Temo che al momento in Mondadori non abbiano intenzione di riprendere la pubblicazione di Wild Cards. Arriveranno però altri libri, anche se si tratta di riedizioni e non di novità assolute...
Uffa... Non so più veramente cosa dire. Una delle saghe più belle che abbia letto. La Mondadori mi sta facendo passare la voglia di leggere se continua così. Spero che nel futuro possano arrivare anche gli altri libri ma sicuramente sarò già morto per via dell'ansia che porto dentro già da 2 anni per l'attesa del volume 10...
Quantomeno potevano pubblicare il 10 che chiudeva la storia dei libri precedenti ed amen, ma la Mondadori oltre al profitto (cosa legittimia nel capitalismo beninteso) non ha altri fari. Rispetto del lettore? Elemento sconosciuto...
Gil Galad - Stella di radianza
Il 10 non chiude la trilogia, é un romanzo di approfondimento come il 7. L'11 poi chiuderebbe la trilogia. Ma il 10, Doppio Solitario, ce l'hanno in partenza da anni ormai ,se ne continua a parlare e mi sembrava di capire che fosse già tradotto. È, che non lo vogliono stampare perché la carta gli costa più di quello che ci guadagnano. Si faranno i loro conti, per carità. Io comunque non ci penso nemmeno ad iniziare una trilogia di cui manca il finale, quindi da me alla fine avranno il mancato incasso per 3 (o 4) libri.
Il gruppo Mondadori che oramai dopo aver preso Rizzoli controlla più o meno oltre il 50% del mercato editoriale italiano non si può permettere la carta? Capisco il tuo amaro paradosso Timett. Sono scandalosi...
Gil Galad - Stella di radianza
Non è solo questione di prezzo della carta, evitiamo di buttarla sull'assurdo. Avevano programmato di pubblicare il 10, vero, ma siamo sicuri che sia stato davvero tradotto o devono ancora farlo tradurre e quindi pagare il traduttore? Com'è la questione dei diritti con Martin? Gli hanno dato un anticipo o lo pagano solo se il libro davvero arriva nelle librerie?
Passiamo al libro fisico, supponendo che le spese di autore e traduttore non ci siano perché già state fatte.
Il libro va rivisto e impaginato, e va ideata la copertina, significa che qualcuno va pagato per questi lavori. Mandarlo in tipografia significa pagare carta e inchiostro e la tipografia stessa, perché non è che la tipografia lavori gratis. Poi c'è la distribuzione, e anche dicendo che dare un libro in più in cedola al promotore non fa nessuna differenza i libri vanno comunque inscatolati e spediti alle varie librerie, e le spedizioni costano. Più libri spedisci più le spese di spedizione aumentano (le spese sono legate anche alle effettive dimensioni del volume, 8 Camilleri pubblicati da Sellerio hanno più o meno lo stesso ingombro di un Jordan pubblicato da Fanucci, quindi spese di spedizioni uguali ma guadagno molto più alto per Sellerio), e non solo quelle di invio alle librerie ma anche quelle di reso. Come fai a sapere quanti maledetti libri mandare a ciascuna libreria? Non è possibile saperlo in anticipo, nessuno ha scoperto come prevedere il futuro, quindi ci saranno librerie che ne avranno troppe copie e le terranno lì ferme a prendere polvere fino a quando non si decideranno a renderle - io stessa ho reso gli ultimi volumi di Wild Cards che avevo in negozio il mese scorso, dopo anni che non li comprava nessuno (e sono stata fin troppo generosa con quei libri, avrei dovuto renderli molto prima) - e altre che ne avranno un numero di copie insufficiente e i potenziali lettori usciranno dalla libreria senza poter comprare quel che vorrebbero comprare.
Nota sui lettori: chiedete! Se nessuno mi chiede un libro io non posso immaginare che gli interessa. Spesso - non sempre, il controllo va fatto di volta in volta - il libro non c'è in negozio perché lo spazio, per quanto grande, è limitato, e non potendo tenere tutto si fanno delle scelte e qualcosa viene escluso. Se però i lettori vanno allo scaffale, guardano, non trovano quello che gli interessa e se ne vanno senza dire nulla al 99% non troveranno quel libro nemmeno la volta dopo, e la volta dopo ancora, perché il libraio non può immaginare che a qualcuno possa interessare un particolare libro che non gli è stato chiesto. Se chiedete e il libro è disponibile in casa editrice il libraio lo ordina per voi, ha una vendita in più, voi potete leggere e tutti sono contenti.
Quindi: quando un libro si stampa alcune librerie ne hanno troppe copie e altre troppe poche. Perché? Perché gli ordini vengono fatti dai singoli negozi, e ciascuno fa la sua valutazione di quanto può vendere un libro, a volte si indovina, a volte no. Le rese costano, costa anche tenere i libri invenduti in magazzino perché secondo la legge italiana sono potenziale forma di guadagno e quindi tassati, per questo dopo un po' gli editori preferiscono mandare fuori catalogo i libri che non vendono e spedirli al macero, almeno smettono di pagarci le tasse.
Quanti lettori ha in italia Wild Cards? Io temo che si tratti di qualche centinaio, una cifra troppo bassa perché all'editore convenga stampare e distribuire i libri. E non dite che si tratta di un libro solo, anche i fan di Tizio stanno aspettando un libro solo, e i fan di Caio pure, e i fan di Pinco Pallino idem come sopra. Voi vedete Wild Cards perché siete fan di Martin, ma sono un'infinità le serie, appartenenti a tutti i generi, che gli editori smettono di pubblicare perché a livello economico sono improponibili. Se non facessero così fallirebbero. Possiamo anche dire che l'arte è qualcosa che appaga lo spirito, ma una casa editrice è un'impresa commerciale e il suo primo interesse è stare in piedi, e se pubblica tutti i libri dalle scarse vendite che una manciata di lettori vorrebbero veder pubblicati sono perché sono belli la casa editrice chiude.
Se proprio vi interessa saperlo nessuno dei libri di Martin che non sono legati alle Cronache del ghiaccio e del fuoco ha avuto vendite significative, il fatto che Mondadori stia comunque andando avanti a pubblicare nuovi libri - a breve arriverà in libreria l'edizione Mondadori di La luce morente (e l'edizione Gargoyle aveva venduto molto poco, quindi riproporre il romanzo è un rischio notevole) e so con certezza che altri libri saranno pubblicati in futuro - a me sembra un tentativo di accontentare i lettori, anche se la proposta che è stata fatta in passato si è rivelata un fallimento.
Una cosa che dà abbastanza fastidio, tuttavia, è che le librerie vedono dei libri a catalogo come "prossima uscita" (per Wild Cards 10 si trattava di aprile per maggio, quindi non una generica data nel futuro) e poi va tutto in fumo.
Mondadori non vuole più pubblicare Wild Cards? Bene, che lo dica e ce ne faremo una ragione. Ma far uscire delle date civetta e poi ritrattarle francamente mi sa di presa in giro.
Allora l'indicazione della prossima pubblicazione del 10 deriva "solo" da una libreria. Conoscendoti speravo in una fonte più autoritaria
Kindra, mi hai preso troppo alla lettera. Quando ho detto "perché la carta li costa più di quello che ci guadagnano", era per semplificare, ma in veritá intendevo tutto il procedimento di produzione, di marketing e di distribuzione/piazzemento del prodotto. Con tanto di graphic design per la copertina, formattazione di quarta, spese per il recensore, ed annessi e connessi.
Fatto sta, che comunque ritengo che l'avvio della pubblicazione di una trilogia di una serie giá avviata (quindi che non ha nemmeno la scusante di essere la prima della serie, con la quale magari veramente si fa un salto nel buio, e per farle suscitare interesse bisogna mettere in caratteri cubitali GEORGE RR MARTIN sulla copertina) ed interroperla a metà denota una scarsa conoscenza/interesse dell'editore in confronto al prodotto che si vuole vendere.
Lord Beric era presente lo scorso anno all'incontro di Segrate. La serie Wild Cards è stata citata, ma in quella sede ci è stato detto chiaramente che non c'erano programmi a breve termine di riprendere la pubblicazione, anche se in casa editrice non escludevano nessuna possibilità. I piani editoriali vengono fatti all'inizio e poi modificati in base alle risposte del pubblico. Se per una serie non c'è interesse - e l'interesse lo si vede dal numero di copie vendute, non da quanto sono appassionati i lettori - allora la pubblicazione viene sospesa.
Al momento sembra che Mondadori non intenda proseguire con Wild Cards, tenete presente che tutte le pubblicazioni non legare alle Cronache del ghiaccio e del fuoco hanno avuto vendite basse. Qualche libro è andato meglio, qualche libro è andato peggio, ma nessuno ha venduto davvero bene. Se fossi stata io a dover decidere cosa fare, conti alla mano, avrei quasi certamente deciso d'interrompere le pubblicazioni. In fatto che ora i libri non vengano pubblicati però non vuol dire che non non saranno mai più pubblicati, su Wild Card stanno sviluppando diversi progetti, se uno di questi effettivamente arriverà al cinema o in televisione potrebbe essere per Mondadori un ottimo momento per rilanciare la serie.
Scarsa conoscenza del prodotto? Per qualcuno sarà vero, ma qualcun altro i libri li avrà letti e in redazione se ne sarà discusso. La pubblicazione di una serie non viene interrotta perché chi la pubblica non sa di cosa si tratta, magari chi prende le decisioni non è quello che conosce direttamente la serie, ma quando comunica di andare avanti o di sospendere le pubblicazioni chi se ne occupa in prima persona certe cose le fa notare. Se poi la sospensione c'è ugualmente è perché a livello economico proseguire la serie non ha senso. Quanto al non conoscere i gusti del pubblico, nessuno sa con certezza cosa venderà e cosa no. Se esistesse una formula per il best seller sicuro la userebbero tutti e non ci sarebbero più libri che fanno flop. Gli editori provano a pubblicare cose che secondo loro venderanno, se si accorgono che quei libri non vendono smettono di pubblicarli per limitare i danni, tutto qui.
Ovviamente Kindra conosce il settore editoriale meglio di tutti noi quindi io espongo il mio personale pensiero che si limita alle mie esperienze come lettore e cliente. Certo gli Editori, come in tutti gli altri settori economici, vogliono guadagnare tuttavia il fatto di propinare così un po' a caso pubblicazioni nella speranza di azzeccare la gallina dalle uova d'oro la trovo una politica senza strategia senza un indirizzo. Qualsiasi prodotto per vendere (anche se chiamare prodotto un libro mi da l'urticaria) necessità da parte dell'azienda la conoscenza del mercato in cui dovrà operare e quindi le adeguate politiche pubblicitarie e uno studio dei gusti del cliente o pubblico in generale. Altrimenti il rischio d'impresa aumenta per tue responsabilità. Se poi passiamo all'editoria si tratta di un settore particolare, in cui non si vendono caramelle o dentrifici e anche se non dovessero riscontrare nel cliente il favore un'interruzione o cambio di prodotto non produce danni rilevanti. Qui si vendono cultura, storie, sogni, passioni, desideri e tanto altro pertanto se sbagli colpisci comunque quei tanti o pochi che leggono un determinato libro o serie. Infine esisterebbero pure le tirature limitate quantomeno per salvaguardare quella porzione di lettori che inizia un ciclo o una saga. Tu dirai i costi tra traduzioni stampa distribuzione e altro non verrebbero comunque coperti, ma così comunque il rischio di perdere lettori e altre vendite aumenta lo stesso? Un po' come il solito gatto che si mangia la coda o no? Ed ancora un lettore sapendo di correre questi rischi con che incentivo si avvicina ad altre future pubblicazioni di un'editore che adotta una simile politica? Il caso emblematico in Italia credo sia la Casa Editrice Nord certamente l'editore che ha cassato più serie iniziate di tutto il settore. Io stesso come sai ne sono stato colpito, e da allora di questo Editore i libri da me comprati si sono ridotti al lumicino. Ho comprato qualche libro solo di serie che fortunatamente stanno continuando e che avevo iniziato prima di capire come agisce la Nord, ma mai inizierò una nuova serie da loro pubblicata. Quindi il gioco vale la candela? I lettori che hanno protestato e fatto rimostranze, come ovviamente sai, sono stati moltissimi. Quanti di questi sono rimasti clienti della Nord? Io non ho dati, ma credo che abbiano perso molta gente...
Gil Galad - Stella di radianza
Il Saturday, June 24, 2017 at 17:47, kindra dice:Lord Beric era presente lo scorso anno all'incontro di Segrate. La serie Wild Cards è stata citata, ma in quella sede ci è stato detto chiaramente che non c'erano programmi a breve termine di riprendere la pubblicazione, anche se in casa editrice non escludevano nessuna possibilità. I piani editoriali vengono fatti all'inizio e poi modificati in base alle risposte del pubblico. Se per una serie non c'è interesse - e l'interesse lo si vede dal numero di copie vendute, non da quanto sono appassionati i lettori - allora la pubblicazione viene sospesa.
Però sai, come ho detto prima lanciare delle date civetta estremamente prossime (da un mese al successivo) è un atteggiamento molto ambiguo. Forse vogliono farlo per capire se dai preordini possono permettersi di stampare il volume?