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Videgiochi vietati
D di Doran Nymerios
creato il 26 giugno 2007

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Lyga Stark
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Inviato il 29 giugno 2007 20:52

Falso. Conosco innumerevoli adolescenti che dispongono o possono procurarsi 60 € da spendere come vogliono loro e senza renderne conto a nessuno. Il che è forse peggio, perché indica menefreghismo da parte degli educatori=genitori. Minorenne vuol proprio dire che i genitori sono responsabili di quel che fanno, ma se nemmeno lo sanno...

 

Qualcosa non mi torna. Cosa intendi tu per "procurarsi 60e da spendere senza render conto a nessuno"?

No, perchè i casi sono 2:

- il minore lavora, ed i 60€ sono il suo stipendio. Qui il problema nemmeno è da porsi, perchè al di sotto dei 14 anni il lavoro minorile è sempre (tranne rarissime eccezioni) vietato. Se un dodicenne è costretto a lavorare allora la violenza nei videogiochi è l'ultimo dei suoi problemi (e poi se ha veramente bisogno di quei soldi non credo che vada a sperperarli per il divertimento);

- il minore non lavora, ma quei soldi glieli passano i genitori, senza porsi problemi sul come li spenderanno. In tal caso la colpa non va attribuita al videogioco ma al genitore che dovrebbe quantomeno vigilare.

Non vedo altri sistemi su come il minore possa procurarsi 60 €; io a 14 anni faticavo a comprare le bustine di Magic che all'epoca costavano 4.000 lire... >_>

 

Ora è inutile dire che per queste persone che ci sia o no sopra un bollino, non cambia assolutamente niente.

:D >_>

 

La distribuzione ai minorenni non viene bloccata da "un bollino", ma dalla minaccia di sanzioni per il negoziante in caso di violazione della legge.

Inoltre il fatto che il minore se lo possa "far acquistare da un amico" non mi sembra un argomento valido, altrimenti non si capisce perchè si continuino a vendere rispettivamente i pornazzi nelle edicole e le sigarette nei tabaccai...


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khal Rakharo
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khal Rakharo
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Inviato il 29 giugno 2007 21:48

Falso. Conosco innumerevoli adolescenti che dispongono o possono procurarsi 60 € da spendere come vogliono loro e senza renderne conto a nessuno. Il che è forse peggio, perché indica menefreghismo da parte degli educatori=genitori. Minorenne vuol proprio dire che i genitori sono responsabili di quel che fanno, ma se nemmeno lo sanno...

 

Qualcosa non mi torna. Cosa intendi tu per "procurarsi 60e da spendere senza render conto a nessuno"?

No, perchè i casi sono 2:

- il minore lavora, ed i 60€ sono il suo stipendio. Qui il problema nemmeno è da porsi, perchè al di sotto dei 14 anni il lavoro minorile è sempre (tranne rarissime eccezioni) vietato. Se un dodicenne è costretto a lavorare allora la violenza nei videogiochi è l'ultimo dei suoi problemi (e poi se ha veramente bisogno di quei soldi non credo che vada a sperperarli per il divertimento);

- il minore non lavora, ma quei soldi glieli passano i genitori, senza porsi problemi sul come li spenderanno. In tal caso la colpa non va attribuita al videogioco ma al genitore che dovrebbe quantomeno vigilare.

Non vedo altri sistemi su come il minore possa procurarsi 60 €; io a 14 anni faticavo a comprare le bustine di Magic che all'epoca costavano 4.000 lire... >_>

Eh, i tempi sono cambiati :D

 

Premesso che mi riferivo a adolescenti, quindi circa dai 12 anni ai 18 anni; il minore in questione può ottenere i soldi in modi vari, infatti.

- lavorando. E, almeno dalle mie parti, sotto i 18 non si lavora mai per bisogno, ma per avere soldi da buttar via in vestiti di marca e altri gadget di dubbia (eufemismo) utilità. Tra cui videogiochi.

- paghetta, ossia pretendendo dei soldi dai genitori da spendere come vuole lui. Genitori che magari non sono del tutto d'accordo, ma non han voglia di discutere e quindi glieli danno - molto poco responsabilmente.

- rimborso spese, cosina leggermente diversa, ossia "ma sì, prendi 60 euro e prenditi quel videogioco". Qua il genitore sa più o meno che fine fanno i soldi, ma non nel dettaglio. Meno irresponsabile ma non più intelligente.

- regali, da zii e parenti e terzi e quarti, "così puoi comprarti quel che vuoi" senza rompere le scatole ai genitori. Si può considerare il contributo di altri adulti alla paghetta.

- sistemi illegali, di cui il più semplice è rubacchiare qualche banconota di tanto in tanto. A questa categoria si aggiungono i risultati di intrallazzi vari, di cui temo a valutarne l'entità; non so, il padre che si fa sorprendere con qualcosa che la mamma non vorrebbe che, e per far tacere il figliolo scuce.

 

 

come si nota un post piuttosto amaro, ma non per questo meno significante.


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zack86sq
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Inviato il 29 giugno 2007 21:49

Qualcosa non mi torna. Cosa intendi tu per "procurarsi 60e da spendere senza render conto a nessuno"?

No, perchè i casi sono 2:

- il minore lavora, ed i 60€ sono il suo stipendio. Qui il problema nemmeno è da porsi, perchè al di sotto dei 14 anni il lavoro minorile è sempre (tranne rarissime eccezioni) vietato. Se un dodicenne è costretto a lavorare allora la violenza nei videogiochi è l'ultimo dei suoi problemi (e poi se ha veramente bisogno di quei soldi non credo che vada a sperperarli per il divertimento);

- il minore non lavora, ma quei soldi glieli passano i genitori, senza porsi problemi sul come li spenderanno. In tal caso la colpa non va attribuita al videogioco ma al genitore che dovrebbe quantomeno vigilare.

Non vedo altri sistemi su come il minore possa procurarsi 60 €; io a 14 anni faticavo a comprare le bustine di Magic che all'epoca costavano 4.000 lire... :lol:

 

Wow Lyga ma dove vivi che ci vengo, è il mondo perfetto. Non ti arrabbiare è una battuta ma quello che dici non sta nè in cielo nè in terra... >_> :lol:

 

Ti spiego: 3-4 euro a giorno riescono a tirarli su senza problemi, esclusa la paghetta "ufficiale"(devo comprare i quaderni nuovi, i soldi per il distributore delle bibite a scuola, ecc.)...da dove vengo io nel migliore dei casi i ragazzi riescono a spendere i soldi che gli danno i genitori in modo alternativo inventando spese obbligate, credo che lo abbiamo fatto tutti almeno una volta(una ricarica al cellulare, un compleanno). Nel peggiore dei casi rubano i telefonini e spacciano erba a scuola, fanno da corrieri, aprono le borse alle madri e prendono i soldi, vanno dove si acquista oro e vendono le collanine a 5 euro a grammo. Sono contento che da te questi problemi non ci siano...o forse non te ne accorgi. Senza contare che adesso i ragazzini sanno usare il file-sharing e il masterizzatore e un gioco lo possono "comprare" a società.. al prezzo di un cd vuoto..

Non fate finta che certe cose non esistano, perchè sennò analizzare un problema diventa un concorso a chi è più ipocrita...è una cosa ridicola :D >_> >_>


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Lyga Stark
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Inviato il 29 giugno 2007 23:29

Premesso che mi riferivo a adolescenti, quindi circa dai 12 anni ai 18 anni; il minore in questione può ottenere i soldi in modi vari, infatti.

- lavorando. E, almeno dalle mie parti, sotto i 18 non si lavora mai per bisogno, ma per avere soldi da buttar via in vestiti di marca e altri gadget di dubbia (eufemismo) utilità. Tra cui videogiochi.

- paghetta, ossia pretendendo dei soldi dai genitori da spendere come vuole lui. Genitori che magari non sono del tutto d'accordo, ma non han voglia di discutere e quindi glieli danno - molto poco responsabilmente.

- rimborso spese, cosina leggermente diversa, ossia "ma sì, prendi 60 euro e prenditi quel videogioco". Qua il genitore sa più o meno che fine fanno i soldi, ma non nel dettaglio. Meno irresponsabile ma non più intelligente.

- regali, da zii e parenti e terzi e quarti, "così puoi comprarti quel che vuoi" senza rompere le scatole ai genitori. Si può considerare il contributo di altri adulti alla paghetta.

- sistemi illegali, di cui il più semplice è rubacchiare qualche banconota di tanto in tanto. A questa categoria si aggiungono i risultati di intrallazzi vari, di cui temo a valutarne l'entità; non so, il padre che si fa sorprendere con qualcosa che la mamma non vorrebbe che, e per far tacere il figliolo scuce.

 

Quindi, seguendo la falsariga di ciò che dicevo io, i sistemi si possono suddividere in 2 categorie:

- quelli illegali (tra i quali rientra anche il lavoro minorile);

- quelli "genitoriali", o "parentali".

Per quanto riguarda i primi, se un 14enne spaccia o "lavora" (in nero ovviamente) non credo che i problemi siano da ricercare tra i videogame che il ragazzino usa.

Per quel che riguarda i secondi posso dire che se i genitori non controllano la colpa è loro, non del videogioco in questione. Ribalto la domanda: se la zia dà al nipotino 12enne 50 euro da spendere "come vuole lui", e questo manda un amico 16enne in tabaccheria per comprargli le sigarette la colpa è da addossarsi alla Philiph Morris?

 

Ti spiego: 3-4 euro a giorno riescono a tirarli su senza problemi, esclusa la paghetta "ufficiale"(devo comprare i quaderni nuovi, i soldi per il distributore delle bibite a scuola, ecc.)...da dove vengo io nel migliore dei casi i ragazzi riescono a spendere i soldi che gli danno i genitori in modo alternativo inventando spese obbligate, credo che lo abbiamo fatto tutti almeno una volta(una ricarica al cellulare, un compleanno). Nel peggiore dei casi rubano i telefonini e spacciano erba a scuola, fanno da corrieri, aprono le borse alle madri e prendono i soldi, vanno dove si acquista oro e vendono le collanine a 5 euro a grammo. Sono contento che da te questi problemi non ci siano...o forse non te ne accorgi. Senza contare che adesso i ragazzini sanno usare il file-sharing e il masterizzatore e un gioco lo possono "comprare" a società.. al prezzo di un cd vuoto..

Non fate finta che certe cose non esistano, perchè sennò analizzare un problema diventa un concorso a chi è più ipocrita...è una cosa ridicola >_> >_> :lol:

 

Guarda, il posto in cui vivo io non è perfetto, e la "cresta" l'ho fatta anch'io da giovane... :D

Il discorso che ho fatto prima era volto a dire, come ho scritto su, che un minore i soldi se li può procurare o illegalmente o "bussando a denari" presso il parentame, ma in entrambi i casi la responsabilità di vigilare sulla sua vita ricade sempre sui genitori.

Non si può fare un discorso del tipo:"Oddio, bloccate la vendita di quel videogioco violento perchè sennò mio figlio se lo compra con i soldi che gli dò ogni settimana!!!"; non sta né in cielo né in terra.

E poi, come ho detto, il problema potrebbe essere benissimo risolto vietandone la vendita ai minori di 18 anni.

 

Quello che vedo io è uno "scaricabarile" da parte di genitori che, per evitare di vigilare sui loro figli, pretendono che lo faccia lo Stato per loro, bloccando la vendita di prodotti a loro non graditi.

E se poi dovesse succedere qualcosa a causa della loro negligenza poco importa, i capri espiatori da esporre sulla pubblica gogna sono comunque parecchi: i cartoni animati giapponesi, i fumetti, i giochi di ruolo, i Griffin, la musica metal (tutti satanisti, quelli lì!!!!) e via dicendo.

A quando un Comics Code italiano?

 

P.S. Se i ragazzini possono comunque ottenere il videogioco in questione grazie al file sharing, a che scopo bloccarne la commercializzazione? >_>


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Inviato il 30 giugno 2007 9:59

P.S. Se i ragazzini possono comunque ottenere il videogioco in questione grazie al file sharing, a che scopo bloccarne la commercializzazione? :D

 

Allo scopo di pararsi il c**o...Allo scopo di dare un'illusione di sicurezza.

 

Gli USA fanno guerre cercando di ristabilire un'illusione di sicurezza dopo l'attacco dell'11 settembre, un altro Stato non può vietare un gioco?

Non sarà giusto, non sarà liberale, ma vorrei vedere voi in una commissione esaminatrice...se ci fosse un gioco con aperta propaganda nazista voi che fareste? O un gioco in cui sei un terrorista che deve distruggere gli edifici strategici americani fatto con una certa cura, lo fareste entrare negli USA?

 

Puntualizziamo che si parla sempre di 1 caso su 10000 quindi non ha senso dire frasi come "censuri uno, censuri tutti" , "allora vietiamo tutti i coltelli, anche da cucina che possono uccidere".

Un gioco è un bene accessorio, se invece di importarne 10000 all'anno se ne importano 9999 la qualità dell'offerta risulta danneggiata in modo minimo, anzi tenendo conto che, come detto in altri post, chi parte con l'idea di avere quel particolare prodotto può trovarlo in una miriade di modi diversi, legali e non, la qualità intrinseca è la stessa se non depurata di qualcosa che può turbare la maggioranza dei videogiocatori.

 

Tenete conto anche del fatto che se un gioco ha un volume di vendite pari a quello di GTA o PRO Evolution non sarà mai censurato. Quindi si parla anche di giochi con scarsa diffusione...

Da questa discussione non se ne esce >_> >_> >_>


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Inviato il 30 giugno 2007 10:35

Voi avete ragione, la censura non ha senso di esistere e i minori devono essere prima di tutto tutelati dai genitori che devono controllarli e vigilarli.

Però mi chiedo una cosa, è proprio così necessario fare videogiochi sempre più violenti?

Possibile che un quarantenne per sfogarsi dopo una giornata di lavoro non trovi un sistema migliore che non attaccarsi a un videogioco ad investire la gente?

Tantissimi mi hanno detto che non c'è nulla di meglio dopo una giornata stressante che sfogarsi con un bel sparatutto. Gente che vende i videogiochi mi ha detto di puntare molto su questo aspetto dello sfogo.

Sicuri che non c'è nulla di meglio?

A me sinceramente preoccupa molto di più questa voglia repressa di violenza che non la censura di per sè. Preoccupa molto di più l'accanita difesa di videogiochi sempre più violenti, perchè con quelli ci si diverte e si sofga la tensione, piuttosto che la censura.

Poi va bè, sono considerazioni personali :D


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Mornon
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Inviato il 30 giugno 2007 11:41
Puntualizziamo che si parla sempre di 1 caso su 10000 quindi non ha senso dire frasi come "censuri uno, censuri tutti" , "allora vietiamo tutti i coltelli, anche da cucina che possono uccidere"

Hanno senso, almeno in determinate ottiche: un videogioco, anche se facesse "scattare un interruttore", non è un'arma, arma che comunque per uccidere devi procurarti, mentre i coltelli sono armi; e poi, ne hanno uccisi piú i coltelli da cucina o i videogiochi?

A questo punto, se il motivo è il rischio sociale e i coltelli da cucina rappresentano un rischio maggiore, perché i videogiochi sí, i coltelli no? E perché coltelli anche da tavola affilatissimi e appuntitissimi, quando basterebbero meno affilati e appuntiti?

Comunque, chi sceglie qual è quel caso su diecimila, e su quali basi? Se la risposta è "La minima parte dei genitori, sull'influenza che pensano potrebbe avere sui loro figli, perché loro non li seguono", onestamente non è una risposta che regge, a mio parere: la responsabilità è loro, non dei videogiochi.

 

 

Tenete conto anche del fatto che se un gioco ha un volume di vendite pari a quello di GTA o PRO Evolution non sarà mai censurato. Quindi si parla anche di giochi con scarsa diffusione

Ancora peggio, visto che questo vuol dire che non si censura in base all'effetto previsto, ma che prima si guarda al mercato, e poi, nel caso, all'effetto previsto. A ipocrisia si somma ipocrisia.

 

 

Tantissimi mi hanno detto che non c'è nulla di meglio dopo una giornata stressante che sfogarsi con un bel sparatutto. Gente che vende i videogiochi mi ha detto di puntare molto su questo aspetto dello sfogo.

Sicuri che non c'è nulla di meglio?

L'Uomo è agressivo, di per sé, basta guardare la Storia per notarlo; è cosí strano che non sia cambiato? A questo punto, tra sfogare l'aggressività in uno sparatutto, o prendendo a pugni il primo che passa, preferisco la prima soluzione :D


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Inviato il 30 giugno 2007 12:13

Parto dal presupposto che un videogioco è un bene inutile e d'intrattenimento, che serve ad occupare qualche ora di pausa da altre attività ben più stimolanti. Ora spiegatemi quale sarebbe il disagio di un videogiocatore che al posto di comprare un prodotto sparatutto molto splatter, ne compra uno simile nella giocabilità ma meno crudo. Io non vedo questo disagio...ma forse sono io che non mi faccio certi problemi. Non capisco quale sia il beneficio in un gioco inserire elementi sempre più violenti quando la struttura di fondo del gioco rimane sempre la stessa.

Vorrei dire allora che sono i produttori di giochi che se la cercano...e qualcuno deve porre dei limiti prima che le cose degenerino.

Basti pensare ai vari episodi di Saw al cinema. Ha fatto un sacco di soldi per la crudezza delle immagini, così si sono detti facciamo anche il 2 e il 3. Sulla stessa riga sono usciti Hostel 1 e adesso esce il 2.....

Sempre più crudi e violenti...

Se continua così tra qualche hanno anche nei videogiochi si vedranno cervelli spappolati da colpi di fucili a canne mozze, arti tranciati da motoseghe e quant'altro. Ci dobbiamo proprio arrivare????


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Inviato il 30 giugno 2007 12:26
Tantissimi mi hanno detto che non c'è nulla di meglio dopo una giornata stressante che sfogarsi con un bel sparatutto. Gente che vende i videogiochi mi ha detto di puntare molto su questo aspetto dello sfogo.

Sicuri che non c'è nulla di meglio?

L'Uomo è agressivo, di per sé, basta guardare la Storia per notarlo; è cosí strano che non sia cambiato? A questo punto, tra sfogare l'aggressività in uno sparatutto, o prendendo a pugni il primo che passa, preferisco la prima soluzione :D

 

 

Mi stai dicendo che tutti quelli che usano uno sparatutto o investono la gente con un videogioco se non avessero la possibilità di farlo virtualmente uscirebbero di casa e lo farebbero davvero? Se non sfogassero così la loro aggressività uscirebbero di casa e prenderebbero a pugni i passanti?

Bè allora i videogiochi violenti sono una manna dal cielo >_>

No sinceramente non credo sia così. Non penso proprio che se non ci fosse un videogioco in cui investire la gente usciresti di casa e li investiresti sul serio. Penso che invece troveresti tanti altri modi, magari anche più salutari, per sfogare lo stress e l'aggressività >_>.

Sinceramente non vedo l'utilità di fare videogiochi tanto violenti. Ma se si vendono evidentemente c'è a chi piace.

 

Parto dal presupposto che un videogioco è un bene inutile e d'intrattenimento, che serve ad occupare qualche ora di pausa da altre attività ben più stimolanti. Ora spiegatemi quale sarebbe il disagio di un videogiocatore che al posto di comprare un prodotto sparatutto molto splatter, ne compra uno simile nella giocabilità ma meno crudo.

 

Io la penso esattamente come te. Invece di censurare che non ha senso, io inviterei le case produttrici a fare videogiochi sparatutto e sparaquel che vuoi ma meno spaltter e in contesti meno violenti.


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Inviato il 30 giugno 2007 12:58
Parto dal presupposto che un videogioco è un bene inutile e d'intrattenimento, che serve ad occupare qualche ora di pausa da altre attività ben più stimolanti. Ora spiegatemi quale sarebbe il disagio di un videogiocatore che al posto di comprare un prodotto sparatutto molto splatter, ne compra uno simile nella giocabilità ma meno crudo

E qual è il disagio nel comprare coltelli da tavola meno affilati e non appuntiti (o comunque meno appuntiti)? Devi tagliare, non bucare; e per tagliare non serve un rasoio.

 

 

Mi stai dicendo che tutti quelli che usano uno sparatutto o investono la gente con un videogioco se non avessero la possibilità di farlo virtualmente uscirebbero di casa e lo farebbero davvero? Se non sfogassero così la loro aggressività uscirebbero di casa e prenderebbero a pugni i passanti?

No, altrimenti lo avrei detto :D

Semplicemente, vista la Storia dell'Uomo il fatto che ci siano persone che si sfogano attraverso giochi violenti non mi stupisce minimamente, del resto simili passatempi ci sono sempre stati; e anche guardare un film violento è, di fatto, un passatempo violento, sebbene con differenze rispetto ai videogiochi.

E se l'evoluzione è dai combattimenti di cani a Manhunter, onestamente non riesco a dispiacermene.

L'invito alle case ci può anche stare, non mi pare che qui qualcuno lo abbia messo in dubbio; ma una cosa è l'invito, un'altra è l'imposizione.


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Inviato il 30 giugno 2007 15:25
Parto dal presupposto che un videogioco è un bene inutile e d'intrattenimento, che serve ad occupare qualche ora di pausa da altre attività ben più stimolanti. Ora spiegatemi quale sarebbe il disagio di un videogiocatore che al posto di comprare un prodotto sparatutto molto splatter, ne compra uno simile nella giocabilità ma meno crudo

E qual è il disagio nel comprare coltelli da tavola meno affilati e non appuntiti (o comunque meno appuntiti)? Devi tagliare, non bucare; e per tagliare non serve un rasoio.

 

Non vedo cosa c'entrino questi paragoni...scusa ma mi sembrano davvero poco azzeccati.

I "coltelli", ormai ti sei fissato con questo esempio, hanno un'utilità reale. Ti devi vedere martire per mangiare una fiorentina?? :D >_>

I videogiochi hanno solo un'utilità virtuale e comunque marginale d'intrattenimento, poichè la loro funzione può benissimo essere sostituita da una miriade di altre alternative.

 

L'invito alle case ci può anche stare, non mi pare che qui qualcuno lo abbia messo in dubbio; ma una cosa è l'invito, un'altra è l'imposizione.

Rispondimi obiettivamente. Quale imprenditore è così integerrimo da andare contro i propri interessi commerciali senza una norma che gli imponga di farlo?

Avessi una casa di produzione di uno sparatutto, il consiglio di eliminare il sangue dal gioco non lo seguirei nemmeno morto. Anzi gli farei causa. A meno che non fosse una legge a imporlo a tutte le case produttrici e non solo a me. E anche lì bisognerebbe vedere.


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Inviato il 30 giugno 2007 15:31

ma perchè è un problema se si vedono cervella e arti mozzati nei videogiochi????

(mai ucciso qualcuno con la motosega in GTA???) :D >_>


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Inviato il 30 giugno 2007 15:33

ma perchè è un problema se si vedono cervella e arti mozzati nei videogiochi????

(mai ucciso qualcuno con la motosega in GTA???) :D >_>

Hai ragione GTA è molto educativo a riguardo... >_> >_> :lol:


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Inviato il 30 giugno 2007 15:46
Non vedo cosa c'entrino questi paragoni...scusa ma mi sembrano davvero poco azzeccati.

I "coltelli", ormai ti sei fissato con questo esempio, hanno un'utilità reale. Ti devi vedere martire per mangiare una fiorentina?

È un esempio per tutti, ho continuato con questo semplicemente per non incasinare la discussione portandone altri mille; ma non ho problemi a farlo, se preferisci.

Comunque, no, non devi "vederti martire" per mangiarti una fiorentina, ma ti assicuro che una fiorentina si può mangiare anche con un coltello che non sia un rasoio e che sia spuntato. Sí, i coltelli da tavola hanno un'utilità; utilità che potrebbe parimenti essere svolta da coltelli meno affilati e meno appuntiti. Non cambiare quanto ho detto: io ho parlato non di abolirli, ma di togliere o attenuare caratteristiche che non sono essenziali al loro scopo. Continuo a non vedere perché l'esempio sarebbe poco azzeccato.

Comunque, non ti piace l'idea dei coltelli? A cosa serve una Ferrari? Ha velocità massime di molto superiori al massimo consentito in Italia, velocità che possono tranquillamente causare incidenti non da poco; non hanno un'"utilità reale", per usare i tuoi termini, quella può essere svolta da una Cinquecento. Consumano molte piú risorse di altre macchine, in un mondo che lamenta carenze energetiche. Sono un fenomeno di nicchia, in quanto ben pochi possono permettersela. Allora perché le Ferrari si lasciano?

Poi, non sto dicendo che siano uguali, è semplicemente un'analogia; né mi voglio lanciare in crociate contro i coltelli da cucina. Semplicemente, quanto qui detto non mi pare quella grande motivazione per impedire la produzione/importazione di un gioco, e visto che si è accennato a un "pericolo" rappresentato da tali giochi (non per responsabilità loro, ma dei genitori) ho portato un analogo esempio di un oggetto di tutti i giorni, arma potenzialmente mortale (a differenza dei videogiochi), che potrebbe ottemperare al suo scopo essendo decisamente meno pericoloso (e, nel caso della Ferrari, i danni sono effettivi, non solo potenziali). In definitiva, il comportamento in sé mi pare fondamentalmente ipocrita, e in quanto qui detto non vedo motivazioni (vedi anche sotto) per vietare la produzione/importazione di un gioco sulla base "Ma influenza negativamente" (influenza negativa che andrebbe guardata percentualmente, non sul singolo, comunque).

 

 

Rispondimi obiettivamente. Quale imprenditore è così integerrimo da andare contro i propri interessi commerciali senza una norma che gli imponga di farlo?

Diciamo nessuno; il punto è, lo Stato deve avere il diritto di impedirmi di produrre/importare quel gioco? E, se sí, perché non vietare anche i film in cui capitano simili cose, se non peggiori? Certo, è un tipo di immedesimazione diversa, ma violento l'uno, violento l'altro; e se alla base c'è un problema nella persona, problema che viene fatto "scattare" da qualcosa di esterno, tanto il gioco quanto i film possono essere tale interruttore. Tu stesso hai detto "Se continua così tra qualche hanno anche nei videogiochi si vedranno cervelli spappolati da colpi di fucili a canne mozze, arti tranciati da motoseghe e quant'altro"; "anche", perché effettivamente nei film ci sono già. E allora perché non fare qualcosa per i film, che sono già oltre i videogiochi? A questo punto, mi pare ipocrita continuare con i programmi che tutti conosciamo e che già sono stati commentati, lanciandosi a spada tratta contro un paio di giochi (quando altri magari altrettanto violenti sono stati lasciati liberamente in commercio).

Soprattutto se, come hai detto tu, "se un gioco ha un volume di vendite pari a quello di GTA o PRO Evolution non sarà mai censurato. Quindi si parla anche di giochi con scarsa diffusione", in quanto la motivazione non è piú "Potrebbe influenzare negativamente", ma in primis una di mercato, e poi l'eventuale influenza; come dire, "Se Manhunter 2 vendesse come GTA, non sarebbe bloccato". Ipocrisia ancora peggiore, e viene meno la motivazione della possibile influenza negativa. Questo è un criterio di mercato prima di tutto, non di influenza sociale.


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Inviato il 30 giugno 2007 16:09

ma perchè è un problema se si vedono cervella e arti mozzati nei videogiochi????

(mai ucciso qualcuno con la motosega in GTA???) :D >_>

Hai ragione GTA è molto educativo a riguardo... >_> >_> :lol:

non era questo quello che intendevo, la mia domanda è: se io scelgo di giocare a gta e non ho problemi

perchè i problemi deve crearmeli lo stato???? diseducativo? un ragazzo a 18 anni è già educato (o diseducato) o

almeno è a buon punto, per i bambini ci pensano i genitori, se i genitori non ci pensano mi spiace

ma non diamo la colpa al videogioco


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