che dire... un racconto che in qualche modo ci coinvolge tutti quanti! " />" />
Idea spettacolare! Hai ripreso le caratteristiche dei nostri racconti creando dei nostri alter ego davvero notevoli: azzeccatissimi alcuni dettagli come Drilli che in genere riesce a postare sempre per un pelo, oppure io che amo le ambientazioni di guerra
Ti dico solo che mi piacerebbe tantissimo che questa confraternita degli scrittori esistesse davvero (non per il finale, ovviamente " /> ), perché nel mio spirito sognatrice non posso che apprezzare quello che appare come un racconto su cui Miyazaki creerebbe un film meraviglioso. Sarebbe meraviglioso questo gruppo di amici scrittori che a turno vivono storie meravigliose e avventurose basate proprio sui loro racconti e sulla loro fantasia. " />
Sicuramente la tua opera, caro nonno, vincerà il premio originalità a questo giro, stanne certo.
Ahahaha " /> " />
Nonno hack... un racconto troppo troppo bello!!!!
Roberto, il tuo miglior scritto del contest, poco ma sicuro. Bravissimo!
E io vado a scapocchiare col mio uomo \m/
È Frittella il nostro Re
Fa i pasticci, fa i bignè
Io ne mangio pure tre
È Frittella il nostro Re!!!
You're mine. Mine, as I'm yours. And if we die, we die. All men must die, Jon Snow. But first we'll live.
La cosa bella di essere guardiani? l'affetto con cui veniamo ripagati, ma anche il rispetto, la riconoscenza. E' un impegno che dà molto onore e tanta gloria (Cit @Maya )
Ahahahah è bellissimo hack!! " />" />" />
Ahahahahahah Roberto sei un mito! "> Sei riuscito a tratteggiare alla perfezione ognuno di noi! Bellissimo
Son contento che ci abbia preso " />
Scrivevo, e ridevo, giuro, è stato divertente!
E devo dire che condivido in pieno il "sogno" di Erin, magari ci fosse davvero sta confraternita dello scrittore!
Un po' mi ci trovo però, lo spirito è proprio questo per me, divertimento e osservazione dell'altrui scrivere, per lo meno questa fratellanza virtualmente, esiste
ps
mi sono accorto di aver dimenticato Daerys!!! Miseriaccia!!!
hackthuana " /> sei geniale!
storia originale (anzi, unica!) e personaggi ben caratterizzati (sembrano quasi reali!)
Grazie, Confratello.
Grazie nonno hack, hai scritto un pezzo che mi ha allo stesso tempo divertita e commossa (sarò mica un po' troppo sentimentale?) ... Grazie di cuore, sei geniale " />
Son contento che ci abbia preso " />
Scrivevo, e ridevo, giuro, è stato divertente!
E devo dire che condivido in pieno il "sogno" di Erin, magari ci fosse davvero sta confraternita dello scrittore!
Se vogliamo costituirla io sono pronto e a tale proposito ho già preparato il blasone.
Il logo è soggetto alle vostre eventuali opinioni e modifiche, sempre che sia in grado di poterle fare.
Attendo i Vs. graditi pareri.
Oops, dimenticavo!
Nonno Hack sei stato favoloso! Bravo.
" />" />
Zio Cavaliere, bellissimo stemma! Da inserire in firma!
Sempre pronto il nostro gioviale Zio " />
Mi immagino già la confraternita che si riunisce segretamente... per avventurarsi in chissà quali peripezie " />
@Erin: ma fratellanza va bene anche nel senso di profonda amicizia o rapporto padre figlio?
Stavolta dunque, era toccato ad Edoardo, e lui, amante dei pirati, aveva fatto allestire un barcone a galeone, con tanto di vele e bandiere nere, e aveva perfino assegnato nomi ad ognuno, cosa che aveva creato una confusione pazzesca, visto che questi erano di una difficoltà astronomica, e i confratelli, finivano sovente per chiamarsi e confondersi l’uno con l’altro.
Troppo forte questo pezzo! " />
Voto già assicurato.
Ecco a voi. Buon divertimento.
Contest di scrittura creativa.
Titolo: Legami e vendette.
Caratteri: 4708
“Aspetta sorella.” Trimar Vraed attese che la sua nave si avvicinasse alla spiaggia per sbarcare. Era stato lo zio ad avvisarlo della cattura di Immis.
Questo era troppo: poteva sopportare ogni pena ma non che facessero del male a sua sorella. Così con il padre e qualsiasi parente all’oscuro di tutto aveva chiamato a raccolta un manipolo di guerrieri ed era partito per l’isola di Nwâryab .
Doveva agire in fretta e in segreto. Finalmente la nave arrivò e Trimar scese.
<<Bene, i Nîrtoim sono impegnati in una battaglia navale, non si aspettano questo attacco. Siate veloci, silenziosi e spietati. Devastate i villaggi e le città. Dividetevi in cinque gruppi. Taeber, Qarnart, Jernas, Dyavas e Raemad saranno i comandanti. I dieci uomini più furtivi mi seguiranno. All’opera adesso!>> comandò ai suoi guerrieri, che prontamente eseguirono gli ordini. Trimar avrebbe dovuto provare pietà, perdonare i Nîrtoim ma non poteva farlo.
Nessuna scusa sarebbe bastata per lui.
<<Seguitemi.>> ordinò agli ai dieci rimasti <<lasciate ciò che non serve. Viaggeremo leggeri. Non sarà facile quest’impresa.>>
Infatti era molto difficile, per alcuni quasi impossibile: raggiungere la fortezza di Altatorre. L’obbiettivo era raggiungere la cima del colle e, senza farsi notare, cercare di raggiungere le prigioni di Altatorre, dove era convinto fosse rinchiusa Immis, per liberarla. “Ma Altatorre è una fortezza quasi inespugnabile ed è impossibile al momento entrare senza farsi notare.” Questo dettaglio demoralizzò solo all’inizio Trimar, che ritrovò immediatamente la volontà e la speranza.
“Chissà cosa le avranno fatto, cosa le staranno facendo proprio in questo momento. Devo salvarla a qualunque costo” pensò Trimar.
Trimar e i suoi uomini si camuffarono: chi da mendicante, chi da cavaliere errante, chi da beraes, chi da mercante.
“Che strana compagnia” pensò “ma non c’è tempo per le risate, non ora.”
<<Camminate senza preoccuparvi voi. Nessuno sa chi siete.>>
“Sono io che devo essere il più cauto di tutti.”
Un contadino, il cui cavallo trasportava lui e un carretto pieno di cibo, soprattutto carne, vide Trimar, ma non conoscendolo, si limitò a guardarlo torvo come per dire “ma che accidenti vuoi?”.
Trimar non ci fece caso.
Vraed si avvicinò al viandante e gli chiese:
<<Buon uomo, vai ad Altatorre?>>
<<Sci.>>
“Che modo di parlare bizzarro.”
<<E daresti un passaggio a noi?>>
<<Sciete in diesci, sciete troppi. Mashimo tre pershone.>>
<<E gli altri?>>
<<Sce fascio entrare gli altri, il maiale dove lo metto?>>
“Meglio non perdere tempo”
<<D’accordo. Io vengo. Chi altri vogliono venire?>>
Prima che qualcuno potesse rispondere, il contadino chiese: <<Come ti chiami?>>
Trimar si inventò un nome in quel momento: <<Maeran.>>
<<Coinscidenza. Anche mio figlio sci chiama coscì.>>
<<Eh, già. Chi viene?>>
Alzarono la mano uno dei finti beraes e uno dei mercanti.
Quando tutto fu pronto e sistemato, il contadino diede un lieve colpo di frusta al cavallo e tutti e quattro partirono.
“Gli altri se la caveranno da soli.” disse tra sé e sé Trimar.
Col passare del tempo, egli era sempre più impaziente, ma non lo fece capire al contadino. Era un uomo senza diversi denti, con capelli corti che lasciavano spazio a una piccola chierica. Nonostante la pessima dentatura, sorrise per quasi tutto il viaggio.
Il cavallo andava al passo, procedendo in modo particolarmente lento.
“Troppo lento.” pensò Trimar.
A un certo punto cominciò a piovere a dirotto. Non era di certo utile per tirare su il suo umore.
“Troppo lento e troppo bagnato.”
<<Quanto manca ancora, buon uomo?>>
<<Non lo scio. Sce non shbaglio, abbiamo percorscio metà shtrada.>>
“Solo? Accidenti a lui e al suo ronzino.”
<<Si può andare più in fretta?>>
<<La shtrada è sciempre piena di buche. Non dovrei farlo andare più velosce. Proviamo, comunque.>>
Una delle ruote affondò nel terreno, su una buca, e si staccò, lasciando fermi tutti.
<<Ah, me l’ashpettavo! Non ti dovevo ashcoltare, puzzone di un vagabondo!>>
“Troppo lento, troppo bagnato e troppo paziente.”
<<Cerchiamo di stare calmi. Si può sempre aggiustare tutto. La ruota la si può rimettere com’era prima.
Se voi, Ber Renaen e Tarran, ci aiutate, farebbe piacere a tutti e due.>>
Non poteva mettersi a fare la parte del comandante, ma bastò una sua occhiata per far capire ai due che dovevano muoversi.
Sotto la pioggia battente si riuscì a rimettere la ruota di legno al suo posto e il contadino pregò che non si staccasse. Lo stesso fece Trimar per solidarietà.
“Troppo lento, troppo bagnato, troppo paziente e troppo devoto.”
A Trimar venne fame, vedendo tutta quella carne.
“Non c’è tempo per il cibo” disse tra sé e sé “c’è tempo solo per Immis.”
Eddard... miseriaccia!
Ma come finisce l'impresa???
Comunque, al solito, questo tuo mondo piratesco è affascinante, e riesco a figurarmelo sempre meglio.
Non ti nascondo che dopo aver letto i primi nomi mi è scappato un sorriso
Però in questo senso stai facendo un lavoro lodevole, e...
sono in pena per Immis!!! Uff...
“colpa di quella strana erba che il “Nonno” aveva bruciato qualche attimo prima, con la geniale idea di far scaldare tutti”. " />
Io non mi sono ancora ripreso, le idee sono poche ma confuse. " />