Io insisto con i miei paragoni, mi piacciono troppo!
Sto rileggendo le Cronache di Dragonlance, un "classico" del fantasy che ha inspiegabilmente assai maggior fortuna che non il "nostro". Non posso evitare di fare dei paralleli con Martin da cui quest'ultimo mi pare incomparabilmente superiore:
1) La visione del mondo. In Dragonlance è in bianco e nero, i cattivi vogliono conquistare il mondo perché sono cattivi, in Martin hanno i loro valori; ntanto che, tranne in pochi casi (tipo la Montagna), non si può neppure parlare di "cattivi". L'unico personaggio di Dragonlance che vagamente (ma il confronto non regge) si avvicina a questo è Raistlin. :D
2) In Martin abbiamo personaggi di tutti i tipi, forti e deboli, intelligenti e stupidi... In Dragonlance i personaggi sono cerebrolesi (Caramon, Laurana prima maniera) o si atteggiano ad eroi senza macchia e senza paura (tipo il grande capo Tanis). >_>
3) La trama: A fronte della ragnatela intessuta da Martin nei minimi dettagli, in Dragonlance la trama è più o meno sempre : Quello cattivo più forte, ma io figo, ora io picchiare. >)
Voi che ne pensate?
Primo: sposto nel Castello, perchè a parte il nome Dragonlance non ha niente a che fare con le anticipazioni ADwD >) e gl ialtri confronti sono lì.
Secondo: Ok, Dragonlance è sicuramente una saga più 'semplice' - in senso non buono - di asoiaf, diciamo pure semplicistica (anzi, credo che sia la più semplice di tutte le saghe scritte dalla coppietta), ma continua ad avere i suoi eprchè: ad esempio, è uno dei rarissimi fantasy - l'unico?- dove si segue un gruppo e non un eroe, o più eroi ma separati. Anche nei capitoli dove non ci sono tutti, si continua a sentire il 'party', ed è bellissimo ritrovare questo spirito di un gioco in un libro.
Poi il manicheismo non è un male in se, basti vedere Tolkien.
Detto questo si, senza gettare il secondo nel cestino il primo piace di più anche a me ^^
Ma Dragonlance non era connessa ad un gioco di ruolo o qualcosa del genere? Non forniva esclusivamente da supporto ad altro ...tipo un "ambientazione molto ricca" storica con associato il gioco.....
....non credo l'abbiano mai spacciata per un opera letteraria >)
Quando si parla di Dragonlace mi sento chiamata in causa perchè è stato uno dei primi fantasy letti (dopo Excalibur di Bernard Corwell), ed è stato certamente quello che ho seguito con più passione....basta dire che ho uno scaffale di circa 40 volumi solo di dragonlance :D
Confrontarlo con Martin, che mi piace moltissimo, è parecchio difficile, in quanto sono due fantasy che partono da due principi molto diversi. In Martin per quanto siano presenti elementi fantastici, c'è una rraltà abbastanza realistica: apparte gli estranei e i draghi in effetti c'è solo l'elemento umano.
Dragonlance invece mette tantissime creature fantasy, fa della magia un'elemento fondamentale, ha dei che interagiscono con la terra: un pantheon con dei del bene, del male e della neutralità, che con le loro azioni portano avanti i fatti del mondo.
Per quanto riguarda la caraterizzazione dei personaggi, certamente Martin è superiore. Probabilmente il fatto di dedicare un capitolo a testa gli permette di sondarli bene. Dragonlance invece, nella trilogia delle cronache, deve sottostare al fatto che i personaggi sono sempre insieme, o comunque in gruppi. Di conseguenza alla loro personalità è dedicato poco
Sicuramente Raistlin...il mio amore in tutto il mondo fantasy ( >) >_> :D :D ), trova modo di essere caratterizzato benissimo nella successiva trilogia delle Leggende, ma anche negli antefatti delle sue Cronache.
Per chi conosce la produzione, sa che dopo c'è il salto alla seconda generazione, quindi almeno 20 anni dopo e con diversi protagonisti. Quindi non c'è una trama ravvicinata come Martin per cui non c'è tempo di trovare una caratterizzazione precisa per ogni personaggio.
In ogni caso, per quanto adori tantissimo Martin, Dragonlance rimane un amore indiscusso. Personalmente preferisco le leggende, ma anche le cronache sono bellissime
:D
Ma Dragonlance non era connessa ad un gioco di ruolo o qualcosa del genere? Non forniva esclusivamente da supporto ad altro ...tipo un "ambientazione molto ricca" storica con associato il gioco.....
....non credo l'abbiano mai spacciata per un opera letteraria >)
L'una e l'altra.
Dragonlance è prima di tutto un'ambientazione di AD&D (non mi ricordo assolutamente di che versione).
tra i vari master nerds che giocavano con quell'ambientazione, due si sono decisi a mettere per iscritto le avventure del loro gruppo, complice un party di giocatori, a quanto sembra, veramente eccelsi nel roleplaying.
Il fatto di nascere come annali di un gioco gli da i difetti e i pregi di cui dicevamo qui sopra. C'è da dire anche che gli autori non erano scrittori professionisti, hanno imparato via via e senza mai raggiungere uno stile perfetto tra l'altro: a me piace molto quasi tutto quello che scrivono, un po' meno come lo scrivono. Sull ostile Martin vince senza appello.
Io ho letto solo la trilogia dei gemelli, non male ma l'ambientazione era troppo ripetitiva, non c'erano mai degli stacchi, una grande % del libro mi ricordo che era ambientata nella foresta stregata che circondava la torre, non passava più sta foresta.. >)
Io metto un'enorme distanza fra i due per via dello stile di scrittura. Dragonlance non sono proprio riuscita a leggerlo per più di qualche pagina da qualche libro, proprio non mi va giù.
Sul "manicheismo" non me ne faccio un problema, appunto Tolkien è parecchio netto in fatto di bene e male, è semplicemente che Dragonlance è scritto in maniera piana, terribilmente piana, mi aspettavo i disegnini esplicativi ogni volta che giravo pagina...
L'amoe per dragonlance è legato più al rimpianto della gioventù perduta che non alla letteratura.
Tolta l'affezione (che a me non è venuta neanche a 13 anni) Martin è superiore su tutta la linea.
Ho detto.
...sono due fantasy che partono da due principi molto diversi. In Martin per quanto siano presenti elementi fantastici, c'è una rraltà abbastanza realistica: apparte gli estranei e i draghi in effetti c'è solo l'elemento umano.
Dragonlance invece mette tantissime creature fantasy, fa della magia un'elemento fondamentale, ha dei che interagiscono con la terra: un pantheon con dei del bene, del male e della neutralità, che con le loro azioni portano avanti i fatti del mondo.
Per quanto riguarda la caraterizzazione dei personaggi, certamente Martin è superiore. Probabilmente il fatto di dedicare un capitolo a testa gli permette di sondarli bene. Dragonlance invece, nella trilogia delle cronache, deve sottostare al fatto che i personaggi sono sempre insieme, o comunque in gruppi. Di conseguenza alla loro personalità è dedicato poco
Sicuramente Raistlin...trova modo di essere caratterizzato benissimo nella successiva trilogia delle Leggende, ma anche negli antefatti delle sue Cronache.
...
In ogni caso, per quanto adori tantissimo Martin, Dragonlance rimane un amore indiscusso. Personalmente preferisco le leggende, ma anche le cronache sono bellissime :dart:
Concordo su tutto quanto hai scritto, tranne che sul finale: "Le Cronache ..." di Martin le preferisco in maniera indiscussa!
Probabilmente rispetto a DragonLance (e a molte altre opere), la saga di Martin è penalizzata dal fatto di usare un linguaggio (per i più) crudo e in alcuni casi scurrile!
Ciao :unsure:
Concordo su tutto quanto hai scritto, tranne che sul finale: "Le Cronache ..." di Martin le preferisco in maniera indiscussa!
Probabilmente rispetto a DragonLance (e a molte altre opere), la saga di Martin è penalizzata dal fatto di usare un linguaggio (per i più) crudo e in alcuni casi scurrile!
Ciao :dart:
No, mi sono spiegata male :unsure: con le cronache intendevo le cronache di dragonlance (la prima trilogia: i draghi del crepuscolo d'autunno, i draghi della notte d'inverno, i draghi dell'alba di primavera). Preferisco le leggende (cioè la trilogia dei gemelli)
Scegliere tra l'uno e l'altro è praticamente impossibile...perchè sono totalmente diversi. :figo:
Solo una precisazione:
Per me il manicheismo non è un male in sé, semplicemente preferisco (ma è una mia opinione personale...)
i libri più realistici, in cui la differenza tra bene e male è meno marcata e in cui ci sono più personaggi "di confine"...
Per Neshira:
Scusa, forse un giorno imparerò a mettere i topic al loro posto...
Poi il manicheismo non è un male in se, basti vedere Tolkien
tralasciando le indubbie note positive che una netta distinzione bene-male può avere (permettendo anche un simbolismo e delle immagini di tutto rispetto, a seconda della qualità del narratore)..non condivido appieno il giudizio della saga di Weiss/Hickman come 'manichea'..soprattutto perchè, a prescindere dall'infinita distanza che separa la coppia da Martin quanto a tematiche, stile, genere persino, ecc...c'è anche una questione meramente cronologica da considerare. e se si considera, appunto, invece della più nota trilogia delle Cronache, una delle ultime (mi viene in mente la 'Guerra delle Anime di Dragonlance', quella con Mina, i figli degli Eroi e il redivivo Tas) questo dualismo netto è decisamente più smussato
(che poi per me non ci sia confronto è un'altra storia..Martin Rulez!)
Io insisto con i miei paragoni, mi piacciono troppo!
Sto rileggendo le Cronache di Dragonlance, un "classico" del fantasy che ha inspiegabilmente assai maggior fortuna che non il "nostro". Non posso evitare di fare dei paralleli con Martin da cui quest'ultimo mi pare incomparabilmente superiore:
1) La visione del mondo. In Dragonlance è in bianco e nero, i cattivi vogliono conquistare il mondo perché sono cattivi, in Martin hanno i loro valori; ntanto che, tranne in pochi casi (tipo la Montagna), non si può neppure parlare di "cattivi". L'unico personaggio di Dragonlance che vagamente (ma il confronto non regge) si avvicina a questo è Raistlin. :figo:
2) In Martin abbiamo personaggi di tutti i tipi, forti e deboli, intelligenti e stupidi... In Dragonlance i personaggi sono cerebrolesi (Caramon, Laurana prima maniera) o si atteggiano ad eroi senza macchia e senza paura (tipo il grande capo Tanis). :dart:
3) La trama: A fronte della ragnatela intessuta da Martin nei minimi dettagli, in Dragonlance la trama è più o meno sempre : Quello cattivo più forte, ma io figo, ora io picchiare. :unsure:
Voi che ne pensate?
beh, sono due modi di vedere e scrivere completamente diversi: dragonlance inoltre ha come target gli appassionati di gdr, quindi è normale che la struttura narrativa sia piuttosto semplicistica, laddove martin intesse una trama complessa e variegata. però.... Però devo dirlo, io sono cresciuto con Dragonlance, amando alla follia il mago con gli occhi a clessidra e le sue manie, adorando kitiara ed il suo drago skie :huh:
certo, rileggendoli ora, direi che la qualità dell'opera sta più che altro nel rapporto affettivo che suscita in chi ha incominciato il fantasy da adolescente come ho fatto io, e il paragone con martin non regge, ed è ingiusto anche farlo. però, guai a chi mi tocca margaret e tracy, sono due dei miei miti, a loro devo il mio amore per il fantasy, e oltretutto margaret weis è una persona dolcissima, l'ho incontrata a luccacomics e posso confermarlo.
w dragonlance, sempre, per tutto quello che mi ha dato
Poi il manicheismo non è un male in se, basti vedere Tolkien
tnon condivido appieno il giudizio della saga di Weiss/Hickman come 'manichea'..
Dicevo manichea nel senso che un cattivo è presentato come cattivo e basta, e viceversa.
Solo Raistlin mi pare un pò più "neutro", ma solo all'inizio. Pensa alla differenza tra Kitiara e Cersei. Due p....e, assetate di potere... ma puoi dire che Cersei è "del tutto" cattiva? Katelyn non dirà di lei che,. in fondo, agisce per i figli?
dragonlance inoltre ha come target gli appassionati di gdr, quindi è normale che la struttura narrativa sia piuttosto semplicistica
Detta così sembra che agli appassionati di gdr vada bene far leggere qualcosa di semplicistico e banale mentre agli altri si possa far leggere qualcosa di letterariamente e psicologicamente più fine...