1)Il problema è che una storia pensata per un gdr, per quanto masterata bene, risente di tutta una serie di schematismi che la realtà non ha.E' come se tu fotografassi la foto di un oggetto anzichè fotografare direttamente l'oggetto... la qualità non sarà mai la stessa.
Pensa all'allineamento: nella realtà i personaggi non sono mai legali buoni o caotici malvagi
Ma in una campagna con buon master e buoni giocatori non esistono personaggi legali buoni o caotici malvagi, nel senso che gli allineamenti sono presi come generica indicazione della mentalità (tende a seguire le regole? ha un suo codice cui si attiene, ma tendenzialmente se ne frega delle altre persone? sta sulle sue? ecc.), su cui si intrepreta il personaggio anche alla luce del passato e della psicologia che si sono creati; che si basano sull'allineamento, ma non sono l'allineamento.
Analogamente, ci sono master che non impongono schematismi alla trama, o altro: i personaggi trovano indizi, ingaggi, ecc., e poi sta a loro seguirli/accettarli; non lo fanno? La campagna prende un'altra strada.
Certo, poi moltissime persone si basano sull'allineamento in modo quasi maniacale, giocando piú una serie di regole che una persona; e molti master vedono la campagna come una serie di passi fissi in cui i personaggi devono passare; ma questa non è l'intera casistica.
Parentesi: ci sono non so quanti giochi che non prevedono nemmeno il concetto di allineamento.
Anche Eddard Stark, in un certo qual modo, potrebbe essere inquadrato nello schema del legale buono... ma Eddard è uno che ha avuto un figlio bastardo, che ha impugnato le armi contro il suo legittimo Re... è un UOMO, insomma, non un personaggio di GdR
A parte quanto già detto su Sturm, Eddard, Sansa e compagnia a mio parere devono avere un che di decerebrato, per rientrare nel realismo... ^_^
Inoltre, nel considerare il paragone, teniamo presente anche una cosa: ci sono stati, tra il primo di Weis e Hickman e il primo di Martin, una decina d'anni; e poco non sono, per il fantasy, soprattutto nel periodo 1980÷2000.
Che cosa vieta un mondo in cui gli alberi cambiano colore ogni tanto e i draghi appaiono con un "pof" e spariscono con un fuoco d'artificio? E se la frutta crescesse schioccando le dita per nutrire gli eroi, che hanno il potere magico di saltare sulle nuvole? Ci renderemmo conto che pur con tutta la licenza di creare un mondo da zero ci sono delle regole non scritte di coerenza e verosimiglianza
A dire il vero, personalmente non trovo nulla di sbagliato, di meno degno o meno qualitativo, in simili mondi, rispetto a tutti gli altri creati, Martin incluso; posto, ovviamente, che siano trattati con coerenza e realismo interni. Ossia, una volta fissate le leggi del mondo non te ne distacchi, se non con motivazioni che lo giustifichino.
Quindi perchè un libro che parla di qualcosa ma è scritto da cani dovrebbe essere bello?
Perché c'è chi riesce a guardare principalmente alla trama; del resto, un libro quand'è scritto bene? Personalmente potrei elencare i libri, italiani o tradotti in italiano, che presentano errori linguistici, di cui l'Uomo medio (e anche sopra la media) non si rende conto, magari perché sono finezze (per esempio la differenza tra "Imboccò il sentiero che si snodava in mezzo ai prati" e "Imboccò il sentiero, che si snodava in mezzo ai prati"). Magari uno considera un testo scritto bene se lo stile è avvincente, un altro non riesce a fare a meno della correttezza linguistica; lo "scritto bene" rientra comunque in canoni soggettivi che possono spaziare moltissimo.
è meno conosciuto perchè è ancora in corso di pubblicazione, e forse il modo in cui la mondadori lo presenta graficamente non è il massimo. le copertine di elmore o parkinson sono decisamente migliori.E' meno conosciuto perchè la maggior parte della gente ha un livello culturale medio-basso e a leggere Martin si trova in imbarazzo. Un testo più elementare, fruibile anche da chi non ha idea di cosa sia la qualità letteraria, è sicuramente più venduto.
me lo consigliate?No perchè le giornate hanno solo 24 ore, di cui non proprio tutte dedicate alla lettura, e sulla fiducia ritengo che tu abbia moltissimi libri migliori in lista d'attesa.
Sul resto the Imp ha espresso anche la mia opinione.
Soltanto una nota: si parla molto di caratterizzazione dei personaggi, ma quando uno scrive un libro ambientato in un mondo di sua creazione deve mantenere la finzione in tutta l'opera, non solo nel contesto. Quindi se quell'ambientazione è un mondo credibile, anche chi vi svolge delle vicende dev'essere credibile: stiamo parlando di ritrarre delle persone. In un gioco da tavolo hai dei personaggi, ma se descrivi un pianeta con una flora, una fauna, delle civiltà che siano possibili in una nostra realtà alternativa, allora vi inserisci delle figure umane che possano esistere in un nostro mondo alternativo. In un romanzo non ci può essere un "pg LB", dev'essere una persona con la sua psicologia, la sua storia, il suo carattere, non per forza a un grande livello di profondità ma almeno quanto basta per essere realistico. Che cosa vieta un mondo in cui gli alberi cambiano colore ogni tanto e i draghi appaiono con un "pof" e spariscono con un fuoco d'artificio? E se la frutta crescesse schioccando le dita per nutrire gli eroi, che hanno il potere magico di saltare sulle nuvole? Ci renderemmo conto che pur con tutta la licenza di creare un mondo da zero ci sono delle regole non scritte di coerenza e verosimiglianza. E forse non vale anche per le figure umane?
Insisto inoltre che un libro è un'opera letteraria prima di tutto. Scrivere una canzone sulle Cronache in modo stonato e a casaccio non la rende bella "perchè tanto parla delle Cronache", è una cacofonia che dà fastidio alle orecchie. Quindi perchè un libro che parla di qualcosa ma è scritto da cani dovrebbe essere bello?
alla fine rimane una questione di gusti, e soprattutto di età alla quale si legge qualcosa. ho letto dragonlance che avevo 13 anni, è stato il mio primo fantasy, e asimov la prima fantascienza. ovvio che ci sia affezionato. dovessi scegliere di inizare dragonlance ora, che ne ho quasi 30, sapendo quello che so sull'ambientazione, ci penserei 2 volte. che sia scritto da cani non concordo, forse è la traduzione che rende male. death gate era scritto in modo molto migliore, a parte l'ultimo libro tradotto e pubblicato di corsa dopo un ritardo di anni per un errore della mondadori. alla fine tutto è relativo. diciamo che potrei consigliare DL a chi vuole una prima lettura fantasy ed è ancora adolescente, perchè potrebbe trovarlo bello. per le persone più adulte, o con un livello culturale più alto, magari non lo consiglio, perchè potrebbero trovarlo, se non proprio infantile, quanto meno banale.
Perché c'è chi riesce a guardare principalmente alla trama
Non è un pregio ^_^
Come si fa a spararsi nelle orecchie una musica stonata e stridente perchè "si riesce a guardare alle parole", per esempio?
Magari uno considera un testo scritto bene se lo stile è avvincente, un altro non riesce a fare a meno della correttezza linguistica; lo "scritto bene" rientra comunque in canoni soggettivi che possono spaziare moltissimo.
:D
E in letteratura cosa studiamo, quello che piace all'autore del testo? Dante è scritto bene o no? :D
alla fine rimane una questione di gusti, e soprattutto di età alla quale si legge qualcosa.
Di età sono d'accordo, ma la maggior parte dei lettori di Dragonlance non sono ragazzini al primo fantasy. E ci sono anche ragazzini che leggono Tolkien.
E' giustissimo il tuo discorso "sono affezionato", su questo non ci piove.
Tieni conto che c'è un leggero discorso educativo, per cui una persona priva di altri riferimenti potrebbe farne tutto e solo il livello di lettura a cui arriva.
ci penserei 2 volte. che sia scritto da cani non concordo, forse è la traduzione che rende male.
Questo è probbilmente vero, l'Armenia in genere fa(ceva?) traduzioni scarsissime anche per il livello medio del fantasy, che almeno fino a dieci anni fa era tradotto da schifo in generale...ora non so perchè ho smesso di leggerlo in italiano :P.
Visto che anche Martin è tradotto male comunque, io sto facendo un confronto tra le due versioni originali ^^.
Quindi se quell'ambientazione è un mondo credibile, anche chi vi svolge delle vicende dev'essere credibile: stiamo parlando di ritrarre delle persone. In un gioco da tavolo hai dei personaggi, ma se descrivi un pianeta con una flora, una fauna, delle civiltà che siano possibili in una nostra realtà alternativa, allora vi inserisci delle figure umane che possano esistere in un nostro mondo alternativo.
E perchè? In questo modo hai un libro fantasy che non ha niente di diverso dagli altri, invece di un fantasy rpg. Anche la derivazione pg->personaggi per me è una caratteristica originale (in positivo) di questi libri. Questione di gusti appunto ^^.
Senza contare che 'nostro mondo alternativo' da una grande libertà anche sui personaggi...gli alieni di Foreigner portano avanti un libro intero come personaggi senza sentimenti: quindi non persone certamente. Eppure il libro è bello.
Se cominciamo a dare limitazioni del genere si può allargare il discorso e dire (ed è stato detto anzi) che ogni fantasy è scritto male perchè vi si parla di assurdi draghi e fantasmi di ghiaccio
E in letteratura cosa studiamo, quello che piace all'autore del testo?
No, studiamo quello che piaceva agli autori dei testi di quando sono stati scritti i programmi scolastici italiani (cinquant'anni fa? ^_^)
Non è un pregio
Per te non è un pregio, per altri evidentemente sí: conosco gente che legge fumetti disegnati male perché gli piace la trama, per fare un esempio analogo. La trama fa parte dell'opera, come il modo di scriverla, se c'è chi predilige quell'aspetto buon per lui; tra una trama avvincente scritta male, e una trama banale scritta bene, non sono poi sicuro che sia meglio la seconda.
E in letteratura cosa studiamo, quello che piace all'autore del testo? Dante è scritto bene o no?
Non ho detto che sia completamente soggettivo, ma mi pare innegabile che la percezione del singolo sia influenzata da fattori personali: Dante è un'opera letteraria di alto livello, eppure c'è chi non riesce a reggerla. Eco, ne Il Nome della Rosa, ha messo degli errori storici che fanno perdere (assieme ad altre cose) valore all'opera, secondo gente che conosco; altri considerano il libro un capolavoro.
ora non so perchè ho smesso di leggerlo in italiano :P
Tentazione che a volte prende anche a me ^_^
gli alieni di Foreigner portano avanti un libro intero come personaggi senza sentimenti
Cherryh? :D
yskall, se qualcuno legge DL e ne fa il massimo livello letterario cui arrivare, allora la colpa non è dell'opera, ma del lettore che sta messo maluccio. anche io da ragazzino leggevo tolkien, però non è un discorso che regge. è chiaro che ad ogni età l'apprezzamento per qualcosa cambia. SDA è un'opera per persone più mature, quanto meno perchè più formate nel linguaggio. DL è un'opera più agevole, più adatta ad adolescenti, per ambietnazione e stile. ASOIAF è un'opera più adulta, rivolta a tutti, ma godibile, credo, più da persone adulte e con un certo livello culturale, quanto meno per la complessità della trama.
cmq mi riferivo alle traduzioni mondadori non armenia. hanno fatto un casino, perchè spesso mi sono chiesto anche a 15 anni se era possibile scrivere un romanzo con uno stile del genere. ed è ovvio che, avendo venduto milioni di copie nel mondo, lo stile originale non poteva essere da 5^ elementare come la traduzione italiana...
Se cominciamo a dare limitazioni del genere si può allargare il discorso e dire (ed è stato detto anzi) che ogni fantasy è scritto male perchè vi si parla di assurdi draghi e fantasmi di ghiaccio
Non dò limitazioni al cosa, ma al come. Se i draghi hanno una biologia e un comportamento coerente (non basta dire abracadabra per averne uno) e i fantasmi di ghiaccio arrivano da qualche parte e hanno qualche progetto (e non sono lì così a caso perchè sono cattivi), allora vanno benissimo.
Per te non è un pregio, per altri evidentemente sí: conosco gente che legge fumetti disegnati male perché gli piace la trama, per fare un esempio analogo. La trama fa parte dell'opera, come il modo di scriverla, se c'è chi predilige quell'aspetto buon per lui; tra una trama avvincente scritta male, e una trama banale scritta bene, non sono poi sicuro che sia meglio la seconda.
Per me, per altri, messa così sembra veramente una questione del tutto soggettiva... Il mezzo letterario è un mezzo di espressione come la musica o la pittura. Esiste una buona qualità e una pessima qualità. Tu non ti appendi in camera uno scarabocchio a pastelli che dovrebbe rappresentare Harrenhal quando hai un lavoro di Ted Nasmith a disposizione. Non è bello tutto e solo ciò che piace...
Non ho detto che sia completamente soggettivo, ma mi pare innegabile che la percezione del singolo sia influenzata da fattori personali: Dante è un'opera letteraria di alto livello, eppure c'è chi non riesce a reggerla. Eco, ne Il Nome della Rosa, ha messo degli errori storici che fanno perdere (assieme ad altre cose) valore all'opera, secondo gente che conosco; altri considerano il libro un capolavoro.
Non confondiamo due cose: ciò che piace e ciò che è di qualità. Mi può benissimo piacere da impazzire una cosa scritta alla bell' e meglio come Death Gate, perchè ne apprezzo la caratterizzazione psicologica dei personaggi. E posso benissimo saltare pagine di una mia favorita, la Saga dei Fey, perchè pur essendo scritta ottimamente in quelle pagine si parla di posti e persone di cui non me ne frega niente.
Questa sono io con i miei gusti, ma se tutto il mio fantasy si riducesse a Weis & Hickman e non avessi qui anche il Silmarillion o Tanith Lee si potrebbe dire che il mio livello culturale è un po' povero. E non sarebbe un giudizio soggettivo, ma oggettivo.
se qualcuno legge DL e ne fa il massimo livello letterario cui arrivare, allora la colpa non è dell'opera, ma del lettore che sta messo maluccio
Verissimo, quello che volevo far notare è che non basta che sia bello perchè sia di qualità. Se piace a un 15enne, se piace a te per ragioni affettive, se piace a tuo nonno perchè la trama lo appassiona... ottimo! Basta non andare a dire che è un libro di alto livello. E' letteratura di genere, oserei dire fanservice.
Il tutto era nato con la mia tesi per cui c'è un limite a quanto si può scadere. DL non lo riesco a leggere perchè gli aspetti interessanti vengono massacrati da una prosa IMHO da babbei.
Sarebbe interessante se qualcuno postasse un confronto fra qualche riga inglese e il corrispondente italiano.
Mamma mia, sapevo che metterli a confronto sarebbe stato pericoloso ^_^
La trama e ambientazione sono decisamente diverse. La prima trilogia di dragonlance porta avanti la storia senza soffermarci a descrizioni o ai caratteri dei personaggi. Ma non dimentichiamo una cosa: in tre libri hanno finito una storia che se ampliata come sei deve ne avrebbe occupati molti di più. Martin ne userà una quindicina per una storia che si svolge nell'arco di cinque anni circa.
Dragonlance fondamentalmente è per un pubblico di appasionati di D&D o del fantasy; le Cronache di Martin secondo me escono anche da questo pubblico per trovarne uno anche più ampio. Il fatto che per ora lo scettro dei libri venduti vada a Dragonlance è probabilmente dovuto al fatto che l'opera di Martin non è ancora completa, mentre i libri di Dragonlance, per quanto ne escano nuovi sono terminati.
Ritengo che Dragonlance è uno di quei fantasy che migliora andando avanti: dalla trilogia delle leggende trovo un netto miglioramento (non credo che sia solo questione di traduzione), con opere decisamente più mature.
Quindi il confronto nasce male in partenza.
Teniamoci le opere per quello che sono: Martin una bellissima opera della quale speriamo di vedere la fine il più presto possibile. Dragonlance sicuramente un classico della letteratura fantsy, magari senza lo stesso livello letterario del primo (specie la prima trilogia), ma perfettamente godibile e di certo migliore di altri fantasy.
:D
Non dò limitazioni al cosa, ma al come. Se i draghi hanno una biologia e un comportamento coerente (non basta dire abracadabra per averne uno) e i fantasmi di ghiaccio arrivano da qualche parte e hanno qualche progetto (e non sono lì così a caso perchè sono cattivi), allora vanno benissimo
E se il mondo è creato in modo tale che basti dire "abracadabra" per averne uno, se nell'ambientazione questo è realistica e coerente una cosa simile? ^_^
Per me, per altri, messa così sembra veramente una questione del tutto soggettiva... Il mezzo letterario è un mezzo di espressione come la musica o la pittura. Esiste una buona qualità e una pessima qualità. Tu non ti appendi in camera uno scarabocchio a pastelli che dovrebbe rappresentare Harrenhal quando hai un lavoro di Ted Nasmith a disposizione. Non è bello tutto e solo ciò che piace
Mai detto una cosa simile, infatti.
Non confondiamo due cose: ciò che piace e ciò che è di qualità. Mi può benissimo piacere da impazzire una cosa scritta alla bell' e meglio come Death Gate, perchè ne apprezzo la caratterizzazione psicologica dei personaggi. E posso benissimo saltare pagine di una mia favorita, la Saga dei Fey, perchè pur essendo scritta ottimamente in quelle pagine si parla di posti e persone di cui non me ne frega niente.Questa sono io con i miei gusti, ma se tutto il mio fantasy si riducesse a Weis & Hickman e non avessi qui anche il Silmarillion o Tanith Lee si potrebbe dire che il mio livello culturale è un po' povero. E non sarebbe un giudizio soggettivo, ma oggettivo
Tu hai detto "Quindi perchè un libro che parla di qualcosa ma è scritto da cani dovrebbe essere bello?", il che è diverso da quanto stai dicendo ora; inoltre, giudicare il livello culturale di qualcuno dalla mancanza di determinati autori a mio parere non è oggettivo, anzi. Personalmente non conosco Tanith Lee, per esempio, e non dubito esistano persone che non hanno letto né lei, né Il Silmarillion, ma non per questo con un povero livello culturale del fantastico.
Inoltre, in risposta a quanto sopra riportato, ho fatto notare che non so cosa sia peggio tra una trama scadente, ma ben scritta; e una trama ottima, ma mal scritta. Se non si capisce come può essere bello il secondo, mi sfugge come possa esserlo il primo; se non altro, il secondo ha nella trama i numeri per avvincere.
E se il mondo è creato in modo tale che basti dire "abracadabra" per averne uno, se nell'ambientazione questo è realistica e coerente una cosa simile?
Ovviamente in quel caso ha senso, era per dire che un soggetto che nel nostro mondo non esiste non per questo è assurdo, l'importante è che sia inquadrato in un contesto e abbia una sua logica.
Personalmente non conosco Tanith Lee, per esempio, e non dubito esistano persone che non hanno letto né lei, né Il Silmarillion, ma non per questo con un povero livello culturale del fantastico.
Se hanno letto qualcosa di pari livello letterario, e magari sono io che non so di chi stiano parlando, non c'è il minimo problema. Se non conoscono nè questi nè quelli ma solo DL e la Troisi (non è un paragone) c'è qualcosa che non va.
non so cosa sia peggio tra una trama scadente, ma ben scritta; e una trama ottima, ma mal scritta. Se non si capisce come può essere bello il secondo, mi sfugge come possa esserlo il primo;
Perchè la trama è scritta. Il mezzo di espressione della trama è la parola scritta, non la regia cinematografica o le tecniche pittoriche. Il prerequisito di qualcosa espresso con un mezzo è che ci sia la padronanza del mezzo.
se non altro, il secondo ha nella trama i numeri per avvincere.
Questo si presta ad un'operazione commerciale di basso conio. Una persona che si fa scimmiare da qualcosa che fa presa sull'emotività e l'immaginazione a prescindere dalla rozzezza culturale, beh, è una persona che manca dei mezzi per capire ciò di cui sta fruendo. Non è che siccome Terminator fa battere il cuore e schizzare l'adrenalina a mille è un film degno di una cineteca, vero?
Con questo non nego affatto il valore della trama e della sua capacità di coinvolgimento psicologico. Ci sono opere che trovo bellissime e a cui tengo molto malgrado il livello a cui sono espresse, ma penso "e va beh, pazienza, sopportiamo questo in nome di quello" e non "è un capolavoro". Come dicevo sopra, Death Gate è al limite dell'accettabilità e sopporto questo perchè ne vale la pena da molti altri punti di vista. Ma non mi salta neanche per l'anticamera del cervello di equipararlo a Erikson, per esempio.
Se hanno letto qualcosa di pari livello letterario, e magari sono io che non so di chi stiano parlando, non c'è il minimo problema
Qui si va sulla difficoltà di valutare il livello letterario, soprattutto per autori contemporanei... Pullman è di alto livello? la De Mari?
Perchè la trama è scritta. Il mezzo di espressione della trama è la parola scritta, non la regia cinematografica o le tecniche pittoriche. Il prerequisito di qualcosa espresso con un mezzo è che ci sia la padronanza del mezzo
Va bene, ma questo ancora non spiega perché un libro scritto bene, ma con una trama banale, dovrebbe essere valido, bello, o che altro; la trama sarà scritta, ma lo scritto comunica una trama. Perché, quindi, la bassa qualità di scrittura pregiudicherebbe un libro, e la bassa qualità di trama no?
Questo si presta ad un'operazione commerciale di basso conio. Una persona che si fa scimmiare da qualcosa che fa presa sull'emotività e l'immaginazione a prescindere dalla rozzezza culturale, beh, è una persona che manca dei mezzi per capire ciò di cui sta fruendo
Si può sicuramente prestare a un'operazione commerciale, ma non è detto che lo sia: un autore potrebbe benissimo voler pubblicare (e aver pubblicato) perché convinto del valore della sua opera, magari piú per la trama che per la scrittura; poi, ripeto che avevo iniziato a rispondere a dei messaggi che mi davano un'impressione molto piú estrema (del tipo "È assurdo trovare bello un libro scritto male"), su queste posizioni mi trovo già piú d'accordo: parlando di capolavori, penso anch'io che debbano coesistere qualità di trama e di scrittura; un capolavoro che abbia solo uno dei due magari potrà anche esistere, ma reputo che sarebbe comunque estremamente raro.
Non credo di dire un'ovvietà affermando che la qualità di un libro vada ben oltre il semplice livello stilistico. Giusto ieri ho deciso di preso la decisione di regalare un libro principalmente per le sublimi illustrazioni del già nominato Nasmith (il libro è il Silmarillion, il fortunato destinatario mia cugina, lo scopo nascosto del regalo è poterne approfittare anche io, e tutto questo senza considerare che ritengo il Silmarillion un capolavoro ineguagliato). Xaytar ha o aveva o ha avuto su altro forum una citazione molto interessante di Gaiman, secondo il quale (a memoria) "definizione di vera arte è un libro pesante abbastanza da stordire un eventuale ladro". Insomma, il libro è prima di tutto un oggetto, contenente un testo, caratterizzato da una trama, uno stile, delle ambientazioni (che per me sono importanti quanto lo stile di scrittura e più della trama) e parecchio altro; e ognuno è libero di attribuire a ciascuna di queste caratteristiche del libro un differente valore, e definire Topolino numero 2457 oppure l'album Panini degli Europei 2008 un'opera letteraria senza pari, basandosi sulla sua personale combinazioni di valori...
Però è altrettanto vero che suddividendo la qualità in categoria, ognuna di queste si trova tanto semplificata da poter essere valutata oggettivamente, il che significa che la qualità letteraria non è per nulla soggettiva; come minimo dipende dai gusti di gruppi di critici numerosi.
Insomma, mi sembra di avere detto un sacco di banalità, e mi sono pure impegnato per scrivere in modo scorrevole e sufficientemente ma non troppo forbito; e se ho raggiunto il mio scopo, ho dimostrato che si può scrivere un mucchio di idiozie annoiando i lettori pure con bello stile :figo:
@Yskall
Ah, ecco spiegato l'arcano...:figo: sei una fan di Lee (che io ho letto per metà libro di racconti, nemmeno ricordo quali, e prontamente regalato e rimosso) e mi disprezzi un bellissimo film del mio regista preferito...ovvio che non ci troviamo d'accordo :figo:
@Mornon: si, Cherryh :wub:
/MOD
E adesso che tanto ho fatto i miei OT :P, rallentate un po' sui vostri please...tanto in ogni confronto su due autori si va sempre a discutere sui criteri di valore di un libro in generale / cultura della massa:
va benissimo, SOLO se contemporaneamente parlate dei 2 libri del sondaggio, ok?
---edit---
abbiamo postato insieme...
mi sembra di avere detto un sacco di banalità, e mi sono pure impegnato per scrivere in modo scorrevole e sufficientemente ma non troppo forbito; e se ho raggiunto il mio scopo, ho dimostrato che si può scrivere un mucchio di idiozie annoiando i lettori pure con bello stile :figo:
Non mi sono annoiato :figo:
Comunque, da notare una cosa: Dragonlance e Martin sono due opere fondamentalmente diverse: uno parte per scrivere un fantasy storico, l'altro per scrivere un fantasy GdR; ovvio che abbiano caratteristiche diverse... ha senso paragonarli? Come chiedere se sia piú valido La Divina Commedia o Il Silmarillion... sono diversi, ma ha senso dire che uno è piú valido dell'altro? Hai detto che "suddividendo la qualità in categoria, ognuna di queste si trova tanto semplificata da poter essere valutata oggettivamente", ma a questo punto la validità può uscire da queste categorie, portando a confronti tra categorie, o rimane confinata al suo interno? E, visto quanto spaziano i libri, simili categorie diventeranno mai abbastanza semplificate da permettere una valutazione oggettiva? Già solo "fantasy" contiene, al suo interno, di tutto e di piú.
mi sembra di avere detto un sacco di banalità, e mi sono pure impegnato per scrivere in modo scorrevole e sufficientemente ma non troppo forbito; e se ho raggiunto il mio scopo, ho dimostrato che si può scrivere un mucchio di idiozie annoiando i lettori pure con bello stile :figo:Non mi sono annoiato :figo:
Comunque, da notare una cosa: Dragonlance e Martin sono due opere fondamentalmente diverse: uno parte per scrivere un fantasy storico, l'altro per scrivere un fantasy GdR; ovvio che abbiano caratteristiche diverse... ha senso paragonarli? Come chiedere se sia piú valido La Divina Commedia o Il Silmarillion... sono diversi, ma ha senso dire che uno è piú valido dell'altro? Hai detto che "suddividendo la qualità in categoria, ognuna di queste si trova tanto semplificata da poter essere valutata oggettivamente", ma a questo punto la validità può uscire da queste categorie, portando a confronti tra categorie, o rimane confinata al suo interno? E, visto quanto spaziano i libri, simili categorie diventeranno mai abbastanza semplificate da permettere una valutazione oggettiva? Già solo "fantasy" contiene, al suo interno, di tutto e di piú.
Secondo il mio pensiero che ho esposto sopra, no, ritengo che sia soggettivo dire che "la trama è più importante che l'ambientazione", oppure "una trama avvicente come GdR è più bella che una trama elaborata come aSoIaF" o anche "un libro stampato su una carta morbida è meglio di uno con belle immagini"; le categorie hanno pari dignità, solo il gusto personale le distingue.
Fondamentalmente quindi non ha senso paragonare le Cronache a Dragonlance chiedendosi quale sia il migliore, no :P
Ha senso oggettivo solo dire "in questo aspetto Dragonlance è fatto o riuscito meglio", oppure senso soggettivo dire "io preferisco Martin per questo e quel motivo".
Conclusione che vale per qualsiasi confronto tra libri e a cui siamo arrivati molte altre volte, no? :wub: