Il discorso sta diventanto "utopico": nel senso che in via del tutto teorica non ci dovrebbe essere bisogno di bollini censure o quant'altro, un film o un videogico non sono in grado di traviare la mente di un ragazzo e portarlo a rubare la macchina della madre e incominciare a investire a piacimento i pedoni. Se un ragazzo compie un' azione del genere ci sono sicuramente problemi più a fondo Con ragazzo intendo una persona con minimo 11 - 12 anni. Per i più piccoli si corrono maggiori rischi ma qui sono i genitori che dovrebbero "censurare" i programmi secondo loro troppo "pericolosi". Guardando Superman, film stupendo, o ET, capovaloro del cinema, al bimbo potrebbe venire voglia di provare a spiccare il volo dalla palazzina o di cercare di volare con la bici sopra a un burrone.
Quando mai si porta un bimbo di 5 anni a comprare un videogioco?????Lo si fa diventare dipendente dalla nascita così
Il controllo dovrebbe essere a priori (negoziante), o almeno a posteriori (non ti accompagno, ma se compri un gioco VM18 e non sei maggiorenne non lo usi), se un genitore si lamenta della violenza, delle influenze, di chissà cos'altro. Ma lamentarsi del gioco violento, e poi non guardare nemmeno se sulla scatola c'è scritto "18+" perché "Non capisco nulla di videogiochi" significa solo cercarsela; e a questo punto vedo ancora meno il senso di lamentarsi.
Magari non ci sarà una soluzione che accontenta tutti, ma già solo le associazioni delle famiglie potrebbero agire in famiglia (guarda cosa ha comprato tuo figlio), invece di lanciarsi in improbabili (e ipocrite) crociate.
Per i libri, ho sentito di persone che leggono i libri, prima di darli ai figli (salvo, forse, quelli per bambini); giusto o sbagliato che sia, c'è gente che lo fa.
Per i libri, ho sentito di persone che leggono i libri, prima di darli ai figli (salvo, forse, quelli per bambini); giusto o sbagliato che sia, c'è gente che lo fa.
Mio padre a casa ha una libreria abbastanza fornita. Quando ero piccolo mi ha detto "leggi questi sui ripiani bassi, quando li finisci, passa a quelli più alti. Quando li finisci tutti vai a comprarne di nuovi..."
Ma non tutti possono fare così...Devi pensare alla situazione generale, non a quella particolare. In alcune famiglie appena porti un libro a casa ringraziano Dio e dicono "Basta che legge qualcosa"
Ma lamentarsi del gioco violento, e poi non guardare nemmeno se sulla scatola c'è scritto "18+" perché "Non capisco nulla di videogiochi" significa solo cercarsela; e a questo punto vedo ancora meno il senso di lamentarsi.
Se tuo figlio di 14 anni torna a casa con uno sparatutto sulla II guerra mondiale VM18 glielo togli??
Ma dai, non ci credo se me lo dici..
E comunque per fare degli esempi su un uso improprio del VM18 in tv: Arma Letale bollino rosso; Lucignolo in prima serata????(ed è "solo" Lucignolo, che tra l'altro non vedo l'ora di vedere) Certe volte i bollini sembrano messi proprio.....
Se tuo figlio di 14 anni torna a casa con uno sparatutto sulla II guerra mondiale VM18 glielo togli?
Posso rispondere solo in linea teorica, non avendo figli, ma sí, se lo reputassi inadatto a lui e/o se gli era stato detto di non prendere giochi VM18: nel primo caso perché, se lo reputo inadatto, non vedo perché dovrei farglielo usare (e sarebbe assurdo lasciarglielo e lamentarmi perché era in vendita); nel secondo caso perché non si metta in testa che "Ma sí, chi se ne frega se mi ha detto di non farlo, tanto poi non capita nulla".
Di certo, non avrebbe senso che gli lasciassi comprare quello che vuole, che gli lasciassi usare un gioco che reputo inadatto a lui, per poi andare a protestare perché lo hanno messo in vendita. Era VM18? Sí, e allora me la devo prendere con i negozianti e con me stesso, non con altri. Di certo, non devo andare a rompere l'anima a un quarantenne che vuole usare quel gioco.
Se tuo figlio di 14 anni torna a casa con uno sparatutto sulla II guerra mondiale VM18 glielo togli?
A parte che dipende dal figlio e da come è il ocmportamento/indole del ragazzo. Se fosse mio figlio cercherei prima di tutto di capire se ha bene in testa il fatto che quello è un gioco, mentre nella vita reale le cose sono diverse.
Come dicevo prima questo è insegnare, ma se non se ne ha voglia i figli non dovrebbero essere al mondo come prima cosa, come seconda non ci si dovrebbe lamentare e dare la colpa al resto, quando la colpa è il genitore stesso.
"censurare" i programmi secondo loro troppo "pericolosi". Guardando Superman, film stupendo, o ET, capovaloro del cinema, al bimbo potrebbe venire voglia di provare a spiccare il volo dalla palazzina o di cercare di volare con la bici sopra a un burrone.
Cosa tra l'altro già successa: mi ricordo di un bimbo che si lanciò dalla finestra per volare come peter pan.
Lo spirito di emulazione c'è sempre stato nei giovani, non è una novità. In quanti da piccini si fecero il codino alla Baggio, quante ragazzine quando andavano a giocare a pallavolo si mettevano bracciali attorno ai polsi per imitare Mimi. L'emulazione di adesso è l'occhiale da sole stile Paris Hilton e i jeans alla Costantino. Che i giovani siano influenzati mi pare cosa innegabile.
Lo schifo che ci passano in tv riguarda parolacce, stupidità e ocaggine. Sono cose considerate talmente "comuni" che non ci si fa caso, nemmeno un genitore. Un padre che quando è bloccato nel traffico o quando è in ritardo o quando ha dei problemi è abituato a dire qualche parolaccia, perchè dovrebbe scandalizzarsi se in tv le dicono? Tette e sederi al vento se ne vedono a milioni in giro per strada, perchè un genitore dovrebbe scandalizzarsi se ne appare qualcuno in tv?
Tutto quello che ci passa la tv ora come ora è vita comune, purtroppo, quindi non è considerato un "male".
Investire innocui passanti, sparare all'impazzata sulla gente e cose simili non sono cose "comuni", non sono cose che vedi normalmente in giro per strada.
Quindi sinceramente il paragone con la tv non penso sia molto valido.
E' vero che ci sono film violenti ma un film è diverso da un videogioco. Con un videogioco sei tu che hai il comando dell'azione, nel videogioco ti immedesimi. Lo vedo con mio fratello, con un videogioco innocuo come pro evolution soccer: quando guarda una partita di calcio in tv oltre a mandare qualche urla di disperazione o di gioia se ne sta fermo in religiosa contemplazione, quando gioca è il delirio, corre insieme al suo giocatore e si fa la telecronaca da solo. Finita la partita finisce tutto, e sicuramente è così per il 99,9% dei ragazzi.
Ma ci sono ragazzi che fanno parte di uno 0.1% che invece possono non uscirne da quella immedesimazione e allora forse è il caso di tenerne conto. Lo Street Fighter dei miei tempi non si può paragonare ai videogiochi di adesso. E se ci si divertiva come dei matti con un gioco stupido come quello, non vedo che bisogno ci sia di fare cose sempre più violente e sanguinolente. Se ho bisogno di sfogarmi sarà meglio andare in palestra e prendere a pugni un salsiccione che mettermi a investire persone con un videogioco. Comunque ognuno ha i suoi gusti :D
Poi va bè, secondo me ogni forma di censura è sbagliata.
Lady delle Gocciole Extra Dark
We are only human, and the gods have fashioned us for love. That is our great glory, and our great tragedy.
Sapendo che non servirà a niente per i motivi detti in precedenza, lo Stato deve fare finta di occuparsi della salute mentale dei suoi cittadini o lasciare questi liberi di farsi deviare con dei videogiochi?
Personalmente preferisco la seconda soluzione. A mio avviso è meno ipocrita.
Secondo me il +18 non sanno nemmeno cosa voglia dire >_> e non sto scherzando
Riprendo il discorso del 18+ e delle edicole.
Spesso nello scaffale a fianco a "Topolino" stanno esposti in bella mostra tutti i generi di pornazzo esistenti sul mercato.
Quanti bambini di 12 anni tornano a casa con "Tiramolla" sotto un braccio e "Le Pornozoccole" (passatemi il termine... :D ) sotto l'altro?
Pochi, mi auguro...
Questo perchè se un edicolante viene sorpreso a vendere la rivista porno all'adolescente c'è sempre la possibilità che lo sorprenda qualcuno e gli faccia passare un brutto quarto d'ora.
Alla stessa maniera, se su un videogioco ci scrivi "Vietato ai minori di 18 anni" (non un semplice "18+" perchè quella, da quel che ne so, è l'età consigliata) che problemi crea alla commercializzazione?
Si fa presente ai commercianti che se vengono beccati a vendere quel gioco a minorenni si beccano la sanzione amministrativa ed il gioco è fatto. Come per i pornazzi.
E comunque, salvo pochi casi isolati, difficilmente un minorenne è in grado di spendere 60 € per un gioco senza "bussare a denari" al portafoglio del genitore, quindi è abbastanza sterile lamentarsi del fatto che i minori acquistano videogiochi violenti, se poi sono gli stessi genitori a farglielo fare.
Anche nei post precedenti ci sono esempi di questo tipo riguardo la tv. Tanto per citare LYGA "io a 5 anni con mio padre vedevo "Roma a Mano Armata"..." quindi con i bollini di strada non se ne fa tanta.... >_> >_>
C'è una differenza di fondo: io al mio fianco avevo mio padre che, con l'educazione che mi ha dato, mi ha sempre insegnato a distinguere tra finzione e realtà.
Tanto che poi, crescendo, sono diventato contrario ad ogni forma di violenza, alla pena di morte, e più in generale alle violazioni dei diritti umani.
I minori vanno educati dai genitori, non dalla televisione (o dai videogiochi, o da quant'altro).
Se non sei in grado di educarli, è bene che i figli non li faccia per niente, anzichè star lì a lamentarti perchè "la televisione ha un'influenza negativa su di loro".
Se sei capace di educare i tuoi figli non hai nulla da temere dalla televisione, dai videogiochi, dai libri o dai fumetti.
Per inciso, posto per gli interessati la storia vergognosa della "Comics Code Authority" che, per almeno 20 anni, ha "imbavagliato" i fumetti di oltre oceano; personalmente mi auguro che in Italia non si azzardino mai a creare un mostro del genere.
posto per gli interessati la storia vergognosa della "Comics Code Authority" che, per almeno 20 anni, ha "imbavagliato" i fumetti di oltre oceano; personalmente mi auguro che in Italia non si azzardino mai a creare un mostro del genere.
«Il codice della CCA proibiva la raffigurazione di sangue, violenza e sessualità; richiedeva inoltre che le autorità non fossero mai ridicolizzate e che i buoni dovessero sempre vincere; censurava inoltre la presenza di vampiri, licantropi, zombie e simili; il codice proibiva anche la presenza di liquori, tabacco, coltelli, esplosivi, pin-up nude o poco vestite e "prodotti intimi di natura discutibile" ("toiletry products of questionable nature")». Forse, ma forse (lupo, violenza), si poteva pubblicare Cappuccetto Rosso? :D
Se tuo figlio di 14 anni torna a casa con uno sparatutto sulla II guerra mondiale VM18 glielo togli?
A parte che dipende dal figlio e da come è il ocmportamento/indole del ragazzo. Se fosse mio figlio cercherei prima di tutto di capire se ha bene in testa il fatto che quello è un gioco, mentre nella vita reale le cose sono diverse.
Come dicevo prima questo è insegnare, ma se non se ne ha voglia i figli non dovrebbero essere al mondo come prima cosa, come seconda non ci si dovrebbe lamentare e dare la colpa al resto, quando la colpa è il genitore stesso.
Quoto è evidente lo scarica barile e incapacità di insegnare al figlio le differenze tra gioco e realtà il dire che si lavora troppo e non si può seguire il figlio è un'emerita ca***ta.
Posso dire che giocando ai giochi violenti e vedendo i film di guerra mi è venuto il rigetto della violenza e della guerra, qui tutti parlate degli effetti negativi ma a voi non pensate che possa accadere o vi è capitato una cosa simile alla mia?
Concordo con Lyga nel sostenere che il bambino-adolescente va educato dai genitori altrimenti non se ne esce più. Penso che quasi tutti quelli della mia generazione hanno visto l'uomo tigre, sicuramente uno dei cartoni più violenti mai realizzati; io e i miei amici costruivamo dei ring in cui combattere: mica però cercavamo di infilzarci con le schegge appuntite di una trave spezzata, nè ci lanciavamo nel vuoto da oltre due metri per atterrare con le ginocchia sul petto dell'avversario :D
Per non parlare della violenza dei primi sparatutto in soggettiva. Ed il discorso può essere esteso ad ogni campo. Mi ricordo che circa 20 anni fa, quando scoprii D&D c'era in atto un vero e proprio processo ai GdR, per alcuni episodi accaduti (fecero addirittura un film del quale ora mi sfugge il titolo) e, quindi, sulla loro pericolosità sociale. Per me, invece, le sessioni a D&D e lex Arcana sono state le più entusiasmanti esperienza ludiche della mia vita.
Se i genitori non hanno il tempo di educare i propri figli, non devono inveire contro la tv ed i vidoegiochi ma contro loro stessi; anche se mi rendo conto che è sempre difficile ammettere i propri fallimenti.
posto per gli interessati la storia vergognosa della "Comics Code Authority" che, per almeno 20 anni, ha "imbavagliato" i fumetti di oltre oceano; personalmente mi auguro che in Italia non si azzardino mai a creare un mostro del genere.«Il codice della CCA proibiva la raffigurazione di sangue, violenza e sessualità; richiedeva inoltre che le autorità non fossero mai ridicolizzate e che i buoni dovessero sempre vincere; censurava inoltre la presenza di vampiri, licantropi, zombie e simili; il codice proibiva anche la presenza di liquori, tabacco, coltelli, esplosivi, pin-up nude o poco vestite e "prodotti intimi di natura discutibile" ("toiletry products of questionable nature")». Forse, ma forse (lupo, violenza), si poteva pubblicare Cappuccetto Rosso? >_>
cappuccetto... rosso... luci rosse... ah! preservativo! no, no, censurare subito, si sa mai che al fanciullo vengano strane idee!...
boh, poi io devo dire che da postpoppante ero terrorizzato dalla strega di biancaneve :D potrei lamentarmi che il codice non ha saputo difendere la mia sanità mentale?
e comunque, salvo pochi casi isolati, difficilmente un minorenne è in grado di spendere 60 € per un gioco senza "bussare a denari" al portafoglio del genitore, quindi è abbastanza sterile lamentarsi del fatto che i minori acquistano videogiochi violenti, se poi sono gli stessi genitori a farglielo fare.
Falso. Conosco innumerevoli adolescenti che dispongono o possono procurarsi 60 € da spendere come vogliono loro e senza renderne conto a nessuno. Il che è forse peggio, perché indica menefreghismo da parte degli educatori=genitori. Minorenne vuol proprio dire che i genitori sono responsabili di quel che fanno, ma se nemmeno lo sanno...
e comunque, salvo pochi casi isolati, difficilmente un minorenne è in grado di spendere 60 € per un gioco senza "bussare a denari" al portafoglio del genitore, quindi è abbastanza sterile lamentarsi del fatto che i minori acquistano videogiochi violenti, se poi sono gli stessi genitori a farglielo fare.
Falso. Conosco innumerevoli adolescenti che dispongono o possono procurarsi 60 € da spendere come vogliono loro e senza renderne conto a nessuno. Il che è forse peggio, perché indica menefreghismo da parte degli educatori=genitori. Minorenne vuol proprio dire che i genitori sono responsabili di quel che fanno, ma se nemmeno lo sanno...
Il Khal almeno si accorge che certe situazioni esistono. :D
Cerco di completare il mio ragionamento.
Pensate ancora nel particolare della vostra esperienza...
Uno Stato che decide se restringere o meno il bacino d'utenza di un prodotto con vari metodi (il più grave chiaramente la non importazione) non deve pensare al 99,99% dei minorenni che hanno dei genitori che li seguono e stanno attenti a quello che comprano, perchè presumibilmente non gli daranno problemi.
Quello Stato deve pensare allo 0,01% di minorenni che i genitori li vedono a pranzo, a cena e quando vanno a prendersi la paghetta.
Fosse per me, per come sono io e credo da quello che scrivete anche voi, non ci dovrebbe essere bisogno di sottolineare la differenza tra realtà e finzione con bollini, VM18, e quant'altro.
Il problema sorge per una nicchia di popolazione che a causa di vari motivi questa differenza non la vede più tanto nettamente....
Ora è inutile dire che per queste persone che ci sia o no sopra un bollino, non cambia assolutamente niente.
>_> >_>
Quello Stato deve pensare allo 0,01% di minorenni che i genitori li vedono a pranzo, a cena e quando vanno a prendersi la paghetta
Quello Stato dovrebbe anche pensare al 100% della popolazione maggiorenne e al rimanente 99,99% della popolazione minorenne; onestamente, la censura, oltretutto attuata tramite il divieto di importazione, mi pare fuori luogo, anche visto che di quello 0,01% da te detto a voler imitare i giochi sarà... quanto, il 5%? E il gioco, nel caso, sarà quello che fa partire, non quello che crea. In altri termini, l'interruttore potrebbe benissimo essere un'altra cosa.
Allora vietiamo le armi (anche alle forze dell'ordine): vuoi che non ci sia un possessore che la lascia in posti raggiungibili dai bambini?
Vietiamo i coltelli da cucina: come sopra.
Vietiamo i cacciaviti: può diventare un'arma non da poco.
E, onestamente, per coerenza che si vietino anche film, cartoni, libri e fumetti, visto che bambini buttatisi giú dai tetti con il costume di Superman ci sono stati, e non so quanto quelli che si sono messi a sparare in giro per la città a causa di videogiochi siano di piú.
Ragionando cosí... vietiamo tutto?
Il bollino "VM18" non serve per sottolineare la differenza tra finzione e realtà, cosa che dovrebbe esserci a priori, ma per sottolineare la presenza di contenuti ritenuti inadatti a persone minorenni.
Volevo solo dire che tutte le forme di prevenzione sono inutili e inapplicabili e l'unica legge valida è quella del mercato. Finchè un prodotto vende continueranno a produrlo e sicuramente non si preoccuperanno di considerare se c'è qualche controindicazione per la sanità mentale di uno 0,01% di persone. Senza contare che se uno è minorenne è vuole un prodotto VM18 basta mandare un amico a comprarlo.
se uno è minorenne è vuole un prodotto VM18 basta mandare un amico a comprarlo
Certo, volevo solo spiegare perché la questione della tutela non è un ragionamento che mi convinca :D