Bel tema. Forse ho l'idea, vediamo se riesco a scrivere qualcosa!
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
un po che non mi faccio sentire, ma letta la traccia, ci tenevo a lasciare un commento: gran bel tema, complimenti...
Grazie a tutti
Mamma mia... a me invece sta cosa dell'ossessione mette paura... il tema è bello!
Ma di ossessioni è costellata la mia essenza!
Se scrivo... penso stavolta che sarà autobiografico e ne avrete le pa... scatole piene " />
5000 caratteri... si, forse ce la faccio a starci dentro(altra ossessione pure quella) " /> ma se trovo la giornata depressiva, scrivo un libro!
E sarà pure na ciofeca!
Ci provo...
Ecco...
L'ho scritta in un momento.
Contest di Scrittura Creativa
Dimenticate di ridere.
Guardo in basso.
Da una finestra, da un muro chissà dove.
Di notte, guardo il buio
e l’abisso.
Vorrei avere due ali, per chiuderle a cadere.
Come un Samaele senza volontà,
Come una fenice senza voglia di lasciare le ceneri,
E non voler rinascere.
Guardo il fondo del bicchiere,
sempre,
anche se ho appena bevuto acqua.
Il ricordo del sapore del cervello in fiamme,
è identico a quando bruciava davvero.
Ma il fuoco lo sentivo altrove, all’interno,
e speravo, e pregavo mi consumasse presto,
così tanto presto che non vorrei nemmeno averci vissuto,
ne per ridere, ne per sprecare parole.
Tra pioggia e sole, cerco arcobaleni mai visti.
Penso a paradisi pagani, e ad un mondo nascosto ai sogni,
Che ho lasciato a volare,
via,
per potersi avverare.
Senza di me, troppo sporco,
troppo attratto dal volerci solo cadere.
E farmi male.
Cadere,
e farmi male.
Di quei mali che lasciano segni, sulla pelle, sulla braccia, nel cuore,
sempre che batta oltre che al ritmo del respiro.
Se avessi un’anima te la regalerei, scrissi a chi amo,
e a chi ho amato e perso.
Vorrei che se ne andasse a tormentare i desideri di chi può,
anche in parte,
realizzarli.
Quest'anima che
io no,
io non voglio.
Pillole di ogni colore contornano cure a cui non credo.
Come santi che ho cercato, come dei che ho abbandonato.
Nemmeno il dubbio rimane a confortarmi,
non ho più voglia di conoscere, il mio potere è vento,
e se ne va in un soffio generato dai polmoni.
L’abisso mi guarda a sua volta?
Faccia pure,
è tempo perso guardare un’esistenza nascondere ogni maschera,
e che di maschere si nutre, e se ne sente addosso,
come catene messe da sguardi sconosciuti,
giudizi approssimati.
Riflessi di specchi,
agli angoli per non vedermi.
So che sono la, di fronte e dentro,
ma vorrei essere oltre gli spigoli
a penetrarmi la carne e spaccarmi le ossa.
Pesano come sacchi di cemento che perdono,
le parti del corpo che vorrei frantumare.
E se morte dev’essere…
perché aspettare?
Perché vivo così, sapendo che ho perso.
E perdere per sempre, nemmeno mi interessa.
Respiro.
Sono fuori anche oggi, finché ci sarà posto dove andare.
A guardare in basso.
E poter cadere.
Hacktuhana, è semplicemente stupenda. così profonda, cosi viva... mi riesce difficile commentare come al solito, davanti ad un mondo interiore messo così a nudo.
per quello che può valere, è il tuo scritto che preferisco; e tra quelli che mi hanno colpito di più tra tutti i contest letti. Grazie.
p.s. mi fa piacere rivedere misterpirelli, anche solo per un commento. la tua presenza rende i contest ancora più interessanti
Bellissimo hack, anche per me è il tuo migliore
Concordo con Aeron e Albert. Grazie Hack per aver condiviso con noi il tuo mondo interiore.
Inviato dal mio GT-I9300 utilizzando Tapatalk
Beh... grazie
Ho fatto outing " />
niente di che...
hack, la tua poesia mi ha davvero toccato. E' uno stile completamente diverso dagli altri tuoi scritti ironici e divertenti, si sente che questa malinconia viene dal cuore... Come ha detto Ygritte, è come se ci avessi fatto sbirciare nel tuo mondo. Grazie.
Bel tema, ho già scritto il mio racconto... quindi forse (forse, eh) dopo le 757482238746468137929846894 correzioni che faccio di solito, riuscirò a postarlo entro il termine del contest " />
Bella poesia nonno hack, davvero bravo. Commenterò più in dettaglio alla fine del contest come al solito, ma ti dico già adesso che anche per me questa poesia è lo scritto che preferisco di più tra quelli che hai proposto nei contest! Bravo!! " />
Ed ecco anche il mio racconto fuori concorso.
RACCONTO FUORI CONCORSO
CARATTERI CON LETTERCOUNT: 4964
TITOLO: Carne e Ombre
… una regola, un principio importante da non dimenticare: non trasformarti mai in chi non sei, o sarà la tua fine.
Erano nudi, ubriachi e distesi sull’erba di quella collinetta. La ragazza aveva 22 anni, lui cinque di più. Si chiamavano Ceara e Kaalum. Era stata lei a decidere di allontanarsi dal resto della tribù, doveva assolutamente dirglielo: era incinta. Si rotolarono sull’erba verde profumata di pioggia, sporcandosi la schiena e il torace di fango, ridendo e baciandosi mentre dabbasso provenivano suoni di cornamuse. Gli occhi di Kaalum penetrarono lo sguardo di Ceara. Fecero l’amore.
«Devo dirti una cosa importante».
Lui la zittì. Un fruscio attirò la loro attenzione. Il guerriero lesse la paura negli occhi della sua amata, le schioccò un bacio sulla guancia e afferrò la spada che aveva appoggiato sopra il kilt abbandonato sull’erba. Lei lo seguì con lo sguardo, ma Kaalum si accorse troppo tardi della nebbia nera che cominciò a prendere corpo dietro la ragazza. Ceara sentì delle fredde dita stringerle la spalla, urlò. Il guerriero si voltò di scatto, correndo verso di lei, ma venne scaraventato a terra da una forza che lui non riusciva ancora a vedere. Lo schianto gli fece uscire l’aria dai polmoni. Si drizzò su gambe instabili e vide un uomo ammantato di nera pece che fluttuava nell’aria. L’erba attorno ai suoi piedi scalzi moriva a ogni suo passo.
«Chi sei?» urlò, correndo contro il suo nemico, spada in mano.
Affondò, ma la lama trafisse l’aria. L’uomo in nero si dissolse per apparire alle sue spalle, colpendolo nuovamente e facendolo barcollare. Kaalum urlò il motto del suo clan per darsi forza. Gli occhi si allontanarono per un istante dall’avversario e percepirono il terrore che si era impossessato di Ceara. Le iridi ambrate della fanciulla tremavano, le lacrime rigavano il suo volto. Urlò un’altra volta e si scagliò all’attacco, ma il suo avversario si dissolse nuovamente, facendolo cadere. Cercò di rialzarsi, ma il dolore gli fece capire che entrambe le sue gambe erano spezzate. Si puntellò al freddo acciaio che non lo aveva mai tradito, compagno di numerose battaglie. Guardò Ceara, sussurrandole che l’avrebbe difesa a costo della vita. Lei non ebbe neanche la forza per urlargli di scappare via. Il panico l’aveva investita con la potenza di un torrente furioso nella stagione delle piogge, i suoi muscoli erano paralizzati, non riusciva a muoversi. Poteva solo piangere.
Kaalum ignorò il dolore e, zoppicante, cercò di raggiungere il suo nemico. L’uomo nero guardò Ceara, e pronunciò alcune parole senza muovere le labbra:
“Guarda come muore.”
Il dolore investì il guerriero. Fu come un lampo silenzioso in una notte senza piogge, tutto cessò in un istante. Ceara riuscì solo a vedere uno squarcio nel collo del suo uomo, una mostruosa ferita che correva da un orecchio all’altro, e rosso sangue che zampillava tutt’attorno a lui. Non fece in tempo a urlare il nome del suo amato che il demone si avvicinò a lei. Gli occhi neri di lui erano fissi in quelli della ragazza. Parlò di nuovo senza muovere le labbra:
“Conosco il tuo segreto.”
Con un dito le sfiorò il ventre, lei sentì un forte dolore. Sangue venne rigurgitato fuori dal suo corpo attraverso il suo sesso. Ceara sentì la vita che portava in grembo spegnersi allo stesso modo di come si era estinto il respiro di Kaalum.
Poi finalmente l’essere di tenebra mosse le labbra.
«Sono l’essere più forte, non esiste creatura più potente di me. Ti ho fatto questo oggi solo per mio diletto, non perché avessi un particolare motivo. Per me non vali più di un insetto, ma voglio comunque essere magnanimo con te. Ti offro la possibilità di seguirmi, di far parte delle mia schiera di soldati. In cambio dovrai abbandonare questa vita mortale. Non dovrebbe essere difficile, non ti è rimasto niente per cui valga la pena vivere. Chiudi gli occhi.»
Ceara fece come le fu ordinato, incapace di pensare, di muovere muscolo, di urlare, terrorizzata.
«Ti seguirò», gli sussurrò con un gemito di paura.
Pronunciate le parole sentì l’ombra impadronirsi del suo corpo. Poi fu più leggera.
«Abbandonerai il tuo vecchio nome. Ti chiamerai Yakael. Io sono Bròd. Ricordati una cosa, prima di oltrepassare la soglia. Una regola, un principio importante da non dimenticare: non trasformarti mai in chi non sei, o sarà la tua fine. »
Riaprì gli occhi e vide l’arco di pietra che dava l’accesso alla sua nuova dimora. Osservò un’ultima volta il cadavere del suo amato e il suo vecchio corpo da mortale, rendendosi conto che anche lei ormai era diventata un’ombra.
“Non avrò pace fino a che non ti avrò polverizzato Bròd, finché il mio calore brucerà ogni tuo respiro, i tuoi occhi piangeranno lacrime di sangue nero, e urla si spargeranno attorno a te.”
Cinquecento anni erano passati. Yakael adesso osservava il soffitto della sua stanza, spossata dalla dura lotta contro Mandriayel. Si addormentò, sognando il suo Kaalum. Una lacrima le scivolò lungo la guancia.
due commenti veloci...
@hackuana
la tua poesia mi ha davvero toccato. bellissima. Una finestra molto profonda...
@king of the north
bello il finale. e anche l'idea. in particolare quell'unica regola 'non trasformarti mai in chi non sei'... non sono al cento per cento sicuro di avere capito come questi si incastri con il resto della storia, ma in se, come frase, molto stimolante....
@king of the north
bello il finale. e anche l'idea. in particolare quell'unica regola 'non trasformarti mai in chi non sei'... non sono al cento per cento sicuro di avere capito come questi si incastri con il resto della storia, ma in se, come frase, molto stimolante....
grazie mille " /> per quanto riguarda la frase, sto lasciando delle briciole! Ho in progetto di creare una saga, questo è il secondo racconto, il primo l'ho postato nel precedente contest!! quella frase avrà un senso futuro un po' come la profezia degli eterni (modestia saltami addosso " /> ahahah)