"And" umh... ma va? Trovami dove dicevo che il codice genetico influenza in esclusiva. Però influenza, e parecchio. Influenza la personalità e i comportamenti. E sto dicendo questo da non so quanti messaggi, per cui non vedo cosa stai ribattendo. Ecco l'Exall teoria :)

Come la metteresti se i termini del discorso fossero "vedeva il padre che malmenava ogni giorno la madre==>sviluppa atteggiamenti violenti verso le donne"?

Come la metterei? Che è portato ad avere atteggiamenti violenti. E non mi meraviglierei che gli atteggiamenti violenti non li mostra solo con le donne. In base alla sua natura, non mi meraviglierei che invece scegliesse invece di andarsene il prima possibile da casa (al limite di scappare), oppure che diventerebbe completamente remissivo perché prova avversione per la violenza. E, per finire, troverei che la persona in questione potrebbe diventare violenta anche senza la necessità di vedere il padre picchiare continuamente la madre. Anche qui, troverei che la faccenda è un pretesto, non la causa.

Oggettivista, dopo l'ultimo libro anch'io pensavo che Cersei era cretina e basta, però rileggendo i primi libri ne ho avuta una percezione completamente differente. Quanto alla profezia, condivido che è solo un pretesto, e direi mal riuscito, per prendersela con la ragazza. Avrei trovato molto più palusibile l'invidia, che in un personaggio come la Cersei dei primi libri ci poteva stare benissimo. Però ho la vaga idea che l'invidia sembrava troppo banale a Martin da usare come pensiero fisso (che purtroppo sta diventando un'abitudine). Per cui si è inventato la storiella della profezia, buona per allungare il brodo e per dare un pretesto per il pensiero fisso, ma per me uscito una schifezza.

Come la metterei? Che è portato ad avere atteggiamenti violenti.

Quindi,per complementarietà,se io non fossi "portato ad avere atteggiamenti violenti" il vedere mio padre che mena mia madre ogni santo giorno mi lascerebbe del tutto indifferente?Ti rendi conto che è del tutto illogico?

Altro esempio:mettiamo il caso di due pazienti affetti entrambi da D.O.C.....solo che uno è un washer mentre l'altro è un simmetrical:li cureresti allo stesso modo?A rigor di logica si,visto che il disturbo alla base è lo stesso...Ti rendi conto che questo vorrebbe dire negare a priori qualsiasi intervento terapeutico o riabilitativo che non sia "riempiamoli di psicofarmaci e sbattiamoli in una stanza imbottita"?

Non mi meraviglia che poi tu te ne esca con frasi tipo "Poi ovviamente ci sono molti fattori che possono influire positivamente, ma sempre in relazione alla propria predisposizione a saperli recepire. Perché se per predisposizione non si è in grado di recepirli, aivoglia a comunità e altre cose simili".....quando l'esperienza terapeutica quotidiana (non vuota teoria....lavoro sul campo) ci mostra l'esatto contrario,e cioè che (per esempio) un ragazzo affetto da Sindrome di Down può arrivare ad acquisire le stesse competenze di un soggetto normodotato con scarsa alfabetizzazione,se solo viene trattato con un adeguato progetto terapeutico-riabilitativo.

Santo cielo.....quello di cui parliamo qui sono (per dirla con le parole di Balon "entità autocoscienti con una memoria,non un caxxo di pc o circuito di jackie chan"....cercare di spiegare il comportamento di tali entità adducendo come causa la genetica è come fare l'analisi chimica dell'acqua santa per capire come mai la gente va a Lourdes.

Come la metterei? Che è portato ad avere atteggiamenti violenti.

Quindi,per complementarietà,se io non fossi "portato ad avere atteggiamenti violenti" il vedere mio padre che mena mia madre ogni santo giorno mi lascerebbe del tutto indifferente?Ti rendi conto che è del tutto illogico?

Aridajé, None! No che non lascia indifferente, e l'ho già detto! Però non implica che da questo una persona si mette a picchiare la moglie "perché l'ha visto fare al padre ogni giorno". E' questo perché che non è vero, in quanto la relazione non è esclusiva, il soggetto deve essere predisposto ad avere quella reazione, altrimenti può tranquillamente reagire in altro modo, ad esempio diventando timoroso verso le forme di violenza, oppure può sfogarsi sugli animali, o ancora può sfogare la tensione sotto forma di affetto maggiore verso un animale domestico, o può fare il prepotente e il gradasso, o può essere timoroso perché ha si immedesima nella mamma che viene picchiata e ne prova pena e/o paura, o può diventare introverso, etc. Chiaro?

quando l'esperienza terapeutica quotidiana (non vuota teoria....lavoro sul campo) ci mostra l'esatto contrario,e cioè che (per esempio) un ragazzo affetto da Sindrome di Down può arrivare ad acquisire le stesse competenze di un soggetto normodotato con scarsa alfabetizzazione,se solo viene trattato con un adeguato progetto terapeutico-riabilitativo.

A parte che la sindorme di down non è un trauma ma una malformazione genetica, è risaputo che tali soggetti sono perfettamente in grado di fare determinate cose. Non vedo cosa c'entri con il resto. Diciamo che questo passaggio c'entra molto meno dell'effetto butterfly.

E sull'esperienza terapeutica... che mi dici di quando una persona che è entrata in comunità per un dato problema esce fuori e il problema si ripresenta? Non è una questione di predisposizione?

spiegare il comportamento di tali entità adducendo come causa la genetica è come fare l'analisi chimica dell'acqua santa per capire come mai la gente va a Lourdes.

Oh, questo perché avevi rispetto della genetica :)

"Adducendo come causa la genetica" :stralol:

Guarda la predisposizione a fare qualcosa incide molto di più della scatola di colori. La scatola di colori può esserci o può esserci altro, la predisposizione resta.