"Siete mai ritornati, da grandi, nella vostra antica scuola elementare?
Io si, la rividi, l'altr'anno, dopo tanto tempo, la scuola dov'ero stato prima alunno, e poi insegnante: la bibliotechina, il salone, i maestri..."
l'ultimo libro di daniel pennac? Diario di scuola mi pare si chiami...
Spero di no L'ho appena letto, e non ricordo assolutamente quel pezzo, né mi pare il suo stile; se ho mancato una simile citazione, dovrò fare penitenza
Infatti, non è Pennac
A me sembrerebbe piuttosto lo stile di De Crescenzo...
[ma perchè ho scoperto questa discussione solo ora se ne conoscevo una marea di citazioni? ma naturalmente da quando la seguo non ne sapevo nessuna... solita sfiga... XD]
Neanche.
Secondo me, se chiedete consiglio ai vostri genitori lo ingarrano subito, perchè è un libro che prima era molto conosciuto (il che vi aiuta anche a capire che non è un libro recentissimo)
Non ricordo l'autore, comunque italiano, ma è un libro che mi regalò un "caro" professore alla fine del biennio al liceo dicendomi qualcosa di simile a :"forse un giorno avrai anche tu la fortuna di capire". Se non ricordo male, scusate il gioco di parole, dovrebbe essere "Ricordi di scuola" ed un libro non recentissimo (anni 60, 70?) e forse non più pubblicato.
Il titolo è corretto, punto a te.
L'autore era Giovanni Mosca.
Cmq, se il libro te lo ha regalato (a parte il fatto che a me è piaciuto) le virgolette sono immeritate.
edit: uno dei figli si chiama Paolo, anche lui scrittore, di cui lessi un libro anni fa... un'altro, l'ho appena scoperto, è Maurizio Mosca... si proprio quello delle superbombe!
Ecco, forse a causa della sua discendenza ho dato in pasto all'oblio il suo nome
Sulle virgolete...son lì perchè debbon esserci, sono come un nomignolo assegnato in modo affettuoso.
Ma passiam ora alla citazione...
"Era già buio quando arrivai a Bonn. Feci uno sforzo per non dare al mio arrivo quel ritmo di automaticità che si è venuto a creare in cinque anni di continuo viaggiare: scendere le scale della stazione, risalire altre scale, deporre la borsa da viaggio, levare il biglietto dalla tasca del soprabito, consegnare il biglietto, dirigersi verso l'edicola dei giornali, comprare le edizioni della sera, uscire, fare un cenno a un tassì. Per cinque anni quasi ogni giorno sono partito da qualche luogo e sono arrivato in qualche luogo, la mattina ho disceso e salito scale di stazioni, ho chiamato un tassì, ho cercato la moneta nella tasca della giacca per pagare la corsa, ho comperato giornali della sera alle edicole e, in un angolo riposto del mio io, ho gustato la scioltezza perfettamente studiata di questo automatismo."
Heinrich Boll, Opinioni di un Clown
Ecco a cosa serve trovarlo citato in un altro libro ed avere riaperto per caso quel libro...(ok, ammetto....purissimo fondoschiena!)
Esatto!
Si tratta proprio del bellissimo Opinioni di un Clown!
Nessuno? Piccolo suggerimento: il libro è della seconda metà del '900....
Ancora niente? Suggerimento più grosso...l'autore è tedesco