soprattutto molti figli dei film del SdA e di Harry Potter
Piano...io sono un "figlio del SdA" che non ha mai sopportato tutte le discussioni assurde e l'inquadramento di molta parte del suo pubblico, e meno ancora tutto il gioco di politicizzazioni e riduzioni varie che gli hanno fatto intorno: ho frequentato a sufficienza i newsgroup tolkeniani ed i vari convegni per capire che il fanatismo verso un unico autore (per quanto sia ancora riconosciuto universalmente come il più grande) non è mi una buona cosa. Ho conosciuto HP da adulto, e non lo liquiderei come un semplice romanzo per ragazzi: l'ho trovato più profondo e curato di quanto credessi, e l'evoluzione progressiva dei suoi personaggi basta a fargli staccare - e di molto - qualunque Troisi in circolazione.
Erikson è supremo per ambientazione e innovazione; sono impressionato da quanti pochi stereotipi fantasy si trovino nel suo mondo, pur risultando del tutto fantasy. Purtroppo non riesco ad apprezzarne lo stile di scrittura; o meglio, ne capisco la qualità ma non mi piace molto. Ma la sua narrativa è davvero superba, unica.
Erikson non riesco ad apprezzarlo in nulla: capisco e condivido quanto scrivi, ma per innovativo e poco stereotipato che sia, mi dà l'idea di un guazzabuglio poco comprensibile. forse ho smesso di leggerlo troppo presto (primo volume e stop), ma quando un autore non prende non prende...ed è inutile cercare di farselo piacere a forza.
già quando lessi l'articolone che c'era sul correire della sera storsi il naso..una pagina intera, foto cubitale e non una parola sulle qualità del libro! non faceva che ripetere quanto era giovane l'autore...machissenefraga, dimmi se è un bel libro o no!
Nel caso di Eragon si è calcata la mano sull'età dell'autore - ma la stessa cosa si è fatta con la Troisi -, ma questo perchè in Italia il fantasy non è considerao un genere alla pari con altri: quando giri per una qualunque libreria tedesca o inglese, ed i libri fantasy coprono metri interi, decine di autori mai sentiti qui, e le case editrici se li contendono...e non sto parlando di case editrici "di settore". ma in Nord-Europa un autore fa una sua palestra, e o esplode o entra tranquillamente. Qui per uno/a che scrive un libro molto commerciale, sembra che sia arrivato il fenomeno...
Maci sono stati autori italiani precedenti alla Troisi, anche innovativi...ma deludenti: Gianluigi Zuddas, per esempio; e ce ne sono stati altri, come Angela Pesce Fassio, che avevano qualche merito.
Non ho letto "Eragon", anche se me ne hanno parlato bene (non ho il tempo di leggere metà di quello che vorrei). Mi viene da pensare che sia un libro più facilmente riducibile a saga cinematografica di tanti altri (SdA e HP), cosa che aiuta molto nella sua diffusione...
Calma Eddard, Brynden ha detto film, e con ragione: troppi fans si sono venduti al neozelandese(e a certe atrocità della sceneggiatura) per un piatto di effetti speciali.
La politicizzazione del Sda è stata imposta da una certa parte politica italiana -un vero dramma per alcuni ,anche se va detto che tanti hanno ubbiddito agli ordini di scuderia di chi negli anni 70 condannò l'opera.
Anch'io mi sono indignato per la"rivoluzionaria Troisi" - manco fosse barbuta e col sigaro cubano :huh: :stralol: :blink: :blink:
Motivo di divertimento? Mi chiedo quanti nel mondo conoscano la Troisi e quanti Martin. E' una boria tutta italiana: studiamo autori nostrani dell'800 che verrebbero nuclearizzati dai vari Zola, Dickens, Tolstoj, e potrei proseguire a lungo...
Breve commento sugli autori citati : Moorcok sugli scudi, visto che scrive fantasy da quarant'anni, con molte novità. Goodkind una delusione totale, mi sono arenato al terzo libro. Eragon mi è piaciuto, Eldest un pò meno.
Un autore da riscoprire? Tad Williams, in molti dettagli ha anticipato lo zio.
il fantasy è un genere troppo complesso per essere rivluzionato di colpo....
l'unico che ha dato una forte "spallata" se così vogliamo dire è stato tolkien,
poi ci sono state tante persone che l'hanno arricchito e differenziato, ma mai una rivoluzione.
tutto ciò sempre a parer mio ovviamente.
ciao :huh:
in gergo quelli si chiamano strilli di copertina e mirano al palato del lettore...
anche di Gaiman hanno scritto "il suo romanzo più dark" su anansy boys ed era un BUGIA... perché di dark c'erano giusto un capitoletto o due!
rivoluzionare? beh è vero che gli stereotipi alla lunga stancano, ma sono stereotipi...
riguardo a shannara (la spada cmq è del 1977!!! mica ieri) nella ultima trilogia, oltre alle navi volanti c'è addirtittura un raggio laser... beh questo non è rivoluzione, ma commistione e non è venuta bene francamente (shannara sono i primi 8 libri... il resto è meno bello)
A modo suo Martin per me è rivoluzionario perché se usa degli stereotipi d'ambientazione , invece NON usa né nani né elfi fotomodelli...
Però io su certe cose sono duro... a rivoluzionare un genere si rischia di inventarne un altro... (che ci può anche stare per carità)
Secondo me una rivoluzione buona è saper utilizzare in modo nuovo ciò che già c'è! e questo può portare anche ad una rivoluzione del pubblico (come diceva qualcuno)
Calma Eddard
Sono calmissimo, Algor. La volta che sarò agitato vedrai tremare lo schermo prima ancora di leggere quello che scrivo... :stralol: :huh:
Con neozelandese intendi Jackson? Concordo...anche se devo ammettere che è riuscito a fare un film molto migliore di quanto pensassi - cosa che non giustifica le "atrocità di sceneggiatura" o crte modifiche pesanti rispetto al libro - . Ma ti dirò...a me piacciono i libri di Harry Potter, sono piaciuto i primi tre film, ma non il quarto, e proprio perchè ha sacrificato la trama ed i dialoghi a favore degli effetti speciali!
Mi è piaciuta la trilogia originale di "Guerre Stellari", non la successiva, e dei tre reputo che il primo sia il migliore...vedi caso, proprio quello in cui si gioca maggiormente di personaggi, dialoghi, interazione, e meno di effetti speciali.
Motivo di divertimento? Mi chiedo quanti nel mondo conoscano la Troisi e quanti Martin. E' una boria tutta italiana: studiamo autori nostrani dell'800 che verrebbero nuclearizzati dai vari Zola, Dickens, Tolstoj, e potrei proseguire a lungo...
Concordo pienamente...ma la boria intellettuale itaiana è anche quella che riempie i testi di letteratura sciolastica ed universitaria con Manzoni e D'Annunzio, e si dimentica un bel po' di altra gente. Vuoi ridere? Nelle librerie Dillon in Gran Bretagna sta appesa la classifica dei "100 libri più letti nel XX secolo", con il nome degli autori. Il primo è Tolkien con il suo SdA, quasi ovvio...ma gli italiani presenti sono solo due, ed entrambi verso la fine, e NON figurano tra quelli che qui chiamano i mostri sacri...sono Salgari e Guareschi!
Tad Williams l'ho letto...e lasciato stare: mi ha deluso, mi è sembrato troppo confusionario e spezzato...
Motivo di divertimento? Mi chiedo quanti nel mondo conoscano la Troisi e quanti Martin. E' una boria tutta italiana: studiamo autori nostrani dell'800 che verrebbero nuclearizzati dai vari Zola, Dickens, Tolstoj, e potrei proseguire a lungo...
quoto in pieno...Non sai il mal di cuore che mi prese quando al ginnasio si faceva "antologia" (non letteratura italiana e basta)e io stavo tutto il tempo in attesa di arrivare a brani bellissimi di autori stranieri e i prof li saltavano liquidandoli con "questo non c'interessa!) :huh: :stralol: .... Non so come sia andata a voi, ma a scuola ho sempre fatto per bene solo gli autori italiani, e mi sembra assurdo che in 10 e passa anni non si studino i grandi stranieri!
tornando in topic, neanche a me harry potter non dispiace: ho cominciato a leggerlo quando facevo le medie (partendo dal terzo libro) e non era ancora scoppiato il boom, e sto continuando a leggerlo con interesse anche se col tempo sta scadendo un po' (però sta diventando meno per bambini..rispetto al primo c'è stata un'evoluzione pazzesca)...Quella la reputo una seria originale, come ambientazione almeno. I personaggi sono sterotipati, ma la rowling ha avuto una bella fantasia e lo stile è molto scorrevole, non gli darei un brutto voto.
Io in un libro cerco prevalentemente l'originalità ( che debba essere scritto bene è a priori): per questo adoro i libri di Martin (che ha creato un fantasy "umano") e quelli di Tolkien ( che ha creato un mondo epico e senz'anima) e ho disprezzato dopo un capitolo la Troisi (non sapevo che fosse giovane anche lei..quanti anni ha?), che ha scritto una storia senza nulla di nuovo o perlomeno ben fatto...
non ho bisogno di un libro che rivoluzioni, mi basta che sia un libro nuovo, non l'ennesimo doppione
Calma EddardSono calmissimo, Algor. La volta che sarò agitato vedrai tremare lo schermo prima ancora di leggere quello che scrivo... :stralol: :huh:
Con neozelandese intendi Jackson? Concordo...anche se devo ammettere che è riuscito a fare un film molto migliore di quanto pensassi - cosa che non giustifica le "atrocità di sceneggiatura" o crte modifiche pesanti rispetto al libro - . Ma ti dirò...a me piacciono i libri di Harry Potter, sono piaciuto i primi tre film, ma non il quarto, e proprio perchè ha sacrificato la trama ed i dialoghi a favore degli effetti speciali!
Mi è piaciuta la trilogia originale di "Guerre Stellari", non la successiva, e dei tre reputo che il primo sia il migliore...vedi caso, proprio quello in cui si gioca maggiormente di personaggi, dialoghi, interazione, e meno di effetti speciali.
Eddard come ti ha fatto notare Algor io stavo parlando delle versioni cinematografiche del Sda ed HP. Io stesso sono nato (come lettore fantasy) con "Lo Hobbitt" e col Sda, sono un figlio di Tolkien, lo adoro e lo reputo uno dei maestri incontrastati della fantasy.
Io mi riferivo ai lettori fantasy nati guardando i film del SdA (belli senza dubbio e ricchi di effetti speciali, ma che non hanno rappresentato nella maniera corretta il vero signoficato della storia raccontata dal maestro Tolkien). La gran parte di quei lettori ha una visione differente dalla nostra del Fantasy e nel giudicare i libri una grande immaturità.
Ciao
bry :blink:
Io mi riferivo ai lettori fantasy nati guardando i film del SdA (belli senza dubbio e ricchi di effetti speciali, ma che non hanno rappresentato nella maniera corretta il vero signoficato della storia raccontata dal maestro Tolkien). La gran parte di quei lettori ha una visione differente dalla nostra del Fantasy e nel giudicare i libri una grande immaturità.
perchè????
non riesco a capire perchè se uno che inizia a leggere fantasy dopo aver visto il film dev'essere immaturo nei giudizi e con una visione differente.....
conosco gente che si è avvicinata al fantasy dopo aver visto il film del SDA e adesso ne legge a vagonate, non vedo il nesso.....
ciao :huh: :stralol: :blink: :blink:
perchè????
non riesco a capire perchè se uno che inizia a leggere fantasy dopo aver visto il film dev'essere immaturo nei giudizi e con una visione differente.....
conosco gente che si è avvicinata al fantasy dopo aver visto il film del SDA e adesso ne legge a vagonate, non vedo il nesso.....
ciao :blink: ^_^ ^_^ ;)
Ne conosco anch'io (difatti ho specificato non tutti). Tuttavia la gran parte di quelli che ho conosciuto sono gente che è rimasta affascinata solo dall'azione e dalle battaglie e dai mostri e da Arwen :blink: . Niente è rimasto della poesia del SdA, della sua denuncia delle devastazioni del mondo moderno. Molti leggendolo mi hanno detto....ma che noia, è scritto in maniera antiquata, non è mica come il film :huh: .
Poi c'è chi ne approfitta per scoprire veramente il significato del racconto di Tolkien. Magari ne rimane affascinato come è capitato a me, e allora si crea un posto tutto suo (nella propria vita) x la fantasy. Questo non capita a tutti....a pochi in realtà imho. :blink:
Ciao
bry :stralol:
Ne conosco anch'io (difatti ho specificato non tutti). Tuttavia la gran parte di quelli che ho conosciuto sono gente che è rimasta affascinata solo dall'azione e dalle battaglie e dai mostri e da Arwen :D . Niente è rimasto della poesia del SdA, della sua denuncia delle devastazioni del mondo moderno. Molti leggendolo mi hanno detto....ma che noia, è scritto in maniera antiquata, non è mica come il film :huh: .
Poi c'è chi ne approfitta per scoprire veramente il significato del racconto di Tolkien. Magari ne rimane affascinato come è capitato a me, e allora si crea un posto tutto suo (nella propria vita) x la fantasy. Questo non capita a tutti....a pochi in realtà imho. :D
Ciao
bry ;)
arwen :stralol: :blink: :blink: :blink: ^_^ ^_^
capito.... secondo me non sono così pochi, anche perchè chiunque si immagini
che un libro sia come un film non necessariamente resta deluso...
comunque ho capito e sono anche d'accordo col tuo discorso. ciao :D
Molti leggendolo mi hanno detto....ma che noia, è scritto in maniera antiquata, non è mica come il film
Il buffo è...che a me è capitata la diversa, ma non con il film di Jackson. Ricordi il primo SdA al cinema? Un cartone animato orrendo, che mutilava il libro e lo faceva terminare con la battaglia dei campi del Trombatorrione, e di cui le sole parti salvabili erano le immagini inziale, rosse e nere; gli Orchetti erano più zombi e morti decomposti che altro, ed il sangue schizzava ad ogni colpo di spada. Mia madre mi portò a vederlo all'età di sei anni, perchè mia sorella glielo aveva consigliato (senza averlo visto! ancora grazie mille, Nadia!). Risultato? Quindici giorni di incubi notturni. Poi, a quattordici anni, trovai il libro nella biblioteca del liceo, e lo presi in prestito perchè volevo vedere se davvero era così orribile: la traduzione era pessima, e nonostante tutto questo il libro era stupendo (dal che si vede la grandezza di un autore), me ne innamorai, e da allora non l'ho più lasciato.
Sono andato a vedere il film di Jackson con al paura che avrebbe massacrato il libro....e non l'ha fatto: magari ferito, magari cambiato, ma non tanto quanto temevo.
Poi anch'io ho trovato un sacco di gente che dice che il libro non è come il film, che si domanda dove sia finita Arwen (tanto per fare una domanda), che è noioso, etc....ma credo che non sia questione del rapporto libro/film, quanto di una generazione di persone abituate ai film d'azione, veloci, ed anche alle letture veloci...
Non so come sia andata a voi, ma a scuola ho sempre fatto per bene solo gli autori italiani, e mi sembra assurdo che in 10 e passa anni non si studino i grandi stranieri!
beh, sei stto fortunato a fare bene gli italiani....perchè se guardo il mio passato di studi, noi abbiamo fatto bene solo una parte degli italiani...in linea di massima si finiva con D'Annunzio....i vari Calvino, Pavese, Montale, Ungaretti, e via dicendo bisognava farli da solo, pregando che non uscissero alla maturità (a me uscirono Corazzini e Palazzeschi!)...chi aveva il tempo di fare a scuola gli stranieri? Ho letto Hugo, Dumas, Dickens e Mann a caa per conto mio, durante le estati e nei ritagli di tempo, soprattutto perchè ho voluto leggerli io.
Ragazzi si parla della rivoluzione fantasy non se i film sono fatti bene/male o quali autori avete studiato a scuola! :stralol:
/me incrocia le braccia e guarda in cagnesco...
Zia Pol
Ok, do una risposta lapidaria: non si può rivoluzionare.
Il fantasy non è, almeno secondo la mia concezione, un genere letterario di cui Tolkien fa parte, ma il genere letterario che si ispira a Tolkien. E più si ispira a lui e alla sua Terra di Mezzo, più scade nel manierismo arido e vuoto tipico di autori come Brooks e Goodkind. Jordan maestro? Per me no. Il primo libro è l'ennesima scopiazzatura del SdA, il resto una serie di puntate dal medesimo schema narrativo. Per quanto gradevoli, mi sembrano comunque il frutto di un lavoro da mestierante, più che da artista.
Chi si discosta dal solito clichè sicuramente non inventa nulla di nuovo, ma almeno ai miei occhi viene apprezzato maggiormente perché, aldilà dell'ambientazione fantastica che è d'obbligo, si può ispirare a numerosi generi letterari. Gli autori che ho nominato invece, come altri che avete nominato voi, riscrivono sempre lo stesso libro aggiungendo delle varianti.
Giusto il paragone con la musica fatto da Dark Lady. Anche nella musica nascono spesso degli emuli che non apportano nulla di nuovo, soprattutto con l'album di esordio. Se però continuano a perseverare nel riproporre sempre lo stesso discorso, allora è quasi insensato parlare di musica. Sono chiaramente operazioni commerciali, surrogati dell'opera a cui si ispirano.
Anche il parallelismo con la società e la sua evoluzione è giusto. Martin ad esempio ha dato un taglio molto moderno alle cronache: violenza cruda, sesso, cinismo confezionati da una sceneggiatura quasi televisiva. Oppure addirittura teatrale. Io rileggendo il Riccardo III in questi giorni non ho potuto fare a meno di notare quante somiglianze ci siano coi capitoli ambientati ad Approdo.
Polgara ho fatto l'esempio del costume tutto italiano che porta a celebrare i propri autori, che all'estero sono completamente ignorati. Che si chiamino Verga o Troisi, il passo è breve.
Seetharaman Toral che significa "il mondo di Tolkien è senz'anima"?
La saga di Harry Potter mi piace, la trovo propedeutica al fantasy:molti bambini leggendola si accosteranno al Signore degli Anelli,e da cosa nasce cosa...Forse Moorcock merita l'appellativo di rivoluzionario, in quanto il suo mondo fantasy ha ben poco in comune con gli altri; è anzi l'unico autore che non riesco a "inquadrare" in un ambito ben preciso.
Ok, do una risposta lapidaria: non si può rivoluzionare.
Il fantasy non è, almeno secondo la mia concezione, un genere letterario di cui Tolkien fa parte, ma il genere letterario che si ispira a Tolkien. E più si ispira a lui e alla sua Terra di Mezzo, più scade nel manierismo arido e vuoto tipico di autori come Brooks e Goodkind. Jordan maestro? Per me no. Il primo libro è l'ennesima scopiazzatura del SdA, il resto una serie di puntate dal medesimo schema narrativo. Per quanto gradevoli, mi sembrano comunque il frutto di un lavoro da mestierante, più che da artista.
Chi si discosta dal solito clichè sicuramente non inventa nulla di nuovo, ma almeno ai miei occhi viene apprezzato maggiormente perché, aldilà dell'ambientazione fantastica che è d'obbligo, si può ispirare a numerosi generi letterari. Gli autori che ho nominato invece, come altri che avete nominato voi, riscrivono sempre lo stesso libro aggiungendo delle varianti.
Non mi trovi d'accordo. Come tutti in i generi letterari, il libro si identifica in un preciso contesto storico che ne influenza sia la stesura che il significato, simbolico o meno, che esprime. Teniamo conto comunque che ogni autore ha uno o più modelli a cui ispirarsi, per cui lo stesso Tolkien avrà lavorato nelle stesse condizioni. Non credo che Tolkien sia il Fantasy, bensì solo (e non è poco) il precursore del Fantasy moderno. Oltretutto posso affermare di essere contento della attuale evoluzione Fantasy. Sia perchè c'è stata un esplosione di nuovi autori (ok la metà non vale neanche la pena guardarne le copertine dei libri) e, cosa più importante ci fanno apprezzare la stesura di un libro in uno stile narrativo che si identifica perfettamente nel nostro contesto storico. Affermo anche, e riceverò per questo un sacco di insulti, che il Signore degli Anelli, per l'epoca in cui è stato scritto, ha una forma stilistica mediocre. E per meglio spiegarmi vorrei chiedervi di fare un paragone con autori che hanno scritto libri 50 prima di lui. Per esempio Pirandello.
Ora per chiunque volesse intrevenire dicendo: Cosa c'entra Pirandello visto che parliamo di Fantasy?
Rispondo dicendo: stavo parlando solo di forma stilistica.
Il mio tono non vuole essere polemico, ma solo il più preciso possibile onde evitare di non essere compreso.