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Rivoluzionare il fantasy
E di Eddard Seaworth
creato il 09 dicembre 2006

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Eddard Seaworth
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Inviato il 09 dicembre 2006 15:27 Autore

Prendo spunto dalla discussione sul libro della Troisi e sulle risate (amare) che ci siamo fatti vedendola definire "la saga che ha rivoluzionato il fantasy". Effettivamente cosa significa? E chiunque scriva una cosa del genee, quali elementi ha in mano per permettersi una simile affermazione?

 

Capisco benissimo che una frase del genere possa essere usata da Sandro Pergameno ed Alex Voglino nelle introduzioni alle raccolte di racconti della Nord: la riferiscono a "Il Signore degli Anelli" e spiegano chiaramente e dettagliatamente come tolkien abbia rivoltato la materia eliminando gli eroi usati fino allora (alti, muscolosi, che risolvevano tutto con i muscoli)a favore di altri più piccoli e gentili (gli Hobbit), di come abbia strutturato e studiato attentamente il mondo che ha creato facendone un'opera in grado di trasformare un genere fino ad allora considerato di serie B in qualcosa che merita di stare sugli scaffali delle biblioteche (più di tanti altri libri di mia conoscenza).

Ma se Tolkien ha rivoluzionato un genere, di quanti altri, dopo di lui, si può dire lo stesso? A mio avviso pochi, e di certo non la Troisi, la cui storia non mi pare originale né per tematiche e contenuti né per qualunque altro motivo.

Piuttosto Donaldson, con il suo antieroe che rifiuta la parte che gli viene assegnata, che non crede a quanto sta avvenendo, che per poco non rovina tutto e si lascia dietro disastri e vittime ad ogni passo.

Piuttosto la Flewelling, con l'omosessualità dei suoi protagonisti così esplicita e dichiarata.

Piuttosto Kathirne Kerr, con l'attenzione alla vicenda e lo studio degliitnrecci e della situazione.

Piuttosto Moorcock, con un eroe albino troppo debole per sostenere la spada e combattere, o schiavo di un demone mutato in spada che lo porta ad uccidere chi ama.

 

E ce ne sarebbero altri a non molti...


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Polgara
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Inviato il 11 dicembre 2006 11:34

Per me quella affermazione sui libri della Troisi è una pura dichiarazione commerciale!

Mi spiego meglio.

I libri di Licia, non me ne voglia :stralol: , sono abbastanza classici nulla di nuovo.

Quelli del marketing per invogliare il lettore che non conosce questa saga che fa?!?!? Facile fa scrivere sulla 4° di copertina delle affermazioni a mio avviso non proprio veritiere....fino a qualche anno fa la frase standard che trovavi nei libri era : "Tizio è il successore di Tolkien" :D ....a quanto pare ora ce ne sono troppi di successori, ormai non fa più scalpore e quindi si sono inventati questa nuova frase "La saga che ha rivoluzionato il fantasy"!! :)

 

Per quanto riguarda capire CHI realmente abbia rivoluzionato questo genere....sinceramente non saprei....anche perchè per me non c'è stata NESSUNA rivoluzione nel genere fantasy!

Per me c'è stata un aggiunta di sotto-generi in questi ultimi anni...... Martin ha creato un LOW-fantasy molto cavalleresco e realistico......Mieville è arrivato ad un "fantasy che non è fantasy" (devo riuscire ancora a collocarlo! :stralol: )...oppure con Pratchett c'è il fantasy comico...e così via.

 

Per voi cosa sarebbe la rivoluzione nel genere fantasy? :wacko:

 

Polgara


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^shinobi^
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Inviato il 11 dicembre 2006 13:34

Ho letto il primo della libro della troisi, godibile ma non rivoluziona niente a mio modesto parere. Sono d'accordo anche io sulla frase commerciale ad effetto.

Sicuramente non è paragonabile a tolkien, ne tantomeno a martin. Ad ogni modo con la marea di cose scritte negli ultimi anni trovare una cosa davvero originale e rivoluzionaria è davvero difficile.

 

Ps: ho letto il primo della kerr: le prime 100 pagine sono illeggibili poi il prende via ed è davvero affascinante ma troppo complesso....la mia morosa s'è fermata al 4 libro perchè non riusciva più a venire a capo della storia....

Lei sicuramente ha innovato parecchio con questo intreccio così complicato....


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andromeda skywalker
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Inviato il 12 dicembre 2006 12:06

Non saprei...una rivoluzione del fantasy.... :wub:

ho sempre considerato il fantasy un mondo senza confini (modello fantàsia di Ende) ^_^ percui si tratta di esplorare nuovi territori,più che di rivoluzione...il primo a scoprire un nuovo territorio è un esploratore di Feeria,nulla di più,tanto di cappello,perchè per scoprire mondi nuovi occorre coraggio e una sintonia particolare con quel mondo stesso...percui ogni scrittore,chi più chi meno scrive del fantasy...e ognuno a suo modo (tranne i brutti scopiazzoni!!) ^_^ ^_^

ogni libro che ho letto mi ha fatto scoprire qualcosa di feeria che prima non conoscevo... :wub: Tolkien ha più meriti di tanti altri... :wub: lui era immerso nella sua feeria.... -_-

sono del parere che più che di rivoluzione si dovrebbbe parlare di terre nuove...Che si chiamino Middlearth o Sette regni,o Belerian....che importa? :wub: IO LI AMO TUTTI!!!!


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Baccolo
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Inviato il 12 dicembre 2006 20:49

Io ho sempre pensato che certe affermazioni siano del tutto tafaziane. Nulla potrà mai essere davvero rivoluzionario, tutto è gia' stato scritto. Però in italia si scrive per chi non legge, che sono molti di più dei lettori. Per costoro Eragon, che è davvero un plagio, o meglio una miscellanea tra Tolkien e Star Wars, è un libro rivoluzionario. Insomma si fa pubblicità per i non lettori, e i lettori si incazzano. Per questo ci si accoltella a morte nelle recensioni.

C'è chi grida al genio e chi invece


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Khellendros
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Inviato il 12 dicembre 2006 22:12

Più che di rivoluzione bisognerebbe parlare di evoluzione.

Anni fa il fantasy era stereotipato da dei vincoli tradizionali: i draghi, i nani che vivono sotto terra, gli elfi bellissimi e magrissimi nonchè abili arcieri e così via.

Col tempo come in tutte le cose c'è stato sicuramente qualcuno che ha dato il via al primo cambiamento (es. l'elfo grasso) dando così il via libera a una naturale evoluzione del genere.

IMHO ovviamente.


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Eddard Seaworth
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Inviato il 13 dicembre 2006 10:26 Autore
a mia morosa s'è fermata al 4 libro perchè non riusciva più a venire a capo della storia....

Dlle che se vuol venire davvero a capo della storia deve arrivare all'8....è a metà strada, un piccolo sforzo.


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Seetharaman Toral
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Seetharaman Toral
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Inviato il 13 dicembre 2006 14:05

rivoluzionare il fantay..mah...concordo con chi ha detto che un genere lo si può far evolvere e innovare, ma rivoluzionarlo non significa un accidente..un genere ha i suoi canoni fissi, se li cambio creo un altro genere..

 

io apprezzo molto gli autori che nei vari generi propongono un prodotto di qualità ce non sia la solita storia o la solita ambientazione già sentita (infatti mi sono fermata a pag 64 del primo libro di shannara..francamente se nel 2006 mi tocca leggere ancora per l'ennesima volta il mostro che vuole distruggere il mondo e l'eroe senza macchia e senza paura che lo sconfiggerà con qualche diavoleria da ritrovare sparsa per il mondo..o il punto di forza è un altro tipo la narrazione, l'introspezione, etc, se no i soldi e il tempo non ce li spendo...)


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Darklady
Bardo Spadaccino dalla corte di Kellgeard
Guardiani della Notte
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Darklady
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Guardiani della Notte

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Inviato il 13 dicembre 2006 17:22

Eragon, che è davvero un plagio, o meglio una miscellanea tra Tolkien e Star Wars,

Come non quotare tale affermazione!!!!!! ;)

 

Oggi come oggi si usano le parole con troppa leggerezza....e con scopi diversi, soprattutto: molto spesso mi è capitato di leggere critiche eccelse su determinati libri (vedi, appunto, Eragon) e poi scoprire che in realtà nulla di quanto si affermava nelle suddette critiche risultava anche lontanamente veritiero.... :D

In letteratura, così come nella musica, talvolta appaiono persone che per talune caratteristiche ed abilità riescono ad aprire strade verso nuove direzioni, mai esplorate prima; terre vergini e fertili che aspettano solo di essere plasmate....Questo è quello che, ad esempio, ha fatto Tolkien con il genere Fantasy; svecchiando tematiche esauste ed obsolete (che, però, non hanno smesso di essere trattate e ripresentate....)

Un simile lavoro non l'ho trovato nei libri di Paolini, né mi aspetto di trovare in quelli della Troisi (che per inciso, ancora non ho letto...e che, a questo punto, non so neppure se leggerò :()

Come qualcuno giustamente ha già fatto notare, non si deve intraprendere un processo di "rivoluzione", quanto piuttosto di "evoluzione" e magari di miglioramento, sperimentando nuove formule, senza però stravolgere la natura stessa del Fantasy....

 

Kisses :figo:


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Ishamael
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Inviato il 13 dicembre 2006 17:47

E' difficile rivoluzionare un genere. Proviamo a pensare a Gaiman o China Mieville. Ne parliamo come di autori fantasy e innovatori, ma si sono così distaccati dall'orginale archetipo, che sono entrati nel più generale genere del fantastico.

 

Provando a restare nel fantasy puro, nessuno ha reinventato/rivoluzionato/stravolto il genere dopo Tolkien. Molti però hanno aggiunto e arricchito il fantasy, introducendo nuove componenti, usando differenti ambientazioni e unendo differenti generi.

 

E' difficile essere completamente nuovi. La trilogia di Alec di Kerry (Lynn Flewelling) menzionata all'inizio di questa discussione affronta l'omosessualità con grande disinvoltura. E' stata la prima? No. Ne troviamo ampi esempi nei due libri di Parmenion di Gemmell e anche in un paio di romanzi dei Drenai.

 

A parer mio tra i tanti che hanno aggiunto qualcosa negli ultimi anni meritano una menzione: Jacqueline Carey (il dardo e la rosa ecc.) che ha riportato e attualizzato il sesso nel genere fantasy (prima di lei però ci aveva provato anche Goodkind con le sue torturatrici e ancor prima altri); decisamentre David Farland (Il Signore delle Rune) con tutti i suoi "skills"; Edwin Zimmer con il Principe Rapito, Il ritorno del Principe e La Chiamata degli Eroi; Orson Scott Card con i libri di Alvin l'Apprendista, dove realtà e personaggi storici della frontiera ameicana si mescolano con il genere fantasy; Neal Stephenson nei suoi ultimi lavori. Infine il migliore (a parer mio), Erikson: The Malazan Book of the Fallen è per struttura, idee e contenuti il libro che si discosta di più dai concorrenti, sempre rimanendo all'interno del genere: Memorie di Ghiaccio è un capolavoro.

 

Ce ne sono molti altri, mi verranno in mente.


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Raya
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Inviato il 14 dicembre 2006 13:18

Una discussione davvero interessante!

Concordo con i vostri interventi: come per la quasi totalità dei generi letterari, di rivoluzioni ne esistono poche, di evoluzioni molte (per fortuna) e mai improvvise.

Personalmente credo che anche il fantasy, come la narrativa più realistica (intendo ambientata in un mondo presente e/o passato, ma storicamente esistito) sia legato a doppio filo alla contemporaneità dell'autore.

Parecchi anni fa, all'università, mi è capitato in mano un saggio su un autore francese in cui, a un certo punto, si cita come pietra di paragone niente meno che Tolkien, a lui contemporaneo.

La tesi sviluppata (e a mio avviso moooolto centrata) verteva sul modo in cui a un clima storico politico comune - guerra fredda, onda lunga del secondo conflitto mondiale etc etc - e su un tema comune (la guerra, la sopravvivenza dell'uomo e della sua integrità in una situazione disumana) fossero usciti due romanzi tanto contrapposti.

Non sto andanto OT, credetemi.

Prendete la narrativa fantasy di oggi. Citiamo quelli che, probabilmente, sono i due maggiori autori in circolazione - Martin ed Erikson -. Le loro opere sono sorprendentemente figlie di ciò che oggi il mondo è (un "oggi" inteso dalla seconda metà degli anni '90). Westeros, piuttosto che i continenti di Genabackis o Seven Cities con le loro macrodinamiche politiche assomigliano in modo preoccupante alla realtà.

L'evoluzione del fantasy è obbligata perchè chi scrive vive in un mondo in evoluzione e lo riflette.

La rivoluzione del fantasy, se proprio vogliamo cercarla, è nel pubblico, oggi abbastanza maturo per capire la differenza di spessore tra alcuni autori e altri (molti) che hanno poco da dire, per quanto pompati da grosse campagne editoriali.

 

:D


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Red Snow
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Inviato il 14 dicembre 2006 14:33

Io credo che le rivoluzioni in qualsiasi campo vengono da persone aldilà della media che in genere sanno e possono per le loro doti vedere dove la massa non vede, quindi speriamo che ne passi qualcuna da queste parti e ci illumini..... :D


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Brynden "PesceNero"
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Inviato il 14 dicembre 2006 19:13

Prendete la narrativa fantasy di oggi. Citiamo quelli che, probabilmente, sono i due maggiori autori in circolazione - Martin ed Erikson

 

La accetto come tua opinione personale, quindi sottolineo probabilmente. Non è universalmente riconosciuto che loro siano i due maggiori autori in circolo.

 

La rivoluzione del fantasy, se proprio vogliamo cercarla, è nel pubblico, oggi abbastanza maturo per capire la differenza di spessore tra alcuni autori e altri (molti) che hanno poco da dire, per quanto pompati da grosse campagne editoriali.

 

;)

 

Mica tutto il pubblico è maturo. Molta parte del pubblico Fantasy (soprattutto molti figli dei film del SdA e di Harry Potter) non ha la maturità di distinguere la grandezza di Martin o Jordan dai vari "Licia Troisi" in circolo.

 

Condivisibile invece la gran parte del tuo discorso.

 

Ciao

 

bry :D


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khal Rakharo
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Inviato il 14 dicembre 2006 19:46

Prendete la narrativa fantasy di oggi. Citiamo quelli che, probabilmente, sono i due maggiori autori in circolazione - Martin ed Erikson

La accetto come tua opinione personale, quindi sottolineo probabilmente. Non è universalmente riconosciuto che loro siano i due maggiori autori in circolo.

Non so cosa voglia dire i maggiori. A parer mio, non si può mettere in dubbio che siano i migliori. Martin è eccelso per complessità della trama, ambientazione e stile. Erikson è supremo per ambientazione e innovazione; sono impressionato da quanti pochi stereotipi fantasy si trovino nel suo mondo, pur risultando del tutto fantasy. Purtroppo non riesco ad apprezzarne lo stile di scrittura; o meglio, ne capisco la qualità ma non mi piace molto. Ma la sua narrativa è davvero superba, unica.

 

La rivoluzione del fantasy, se proprio vogliamo cercarla, è nel pubblico, oggi abbastanza maturo per capire la differenza di spessore tra alcuni autori e altri (molti) che hanno poco da dire, per quanto pompati da grosse campagne editoriali.

Mica tutto il pubblico è maturo. Molta parte del pubblico Fantasy (soprattutto molti figli dei film del SdA e di Harry Potter) non ha la maturità di distinguere la grandezza di Martin o Jordan dai vari "Licia Troisi" in circolo.

Beh, se non tutto, mi pare giusto dire che almeno in parte è molto più maturo, critico ed esigente. Chiaro che la spazzatura commerciale va ancora, è sempre andata - ma i lettori fantasy sanno riconoscere la povertà di Eragon in confronto ai maestri, mentre chissà che dieci o venti anni fa sarebbe stato ritenuto un capolavoro anche dai critici seri.


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Seetharaman Toral
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Inviato il 14 dicembre 2006 20:46

 

Beh, se non tutto, mi pare giusto dire che almeno in parte è molto più maturo, critico ed esigente. Chiaro che la spazzatura commerciale va ancora, è sempre andata - ma i lettori fantasy sanno riconoscere la povertà di Eragon in confronto ai maestri, mentre chissà che dieci o venti anni fa sarebbe stato ritenuto un capolavoro anche dai critici seri.

 

 

vent'anni fa non lo avrebbe scritto così, avrebbe mischiato qualcos'altro..già quando lessi l'articolone che c'era sul correire della sera storsi il naso..una pagina intera, foto cubitale e non una parola sulle qualità del libro! non faceva che ripetere quanto era giovane l'autore...machissenefraga, dimmi se è un bel libro o no!

 

 

tornando in topic, a dire il vero io non sono un'accanita lettrice di fantasy, proprio perchè stento a trovare libri che valgano veramente..in libreria si trovano solo i titoli più conosciuti e commerciali, per lo più spazzatura o roba adatta per le scuole medie, se uno vuole un buon fantasy deve dannarsi...anche perchè secondo me su questo genere c' è poca considerazione.. c'è l'idea che se uno scrive fantasy automaticamente è un autore "minore" buono solo per ragazzi e ragazzini (a parte un paio di mostri sacri tipo tolkien)..lo stesso discorso potrebbe essere fatto per tutti i generi cosiddetti "d'evasione", e a me francamente queste distinzioni m'infastidiscono non poco. Perchè se io scrivo un romanzo storico bellissimo devo essere maggiormente considerato di uno che scrive un fantasy o un giallo bellissimo?

ed ecco quindi che per tutto il marketing e il "mercato del fantasy" si punta su un target molto giovane, e arrivano libretti tipo eragon e le cronache del mondo emerso che ripropongono sempre la stessa storia cucinata in mille salse..altro che rivoluzione!


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