Come hai fatto a non leggere libri per un anno?
Per me ad esempio avere 18 anni è lo stesso che averne 12.
Vuoi dire che in cinque anni non sei cambiata, cresciuta, maturata? Mi chiedo cos'hai vissuto a fare... :unsure:
Ciò che non approvo è il modo in cui descrive. L'ho detto, il troppo stroppia.
Visto che la scrittura è il tuo pane, potresti evitare di usare proverbi fatti e spiegare nel dettaglio in che modo Martin descrive in modo eccessivo alcune cose.
Non riesco a farmi coinvolgere da una lettura se non la guardo con occhio "professionale", per me che faccio la scrittura il mio centro di esistenza è inevitabile.
Penso sia triste quando un professionista non riesce più a vivere perchè lavora anche quando dovrebbe semplicemente godersi la materia di cui è appassionato.
Se invece preferisci questo approccio, dovresti veramente finire Martin e leggere Erikson e Robin Hobb e Stephen King e tutti gli altri... tu scrivi, e scrivi fantasy: se i tuoi colleghi non hanno niente da dirti, c'è qualcosa che non va.
Quoto la domanda di Triex.
Ma io non ho mai detto che Martin non mi ha insegnato nulla, anzi! Sto prendendo molti spunti.
In cinque anni non sono maturata perchè non c'era nulla da far maturare. Ho fatto nuove esperienze, mi sono arricchita, ma il carattere di base è rimasto lo stesso. Io sono nata "matura", sono cresciuta in fretta per forza di cause maggiori. Ma questa è una cosa personale, lasciamo stare :unsure:
Mi chiedo anche io come ho fatto a non leggere per un anno, ma Il Signore degli Anelli fu così intenso da sfinirmi. Poi l'ho riletto almeno altre tre o quattro volte, così come ho letto 5 volte i Promessi Sposi e il Silmarillion. Dopo quel periodo, mi sono ripresa alla grande insomma :unsure:
Ma io non ho mai detto che Martin non mi ha insegnato nulla, anzi! Sto prendendo molti spunti.
E allora vai avanti, no? :unsure:
Cioè, un conto sarebbe se proprio ti annoiasse e non ti coinvolgesse. Ma se dici che ti affascina e addirittura ti fa imparare tante cose... dire che non ci vuoi avere piu niente a che fare perchè "turba" mi sembra.. mah... semplicemente un'inutile chiusura mentale, senza offesa.
Poi per carità, ognuno fa quello che vuole, ma per me non ha senso.
In cinque anni non sono maturata perchè non c'era nulla da far maturare. Ho fatto nuove esperienze, mi sono arricchita, ma il carattere di base è rimasto lo stesso. Io sono nata "matura"
breve OT/
leggendo questo tuo ultimo post, mi sono chiesta quale delle seguenti ipotesi si avvicini di più alla realtà: :unsure:
a) sei un bluff, nel senso che mariateresa non esiste, non hai neppure lontanamente 18 anni, probabilmente ti chiami ugo e la tua massima realizzazione è assumere la parte dell'adolescente tormentata e provocatrice in una mezza dozzina di forum contemporaneamente
b) sei davvero mariateresa, sei convinta di ciò che hai appena scritto e non ti ha mai sfiorato il dubbio che affermazioni simili siano tanto arroganti quanto rivelatrici di scarsa maturità
c) sei davvero mariateresa e ti sei lasciata trascinare un po' troppo dalla discussione in corso, finendo per agire (in questo caso scrivere post, dato che siamo su un forum) in modo impulsivo e pentendotene già due minuti dopo
niente di male in ogni caso, imho, è solo che sono una persona curiosa :unsure:
/fine OT
riguardo i diversi stili adottati dagli autori fantasy post-tolkeniani, credo vi sia pane per tutti i denti.
de gustibus... :lol:
molti su questo forum hanno apprezzato in martin proprio ciò che tu non hai gradito, così come esiste anche una schiera più o meno folta di lettori che non amano tolkien, pur riconoscendone il valore letterario indubitabile.
credo che oggi il mercato offra almeno una mezza dozzina di autori rivolti a un pubblico fantasy adulto che vale la pena leggere. ti cito al volo rothfuss, hobb, erikson, abercrombie, gemmel, lynch.
martin ti ha deluso, ma altri potrebbero soddisfarti, quindi... buona lettura! :D
Il dubbio che sia un bluff l'ho avuto anch'io, troppi controsensi.
Siamo alla quarta pagina di discussione e ancora non si è capito se a "mariateresa" Martin piace o non piace.
Nel racconto che sto scrivendo, e in quelli che ho progettato, sarò ben peggio di Martin riguardo scene di morte e di sesso :unsure: .
Non e' cosi'. Mi spiace.
Ma da quello che ho capito, cio' che di Martin non ti piace e' proprio quello che lo caratterizza in maniera cosi' distintiva, quindi dubito che il proseguo possa incontrare i tuoi gusti. Leggi altro, e magari un giorno dagli un'altra possibilita', che ne vale davvero la pena.
Ritengo comunque che la ragione per cui non ti piace, e' perche' non e' abbastanza 'fantasy' (in senso classico, epico). Ci ho azzeccato?
Comunque anch'io sono in una fase di turbamento: ho finito per la terza volta Le cronache, ho letto Fuga impossibile (sempre di Martin) e poi ho iniziato tre romanzi di Urania. In tutti e tre non sono riuscito ad arrivare oltre le prime 10 pagine, cosa che non mi e' mai successa in vita mia. :unsure:
Devo trovare qualcosa che mentre la leggo non mi faccia pensare "se pero' fosse uscito A Dance With Dragons"... :D
Devo trovare qualcosa che mentre la leggo non mi faccia pensare "se pero' fosse uscito A Dance With Dragons"... :unsure:
Prova questo, per svagarti...
Prova questo, per svagarti...
Preferisco "A noi vivi"....... :unsure: :D :lol:
Comunque,mariateresa,se posso permettermi.....è un peccato che tu non voglia proseguire nella lettura dell'opera di Martin.Non tanto per la qualità (ti renderai conto,se deciderai di andare avanti,che quella è indubbia) della trama e dell'intreccio,ma per una questione insita al genere:il fantasy è un genere che fa una fatica mortale a rinnovarsi,a togliersi di dosso certe irritantissime etichette affibiate da pomposi luminari;di conseguenza,nel momento in cui appare sulla scena uno che cerca di portare una ventata di aria fresca (e le innovazioni di Martin non si fermano a "decapitazioni e sco**te",come hai ammesso tu stessa),bisognerebbe accoglierlo con più entusiasmo e vedere cosa ha da raccontare.
Il tuo errore è,a mio avviso,quello di proiettarti troppo nel romanzo,di avere un idea troppo precisa di quello che vuoi,di quello che ti aspetti voltando la pagina e passando a quella successiva.E questo è un grosso errore,perchè inevitabilmente ti porta ad andare incontro a quella che il RE definisce come "la più grande maledizione che possa colpire un lettore":il disincanto.
Leggere è un pò come prenotare un viaggio al buio:metà della bellezza è data dall'inaspettato.Certo potresti essere una di quelle persone a cui piacciono i viaggi rigorosamente programmati,ma......quanti tramonti di montagna ti perderesti,che magari non avevi immaginato di vedere mai?Quanti campi di grano?Quanti vicoli di paese dove ti sembra di tornare indietro nel tempo?Quante citta illuminate da un unverso di luci?Quante.......ok,mi fermo,sono scaduto nel patettico già da troppo...... :unsure:
Solo una cosa.....
"ah, Martin! Ha lo stesso fascino di un gatto spiaccicato per la strada: ti fa schifo, ma continui a guardarlo."
Questo mi ricorda un altro passaggio da uno dei libri del RE,che penso sarebbe stata benissimo in bocca al genio di cui sopra:
La gente ci tiene tanto a sapere perché scrivo roba così truculenta. Mi piace dire che è perché ho il cuore di un ragazzino... Lo tengo in un barattolo sulla mia scrivania.
Poi tornando serio afferma.....Uno dei miei compiti in quanto scrittore è quello di assalire le vostre emozioni e forse di aggredirvi – e per far questo uso tutti gli strumenti disponibili. Forse sarà per spaventarvi a morte, ma potrebbe anche essere per prendervi in modo più subdolo, per farvi sentire tristi. Riuscire a farvi sentire tristi è positivo. Riuscire a farvi ridere è positivo. Farvi urlare, ridere, piangere, non mi importa, ma coinvolgervi, farvi fare qualcosa di più che mettere il libro nello scaffale dicendo: "Ne ho finito un altro", senza nessuna reazione. Questa è una cosa che odio.
L'onestà nel raccontare compensa moltissimi difetti stilistici mentre mentire è il peccato irreparabile in assoluto.
:lol: :wub: :(
"ah, Martin! Ha lo stesso fascino di un gatto spiaccicato per la strada: ti fa schifo, ma continui a guardarlo."
non sono d'accordo. In Martin c'è anche il gatto spiaccicato, ma non è assolutamente la sintesi di asoiaf.
personalmente non ci trovo niente come "fascino dell'orrido" e via discorrendo.
nemmeno in king, anche se lui fa finta di sì, per bullarsi un poco.
sono altri i libri che sono gatti spiaccicati in mezzo alla strada. quelli della fallaci, ad esempio
"ah, Martin! Ha lo stesso fascino di un gatto spiaccicato per la strada: ti fa schifo, ma continui a guardarlo."
non sono d'accordo. In Martin c'è anche il gatto spiaccicato, ma non è assolutamente la sintesi di asoiaf.
personalmente non ci trovo niente come "fascino dell'orrido" e via discorrendo.
nemmeno in king, anche se lui fa finta di sì, per bullarsi un poco.
sono altri i libri che sono gatti spiaccicati in mezzo alla strada. quelli della fallaci, ad esempio
condivido.
martin ha uno stile realistico non incline al fascino dell'orrido. le scene forti di ASOIAF sono scene di vita quotidiana o straordinaria che non hanno in sé niente di particolarmente incredibile (tolto il filone dany ed estranei). molti dei quadri di violenza più efferata della serie sono assolutamente plausibili in un contesto di guerra dinastica degenerata in guerra civile di cui la nostra stessa storia è piena. i rapporti uomini-donne altrettanto.
balon ha ragione: leggete la fallaci, leggete il suo Un uomo, per esempio, e godetevi (si fa per dire) i dettagli. c'è da stare male. ;)
se, invece, quello che qualcuno non digerisce è la filosofia hobbesiana che martin abbraccia... beh, allora, questo è un altro discorso. ^_^
Mah, gatto spiaccicato (ma dopo un po' riesci a staccartene) è Barker, Martin ha qualcosina di più.
Però le immagini nei libri successivi sono a quel livello, se già ora ti infastidisce io ti consiglio di NON continuare, nemmeno per professionalità; e già che ci siamo di non sprecare tempo e soldi a comprare nemmeno Erikson ;)
/MOD
Comunque invito tutti a restare d'ora in poi in discussione sullo stile (bravi, lo so che ci siete tornati, ma non fa male) più che sui fatti personali ed educazione letteraria privata di mariateresa, cosa che sul Castello è OT.
Ho deciso di dare un taglio alla questione. Se Martin mi piace? Diamine, si! :unsure:
Mi fa arrabbiare, mi fa orripilare, mi fa restare col fiato sospeso...è pesante leggerlo a volte, ma mi attrae, come succede con i poli opposti ^_^
Credo di poter imparare molte cose da lui e di poter prendere diversi spunti(gli uomini occidentali del mio racconto, e specie i licantropi, non sono meglio dei Lannister o degli Stark come carattere, eccetto qualcuno).
io Martin non l'ho mai trovato efferato, e se non ricordo male quando l'ho cominciato avevo intorno ai sedici anni...innanzitutto martin non è crudele. Crudeli è possono essere King, Mieville, Lansdale, per restare in ambito fantasy e sci-fi. In ambito cinematografico, "Pulp fiction" non è crudele, "Non è un paese per vecchi" sì, e ci sono molti meno sangue e parolacce. Il primo è divertente, il secondo è un pugno nello stomaco..
Leggere martin non ti lascia "male", nemmeno quando leggi di una testa mozzata o di qualche personaggio principale che finisce stecchito.
E nemmeno è volgare, o meglio, non eccessivamente. Apprezzo che il linguaggio sia coerente col personaggio a cui appartiene, anzi, e apprezzo che ognuno abbia la sua personale volgarità nella saga.
io Martin non l'ho mai trovato efferato,
Neppure io, pero' devo dire che leggo Dylan Dog fin dalle medie e quando ho iniziato le cronache era abituato ai film horror, quindi e' abbastanza normale che da quel punto di vista non mi abbia minimamente disturbato...