Come promesso, mi sono gettata nella lettura del primo libro delle Cronache, Il trono di spade. Ora, sentendo molti dire che era la solita schifezza fantasy medievale tipo Terry Brooks, per paura ho comprato l'edizione Oscar del primo libro, al fine di evitare un inutile spreco di soldi. Maledizione alle chiacchiere infondate! :D Dovrei incominciarmi a preoccupare quando le persone si sperticano in lodi sui libri, non quando li criticano. Ho letto solo il prologo ieri,ero stanchissima per via della mia festa di compleanno, ma quel singolo pezzo mi ha convinta sul fatto che Martin è davvero geniale :unsure: Era dai tempi del Il Signore degli Anelli che non leggevo un lavoro fantasy degno del suo nome, così ben fatto e finalmente frutto di qualcuno che sa come scrivere. Dirò di più. Martin ha uno stile a tratti insolito, che per certi versi potrebbe essere una pecca, ma da un lato costituisce la sua originalità. Usa degli accostamenti davvero singolari, tipo la lussuria per spiegare la morbidezza del mantello, oppure entità vivente. A primo impatto devi fermarti e riflettere un po', ma poi le parole rievocano così tante sensazioni accostate tra loro, che il senso di mistero proprio del racconto aumenta e ti trasporta totalmente. Non è il mio stile questo, ma nonostante tutto lo apprezzo moltissimo! :unsure:
Peccato che il fantasy sia lasciato a margine a scuola. Studiare Martin o Tolkien non sarebbe una vergogna, ma un' opportunità di imparare come scrivere.
:lol: :lol: :wub: :( ;) ^_^ ^_^ ^_^ ^_^
Quoto appieno!
Il fantasy dovrebbe essere considerato un genere letterario con pari diritti e dignità degli altri; sarebbe un mondo migliore se Tolkien venisse insegnato nelle scuole!
La prosa di Martin personalmente mi manda in visibilio: ha uno stile particolare ben definito, decisamente alla larga dagli accostamenti più banali e capace di sorprendere ed estasiare anche quando ormai pensi di conoscerlo a fondo...Da brividi lungo la schiena!
Detto questo, benvenuta nel club! Datti da fare che ne hai di libri davanti a te(non sai che invidia... :D ),
ma se la magia del buon zio Martin riuscirà a prenderti come si deve, è probabile che ti metterai al passo ancora prima dell'uscita del prossimo libro :unsure: :unsure:
Buona lettura!
PS: Buon compleanno!
Che invidia, non so che darei per poter rileggere le Cronache per la prima volta, senza conoscere già trama e personaggi... goditi queste emozioni!
Quanto allo stile credo anch'io che quello di Martin sia molto particolare, capace di evocare emozioni e sensazioni con rapidi accostamenti semantici. E poi il suo miglior pregio secondo me è la capacità di incollarti alle pagine senza mai farti perdere il filo della narrazione, senza momenti di stanchezza o cambiamenti di registro inappropriati.
La prima volta che ho letto le Cronache ho passato giornate intere a leggere senza stancarmi mai, divorando le pagine come un drogato in crisi d'astinenza! Che bei momenti irripetibili!
Oltretutto non sono un esperto di fantasy, Asoiaf a parte ho letto solo il Signore degli Anelli, quindi per me è quasi un mondo sconosciuto. Ho amato questi due autori ma non so quanto mi appassionerei ad altri.
Ho sempre un po' snobbato il genere ed evidentemente (almeno stando a Martin e Tolkien) mi sono sbagliato di grosso!
Sono riuscita a recuperare il tempo perduto, e ora sto a pag 106 (sono poche, ma nel giro di due giorni riesco a finirlo). Dico subito che ho trovato i primi difettucci, che molti forse mi contesteranno, e che come accade con i bravi scrittori in parte sono da considerarsi pregi o per lo meno originalità.
Mentre mi piace molto lo stile delle descrizioni, soprattutto come entra nel vivo dell'azione con i personaggi tramite poche ma efficaci parole, non posso dire altrettanto dello stile colloquiale. Premetto che non disdegno le espressioni forti, nè le scene violente o sensuali che descrive molto bene senza cadere nel volgare, ma non ammetto una parlata troppo sboccacciata in bocca a certi personaggi. L'ho trovata perfetta per alcuni, tipo i Lannister(che mi sono davvero antipatici, Tyrion a parte :unsure: ) e il fratello tremendo di Daenerys(un cattivo come si deve, altro che quello smidollato di Aster troisiano o di Gwidyon strazzulliano) e devo ammettere anche per re Robert(mi ricorda Gimli di Tolkien :unsure: ) l'ho giudicata eccessiva negli altri personaggi, specie se di sangue nobile. Bisogna adattarsi, almeno secondo me, alla tipologia di personaggio. Però devo dire che alcune parole le ho trovate eccessivamente volgari, ecco :lol: Fatto puramente personale, che non ha a che vedere con il saper scrivere. Io parlo volentieri il dialetto romano, uso espressioni forti, ma le parole volgari le detesto e cerco di non dirle mai. Se devo usarle nel racconto, le metto in bocca a personaggi loschi(tipo gli orchi).
Un' altra pecca è la violenza con la quale gli eventi travolgono il lettore, trascinandolo in un vortice che sembra infinito e dal quale non c'è scampo. Questo aspetto è anche positivo, su di me sta avendo una sorta di effetto dopante per il quale non posso smettere di andare avanti, però ho trovato un po' moleste tutte le descrizioni informative sulla storia delle casate. Martin è stato molto bravo a mascherarle bene per non fare infodump, infatti non sono pesanti da leggere, però credo che generino confusione. Io preferisco mostrare lentamente e a loro tempo le cose. Però sono felice che il mondo creato da Martin, a pari della Terra di Mezzo, abbia la sua storia tangibile! :D (questo ultimo difetto di Martin lo ha anche Tolkien a dire il vero).
Che dire, si sta rivelando un'opera strana, affascinante, che ammalia. La struttura in alcuni punti lascia un po' a desiderare, ma rimane scritto in modo esemplare. Finirò tutte le Cronache, e credo che difficilmente troverò un'opera tanto geniale. Spero di imparare molto e bene da Martin!
il punto è (secondo me): le cronache non sono veramente fantasy.
dimentica la terra di mezzo e gli elfi e i cavalieri dalla parlantina fluente e gli orchi sboccati.
qui i cavalieri sono i veri orchi.
questo è un medioevo oscuro, crudo, sanguinoso, diciamo pure barbaro per molti aspetti, scintillante fuori ma marcio dentro, senza eroi e innocenti.
il fatto che si chiami "westeros" anzichè "inghilterra del tardo '300" e ci sia una qualche esilissima magia da qualche parte è del tutto irrilevante.
Robert è quanto di più diverso da Gimli ci possa essere.
Ehm, allora...
A quanto ho capito, le crudezza, le espressioni volgari e l'attenzione sull'aspetto "oscuro" del mondo di Martin sono cose che non apprezzi tanto (leggendo anche il tuo post nell'altro topic...).
Beh, ti avverto che la saga è proprio così e che anzi, quella che stai leggendo adesso è la parte più "leggera" e "pucciosa". Dopo la saga si farà ancora più cruda e "scandalosa". Preparati a questo, non aspettarti assolutamente un fantasy tolkeniano fiabesco e luminoso, perchè Le Cronache del ghiaccio e del Fuoco sono praticamente l'opposto sotto questo aspetto :unsure:
Le storie delle casate secondo me vanno bene così, sono inseriti al momento giusto. E' funzionale che siano proprio lì per ciò che accadrà in futuro.
Inoltre per adesso la trama è ancora semplice, dopo tutto si farà molto più intricato e complesso. Quindi cerca di seguire le cose con attenzione. Al massimo ci siamo sempre noi che ti possiamo dare chiarimenti :unsure:
Premetto che non disdegno le espressioni forti, nè le scene violente o sensuali che descrive molto bene senza cadere nel volgare, ma non ammetto una parlata troppo sboccacciata in bocca a certi personaggi. [...]
Questa è colpa del traduttore: non solo i dialoghi secchi e precisi di Martin tendono a diventare, in generale, lunghi e verbosi, ma per giunta la volgarità è spesso esagerata (inutilmente e stupidamente) nella traduzione italiana. Magari, se vuoi, cita le frasi che ti sono sembrate volgari, cosí potrò mostrarti il corrispondente inglese.
il punto è (secondo me): le cronache non sono veramente fantasy.
Ciao Balon, a mio avviso sono puro fantasy
dimentica la terra di mezzo e gli elfi e i cavalieri dalla parlantina fluente e gli orchi sboccati.
eheh, d'accordissimo.
qui i cavalieri sono i veri orchi.
questo è un medioevo oscuro, crudo, sanguinoso, diciamo pure barbaro per molti aspetti, scintillante fuori ma marcio dentro, senza eroi e innocenti.
E' a mio avviso un'epoca di fantasia oscura, dura, sanguinosa, che ha del medioevo solo le armature e la tecnologia, piena di eroi ed innocenti.
SPOILER fino a L'OMBRA DELLA PROFEZIAeee657e6121acf36eaea885c2c187b96'eee657e6121acf36eaea885c2c187b96
Perche' credo che piccole azioni eroiche vengano compiute quasi in ogni pagina. Lucy, che abbandona suo figlio per tentare di salvarne un altro, anche se spinta a farlo, compie un'azione eroica, che pochi sarebbero disposti a fare.
il fatto che si chiami "westeros" anzichè "inghilterra del tardo '300" e ci sia una qualche esilissima magia da qualche parte è del tutto irrilevante.
Sempre, a mio avviso, come sopra. Questo e' il mondo di Westeros, l'Inghilterra del 300 non ha nulla di che spartire. Per l'Inghilterra del 300 si possono leggere saggi di storici medievalisti (Le Goff per esempio).
Sempre, a mio avviso, come sopra. Questo e' il mondo di Westeros, l'Inghilterra del 300 non ha nulla di che spartire. Per l'Inghilterra del 300 si possono leggere saggi di storici medievalisti (Le Goff per esempio).
D'accoro con quanto affermi sopra, ma quello che dico è che il realismo crudo di martin si avvicina molto di più a un romanzo storico alla cornwell piuttosto che a un fantasy più classico alla erikson o alla tolkien.
niente elfi che sgambettano seminudi per i boschi o città volanti, cavalieri bianchi immacolati e semidivinità malvage in procinto di conquistare il mondo.
Sono andata leggermente avanti, e si, mi sono accorta che quella parvenza di luce che avevo visto brillare è svanita. E questo mi basta per non invogliarmi a leggere gli altri libri. Leggerò solo questo, voglio finirlo perchè non so resistere :unsure:
Un lavoro di genio, nulla da dire. Ben scritto, originale, privo di incongruenze...ma non mi piace affatto la sua concezione di epoca medievaleggiante. I barbari erano molto più che uomini rozzi simili a quelli che lui dipinge. Io amo molto il Medioevo, ne ho una concezione diversa dalla sua, l'ho detto nell'altro post. Riconosco che Martin è un grande, ma non condivido il suo pensiero. Mi regalerà altre emozioni, ma che dire...alla fine rimango innamorata di Tolkien :unsure:
Io sono così:lunatica, volubile...ma nel mio cuore c'è spazio per un solo amore! :D
Sono andata leggermente avanti, e si, mi sono accorta che quella parvenza di luce che avevo visto brillare è svanita. E questo mi basta per non invogliarmi a leggere gli altri libri. Leggerò solo questo, voglio finirlo perchè non so resistere :unsure:
Il primo libro non è affatto il primo libro, è stato spezzettato a casaccio dalla mondadori.
Per finire "il primo libro" dovresti leggere anche il secondo, lì c'è un minimo di "finale".
Comunque de gustibus.
I miei gusti sono diametralmente opposti ai tuoi :D
Però scusa.. se comunque ti prende leggilo lo stesso, anche se non è la concezione che condividi tu, un po' di elasticità... Mah, vabbè =P
Dove sei arrivata? Sono curiosa comunque :unsure:
Non è il mio stile questo, ma nonostante tutto lo apprezzo moltissimo!
(questo ultimo difetto di Martin lo ha anche Tolkien a dire il vero).
...
La struttura in alcuni punti lascia un po' a desiderare, ma rimane scritto in modo esemplare.
Ciao Mariateresa,
il mio consiglio e' che tu sospenda ogni giudizio affrettato sulla struttura della saga e che ti metta a leggere l'opera col puro gusto della lettura, senza avere questa voglia frenetica di correggere e fare appunti al romanzo scritto da un altro autore (anche perche' sei solamente a pagina 106).
Per esempio, ti danno fastidio le descrizioni prolisse delle casate. Come ti ha spiegato Arya, e' importante capire il rapporto, gli intrighi, la storia stessa delle casate. Anzi, se vedi quanti di noi usano il motto o lo stemma di una casata, puoi intuire che dopo un po' di tempo tutte queste descrizioni diventeranno piu' semplici da assimilare; non solo, sara' quasi naturale parteggiare per una o l'altra delle casate.
Buona lettura!
Peccato che il fantasy sia lasciato a margine a scuola. Studiare Martin o Tolkien non sarebbe una vergogna, ma un' opportunità di imparare come scrivere.
Che dire, si sta rivelando un'opera strana, affascinante, che ammalia. La struttura in alcuni punti lascia un po' a desiderare, ma rimane scritto in modo esemplare. Finirò tutte le Cronache, e credo che difficilmente troverò un'opera tanto geniale. Spero di imparare molto e bene da Martin!
Sono andata leggermente avanti, e si, mi sono accorta che quella parvenza di luce che avevo visto brillare è svanita. E questo mi basta per non invogliarmi a leggere gli altri libri. Leggerò solo questo, voglio finirlo perchè non so resistere :unsure:
:unsure: :D :lol:
Non ti stai buttando un po' troppo nei giudizi, sia positivi che non? Cioè, sei passata in neanche un giorno dal capolavoro, alle perplessità fino a dire che finirai solo il primo libro. Forse dovresti leggere con più calma. :lol:
dimentica la terra di mezzo e gli elfi e i cavalieri dalla parlantina fluente e gli orchi sboccati.
Sì ma non c'è una legge che dice che in un fantasy ci devono per forza essere determinate caratteristiche. Gli elementi magici sono numerosi, solo che non vengono utilizzati più di tanto. Ma senza la magia le Cronache non esisterebbero.
Su violenza e affini. Io non trovo che le Cronache siano particolarmente sboccate. Non eccessivamente almeno.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »
Sì ma non c'è una legge che dice che in un fantasy ci devono per forza essere determinate caratteristiche
Beh, quasi.
a Martin è riconosciuto proprio questo merito (o demerito, nell'ottica di mariateresa), ovvero aver tagliato i ponti con moltissiemte delle caratteristiche tipicamente tolkeniane
Ma senza la magia le Cronache non esisterebbero
esisterebbero benissimo.
SPOILER FINO AFFC
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gli Estranei possono essere sostituiti con un popolo barbaro, selvaggio e ferale e sub-umano. Perderebbe un po' di impatto, ma alla fine sono comparsi in 3-4 capitoli. I draghi finora sono stati irrilevanti. Le mille vite di Beric sono inutili e la resurrezione di Cat non è che finora abbia inciso molto.
I vari dei, corvi con tre occhi e profezie potrebbero essere grandi panzane, per quanto ne sappiamo al momento.
a Martin è riconosciuto proprio questo merito (o demerito, nell'ottica di mariateresa), ovvero aver tagliato i ponti con moltissiemte delle caratteristiche tipicamente tolkeniane
Ma certo. Però sempre di fantasy si tratta. Tutto qui. Anche se Martin non è l'unico ad aver tagliato i ponti.
Per quanto mi riguarda quest'aspetto mi interessa poco. Se un romanzo pieni zeppo di elfi e orchi è fatto bene, mi piace, altrimenti no, idem per un romanzo più storico o realista. Insomma per me il realismo non è così importante, conta molto di più la coerenza interna.
SPOILER FINO AFFC
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gli Estranei possono essere sostituiti con un popolo barbaro, selvaggio e ferale e sub-umano. Perderebbe un po' di impatto, ma alla fine sono comparsi in 3-4 capitoli. I draghi finora sono stati irrilevanti. Le mille vite di Beric sono inutili e la resurrezione di Cat non è che finora abbia inciso molto.
I vari dei, corvi con tre occhi e profezie potrebbero essere grandi panzane, per quanto ne sappiamo al momento.
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gli Estranei un popolo barbaro??? Secondo me è l'esatto opposto. Di popolo barbari ce ne sono nelle Cronache (dothraki, bruti, tizi delle montagne) ma gli Estranei rapprentano qualcosa di molto più oscuro e misterioso. Io li paragonerei agli alieni.
I draghi non sono affatto irrilevanti. Senza di loro la storyline di Dany non ha senso. Tutto ciò che riguarda Dany ha senso con i draghi.
Le resurrezioni inutili. Non credo proprio. Cioè Beric sì, Cat direi di no.
Il Corvo con 3 Occhi una panzana non regge. E comunque Bran diventerebbe inutile.
Aggiungo Melisandre, senza la quale non sarebbe morto Renly e la storia sarebbe già bella che finita, senza contare il rito delle 3 morti.
E Mirri? Anche qui mi sembra che le sue azioni siano fondamentali.
Le profezie comunque alcune si sono avverate.
Per non parlare delle stagioni.
« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »