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Robin Hobb
D di Drogon
creato il 25 settembre 2006

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gothmog
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gothmog
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Inviato il 08 settembre 2008 17:21

mah io la saga di borgomago avevo iniziato a leggerla in inglese per risparmiare un po'...solo che poi ho visto che ci mettevo un'eternita' dato che il mio inglese e' scarsino...c'e' troppa roba che voglio leggere non posso perderci cosi' tanto tempo!!!!

ora mi piacerebbe ricominciarla in italiano ma volevo aspettare di avere almeno la sicurezza che la fanucci la pubblichi per intero........


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Doran Nymerios
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Doran Nymerios
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Inviato il 16 settembre 2008 21:14

Fermo restando che ognuno ha i suoi gusti, non capisco come alcuni facciano a trovare così terribili i libri della Hobb.

Ho divorato qualche anno fa la trilogia dell'Assassino, e ora sto leggendo in inglese la seconda trilogia (The tawny man). E mi piacciono. Molto.

D'accordo, è estremamente riflessiva e a tratti ossessiva nella ricerca dei dettagli psicologici del personaggio, ma proprio questo aspetto me li fa amare come romanzi di fantasy finalmente davvero adulta, matura.

Quello che rende maturo un libro non è solo il tema trattato, o gli sbudellamenti costanti, o la doppiezza politica. Anche lo stile narrativo e il come un tema viene affrontato conta, e questi sono davvero dei libri eccellenti per una persona che non cerca le emozioni facili di una fantasy più adolescenziale.

Magari è solo una questione dell'età a cui li si legge... <img alt=" />

 

Piuttosto, volevo chiedere se qualcuno sta leggendo o ha già letto la nuova trilogia, the soldier' son mi pare. E se è anche quella collegata al mondo dei Sei Ducati e di Borgomago.


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Maynard
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Inviato il 16 settembre 2008 21:25

Fermo restando che ognuno ha i suoi gusti, non capisco come alcuni facciano a trovare così terribili i libri della Hobb.

 

 

Io ho letto solo la trilogia dell'assassino. Il primo libro è discreto, piuttosto fresco e originale, il secondo più o meno si mantiene sullo stesso livello, il terzo è uno dei libri più brutti che io abbia mai letto. E' noioso fino alla morte, prolisso, irritante...io più che altro mi domando come possa piacere <img alt=" />


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Raya
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Raya
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Inviato il 16 settembre 2008 23:26

Fermo restando che ognuno ha i suoi gusti, non capisco come alcuni facciano a trovare così terribili i libri della Hobb.

 

Li avevo presi proprio sulla scia dei commenti favorevoli letti su questo forum, ma... non fanno per me.

Ovviamente ognuno ha i suoi gusti, ma trovo che la trilogia del Farseer (sono arrivata a circa metà del secondo e ho regalato tutto in blocco a mia cognata) sia davvero poco avvincente.

La mancanza di spina dorsale del protagonista è incredibile (proprio nel senso che non regge, che non è verosimile). Un individuo perfetto per l'antinferno dantesco, dove sono condannati gli ignavi. <img alt=" />

E il ritmo narrativo della Hobb è lento, leento, leeento, leeeento... <img alt=" /><img alt=" />

 

C'è di meglio. Decisamente.

<img alt=" />


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fabry stark
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fabry stark
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Inviato il 17 settembre 2008 11:06

 

Io ho letto solo la trilogia dell'assassino. Il primo libro è discreto, piuttosto fresco e originale, il secondo più o meno si mantiene sullo stesso livello, il terzo è uno dei libri più brutti che io abbia mai letto. E' noioso fino alla morte, prolisso, irritante...io più che altro mi domando come possa piacere <img alt=" />

 

 

quoto in pieno...il terzo libro eil suo finale soprattutto....o mamma <img alt=" />


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Doran Nymerios
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Inviato il 17 settembre 2008 13:56

boh... più che altro il finale mi pare affrettato, dopo un tempo di preparazione molto lento. Poi sul fatto che abbia dei ritmi narrativi un po' (vabbè, un po' molto) lunghi nulla da ridire, ma a me questo non dispiace.

Il personaggio è una lagna quando si parla di Molly, per il resto non mi dispiace. E poi è un bambino, in fondo, non mi aspetto particolari doti da lui.

Certo, ci sono personaggi decisamente più carismatici, ma secondo me è prorpio qui il fascino dei romanzi della Hobb: i veri eroi (Veritas, il Matto, Occhidinotte) sono esterni, e la voce narrante è un personaggio strano, complesso, controverso. Credo che non ci potrebbe essere nulla di più triste di un romanzo dove l'eroe strafiko narra in prima persona le proprie imprese... un tantinello autocelebrativo, no? <img alt=" />

 

Cmq concordo con chi ha detto che forse non sono romanzi epocali, ma non si possono non leggere. Senza che la Hobb rappresenti la mia fantasy preferita, mi sentirei molto più povero senza averla letta. Quello che (per i miei gusti, sottolineo) non vale parlando di Brooks, Eddings, Jordan e altri.


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Raya
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Raya
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Inviato il 17 settembre 2008 18:27

Cmq concordo con chi ha detto che forse non sono romanzi epocali, ma non si possono non leggere. Senza che la Hobb rappresenti la mia fantasy preferita, mi sentirei molto più povero senza averla letta. Quello che (per i miei gusti, sottolineo) non vale parlando di Brooks, Eddings, Jordan e altri.

 

Quello che dici è vero in linea di massima, c'è molto di peggio (anch'io considero i varo Brooks, Eddings e Jordan parte del "molto di peggio"), ma...

...ma in questo ultimo decennio il fantasy sta vivendo un periodo vivace: buoni scrittori, buona inventiva, abbandono (si spera definitivo) della dicotomia bene-male di stampo tolkeniano che ha veramente fatto il suo tempo, voglia di contaminazione, di ampliamento degli orizzonti.

Quando dico che la Hobb è tranquilalmente evitabile, il pensiero corre a gente come Martin, Erikson, Lynch e Abercrombie che stanno non una spanna, ma quattro o cinque sopra la scrittrice dei Farseer (sempre strettamente imho, of course) per capacità di creare un intreccio e mantenerlo vivo e carico di aspettative attarverso le pagine dei libri.

<img alt=" />


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Doran Nymerios
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Inviato il 17 settembre 2008 18:40

però trovo ingeneroso, forse sbagliato, paragonare la hobb a martin e gli altri. Sono due generi troppo diversi. La hobb non punta sull'intreccio, ma sulla psicologia del personaggio, che è pervasiva di tutto. Forse è vero che martin è una spanna oltre, perchè sa armonizzare il mood psicologico del personaggio al capitolo che narra, creando una trama dalle molte sfaccettature, il che significa che sa spaziare enormemente tra le diverse psicologie, è flessibile, ma soprattutto imprevedibile. Però è anche vero che non ti prende un singolo personaggio dall'inizio alla fine mostrandone tutte le scelte, le intime contraddizioni, le nevrosi profonde; lo fa a un livello inferiore, non è il suo interesse. Legittimo, ma proprio per questo li ritengo generi profondamente diversi e difficili da mettere a paragone.

Ripeto, magari questo approccio introspettivo annoia i più perchè dalla fantasy ci si aspetta altro, e il parco lettori è in genere abbastanza giovane.

Per me invece è una piacevole sorpresa vedere che in un genere narrativo tradizionalmente considerato il terreno dell'evasione avventurosa qualcuno tenti approcci diversi, più tipici del romanzo mainstream che di genere.

Poi ci sono altri autori, come lo stesso Martin, che stanno reinventando il genere, e ne sono ben felice. Lo fanno ognuno in maniera diversa, e complementare, non esclusiva.

Ognuno ha i suoi punti di forza.


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Lyra
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Inviato il 19 settembre 2008 16:47

Piuttosto, volevo chiedere se qualcuno sta leggendo o ha già letto la nuova trilogia, the soldier' son mi pare. E se è anche quella collegata al mondo dei Sei Ducati e di Borgomago.

 

Non l'ho letta, ma so che l'ambientazione è nuova, non è collegata al mondo dei Sei Ducati. <img alt=" />

 

Finalmente ho preso in mano la trilogia dell'uomo ambrato ed in poco tempo ho terminato il primo volume, 'Il risveglio dell'assassino". Il giudizio è più che positivo, oltre ai pregi della prima trilogia riesce a mio parere a superarne anche i difetti, come i lunghi ritmi narrativi o la ripetitività. Contrariamente agli altri infatti, questo libro mi ha coinvolto dall'inizio alla fine. Credo che il motivo principale del miglioramento sia l'evoluzione del personaggio di Fitz, sempre insicuro, sempre incline a lamentarsi, ma più adulto e consapevole. La Hobb si dimostra ancora una volta una scrittrice di grande sensibilità.

L'unica pecca è l'edizione italiana, che contiene molti errori grossolani, più che di traduzione proprio di trascrizione, con parole disposte casualmente tanto che a volte si perde il senso della frase. Sicuramente la versione originale rende molto di più. <img alt=" />


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Inviato il 22 settembre 2008 20:09

Il secondo libro di questa nuova trilogia, "la furia dell'assassino", è ancora meglio del primo: la Hoob migliora di libro in libro, cosa che pochi autori purtroppo fanno.


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sharingan
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sharingan
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Inviato il 11 agosto 2009 22:18

Ho letto il primo volume della Trilogia dei Lungavista, "L'apprendista assassino" e non mi è piaciuto molto.

 

Innanzitutto ho trovato la trama piuttosto piatta e banale. Ha un'andamento molto regolare, forse troppo. Man mano che andavo avanti a leggere mi rendevo conto che i fatti veramente importanti erano davvero pochini e nessuno di questi particolarmente interessanti.

 

Nemmeno la caratterizzazione dei personaggi mi ha detto molto. Ruota tutto troppo intorno al protagonista, Fitz che già di suo non è che brilli particolarmente, e agli altri è dedicato uno spazio ridotto. Anche il fatto che la vicenda sia raccontata in prima persona non aiuta in questo senso.

 

Anche da un punto di vista emotivo non mi ha procurato particolari emozioni, non ho simpatizzato con nessun personaggio in particolare e solo il finale aumenta di un poco il pathos del racconto.

 

Partendo da queste basi non so se proseguire o meno con la lettura della saga. Ho letto che per molti il secondo episodio è superiore al primo, ma visti i presupposti dovrebbe essere parecchio superiore per convincermi ad andare avanti nella lettura.

 

Cosa mi dite?


 

« I met a traveller from an antique land
Who said: Two vast and trunkless legs of stone
Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nothing beside remains. Round the decay
Of that colossal wreck, boundless and bare,
The lone and level sands stretch far away. »

 

T
Timett figlio di Timett
Gran Visir delle Montagne della Luna
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Timett figlio di Timett
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Inviato il 12 agosto 2009 8:40

Io ho letto il prologo alla trilogia dei Lungavista, quello pubblicato in Legends II (assieme al secondo capitolo del cavaliere errante dello zio Martin).

A me é piaciuto tantissimo. È uno dei racconti piu belli che io abbia mai letto, veramente strabiliante.

Ho in mente di iniziare la trilogia appena possibile (Erikson permettendo), ma continuo a sentirne parlare male. Adesso, o il prologo é immensamente superiore alla serie, o i miei gusti sono veramente strani (ma mi sembra di no, visto che mi piace Martin ed Erikson <img alt="> ).

 

Non é una risposta diretta alla tua domanda, ma per quel poco che ho letto io, la Robb scrive bene, ma veramente bene. <img alt=">


 

greyjoy.jpg

Team Greyjoy

 

image.png

 

#SaveSerBalzo!

Fondatore del comitato di quelli che venerano Nina Gold :ninja:

Co-ideatore del comitato pro-mozzarelloni headbangers (in cerca di nuovo mozzarellone headbanger) :huh: 

Appartente al comitato di protesta: Merret Frey stava solo bevendo!! >_>

 


AryaSnow
Assassina al servizio della Barriera
Guardiani della Notte
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Guardiani della Notte

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Inviato il 12 agosto 2009 11:34

A me la scrittura pare buona, ma non particolarmente eccelsa, e il prologo non mi ha fatto impazzire.

Ho letto il primo libro della trilogia e non mi ha colpito tanto: un libro valido, ma nulla di speciale.

La mia impressione è abbastanza simile a quella di sharingan. Però a me annoiano anche tutte queste dettagliate descrizioni di cani (e di come si tira fuori un osso dalla bocca di un cane <img alt=" /> ) e il finale mi sembra un po' forzato. Ci sono però due momenti che mi hanno decisamente coinvolto.

Il protagonista è un po' una palla... da un "assassino" mi aspettavo qualcosa di più interessante <img alt=" />

 

Io ho sentito dire che i due successivi sono peggio, e visto che il secondo è abbastanza un mattone non sono tanto invogliata a proseguire <img alt=" />


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sharingan
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Inviato il 12 agosto 2009 14:27

Io ho letto il prologo alla trilogia dei Lungavista, quello pubblicato in Legends II (assieme al secondo capitolo del cavaliere errante dello zio Martin).

A me é piaciuto tantissimo. È uno dei racconti piu belli che io abbia mai letto, veramente strabiliante.

Ho in mente di iniziare la trilogia appena possibile (Erikson permettendo), ma continuo a sentirne parlare male. Adesso, o il prologo é immensamente superiore alla serie, o i miei gusti sono veramente strani (ma mi sembra di no, visto che mi piace Martin ed Erikson <img alt="> ).

 

Non é una risposta diretta alla tua domanda, ma per quel poco che ho letto io, la Robb scrive bene, ma veramente bene. <img alt=">

 

Se Robin Hobb scriva bene o no non te lo so dire perchè mi manca un po' questo tipo di sensibilità, però è tutto il resto che funziona male. In un certo momento mi ha anche dato l'impressione di non essere del tutto convinta di quello che scriveva o comunque di esserci poco affezionata.

 

Un'altro difetto che ho trovato è nella struttura. Mi pare che si perda di vista la visione complessiva del racconto e che questo sia formato dalla giustapposizione di sequenze più o meno indipendenti ma poco in sintonia tra di loro. Il finale stesso non è che sia malvagio, però è quasi avulso dal contesto della storia; sembra quasi un racconto a parte con personaggi nuovi che compaiono o personaggi vecchi prima appena accennati ora improvvisamente centrali.

 

Io ho sentito dire che i due successivi sono peggio, e visto che il secondo è abbastanza un mattone non sono tanto invogliata a proseguire <img alt=">

 

Ho capito. Lo prenderò in biblioteca quando avrò un po' di tempo libero, ma non lo comprerò. <img alt=">


 

« I met a traveller from an antique land
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Stand in the desert. Near them on the sand,
Half sunk, a shatter'd visage lies, whose frown
And wrinkled lip and sneer of cold command
Tell that its sculptor well those passions read
Which yet survive, stamp'd on these lifeless things,
The hand that mock'd them and the heart that fed.
And on the pedestal these words appear:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
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Koorlick
Bibliotecario della Torre del Re
Guardiani della Notte
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Koorlick
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Guardiani della Notte

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Inviato il 12 agosto 2009 14:41

Oddio, a me la trilogia è piaciuta <img alt=" />

Non ho letto il prologo a cui accennava Timett (anche se ce l'ho, potrei pure darci un'occhiata), ma l'Apprendista Assassino a me è sembrato un buon libro. Non all'altezza di Martin, per carità, ma non tanto distante, tutto sommato.

Come sempre, dipende molto da cosa si cerca in un libro: va da sé che non sono libri particolarmente adrenalinici né trame particolarmente complesse, colpiscono di più per l'atmosfera (e imho, da quel che si può capire leggendo la traduzione, anche la scrittura).

A me comunque l'idea del personaggio un po' debole e sfigato come pare Fitz, sempre trascinato dagli eventi, non dispiace per nulla, anzi.

Il problema della struttura per non c'è, almeno come caratteristica generale: è vero però che soprattutto nel primo libro la trama stenta un po' a decollare, ma questo è legato secondpo me soprattutto al fatto che si tratta della storia di un'intera infanzia e adolescenza... non potrebbe essere molto più organica di così.

 

Comunque se il primo libro non è piaciuto sconsiglio di prendere i successivi: non mi pare ci siano drastici cambiamenti <img alt=" />


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