque di pochi anni fa): teoricamente, non sono sottomesse all'uomo, ma di fatto hanno meno possibilità, meno libertà, etc...
Per il finale, secondo me diventa centrale definire che ruolo avrà il Principe, come qualcuno ha già sottolineato: è un tiranno, che vuole conquistare il potere per sé? O è un portatore di libertà che vuole cambiare le cose e creare una nuova dinastia, più giusta? E quindi: restarà lui sul trono con la sua nuova moglie? La Principessa finirà per rifiutare il principe e dominare la città con una ltro sovrano annettendola ai propri territori? Oppure la città e la sua civiltà saranno distrutti?
E se invece la città, capitale di un piccolo regno, non fosse per niente irraggiungibile, ma florida e tecnologicamente avanzata? Se tramite la sua superiorità culturale attraverso i secoli avesse alimentato un mito di "potenza" diffondendo la propria religione e proponendo i suoi sacerdoti come degli dei sulla terra capaci di azioni sovrumane. Se ciò che impedisce una rivolta tra gli schiavi o tra gli avversari politici fosse la superstizione, la paura, la (finta) magia e null'altro? Chi osa sfidare gli dei?Esattamente che problemi risolverebbe la città di mare? Secondo me ne introduce soltanto... " />
L'idea di una città-isola secondo me avrebbe alcuni problemi: serve un'isola sufficientemente grande e ricca per sostenere dal punto di vista alimentare, edilizio e dei servizi (agricoltura, caccia e pesca, miniere di ferro e metalli preziosi, gemme, cave di materiali da costruzione, riserve di acqua dolce) la città di cui vogliamo narrare. Se così non fosse la città sarebbe estremamente fragile e dipenderebbe dall'esterno, facendo cadere i requisiti di isolamento e imprendibilità che vogliamo.
Un'isola del genere, tuttavia, oltre che irrealistica, sarebbe anche poco adatta per i nostri scopi: sarebbe un "eldorado" che attirerebbe conquistatori da ogni parte del mondo...
Perché il principe ha scelto proprio una Principessa straniera? I motivi possono essere molti... Perché vuole portare avanti solo la propria linea di sangue estromettendo dal potere le altre quattro famiglie...O forse per accordi commericali o territoriali particolarmente vantaggiosi... Insomma, motivi plausibili ce ne sono ^_*
In accordo con quanto detto prima, forse quando è venuto il momento della successione il Principe ha deciso che era tempo di sfruttare queste credenze per il suo unico tornaconto, escludendo gli altri. Oppure potrebbe lottare contro tali superstizioni o contro la parte più fondamentalista dei sacerdoti.
A proposito di trama, invece, quale vorremmo che fosse il finale? Secondo me la distruzione della città è il più adatto...
Il finale per me deve essere diretta conseguenza di come si sviluppa la storia. Quindi potremmo scrivere tutto senza saperlo già da adesso. Io preferirei iniziare parlando dell'incipit. Qual è l'avvenimento che ci fa entrare nella storia? Qual è l'espediente narrativo che introduce i personaggi? Allo stesso modo non possiamo parlarne se non abbiamo un'idea quanto meno definita della situazione iniziale. Direi che abbiamo un po' di cose da decidere prima.Per il finale, secondo me diventa centrale definire che ruolo avrà il Principe, come qualcuno ha già sottolineato: è un tiranno, che vuole conquistare il potere per sé? O è un portatore di libertà che vuole cambiare le cose e creare una nuova dinastia, più giusta? E quindi: restarà lui sul trono con la sua nuova moglie? La Principessa finirà per rifiutare il principe e dominare la città con una ltro sovrano annettendola ai propri territori? Oppure la città e la sua civiltà saranno distrutti?
Provo a dare qualche idea/proposta in generale… Lascio andare un po’ a ruota libera i pensieri e quindi scusate se mi ripeto rispetto a post precedenti o non tengo conto di tutti gli altri interventi, ma già che son un po’ ispirato, ne approfitto per buttar giù qualcosa…
Le 5 famiglie e il potere
Per diverse generazioni, 4 potenti famigli detengono il potere su questo regno, sfruttando la magia e il favore degli dei che hanno scoperto e portato nel regno (e qui ci arrivo dopo). Ai tempi è stata edificata questa grande città, da dove potessero dominare.
I fondatori di questo sistema erano 4 componenti delle famiglie più ricche del regno, che dopo aver scoperto un enorme potere, decidono di sfruttarlo a loro vantaggio e prendere il potere.
Per poter consolidare questo legame, questi 4 uomini, sposano ognuno la sorella dell’altro e stabiliscono un sistema “a rotazione” nel senso che il primogenito sposerà la primogenita di una delle altre famiglie e così via.
In breve la situazione iniziale:
Pinco
Pinca (la sorella)
Pallino
Pallina
Tizio
Tizia
Caio
Caia
Dopo aver preso il potere abbiamo le 4 copie, sposate e piu o meno felici e contenti:
Re Pinco e Regina Pallina – e i figli Pinco Junior, Pinco secondo, Pallina junior ecc ecc..
Pallino e Pinca – e i figli Pinca Junior, Pallino secondo
Tizio e Caia – Tizio Junrio, Caia Junior
Caio e Tizia – Tizia junior
Quindi nella seconda generazione regnante abbiamo:
Re Pinco Junior e Regina Pinca Junior
Pallino e Pinca, Pinco secondo e Caia Junior, ecc ecc ecc..
Si segue di base sempre l’albero dei primogeniti e di base è il maschio ad ereditare il trono.. se non c’è, sarà la femmina. Può essere che certi figli vengano poi affidati ai sacerdoti e a questo punto perdono ogni diritto al trono e giurano lealtà totale ai regnanti.
È già successo che ci si trovasse in una situazione in cui, alla morte del Re, il principe primogenito deve sposarsi, ma non c’è nessuna femmina nelle linee di successione delle varie famiglie, quindi si decise di introdurre nel giro di potere la figlia di un potente mercante.
(Sarebbe un’idea che oltre ai due regnanti, agli esponenti delle altre famiglie, a dire la loro ci sia anche una delegazione di nobili minori… ma qui io non me ne intendo troppo e quindi lascio la palla a qualcun altro…)
La giovane è stata scelta all’unanimità da parte delle 4 famiglie… ma da lì via, le famiglie, diventate 5, sono riuscite a stabilizzare il potere, anche grazie al matrimonio con le sorelle della nuova regina… e così via…
Insomma… Fino ai giorni nostri, dove inizia la nostra storia in cui qualcosa cambia e il principe decide di sposare questa principessa straniera.
La magia e gli dei
Molto semplice, i 4 che hanno dato via a questa dinastia di potere hanno trovato e scoperto come si utilizza……… la polvere da sparo!
Hanno così creato, grazie ad un numero di fedelissimi, una confraternita di “preti” armati di fucili e pistole (magari fatte in modo un po’ strano… per far scena) e si proclamano emissari di un qualche dio, dimostrando il loro potere con questi oggetti magici che fanno un bel po’ di fuoco e possono uccidere.
Naturalmente il segreto del loro potere è custodito così segretamente da fare in modo che questo culto sia rispettato e temuto nel mondo intero.
I sacerdoti, che sono anche la risorsa più preziosa dell’esercito privato dei regnanti, sono tutti muti, per evitare che possano parlare con qualcuno, in pratica sono solo macchine da guerra… addestrati solo a combattere… tra loro poi c’è qualche portavoce che porta la parola degli dei…
Le fucine dove queste armi “magiche” vengono create si trova nascosta sotto il palazzo reale, dove lavorano degli schiavi fino alla loro morte.
Schiavitù
Rara (naturalmente quella delle fabbriche d’armi segrete dei regnanti, è segreta).
Viene utilizzata da qualche ricco mercante o da qualche famiglia nobile minore, ma non è ben vista da tutti.
Le donne
Salvo rari casi, non detengono il potere o cmq il comando in nessuna nobile casa (almeno non apparentemente, ma come si dice, dietro ogni grande uomo, ci sta una grande donna.. e al limite pure sua moglie :P)
Matrimonio
In genere, nel regno vige la monogamia, ma la poligamia non è illegale.
La regina
????? Io mi immagino lei e tutto il suo seguito come una cultura abbastanza diversa da quella del regno.. però.. non so.. al momento non mi viene in mente nulla…
Il principe e la scelta di cambiare le cose e le altre famiglie
Questo principe è un discendente della famiglia “adottata”, la 5°. C’è una sorella che dovrebbe prendere il potere nel caso in cui non ci sia un’altra femmina nelle altre case, la secondogenita, ma muore in circostanze sospette (si può fare che in quel periodo altre donne fanno la stessa fine… questo alimenterebbe i sospetti sul principe, anche se non è detto ci sia lui dietro a tutto).Di motivazioni ce ne sono tante.
Una sorta di rivincita, magari una premeditazione portata avanti nelle generazioni cresciute dalla principessa che è entrata a far parte del potere ristretto delle 4 famiglie.
Voler cambiare le cose per avere lui e la sua discendenza di potere ecc ecc…
Ecc ecc..
Nelle altre 4 famiglie rimaste a bocca asciutta, naturalmente a prendersela di più sono i discendenti che avrebbero dovuto salire al potere per vincolo di matrimonio con il principe… Ma che, la morte della sorella del principe ha fatto svanire tutti i “sogni di gloria”.
Due famiglie si ritroveranno un po’ interdette dalla situazione, non sapendo da che parte stare e magari vedendo la possibilità di intromettersi e rompere gli equilibri a loro favore
1 famiglia, composta da una copia più anziana degli altri e che sembra non avere più la possibilità di dare un erede alla propria dinastia, decide di ritirarsi dal gioco e lascia la città poco dopo che è arrivata la regina (potremmo tenere questa famiglia come jolly per un eventuale colpo di scena finale…)
Per quanto riguarda la situazione iniziale, io opterei per iniziare con l’entrata della nuova regina e la sua delegazione in città.
Ora mi fermo, spero che tra tutto ci sia qualche idea accettabile " />
Molto semplice, i 4 che hanno dato via a questa dinastia di potere hanno trovato e scoperto come si utilizza……… la polvere da sparo!
Hanno così creato, grazie ad un numero di fedelissimi, una confraternita di “preti” armati di fucili e pistole (magari fatte in modo un po’ strano… per far scena) e si proclamano emissari di un qualche dio, dimostrando il loro potere con questi oggetti magici che fanno un bel po’ di fuoco e possono uccidere.
L'idea è in sé non è male, è originale, ma d'istinto non ce la vedo bene in questa ambientazione... di quanto poi ci si può fidare del mio istinto " /> ... Forse si dovrebbe comunque approfondirla e decidere se sarà solo un particolare di contorno o se avrà una funzione importante nello svolgimento della storia e in tal caso quale.
Le donne
Salvo rari casi, non detengono il potere o cmq il comando in nessuna nobile casa (almeno non apparentemente)
Personalmente propendo per questa opzione.
L'idea di una città stato, soprattutto nell'accezione comunale-principesca italiana (rispetto ad esempio a quella della polis greca), cozza però con l'idea di isolamento necessaria per lo status quo da cui dovremmo partire.
Forse è vero se considerata nel contesto storico che noi conosciamo, ma nulla ci vieta di costruirle attorno un universo più medievale in cui un tale isolamento non è tanto strano. Certo, a ripensarci l'idea della città rinascimentale in questo caso non è molto azzeccata, ma la città stato mi sembra comunque più adatta di un regno, se dobbiamo concentrare lì i centri di potere. Escludere completamente il resto dei territori di questo regno dalla lotta politica (cosa consigliabile se non vogliamo renderci la vita impossibile) non mi sembra molto plausibile o spiegabile.
Per quanto riguarda il perchè il principe ha scelto una regina straniera, mi è venuta in mente quest'idea, vedete che ne pensate:
la città di cui parliamo è una città molto arretrata, socialmente, economicamente e militarmente, a causa della mentalità molto conservatrice delle famiglie che la governano, o almeno della maggior parte di esse, mentre la presenza degli stati vicini, più evoluti e quindi più potenti, diventa sempre più oppressiva. Il giovane principe, consapevole che bisogna cambiare questo stato di cose per evitare la catastrofe, decide di rompere l'isolamento in cui si è chiusa la città proponendo un'alleanza con uno degli stati vicini, alleanza suggellata con un matrimonio che, il principe spera, porterà la ventata di rinnovamento necessaria. E ovviamente né l'uno né l'altra verranno viste bene dalle 5 famiglie...
E se invece la città, capitale di un piccolo regno, non fosse per niente irraggiungibile, ma florida e tecnologicamente avanzata? Se tramite la sua superiorità culturale attraverso i secoli avesse alimentato un mito di "potenza" diffondendo la propria religione e proponendo i suoi sacerdoti come degli dei sulla terra capaci di azioni sovrumane. Se ciò che impedisce una rivolta tra gli schiavi o tra gli avversari politici fosse la superstizione, la paura, la (finta) magia e null'altro? Chi osa sfidare gli dei?
la città di cui parliamo è una città molto arretrata, socialmente, economicamente e militarmente, a causa della mentalità molto conservatrice delle famiglie che la governano, o almeno della maggior parte di esse, mentre la presenza degli stati vicini, più evoluti e quindi più potenti, diventa sempre più oppressiva. Il giovane principe, consapevole che bisogna cambiare questo stato di cose per evitare la catastrofe, decide di rompere l'isolamento in cui si è chiusa la città proponendo un'alleanza con uno degli stati vicini, alleanza suggellata con un matrimonio che, il principe spera, porterà la ventata di rinnovamento necessaria. E ovviamente né l'uno né l'altra verranno viste bene dalle 5 famiglie...
Credo che il problema da affrontare sia il seguente: come è possibile che nella nostra città esista un sistema di potere tale da mantenere lo status per generazioni e generazioni?
Le ipotesi possono essere:
- isolamento fisico: come descritto nell'idea dell'isola, credo che la soluzione dia molti problemi, perché all'isolamento si deve accompagnare una quantità di materie prime tale da garantire l'indipendenza
- isolamento politico: la nostra città deve essere tale da non essere stata oggetto di conquiste o significativi flussi migratori da moltissimo tempo
Credo che la seconda ipotesia sia quella più adatta al nostro scopo.
Sul "come" gestire l'isolamento politico - che noi parliamo di isolamento politico, ma si tratta semplicemente di mantenimento del sistema di potere, credo che le necessarie precondizioni siano:
- esercito potente, ben addestrato e fedele al governo
- religione e superstizione che instillino fedeltà al governo
- buon governo verso i cittadini
Questi tre punti possono essere importanti per capire come mai non vi siano state rivolte interne.
Per le conquiste esterne credo che la nostra città debba essere in un qualche rapporto di superiorità rispetto al vicinato, altrimenti sarebbe già sicuramente stata oggetto di conquiste nel passato.
Possiamo usare la strada politica, ovvero un potente esercito, o qualche magia offensiva.
Possiamo usare la strada religiosa: la nostra città è l'unica dispensatrice di un certo bene (fonte energetica? magia? altro?), e mantiene la sua indipendenza rispetto ai vicini grazie alla propria unicità e all'equilibrio dei poteri tra i vicini. Ogni vicino preferisce essere dipendente dalla città che essere assoggettato ad un eventuale altro vicino nel caso questi conquistasse la città. Il problema di un simile equilibrio è che non è stabile.
Altre strade, tipo quella economica, le vedo estremamente complesse.
La scelta che si fa a questo livello determina logicamente anche la tipologia di ente politico con cui abbiamo a che fare.
La strada politica implica necessariamente un regno: se ho un esercito più potente di quello dei vicini, lo userò necessariamente contro di loro.
La strada religiosa ci permette di avere una città-stato.
In accordo con quanto detto prima, forse quando è venuto il momento della successione il Principe ha deciso che era tempo di sfruttare queste credenze per il suo unico tornaconto, escludendo gli altri. Oppure potrebbe lottare contro tali superstizioni o contro la parte più fondamentalista dei sacerdoti.
Secondo me dovremmo impegnarci, anche in relazione alle fazioni in gioco, a trovare, oltre alla reale motivazione del Principe, anche le motivazioni percepite.
Mi rifaccio ancora all'idea originale di Ser Lostdream di un regnante confinato nella sua "Città Proibita": la motivazione del Principe potrebbe quindi essere stata quella di spezzare il potere delle altre famiglie dell'alta nobiltà.
Ma la nuova principessa arriva da un paese con usanze diverse: qualora quelle usanze divenissero legge, qualcuno ne sarebbe svantaggiato. E allora queste persone potrebbero pensare ad un complotto contro di loro.
I mercanti che controllano le tratte commerciali verso gli altri regni si troverebbero dinanzi a nuove complicazioni diplomatiche, quindi la scelta del Principe colpisce i loro interessi.
Gli altri regni come reagiscono, vedendo che è stata scelta una principessa da una terra che non è la loro? Penseranno ad un piano su vasta scala per spezzare l'equilibrio, e si prepareranno alla guerra?
Il finale per me deve essere diretta conseguenza di come si sviluppa la storia. Quindi potremmo scrivere tutto senza saperlo già da adesso. Io preferirei iniziare parlando dell'incipit. Qual è l'avvenimento che ci fa entrare nella storia? Qual è l'espediente narrativo che introduce i personaggi? Allo stesso modo non possiamo parlarne se non abbiamo un'idea quanto meno definita della situazione iniziale. Direi che abbiamo un po' di cose da decidere prima.
Forse è prematuro ora parlare di finale, ma secondo me già dalla stesura del primo capitolo dovremmo avere le idee chiare su dove vogliamo arrivare e sulle milestone intermedie principali... " />
Per comodità nostra, credo che dovremmo provare a pianificare il lavoro in maniera più precisa.
Ambientazione: al momento stiamo lavorando molto su questa. Città-Stato o regno? Che rapporti ci sono con i vicini? Quali sono le reali motivazioni del Principe? Ruolo delle donne? Magia? Schiavitù? Livello tecnologico?
Fazioni: quali sono i gruppi di potere nella città? Cosa vogliono? Con chi sono alleati? Siamo gli autori, non ci devono essere "cose misteriose" o "segreti", a questo livello: dobbiamo avere ben chiaro il quadro per tutto e tutti.
Personaggi: iniziamo a pensare che genere di personaggi vorremmo portare alla luce.
Trama: partendo dalla situazione ambientale via via definita nel capitolo "Ambientazione", quali saranno gli step irrinunciabili della storia? Ma al tempo stesso, dobbiamo ricordare che questo non è un gioco di ruolo, dove l'ambientazione la fa il master: se per la nostra storia è vitale introdurre un certo dettaglio di ambientazione, lo possiamo fare.
Mi scuso per il doppio post, ma ho trovato un'interessante lista di domande che qualsiasi (aspirante) scrittore di fantasy dovrebbe affrontare al momento di iniziare la stesura di un'opera... direi che potrebbero essere utili anche a noi, quindi le posto qui.
Does nothing happen in the first fifty pages?
Is your main character a young farmhand with mysterious parentage?
Is your main character the heir to the throne but doesn't know it?
Is your story about a young character who comes of age, gains great power, and defeats the supreme badguy?
Is your story about a quest for a magical artifact that will save the world?
How about one that will destroy it?
Does your story revolve around an ancient prophecy about "The One" who will save the world and everybody and all the forces of good?
Does your novel contain a character whose sole purpose is to show up at random plot points and dispense information?
Does your novel contain a character that is really a god in disguise?
Is the evil supreme badguy secretly the father of your main character?
Is the king of your world a kindly king duped by an evil magician?
Does "a forgetful wizard" describe any of the characters in your novel?
How about "a powerful but slow and kind-hearted warrior"?
How about "a wise, mystical sage who refuses to give away plot details for his own personal, mysterious reasons"?
Do the female characters in your novel spend a lot of time worrying about how they look, especially when the male main character is around?
Do any of your female characters exist solely to be captured and rescued?
Do any of your female characters exist solely to embody feminist ideals?
Would "a clumsy cooking wench more comfortable with a frying pan than a sword" aptly describe any of your female characters?
Would "a fearless warrioress more comfortable with a sword than a frying pan" aptly describe any of your female characters?
Is any character in your novel best described as "a dour dwarf"?
How about "a half-elf torn between his human and elven heritage"?
Did you make the elves and the dwarves great friends, just to be different?
Does everybody under four feet tall exist solely for comic relief?
Do you think that the only two uses for ships are fishing and piracy?
Do you not know when the hay baler was invented?
Did you draw a map for your novel which includes places named things like "The Blasted Lands" or "The Forest of Fear" or "The Desert of Desolation" or absolutely anything "of Doom"?
Does your novel contain a prologue that is impossible to understand until you've read the entire book, if even then?
Is this the first book in a planned trilogy?
How about a quintet or a decalogue?
Is your novel thicker than a New York City phone book?
Did absolutely nothing happen in the previous book you wrote, yet you figure you're still many sequels away from finishing your "story"?
Are you writing prequels to your as-yet-unfinished series of books?
Is your name Robert Jordan and you lied like a dog to get this far?
Is your novel based on the adventures of your role-playing group?
Does your novel contain characters transported from the real world to a fantasy realm?
Do any of your main characters have apostrophes or dashes in their names?
Do any of your main characters have names longer than three syllables?
Do you see nothing wrong with having two characters from the same small isolated village being named "Tim Umber" and "Belthusalanthalus al'Grinsok"?
Does your novel contain orcs, elves, dwarves, or halflings?
How about "orken" or "dwerrows"?
Do you have a race prefixed by "half-"?
At any point in your novel, do the main characters take a shortcut through ancient dwarven mines?
Do you write your battle scenes by playing them out in your favorite RPG?
Have you done up game statistics for all of your main characters in your favorite RPG?
Are you writing a work-for-hire for Wizards of the Coast?
Do inns in your book exist solely so your main characters can have brawls?
Do you think you know how feudalism worked but really don't?
Do your characters spend an inordinate amount of time journeying from place to place?
Could one of your main characters tell the other characters something that would really help them in their quest but refuses to do so just so it won't break the plot?
Do any of the magic users in your novel cast spells easily identifiable as "fireball" or "lightning bolt"?
Do you ever use the term "mana" in your novel?
Do you ever use the term "plate mail" in your novel?
Heaven help you, do you ever use the term "hit points" in your novel?
Do you not realize how much gold actually weighs?
Do you think horses can gallop all day long without rest?
Does anybody in your novel fight for two hours straight in full plate armor, then ride a horse for four hours, then delicately make love to a willing barmaid all in the same day?
Does your main character have a magic axe, hammer, spear, or other weapon that returns to him when he throws it?
Does anybody in your novel ever stab anybody with a scimitar?
Does anybody in your novel stab anybody straight through plate armor?
Do you think swords weigh ten pounds or more?
Does your hero fall in love with an unattainable woman, whom he later attains?
Does a large portion of the humor in your novel consist of puns?
Is your hero able to withstand multiple blows from the fantasy equivalent of a ten pound sledge but is still threatened by a small woman with a dagger?
Do you really think it frequently takes more than one arrow in the chest to kill a man?
Do you not realize it takes hours to make a good stew, making it a poor choice for an "on the road" meal?
Do you have nomadic barbarians living on the tundra and consuming barrels and barrels of mead?
Do you think that "mead" is just a fancy name for "beer"?
Does your story involve a number of different races, each of which has exactly one country, one ruler, and one religion?
Is the best organized and most numerous group of people in your world the thieves' guild?
Does your main villain punish insignificant mistakes with death?
Is your story about a crack team of warriors that take along a bard who is useless in a fight, though he plays a mean lute?
Is "common" the official language of your world?
Is the countryside in your novel littered with tombs and gravesites filled with ancient magical loot that nobody thought to steal centuries before?
Is your book basically a rip-off of The Lord of the Rings?
Read that question again and answer truthfully.
Forse è prematuro ora parlare di finale, ma secondo me già dalla stesura del primo capitolo dovremmo avere le idee chiare su dove vogliamo arrivare e sulle milestone intermedie principali... " />
Sono d'accordo. Se non definiamo subito il finale e alcuni eventi principali che avverrano rischiamo di perderci in una miriade di sottotrame, vicoli ciechi, strande che si perdono nel vuoto e altre che si ramificano troppo...
Per adesso, però, suggerisco di concentrarci sull'ambientazione: dobbiamo avere ben chiaro che tipo di ambientazione vogliamo, com'è organizzata la città, che tipo di città è. Fatto questo, potremo passare a definire alcuni dettagli, una macrotrama con alcuni eventi principali e il finale. Non è possibile fare nulla di tutto ciò se non abbiamo bene in mente il mondo in cui si svolge la nostra storia.
" />
Avevo già letto questa lista. Ottima per sapere tutto ciò che è meglio non scrivere. " />Mi scuso per il doppio post, ma ho trovato un'interessante lista di domande che qualsiasi (aspirante) scrittore di fantasy dovrebbe affrontare al momento di iniziare la stesura di un'opera... direi che potrebbero essere utili anche a noi, quindi le posto qui. [...]
Read that question again and answer truthfully.
Più tardi cerco di dare una risposta corposa agli altri punti sollevati nei post precedenti.