è accaduto in un bar di ancona.
in un bar vicino all'areoporto è entrato un algerino, ma il barista si è rifiutato di servirlo.
non trovando niente di meglio devo linkarvi il sito di studio aperto, ma se qualcuno trova altro è gradito
cosa ne pensate?????????????? :huh: :huh:
ciao :D
per quanto mi riguarda , se fosse il mio bar ci sarebbe pure il divieto di entrata.
se nel loro paese noi nn abbiamo diritto a niente , perchè qua nn dev'essere altrettanto? :D :D
ps. sai quanti air week dovrei attaccare per tener areato con un buon odore il mio locale ? :figo: :D
quoto darrosquall. purtroppo di episodi del genere ce n'è parecchi...
io ricordo che:
1) gli immigrati producono l'8% del Pil italiano
2) mi chiedo chi del forum faccia lavori quali la raccolta dei pomodori, il badante, l'operaio sottopagato o il manovale. pochi, penso (io per prima non vorrei un simile lavoro, lo ammetto), per fortuna che almeno loro li fanno questi lavori.
3) io insegno l'italiano agli stranieri per volontariato in una piccola associazione a Milano. Non avete idea della ricchezza che c'è dietro alle loro storie, e che umanità ho trovato in mezzo a donne e uomini musulmani, cingalesi, sudamericani, cinesi eccetera
4) lo ripeterò all'infinito: I VOSTRI NONNI NON VI HANNO MAI RACCONTATO DI QUANTO ERA BRUTTO ESSERE EMARGINATI ALL'ESTERO? E' vero, ci sono immigrati violenti, molesti, scansafatiche... ma i ragazzini che hanno picchiato il compagno autistico erano italiani. e anche tanti delinquenti lo sono. perchè si deve sempre generalizzare??
io voglio vedere se in un bar decidessi di non servire uno vestito da nazi, pieno di svastiche, ma che si comporta civilmente. Non sarebbe giusto, per quanto non ami vedere persone abbigliate in quel modo, così come non si può emarginare uno solo perchè marocchino, algerino o sudamericano.
Se poi il tizio in questione era un delinquente che ha fatto la vittima è un'altra storia, ma mi pare di aver capito che il barista ha solo affermato di non averlo voluto servire per via della nazionalità. per questo ripeto: che schifo.
e comunque la legge è chiara, in tutti i negozi si può decidere di non servire qualcuno solo per motivi specifici, non per simpatie personali.
scusa se quoto il tuo intervento .
ma per dato di fatto , nn sono vere alcune tue affermazioni , a cominciare dal punto 2.
nella ditta di mio babbo ci sono stati ben molti operai stranieri , di tutte le razze proprio.
proprio nell'ultimo anno ne sono stati licenziati 3 , stranamente e lo sottolineo 10 volte erano albanesi/marocchini.
sebbene ti possa dire per esperienza che il 99,9% sono incapaci di proseguire per un buon tempo , un lavoro onesto senza nessun tipo di problemi , c'è si una piccola percentuale , lo 0.1% che paragonato con il tempo speso , quindi soldi in perdita per colpa di quelli detti "incapaci" nn vale nemmeno la pena di provare ad assumerne uno.
razzismo o no , è la mia visione di questa cosa, basata come ho ben detto su fatti veri , e nn su parole campate in aria di qualcuno.
di queste persone ne ho fin sopra i capelli , se potessi li eliminerei dal mondo .
ahn nn ho specificato sopra che mi riferivo a fatti accaduti sia per adulti che per ragazzi ... :wacko:
lyga mi ha anticipato in toto:ritengo che se le cose stiano veramente così,siamo di fronte ad un atto di discriminazione che se non ricordo male può portare a procedimenti civili e penali,come ad esempio il risarcimento danni per il discriminato (anche morali) che comunque dovrebbe avere l'onere della prova (c'eran testimoni?).
Seconda riflessione:è pur sempre studio aperto...vorrei qualche notizia più precisa in merito :P
la vita è bella, roberto benigni :D :D :wacko: :huh: :huh: :D :victory:
hai vinto il non-premio! mandami l'indirizzo che te lo spedisco a casa! :D
mi chiedo perchè le informazioni siano così scarse e così mirate solamente ad ottenere impatto emotivo... :lol:
perchè è studio aperto.....non un tg
Tranquilli, questa notizia-clou sta per esser sostituita dallle ultime novità di primo piano: la crisi tra Iacchetti e la Corvaglia a causa del calendario di quest'ultima! :lol:
per quanto mi riguarda , se fosse il mio bar ci sarebbe pure il divieto di entrata.
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se nel loro paese noi nn abbiamo diritto a niente , perchè qua nn dev'essere altrettanto? :wacko: :wacko:
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ps. sai quanti air week dovrei attaccare per tener areato con un buon odore il mio locale ? :figo: :D
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nella ditta di mio babbo ci sono stati ben molti operai stranieri , di tutte le razze proprio.
proprio nell'ultimo anno ne sono stati licenziati 3 , stranamente e lo sottolineo 10 volte erano albanesi/marocchini.
sebbene ti possa dire per esperienza che il 99,9% sono incapaci di proseguire per un buon tempo , un lavoro onesto senza nessun tipo di problemi , c'è si una piccola percentuale , lo 0.1% che paragonato con il tempo speso , quindi soldi in perdita per colpa di quelli detti "incapaci" nn vale nemmeno la pena di provare ad assumerne uno.
razzismo o no , è la mia visione di questa cosa, basata come ho ben detto su fatti veri , e nn su parole campate in aria di qualcuno.
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di queste persone ne ho fin sopra i capelli , se potessi li eliminerei dal mondo .
Provo a risponderti punto per punto.
Probabilmente il bar lo terresti aperto per 5 minuti, dato che trascorso questo termine scatterebbe la chiusura del locale, il ritiro della tua licenza (che come ho detto comporta diritti e DOVERI) e un procedimento penale a tuo carico.
A tutti coloro che in mia presenza se ne escono con frasi del genere rispondo sempre nello stesso modo: perchè qui siamo in Italia, non in Arabia Saudita, Cina o Turkmenistan. Qui, a differenza di altri posti, i DIRITTI UMANI sono riconosciuti e devono esser rispettati da tutti, che lo si voglia o meno e a prescindere da ciò che fanno gli altri.
Se preferisci un paese dove il rispetto dei diritti umani è un concetto sconosciuto puoi andare a vivere in Turkmenistan; la nostra costituzione ti assicura anche questo diritto (art.16).
E' un modo spiritoso (?!?) per dire che gli stranieri puzzano? Gusti personali, immagino.
Io preferisco l'ipotetico "puzzo" degli immigrati ai pregiudizi idioti di gente che ha uno strano concetto di "uguaglianza"...
Di Marocchini ne conosco uno anch'io; è uno dei miei migliori amici dai tempi delle superiori, lavora, non delinque, non assume sostanze strane, è una persona estremamente intelligente e ogni volta che ci incontriamo passiamo svariato tempo a discutere sulla situazione attuale del Sahara Occidentale (anche se lui è su posizioni opposte rispetto alle mie...^^').
Mio padre anche ha un'azienda, e anche lui in questi ultimi anni ha assunto numerosi albanesi, alcuni anche molto capaci; nessuno di loro era un delinquente, e l'unico tossicodipendente che mio padre ha assunto (non sapendolo) in tutta la sua carriera era un italiano.
Vogliamo mettere insieme le nostre esperienze? Con i dati in mio possesso (frutto anche nel mio caso di esperienza personale) ti posso dimostrare che ti sbagli.
Ovviamente però puoi smentirmi portandomi un elenco dove sono enumerati tutti gli albanesi/marocchini presenti in Italia con accanto le loro abitudini, esperienze lavorative e fedina penale, e facendomi notare che effettivamente le percentuali sono uguali a quelle che elenchi tu.
C'è qualcosa di peggio rispetto alle parole campate in aria di qualcuno: la generalizzazione e la banalizzazione del fenomeno dell'immigrazione da parte di qualcun'altro.
L'ultima affermazione non te la commento nemmeno, rischierei di andarci troppo sul pesante... ^_^
discutere sulla situazione attuale del Sahara Occidentale (anche se lui è su posizioni opposte rispetto alle mie...^^').
L'ultima affermazione non te la commento nemmeno, rischierei di andarci troppo sul pesante... :D
il sahara occidentale :figo: :D :D
nemmeno so di preciso dove si trova!!!!!!
me corre a prendere un atlante........
sull'ultimo punto sono d'accordo con te, se devo essere sincero a me non è che gli immigrati piacciano molto,
e non è proprio un luogo comune quando uno dice che la media dei delinquenti tra loro è molto più alta che tra gli italiani ma non è questo il momento di discuterne, ma se non ricordo male l'ultimo che ha provato a fare una cosa simile si chiamava hitler e non credo che sia un esempio da seguire passo per passo.....
scusa se quoto il tuo intervento .ma per dato di fatto , nn sono vere alcune tue affermazioni , a cominciare dal punto 2.
nella ditta di mio babbo ci sono stati ben molti operai stranieri , di tutte le razze proprio.
proprio nell'ultimo anno ne sono stati licenziati 3 , stranamente e lo sottolineo 10 volte erano albanesi/marocchini.
sebbene ti possa dire per esperienza che il 99,9% sono incapaci di proseguire per un buon tempo , un lavoro onesto senza nessun tipo di problemi , c'è si una piccola percentuale , lo 0.1% che paragonato con il tempo speso , quindi soldi in perdita per colpa di quelli detti "incapaci" nn vale nemmeno la pena di provare ad assumerne uno.
razzismo o no , è la mia visione di questa cosa, basata come ho ben detto su fatti veri , e nn su parole campate in aria di qualcuno.
di queste persone ne ho fin sopra i capelli , se potessi li eliminerei dal mondo.
Di nuovo con la storia "è successo a me: è vero"...
bella poi la percentuale del 99,9%... ma dove sono i dati? Sono percentuali sparate da te. :figo:
Per l'ennesima volta, ripeto la mia esperienza personale:
nei miei paesini campagnoli non abbiamo problemi con gli immigrati. Ne dovrei concludere che non esistono problemi di immigrazione? No, mi pare di avere l'onestà intellettuale di ammettere che esistono esempi positivi e negativi.
e per l'ennesima volta mi ripeto: tu ne sai qualcosa di loro, di come vivono, di qual'è la loro cultura, di chi sono?Oppure sono tutti dati alla studioaperto e vai avanti per sentito dire o con informazioni di comodo?
Vi pare che io scriva di idraulica? No, perchè non so nulla di idraulica se non per sentito dire ed ho il buon gusto di starmene zitto sull'argomento :beer:
Non è una questione di razzismo, è una questione di carenza di informazioni: non dico neppure che sia colpa tua, magari è questo preciso momento della nostra cultura che ci costringe a prendere prese di posizioni con pregiudizi. Ma sui fatti veri, ahimè, sono castronerie: allora io posso sostenere la teoria tolemaica se mi baso sulla mia esperienza personale: d'altronde non son mai stato sullo spazio.
Anche nella ditta di mio babbo ci sono operai stranieri, e i licenziati perchè si son comportati male sono italiani: vengo qui a dire che il 99% degli italiani non ha costanza o a dire altre castronerie simili? :D
Non è solamente un problema di non avere memoria storica (e in Italia a volte succede, vabbè) e non ricordare quando noi eravamo gli immigrati, e già questo è grave; e non è neppure questione di cercare di capire i motivi culturali e sociali dell'immigrazione e dell'integrazione (che sarebbe opportuno lasciare a chi veramente ci lavora sopra, ma vabbè). Principalmente a darmi fastidio è quello stile "da baretto" di trattare tutto come se fosse una partita di calcio e a cercare di mascherare di fondamenta scientifiche le proprie ignoranze in materia :D
L'ultima frase non l'avevo letta inizialmente altrimenti neppure avrei risposto, ma tant'è... a questo punto sono d'accordo con Ninaeve, anche se non so quale dei 3 sia il tuo caso :D
@Rahvin3: lyga ha dimostrato davvero buona volontà a commentare il tuo post, io ti avrei dato un no approdo del re(se non ban da tutto il forum) per un mese almeno, visto che oltre a palesare razzismo fai considerazioni ingiuriose nei confronti degli immigrati. Quella dell'air week è da manuale della stupidità. Limitato.
Credo che bannare le persone sulla base delle proprie opinioni (per quanto strane, non condivisibili o altro) vada decisamente contro la tolleranza che molti professano.
Ho già scritto quanto penso sul fatto in questione, personalmente sono convinto che gli immigrati non siano delinquenti ma neanche oro colato. Come ogni cosa non è nera o bianca ma grigia. Il fatto è che se qualcuno commette uno stupro/omicidio/rapina o che altro va a finire al telegiornale, mentre se è onesto e lavora non fa notizia.
Evitate di discutere su quanto si dovrebbe fare o non fare in questo forum a proposito di ban & co.
Ci siamo noi per quello.
Se c'è qualcosa che non vi piace, gli MP possono essere usati per segnalarcelo.
Grazie.
@Rahvin3: lyga ha dimostrato davvero buona volontà a commentare il tuo post, io ti avrei dato un no approdo del re(se non ban da tutto il forum) per un mese almeno, visto che oltre a palesare razzismo fai considerazioni ingiuriose nei confronti degli immigrati. Quella dell'air week è da manuale della stupidità. Limitato.
potrei dire lo stesso di te in quanto mi hai apppena offeso.
per fortuna che c'è chi sostiene che l0'italia è un paese dove ognuno è libero di esprimere quello che vuole.
ma per piacere...
ce ne sono tante di persone che la penserebbero come l'ho detta ma che se la tengono per se.
nn mi faccio certo un problema se lo devo dire in faccia a qualcuno , sempre meglio di uno che sta zitto...
in ogni caso nn replicherò + nessun intervento di questo post. :figo:
Evitate di discutere su quanto si dovrebbe fare o non fare in questo forum a proposito di ban & co.
Ci siamo noi per quello.
Se c'è qualcosa che non vi piace, gli MP possono essere usati per segnalarcelo.
Grazie.
esatto , dovrebbe esser fatto presente ad alcune persone :D
se fosse per me chiuderei all'istante tutti i post riguardante politica e religione...
son costretto a replicare anche se non volevo.Ognuno è libero di esprimere quello che vuole è vero,ma siamo in 56 milioni e passa in italia ad avere questo diritto ed esistono nella nostra costituzione dei principi inalienabili che spero conosci. Quando manifesti il desiderio di uccidere tutti quelli che sono diversi da te(bel modo di favorire l'integrazione complimenti), oppure dici che gli immigrati fanno puzza, fai un torto e limiti la libertà degli altri. Ci potrebbero essere persone di nazionalità diversa da quella italiana in questo forum, e anche se non ci sono, mi schifo io per loro :figo:
esatto , dovrebbe esser fatto presente ad alcune persone smile.gifse fosse per me chiuderei all'istante tutti i post riguardante politica e religione...
Dov'è la coerenza? Nella riga sopra sei d'accordo sul fatto che non si debba dire come comportarsi su ban&co... e nella riga dopo fai uguale? Vabbè :figo:
per fortuna che c'è chi sostiene che l0'italia è un paese dove ognuno è libero di esprimere quello che vuole.ma per piacere...
ce ne sono tante di persone che la penserebbero come l'ho detta ma che se la tengono per se.
nn mi faccio certo un problema se lo devo dire in faccia a qualcuno , sempre meglio di uno che sta zitto...
in ogni caso nn replicherò + nessun intervento di questo post. sleep.gif
Perchè? :D per una persona che ti ha offeso, tre ti hanno risposto senza offenderti, quindi perchè fare anche in questa situazione di tutta l'erba un fascio? Lo so, faccio fatica ad abituarmi e rigiro il coltello nella piaga :D
e' vero che l'immigrazione in italia è una criticità (leggi, non una cosa buona o sbgaliata in sè, ma un nodo problematico da affrontare). bisognerebbe fare piazza pulita dei pregiudizi e affrontare il tema apartire da dati concreti, reali e cum grano salis, senza applicare, come ben dice xay, la dottrina del bar sport
i delinquenti immigrati sono più di quelli italiani? è vero, è un adtao di fatto. ma se non si fa un ragionamento serio su questo punto si rischia di fare l'equazione immigrato=criminale. cosa non vera.
bisognerebbe invece prendere in esame i perscorsi di marginalità cui spesso i mgranti sono strutturalemnte costretti... e questo è soltanto un esempio delle centinaia che si portrebbero portare...
per chi propone di chiudere i topic che èarlano di rligione e di politica (e non mi sto immischiando nel lavori di altri, che non mi compete): ecco una cosa dannosa, limitare lo scambio di opinioni, di idee, di pareri non è mai una cosa positiva. a chiamare le cose con il loro nome trattasi di censura. avere paura delle idee, rincantucciarle in un angolo buio dove non danno fastidio, significa non essere in grado di affronatre le cose, la compessità del reale, le sfide. è un indice di violenza, forse una delle peggiori: violenza alle idee, al pluralismo, al confronto sensato. vediamo vediamo alla democrazia
forse mi si ripeterà che esagero, ma per dirla in modo evangelico: state pronti, perchè non sapete nè il giorno nè l'ora.
con questo voglio dire che il livello di vigilanza su queste cose non deve e non può essere abbassato, nemmeno quando lo spettro della censura si aggira in un forum come il nostro. fatta salva, ovviamente, l'urbanità dei toni.
Ninaeve ha ragione, l'immigrazione è una cosa seria e non va affrontata alla leggera. Fosse per me farei un controllo serio sulle persone che arrivano, quelli con fedina penale sporca nei loro paesi si schedano e si rimpatriano. Quelli "puliti" giuridicamente dovrebbero essere controllati più da vicino e per evitare la strada della criminalità, che è la più facile, si potrebbero assegnare lavori stagionali (ad esempio raccolta frutta che pochi italiani vogliono fare) e monitorarli per un "periodo di prova". Se dimostrano di essere persone affidabili allora si rilascia permesso di soggiorno rinnovabile sotto condizione di presentare contratto di lavoro o iscrizione ad un corso di studi (che non sia una scuola serale).
Sicuramente i delinquenti arriverebbero lo stesso...però con più controllo dovrebbe essere più facile individuarli. Decisamente come siamo organizzati oggi non va bene. La Bossi-Fini secondo me non è una brutta legge, andrebbe perfezionata...allo stesso tempo se fossi nel governo starei attento a cancellarla senza avere in mente una alternativa seria...per come vanno le cose qui non vedrei come strana un'azione del tipo "cancellata la Bossi-Fini, ora gli immigrati non saranno più rimpatriati"; gli immigrati possono essere una risorsa ma anche un pericolo.
Mi scuso in anticipo per il lungo post, ma mi sembra giusto condividere questi scritti prodotti (e qui prevedo il linciaggio) dai ragazzi immigrati che hanno partecipato al CORSO DI ITALIANO GRATUITO tenuto da quei cattivi ragazzi del Leoncavallo a Milano... (perchè si sa che al Leoncavallo ci son solo delinquenti che fumano LE SIGARETTE DI DROGA)
ecco delle riflessioni di alcuni migranti che parlano della loro esperienza.
Se avrete voglia di leggerli, ne uscirete un pochino arricchiti, credo..
se non sono perfetti scusate, sono scansioni di un testo e non ho il tempo di rivederli...
AZIZ: mi ricordo il momento della partenza all'aeroporto, con già il biglietto in mano. Non avevo ancora passato il controllo. Pensavo ai miei 27 anni in Marocco. Già sapevo che sarei stato lontano dal mio paese per almeno quattro anni. Pensavo alla mia famiglia, ai miei amici. C'era una forza che mi tratteneva, dalle finestre dell'aeroporto vedevo la mia terra. Facevo fatica a trattenere le lacrime.
ROBERTO: ho sempre pensato che fuori dal mio paese la vita fosse migliore. Appena ho avuto la possibilità sono partito. Pensavo di partire e non tornare più. Quando è arrivato, il momento la cosa più difficile è stata vedere piangere il mio nipotino. Ho pensato che non potevo più partire così, e che se partivo dovevo tornare.
Da quando sono partito sono cambiato, voglio tornare e impegnarmi per cambiare le cose nel mio paese.
ADEL.: il momento più difficile è stato quando ho salutato la famiglia. Prima pensavo solo a partire ma poi mi sono accorto che era difficile. Avevo deciso di partire da un anno, pensavo ai soldi, a cambiare vita, vedere cose nuove. Quando ho salutato la mia famiglia ho pianto e mio padre mi ha detto : "se vuoi rimanere non ci sono problemi, rimani. "Là avevo un lavoro, nel negozio di mio padre, ma volevo farcela da solo.
AZIZ: un altro momento difficile è stato quando sono uscito dalla casa della mia famiglia, ho lasciato mio padre vecchio, a letto. Ancora sento dolore per questo. Mi ha detto che non dovevo avere paura di lasciare il Marocco perché il tuo paese è quello in cui vivi.
MOHAMED: un momento bello è quando ho pensato a come sarebbe stato il ritorno. Sono già tornato a casa una volta, dopo cinque anni che ero qui. Mi aspettava tutta la famiglia all'aeroporto, undici persone. La prima che ho visto è stata mia madre. Pensavo: questa gente è qui per me. E' stato bellissimo.
ADEL: mi sono piaciute molto la montagna e la neve. La prima volta che ho visto la neve è stato qui.
MOHAMlED: quando sono arrivato nevicava e avevano chiuso Malpensa.
ROBERTO: il viaggio per venire qui è durato dieci giorni, è stato difficile, avevo sempre in mente 11mmagine di mio nipote. Pensavo all'odore di Lima che è quello del mare, del cibo. Una cosa bella è stata vedere il mio paese dall'alto. Non l'avevo mai visto. Era bellissimo. All'arrivo avevo paura, ero nervoso. Pensavo che poteva succedere qualcosa, magari il passaporto non andava bene, magari mi fermava la polizia... sono andato veloce e sono uscito.
ADEL: quando sono arrivato ero stanco, ricordo solo questo.
MOHHAMED: io ero preoccupato perché mia cugina mi aspettava ma io non la vedevo da tanto e magari non la riconoscevo.
ALI: appena entrato in Italia mi sono sentito rinato. Ho passato un mese in Francia, dove non conoscevo nessuno e non ho trovato lavoro. Qui avevo un cugino, mi è venuto a prendere alla Centrale e mi ha portato a casa sua. Mi ha trovato subito un lavoro, lui è muratore. E' qui da 15 anni, è sposato con una dona italiana e hanno due bambini. Stanno bene.
ABDUL..: arrivato a Milano ho cercato un telefono. Dovevo chiamare una persona che viveva già qui da un po'.
Lo chiamavo ma lui non rispondeva e così non sapevo dove andare, ero perso, non conoscevo nessun altro.
Erano le sei di mattina e faceva freddo.
JAMAL: io sono arrivato alle otto di mattina, avevo chiamato un mio amico per dirglielo. Sono sceso dal treno ma non c'era nessuno. Avevo paura. Ho chiamato il mio amico ma era al lavoro e mi ha dato il numero di un suo amico. L 'ho chiamato e lui mi ha detto di aspettarlo davanti alla farmacia ma non sapevo quale, non sapevo leggere le insegne. Così lui mi ha detto come era vestito. Ho pensato che stare qui era troppo difficile.
ANA: sono venuta per cercare lavoro e per conoscere un altro modo di vivere. Volevamo andare a Londra!
ma non avevamo il visto. Abbiamo passato un mese a cercare un posto dove stare, a Francoforte, a Parigi, a Tortona, Alessandria, Arona. Tutti i soldi sono andati in viaggio. A Milano abbiamo dormito in stazione centrale e in una stazione di pullman, poi nel giardino vicino al Leoncavallo. Dopo ci hanno ospitato, volevamo stare solo per due settimane e poi andare in Belgio, ma a scuola ci hanno convinto a rimanere perché non c'era sicurezza.
Avevo un sogno: trovare un lavoro per poter investire i risparmi in Brasile, nella compravendita di animali d'allevamento. La mia città è. piccola, non ci sono altri commerci, mio nonno ha una "fazendalf. Non pensavo che fosse così difficile. Credevo di trovare un lavoro a Londra. In Brasile abbiamo trovato uno che offriva un pacchetto di viaggio che comprendeva il lavoro e la casa, raccolta di uva in una fattoria, per 5000 reais a persona, più o meno 8000 dollari. Gli abbiamo chiesto se non ci voleva il visto e ci ha assicurato che non c'era problema. Eravamo in sette, c!era anche sua zia, di 48 anni, lei ci aveva convinto, ha ipotecato la casa per pagarsi il viaggio, non immaginava che suo nipote la ingannasse. Adesso abbiamo un debito, non abbiamo restituito neanche metà. Pensavamo di pagarloihquattro o cinque mesi, invece siamo qua da 10 mesi... La zia piangeva pensando all'imbroglio del nipote. Non volevo diventare ricca, pensavo: lavoriamo insieme e con i risparmi possiamo prenderci una casa e· prowedere al futuro. In Brasile una parte dello stipendio va per le spese di tutti i giorni, con quello che rimane compri una cosa ai bambini e basta. Sempre così. Siamo venuti per dare un futuro ai nostri bambini. Pensavo che bastassero due o tre anni ma non mi basteranno tre anni.
Il momento peggiore è stato quando ho visto il sogno distrutto, sentivo nostalgia della mia famiglia, eravamo per strada e faceva freddo. Adesso ci sentiamo meglio, siamo qui, abbiamo tanti amici, ma mi sento insicura perché c'è poco lavoro, quel poco che guadagniamo lo mandiamo a casa, una parte per il debito e una parte per la famiglia. Mi sento triste perché sono lontana e non posso tornare. Quello che mi dispiace è che non vedrò crescere i miei bambini.
AZIZ: sono venuto in barca dalla Tunisia, avevo un coltello perché non sapevo se quello che guidava la barca era una brava persona. Il primo odore che ho sentito a Pantelleria è stato quello di un'erba che alla sera profuma molto. Era buono. E stato il primo' odore dell1taIia.
AHMED: ho fatto il viaggio in barca. Non era una nave, era una barca con su ottantaquattro persone. Il viaggio è durato quattro giorni. Non ho mai mangiato né dormito, pensavo di morire. Di giorno vedevo tutto blu, di sera tutto nero, pensavo che la terra non arrivasse più. Qualche giorno fa è morto mio cugino!
annegato vicino a Malta. Il suo corpo non si troverà più, mia zia impazzirà di dolore. A che serve raccontare?
Cosa cambia per noi?
GHANDUR: ho fatto molti viaggi prima di riuscire a entrare in Italia. Sono stato in Albania, in Austria, in Tunisia, in Libia, dove mi hanno cacciato di nuovo in Tunisia. La prima barca che ho preso si è rotta in mezzo al mare. Tornato a terra mi hanno messo in prigione per 15 giorni. L'ultima volta ho fatto il viaggio con un amico e in Libia siamo saliti su una barca con altri 95. Allo sbarco sono andati tutti da una parte e sono stati presi dalla polizia, io e il mio amico, che siamo andati dall'altra, abbiamo camminato per tre giorni senza mangiare, lungo i binari della ferrovia. Alla stazione ho fatto segno a un uomo che volevo mangiare, non sapevo parlare italiano. Lui ha tirato fuori dalla borsa del pane e me l'ha dato.
!MO: attraversare un intero deserto soffocando nascosto in una piccola jeep e navigare per ore nel buio su una vecchia bagnarola con il rischio di naufragare può sembrarvi terribile, ma, forse, se noi lo facciamo! c'è qualcosa di ancora più terribile da cui scappare, qualcosa come la guerra. Ho rischiato la vita per scappare da un paese che mi impediva di vivere. Sono stato in Ciad e in Libia, ma le persone erano perfino peggio che in Sudan, ora sono in Italia, credo che la mia vita qui sarà migliore, inshallah.
HAMDl: la prima volta sono sbarcato a Lecce, poi a Lampedusa. Sono venuto a settembre, quando il mare è agitato. Il viaggio in mare è troppo pericoloso. Ho trovato lavoro dopo un mese che ero arrivato, ero muratore là e faccio il muratore anche qua. Sono disposto ad aspettare anche per 5 anni il permesso di soggiorno, per poter andare a casa tranquillo e tornare ancora qui a lavorare. Ho bisogno di entrare e uscire per farmi una casa e sposarmi in Egitto.
ALEXANDRA: mi sento come un uccello in gabbia, mi sento straniera perché non posso trovare lavoro, sono commercialista ma non potrei fare il mio lavoro nemmeno se mi dessero il permesso.
ADU: pensano che valiamo meno, che siamo stupidi perché facciamo i lavori pesanti, perché non riusciamo a spiegarci.
ROBERTO: quello che succede qui, succede anche da me in Perù. Sapevo già che non avrei fatto quello per cui avevo studiato. Sono laureato in matematica. Sono qui per i soldi.
ALEXANDRA: il fatto è che veniamo da un posto in cui non c'è lavoro, non ci sono soldi. Non è come essere americani.
ROBERTO: ti guardano dall'alto in basso.
ALEXANDRA: tengono in considerazione il fatto che da noi l'economia è messa male. Non importa se tu hai studiato.
AJ!)f:L: ci vedono male perché veniamo dal Marocco, dall'Egitto... Ma in tutti i paesi c'è il bene e il male.
Anche qui.
AZIZ: mi fanno sentire ignorante ma io non mi sento così. Ho bisogno degli altri per fare il bene e non il male. Vorrei un mondo senza frontiere. Vorrei uguaglianza.
ADf:L: vorrei il permesso di soggiorno. Vorrei essere trattato come gli altri.
ALEXANDRA: anche gli italiani sono emigrati, ma forse non se lo ricordano più.
ROBERTO: senza il permesso di soggiorno non sei più libero di immaginare il futuro. Anche i pensieri sono in gabbia.
AZIZ: senza il permesso di soggiorno sei prigioniero dentro una galera che si chiama Europa.
NADlR: dobbiamo pensare più lontano. Altrimenti diventiamo vecchi aspettando i documenti diventiamo vecchi. Se ho un lavoro posso fare progetti.
ABDALl..-ÀH: come fai a lavorare quando non hai il passaporto? lo sono scappato dal mio Paese.
AH.Mf:D: sono stato fortunato, la prima settimana che ero qui ho trovato un lavoro grazie a un ragazzo del mio paese. Facevo già il muratore a casa mia. Non avevo il permessi di soggiorno e dopo un po' ho cambiato lavoro, ho fatto il fabbro per tre mesi ma mi piace di più fare il muratore. La paga poi non era buona perché non avevo ancora il permesso. Dopo un anno sono riuscito ad avere il permesso e mi hanno messo in regola.
Illavoro l'ho trovato su Secondamano.
ISAIA: in Romania dopo aver finito la scuola ho lavorato con mio padre come muratore. Qui alllnlzi lavorato come mobiliere in Toscana, mio cognato era qui da tanto e mi ha detto che potevo lavorare con luL Quando ero in Romania pensavo che qui avrei preso più soldi, avrei trovato più lavoro, ma poi ho visto me non è così perché non ho il permesso.
MOOHAMED: nel mio paese era difficile trovare lavoro, pensavo che qui fosse più facile ed è stato casi.
Forse perché il mio lavoro è facile da imparare, faccio il gessista, e così non ho fatto fatica.
AU: lavoro in regola da 4 anni, ho un contratto a tempo indeterminato. Ho sempre lavorato, anche di domenica, ho un mestiere: imbianchino. Ho messo da parte i soldi e ho comprato una casa. Prima abitavo in Carlo Farini con 10 persone. Faccio venire qui mio fratello così ci aiutiamo. Aspetto di rinnovare il permesso, da 8 mesi l'aspetto, poi voglio fare la patente, per lavorare per conto mio, come artigiano, e prendere altri ragazzi, così posso far lavorar~ gli altri. Ma prima vorrei sposarmi, con una ragazza italiana che mi dia una mano nella vita. Per ultimo vorrei aprire una macelleria o un ristorante. Voglio restare qua. Ho vissuto 25 ann'i in Egitto e non ho combinato niente, là la vita è cara e non c'è lavoro. In 4 anni sono tornato una sola volta, per una settimana. Qua ho lavoro, una casa. Voglio andare avanti.
ABDUL: ho trovato lavoro dopo due mesi che ero arrivato. In Egitto facevo il professore delle medie, qui pensavo di trovare facilmente lavoro. Quando ero in Egitto pensavo che avrei lavorato in un negozio ma poi ho fatto il carpentiere.
ROBERTO: un peruviano voleva trecento euro per trovarmi un lavoro ma poi sono riuscito a trovarne uno grazie ad un mio amico. I miei amici mi dicevano che qui c'era tanto lavoro, tanti soldi. Pensavo sarebbe stato più facile ma comunque alla fine un lavoro l'ho trovato. Di solito si trova lavoro attraverso amici e conoscenti.
Faccio limbianchino. In Perù se vuoi lavorare i primi mesi non prendi lo stipendio.
ALEXANDRA: io il lavoro l'ho comprato. Ho pagato una donna ucraina per avere il lavoro. Le ho dato metà dello stipendio del primo mese.
MOfIHAMED: su Seconda mano ho trovato lavoro in una ditta di cartongesso. Quando il datare di lavoro mi ha visto ha detto che ero troppo piccolo, ha detto che dovevo fare una prova per una settimana. Poi ha visto che ero bravo e mi ha preso.
ABDUL: io pensavo che c'era molto lavoro in Italia però sono malato di cuore e non posso fare lavori pesanti.
Faccio il carpentiere ma questo lavoro non va bene per la mia salute. Cosa devo fare? Se non trovo un lavoro leggero non posso vivere qui in Italia. Se vuoi stare qui ti servono per forza dei soldi per comprare le cose.
"Non c'è rosa senza spine", è così che si dice.
NADIR: sono venuto in Italia perché ho degli amici qui, come dei fratelli per me. Stavo bene in Algeria, la mia famiglia non è ricca, ma neanche povera, i miei fratelli lavorano tutti, ma mi mancavano gli amici con cui giocavo a calcio, in seconda categoria. Sono partiti tutti, quattro sono in Italia e gli altri in Francia. Qui sto bene, ho trovato un lavoro, ma mi manca la famiglia e il mio ambiente, mi sento straniero. Mi manca la lingua per dire quello che sento. Non so che cosa farò in futuro, starò dove mi trovo meglio, deciderà il destino. In Italia mi piace il Leoncavallo, mi trovo bene con voi, posso raccontare la cultura del mio paese e conoscere quella italiana, posso scambiare le idee. Quando non vengo al Leoncavallo non so cosa fare. La domenica andiamo a cena da una famiglia algerina. Qualche volta si va in un locale a sentire musica araba.
ROBERTO: Milano è una città tranquilla, così tranquilla da sembrare fredda, ma non per il tempo. Magari fosse così. Milano è fredda per la sua gente, gente che va per la strada dritta col suo pensiero in testa. La città però in sé è bella, bellissima, è più ordinata che la mia città, i mezzi di trasporto sono efficienti, le strade sono
piene di gente che rispetta tutto. Mi piace questa città, ma sembra una gabbia. Grande e bella ma pur sempre una gabbia. Qui trovo lavoro più facilmente che di là, la paga è buona, il cibo è simile. Ho trovato anche tanti amici di diversa cultura ed è interessante ascoltarli e parlare con loro in una lingua nuova come 11taliano. AI Leoncavallo sono arrivato in agosto. Questo è un luogo che dà sicurezza, qui sono aperti, si può socializzare.
T A TIANA: è poco che vengo. Sono arrivata qui per il corso di italiano. Avevo sentito parlare di questo posto come di uno dei più vecchi centri sociali, di un posto dove hanno sempre aiutato gli immigrati, dove ci sono tante iniziative culturali.
ADEL: qui c'è tanta gente che aiuta gli stranieri, aiutano chi non ha una casa, puoi mangiare con pochi soldi.
ROBERTO: qui sei libero di parlare, si respira un'aria che mi piace. E' caldo, è più facile trovare amici.
ADa: è facile trovare amici di diversa cultura. Qui non c'è puzza sotto il naso
TATIANA: la gente sembra dawero interessata a te. Se hai un problema ti aiutano, non come in altri posti dove c'è burocrazia.
AU: vengo qui da più di un anno, ho conosciuto il· centro attraverso un amico. Quando vengo mi sento bene, trattano bene gli stranieri perché sanno che hanno bisogno. Ho imparato qua 11taliano, dove abito adesso c'è una scuola, ma preferisco venire qua anche se è lontano. Si spende poco, con 5 euro mangi primo e secondo, da altre parti per le stesse cose spendi 15.
AMMiro: la prima volta sono venuto con mio cugino. Cercavo un posto dove uscire la sera e lui mi ha detto che conosceva un posto dove gli stranieri sono ben accetti. Poi ho trovato un appartamento in questa zona e ho scoperto che esisteva una scuola di italiano per stranieri. Non avevo un lavoro e volevo riempire il mio tempo in un modo utile per il futuro. Così sono venuto a scuola. Non vengo qui solo per imparare l'italiano, anche per parlare di me, delle mie cose.
mo: quando ero bambino, in Sudan, davo la caccia ai jarbon, dei piccoli roditori, per giocare, ora, a Milano, do la caccia alle immagini del passato per non far scappare la mia terra dal cuore. Il ricordo più bello del mio paese è la mia famiglia, i momenti di ritrovo attorno ad un piatto di cibo, tutto il resto è guerra. Otto anni fa ho rinunciato a loro per una cosa tanto grande: la vita e la libertà. A volte mi sento triste e solo. Il Leoncavallo e la solidarietà di alcune persone mi fa sentire meglio.
ecco ora una poesia di uno dei ragazzi
E' il momento di andar via
di Hisham
E' arrivato il momento di andare via lasciami salutare in te la speranza e lasciami sognare è arrivato il momento di andare via lasciami raccogliere la forza per partire
lo sai lo senti lo sai che è impossibile dimenticare i sogni e ammazzare la speranza
andare lontano dove non lo so amore mio
è arrivato il momento di andare via lasciamo la speranza ammazziamo i nostri sogni dimentichiamo la verità e iniziamo di nuovo
come un bambino appena nato
ma il bambino è orfano e senza passato non ha né presente né speranza amore mio potremmo andare via andare lontano
ci sono momenti che non possiamo dimenticare e non voglio dimenticare
p.s: ovviamente io non sono pro-immigrati senza criterio...
ci sono delinquenti e brave persone ovunque, tra gli immigrati e tra gli italiani; però non amo l'atteggiamento di chi dice "li eliminerei tutti" e altre simili amenità... anche perchè se tutti la pensassero così, oggi ci sarebbero tanti italiani in meno....... :figo:
scusa se quoto il tuo intervento .
ma per dato di fatto , nn sono vere alcune tue affermazioni , a cominciare dal punto 2.
nella ditta di mio babbo ci sono stati ben molti operai stranieri , di tutte le razze proprio.
proprio nell'ultimo anno ne sono stati licenziati 3 , stranamente e lo sottolineo 10 volte erano albanesi/marocchini.
sebbene ti possa dire per esperienza che il 99,9% sono incapaci di proseguire per un buon tempo , un lavoro onesto senza nessun tipo di problemi , c'è si una piccola percentuale , lo 0.1% che paragonato con il tempo speso , quindi soldi in perdita per colpa di quelli detti "incapaci" nn vale nemmeno la pena di provare ad assumerne uno.
razzismo o no , è la mia visione di questa cosa, basata come ho ben detto su fatti veri , e nn su parole campate in aria di qualcuno.
di queste persone ne ho fin sopra i capelli , se potessi li eliminerei dal mondo .
ahn nn ho specificato sopra che mi riferivo a fatti accaduti sia per adulti che per ragazzi ... :figo:
Ti compatisco
1. perche non mi conosci e dici che mi uccideresti
2. perchè non sai come vivo ma dai sottinteso che sia un delinquente
3. perchè spari fuori dati inventati di sana pianta
4. perchè se non ci fossero gli immigrati gli europei sarebbero quasi estinti